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Maxima: istruzioni per l’uso

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Academic year: 2021

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Maxima: istruzioni per l’uso

di Enrico C entenaro enrico. centenaro@istruzione. it I. I. S. di Piazzola sul Brenta ( Pd)

Riassunto

M axima è un C omputer Algebra System, un programma che permette di fare calcolo sim- bolico e numerico, grafici di funzioni in 2 e 3 dimensioni e molto altro ancora.

Q ueste pagine mostrano una fugace panoramica delle funzionalità di M axima, avendo in mente un utilizzo fatto in laboratorio, in una scuola secondaria come attività complemen- tare.

Q uesto documento1 è liberam e nte tra tto da un tutorial del professor S cott Hudson2 che mi ha autorizzato a usare il suo elaborato “come meglio credo”. La versione più aggiornata è reperibile all’ indirizzo http: / / www. centenaro. net.

Indice

Insiemi . . . 1

Logica . . . 2

Calcolo Aritmetico e Algebrico . . . 3

Definire Espressioni e Funzioni . . . 4

Risoluzione di Equazioni . . . 1 0 Limiti . . . 1 1 Derivate . . . 1 4 Integrali . . . 1 5 Vettori e Matrici . . . 1 6 Disegni in 2D e 3D . . . 1 7 Esercizi riassuntivi . . . 20

Algebra . . . 23

Appendice: Tutto in una pagina . . . 23

Indice . . . 25

1 . Quest’ opera è stata rilasciata sotto la licenza C reative C ommons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2. 5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http: / / creativecom- mons. org/ licenses/ publicdomain/ o spedisci una lettera a C reative C ommons, 5 59 Nathan Abbott Way, S tanford, C alifornia 94305 , USA.

2 . P rofessor and Electrical Engineering C oordinator School of Electrical Engineering and C omputer Science, Washington State University, Tri-C ities. http: / / www. tricity. wsu. edu/ ~ hudson/

(2)

Insiemi

Con Maxima gli insiemi si possono definire per elencazione attraverso l’ istruzione h i n dex | seti. Basta includere gli elementi che vi sono contenuti. Le operazioni che sono previste sono unione, intersezione, differenza e molte altre ( vedi il manuale completo) . Qui di seguito riporto alcuni calcoli che dovrebbero chiarire le sintassi dei vari comandi.

( %i 1 2) s et( ) ; # i ns i eme vuoto ( %o1 2) { }

( %i 1 3) A: s et( 1 , 2, 3) ; # i ns i eme c ompos to dai numero 1 , 2, 3 ( %o27) { 1 , 2, 3}

( %i 28) B: s et( 1 , 3, 6, 7, 8, 9, 1 0) ; # ovvi o ( %o21 ) { 1 , 3, 6, 7, 8, 9, 1 0}

( %i 22) C: i nters ec ti on( A, B) ; # C è l ’ i nters ezi one f ra A e B ( %o22) { 1 , 3}

( %i 23) D: uni on( A, B) ; # D è l ’ uni one ( %o23) { 1 , 2, 3, 6, 7, 8, 9, 1 0}

( %i 24) powers et( C) ; # I ns i eme potenza ovvero i ns i eme del le parti ( %o24) { { } , { 1 } , { 1 , 3} , { 3} }

( %i 25) c artes i an_produc t( A, C) ; # prodotto c artes i ano ( %o25) { [ 1 , 1 ] , [ 1 , 3] , [ 2, 1 ] , [ 2, 3] , [ 3, 1 ] , [ 3, 3] }

( %i 26) s etdi f f erenc e( B, C) ; # di f f erenza f ra B e C ( %o26) { 6, 7, 8, 9, 1 0}

( %i 27) c ardi nal i ty( B) ; # numero di elementi di B ( %o28) 7

Esempio 1 . Dati gli insiemi A = { 1 , . , 8} , B = { 2, 4, . , 20} e C = {3, 6, . , 1 8}, calcola ( A ∩ C) ∪ ( B ∩ C) .

( %i 32) A: s et( 1 , 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) ; ( %o33) { 1 , 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8}

( %i 34) B: s et( 2, 4, 6, 8, 1 0, 1 2, 1 4, 1 6, 1 8, 20) ; ( %o34) { 2, 4, 6, 8, 1 0, 1 2, 1 4, 1 6, 1 8, 20}

( %i 35) C: s et( 3, 6, 9, 1 2, 1 5, 1 8) ; ( %o35) { 3, 6, 9, 1 2, 1 5, 1 8}

( %i 36) uni on( i nters ec ti on( A, C) , i nters ec ti on( B, C) ) ; ( %o36) { 3, 6, 1 2, 1 8}

Esempio 2. Verificare la proprietà commutativa della intersezione per gli insiemi A e B.

Inoltre utilizzando anche C verifica la proprietà associativa.

( %i 37) i nters ec t( A, B) ; ( %o37) { 2, 4, 6, 8}

(3)

( %i 38) i nters ec t( B, A) ; ( %o38) { 2, 4, 6, 8}

( %i 39) uni on( uni on( A, B) , C) ;

( %o39) { 1 , 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 1 0, 1 2, 1 4, 1 5, 1 6, 1 8, 20}

( %i 40) uni on( A, uni on( B, C) ) ;

( %o40) { 1 , 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 1 0, 1 2, 1 4, 1 5, 1 6, 1 8, 20}

Esempio 3. Supponendo A l’ insieme universo si calcoli B¯U ( complementare di B rispetto a U)

( %i 41 ) s etdi f f erenc e( A, B) ; ( %o42) { 1 , 3, 5, 7}

Adesso tocca a te. Aiutandoti con quanto abbiamo fatto fino ad ora fai pratica con Maxima ese- guendo gli esercizi seguenti.

Esercizio 1 . Sia U l’ insiema ambiente composto dai numeri compresi fra 1 e 20 ( estremi inclusi) . Conside- rando A l’ insieme dei numeri naturali dispari compresi fra 1 e 9 ( estremi inclusi) , B l’ insieme dei numeri naturali compresi fra 5 e 1 5 ( estremi inclusi) e C = {2 , 4, 5, 1 1 , 1 7}. Calcola:

a) ( A ∪ C) ∩ B b) A¯U

c) B¯U d) A ∩ B¯U

e) A ∩ CU

f) Insieme delle parti di A

g) L ’ insieme di tutti i sottoinsiemi di A aventi 4 elementi.

Esercizio 2 . Stabilisci se le seguenti uguaglianze fra gli insiemi dell’ esercizio precedente sono vere o false.

a) A ∪ B = B ∪ A

b) ( A ∪ B) ∩ C = A ∪ ( B ∩ C) c) ( A ∪ B) ∩ C = ( A ∩ C) ∪ ( B ∩ C)

Logica

Innanzitutto impariamo il nome degli operatori logici che Maxima offre.

Nella tabella che segue, la prima colonna mostra come gli operatori vengono rappresentati in Maxima

not p negazione di p p an d q congiunzione di p e q p or q disgiunzione di p e q

Come vedete non sono molti, ci auguriamo che il team di sviluppo di Maxima dedichi più atten- zione a questo settore.

Facciamo qualche calcolo logico.

( %i 9) q: true$

( %i 1 0) p: f al s e$

(4)

( %i 1 1 ) p and q;

( %o1 1 ) false ( %i 1 2) p or q;

( %o1 2) true

( %i 1 3) not( p and q) = p or q; # l egge di De Morgan ( %o1 3) true

Calcolo Aritmetico e Algebrico

Maxima può essere utilizzato come un potente calcolatore.

( %i 5) 1 44* 1 7 - 9;

( %o5) 2439

Si possono fare dei calcoli con numeri molto grandi, nel calcolo seguente valutiamo la 25-esima potenza di 1 44:

( %i 6) 1 44^ 25;

( %o6) 91 004381 500021 497733275852753425663249271 5260325658624

Questi calcoli non li fanno le normali calcolatrici. Adesso calcoliamo la radice 25-esima:

( %i 7) ( %o6) ^ ( 1 / 25) ; ( %o8) 1 44

L’ inserimento di espressioni numeriche intere o razionali restituisce il valore semplificato il più possibile come nell’ esempio che segue. Per avere i risultati in formato decimale si può usare la funzione h i n dex | floati. In alternativa, se qualche elemento della riga di input è in formato deci- male, allora il risultato sarà visualizzato ancora in decimale. Si noti come vengono utilizzati i nomi delle righe in luogo dei valori stessi.

( %i 2 1 02/ 50+1 7/ 1 1 ; ( %o2) 986

275

( %i 3) s qrt( %o2) ; ( %o3) √986

5√1 1 ( %i 4) f l oat( %o3) ; ( %o4) 1 . 893529652647285 ( %i 5) s qrt( 1 02/ 50+1 7. 0/ 1 1 ) ; ( %o5) 1 . 893529652647285

Oltre alle classiche operazioni Maxima consente di calcolare, il mcm, il MCD, il quoziente e il resto di divisioni intere; permette di verificare se un numero è primo, ne calcola la sua scomposi- zione e trova i suoi divisori.

Nei calcoli che seguono impararete a utilizzare queste istruzioni.

( %i 43) quoti ent( 44, 6) ; ( %o44) 7

( %i 45) remai nder( 44, 6) ;

(5)

( %o45) 2

( %i 46) quoti ent( 44, 6) * 6 + remai nder( 44, 6) ; ( %o46) 44

( %i 47) f ac tor( 44) ; ( %o47) 221 1

Calcoliamo il mcm e MCD, ricordo che massimo comun divisore in inglese si dice greatest common divisor (gcd) , mentre il mcm in inglese si chiama least common multiple (lcm) . Atten- zione per utilizzare la funzione lcm bisogna “caricarla” digitando il comando load’ ( “functs”) ;. ( %i 1 ) gc d( 44, 1 21 ) ;

( %o1 ) 1 1

( %i 2) 44* 1 21 / gc d( 44, 1 21 ) ; ( %o9) 484

( %i 1 0) pri mep( 47) ; ( %o6) true

( %i 7) pri mep( 1 234567) ; ( %o7) false

( %i 8) lc m( 1 2, 3) ; ( %o2) 484)

Esercizio 3. Calcolare il mcm e MC D fra i seguenti gruppi di numeri:

a) 3300, 2 62 5 b) 2 5875, 1 6335

c) 1 05 00, 1 741 5 0

Esercizio 4. Stabilisci se i seguenti numeri sono primi:

1 777, 1 2 34567, 9721

Vediamo qualche operazione con i simboli:

( %i 9) ( x + 2* y) ^ 4;

( %o9) ( 2 y + x)4 ( %i 1 0) expand( %) ;

( %o1 0) 1 6 y4+ 32 x y3+ 24 x2 y2+ 8 x3y + x4 ( %i 1 1 ) f ac tor( %) ;

( %o1 1 ) ( 2 y + x)4

Si noti l’ uso del simbolo % per indicare la riga precedente. Come al solito attraverso un esempio introduciamo delle funzioni e mostriamo il loro utilizzo.

Esempio 4. Calcolare il valore numerico delle espressioni con i valori indicati:

( a + b)2 a + b +

 1

a + b− 1

a− b+ 2a a2− b2



· a2− b2 2 per a = 12 e b = 1 .

C alcolo A ritmetico e A lgebrico 5

(6)

x ( y + x )

y3+ x3 +xx2− y− y2

1− y + xx 2 − 1 x− y per y = − 12 e x = 1

( %i 3) es p: ( a+b) ^ 2/ ( a+b) +( 1 / ( a+b) - 1 / ( a- b) +2* a/ ( a^ 2- b^ 2) ) * ( a^ 2- b^ 2) / 2;

( %o3) a2− b2  2 a

a2− b2+ b + a1a1− b

2 + b + a

( %i 4) s ubs t( [ a=1 / 2, b=1 ] , %o3) ;

( %o8) 1

( %i 9) es p2: ( ( x* ( x+y) / ( x^ 3+y^ 3) +( x- y) / ( x^ 2- y^ 2) ) / ( ( 1 - x/ ( x+y) ) ^ 2) ) - 1 / ( x- y) ;

( %o9)

x ( y + x )

y3+ x3 + xx2− y− y2

1− y + xx 2 − 1 x− y ( %i 1 0) s ubs t( [ x=1 , y=- 1 / 2] , %o9) ; ( %o1 1 ) 40

21

Passiamo ora al calcolo letterale: operazioni con i monomi.

Esempio 5. Ridurre alla forma normale il seguente monomio:



− 1 6

 x3

 + 3

4

 x2y3



− 2 5

 xy4z

( %i 1 2) monomi o: - 1 / 6* x^ 3* 3/ 4* x^ 2* y^ 3* ( - 2/ 5) * x* y^ 4* z;

( %o1 2) x6y7z 20

Esempio 6. Calcolare MCD e mcm fra i seguenti monomi:

a) 1 68a2b4c3 , 1 372a3b2 b) 9625x2y3c , − 94325x3y2c5

( %i 1 ) gc d( 1 68* a^ 2* b^ 4* c ^ 3, 1 372* a^ 3* b^ 2) ; ( %o1 ) 28 a2b2

( %i 2) gc d( 9625* x^ 2* y^ 3* c , - 94325* x^ 3* y^ 2* c^ 2) ; ( %o2) 1 925 c x2y2

( %i 3) load( " f unc ts " ) ; # s erve a c ari care, f ra l ’ al tro, l a f unzi one lc m=mc m ( %o4) /usr/ share/ maxima/ 5. 9. 2/ share/ simplification/ functs. mac

( %i 5) lc m( 1 68* a^ 2* b^ 4* c ^ 3, 1 372* a^ 3* b^ 2) ;

6 C alcolo A ritmetico e A lgebrico

(7)

( %o5) 8232 a3b4c3

( %i 6) lc m( 9625* x^ 2* y^ 3* c , - 94325* x^ 3* y^ 2* c^ 2) ; ( %o6) − 471 625 c2x3y3

Passiamo ora alle operazioni con i polinomi. Utilizzeremo le istruzione ratsimp, expand, factor, divide, quotient e remainder.

Esempio 7. Esegui le seguenti moltiplicazioni e semplifica quando possibile i monomi simili.

a) ( a − b) ( a + b) ( a − 2b) ( a + 3b) b) ( a2− 3b2) ( a + b)3( a3− 8b3) c) ( a − 2b) ( a + 2b) ( a + b)2

( %i 7) e1 : ( a- b) * ( a+b) * ( a- 2* b) * ( a+3* b) ; ( %o7) ( a− 2 b) ( a − b) ( b + a) ( 3 b + a) ( %i 8) expand( e1 ) ;

( %o8) 6 b4− a b3− 7 a2b2+ a3b + a4

( %i 9) e2: ( a^ 2- 3* b^ 2) * ( a+b) ^ 3* ( a^ 3- 8* b^ 3) ; ( %o9) ( b + a)3 a2− 3 b2

a3− 8 b3 ( %i 1 0) expand( e2) ;

( %o1 0) 24 b8+ 72 a b7+ 64 a2b6− 3 a3b5− 33 a4b4− 1 6 a5b3+ 3 a7b + a8 ( %i 1 1 ) e3: ( a- 2* b) * ( a+2* b) * ( a+b) ^ 2;

( %o1 1 ) ( a− 2 b) ( b + a)2( 2 b + a) ( %i 1 2) expand( e3) ;

( %o1 2) − 4 b4− 8 a b3− 3 a2b2+ 2 a3b + a4

Esempio 8. Trovare quoziente e resto delle seguenti divisioni polinomiali.

a) ( 5x4− 2x3+ x2− 3x + 7) ÷ ( x +12)

b) ( 4x6− 2x5+ x4− 1 2x2+ 42x2− 20x − 69) ÷ ( x + 3)

( %i 1 3) p[ 1 ] : 5* x^ 4- 2* x^ 3+x^ 2- 3* x+7;

( %o1 3) 5 x4− 2 x3+ x2− 3 x + 7 ( %i 1 4) p[ 2] : x+1 / 2;

( %o1 4) x +1 2

( %i 1 5) quoti ent( p[ 1 ] , p[ 2] ) ; ( %o1 5) 40 x3− 36 x2+ 26 x− 37

8

( %i 1 6) remai nder( p[ 1 ] , p[ 2] ) ; ( %o1 6) 1 49

1 6

C alcolo A ritmetico e A lgebrico 7

(8)

( %i 1 7) s [ 1 ] : 4* x^ 6- 2* x^ 5+x^ 4- 1 2* x^ 2+42* x^ 2- 20* x- 69;

( %o1 7) 4 x6− 2 x5+ x4+ 30 x2− 20 x − 69 ( %i 1 8) s [ 2] : x+3;

( %o1 8) x + 3

( %i 1 9) di vi de( s [ 1 ] , s [ 2] ) ; ( %o1 9) 

4 x5− 1 4 x4+ 43 x3− 1 29 x2+ 41 7 x− 1 271 , 3744 Esempio 9. Fattorizza i seguenti polinomi.

a) 2x4+ 5 x3− 8x2− 1 7x − 6

b) 6x6− 29x5+ 24x4+ 40x3− 36x2− 1 1 x + 6

( %i 20) f ac tor( 2* x^ 4+5* x^ 3- 8* x^ 2- 1 7* x- 6) ; ( %o20) ( x− 2) ( x + 1 ) ( x + 3) ( 2 x + 1 )

( %i 21 ) f ac tor( 6* x^ 6- 29* x^ 5+24* x^ 4+40* x^ 3- 36* x^ 2- 1 1 * x+6) ; ( %o21 ) ( x− 3) ( x − 2) ( x − 1 ) ( x + 1 ) ( 2 x + 1 ) ( 3 x − 1 )

Esercizio 5. Esegui le seguenti divisioni:

a) ( x2− x − 1 2) ÷ ( x − 4) b) ( x5+ x2− x4− x) ÷ ( x − 1 )

Esercizio 6. Fattorizza i seguenti polinomi:

a) 2 x4+ 1 0 x3− 50x2− 25 0x b) 3a2x3− 1 5a3x2− 42a4x

Esempio 1 0. Semplifica le seguenti frazioni algebriche:

x3+ 3 x2− x − 3 x2+ 2 x + 1

 1

a− b+ 1 a + b



· 4a− 4b

ab + b2 · a2+ 2ab + b2 4a

( %i 22) Frac: ( x^ 3+3* x^ 2- x- 3) / ( x^ 2+2* x+1 ) ; ( %o22) x3+ 3 x2− x − 3

x2+ 2 x + 1 ( %i 23) expand( Frac) ;

( %o25) x3

x2+ 2 x + 1 + 3 x2

x2+ 2 x + 1 − x

x2+ 2 x + 1 − 3 x2+ 2 x + 1 ( %i 26) f ac tor( Frac) ;

( %o26) ( x− 1 ) ( x + 3) x + 1 ( %i 27) rats i mp( Frac ) ; ( %o27) x2+ 2 x− 3

x + 1

8 C alcolo A ritmetico e A lgebrico

(9)

Talvolta è conveniente utilizzare fullratsimp in luogo di rat simpo perché vengono eseguite delle semplificazioni “non algebriche”.

( %i 1 ) expr: ( x^ ( a/ 2) +1 ) ^ 2* ( x^ ( a/ 2) - 1 ) ^ 2/ ( x^ a- 1 ) ; ( %o4)

x

a 2− 12

x

a 2+ 12

xa− 1 ( %i 5) rats i mp( expr) ; ( %o5) x2 a− 2 xa+ 1

xa− 1

( %i 6) f ul l rats i mp( expr) ; ( %o6) xa− 1

Esercizio 7. Semplifica la seguente frazione algebrica:

 1 a− b+ 1

a + b



· 4a− 4b

ab + b2· a2+ 2 ab + b2 4a Successivamente trova il suo valore facendo le seguenti sostituzioni: a = 3, b = 2

Sono possibili altre manipolazioni di espressioni algebriche/ trascendenti. Per esempio si può dividere una espressione in un numero predefinito di polinomi, oppure è possibile prendere i primi n monomi di un polinomio dopo che è stato ordinato, oppure è possibile dividere un poli- nomio in due polinomi: qlello che contiene una certa variabile e quello che non la contiene. Gli esempi che seguono dovrebbero essere chiarificatori.

( %i 7) parti ti on( x^ 2+x* y+3* y+x- 1 , x) ; # x è l a vari abi le c he di s c ri mi ni ( %o7) 

3 y− 1 , x y + x2+ x

( %i 7) part( x^ 3- x^ 2+x- 1 , 2) ; # prendo i l s ec ondo elemento da s i ni s tra ( %o8) − x2

( %i 9) part( - x^ 2+x- 1 +x^ 3, 2) ; # i dem dopo l’ ordi namento ( medes i mo ri s ul tato! ) ( %o9) − x2

( %i 1 0) expr: ( x+y) / 2- s qrt( x- s qrt( x+1 ) ) +l og( s i n( s qrt( x+y) ) ) ; ( %o1 0) log sin √y + x 

+y + x

2 − px− x + 1√ ( %i 1 1 ) pi c kapart( expr, 0) ;

( %t1 1 ) log sin √y + x 

+y + x

2 − px− x + 1√ ( %o1 1 ) % t1 1

( %i 1 2) pi c kapart( expr, 1 ) ; ( %t1 2) log sin √y + x 

( %t1 3) y + x 2

( %t1 4) −px−√x + 1 ( %o1 4) % t1 4 + % t1 3 + % t1 2

C alcolo A ritmetico e A lgebrico 9

(10)

( %i 1 4) pi c kapart( expr, 2) ; ( %t1 5) sin √y + x

( %t1 6) y + x

( %t1 7) px− x + 1√ ( %o1 7) − %t1 7 + % t1 6

2 + log ( % t1 5 ) ( %i 1 7) pi c kapart( expr, 3) ; ( %t1 8) √y + x

( %t1 9) x− x + 1√ ( %o1 9) y + x

2 − % t1 9√

+ log ( sin ( % t1 8) )

Se l’ erpressione è complessa utilizzando realpart e imagpart la si scompone nella sual parte reale e in quella immaginaria.

( %i 1 9) z: ( x+%i * y) ^ 2;

( %o1 9) ( i y + x)2

( %i 20) [ real part( z) , i magpart( z) ] ; ( %o20) 

x2− y2, 2 x y

Definire Espressioni e Funzioni

Quando si eseguono operazioni complesse, che coinvolgono espressioni lunghe e comlicate da tra- scrivere, è certamente utile dare loro un nome cosicché sia possibile utilizzare il nome in luogo delle espressioni. Come abbiamo visto nella sezione precedente Maxima fa questa operazione in modo automatico con ogni riga di input e di output usando %i( numero) e %o( numero) . Per per- sonalizzare i nome si utilizza la seguente forma ( che di fatto abbiamo già usato! ) :

NomeEs pres s i one : es pres s i one;

L’ esempio seguente, mostra questo utilizzo, si noti che inserendo semplicemente il nome della espressione si ottiene come risultato l’ espressione.

( %i 1 4) x: 1 02/ 50+1 7/ 1 1 ; ( %o1 4) 986

275

( %i 1 5) y: s qrt( x) ; ( %o1 5) √986

5√1 1 ( %i 1 6) y;

( %o1 6) √986 5√1 1

(11)

In matematica, scienze, ingegneria e fisica le lettere greche vengono utilizzate con profusione.

Maxima riconosce nomi3 come alpha, beta, rho, come viene mostrato nell’ esempio. Si noti l’ uso delle parentesi quadrate per denotare delle variabili indicizzate come in beta[rho].

( %i 9) beta[ z] : s qrt( beta^ 2- beta[ rho] ^ 2) ;

( %o9) qβ2− βρ2

( %i 1 0) beta[ z] ;

( %o1 0) qβ2− βρ2 ( %i 1 1 ) beta[ rho] ; ( %o1 1 ) βρ

In Maxima le funzioni si definiscono come segue:

f ( x) : = es pres s i one;

L’ uso viene mostrato qui di seguito. Si noti che le espressioni possono contenere anche variabili indefinite, quando però a queste si assegna un valore, la funzione riflette questo variazione.

( %i 1 ) f : exp( - s i n( x^ 2) ) ; ( %o1 ) e− sin x2

( %i 2) pl ot2d( f , [ x, 0, 5] ) ;

Risoluzione di Equazioni

Il comando solverisolve, quando possibile, una o più equazioni ( sistemi) . Negli esempi che segui- ranno calcoleremo le soluzioni di equazioni e sistemi.

3. Si noti che sono scritti in inglese. Altri: epsilon, phi, psi, lambda, . . .

(12)

Esempio 1 1 . Risolvere l’ equazione:

8

 1 2 − x



− 3( 2x − 1 ) = 2( x + 3) − 1 1

( %i 28) s ol ve( 8* ( 1 / 2- x) - 3* ( 2* x- 1 ) =2* ( x+3) - 1 1 ) ; ( %o28)

 x = 3

4



Esempio 1 2. Risolvere la seguente equazione parametrica rispetto alla variabile x.

x( a− 3) + 2( x + 1 )

a = 1

( %i 29) eq: x* ( a- 3) +2* ( x+1 ) / a=1 ; ( %o29) 2 ( x + 1 )

a + ( a− 3) x = 1 ( %i 30) rats i mp( eq) ;

( %o31 ) a2− 3 a + 2 x + 2

a = 1

( %i 32) f ac tor( a^ 2- 3* a+2) ; ( %o34) ( a− 2) ( a − 1 ) ( %i 35) s ol ve( eq, x) ; ( %o35)

 x = 1

a− 1



Esercizio 8. Risolvere le seguenti equazioni intere:

a) 3( 2 x + 1 ) − 2( 3x + 1 ) = 4x + 3 − 4( x − 1 ) b) x− 45 2− x4 +1 073 x− 1

2 +2 ( x5− 3 )

= 0

c) a( x − 1 ) + ax = x( 2 a + 1 ) + 1 + 3a

Vediamo ora un esempio nel quale viene risolto un sistema lineare di due equazioni in due inco- gnite. Useremo il comando solve i cui argomenti saranno due liste: la lista delle equazioni e la lista delle incognite. Le lista sono racchiuse da parentesi quadrate [. . . ] e gli elementi sono sepa- rati dalla virgola.

Esempio 1 3. Risolvi il seguente sistema lineare:

 4x− 5 y = 3 2x + 3 y = 1

( %i 36) s ol ve( [ 4* x- 5* y=3, 2* x+3* y=1 ] , [ x, y] ) ; ( %o36)

  x = 7

1 1, y =− 1 1 1

 

In questo modo risolviamo senza conoscere il metodo che Maxima applica. Supponiamo di voler applicare il metodo di Cramer, in questo caso dobbiamo scrivere la matrice dei coefficiente e suc- cessivamente mettere il sistema in forma matriciale.

1 2 R isoluzione di E quazioni

(13)

( %i 37) A: matri x( [ 4, - 5] , [ 2, 3] ) ; ( %o3)

 4 − 5 2 3



( %i 4) X: matri x( [ x[ 1 ] ] , [ x[ 2] ] ) ; ( %o4)

 x1

x2



( %i 5) B: matri x( [ 3] , [ 1 ] ) ; ( %o5)

 3 1



( %i 6) A. X=B;

( %o6)

 4 x1− 5 x2 3 x2+ 2 x1



=

 3 1



( %i 7) X=i nvert( A) . B;

( %o7)

 x1

x2



=

 7 1 1

− 1 1 1



E’ possibile utilizzare anche una istruzione ottimizzata per sistemi lineari, come viene mostrato nell’ esempio.

( %i 8) li ns ol ve( [ 4* x- 5* y=3, 2* x+3* y=1 ] , [ x, y] ) ; ( %o8)

 x = 7

1 1, y =− 1 1 1



Esercizio 9. Risolvere i seguenti sistemi lineari:

a) 

3 ( x + y)− 6 y + 8 − 3x = 2 ( 3x − 2 y) 2 x + 3 ( 2 y− 3x) = 2 x + 1

b) (

( x + 1 )2− 2 y = x2− 2 x + 3 ( x− 2 ) ( x + 3) + 3x = y + ( x − 2 )2

Nell’ esempio viene risolta l’ equazione ex2− 3 x + 2 = 1 / 2 rispetto alla variabile x, la riga di output successiva mostra la soluzione esatta. L’ uso di float restituisce i valori numerici ed evidenzia che le soluzioni sono numeri complessi.

In Maxima la funzione log è il logaritmo naturale che in altri ambiti viene indicato con ln( x) oppure con loge( x) . Si noti che nonostante l’ equazione sia stata nominata con la variabile eq, si può sempre utilizzare %o2, avremmo potuto utilizzare anche il comando solve( eq, x) ;.

( %i 2) eq : exp( x^ 2- 3* x+2) =1 / 2;

( %o2) ex2− 3 x + 2=1 2 ( %i 3) s ol ve( %o2, x) ; ( %o3)

"

x =− p1− 4 log ( 2)

− 3

2 , x = p1− 4 log ( 2) + 3 2

#

( %i 4) f l oat( %o3) ;

( %o4) [ x =− 0. 5 ( 1 . 331 38601 548904 i − 3. 0) , x = 0. 5 ( 1 . 331 38601 548904 i + 3. 0) ]

R isoluzione di E quazioni 1 3

(14)

Limiti

Il calcolo di limiti è molto semplice, basta utilizzare la funzione limit( f, variabile, valore[, verso]) dove f rappresenta la funzione, var la variabile rispetto alla quale si vuole calcolare, valore è il valore sul quale si vuole calcolare il limite e, opzionalmente, si può specificare il verso plus o minus per indicare il limite destro e sinistro.

Esempio 1 4. Calcolare i seguenti limiti:

xlim→ 0

sin( x) x

xlim→ 0

x

| x |

x→ + ∞lim

 1 + 1

x

x

( %i 6) li mi t( s i n( x) / x, x, 0) ; ( %o6) 1

( %i 7) li mi t( x/ abs ( x) , x, 0) ; ( %o7) lim

x→ 0

x

| x |

( %i 8) li mi t( x/ abs ( x) , x, 0, mi nus ) ; ( %o8) − 1

( %i 9) as s ume( x> 0) ; ( %o9) [ x > 0]

( %i 1 0) l i mi t( x/ abs ( x) , x, 0) ; ( %o1 0) 1

( %i 1 1 ) l i mi t( ( 1 +1 / x) ^ x, x, i nf ) ; ( %o1 1 ) e

( %i 1 2)

Nel secondo limite si vede come calcolare il limite destro o sinistro, in alternativa si può utiliz- zare il comando assume. Si noti che se non ci sono le condizioni, il limite non viene calcolato. Il risultato del terzo integrale è la costante di Nepero e.

E’ possibile combinare anche funzionali diversi, per esempio possiamo calcolare un limite genera- lizzato.

Esempio 1 5. Si calcoli il seguente limite generalizzato:

Z

0 +

e− t2dt

( %i 23) f ( x) : =i ntegrate( %e^ ( - t^ 2) , t, 0, x) ; ( %o23) f( x) : = integrate

e− t2, t, 0, x

(15)

( %i 24) l i mi t( f ( x) , x, +i nf ) ; ( %o26) √π

2

Derivate

L’ operatore diff calcola la derivata simbolica della funzione specificata come primo argomento rispetto alla variabile del secondo.

( %i 1 7) g: exp( s i n( t^ 2) ) ; ( %o24) esin t2

( %i 25) di f f ( g, t) ; ( %o26) 2 t cos t2

esin t2



Opzionale è il terzo argomento che indica l’ ordine della derivata, il valore predefinito è uno ( viene calcolata la derivata prima) .

( %i 28) di f f ( g, t, 2) ; ( %o28) − 4 t2sin t2

esin t2



+ 4 t2cos t22

esin t2



+ 2 cos t2 esin t2



E’ anche possibile verificare se una data funzione è soluzione di una certa equazione differenziale, come mostra il seguente esempio:

( %i 30) y: exp( - t^ 2) ; ( %o30) e− t2

( %i 31 ) di f f ( y, t, 2) +2* t* di f f ( y, t) +2* y;

( %o32) 0

Che ci permette di concludere che la funzione e− t2 è soluzione della equazione differenziale:

y00+ 2xy0+ 2 y = 0

Si può utiliffare diff anche annidando la funzione, tipicamente durante il calcolo di derivate par- ziali. Nell’ esempio che segue calcoliamo ∂t∂s2 sin( βtt) cos( βss) e− iβww.

( %i 33) f : s i n( beta[ t] ) * t* c os ( beta[ s ] * s ) * exp( - %i * beta[ w] * w) ; ( %o34) cos ( s βs) t sin ( βt) e− i w βw

( %i 35) di f f ( di f f ( f , t) , s ) ; ( %o35) − βssin ( s βs) sin ( βt) e− i w βw

Esercizio 1 0. Calcolare la derivata delle seguenti funzioni:

y = es in ( x )cos( 1 / x)

Y =

 1 + 1

x

1

x

y =sin( x2) + cos( x2) tan( x2)

(16)

Integrali

Il calcolo degli integrali indefiniti ( le primitive) possono essere calcolati utilizzando l’ istruzione integrate. Il primo argomento è la funziona della quale si vuole calcolare la primitiva, il secondo argomento è la variabile rispetto alla quale fare il calcolo ( la variabile di integrazione) . Nell’ esempio seguente calcoliamo delle primitive sia direttamente che attraverso la definizione preventiva delle funzioni integrande.

( %i 37) i ntegrate( t^ 2* s i n( t) , t) ; ( %o40) 2 t sin ( t) + 2− t2

cos ( t) ( %i 41 ) f : t^ 2* s i n( t) ;

( %o41 ) t2sin ( t)

( %i 42) i ntegrate( f , t) ; ( %o42) 2 t sin ( t) + 2− t2cos ( t) ( %i 43) i ntegrate( exp( t^ 3) , t) ; ( %o44)

Z et3d t

E’ possibile anche calcolare integrali definiti, basta specificare come terzo e quarto argomento gli estremi di integrazione.

( %i 45) i ntegrate( f , t, 0, %pi ) ; ( %o45) π2− 4

Prcedendo il comando integrate da un apostrofo4 si fa in modo che Maxima non esegua il cal- colo.

( %i 47) ’ i ntegrate( f , t, 0, 5* %pi ) ; ( %o47)

Z

0 5 π

t2sin ( t) d t

E’ anche possibile cambiare la variabile con il comando changevar come si evidenzia dall’ esempio seguente.

( %i 48) c hangevar( %o47, t^ 2- s , s , t) ; ( %o54)

R

0 2 5 π2

sin √ s √s d s 2

Il primo argomento rappresenta l’ integrale, il secondo il cambiamento di variabile, cioè la equa- zione che lega le due variabili ( se si pone s = t2 allora si scriverà t2− s) , il terzo la nuova varia- bile e il quarto la vecchia variabile.

Si possono calcolare anche integrali multipli, basta annidare la funzione integrate. Nell’ esempio seguente calcoleremo R

0 1 R

0

y e− tdt dy. Si noterà che Maxima chiede se y è positivo, negativo o nullo, noi risponderemo positive; ( non dimentiare il punto e virgola finale) .

( %i 57) i ntegrate( i ntegrate( exp( - s ) , s , 0, w) , w, 0, 1 ) ; Is w positive, negative, or zero?pos i ti ve;

( %o59) e− 1( e + 1 )− 1 ( %i 60) rats i mp( %) ;

4. In verità ciò succede anche con tutti gli altri operatori.

(17)

( %o60) e− 1 ( %i 61 ) f l oat( %) ; ( %o61 ) 0. 367879441 1 71 44

Volendo potremmo definire una funzione utilizzando l’ integrale F( t) = R

0

t exp( − s) ds, e verifi- care il teorema fondamentale del calcolo integrale.

( %i 62) F( t) : =’ i ntegrate( exp( - s ) , s , 0, t) ; ( %o1 8) F( t) : =

Z

0 t

exp(− s) d s ( %i 1 9) di f f ( F( t) , t) ;

Is t positive, negative, or zero?pos i ti ve;

( %o68) e− t

Se vogliamo calcolare un integrale definito approssimato, possiamo utilizzare il comando rom- berg5 con la stessa sintassi di integrate.

( %i 69) romberg( exp( - t^ 3) , t, 0, 1 ) ; ( %o69) 0. 80751 1 1 9008366

( %i 70) f ( t) : =exp( - t^ 3) * s i n( t) ; ( %o70) f( t) : = exp − t3sin ( t) ( %i 71 ) romberg( f ( t) , t, 0, 1 ) ; ( %o71 ) 0. 3261 940681 61 91

Esercizio 1 1 . Calcolare i seguenti integrali:

Z

sin( x) log( x) dx

Z x2− x + 1 x4+ 2 x2+ 1dx Z

0

1 sin( cos( x) ) dx

Vettori e Matrici

Generalmente, per calcoli con matrici e vettori numerici è preferibile utilizzare strumenti come Scilab o Octave. Maxima è consigliato nel casi si debbano fare calcoli simbolici o quando si vogliono otterere risultati esatti.

Il comando matrix permette di dichiarare una matrice di arbitraria dimensione, se si vuole costruire la matrice identità si usa il comando ident( dim) mettendo al posto di dim la dimen- sione. . Per costruire nuove matrici si possono utilizzare i comandi addcol e addrow che affian- cano o sovrappongono matrici fra loro.

( %i 21 ) A: matri x( [ a, b] , [ c , d] ) ; ( %o21 )

 a b c d



( %i 22) B: addcol ( A, A) ;

5 . C he, ovviamente, utilizza il metodo di Romberg. S ono previsti anche altri metodi di integrazione numerica per questo fi fa riferimento al manuale di M axima.

(18)

( %o22)

 a b a b c d c d



( %i 23) C: addrow( A, A) ;

( %o23)



 a b c d a b c d



Le limitazioni dei comandi addrow e addcol sono evidenti: posso sovrapporre due matrici se hanno lo stesso numero di colonne, mentre le posso affiancare se hanno lo stesso numero di righe.

Se, viceversa, si vogliono estrarre delle righe o delle colonne da una matrice ai usano i comandi col e row, come mostra il seguente esempio.

( %i 24) A: matri x( [ 0, 1 , a] , [ 1 , b, 0] , [ c , 0, 0] ) ; ( %o24)

 0 1 a 1 b 0 c 0 0

( %i 25) row( A, 2) ; ( %o25) 1 b 0  ( %i 26) c ol ( A, 3) ; ( %o27)

 a 0 0

( %i 28) I : i dent( 3) ; ( %o38)

 1 0 0 0 1 0 0 0 1

Determinanti e inverse di matrici possono essere calcolati con i comandi determinant e invert mentre il comando adjoint restituisce la matrice aggiunta ( cioè la matrice inversa moltiplicata per il determinante) .

( %i 28) determi nant( A) ; ( %o28) − a b c

( %i 29) i nvert( A) ;

( %o29)







0 0 1

c

0 1

b − 1

1 b c a − 1

a b 1 a b c







( %i 30) adj oi nt( A) ; ( %o30)

 0 0 − a b

0 − a c a

− b c c − 1

( %i 31 ) i nvert( A) * determi nant( A) ; ( %o31 )

 0 0 − a b

0 − a c a

− b c c − 1

1 8 V ettori e M atrici

(19)

L’ operazione di moltiplicazione ( riga/colonna) si esegue col comando . mentre per la somma e la sottrazione si i soliti simboli.

( %i 32) B: i nvert( A) ;

( %o32)







0 0 1

c

0 1

b − 1

1 b c a − 1

a b 1 a b c







( %i 33) A. B;

( %o33)

 1 0 0 0 1 0 0 0 1

Attenzione: se si usa il simbolo * fra due matrici o si eleva una matrice a un certo esponente si agisce su ogni singolo elemento.

( %i 34) C: matri x( [ 1 , 2] , [ 2, 1 ] ) ; ( %o34)

 1 2 2 1



( %i 35) C* 2;

( %o35)

 2 4 4 2



( %i 36) C* C;

( %o36)

 1 4 4 1



( %i 37) C^ ( - 1 ) ; ( %o37)

 1 1 1 2 2 1



Il polinomio caratteristico di una matrice si ottiene calcolando direttamente p( α) = det( A − α I) ) , oppure con il comando charpoly.

( %i 39) expand( determi nant( A- alpha* i dent( 3) ) ) ; ( %o41 ) − a b c + a α c + α2b− α3+ α

( %i 42) expand( c harpol y( A, al pha) ) ; ( %o44) − a b c + a α c + α2b− α3+ α

Il comando eigenvalue di una matrice quadrata restituisce gli autovalori sotto forma di due liste, la prima contiene gli autovalori mentre la seconda le loro molteplicità. Il comando eigenvectors fornisce per ogni autovalore gli autovettori.

( %i 45) A: matri x( [ 0, 1 , 0, 0] , [ 3* w^ 2, 0, 0, 2* w] , [ 0, 0, 0, 1 ] , [ 0, - 2* w, 0, 0] ) ;

( %o45)



0 1 0 0

3 w2 0 0 2 w

0 0 0 1

0 − 2 w 0 0



V ettori e M atrici 1 9

(20)

( %i 46) ei genval ues ( A) ; ( %o46) [ [− i w , i w , 0] , [ 1 , 1 , 2] ] ( %i 47) ei genvec tors ( A) ;

( %o47) [ [ [− i w , i w , 0] , [ 1 , 1 , 2] ] , [ 1 , − i w , − 2 i, − 2 w] , [ 1 , i w , 2 i, − 2 w] , [ 0, 0, 1 , 0] ]

Esercizio 1 2 . Risolvere il seguente sistema lineare mettendolo in forma matriciale.

x− y + z = 1 x + y + 2 z = 2

− 3x + y − z = 1

Esercizio 1 3. Data la matrice:

A=

2 1 1 1 2 1 1 1 2

calcolare il polinomio caratteristico p( γ) e verificare che la matrice p( A) è la matrice nulla.

Disegni in 2D e 3D

Maxima utilizza il programma gnuplot per rappresentare graficamente dei grafici. Di seguito vedremo la sintassi e l’ uso dei due comandi più importanti per il disegno: plot2d e plot3d.

Il comando plot2d può essere molto utile per localizzare le radici di una equazione e per succes- sivamente calcolarle con un metodo numerico, p. e. quello di Newton.

Esempio 1 6. Determinare le radici della seguente equazione: sin( x) − log( x) = 0. Evidente- mente l’ equazione non è risolvibile per via elementare. Facciamo il grafico della funzione y = sin( x) − log( x) evidenziando gli assi cartesiani.

( %i 48) y: s i n( x) - log( x) $

( %i 49) pl ot2d( y, [ x, 0, 5] , [ gnuplot_preambl e, " s et zeroaxi s " ] ) $ ( %i 52)

(21)

Evidentemente la soluzione è “vicina” a 2. 5, perciò useremo il metodo di Newton partenda da 2. 5.

( %i 52) l oad( " newton" ) $ ( %i 53) newton( y, 2. 5) ;

Warni ng: Fl oat to bi gf l oat c onvers i on of 2. 5 ( %o53) 2. 21 91 071 50437273B0

( %i 54)

Esempio 1 7. Risolvere numericamente e graficamente il sistema:

 y = 2x− 3 y =− x + 6

( %i 54) l i ns ol ve( [ al pha=2* beta- 3, al pha=- beta+6] , [ al pha, beta] ) ; ( %o58) [ α = 3, β = 3]

( %i 59) pl ot2d( [ 2* beta- 3, - beta+6] , [ beta, 0, 5] , [ gnupl ot_preamble, " s et zeroaxi s " ] ) $ ( %i 60)

Evidentemente6 la coppia delle soluzioni è circa ( 3, 3) .

Maxima offre anche la possibilità di tracciare dei grafici in tre dimensioni, nota l’ equazione car- tesiana della superficie γ = f( α , β) .

Esempio 1 8. Disegnare il grafico della funzione γ = cos( sqrt( α2+ β) ) ( %i 60) pl ot3d( c os ( s qrt( al pha^ 2+beta) ) , [ alpha, - 5, 5] , [ beta, - 5, 5] ,

[ pl ot_f ormat, gnupl ot] , [ gnupl ot_pm3d, true] ) ;

6. Del senno del poi son piene le fosse! : -) )

D isegni in 2 D e 3 D 21

(22)

( %o61 )

Esempio 1 9. Trovare una approssimazione di cos( x) al secondo ordine intorno a zero e visualiz- zarne la bontà in intorni via via più grandi.

Utilizzeremo il comando Taylor( f, x, 0, 2) perché ci interessa lo sviluppo fino al secondo ordine.

( %i 62) taylor( c os ( x) , x, 0, 2) ; ( %o62) 1− x2

2 +

( %i 63) trunc ( %) ; # Ades s o di venta un pol i nomi o ( %o63) 1− x2

2 + ( %i 64) f : %$

( %i 70) errore( x) : = ( c os ( x) - f ) $ ( %i 88) x: 0. 01 $

( %i 89) errore( x) ;

( %o89) 0. 99995000041 667 − ( %i 90) x: 0. 1 $

( %i 91 ) errore( x) ;

( %o91 ) 0. 9950041 6527803 − ( %i 92) x: 0. 2

( %o96) 0. 2

( %i 97) errore( x) ;

( %o98) 0. 980066577841 24 − ( %i 99) remval ue( x) $

2 2 D isegni in 2 D e 3 D

(23)

( %i 1 05) pl ot2d( c os ( x) - ( 1 - x^ 2/ 2) , [ x, - %pi / 2, %pi / 2] , [ gnupl ot_preambl e, " s et zeroaxi s " ] ) $

( %i 1 07)

Concludendo fino a un angolo di circa 0. 2 rad ( cioè circa 1 2o) l’ errore è circa del 2%.

Esercizio 1 4. Risolvere numericamente le seguenti equazioni:

log( x2+ 1 ) = cos( x)

e− x2= x4− 3

es in ( x )= x +65

Esercizi riassuntivi

Algebra

Esercizio 1 5. Valutare la seguente espressione per x = 1 e y = 1 .



y x2y y2− x2

 y− x y2− 2 x2.

Esercizio 1 6. Riduci a forma nurmale il seguente monomio:



1 3



a5b2x(− 5) a− 2bx3y.

Esercizio 1 7. Semplifica le seguenti espressioni algebriche:

a) 7x − 5x + 3x − 2x − 1

b) 2 a2x + 3a2− 7x + 4a2− a2x− 7a2

(24)

c) 6x + 3 y − 9 y + 2 + 5x − 2 xy d) 1 6ax3y2: (− 8xy2)

e) xy3: (− 5ax3y2)

Esercizio 1 8. Calcolare il MCD e il mcm fra i seguenti monomi:

2 / 3 a2b2, a3b2x , 4/ 5 a2bx3y

Esercizio 1 9. Calcola i seguenti prodotti notevoli:

a) ( 2 a − b2/ 3)2 b) ( x + 2 y − 1 / 2)2

c) ( x − 1 /2)2

d) ( a + 3b − 1 ) ( a + 3b + 1 )

Esercizio 2 0. Calcola quoziente e resto delle seguente divisione:

x4+ 5 x3+ 5x2− 5x − 6 : x + 2 Esercizio 2 1 . Fattorizza le seguenti espressioni:

a) 1 6a4+ b4− 8a2b2 b) a4− 1 6b4

c) x5+ 9xy2− 6x3y

d) x2− 9 y2+ 4x + 4 e) a2+ 9 a + 8

f) x3+ 3x2− 1 0x

Esercizio 2 2 . Determina MCD e mcm fra i seguenti polinomi:

4− 4x2, 1− x3, 2 x2− 4x + 2

Esercizio 2 3. Semplifica le seguenti frazioni algebriche:

a)  a

a− 1 1− a2 2

1 a + 1

: aa22− 2 a + 1− a − 2

b) x + 1

2 x 2 xx− 1− 11− 2 x

3 x− 1  1x1

:

1 +x− 21 

Esercizio 2 4. Risolvi le seguenti frazioni:

a) 4 x2 x2

− 9+2 x + 33 =x2

b) 3( a − 1 ) + 2ax = a2− 1 − x( 3 − 5a)

Esercizio 2 5. In un rettangolo di perimetro 84cm la base è 3/ 4 dell’ altezza. C alcola l’ area del rettangolo.

Esercizio 2 6. Risolvi i seguenti sistemi lineari:

a) 

5 x/ 4 + 2 y/ 3 = 7 3 x− 1 5 + y = 0

b)

2 x− 6 y = 9 − 6z x + y− 2 z = 0 4x− 2 z = 5

2 4 E sercizi riassuntivi

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