• Non ci sono risultati.

13ottobre2015 AnnalisaCesaroni,PaolaMannuccieAlviseSommariva Introduzione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "13ottobre2015 AnnalisaCesaroni,PaolaMannuccieAlviseSommariva Introduzione"

Copied!
187
0
0

Testo completo

(1)

Introduzione

Annalisa Cesaroni, Paola Mannucci e Alvise Sommariva

Universit`a degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica

(2)

Insiemi

Uninsieme`e una collezione di oggetti detti elementi.

Usualmente gliinsiemisi denotano con lettere maiuscolecome

ad esempio A, B o X mentre gli elementi con lettere

minuscolecome ad esempio a, b o x .

La scrittura a ∈ A significa che l’elemento a appartiene

(3)

Insiemi

Un insieme pu`o essere rappresentato in manieradescrittiva

come ad esempio

A = {a, b, c}

cio`e l’insieme A contiene esclusivamente gli elementi a, b, c, oppure

N = {0, 1, 2, . . .}

cio`e l’insieme dei numeri 0, 1, 2, eccetera (ovvero l’insieme dei numerinaturali,

oppure comepredicato, come ad esempio

D = {n ∈ N, n dispari}

cio`e l’insieme dei numeri naturali dispari, e quindi equivalente a

(4)

Insiemi

L’insieme dei numeri naturali dispari pu`o essere rappresentato ovviamente in vari modi. Ad esempio:

D = {n ∈ N : ∃k ∈ N : n = 2k + 1}.

Si legge che D `e l’insieme dei numeri naturali n per cui esiste un numero naturale k tale che n = 2 · k + 1.

Infatti

(5)

Alcuni simboli e notazioni

a ∈ A: l’elemento a appartiene all’insieme A; ∀: per ogni; ∃: esiste; @: non esiste; ∃!: esiste ed `e unico; ⇒: implica; ⇔: se e solo se; ∈: appartiene; / ∈: non appartiene; =:: definizione; ∅: insieme vuoto.

Quale esempio, due insiemi A e B si dicono uguali, cio`e A = B se

(6)

Alcuni simboli e notazioni.

A ⊆ B: A `e sottinsieme di B, cio`e ∀x ∈ A ⇒ x ∈ B; A ⊂ B: A `e sottinsieme strettodi B, cio`e

(7)

Operazioni insiemistiche.

A ∩ B := {x : x ∈ A e x ∈ B};

Figura : Intersezione di due insiemi A, B.

(8)

Operazioni insiemistiche.

A ∪ B := {x : x ∈ A o x ∈ B};

(9)

Operazioni insiemistiche.

{X(A) = X \A := {x : x ∈ X e non x ∈ A};

∅: insieme vuoto, privo di elementi; ovviamente, qualsiasi sia l’insieme A, ∅ ⊆ A;

P(X ) := {sottinsiemi di X}: insieme delle parti di X . Esempio: X = {a, b, c}, allora

P(X ) = {∅, X , {a}, {b}, {c }, {a, b}, {a, c }, {b, c }}.

Nel nostro caso X ha 3 elementi e P(X ) ha 23 elementi.

(10)

Insiemi numerici.

N := {0, 1, 2, . . .}: numeri naturali;

Z := {0, 1, −1, −2, 2, . . .}: numeri interi (relativi); Q := {mn, m, n ∈ Z, n 6= 0}: numeri razionali (frazioni); si possono scrivere in forma decimale e avere uno

p, α1α2. . . αn sviluppo decimale finito

oppure

p, α1α2. . . αn sviluppo decimale periodico.

R: numeri reali, con sviluppo decimale generico, anche infinito.

Ovviamente:

(11)

Prodotto cartesiano.

Siano A, B due insiemi. L’insieme

A × B := {(a, b) : a ∈ A, b ∈ B)} si chiamaprodotto cartesiano.

Ha per elementi le coppie ordinate (a, b).

Ovviamente se a ∈ A, b ∈ B, allora (a, b) ∈ A × B mentre

(b, a) /∈ A × B a meno che b ∈ A e a ∈ B.

(12)

Esempio di prodotto cartesiano.

Siano A = {0, 1}, B = {2, 3}. Allora A × B = {(0, 2), (0, 3), (1, 2), (1, 3)} B × A = {(2, 0), (2, 1), (3, 0), (3, 1)} e quindi A × B 6= B × A.

Se A = B allora si scrive A2 := A × A. Cos`ı , ad esempio:

(13)

Esempio di prodotto cartesiano.

Pi`u in generale si possono definire insiemi del tipo

A1× . . . × An= {(a1, . . . , an) : a1∈ A1, . . . , an∈ An}

come ad esempio

R3:= R × R × R = {(x, y , z) : x, y , z ∈ R)} o pi`u in generale

(14)

Insiemi numerici.

Dato un insieme X , un’operazione in X associa a ogni coppia ordinata (x , y ) ∈ X × X uno e un solo elemento di X . Un esempio su N, Z, Q, R sono le operazioni di somma e prodotto. Vediamo

quale esempio le propriet`a in Q. Relativamente alla somma +:

Per ogni x , y ∈ Q si ha x + y = y + x (propriet`a commutativa);

Per ogni x , y ∈ Q si ha (x + y ) + z = x + (y + z) (propriet`a associativa);

Esiste un unico elemento detto zero tale che x ∈ Q si ha x + 0 = x (propriet`a elemento neutro);

(15)

Insiemi numerici.

Similmente, relativamente al prodotto ·:

Per ogni x , y ∈ Q si ha x · y = y · x (propriet`a commutativa); Per ogni x , y ∈ Q si ha (x · y ) · z = x · (y · z) (propriet`a associativa);

Esiste un unico elemento detto unit`a e indicato con 1 tale che x ∈ Q si ha x · 1 = x (propriet`a elemento neutro); Per ogni x ∈ Q, x 6= 0 esiste un unico elemento detto reciproco, indicato con x−1, tale che x · x−1= 1 (propriet`a inverso);

Le operazioni di somma e prodotto in Q sono legate dallapropriet`a distributiva

(16)

Campi.

Un insieme si dicecampo se:

esistono due operazioni (che chiameremo in generale somma e prodotto);

sono verificate le propriet`a commutativa, associativa per ogni operazione;

vale la propriet`a distributiva; esiste l’elemento neutro;

esiste l’inverso di ogni elemento (ad eccezione dell’elemento neutro del prodotto).

(17)

Campi ordinati.

Definizione (Relazione d’ordine)

Sia X un insieme. Si dice che su X `e definita una relazione d’ordine ≤ tra elementi di X se vale la propriet`a

riflessiva (cio`e a ≤ a);

antisimmetrica (cio`e se a 6= b, a ≤ b implica che non `e vero che b ≤ a);

transitiva (cio`e se a ≤ b e b ≤ c allora a ≤ c).

Definizione (Insieme totalmente ordinato)

Un insieme X dotato di relazione d’ordine ≤ `etotalmente ordinato

se

(18)

Campi ordinati.

Esempio

SI verifica facilmente che Q, R sonocampi ordinatie che anzi sono

perfinototalmente ordinati cio`e

(19)
(20)

Logica elementare.

Nella maggior parte del corso discuteremo di proposizioni,

dimostrazioni e negazioni di proposizioni. Torna comodo discutere di notazioni.

Un esempio:

∀x ∈ A, p(x) ⇒ q(x)

dice che

(21)

Logica elementare.

∀n ∈ N, n dispari ⇒ n2 dispari Con riferimento a quanto detto nell’esempio

∀x ∈ A, p(x) ⇒ q(x) si ha x ≡ n; A ≡ N; p(n) ≡ n dispari; q(n) ≡ n2 dispari.

(22)

Logica elementare.

Vogliamo mostrare che

∀n ∈ N, n dispari ⇒ n2 dispari

Dimostrazione

Essendo n un numero naturale dispari, sappiamo che n = 2 · k + 1 per un certo k ∈ N. Ma allora da (a + b)2 = a2+ 2ab + b2 si ha

n2 = (2k + 1)2

= 4k2+ 4k + 1

= 2(2k2+ 2k) + 1 (1)

Osserviamo che 2(2k2+ 2k) `e pari e quindi necessariamente

(23)

Procedimento per assurdo.

Osserviamo che:

∀x ∈ A, p(x) ⇒ q(x) `e equivalente a

∀x ∈ A, non q(x) ⇒ non p(x) Quindi invece che provare l’asserto

∀x ∈ A, p(x) ⇒ q(x) si prova equivalentemente che

∀x ∈ A, non q(x) ⇒ non p(x) spesso detto informalmente per assurdo.

Nell’esempio precedente, quindi per provare che ∀n ∈ N, n dispari ⇒ n2 dispari

(24)

Nota (facoltativa)

Nota.

Dimostrare che

∀n ∈ N, n2 pari ⇒ n pari `e pi`u complicato che provare

∀n ∈ N, n dispari ⇒ n2 dispari. Essenzialmente se si fattorizza n in fattori primi

p1< p2< . . . < pm allora

n = p1k1· . . . · pmkm ⇒ n2= p12k1· . . . · pm2km. Ma se n2`e pari, si vede facilmente che da n = 2 · k per qualche k, necessariamente p1= 2 (vista l’unicit`a della fattorizzazione) e quindi

n = 2k1· . . . · p

mkm

(25)

Procedimento per assurdo: esempio.

Teorema (Euclide)

Non esiste r ∈ Q tale che r2 = 2.

Dimostrazione.

Se per assurdo fosse vero esistesse r ∈ Q tale che r2 = 2, visto che si pu`o scrivere tale r come

r = n

m, n, m ∈ Z, m 6= 0, con n, m primi tra loro allora da r2 =n m 2 = n 2 m2 = 2,

avremo che n2 sarebbe pari in quanto

(26)

Procedimento per assurdo: esempio.

Per quanto visto prima, se n2 `e pari abbiamo che pure n `e pari, e quindi esiste un k ∈ Z per cui n = 2k. Ma ricordiamo che

n2= 2m2 per cui semplificando

4k2= (2k)2= n2 = 2m2⇒ m2= 2k2

(27)

Controesempi.

I controesempi si usano per dimostrare la falsit`a di una implicazione del tipo

∀x ∈ A, p(x) ⇒ q(x).

Se trovo x ∈ A per cui vale p(x ) ma non vale q(x ), ho dimostrato la falsit`a dell’implicazione.

L’asserto

∀n ∈ N, n primo ⇒ n `e dispari

(28)

Negazione delle proposizioni.

La negazione della proposizione

∀x vale p(x) si scrive

∃x : non vale p(x). La negazione della proposizione

∀x vale p(x) e q(x) si scrive

(29)

Insiemi limitati.

Sia X un insieme totalmente ordinato (come ad esempio Q). Il sottoinsieme E ⊆ X `e limitato superiormentese esiste M ∈ X tale che x ≤ M per ogni x ∈ E . Tale M si dice

maggiorante.

Il sottoinsieme E ⊆ X `e limitato inferiormentese esiste m ∈ X

tale che m ≤ x per ogni x ∈ E . Tale M si dice minorante.

L’insieme E `e limitatose `e limitato superiormente e inferiormente cio`e

(30)

Massimi e minimi.

Vediamo alcuni esempi

E = {x ∈ Q : x < 5} `e superiormente limitato da 5;

E = {x ∈ Q : −27 < x < 1} `e inferiormente e superiormente limitato risp. da −27 e 1 e quindi limitato;

(31)

Massimi e minimi.

Sia E ⊆ X , con X totalmente ordinato.

L’elemento x `e massimo per E se

x ∈ E ;

x ≤ x per ogni x ∈ E .

L’elemento x `e minimo per E se

x ∈ E ;

(32)

Massimi e minimi.

Alcuni esempi E = [0, 1] = {x ∈ R, 0 ≤ x ≤ 1} ⊆ R ha massimo in x = 1 e minimo in x = 0. E = (0, 1] = {x ∈ R, 0 < x ≤ 1} ⊆ R ha massimo in x = 1 ed `

e limitato inferiormente ma non ha minimo.

E = {x ∈ Q, x < −5} ⊆ R `e limitato superiormente ma non ha massimo e non `e limitato inferiormente.

Osserviamo che

(33)

Massimi e minimi.

Teorema

Sia E totalmente ordinato. Se esiste il massimo di E , questo `e unico.

Dimostrazione.

Supponiamo che per assurdo esistano due massimi di E, siano M1

e M2 con M16= M2. Dalle loro definizioni,

M1≤ M2 e M2≤ M1

(34)

Estremo superiore e inferiore.

Definizione

Sia E ⊆ X con X totalmente ordinato. Un elemento k ∈ X si dice

maggiorantedi E, se x ≤ k per ogni x ∈ E . Si definisce estremo superiore di E (in X ), e lo si indica con sup(E ), il minimo dei maggioranti di E in X (se esiste).

Definizione

Sia E ⊆ X con X totalmente ordinato. Un elemento k ∈ X si dice

minorantedi E, se k ≤ x per ogni x ∈ E . Si definisce estremo inferiore di E (in X ), e lo si indica con inf(E ), il massimo dei minoranti di E in X (se esiste).

Osserviamo che

(35)

Estremo superiore e inferiore: esempio 1.

Esempio

Si consideri E = [0, 1]. Evidentemente max(E ) = 1 = sup(E );

(36)

Estremo superiore e inferiore: esempio 2.

Esempio

Si consideri E = (0, 1]. Evidentemente max(E ) = 1 = sup(E );

min(E ) non esiste;

inf(E ) = 0: i minoranti sono tutti i numeri x ≤ 0 e ovviamente il loro massimo, che `e inf(E ), `e x = 0.

Esempio

Si consideri E = {x ∈ Q : x < 5}. Evidentemente max(E ) non esiste;

min(E ) non esiste;

(37)

Estremo superiore e inferiore: esempio.

Esempio

Si consideri E = (0, 1]. Evidentemente max(E ) = 1 = sup(E );

min(E ) non esiste;

inf(E ) = 0: i minoranti sono tutti i numeri x ≤ 0 e ovviamente il loro massimo, che `e inf(E ), `e x = 0.

Esempio

Si consideri E = {x ∈ Q : x ≥ 0, x2 < 2}. Evidentemente max(E ) non esiste;

min(E ) = inf(E ) = 0;

(38)

Facoltativo. Estremo superiore e inferiore.

L’insieme X ha lapropriet`a dell’estremo superiore se per ogni E ⊆ X , non vuoto e limitato superiormente, questo possiede sup in X .

Nota.

Si noti che non `e X ad avere estremo superiore, ma ogni E ⊆ X

(39)

Facoltativo. Campo ordinato.

Teorema

L’insieme R `e un campo ordinato che ha la propriet`a dell’estremo superiore.

Facoltativo.

Si dimostra che in questo caso, la propriet`a dell’estremo superiore `e equivalente a dire che per ognisezione {A, B} di R, cio`e A, B tali che

A, B 6= ∅; A ∩ B = ∅; A ∪ B = R;

se a ∈ A, b ∈ B allora a < b,

(40)

Facoltativo. Campo ordinato: R.

Esempio Siano A = {x ∈ R : x2< 2} e B = {x ∈ R : x2 ≥ 2}.

(41)

Facoltativo. Campo ordinato.

(42)

Facoltativo. Campo ordinato.

(43)

Alcuni esercizi.

Esempio

Si consideri

E = {x ∈ R : x = 1

n, n ∈ N, n 6= 0}. Si mostri che E `e limitato.

Dimostrazione.

Non `e difficile mostrare che max (E ) = 1. Infatti

1

n ≤ 1 per ogni n ∈ N, n 6= 0;

(44)

Alcuni esercizi.

Mostriamo ora che inf (E ) = 0. Infatti

1

n > 0 per ogni n ∈ N, n 6= 0;

Per ogni  > 0 esiste  > 0 tale che x < . Infatti se n > 1 allora n1 < .

Di conseguenza l’insieme

E = {x ∈ R : x = 1

n, n ∈ N, n 6= 0}

avendo massimo `e superiormente limitato;

(45)

Facoltativo. Esercizio per casa.

Sia

A = {x ∈ R : x = n

n + 1, n ∈ N}. Vediamo alcuni valori:

n = 0: x = n+1n = 0+10 = 0; n = 1: x = n+1n = 1+11 = 12 = 0.5; n = 2: x = n+1n = 23 = 0.6666 . . .; n = 3: x = n+1n = 3+13 = 0.75; n = 4: x = n+1n = 4+14 = 0.8; n = 100000: x = n+1n = 100000+1100000 = 0.9999900000999991 . . .; Si capisce intuitivamente che il valore di x = n+1n `e positivo, cresce al crescere di n e tende a 1 pur essendo inferiore poich`e

n < n + 1 ⇒ n

(46)

Facoltativo. Esercizio per casa.

Dimostrare che

1 min(A) = inf(A) = 0

2 sup(A) = 1.

(47)

Facoltativo. Esercizio su max, min, sup, inf.

Esercizio Sia A = {x ∈ R : x = (−1) n n , n ∈ N, n 6= 0}.

Determinare max e min.

(48)

Valore assoluto (o modulo).

Definizione (Valore assoluto)

Sia a ∈ R. Si definiscevalore assoluto (o modulo), la quantit`a |a| :=



a, se a ≥ 0 −a, se a < 0

Si mostra facilmente che |a| ≥ 0;

(49)

Valore assoluto (o modulo).

Teorema

Sia b ∈ R.

1 Se b < 0 allora non esiste x ∈ R tale che |x| ≤ b; 2 Se b ≥ 0 allora |x | ≤ b se e solo se

−b ≤ x ≤ b.

Nota.

Dal precedente si vede in modo analogo che Sia b ∈ R.

1 Se b ≤ 0 allora non esiste x ∈ R tale che |x| < b; 2 Se b > 0 allora |x | < b se e solo se

(50)

Valore assoluto (o modulo).

Svolgimento.

Se b < 0 ci`o `e mai verificato in quanto 0 ≤ |x | per ogni x ∈ R e quindi se fosse |x | ≤ b sarebbe

0 ≤ |x | ≤ b < 0 il che non `e possibile;

Se b ≥ 0 allora

Se x ≥ 0, allora |x | = x e quindi |x | ≤ b se e solo se x = |x | ≤ b;

Se x < 0, allora |x | = −x e quindi |x | ≤ b se e solo se −x = |x| ≤ b (cio`e x ≥ −b).

Raccogliendo i risultati si ha che per b ≥ 0 si ha

(51)

Valore assoluto (o modulo).

Teorema

Sia b ∈ R.

1 Se b < 0 allora per ogni x ∈ R si ha che |x| ≤ b; 2 Se b ≥ 0 allora |x | ≥ b se e solo se

x ≤ −b oppure x ≥ b.

Nota.

Dal precedente si vede in modo analogo che se b ∈ R allora 1 se b < 0 allora per ogni x ∈ R si ha che |x| > b.

2 se b = 0 allora per ogni x ∈ R si ha che |x| > b = 0 per ogni x ∈ R eccetto per x = 0.

3 se b > 0 allora |x | > b se e solo se

(52)

Valore assoluto (o modulo).

Svolgimento.

Se b < 0 ci`o `e sempre verificato in quanto |x | ≥ 0 per ogni x ∈ R;

Se b ≥ 0 allora

Se x ≥ 0, allora |x | = x e quindi |x | ≥ b se e solo se x ≥ b; Se x < 0, allora |x | = −x e quindi |x | ≥ b se e solo se −x ≥ b (cio`e x ≤ −b).

Dai risultati, per b ≥ 0 si ha che |x | ≥ b se e solo se

1 x ≥ b oppure

2 x ≤ −b

cio`e se e solo se

(53)

Valore assoluto (o modulo): disuguaglianza triangolare.

Teorema (Disuguaglianza triangolare)

Per ogni x , y ∈ R si ha che

|x + y | ≤ |x| + |y |.

Dimostrazione.

Per quanto visto, per ogni x , y ∈ R

−|x| ≤ x ≤ |x|, −|y | ≤ y ≤ |y | e quindi −|x| − |y | ≤ x + y ≤ |x| + |y |. Ora poniamob = |x | + |y | ≥ 0ez = x + y; osserviamo che −|x | − |y | = −(|x | + |y |) = −b.

(54)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Esempio

Fissato il parametro α ∈ R determinare quando |x + 3| < α.

Svolgimento.

Se α < 0, essendo 0 ≤ |x + 3|, ci`o non si realizza mai altrimenti 0 ≤ |x + 3| < α < 0

che `e assurdo.

Se α > 0, da (2) abbiamo per b > 0

|a| < b ⇔ −b < a < b e quindi nel nostro caso implica

(55)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Esempio

Fissato il parametro α ∈ R determiniamo quando |x + 3| > α.

Svolgimento.

Se α < 0, essendo 0 ≤ |x + 3|, ci`o si realizza sempre α < 0 ≤ |x + 3|;

Se α > 0, da (3) abbiamo per b > 0 che |a| > b se e solo se

a > b ob < −a

e quindi nel nostro caso, posto a = x + 3 e b = α, implica

x + 3 > αoppureα ≤ −(x + 3)

da cui evidenziando il termine x

(56)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Esempio

Se f , g sono due funzioni, vediamo quando |f (x )| ≤ g (x ) se g (x ) < 0, |f (x )| ≤ g (x ) non `e verificata; se g (x ) ≥ 0, |f (x )| ≤ g (x ) `e verificata se e solo se −g (x) ≤ f (x) ≤ g (x); 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 −0.5 0 0.5 1 1.5

Figura : Grafico di f (x ) = sin (x ) − 0.5 (pois nero),

(57)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Esempio

Determinare per quali x vale la disuguaglianza |6x2− 13x − 15| ≤ 3 − x. −3 −2 −1 0 1 2 3 4 −10 0 10 20 30 40 50 60 70 80

Figura : Grafico di f (x ) = |6x2− 13x − 15| (nero), g (x) = 3 − x (rosso).

(58)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Svolgimento.

Posto f (x ) := 6x2− 13x − 15, g (x) := 3 − x, per quanto visto se g (x ) < 0, allora |f (x )| ≤ g (x ) non `e verificata. Nel nostro caso g (x ) < 0 se e solo se 3 − x < 0, cio`e

x > 3.

(59)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

se g (x ) ≥ 0, |f (x )| ≤ g (x ) `e verificata se e solo se −g (x) ≤ f (x) ≤ g (x)

.

Nel nostro caso g (x ) ≥ 0 se e solo se x ≤ 3 ed in tal caso la disuguaglianza `e verificata se e solo se

−(3 − x) = −g (x) ≤ f (x) = 6x2− 13x − 15 ≤ g (x) = 3 − x

ossia



−(3 − x) ≤ 6x2− 13x − 15

(60)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Visto che

−(3 − x) ≤ 6x2− 13x − 15⇔ 6x2− 14x − 12 ≥ 0 ⇔3x2− 7x − 6 ≥ 0 e

6x2− 13x − 15 ≤ 3 − x⇔ 6x2− 12x − 18 ≤ 0 ⇔x2− 2x − 3 ≤ 0.

basta sia verificato il sistema di disequazioni quadratiche 

3x2− 7x − 6 ≥ 0

(61)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Osserviamo che per risolvere

3x2− 7x − 6 ≥ 0

basta calcolare gli zeri dell’equazione di secondo grado

3x2− 7x − 6 = 0

che sono x1 = −2/3 e x2 = 3, e osservare che la parabola

(62)
(63)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Similmente, osserviamo che per risolvere

x2− 2x − 3 ≤ 0

basta calcolare gli zeri dell’equazione di secondo grado

x2− 2x − 3 = 0

che tramite la ben nota formula sono x1,2 = 1 ±

1 + 3 = 1 ± 2

cio`e x1 = −1, x2= 3 e osservare che esclusivamente tra x1 e x2 la

parabola x2− 2x − 3 assume valori negativi, per dedurre che

(64)
(65)

Valore assoluto (o modulo): alcuni esempi.

Raccogliendo i risultati, per x ≤ 3, la disuguaglianza

|6x2− 13x − 15| ≤ 3 − x

`e verificata per i valori di x per cui contemporaneamente −1 ≤ x ≤ 3

e

x ≤ −2/3 oppure x ≥ 3.

Visto che si supponeva x ≤ 3, e −2/3 = 0.6666 . . ., la disuguaglianza risulta verificata per

(66)

Principio per induzione: esempi.

Il principio per induzione viene utilizzato quale tecnica per dimostrare asserti del tipo

∀n ∈ N, n ≥ n0 vale la propriet`a p(n).

Esempio

Per ogni n ∈ N, si dimostri che se n `e pari allora n2 `e pari. In questo casop(n)sta per se n `e pari allora n2 `e pari.

Esempio

Per ogni n ∈ N, si dimostri che 2n> n.

(67)

Principio per induzione.

Sia n0 ∈ N e supponiamo di dover dimostrare che p(n) `e verificata

per ogni n ≥ n0. Se si dimostra che 1 p(n) `e vera per n = n0 (primo passo),

2 supponendo che p(n) allora p(n + 1) `e vera (passo induttivo),

(68)

Principio per induzione: esempio risolto.

Teorema

Per ogni n ∈ N, si dimostri che 1 + 2 + . . . + n = n X k=1 k = n(n + 1) 2 Dimostrazione.

In questo caso p(n) sta per 1 + 2 + . . . + n =Pn

k=1k = n(n+1) 2 . n = 0: per definizioneP0 k=1k = 0 ed facilmente 0(0+1) 2 = 0,

(69)

Principio per induzione: esercizi.

supponiamo che sia per un certo n valga p(n)

1 + 2 + . . . + n = n X k=1 k = n(n + 1) 2

e dobbiamo dimostrare che vale pure p(n + 1) cio`e

(70)
(71)

Principio per induzione: esercizi.

Esercizio

Per ogni n ∈ N si ha che n2+ n `e pari.

Esercizio

(72)

Principio per induzione: disuguaglianza di Bernoulli.

Teorema (Bernoulli)

Per ogni x > −1, x ∈ R, n ∈ N si ha (1 + x )n≥ 1 + xn.

Dimostrazione.

Nel nostro caso la proposizione p(M) consiste in

per ogni x > 1 si ha (1 + x )M ≥ 1 + xM.

Proviamo l’asserto per induzione, osservando che l’induzione `e in n (e non in x ).

(73)

Principio per induzione: disuguaglianza di Bernoulli.

supponiamo valga l’ipotesi induttiva p(n) (1 + x )n≥ 1 + xn e mostriamo che vale pure p(n + 1) cio`e

(1 + x )n+1≥ 1 + x(n + 1). In effetti, essendo 1 + x > 0, dall’ipotesi induttiva

(1 + x )n≥ (1 + xn) ⇔(1 + x )(1 + x )n≥ (1 + x)(1 + xn)

e da x2n ≥ 0

(1 + x )n+1 = (1 + x )(1 + x )n≥ (1 + x)(1 + xn)

(74)

Sommatorie.

Per fare la somma di molti numeri, spesso si usa il simboloP. Cos`ı

n

X

i =n0

ai := an0+ an0+1+ an0+2+ . . . + an

In questo caso, i si dice indice di sommatoria. Se n < n0 si

(75)

Progressione geometrica.

Definizione (Progressione geometrica)

La sommatoria

n X

k=0

qk= 1 + q + . . . + qn `e nota comeprogressione geometricadi ragione q.

Esempio n X k=0 3k= 1 + 3 + 32+ . . . + 3n. Teorema

(76)

Sommatorie e coefficienti binomiali.

Per esempio, nel caso q = 3 si ha che da

(77)

Sommatorie e coefficienti binomiali.

Teorema Per q 6= 1 si ha che n X k=0 qk = 1 + q + . . . + qn= q n+1− 1 q − 1 = 1 − qn+1 1 − q Dimostrazione. Osserviamo che (1 − q)(1 + q + . . . + qn) = 1 + q + q2+ . . . + qn −q − q2− . . . − qn+1 = 1 − qn+1 (5) abbiamo (1 − q)(1 + q + . . . + qn) = 1 − qn+1 da cui l’asserto, osservando chePn

k=0qk = 1 + q + . . . + qn e

(78)

Coefficienti binomiali e binomio di Newton.

L’intenzione `e quella di calcolare, fissati a, b, n, la quantit`a (a + b)n.

Esempi:

n = 0: (a + b)0= 1;

n = 1: (a + b)1= a + b;

(79)

Fattoriale.

Definizione (Fattoriale)

(80)

Fattoriale.

Teorema

Il fattoriale corrisponde al numero di permutazioni di n oggetti distinti.

Siano a, b, c e consideriamo le loro permutazioni:

1 (a, b, c); 2 (a, c, b); 3 (b, a, c); 4 (b, c, a); 5 (c, a, b); 6 (c, b, a).

(81)

Coefficienti binomiali.

Siano n, k ∈ N, con k ≤ n.

Si definisce coefficiente binomiale Cn,k di n e k, la quantit`a

Cn,k =  n k  = n! k!(n − k)! Alcuni esempi, ricordando che 0! = 1, 1! = 1, 2! = 2:

(82)

Formula del binomio di Newton.

Teorema (Binomio di Newton)

Definito con Cn,k =  n k  = n! k!(n − k)! si ha per n ∈ N (a + b)n= (a + b) · . . . · (a + b) | {z } nvolte = n X k=0 Cn,kakbn−k

Per esempio, nel caso n = 2, essendo C2,0 = 1, C2,1= 2, C2,2 = 1,

si ottiene il noto risultato

(83)

Triangolo di Tartaglia.

I coefficienti Cn,k = k!(n−k)!n! si calcolano col Triangolo di Tartaglia.

1 1 1 1 2 1 1 3 3 1 1 4 6 4 1 1 5 10 10 5 1

Il valore Cn,k `e il (k + 1)-simo elemento della (n + 1)-sima riga.

Cos`ı, dalla formula del binomio di Newton

(84)

Potenze e radici n-sime.

Teorema

Siano y ∈ R, y > 0, n ∈ N, n ≥ 1. Allora esiste un unico x > 0,

x ∈ R tale che xn= y

Usualmente tale x si denota con y1/n oppure √ny e si chiama

radice n-sima di y ;

(85)

Potenze e radici n-sime.

Esempio √ 4 = 2 Esempio Per ogni x ∈ R si ha √ x2 = |x |.

in generale √ny = x `e definita solo se y ≥ 0;

se n `e dispari e y < 0, √ny = −√n−y . Esempio:

−3 =√3

−8 = −p−(−8) = −3 √3

(86)

Potenze a esponente razionale.

Definizione Supposto r =mn ∈ Q, y ∈ R, y > 0, si definisce yr = ymn = (ym) 1 n Nota.

(87)
(88)

Alcune propriet`

a delle potenze (facoltativa).

Nota.

Per ogni a > 1 r ∈ R, si supponga che sia (in decimali) r = p, α1. . . αn. . .

con p ∈ Z e αk ∈ {0, 1, . . . , 9} per ogni n ∈ N Si definisce

ar := sup {p, α1. . . αn, n ∈ N}.

(89)

Logaritmo.

Definizione (Logaritmo)

Sia a > 0, a 6= 1, y > 0. Esiste un solo x ∈ R tale che ax = y .

Tale x si chiamalogaritmoin base a di y e si scrive x := logay Dalla definizione, se x = logay necessariamente

(90)

Logaritmo: propriet`

a.

Si supponga a, b, x , y ∈ R, a, b, x, y > 0, a 6= 1, b 6= 1 alogax = x ;

logaxy = logax + logay ; logax1 = − logax ;

logaxy = logax − logay ;

logaxγ = γ logax per ogni γ ∈ R; logax = log1 xa = − log1ax ; logax = logbx logba; x > y > 0 ⇒  logax > logay se a > 1; logax < logay se 0 < a < 1; loga1 = 0; logaa = 1; loga 1a = −1;

Per ogni γ ∈ R, γ 6= 1, si ha

1 ∀x 6= 0 : logax2= 2 log

a|x|;

(91)

Funzioni.

Definizione (Funzione)

Siano A, B insiemi. Lafunzionef `e una legge che ad ogni

elemento di A associauno e uno solo elemento di B, e si scrive

f : A → B.

Usualmente si dice f `e definita da A a B;

Se x ∈ A, con f (x ) si indica il valore di B associato a x mediante f .

A volte si scrive f : x → f (x ) ∈ B. La variabile x si chiama

variabile indipendente.

L’insieme A si chiama dominio di f , mentre l’insieme B si

(92)

Funzioni: esempi.

Esempio

Sia X = {1, 2, 3} e Y = {a, b, c, d , e}. Sia f : X → Y la funzione per cui f (1) = a, f (2) = c, f (3) = d . Osserviamo che non tutti gli elementi del codominio sono funzione di qualche elemento del dominio.

Figura : Esempio di funzione.

(93)

Funzioni: esempi.

Esempio

Sia f : R → R, definita da f (x) = x4. In questo caso, il dominio `e R e il codominio R.

Esempio

Sia A = {1, 2, 3, 4, 5}, B = {2, 3, 4, 5, 6, 7} e sia f : A → B definita da f (x ) = x + 1.

Esempio

(94)

Funzioni: immagine.

Definizione (Immagine)

Sia f : A → B. Si diceimmaginedi A attraverso f , il sottinsieme di B definito da

f (A) = Im(f ) = {x ∈ B : ∃x ∈ A : y = f (x )}.

Esempio

Sia f : R → R, definita da f (x) = x4. In questo caso, il dominio `e R e il codominio R. L’immagine di f `e R+.

Esempio

(95)

Funzioni: immagine e grafico.

Esempio

Sia f : R2→ R, definita da f (x, y) = x + y. In questo caso, il dominio `e R2 e il codominio R. L’immagine di f `e R.

Esempio

Sia f : R → R2, definita da f (x ) = (x , 2 · x ). In questo caso, il dominio `e R e il codominio R2. L’immagine di f `e una retta di R2 (cio`e y = 2 · x ).

D’ora in poi, qualora non detto esplicitamente, sar`a f : A ⊆ R → R.

Definizione (Grafico)

(96)

Funzioni: grafico.

−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : Grafico di funzione (`e f (x ) = sin(x ), con f : [−5, 5] → R).

(97)

Funzioni: grafico.

0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : Un esempio che non `e grafico di funzione da [0, 1] ⊂ R in R. Ad

esempio in 0 assume due valori, −1 e +1

(98)

Funzioni: sul dominio.

Di seguito consideremo, a meno di specificazioni, f : D ⊆ R → R con D dominio naturale di f , ci`e tutti gli x per i quali ha senso scrivere f (x ).

Esempio

Sia f (x ) =√x . Allora D = {x ∈ R : x ≥ 0}.

Esempio

(99)

Funzioni: sul dominio.

Le funzioni si possono rappresentare con pi`u formule.

Esempio Sia f (x ) =  x se x > 0 −x se x ≤ 0 Che funzione nota `e f ?

−5 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5

(100)

Funzioni: sul dominio.

Le funzioni si possono rappresentare con pi`u formule.

Esempio Sia f (x ) =  1 se x ∈ Q 0 se x ∈ R\Q

E’ il grafico della funzione f facilmente rappresentabile? In questo

(101)

Funzioni: successioni.

Definizione (Successione)

Si dicesuccessione ogni funzione f in cui il dominio `e N. In particolare ogni funzione f : N → R si chiamasuccessione reale.

Esempio

La funzione f : N → R definita da f (n) := fn:=

n − 1 n + 1

`e una successione. In particolare f0 = −1, f1= 0, f2 = 1/3, etc. Si

verifica facilmente che fn< fn+1 essendo n−1n+1 < n+2n (risolvere una

(102)

Funzioni: limitate superiormente.

Definizione (Funzione limitata superiormente)

Sia f : D ⊆ R → R. Tale funzione `elimitata superiormente se

esiste M ∈ R tale che

f (x ) ≤ M, ∀x ∈ D.

Esempio

(103)

Funzioni: limitate superiormente.

−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −100 −90 −80 −70 −60 −50 −40 −30 −20 −10 0

Figura : Grafico di f (x ) = −x2nell’intervallo −10 e +10

(104)

Funzioni: limitate inferiormente.

Definizione (Funzione limitata inferiormente)

Sia f : D ⊆ R → R. Tale funzione `elimitata inferiormente se

esiste m ∈ R tale che

f (x ) ≥ m, ∀x ∈ D.

Esempio

La funzione f (x ) = x2 ha il grafico che consiste in una parabola ed assume esclusivamente valori positivi. In questo caso si pu`o

(105)

Funzioni: limitate inferiormente.

−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Figura : Grafico di f (x ) = x2nell’intervallo −10 e +10

(106)

Funzioni: limitate.

Definizione (Funzione limitata)

Sia f : D ⊆ R → R. Tale funzione `elimitata se `e limitata superiormente e inferiormente, cio`e esistono m, M ∈ R tali che

m ≤ f (x ) ≤ M, ∀x ∈ D che `e equivalente a dire che esiste k ∈ R tale che

(107)

Funzioni: limitate, esempi.

Esempio

Sia f (x ) = x3, f : R → R. Si vede subito che Im(f ) = R e quindi la funzione non `e limitata n`e inferiormente, n`e superiormente.

−100 −80 −60 −40 −20 0 20 40 60 80 100 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1x 10 6

Figura : Grafico di f (x ) = x3 nell’intervallo −100 e +100. Attenzione

che `e in scala 1 milione sull’asse y !

(108)

Funzioni: limitate, esempi.

Esempio

Sia f (x ) = 1+x1 2, f : R → R. Si vede subito che Im(f ) = (0, 1] e

(109)

Funzioni: simmetriche.

Definizione (Funzione pari)

Sia f : D ⊆ R → R con D dominio simmetrico rispetto a 0. La funzione f si dicepari se

f (x ) = f (−x ) −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 0 20 40 60 80 100 120

(110)

Funzioni: simmetriche.

Definizione (Funzione dispari)

Sia f : D ⊆ R → R con D dominio simmetrico rispetto a 0. La funzione f si dicedisparise

f (x ) = −f (−x ) −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −20 −15 −10 −5 0 5 10 15 20

(111)

Funzioni: simmetriche, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) = x2 `e pari. Infatti

f (−x ) = (−x )2 = x2 = f (x ).

Esempio

La funzione f (x ) = x3 `e dispari. Infatti

(112)

Funzioni: simmetriche, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) = x − x3− x17 `e dispari.

Esempio

La funzione f (x ) = x − x3+ 1 non `e n`e pari n`e dispari. Ad esempio f (2) = −5, f (−2) = 7 6= ±5 = ±f (2).

Nota.

Osserviamo che una funzione

pari ha un grafico simmetrico rispetto l’asse y ;

(113)

Funzioni: monotone.

Sia f : D ⊆ R → R.

Definizione (Monotona crescente)

La funzione f `e monotona crescentese

∀x1, x2 ∈ D, se x1 < x2 allora f (x1) ≤ f (x2).

Definizione (Monotona strettamente crescente)

La funzione f `e monotona strettamente crescente se

(114)

Funzioni: monotone.

Definizione (Monotona decrescente)

La funzione f `e monotona decrescentese

∀x1, x2 ∈ D, se x1 < x2 allora f (x1) ≥ f (x2).

Definizione (Monotona strettamente decrescente)

La funzione f `e monotona strettamente decrescentese

(115)

Funzioni: monotone, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) = x3, f : R → R, `e strettamente crescente.

Esempio

La funzione f (x ) = 1, f : R → R, `e crescente e decrescente.

Esempio

La funzione f (x ) = 1+x1 2, f : R → R, non `e n`e crescente n`e

(116)

Funzioni: monotone, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) = x2, f : R+→ R, `e strettamente crescente. La funzione f (x ) = x2, f : R−→ R, `e strettamente decrescente.

(117)

Funzioni: periodiche.

Definizione (Periodica)

La funzione f : D ⊆ R → R `eperiodicadi periodo T > 0 se T `e il pi`u piccolo numero reale tale

f (x + T ) = f (x ), ∀x ∈ D, x + T ∈ D.

Nota.

Usualmente D = R o pi`u raramente D = R\X con

X = {x : x = x0+ kT , k ∈ Z} per un certo x0∈ R dove la funzione f non `e definita (si pensi alla tangente!).

Esempio

La funzione f (x ) = sin (x ), f : R → R `e periodica con periodo 2π in quanto `e noto che

(118)

Funzioni: monotone, esempi.

−15 −10 −5 0 5 10 15 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

(119)

Funzioni: periodiche.

Esempio

La funzione f (x ) = cos (x ), f : R → R `e periodica con periodo 2π in quanto `e noto che

cos (x + 2π) = cos (x ), ∀x ∈ R.

Nota.

(120)

Funzioni: monotone, esempi.

−15 −10 −5 0 5 10 15 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

(121)

Funzioni: elementari.

Definizione (Potenza)

La funzione f : D ⊆ R → R definita da f (x) = xα, α ∈ R `e nota

come funzionepotenza.

Si riconosce subito che f (1) = 1;

Im(f ) = [0, +∞) se α ∈ N `e pari; Im(f ) = R se α ∈ N `e dispari;

se α ∈ N `e dispari allora f `e crescente;

se α = 1/n con n ∈ N, n ≥ 1 allora Im(f ) = [0, +∞) se n `e pari;

se α = 1/n con n ∈ N, n ≥ 1 allora Im(f ) = R se n `e dispari; se α ∈ R allora R+\{0} ⊆ Im(f );

(122)

Funzioni: monotone, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) = x−1 = 1x, f : R\{0} → R, `e una iperbole, `e dispari non `e monotona.

Esempio

La funzione f (x ) = x−2 = x12, f : R\{0} → R, `e pari ma non `e

(123)
(124)

Funzioni: monotone, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) =√x = x1/2, f : R+→ R, `e monotona crescente.

Esempio

La funzione f (x ) =√3x2= x2/3

, f : → R, `e pari ma non `e monotona.

(125)

Funzioni: monotone, esempi.

Esempio

La funzione f (x ) =√x = x1/2, f : R+ → R, `e monotona crescente.

Esempio

La funzione f (x ) =√3x2 = x2/3, f : → R, `e pari ma non `e

(126)

Funzioni: monotone, esempi.

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4

Figura : Grafico di f (x ) = x2 in rosso, f (x ) = x in nero, f (x ) = x1/2 in

(127)

Funzioni: esponenziali.

Definizione (Esponenziale)

Sia α ∈ R+\{0}. La funzione f (x) = αx, f : R → R si chiama

funzione esponenzialein base α. Si osservi che il dominio `e R; Im(f ) = (0, +∞); f (0) = 1 per ogni α −3 −2 −1 0 1 2 3 0 1 2 3 4 5 6 7 8

Figura : Grafico di f (x ) = 2x in rosso, f (x ) = 1x in nero, f (x ) = 1/2x

(128)

Funzioni: logaritmi.

Sia D := R+\{0} e a ∈ R+\{0, 1}. Sia f (x) = log

ax . Allora

Il dominio di f `e D = R+\0; Im(f ) = R;

f (1) = 0 per ogni scelta di a; Si ha che y = loga(x ) ⇔ ay = x ;

Se a = 1 allora il logaritmo non `e definito.

Sia e := 2.718281828459046 . . . il numero di Nepero. Allora logex = ln(x ) = log(x )

`

e noto comelogaritmo naturale;

a = eln (a);

(129)

Funzioni: logaritmi.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 −40 −35 −30 −25 −20 −15 −10 −5 0 5

(130)

Funzioni trigonometriche.

Si supponga

Ω sia il disco di raggio 1 centrato nell’origine (disco unitario); siano A = (1, 0), B = (0, 1);

sia P un punto sulla circonferenza, e si supponga che l’angolo A ˆOP misuri x radianti (orientato antiorario!);

sia Q la proiezione di P sull’asse delle ascisse;

sia T il punto sulla retta r contenente O e P la cui proiezione sull’asse dell’ascisse sia A.

Allora

l’ascissa di Q si denota cos (x ) (cosenodi x); l’ordinata di P si denota sen(x) (seno di x); l’ordinata di T si denota tg(x) (tangente di x);

(131)

Funzioni trigonometriche.

(132)

Funzioni trigonometriche.

Poich`e i triangoli OPQ e OAT sono simili, sia ha che

tg (x ) = sen(x ) cos(x ),

Si definisce poicotangentela funzione ctg (x ) = cos(x )

sen(x ). Inoltre `e facile osservare che

cos (0) = 1, sin (0) = 0; cos (2π) = 1, sin (2π) = 0;

dal teorema di Pitagora, essendo il disco unitario,

(133)

Funzioni trigonometriche.

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5

Figura : La funzione sin (x ).

La funzione sin (x ) `

e periodica con periodo 2π; `

e dispari:sin (−x ) = − sin (x )

(134)

Funzioni trigonometriche.

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5

Figura : La funzione cos(x).

La funzione cos(x) `

e periodica con periodo 2π; `

e pari: cos (−x ) = cos (x );

ha dominio R ma immagine Im(cos (x)) = [−1, 1] (quindi | cos (x)| ≤ 1);

(135)

Funzioni trigonometriche.

Figura : La funzione tan(x).

La funzione tan(x) `

e periodica con periodo π; `

e dispari: tan(−x ) = −tan(x ) ;

non `e definita nei punti xk= kπ con k ∈ Z;

(136)

Funzioni trigonometriche: esercizio.

Esercizio

Qual’`e il periodo di f (x ) = sin (3x )?

Da f (x + T ) = f (x ) abbiamo per y = 3x

f (x + T ) = sin(3(x + T )) = sin(3x + 3T ) = sin(y + 3T ) (8) f (x ) = sin (3x ) = sin (y ). (9) Il pi`u piccolo ˆT per cui sin(y + ˆT ) = sin(y ) `e ˆT = 2π, per cui il pi`u piccolo T per cui

f (x + T ) = sin(y + 3T ) = sin (y ) = f (x ) `e 3T = ˆT = 2π da cui

T = 2π/3.

(137)

Funzioni iperboliche.

Definizione (Seno iperbolico)

Si definisceseno iperbolicola quantit`a Sh(x ) = sinh (x ) := e

x− e−x

2 .

Definizione (Coseno iperbolico)

Si definiscecoseno iperbolico la quantit`a Ch(x ) = cosh (x ) := e

x+ e−x

(138)

Funzioni iperboliche.

Definizione (Tangente iperbolica)

Si definiscetangente iperbolicala quantit`a Th(x ) = tanh (x ) := sinh(x )

cosh(x ) =

ex − e−x ex + e−x.

Definizione (Tangente iperbolica)

Si definiscecotangente iperbolica la quantit`a Th(x ) = coth (x ) := cosh(x )

sinh(x ) =

ex+ e−x ex− e−x.

(139)

Funzioni iperboliche: sinh.

−4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 −30 −20 −10 0 10 20 30

Figura : La funzione sinh(x ) in [−4, 4].

La funzione sinh(x ) `

e dispari: sinh(−x ) = − sinh(x ) (verificarlo) ; ha dominio R e immagine Im(sinh (x)) = R; `

(140)

Funzioni iperboliche: cosh.

−40 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 5 10 15 20 25 30

Figura : La funzione cosh(x ) in [−4, 4].

La funzione cosh(x ) `

e pari: cosh(−x ) = cosh(x ) (verificarlo) ;

ha dominio R e immagine Im(cosh (x)) = [1, +∞) (cio`e cosh(x) ≥ 1); `

(141)

Funzioni iperboliche: tanh.

−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : La funzione tanh(x ) in [−10, 10].

La funzione tanh(x ) `

e dispari: tanh(−x ) = − tanh(x ) (verificarlo) ;

ha dominio R e immagine Im(tanh (x)) = (−1, 1) (cio`e tanh(x) `e limitata);

`

(142)

Funzioni iperboliche: coth.

−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −150 −100 −50 0 50 100 150

Figura : La funzione coth(x ) in [−10, 10].

La funzione coth(x ) `

e dispari: coth(−x ) = − coth(x ) (verificarlo) ;

(143)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = f (x ) + a?

Risposta: Si trasla verticalmente di a il grafico di f (x ).

−1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 −2.5 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5

(144)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = f (x + a)?

Risposta: Si trasla orizzontalmente di −a il grafico di f (x ).

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : Grafico di y = sin (x + 1) (rosso), y = sin (x ) (nero) e

(145)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = −f (x )? Risposta: Si simmetrizza il grafico di f (x ) rispetto l’asse x.

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

(146)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = k · f (x )? Risposta: Si stira o si contrae di un fattore k il grafico di f (x ) (rispetto l’asse x). −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2

Figura : Grafico di y = sin (x ) (nero), y = 2 sin (x ) (rosso) e

(147)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = f (kx )? Risposta: Si stira o si contrae di un fattore 1/k il grafico di f (x ) (rispetto l’asse y). −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : Grafico di y = sin (x ) (nero), y = sin (2x ) (rosso) e

(148)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = |f (x )|? Risposta: Se f (x ) ≥ 0 non si fa niente, altrimenti lo si riflette sull’asse x.

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.5 0 0.5 1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.5 0 0.5 1

(149)

Operazioni sui grafici.

Domanda: Si conosce il grafico di f (x ). Qual’`e il grafico di y = f (|x |)? Risposta: Si riflette il grafico della parte in cui x ≥ 0 rispetto l’asse y.

−8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.5 0 0.5 1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −1 −0.5 0 0.5 1

(150)

Operazioni sui grafici.

Nota. (Sugli zeri (facoltativa))

Si supponga di conoscere che f (x∗) = 0. Allora

posto g (x ) := f (x + a), y∗= x∗− a, si ha facilmente che g (y∗ ) = 0 e viceversa se g (y ) = 0 si ha che f (y − a) = 0;

posto g (x ) := −f (x ), si ha che g (x∗) = 0 e viceversa se g (y ) = 0 si ha che f (y ) = 0;

posto g (x ) := k · f (x ) (con k ∈ R), si ha che g (x∗) = 0 e viceversa se g (y ) = 0 si ha che f (y ) = 0;

posto g (x ) := f (k · x ) (con k ∈ R\{0}), si ha che g (x∗/k) = 0 e viceversa se g (y ) = 0 si ha che f (yk) = 0 con yk= k · y ;

posto g (x ) := |f (x )| si ha che g (x∗) = 0 e viceversa se g (y ) = 0 si ha che f (y ) = 0;

posto g (x ) := f (|x |), se x∗≥ 0 e y∗

(151)

Funzioni composte.

Definizione (Funzione composta)

Sia f : E → R, g : F → R tale che Im(f ) ⊆ F . La funzione h = g ◦ f tale che h(x ) = (g ◦ f )(x ) = g (f (x ))

si chiamafunzione composta.

(152)

Funzioni composte.

Nota.

Si noti che:

E’ fondamentale che Im(f ) ⊆ F ; In generale f ◦ g 6= g ◦ f ;

Si possono comporre pi`u funzioni

(153)

Funzioni composte: generalizzazione.

La definizione, pi`u generale consiste in

Definizione (Funzione composta (def. generale))

Siano X , Y , V , W insiemi. Siano f : X → Y , g : V → W tali che Im(f ) := f (X ) ⊆ V . Allora si pu`o definire la funzione h = g ◦ f tale che

h(x ) = (g ◦ f )(x ) = g (f (x )).

(154)

Funzioni composte: esempio 1.

Esempio Siano f (x ) = x2+ 1, g (x ) =√x Si vede che (g ◦ f )(x ) = g (f (x )) =px2+ 1

Si osservi che da Im(f ) = [1, +∞), Dom(g ) = [0, +∞), la

composta `e ben definita e da Dom(f ) = R, (g ◦ f ) : R → R.

Si vede che

(f ◦ g )(x ) = f (g (x )) = (√x )2+ 1 = |x | + 1.

Osserviamo che Dom(g ) = R+= [0, +∞) e in R+ si ha che

(155)

Funzioni composte: esempio 2.

Esempio Siano f (x ) = −x2, g (x ) =√4 x Si vede che (g ◦ f )(x ) = g (f (x )) =p4 −x2

Si osservi che da Im(f ) = (−∞, 0], Dom(g ) = [0, +∞), la compostanon`e ben definita. L’unico punto in cui la funzione `

(156)

Funzioni composte: esempio 2.

Si vede che

(f ◦ g )(x ) = f (g (x )) = −(√4

x )2.

Osserviamo che Dom(g ) = R+= [0, +∞),

Im(g ) = [0, ∞) = R+, Dom(f ) = R+ e quindi da

Im(g ) ⊆ Dom(f ) la composta `e ben definita.

(157)

Funzioni composte: esempio 3.

Esempio Siano f (x ) =  1, x ≥ 0 3, x < 0 g (x ) =  x2, x > 1 −x, x ≤ 1 Calcoliamo (f ◦ g )(x ) = f (g (x )).

Supponiamo x ≤ 1. Allora g (x ) = −x ed `e g (x ) ≥ 0 per x ≤ 0 altrimenti, per x ∈ (0, 1], si ha che g (x ) < 0. Se x ≤ 0 abbiamo f (g (x )) = 1 mentre per x ∈ (0, 1] si ha f (g (x )) = 3. Supponiamo x > 1. Allora g (x ) = x2> 1 > 0 e quindi

f (g (x )) = 1.

(158)

Funzioni composte: monotonia.

Teorema

Siano f : D ⊂ R → R, g : E ⊂ R → R con Im(f ) ⊆ Dom(g ) = E . Se f crescente, g crescente allora g ◦ f `e crescente.

Se f crescente, g decrescente allora g ◦ f `e decrescente. Se f decrescente, g decrescente allora g ◦ f `e crescente. Se f decrescente, g crescente allora g ◦ f `e decrescente.

Dimostrazione.

Dimostriamo il primo asserto. Se x1> x2, essendo f crescente, f (x1) > f (x2). Siano y1= f (x1) e y2= f (x2). Allora essendo g crescente

(159)

Funzioni composte: monotonia, esempio 1.

Esempio

Discutere la monotonia di F (x ) = log(sinh(x3)).

Svolgimento.

Posto h(x ) = log (x ), g (x ) = sinh(x ), f (x ) = x3, si vede subito che f , g , h sono funzioni crescenti e che F (x ) = (h ◦ (g ◦ f )) = h(g (f (x )). Inoltre

G := g ◦ f `e crescente perch`e composizione di funzioni crescenti; F = h ◦ (g ◦ f ) = h ◦ G , dove `e definita, `e crescente perch`e composizione di funzioni crescenti.

(160)

Funzioni composte: monotonia, esempio 2.

Esempio Discutere la monotonia di F (x ) = 1 log (x ). Svolgimento. Posto g (x ) =1

x, f (x ) = log (x ), si vede subito che g `e una funzione decrescente in (−∞, 0) e (0, +∞) ed f crescente in (0, +∞), e che F (x ) = (g ◦ f ) = g (f (x )).

Quindi F `e una funzione decrescente in (0, 1) e (1, +∞).

Possiamo dire che F `e decrescente in R+\{0, 1}? Qualche problema tra immagini e domini?

Nota.

(161)

Funzioni composte: monotonia, esempio 2.

−2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 −100 0 100 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 −50 0 50 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 −200 0 200 0.9 0.95 1 1.05 1.1 1.15 −2 0 2x 10 4

(162)

Funzioni invertibili e inverse.

Definizione (Funzione invertibile)

Una funzione f : D → f (D) `e invertibile in D se e solo se per ogni y ∈ f (D) esiste uno e uno solo x ∈ D tale che f (x ) = y .

Definizione (Funzione inversa)

Sia la funzione f : D → f (D)invertibile in D.

La funzione f−1: f (D) → D che associa ad ogni y ∈ f (D)

(163)

Funzioni invertibili e inverse.

(164)

Funzioni invertibili.

Definizione (Funzione identica)

La funzione Id : D → D tale che Id (x ) = x si chiamafunzione

identica.

Nota.

Se la funzione f : D → f (D) `e invertibile allora f−1◦ f (x) = f−1(f (x )) = x , ∀x ∈ D e quindi f−1◦ f = Id .

Se la funzione f : D → f (D) `e invertibile allora f ◦ f−1(y ) = f (f−1(y )) = y , ∀y ∈ f (D).

(165)

Funzioni invertibili.

Sia D ⊆ R un dominio simmetrico e f : D → R una funzione pari. Allora f non `e invertibile.

Se `e pari infatti f (x ) = f (−x ) ed essendo il dominio simmetrico x , −x ∈ D.

Sia f : R → R una funzione periodica. Allora f non `e invertibile.

(166)

Funzioni iniettive e suriettive.

Definizione (Funzione iniettiva)

Una funzione f : D → E `einiettiva in D se e solo se per ogni x1, x2 ∈ D, x16= x2 si ha che f (x1) 6= f (x2)

Nota.

La definizione di funzione iniettiva `e equivalente a dire che se x1, x2∈ D, f (x1) = f (x2) allora x1= x2.

(167)

Funzioni iniettive e suriettive.

Definizione (Suriettiva)

Una funzione f : D → E `esuriettivase e solo se per ogni y ∈ E esiste x ∈ D tale che f (x ) = y .

Definizione (Biettiva)

Una funzione f : D → E si dicebiettivase e solo se iniettiva e suriettiva.

Nota.

Sia E = f (D). Allora f : D → E `e sicuramente suriettiva perch`e, per definizione di immagine, per ogni y ∈ f (D) esiste x ∈ D tale che y = f (x ). Quindi una funzione f : D → f (D) `ebiettivase e solo se iniettiva.

(168)

Funzioni iniettive: esempi.

Esempio

La funzionef (x ) = x2 non `e iniettiva in R. Infatti

f (−1) = f (1) = 1.

Esempio

La funzionef (x ) = x3 `e iniettiva in R. Infatti se f (x1) = f (x2)

(169)

Funzioni invertibili: le funzioni monotone.

Teorema

Sia f : D ⊂ R → f (D) ⊆ R strettamente monotona. Allora f : D → f (D) `e invertibile in D.

Dimostrazione.

Sia f : D ⊆ R → R strettamente crescente e quindi x1< x2⇒ f (x1) < f (x2).

Dimostriamo che `e iniettiva, cio`ex16= x2⇒ f (x1) 6= f (x2). Visto che x1, x2 sono arbitrari e distinti, possiamo supporre x1< x2. Ma allora essendo crescente f (x1) < f (x2) e di conseguenza f (x1) 6= f (x2).

(170)

Funzioni invertibili: le funzioni monotone.

Teorema

Sia f : D ⊆ R → f (D) ⊆ R `e strettamente monotona allora f−1: f (D) → D `e strettamente monotona.

Nota.

Se f : D ⊂ R → R `e invertibile, allora non `e detto che f sia strettamente monotona. Ad esempio si consideri

f (x ) =  −1 x se x < 0 x se x ≥ 0. −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −100 −80 −60 −40 −20 0 20

(171)

Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 1.

Esempio

Sia a > 1. La funzione f (x ) = ax `e tale che f : R → (0, +∞). E’ strettamente monotona e invertibile perch`e se ax1= ax2 allora x

(172)

Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 2.

Esempio

La funzione f (x ) = x3 `e tale che f : R → R. E’ strettamente

crescente e invertibile perch`e se x13 = x23 allora x1= x2. L’inversa

(173)

Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 3.

Esempio

La funzione f (x ) = x2`e

(174)

Funzioni invertibili: il suo grafico.

Nota.

Osserviamo che

(x0, y0) ∈ graf(f ) ⇔ f (x0) = y0.

Inoltre, visto che se y0= f (x0) allora f−1(y0) = x0 (altrimenti f−1

non `e definita), il grafico dell’inversa f−1 `e caratterizzato da tutte le coppie (y0, x0) con y0= f (x0). Cos`ı ,

(x0, y0) ∈ graf(f ) ⇔ (y0, x0) ∈ graf(f−1).

(175)

Funzioni invertibili: il suo grafico.

0 1 2 3 4 5 6 7 8 0 1 2 3 4 5 6 7 8

Figura : La funzione f (x ) = ex in [0.05, 2] (nero), f−1(y ) = loge(y )

(176)

Funzioni invertibili: il suo grafico.

−1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1

Figura : La funzione f (x ) = x3in [−1, 1] (nero), f−1(y ) =√3y (rosso).

(177)

Funzioni invertibili: il suo grafico.

La funzione f : [0, 1] → [0, 1] con f (x ) = x2 `e invertibile e la sua

inversa `e f−1(y ) =√y . 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1

Figura : La funzione f (x ) = x2in [0, 1] (nero), f−1(y ) =y (rosso). In

(178)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

La funzionef (x ) = sin (x ), se considerata come f : R → R non `e invertibile (in quanto periodica).

Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicit`a ) [−π/2, π/2], cio`e come f : [−π/2, π/2] → [−1, 1], essendo strettamente crescente e Im(f ) = [−1, 1], risulta invertibile. La sua inversa si chiamaarcosenoed `e denotata con arcsin(x ) (talvolta arcsen(x)).

Per definizione di inversa, si ha che f−1: [−1, 1] → [−π/2, π/2].

Per definizione, per x ∈ [−π/2, +π/2], arcsin (sin (x )) = x . Per definizione, per y ∈ [−1, 1], sin (arcsin (y )) = y . Si mostra che

(179)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

−2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2

Figura : La funzione f (x ) = sin (x ) in [−π/2, π/2] (nero),

(180)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

Nota.

Cosa succede se invece di prendere quale intervallo di periodicit`a [−π/2, π/2] considero un altro intervallo in cui sin (x ) `e monotona? Supponiamo si consideri f (x ) = sin (x ) come funzione

f : [π/2, 3π/2] → [−1, 1]. Sicuramente f `e invertibile, ma il valore dell’inversa sar`a in [π/2, 3π/2] e non in [−π/2, π/2].

−2 −1 0 1 2 3 4 5 −2 −1 0 1 2 3 4 5

Figura : La funzione f (x ) = sin (x ) in [π/2, 3π/2] (nero), f−1(y ) (rosso).

(181)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

La funzionef (x ) = cos (x ), se considerata come f : R → R non `e invertibile (in quanto periodica).

Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicit`a ) [0, π], ci`e come f : [0, π] → [−1, 1], essendo strettamente

decrescente e Im(f ) = [−1, 1], risulta invertibile. La sua inversa si chiamaarco cosenoed `e denotata con

arccos(x )(talvolta acos(x)).

(182)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

−1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5

Figura : La funzione f (x ) = cos (x ) in [0, π] (nero), f−1(y ) = arccos y

(183)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

La funzionef (x ) = tan (x ), se considerata come f : R → R non `e invertibile (in quanto periodica).

Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicit`a )

[−π/2, +π/2], ci`e come f : [−π/2, +π/2] → R, essendo

strettamente decrescente e Im(f ) = R, risulta invertibile. La sua inversa si chiamaarco tangente ed `e denotata con

arctan(x ) (talvolta atan(x)).

Per definizione di inversa, si ha che f−1: R → [−π/2, +π/2].

(184)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse.

−10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4

(185)

Funzioni trigonometriche e le loro inverse: esercizio.

Esercizio

Dire per quali valori di x `e definita

f (x ) = arccos (x3− 8).

La funzione `e definita per

|x3− 8| ≤ 1 ⇔ −1 ≤ x3− 8 ≤ 1.

Con facili conti si ottiene che devono valere entrambe le 

x3 ≤ 9 x3 ≥ 7

(186)

Esercizio 1 sui domini di una funzione

Esercizio

Calcolare il dominio di f (x ) = cosh(log |x2− 1|).

Essendo R il dominio naturale di cosh, basta sia definita

log |x2− 1| e quindi che sia |x2− 1| > 0. Essendo |a| = 0 se e solo

(187)

Esercizio 2 sui domini di una funzione

Esercizio

Calcolare il dominio di f (x ) = arcsin(e|x+2|x ).

La funzione arcsin `e definita per argomenti y tale che |y | ≤ 1. Di conseguenza bisogna richiedere che

|e|x+2|x | ≤ 1

ed essendo l’esponenziale di un numero sempre positivo, basta e|x+2|x ≤ 1.

Essendo il logaritmo una funzione crescente, ci`o `e vero se e solo se log(e|x+2|x ) ≤ log (1) = 0

cio`e |x+2|x ≤ 0, in quanto log(e|x+2|x ) = |x+2|

x .

Riferimenti

Documenti correlati

per

Sui numeri reali oltre alle operazioni algebriche di somma e prodotto e’ de- finita un’operazione che inizialmente e’ algebrica, ma nella sua forma piu’.. compiuta

IMPORTANTE: Controllate queste cose se avete ottenuto un errore in CoCoA:?. • c’`e il “;” alla fine di

Si innesca un ‘ciclo’ di attivazioni, non esplicitamente realizzato con strutture cicliche, dovuto alle susseguenti attivazioni che il sottoprogramma fa a se stesso (se

• Dividere il gruppo rimasto in tre sottogruppi e applicare di nuovo il procedimento finché i sottogruppi contengano una sola pallina: l’ultima pesata indicherà quale delle

L’ultima matrice richiesta ha per colonne le immagini dei tre vettori della base data, secondo le equazioni iniziali (non occorre infatti cambiare le coordinate nel

Abbiamo quindi che A `e insieme superiormente limitato, 0 `e un maggiorante, ma non inferiormente limitato... Verifichiamo che 1 `e l’estremo superiore di D, ovvero che non

[r]