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nessere animale mediante metodologia Iba (Indice di benessere dell’allevamen- to) messa a punto dal Crpa in collabora- zione con il Diproval dell’Università di Bologna con l’intento di verifi care l’ido- neità delle strutture a garantire un certo livello di benessere animale.

L’elaborazione di questi dati ha pro- dotto informazioni sulle caratteristiche costruttive e sul controllo ambientale dei ricoveri, sulle tipologie stabulative per le diverse categorie bovine, sui sistemi di mungitura, sulle dotazioni impiantisti- che relative all’asportazione degli effl uen- ti zootecnici e alla somministrazione del- l’acqua di bevanda e dell’alimento.

Di seguito, vengono riportati i princi- pali risultati ottenuti.

Caratteristiche degli allevamenti

campione

L’indagine sulle stalle ha interessato un campione di 519 allevamenti situati sul territorio emiliano-romagnolo, la mag- gior parte dei quali ubicati nelle provin- ce di Reggio Emilia (30%), Parma (28%)

e Modena (19%). La maggioranza del- le aziende è collocata in pianura (73%) e destina il latte alla trasformazione in Parmigiano-Reggiano (88%).

Consistenza della mandria

I dati relativi alla consistenza della mandria indicano che il numero me- dio di:

vacche in lattazione è pari a 67 (min.

6; max 639);

vacche in asciutta è pari a 14 (min. 1;

max 110);

capi totali è pari a 143 (min. 11;

max 1.294).

Infi ne, il numero medio degli opera- tori di stalla è pari a 2 (min. 1; max 13).

L’azienda con il maggior numero di ope- ratori coincide con quella che ha il mag- gior numero di capi.

Ricoveri per la stabulazione

Il numero medio di ricoveri destina- ti alla stabulazione di una o più catego- rie bovine è pari a 2 (min. 1; max 7). La maggioranza di questi edifi ci presenta

Lo stato di salute delle stalle per bovini da latte

di Alessandro Gastaldo, Paolo Rossi, Marzia Borciani

U

no degli aspetti di maggiore rilevanza per il benessere e la salute degli animali è l’am- biente d’allevamento, defi nito come l’insieme degli elementi esterni al- l’animale che condiziona la vita e il com- portamento dei soggetti allevati.

Nel presente articolo sono presentati, in sintesi, i risultati più rilevanti emersi da un’indagine condotta dal Centro ri- cerche produzione animali (Crpa), nel- l’ambito del progetto di ricerca «Costru- zione di scenari alternativi per l’azienda da latte del 2030» (acronimo Innovalat- te 2030), fi nanziato dall’Assessorato al- l’agricoltura della Regione Emilia-Ro- magna e condotto con la collaborazione dell’Università di Bologna, dell’Universi- tà olandese di Wageningen e della Fon- dazione Rosselli di Torino.

Si tratta di una fotografi a dello stato attuale delle aziende bovine da latte in base a una banca dati composta da un grande numero di allevamenti, nei qua- li è stata realizzata la valutazione del be-

INDAGINE DEL CRPA BASATA SULLE VALUTAZIONI DEL BENESSERE ANIMALE

Delle quasi 35.000 vacche in lattazione valutate, circa il 24%

viene ancora allevato in stabulazione fi ssa.

Nelle stalle libere ha una grandissima diffusione la tipologia a cuccette «a buca»

con sovrastante lettiera di paglia

In 4 stalle su 5 l’indice di densità, ossia il rapporto fra la superfi cie coperta dell’edifi cio e gli animali presenti al suo interno, è corretto

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un pacchetto di copertura completo di isolante termico (91%).

Per ogni ricovero che ospita le vacche da latte è stato calcolato l’indice di den- sità, ossia il rapporto fra la superfi cie co- perta dell’edifi cio (m2) e il numero di Hpu presenti al suo interno (tabella 1);

per Hpu (Heat producing unit) si in- tende l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatu- ra dell’aria di 20 °C. L’80,5% dei ricoveri per le vacche da latte presenta un indice di densità corretto, ossia ≥ di 8. Se con- sideriamo i ricoveri destinati a ospita- re gli altri capi bovini, la percentuale di quelli con ottimo o suffi ciente indice di densità è simile a quella dei ricoveri che ospitano le vacche da latte.

Infi ne, per ogni ricovero è stata calcolata la potenza dell’impianto di illuminazione e questa è stata messa in relazione alla su- perfi cie coperta del ricovero. Più del 90%

dei ricoveri presenta un livello di illumina- mento ottimale o suffi ciente (tabella 2).

Tipologia stabulativa

Per le vacche in lattazione le stalle a stabulazione fi ssa sono 235, pari al 45%

del campione (totale stalle 519)e a 8.481 vacche, mentre le stalle libere sono 284,

pari al rimanente 55% del campione e a 26.246 vacche. Nelle stalle a stabulazio- ne libera la zona di riposo identifi ca la tipologia di stalla (tabella 3); la soluzione più diff usa è quella a cuccette, con cir- ca il 75% delle stalle libere, seguita dalle stalle con lettiera permanente soltanto in zona di riposo, con il 24% delle aziende.

Decisamente poco diff use le stalle a let- tiera permanente integrale.

La maggioranza dei bovini da rimon- ta risulta stabulata in box multipli a let- tiera. Per questa categoria bovina sono state individuate le seguenti tipologie di

stabulazione: libera con lettiera integrale (33,8%) o solo in zona di riposo (34,4%), fi ssa (19,5%), libera a cuccette (7%) e li- bera a fessurato integrale (5,3%).

Zona di riposo per le vacche

Nelle stalle libere a cuccette per le vac- che in lattazione si è messo in relazione il numero di cuccette presenti nei singoli ricoveri con il numero di vacche ospitate, al fi ne di verifi care la presenza di almeno un posto in zona di riposo per ogni capo (tabella 4). Nel 71,7% dei casi il rapporto cuccette/vacche è ottimale (> del 98%).

Un aspetto costruttivo rilevante nelle stalle a cuccette è rappresentato dal tipo di cuccetta e dalla superfi cie di riposo.

Sulla base delle informazioni raccolte per ogni azienda sono state individuate 4 diff erenti soluzioni: cuccetta «piena»

con materasso o tappeto rigido, cuccetta a buca con lettiera o materasso.

La soluzione numericamente maggio- ritaria è la cuccetta a buca con lettiera, con l’83% delle stalle, mentre la secon- da soluzione in ordine di importanza è la cuccetta piena con materasso, con il 9,5% dei casi.

Fortunatamente poco rappresentate le tipologie a pavimento pieno con tappeto TABELLA 1 - Distribuzione percentuale

dei ricoveri per indice di densità (m2/Hpu) (1)

Ricoveri Indice di densità (%)

ottimo suffi ciente insuffi ciente Per vacche da latte (2) 46,7 33,8 19,5

Per altri bovini (3) 68,7 14,3 17,0

(1) L’indice di densità è dato dal rapporto fra la superfi cie coperta del ricovero in m2 e il numero di Hpu (Heat producing unit). Un Hpu è l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatura dell’aria di 20 °C.

(2) Totale ricoveri = 548; (3) Totale ricoveri = 363.

La percentuale di stalle per bovini da rimonta con indice di densità buono è molto vicina a quella delle stalle per vacche da latte.

TABELLA 2 - Distribuzione percentuale dei ricoveri per livello di illuminamento artifi ciale

Ricoveri Illuminamento artifi ciale (%) ottimo suffi ciente insuffi ciente Per vacche da latte (1) 79,1 16,1 4,8

Per altri bovini (2) 77,7 13,4 8,9

(1) Totale ricoveri = 522; (2) Totale ricoveri = 314.

Circa il 95% dei ricoveri presenta un livello di illuminazione artifi ciale ottimo o suffi ciente.

TABELLA 3 - Tipologia stabulativa delle stalle per vacche in lattazione

Tipologia stabulativa Stalle (n.)

Fissa 235

Libera a cuccette 212

Libera con lettiera

solo in zona di riposo 68 Libera con lettiera integrale 4

Numero di casi = 519.

Nelle stalle a stabulazione libera la soluzione più diffusa è quella a cuccette.

TABELLA 4 - Distribuzione percentuale delle stalle per numero di cuccette su numero vacche

Cuccette/vacche Stalle con vacche in lattazione

(%)

< 80% 4,2

80-90% 7,1

90,1-98% 17,0

98,1-100% 19,8

> 100% 51,9

Numero di casi = 212.

Nel quasi 72% dei casi il rapporto cuccette/vacche è ottimale e superiore al 98%.

Per le vacche in lattazione la maggioranza delle cuccette è «a buca»

con sovrastante lettiera

di paglia

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rigido (5,7%) e quelle a «buca» con ma- terasso (1,4%).

Come materiale da lettiera nella mag- gior parte delle cuccette viene utilizzata la paglia (89,5%); decisamente poco dif- fusi altri materiali, quali segatura, tru- cioli e separato.

Nelle stalle a lettiera permanente (71 casi) è stata calcolata la superfi cie di stabulazione in zona di riposo asse- gnata a ciascuna vacca in lattazione.

Soltanto nel 65% delle stalle a lettiera viene assegnata una superfi cie di stabu- lazione in zona di riposo idonea, ossia

≥ 6 m2/capo.

Corsie di stabulazione

Le più diff use corsie di smistamen- to fra le cuccette sono a pavimento

pieno con rigatura superfi ciale (65%

su un totale di 206 casi), mentre poco diff use risultano le soluzioni a pavi- mento fessurato-forato (10,7%). Risulta grave la presenza del 24,3% di corsie a pavimento pieno prive di qualsiasi ti- po di rigatura.

Poco cambia se consideriamo le 282 zone di alimentazione con il 59,6%

a pavimento pieno con rigatura super- fi ciale, il 29% a pavimento pieno senza rigatura superfi ciale e l’11,4% a pavi- mento fessurato-forato.

Nelle corsie di stabulazione possono essere presenti diversi sistemi di aspor- tazione degli effl uenti zootecnici. Nella tabella 5 vengono riportati i sistemi di pulizia utilizzati nelle corsie di smi- stamento e nelle zone di alimentazio- ne. Essendo la maggioranza delle cor-

sie a pavimento pieno, risultano mol- to diff usi i raschiatori meccanici (79%

dei casi per le corsie di smistamento e 76% per le zone di alimentazione). Po- co diff usi, ma comunque presenti, al- tri sistemi, quali i mezzi a motore do- tati di lama raschiante e il ricircolo di liquame.

Abbeveratoi

Per l’abbeverata degli animali nelle stalle libere è stato calcolato il rapporto fra numero reale di capi presenti e nu- mero teorico di bovini servibili dal totale degli abbeveratoi (tabella 6). Nel 33-34%

delle stalle l’impianto di somministra- zione dell’acqua di abbeverata risulta sottodimensionato con un rapporto capi reali/capi teorici > di 120.

Alimentazione

Per la somministrazione dell’alimento un dato particolarmente interessante è il numero di posti in rastrelliera in relazio- ne alle vacche presenti (tabella 7). Soltan- TABELLA 5 - Distribuzione

percentuale delle corsie di stabulazione per sistema di asportazione degli effl uenti zootecnici

Sistema di asportazione

Corsia di smista-

mento (%) (1)

Zona di alimenta-

zione (%) (2) Raschiatore meccanico 79,1 75,7

Mezzo a motore 11,3 14,7

Ricircolo liquame 7,6 5,8

Tracimazione 2,0 3,8

(1) Totale corsie = 196; (2) Totale corsie = 259.

Sono molto diffusi i raschiatori

meccanici, nel 79% dei casi nella corsia di smistamento e nel 75% dei casi nella zona di alimentazione.

TABELLA 6 - Distribuzione percentuale delle stalle libere per dimensionamento impianto di abbeverata

Numero reale bovini su numero teorico servibile

Vacche in lattazione

(%) (¹)

Bovini da rimonta

(%) (²)

< 80% 37,3 46,9

80-100% 18,0 11,2

101-110% 6,0 4,5

111-120% 5,6 3,7

121-130% 3,2 5,2

> 130% 29,9 28,5

(¹) Totale stalle = 284; (²) Totale stalle = 403.

Nel 33-34% delle stalle l’impianto di somministrazione dell’acqua di abbeverata è sottodimensionato con un rapporto capi reali/capi teorici > di 120.

Nelle stalle libere per vacche

in lattazione i ventilatori sono presenti nel 30% delle zone di riposo, nel 33%

delle zone di alimentazione e nel 9%

delle zone di attesa. L’impianto di raffrescamento è presente soltanto in poco più di 1 stalla su 7

Nel 55-58% delle stalle il numero reale di capi presenti sul numero teorico di capi servibili dal totale

degli abbeveratoi è ≤ del 100%

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to il 10% delle stalle ha un numero di posti non adeguato alla buona pratica zootecnica.

Oltre al numero di posti, un dato im- portante è la lunghezza di un singolo posto delimitato alla rastrelliera, il quale non deve essere inferiore a 0,68 m/vac- ca. Nel campione di stalle libere il 16% di casi presenta un fronte capo alla rastrel- liera non adeguato (< di 0,68 m).

La pulizia della mangiatoia delle vac- che viene eseguita in tutte le aziende:

nel 25,9% dei casi in maniera mecca- nica con spazzole, nel 74,1% dei casi in maniera manuale con scopa.

Infi ne, gli autoalimentatori per la somministrazione automatica del mangime concentrato risultano pre- senti in poco più della metà (51,4%) delle stalle a stabulazione libera per vacche in lattazione.

Ventilazione e raffrescamento estivi

Nelle stalle per vacche in lattazione (sia fi sse, sia libere) può essere installato uno o più impianti di ventilazione estiva di soccorso. Questi impianti possono essere abbinati a un sistema di raff rescamento evaporativo.

Nelle stalle fi sse è possibile trovare i seguenti sistemi di ventilazione-raff re- scamento: ventilazione longitudinale, ventilazione trasversale, fi ltri umidi e fan-jet. La ventilazione longitudinale è presente nel 35% delle stalle fi sse, mentre quella trasversale nel 25,3%. Filtri umidi e fan-jet sono decisamente poco frequen- ti (rispettivamente 2,7 e 5% dei casi). Il numero medio di ventilatori nelle stalle fi sse è pari a 2 con un minimo di 1 e un massimo di 15.

Nelle stalle libere per vacche da latte i ventilatori possono essere installati nel- le seguenti zone: riposo, alimentazione e attesa prima della mungitura. I venti- latori sono presenti nel 30% dei casi in zona di riposo, nel 33% dei casi in zona di alimentazione e nel 9% dei casi in zo- na di attesa alla mungitura.

Il numero medio di ventilatori in zo- na di riposo per singola stalla è pari a 5 con un minimo di 1 e un massimo di 42, mentre quello in zona di alimentazione è pari a 4 (min = 4; max = 32).

L’impianto di raff rescamento è presen- te complessivamente in poco meno del 14% delle stalle libere. Se consideriamo soltanto le stalle che presentano i venti- latori in zona di alimentazione, la per- centuale di quelle con impianto di raf- frescamento diventa di poco inferiore al 42% (38 casi su 93).

Mungitura

Nel 75,5% delle stalle libere è presente una sala di mungitura a spina di pesce;

il 93,9% di queste è di tipo tradizionale, mentre soltanto nel 6,1% dei casi si tratta di sale a spina a uscita rapida.

Le altre tipologie presenti, pettine (o parallelo), tandem, autotandem e gio- stra, hanno una diff usione decisamen- te più modesta: rispettivamente il 4,6, il 5,3, il 10,3 e il 4,3%.

Considerazioni conclusive

Dal punto di vista strutturale la gran- de maggioranza degli allevamenti pre- senta sulla base dei capi ospitati super- fi ci coperte e livelli di illuminamento corretti sia per le vacche da latte, sia per i bovini da rimonta.

Delle 34.727 vacche in lattazione valu- tate, circa il 24% viene ancora allevato in stabulazione fi ssa. Nelle stalle libere ha una grandissima diff usione la soluzione a cuccette (213 stalle su 284). Le soluzio- ni a lettiera stanno scomparendo per le vacche in lattazione, ma vengono larga- mente utilizzate per altre categorie, quali vacche in asciutta, manze e vitelle.

Il numero di posti in cuccetta, in mangiatoia e agli abbeveratoi è cor- retto nella maggioranza delle stalle, ma purtroppo non in tutte. Particolare attenzione deve essere posta alla situa- zione degli impianti di abbeverata, con 95 stalle libere per le vacche dotate di impianto sottodimensionato.

La ventilazione estiva di soccorso in zona di alimentazione è presente nel 33%

delle stalle libere; di queste il 42% abbina TABELLA 7 - Distribuzione

percentuale delle stalle libere per vacche in lattazione per rapporto posti delimitati in rastrelliera/vacche presenti

Rapporto posti delimitati in rastrelliera/

vacche presenti

Stalle libere per vacche in lattazione

(%)

Insuffi ciente 9,8

Suffi ciente 13,3

Ottimale 76,9

Numero di casi = 277.

Il rapporto tra i posti delimitati in rastrelliera e le vacche presenti è buono nel 90% circa delle stalle libere analizzate.

I vitelli pre-svezzamento possono essere stabulati in stalla o all’aperto all’interno di apposite strutture pre- fabbricate mobili. Nel 67,7% dei ca- si i vitelli vengono stabulati in stalla, mentre nel 21,8% dei casi all’aperto.

Nel 10,5% dei casi sono presenti en- trambi i sistemi.

La stabulazione di questi vitelli av- viene per il 52% in box individuali, mentre per il 30% in box collettivi a lettiera. Nel 18% dei casi sono pre- senti entrambi, con una prima fase in box individuali e una seconda fase in box collettivi.

Infi ne, l’allattatrice automatica è presente soltanto nel 4,6% del- le stalle con vitelli stabulati in box

collettivi.

APPROFONDIMENTO

Vitelli

pre-svezzamento

ai ventilatori un impianto di raff resca- mento evaporativo.

Infi ne, le sale di mungitura più dif- fuse sono quelle a spina di pesce di ti- po tradizionale presenti nel 94% delle stalle.

Alessandro Gastaldo Paolo Rossi Marzia Borciani Centro ricerche produzioni animali Reggio Emilia

Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivete a:

[email protected] Per i vitelli pre-svezzamento stabulati in box collettivi

l’allattatrice automatica è presente soltanto in 11 stalle su 240

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