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Slovenia

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

SLOVENIA

Superficie (in migliaia di km

2

) 20 Popolazione (in milioni di abitanti) 2

Densità (abitanti/km

2

) 100

Forma di governo Repubblica

Capitale Lubiana

Lingua (ufficiale) Sloveno

Religione cattolica

Speranza di vita (maschi/femmine) 75/82

PIL/abitante (in $ USA) 27.149

Delle repubbliche che componevano la Jugoslavia, la Slovenia è quella che si trova più a nord. Confina con l’Italia, l’Austria, l’Ungheria e la Croazia e ha un piccolissimo tratto di costa sull’Adriatico. Il suo territorio è prevalentemente montuoso; solo nell’interno si trovano zone pianeggianti e valli. Tra la capitale Lubiana e il litorale marittimo si estende la regione del Carso, con le sue tipiche forme di erosione del suolo e i corsi d’acqua sotterranei. Il fiume principale è la Sava, uno dei più importanti affluenti del Danubio. Il clima è generalmente continentale, ma ha carattere alpino nelle terre più elevate e mediterraneo lungo la costa. Oltre metà della superficie è ricoperta da foreste di latifoglie e conifere, che forniscono una buona quantità di legname.

Stabilitisi nell’attuale territorio intorno al VII secolo d.C., gli sloveni furono prima dominati dai duchi di Baviera (745-788) e poi dai franchi. Nel 1278 divennero sudditi degli Asburgo che imposero la loro cultura

all’aristocrazia e alla borghesia locali; solo i contadini opposero una certa resistenza e rivendicarono la propria identità culturale con ripetute rivolte. Una coscienza nazionale, però, cominciò a formarsi solo nella seconda metà dell’Ottocento, quando lo sloveno si consolidò come lingua scritta e si cercarono elementi in comune con gli altri slavi del sud. Con il crollo (nel 1918) dell’impero asburgico, la Slovenia entrò a far parte del Regno di Serbi, Croati e Sloveni (chiamato Regno di Jugoslavia dal 1924) e dal 1943 della Jugoslavia comunista

governata da Tito. I rapporti con il governo centrale non furono mai tali da scatenare interventi repressivi. Solo dopo la morte di Tito e la grave crisi economica che negli anni Ottanta interessò la federazione, la Slovenia maturò una volontà di indipendenza che culminò con la secessione proclamata il 25 giugno 1991.

La Slovenia è riuscita, in breve tempo, a superare i problemi legati alla sua nuova situazione politica ed economica. L’omogeneità etnica interna ha evitato al Paese i sanguinosi conflitti tra nazionalità, che hanno sconvolto le altre repubbliche negli anni Novanta.

La popolazione è costituita per l’83,1% da sloveni che praticano in maggioranza (il 57,8% del totale) la religione cattolica e parlano la lingua nazionale. Le minoranze sono numericamente esigue. Nel 2004 il giovane Stato è entrato nell’ONU e dal 1° maggio dello stesso anno fa parte dell’Unione Europea.

Gli sloveni hanno un buon livello di vita, come emerge dai principali indicatori socioeconomici: il tasso di analfabetismo, per esempio, è solo dello 0,3% e ogni abitante dispone di circa 3.000 calorie al giorno. Il tasso di urbanizzazione è, invece, molto basso (supera di poco il 50%): due sloveni su tre vivono, infatti in centri con meno di 10.000 abitanti e di carattere spiccatamente rurale. Soltanto due città, Lubiana (265.000 abitanti) e Maribor (110.000), hanno dimensioni ragguardevoli.

Nonostante ospitasse solo un decimo della popolazione jugoslava, la Slovenia produceva un quinto del PIL e controllava un quarto del commercio estero della Federazione. Con l’indipendenza le sue strutture economiche si sono gradualmente trasformate, soprattutto con la privatizzazione delle attività e con la liberalizzazione delle produzioni.

La svolta economica e la perdita del mercato jugoslavo hanno provocato, tra il 1990 e il 1992, una caduta del PIL e una crescita dell’inflazione e della disoccupazione. La ripresa è stata rapida. Il commercio è stato orientato verso i più vicini Paesi dell’Unione Europea (soprattutto l’Austria e la Germania) e nel 1992 la moneta iugoslava (il dinaro) è stata sostituita con il tallero sloveno. Ciò ha reso possibile una veloce crescita dell’economia nazionale.

L’importanza del settore agricolo è andata riducendosi dal secondo dopoguerra con un calo degli occupati dal 44% del 1948 al 9,6% del 2002. Del resto, le superfici coltivabili non superano il 10% del territorio, in gran parte montuoso e scarsamente sfruttabile nella regione del Carso.

Si coltivano soprattutto cereali (mais e frumento), patate, barbabietole da zucchero, ortaggi, frutta e vite.

L’allevamento fornisce una discreta quantità di latte e di carne, mentre è scarsa l’attività peschereccia che si

svolge principalmente nei porti adriatici di Pirano e Capodistria. Il ricco patrimonio forestale ha favorito lo

sviluppo delle industrie del legno e della carta.

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

Il fabbisogno energetico è coperto solo in parte dalla lignite e dalle centrali idroelettriche presenti in Slovenia.

Petrolio e gas naturale vengono importati. Nel settore secondario prevalgono le piccole e medie imprese e la mancanza di ingenti capitali rallenta il necessario rinnovamento tecnologico dell’industria slovena. La maggior parte delle esportazione è diretta verso l’UE.

Molte sono le possibilità offerte dal turismo che può contare su attrattive storiche e culturali (a Lubiana), balneari (nelle città di Pirano, Portorose e Capodistria), sciistiche (come a Kranjska Gora), termali (a Rogaska Slatina e a Radece) o naturalistiche (nei numerosi parchi). Un gran numero di italiani, inoltre, sceglie come meta Nova Gorica per il suo Casinò e i locali notturni.

Bibliografia

• AA. VV., Storia della Jugoslavia. Gli slavi del sud dalle origini a oggi, Einaudi, Torino, 1969

• Pirjevec Joze, Le guerre jugoslave 1991-1999, Einaudi, Torino, 2001

• Pirjevec Joze, Serbi, croati, sloveni Storia di tre nazioni, Il Mulino, Bologna, 2002 .

• Reverdito Rosella, I confini della Slovenia tra Unione Europea e mondo balcanico, CUEM, Milano, 2006

Filmografia

• Hladnik Bostjan (regia di), Il ballo nella pioggia, Jugoslavia (Slovenia), 1961

• Negrin Alberto (regia di), Il cuore nel pozzo, Italia, 2005

Siti interessanti

• www.slovenia.it

• www.it.wikipedia.org/wiki/Slovenia

• www.osservatoriobalcani.org

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