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33l’assorbimento, il trasporto e il metabolismo dei nutrienti, per la regolazione della tem
peratura delle varie parti del corpo attraverso la distribu
zione del calore prodotto e la dispersione di quello in ec
cesso, per le funzioni ripro
duttive e per la produzione di latte. Il problema della corret
ta gestione degli impianti di abbeverata negli allevamenti è largamente sottovalutato dalla maggior parte degli al
levatori; negli allevamenti bovini tali impianti risultano molto spesso sottodimensio
nati e igienicamente carenti, con gravi ripercussioni sulla salute e sulle prestazioni pro
duttive degli animali (fig. 1).
Nei ricoveri zootecnici i siste
mi di distribuzione dell’ac
qua di bevanda devono esse
re dimensionati e gestiti in modo tale da soddisfare i fab
bisogni nutrizionali.
Le fonti di approvvigiona
mento idrico degli alleva
menti devono garantire la fornitura di acqua in quantità sufficienti durante tutto l’ar
co dell’anno e con caratteri
stiche qualitative prossime alla potabilità; anche l’igiene della rete di distribuzione e, in particolare, degli abbeve
ratoi deve essere assicurata per evitare problemi di conta
minazione dell’acqua dovuti
La progettazione e la gestione delle stalle devono tener conto
dei consumi idrici per soddisfare
i fabbisogni fisiologici degli animali
ed evitare gli sprechi
di
PAOLOROSSI, ALESSANDRO GASTALDOE MARZIA BORCIANI
alla proliferazione di batteri patogeni.
FINALITÀ DEL PROGETTO Alcuni di questi aspetti hanno interessato l’attività di speri
mentazione che il Crpa di Reg
gio Emilia ha condotto in colla
borazione con il Diaf dell’Uni
versità degli studi di Firenze nell’ambito di un progetto di ricerca triennale (20032005) fi
nanziato dalla Regione Emilia
Romagna, dal titolo “Sistemi di gestione dell’acqua di bevanda nell’allevamento dei bovini da latte e dei suini: verifica dei fabbi
sogni fisiologici, dei requisiti igie
nici e delle tecnologie per la ridu
zione dei consumi idrici”. Il pro
getto aveva le seguenti finalità:
3 indagine sulle utenze idriche, sui relativi consumi e, in particolare, sulle tipolo
gie e sulle caratteristiche tec
niche degli impianti di abbe
verata, da effettuare su due campioni di aziende rappre
sentativi della realtà emilia
noromagnola, uno per il set
tore bovino da latte e uno per il settore suinicolo;
3 monitoraggio delle utenze idriche e, in particolare, dei consumi di acqua di bevanda nei diversi reparti produttivi dell’allevamento bovino da latte e suinicolo da effettuare presso allevamenti indivi
duati nell’ambito dei due campioni di aziende oggetto dell’indagine precedente.
In questo articolo riportiamo i risultati del monitoraggio delle utenze idriche in dieci allevamenti bovini da latte, individuati in base a criteri di rispondenza degli stessi alle caratteristiche strutturali, di
mensionali, stabulative e tec
nologiche prevalenti a livello regionale.
PROTOCOLLO SPERIMENTALE Presso gli allevamenti è sta
ta prevista l’installazione sulla rete idrica di un ade
guato numero di contalitri (fig. 2), sufficiente a definire il bilancio idrico di ciascun allevamento; attraverso la lettura dei contalitri e la re
gistrazione mensile dei con
sumi sono stati evidenziati gli andamenti dei consumi idrici delle diverse utenze e le relative variazioni stagio
nali. I consumi idrici delle singole utenze sono stati messi in relazione alle se
guenti variabili:
3 numero di capi presenti;
3 numero di hpu (heat produ
cing unit). Un hpu è l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla tempe
ratura dell’aria di 20 °C;
3 tecnica di stabulazione degli animali;
3 numero e tipo di abbeve
ratoi;
3 produzione di latte;
3 presenza e tipologia d’im
pianti di ventilazione e/o di raffrescamento.
ANALISI DEI DATI
La fase di raccolta dati ha previsto il monitoraggio con
tinuativo della durata di un anno dei consumi idrici delle diverse utenze idriche (con
sumi generali, abbeverata, lavaggi, raffrescamento, ecc.) nei diversi settori dell’alleva
mento bovino da latte (vac
che in lattazione, vacche in asciutta, vitelli, bovini da ri
monta e manze gravide).
Le operazioni di lettura dei contalitri e registrazione dei quantitativi cumulati su apposito modello sono state eseguite con cadenza mensile.
Inoltre, durante il moni
toraggio sono stati annotati su apposito modello i se
guenti dati:
3 dati generali dell’alleva
mento;
3 utenze per singolo contalitri con indicazioni relative a nume
ro di capi suddivisi per catego
ria, tipo di stabulazione, tipo e numero di abbeveratoi, tipo di impianto di raffrescamento (se presente);
3 dimensioni di zona di attesa,
Centro Ricerche Produzioni Animali Reggio Emilia
lFig. 1 – L’igiene è fondamentale. In questa immagine un
abbeveratoio particolarmente sporco lFig. 2a2b2c – Alcuni dei contalitri installati nelle aziende pilota
N
egli allevamenti, fino ad oggi, è stata dedicata scarsa attenzione all’acqua di bevanda. Le ra
gioni sono forse da ricondur
si al fatto che l’acqua è stata a lungo considerata come ri
sorsa abbondante, inesauribi
le e poco costosa. Attualmen
te le condizioni stanno cam
biando in modo radicale e l’acqua nell’alimentazione zootecnica sta assumendo un ruolo di primo piano, anche perché in realtà è alimento es
senziale, sia per quantità ri
chieste, sia per costanza dei fabbisogni, poiché nell’orga
nismo animale non esistono riserve. L’acqua è coinvolta intimamente in tutte le fun
zioni fisiologiche e metaboli
che dell’organismo e rappre
senta circa il 70% della massa corporea di un animale adul
to. La sua importanza biolo
gica, illustrata in modo molto semplice, è legata alle sue particolari proprietà chimico
fisiche: elevatissimo potere solvente, alta reattività chi
mica e considerevole calore specifico. L’acqua è necessa
ria per il mantenimento dei fluidi organici, per l’omeosta
si minerale, per la digestione,
Assicuriamo l’ acqua latte alle bovine da
A)
B) C)
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sala di mungitura e sala latte;
3 lavaggi dell’impianto di mungitura e dei pavimenti;
3 numero di servizi igienici;
3 numero operatori di stalla.
Attraverso l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti per ogni allevamento bovino da latte è stata realizzata una ta
bella (tab. 1) con riportate le seguenti informazioni:
3 n. di capi suddiviso per categoria (vacche in latta
zione, vacche in asciutta, vitelli fino allo svezzamen
to, vitelli dopo lo svezza
mento, bovini da rimonta (da 6 mesi all’ingravida
mento), manze gravide e tori da riproduzione);
3 totale hpu (heat producing unit);
3 consumi idrici annuali dell’allevamento (espressi in m3/anno), riferiti sia al totale dell’acqua consumata, sia al
la sola acqua di bevanda;
3 consumi idrici giornalieri dell’allevamento (espressi in l per capo in produzione e per hpu), riferiti sia all’acqua totale (totale utenze), sia al
l’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda);
questi consumi sono stati calcolati sia sulla media an
•
Tab.1 Fabbisogni idrici giornalieri per vacche in produzione (vacche in lattazione e vacche in asciutta)Allevamento
Media annuale (l/vacca)
Primavera (l/vacca)
Estate (l/vacca)
Autunno (l/vacca)
Inverno (l/vacca)
C 126 130 133 120 116
D 86 92 89 83 80
F 129 132 141 125 114
H 109 119 121 102 91
L 104 107 104 100 103
Media 111 116 118 106 101
lFigura 3 – Un abbeveratoio a tazza installato in stalla a stabulazione fissa
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35nuale, sia suddivisi per sin
golo periodo stagionale.
Di seguito riportiamo i para
metri di riferimento utilizza
ti per calcolare e/o stimare alcuni consumi:
3 lavaggio impianto di mungitura = 60 l/gruppo d (70 l/gruppo d nel caso di lavaggio anche della vasca di refrigerazione del latte);
3 lavaggio zona di attesa = 12 l/m2per giorno;
3 lavaggio poste di mungi
tura = 10 l/m2per giorno;
3 lavaggio buca del mungi
tore = 6 l/m2per giorno;
3 lavaggio sala latte = 6 l/
m2per giorno;
3 mammelle = 4 l/vacca in lattazione per giorno;
3 servizi igienici = 100 l/ad
detto per giorno;
3 acqua per preparazione alimento per vitelli fino allo svezzamento = 10 l/capo per giorno;
3 usi domestici = 150 l/per
sona per giorno.
FABBISOGNI IDRICI
L’entità dei fabbisogni idri
ci degli animali è influen
zata da: caratteristiche del
l’animale (età, peso, attività, stadio fisiologico, ecc.); livello alimentare, composizione del
la razione e tipo di alimento, tecnica di allevamento e mo
dalità di stabulazione; fattori microclimatici dell’ambiente di allevamento(temperatura, umidità, velocità dell’aria);
caratteristiche dell’acqua, ca
ratteristiche dell’animale (età, peso, ecc.).
I CONSUMI IDRICI RILEVATI
I
consumi idrici giornalieri dell’allevamento per vacca in produzione, riferiti sia all’acqua totale, sia all’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispettivamente a 158 e 129 litri (tab. 2 con esclusione dell’alleva
mento B). Suddividendo gli allevamenti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all’acqua totale e all’acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 163 e 130 litri per stalle libere a cuccette e a 143 e 125 litri per le stalle a stabulazione fissa.
I consumi idrici giornalieri dell’allevamento per hpu, riferiti sia all’acqua totale, sia all’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispettivamente a 106 e 85 l (tab.
2 con esclusione dell’allevamento B). Suddividendo gli alleva
menti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all’acqua totale e all’acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 111 e 88 litri per stalle libere a cuccette e a 88 e 77 litri per le stalle a stabulazione fissa.l
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L’assunzione di liquidi è positivamente correlata al
l’ingestione di sostanza secca ed è legata, quindi, a tutti i fattori che la condizionano. Il fabbisogno idrico è forte
mente influenzato dalla composizione della razione:
l’ingestione di alimenti ricchi in acqua, ad esempio il latte, riduce l’assunzione volonta
ria di acqua di bevanda.
D’altra parte il consumo d’acqua cresce all’aumentare della concentrazione salina e proteica della razione. In
particolare, l’eccesso di un elemento minerale può esse
re in parte eliminato dall’or
ganismo con l’aumento della diuresi che, a sua volta, pro
voca un aumento del consu
mo d’acqua. I fabbisogni idrici aumentano con l’innal
zamento della temperatura ambientale in quanto l’acqua rappresenta l’elemento fon
damentale per la dispersione del calore; a parità di tempe
ratura i consumi scendono con l’aumentare del grado di umidità. Quando la tempe
•
Tab. 2 Allevamenti di bovini da latte: totale hpu, tipologia di stabulazione, produzione di latte e consumi idrici giornalieri per vacca in produzione e per hpuAzienda Totale hpu (1) Tipologia di stabulazione vacche da latte(2)
Produzione di latte(3)
(t/vacca)
Acqua totale (l/d) Acqua di bevanda (l/d) per vacca per hpu per vacca per hpu
A 90 C 5,7 113 94 65 54
B 73,14 F 7,5 233 191 223 183
C 216,85 C 10,5 179 111 154 96
D 258,23 C 8,3 162 111 122 84
E 262,7 C 11,1 176 108 157 96
F 242,4 C 8,5 171 110 150 96
G 127,35 F 7 153 91 140 83
H 123,93 C 8 175 128 123 90
I 88,76 F 7,5 132 85 109 70
L 154,05 C 7 162 116 137 98
(1) Un hpu è l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatura dell’aria di 20 °C (2) F = Stabulazione fissa;
C = Stabulazione libera a cuccette (3) Produzione media di latte per singola lattazione
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ratura supera i 30 °C si evi
denziano sensibili e più rapi
di incrementi nelle esigenze idriche. Le caratteristiche qualitative dell’acqua di be
vanda (salinità totale, durez
za, pH, ecc.) possono in
fluenzare in maniera signifi
cativa l’entità del consumo.
Anche la temperatura del
l’acqua di bevanda influenza l’entità dei fabbisogni idrici e le produzioni. In linea gene
rale non si dovrebbe sommi
nistrare agli animali acqua con temperatura inferiore ai 15 °C, mentre per gli animali più giovani è consigliabile
una temperatura dell’acqua di circa 20÷22 °C. Al contra
rio, animali adulti ad intenso metabolismo, quali le vacche da latte ad elevata produzio
ne, sembrano beneficiare della somministrazione di acqua fresca (10÷15 °C) du
rante i periodi estivi (miglio
re termoregolazione, minore stress, maggiori produzioni).
Le richieste idriche varia
no in funzione dello stato fi
siologico degli animali. Un soggetto che sta costruendo nuovi tessuti e sta aumen
tando di peso richiede mag
giori quantità di acqua di
lFig. 5a5b – Abbeveratoio antigelo
A) B)
uno in dimagrimento; lo sta
to di gravidanza comporta un maggior fabbisogno idri
co (aumento di peso della madre e del feto). Il fabbiso
gno idrico per la produzione di latte è legato essenzial
mente alla quantità di latte prodotto e, quindi, alla quantità di acqua persa per questa via; nelle bovine da latte ad elevata produzione, in particolar modo nei mesi caldi, è legato anche alla di
spersione del calore prove
niente dall’energia metabo
lizzata per sostenere le alte produzioni. È noto che gli animali sofferenti, anche se mangiano poco o addirittura digiunano, nella maggior parte dei casi continuano ad abbeverarsi. Particolari si
tuazioni sanitarie, stati diar
roici e febbrili per esempio, comportano aumenti dei fabbisogni idrici giornalieri.
Ciò spiega, fra l’altro, l’inte
resse e l’efficacia della tecni
ca della medicazione dell’ac
qua. I fabbisogni idrici gior
nalieri per le vacche in produzione (vacche in latta
zione e vacche in asciutta) sono pari mediamente a 111
l; fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispet
tivamente con 116 e 118 l, mentre i fabbisogni più bas
si si hanno durante la sta
gione autunnale e invernale rispettivamente con 106 e 101 l (tab. 1).
Nell’allevamento E sono stati calcolati i fabbisogni idrici giornalieri per le vac
che in lattazione che sono pari mediamente a 140 litri (media annuale); anche in questo caso fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispettivamente con 146 e 152 litri, mentre i fab
bisogni più bassi si hanno durante la stagione autun
nale e invernale rispettiva
mente con 132 e 127 litri. Il monitoraggio dei consumi idrici degli impianti di raf
frescamento hanno eviden
ziato un consumo idrico an
nuale per vacca raffrescata pari a 427 litri nel caso di aspersione di acqua a bassa pressione (allevamento C) e a 482 litri nel caso di nebu
lizzazione ad alta pressione (allevamento E).l
lFig. 6 – Un sistema di raffrescamento di tipo evaporativo con nebulizzazione di acqua ad alta pressione in corrente d’aria