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minima la potenza dissipata per effe@o Joule

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Academic year: 2021

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(1)

Problema 1

•  calcolare le corren- nei due rami

•  calcolare il lavoro compiuto dal generatore di f.e.m. in 30 minu-

•  dimostrare che la corrente si ripar-sce tra le due resistenze R 1 ed R 2 in modo tale che è

minima la potenza dissipata per effe@o Joule

Da- numerici:

R

1

=400 Ω, R

2

=720 Ω

ε=15 V

(2)

Da- numerici:

R

1

=400 Ω, R

2

=720 Ω ε=15 V

Calcoliamo inizialmente come si ripar-scono le due corren- i=i

1

+i

2

i

1

=ε/R

1

i

2

=ε/R

2

ài

1

R

1

= i

2

R

2

; i

1

/i

2

= R

2

/R

1

(nella resistenza più piccola scorre una corrente più intensa)

i1=15/400=0.0375 A = 37.5 mA

i2=15/720 = 20.8 mA P1= εi1 = 0.56 W P2= εi2 = 0.31 W

P=P1+P2= 0.87 W In un tempo Δt di 30 min = 1800 s, l’energia termica prodo@a per effe@o Joule vale: P Δt = 0.87 *1800 = 1566 J

Essa è pari al lavoro svolto dal generatore di f.e.m.

(3)

resta da dimostrare che la corrente si è ripar-ta in modo da minimizzare l’energia spesa per effe@o Joule:

Assumiamo nota e fissate lacorrente i ed esprimiamo tu@o in funzione di i

i

(sarà i

2

=i-i

1

)

P = P

1

+ P

2

= R

1

i

12

+ R

2

(i − i

1

)

2

calcoliamo la derivata di P rispe@o ad ii ed imponiamo che sia nulla (avremo un massimo oppure un minimo della funzione P(i1)

dP

di

1

= 0 .... (alla lavagna) ... → i

1

=R

2

/(R

1

+R

2

)i

Calcolando il segno della derivata seconda per il valore trovato di ii si può verificare che si tra@a di un minimo

i

2

=R

1

/(R

1

+R

2

)i d

2

P

di

12

= 2(R

1

+ R

2

) > 0

(4)

Esercizio 2

•  Nel circuito in figura, le resistenze valgono R 0 =20 Ω, R 1 =30 Ω, R 0 =50 Ω

•  Determinare il valore di R in modo che sia massima

V0

R1

R2 R0

R

i I’

A

B

(5)
(6)
(7)

Esercizio 3

•  Calcolare il campo ele@rico di una distribuzione filiforme di carica (filo di lunghezza 2a) in tu_ I pun- dello spazio

x y

P

A ds B

s θ

(8)

x

P

A ds B

s θ

dE

dEx dEy

P(x,y)

r

dE

x

= λ 4 πε

0

(x − s)ds [(x − s)

2

+ y

2

]

3/2

dE

y

= λ

4 πε

0

yds

[(x − s)

2

+ y

2

]

3/2

che vanno integrate in ds tra –a ed a

(risultato alla prossima pagina)

(9)

Casi par-colari:

x=0 (sull’asse y)

y=0 (sull’asse x)

E = E

y

= 2a λ

4 πε

0

y(a

2

+ y

2

)

1/2

= q

4 πε

0

y(a

2

+ y

2

)

1/2

E = E

x

= q

4 πε

0

(x

2

− a

2

)

1/2

(10)

Esercizio 4

Una carica pun-forme di valore q

+

=10

-10

C è posta al centro di una sfera carica nega-va, distribuita con densità uniforme

(volumetrica). Il valore complessivo della carica (nega-va) è q

-

= -8Ÿ10

-10

C. Il raggio della sfera è R=1cm.

De@a r la distanza dal centro del sistema determinare se esiste , per una generica carica pun-forme q

0

, che non

perturba il sistema, una posizione di equilibrio in un punto P(r).

Bisogna trovare il luogo dei pun- in cui il campo totale si annulla.

Il campo, per il principio di sovrapposizione, è dato dalla somma dei campi genera- dalla carica posi-va e dalla sfera carica nega-vamente.

Sia all’esterno che all’interno il campo avrà direzione radiale per ragioni di simmetria All’esterno della sfera, il campo totale avrà intensità

Etot = 1

4πε0

q+ − q r2 e sarà “uscente” perché q+ + q- > 0

(11)

All’interno della sfera, applicando la legge di Gauss, come già fa@o a lezione, il campo dovuto alla sola sfera nega-va vale (RICHIAMARE la LEGGE DI GAUSS ALLA LAVAGNA):

E

sfera

(r) = q

4 πε

0

R

3

r

Per la carica pun-forme

E

puntiforme

= 1 4 πε

0

q

+

r

2

La condizione da imporre è la seguente:

E

puntiforme

= E

sfera

che va risolta rispe@o all’incognita r (svolgimento alla lavagna)

q

4 πε

0

R

3

r =

1 4 πε

0

q

+

r

2

r

3

= q

+

q

R

3

(12)

Esercizio 5

(13)
(14)
(15)
(16)

Esercizio 6

(17)
(18)
(19)
(20)
(21)

Esercizio 7

(22)
(23)
(24)
(25)

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