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n. 5 / 2008

COW COMFORT

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l’assorbimento, il trasporto e il metabolismo dei nutrienti, per la regolazione della tem­

peratura delle varie parti del corpo attraverso la distribu­

zione del calore prodotto e la dispersione di quello in ec­

cesso, per le funzioni ripro­

duttive e per la produzione di latte. Il problema della corret­

ta gestione degli impianti di abbeverata negli allevamenti è largamente sottovalutato dalla maggior parte degli al­

levatori; negli allevamenti bovini tali impianti risultano molto spesso sottodimensio­

nati e igienicamente carenti, con gravi ripercussioni sulla salute e sulle prestazioni pro­

duttive degli animali (fig. 1).

Nei ricoveri zootecnici i siste­

mi di distribuzione dell’ac­

qua di bevanda devono esse­

re dimensionati e gestiti in modo tale da soddisfare i fab­

bisogni nutrizionali.

Le fonti di approvvigiona­

mento idrico degli alleva­

menti devono garantire la fornitura di acqua in quantità sufficienti durante tutto l’ar­

co dell’anno e con caratteri­

stiche qualitative prossime alla potabilità; anche l’igiene della rete di distribuzione e, in particolare, degli abbeve­

ratoi deve essere assicurata per evitare problemi di conta­

minazione dell’acqua dovuti

La progettazione e la gestione delle stalle devono tener conto

dei consumi idrici per soddisfare

i fabbisogni fisiologici degli animali

ed evitare gli sprechi

di

PAOLOROSSI, ALESSANDRO GASTALDOE MARZIA BORCIANI

alla proliferazione di batteri patogeni.

FINALITÀ DEL PROGETTO Alcuni di questi aspetti hanno interessato l’attività di speri­

mentazione che il Crpa di Reg­

gio Emilia ha condotto in colla­

borazione con il Diaf dell’Uni­

versità degli studi di Firenze nell’ambito di un progetto di ricerca triennale (2003­2005) fi­

nanziato dalla Regione Emilia­

Romagna, dal titolo “Sistemi di gestione dell’acqua di bevanda nell’allevamento dei bovini da latte e dei suini: verifica dei fabbi­

sogni fisiologici, dei requisiti igie­

nici e delle tecnologie per la ridu­

zione dei consumi idrici”. Il pro­

getto aveva le seguenti finalità:

3 indagine sulle utenze idriche, sui relativi consumi e, in particolare, sulle tipolo­

gie e sulle caratteristiche tec­

niche degli impianti di abbe­

verata, da effettuare su due campioni di aziende rappre­

sentativi della realtà emilia­

no­romagnola, uno per il set­

tore bovino da latte e uno per il settore suinicolo;

3 monitoraggio delle utenze idriche e, in particolare, dei consumi di acqua di bevanda nei diversi reparti produttivi dell’allevamento bovino da latte e suinicolo da effettuare presso allevamenti indivi­

duati nell’ambito dei due campioni di aziende oggetto dell’indagine precedente.

In questo articolo riportiamo i risultati del monitoraggio delle utenze idriche in dieci allevamenti bovini da latte, individuati in base a criteri di rispondenza degli stessi alle caratteristiche strutturali, di­

mensionali, stabulative e tec­

nologiche prevalenti a livello regionale.

PROTOCOLLO SPERIMENTALE Presso gli allevamenti è sta­

ta prevista l’installazione sulla rete idrica di un ade­

guato numero di contalitri (fig. 2), sufficiente a definire il bilancio idrico di ciascun allevamento; attraverso la lettura dei contalitri e la re­

gistrazione mensile dei con­

sumi sono stati evidenziati gli andamenti dei consumi idrici delle diverse utenze e le relative variazioni stagio­

nali. I consumi idrici delle singole utenze sono stati messi in relazione alle se­

guenti variabili:

3 numero di capi presenti;

3 numero di hpu (heat produ­

cing unit). Un hpu è l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla tempe­

ratura dell’aria di 20 °C;

3 tecnica di stabulazione degli animali;

3 numero e tipo di abbeve­

ratoi;

3 produzione di latte;

3 presenza e tipologia d’im­

pianti di ventilazione e/o di raffrescamento.

ANALISI DEI DATI

La fase di raccolta dati ha previsto il monitoraggio con­

tinuativo della durata di un anno dei consumi idrici delle diverse utenze idriche (con­

sumi generali, abbeverata, lavaggi, raffrescamento, ecc.) nei diversi settori dell’alleva­

mento bovino da latte (vac­

che in lattazione, vacche in asciutta, vitelli, bovini da ri­

monta e manze gravide).

Le operazioni di lettura dei contalitri e registrazione dei quantitativi cumulati su apposito modello sono state eseguite con cadenza mensile.

Inoltre, durante il moni­

toraggio sono stati annotati su apposito modello i se­

guenti dati:

3 dati generali dell’alleva­

mento;

3 utenze per singolo contalitri con indicazioni relative a nume­

ro di capi suddivisi per catego­

ria, tipo di stabulazione, tipo e numero di abbeveratoi, tipo di impianto di raffrescamento (se presente);

3 dimensioni di zona di attesa,

Centro Ricerche Produzioni Animali ­ Reggio Emilia

lFig. 1 – L’igiene è fondamentale. In questa immagine un

abbeveratoio particolarmente sporco lFig. 2a­2b­2c – Alcuni dei contalitri installati nelle aziende pilota

N

egli allevamenti, fino ad oggi, è stata dedi­

cata scarsa attenzione all’acqua di bevanda. Le ra­

gioni sono forse da ricondur­

si al fatto che l’acqua è stata a lungo considerata come ri­

sorsa abbondante, inesauribi­

le e poco costosa. Attualmen­

te le condizioni stanno cam­

biando in modo radicale e l’acqua nell’alimentazione zootecnica sta assumendo un ruolo di primo piano, anche perché in realtà è alimento es­

senziale, sia per quantità ri­

chieste, sia per costanza dei fabbisogni, poiché nell’orga­

nismo animale non esistono riserve. L’acqua è coinvolta intimamente in tutte le fun­

zioni fisiologiche e metaboli­

che dell’organismo e rappre­

senta circa il 70% della massa corporea di un animale adul­

to. La sua importanza biolo­

gica, illustrata in modo molto semplice, è legata alle sue particolari proprietà chimico­

fisiche: elevatissimo potere solvente, alta reattività chi­

mica e considerevole calore specifico. L’acqua è necessa­

ria per il mantenimento dei fluidi organici, per l’omeosta­

si minerale, per la digestione,

Assicuriamo l’ acqua latte alle bovine da

A)

B) C)

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sala di mungitura e sala latte;

3 lavaggi dell’impianto di mungitura e dei pavimenti;

3 numero di servizi igienici;

3 numero operatori di stalla.

Attraverso l’elaborazione e l’analisi dei dati raccolti per ogni allevamento bovino da latte è stata realizzata una ta­

bella (tab. 1) con riportate le seguenti informazioni:

3 n. di capi suddiviso per categoria (vacche in latta­

zione, vacche in asciutta, vitelli fino allo svezzamen­

to, vitelli dopo lo svezza­

mento, bovini da rimonta (da 6 mesi all’ingravida­

mento), manze gravide e tori da riproduzione);

3 totale hpu (heat producing unit);

3 consumi idrici annuali dell’allevamento (espressi in m3/anno), riferiti sia al totale dell’acqua consumata, sia al­

la sola acqua di bevanda;

3 consumi idrici giornalieri dell’allevamento (espressi in l per capo in produzione e per hpu), riferiti sia all’acqua totale (totale utenze), sia al­

l’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda);

questi consumi sono stati calcolati sia sulla media an­

Tab.1 ­ Fabbisogni idrici giornalieri per vacche in produzione (vacche in lattazione e vacche in asciutta)

Allevamento

Media annuale (l/vacca)

Primavera (l/vacca)

Estate (l/vacca)

Autunno (l/vacca)

Inverno (l/vacca)

C 126 130 133 120 116

D 86 92 89 83 80

F 129 132 141 125 114

H 109 119 121 102 91

L 104 107 104 100 103

Media 111 116 118 106 101

lFigura 3 – Un abbeveratoio a tazza installato in stalla a stabulazione fissa

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nuale, sia suddivisi per sin­

golo periodo stagionale.

Di seguito riportiamo i para­

metri di riferimento utilizza­

ti per calcolare e/o stimare alcuni consumi:

3 lavaggio impianto di mungitura = 60 l/gruppo d (70 l/gruppo d nel caso di lavaggio anche della vasca di refrigerazione del latte);

3 lavaggio zona di attesa = 12 l/m2per giorno;

3 lavaggio poste di mungi­

tura = 10 l/m2per giorno;

3 lavaggio buca del mungi­

tore = 6 l/m2per giorno;

3 lavaggio sala latte = 6 l/

m2per giorno;

3 mammelle = 4 l/vacca in lattazione per giorno;

3 servizi igienici = 100 l/ad­

detto per giorno;

3 acqua per preparazione alimento per vitelli fino allo svezzamento = 10 l/capo per giorno;

3 usi domestici = 150 l/per­

sona per giorno.

FABBISOGNI IDRICI

L’entità dei fabbisogni idri­

ci degli animali è influen­

zata da: caratteristiche del­

l’animale (età, peso, attività, stadio fisiologico, ecc.); livello alimentare, composizione del­

la razione e tipo di alimento, tecnica di allevamento e mo­

dalità di stabulazione; fattori microclimatici dell’ambiente di allevamento(temperatura, umidità, velocità dell’aria);

caratteristiche dell’acqua, ca­

ratteristiche dell’animale (età, peso, ecc.).

I CONSUMI IDRICI RILEVATI

I

consumi idrici giornalieri dell’allevamento per vacca in produzione, riferiti sia all’acqua totale, sia all’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispetti­

vamente a 158 e 129 litri (tab. 2 con esclusione dell’alleva­

mento B). Suddividendo gli allevamenti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all’acqua totale e all’acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 163 e 130 litri per stalle libere a cuccette e a 143 e 125 litri per le stalle a stabulazione fissa.

I consumi idrici giornalieri dell’allevamento per hpu, riferiti sia all’acqua totale, sia all’acqua di bevanda (totale utenze acqua di bevanda), sono pari rispettivamente a 106 e 85 l (tab.

2 con esclusione dell’allevamento B). Suddividendo gli alleva­

menti per diversa tipologia di stabulazione della stalla delle vacche da latte, i consumi idrici riferiti sia all’acqua totale e all’acqua di bevanda sono pari rispettivamente a 111 e 88 litri per stalle libere a cuccette e a 88 e 77 litri per le stalle a stabulazione fissa.l

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L’assunzione di liquidi è positivamente correlata al­

l’ingestione di sostanza secca ed è legata, quindi, a tutti i fattori che la condizionano. Il fabbisogno idrico è forte­

mente influenzato dalla composizione della razione:

l’ingestione di alimenti ricchi in acqua, ad esempio il latte, riduce l’assunzione volonta­

ria di acqua di bevanda.

D’altra parte il consumo d’acqua cresce all’aumentare della concentrazione salina e proteica della razione. In

particolare, l’eccesso di un elemento minerale può esse­

re in parte eliminato dall’or­

ganismo con l’aumento della diuresi che, a sua volta, pro­

voca un aumento del consu­

mo d’acqua. I fabbisogni idrici aumentano con l’innal­

zamento della temperatura ambientale in quanto l’acqua rappresenta l’elemento fon­

damentale per la dispersione del calore; a parità di tempe­

ratura i consumi scendono con l’aumentare del grado di umidità. Quando la tempe­

Tab. 2 ­ Allevamenti di bovini da latte: totale hpu, tipologia di stabulazione, produzione di latte e consumi idrici giornalieri per vacca in produzione e per hpu

Azienda Totale hpu (1) Tipologia di stabulazione vacche da latte(2)

Produzione di latte(3)

(t/vacca)

Acqua totale (l/d) Acqua di bevanda (l/d) per vacca per hpu per vacca per hpu

A 90 C 5,7 113 94 65 54

B 73,14 F 7,5 233 191 223 183

C 216,85 C 10,5 179 111 154 96

D 258,23 C 8,3 162 111 122 84

E 262,7 C 11,1 176 108 157 96

F 242,4 C 8,5 171 110 150 96

G 127,35 F 7 153 91 140 83

H 123,93 C 8 175 128 123 90

I 88,76 F 7,5 132 85 109 70

L 154,05 C 7 162 116 137 98

(1) Un hpu è l’insieme di animali che produce 1.000 W di calore totale alla temperatura dell’aria di 20 °C (2) F = Stabulazione fissa;

C = Stabulazione libera a cuccette (3) Produzione media di latte per singola lattazione

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ratura supera i 30 °C si evi­

denziano sensibili e più rapi­

di incrementi nelle esigenze idriche. Le caratteristiche qualitative dell’acqua di be­

vanda (salinità totale, durez­

za, pH, ecc.) possono in­

fluenzare in maniera signifi­

cativa l’entità del consumo.

Anche la temperatura del­

l’acqua di bevanda influenza l’entità dei fabbisogni idrici e le produzioni. In linea gene­

rale non si dovrebbe sommi­

nistrare agli animali acqua con temperatura inferiore ai 15 °C, mentre per gli animali più giovani è consigliabile

una temperatura dell’acqua di circa 20÷22 °C. Al contra­

rio, animali adulti ad intenso metabolismo, quali le vacche da latte ad elevata produzio­

ne, sembrano beneficiare della somministrazione di acqua fresca (10÷15 °C) du­

rante i periodi estivi (miglio­

re termoregolazione, minore stress, maggiori produzioni).

Le richieste idriche varia­

no in funzione dello stato fi­

siologico degli animali. Un soggetto che sta costruendo nuovi tessuti e sta aumen­

tando di peso richiede mag­

giori quantità di acqua di

lFig. 5a­5b – Abbeveratoio antigelo

A) B)

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uno in dimagrimento; lo sta­

to di gravidanza comporta un maggior fabbisogno idri­

co (aumento di peso della madre e del feto). Il fabbiso­

gno idrico per la produzione di latte è legato essenzial­

mente alla quantità di latte prodotto e, quindi, alla quantità di acqua persa per questa via; nelle bovine da latte ad elevata produzione, in particolar modo nei mesi caldi, è legato anche alla di­

spersione del calore prove­

niente dall’energia metabo­

lizzata per sostenere le alte produzioni. È noto che gli animali sofferenti, anche se mangiano poco o addirittura digiunano, nella maggior parte dei casi continuano ad abbeverarsi. Particolari si­

tuazioni sanitarie, stati diar­

roici e febbrili per esempio, comportano aumenti dei fabbisogni idrici giornalieri.

Ciò spiega, fra l’altro, l’inte­

resse e l’efficacia della tecni­

ca della medicazione dell’ac­

qua. I fabbisogni idrici gior­

nalieri per le vacche in produzione (vacche in latta­

zione e vacche in asciutta) sono pari mediamente a 111

l; fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispet­

tivamente con 116 e 118 l, mentre i fabbisogni più bas­

si si hanno durante la sta­

gione autunnale e invernale rispettivamente con 106 e 101 l (tab. 1).

Nell’allevamento E sono stati calcolati i fabbisogni idrici giornalieri per le vac­

che in lattazione che sono pari mediamente a 140 litri (media annuale); anche in questo caso fabbisogni più elevati si hanno durante la stagione primaverile ed estiva rispettivamente con 146 e 152 litri, mentre i fab­

bisogni più bassi si hanno durante la stagione autun­

nale e invernale rispettiva­

mente con 132 e 127 litri. Il monitoraggio dei consumi idrici degli impianti di raf­

frescamento hanno eviden­

ziato un consumo idrico an­

nuale per vacca raffrescata pari a 427 litri nel caso di aspersione di acqua a bassa pressione (allevamento C) e a 482 litri nel caso di nebu­

lizzazione ad alta pressione (allevamento E).l

lFig. 6 – Un sistema di raffrescamento di tipo evaporativo con nebulizzazione di acqua ad alta pressione in corrente d’aria

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