egestione
escrezione
morte
(non predazione)
ingestione
digestione assimilazione
Energia disponibile
per la catena del detrito
accrescimento e riproduzione
respirazione
Energia disponibile
per i consumatori Energia dissipata
ALLOCAZIONE (DESTINAZIONE ) DELL’ENERGIA ALL’INTERNO DI UN LIVELLO TROFICO
sostanza organica morta tessuti freschi CO2
RENDIMENTO DI SFRUTTAMENTO
RENDIMENTO DI ASSIMILAZIONE
RENDIMENTO DI PRODUZIONE NETTA
RENDIMENTO DI PRODUZIONE LORDA
RENDIMENTO ECOLOGICO
INGESTIONE DI ALIMENTO PRODUZIONE DELLA PREDA
ASSIMILAZIONE INGESTIONE
PRODUZIONE ASSIMILAZIONE
PRODUZIONE INGESTIONE
PRODUZIONE CONSUMATORI PRODUZIONE PREDE
I RENDIMENTI ECOLOGICI
EFFICIENZA ECOLOGICA O RENDIMENTO ECOLOGICO
P n /P n-1
1-40%
METABOLISMO E STRATEGIE QUALITA’ ENERGIA
Qualità dell’energia
L’energia può essere definita in modo qualitativo
non tutte le calorie sono equivalenti
(identiche quantità di energia di differenti forme variano nella capacità di
COMPIERE LAVORO) Es.
•Petrolio
•Luce solare
•Sorgenti termiche a bassa temperatura
Qualità dell’energia
• La quantità di energia necessaria per creare la nuova forma
• Tanto maggiore sarà la quantità di energia utilizzata a monte, tanto maggiore sarà la qualità della nuova energia formata
• Concetto di emergia (emergy)
L’analisi termodinamica dei prodotti e gli indicatori di sostenibilità ambientale
Emergy
quantità di energia (solare) necessaria per creare la nuova forma (sej =solar emergy joule)
Transformity
quantità di energia solare per unità di nuova energia (sej/J o sej/g)
EQUIVALENZA DEL JOULE
1 W·s (watt secondo) 1 N·m (newton metro) 1 Pa·m3 (Pascal metro cubo) 2,39·10-1 calorie
2.000.000 kcal
1.000 kcal
10.000 kcal
1.000.000 kcal
20.000 kcal
2.000 kcal
200 kcal
20 kcal
2 kcal
0.2 kcal
sole piante fossilizzazione Industria
Quantità decrescente
Qualità crescente
1.000.000 1000 500 125
1 1000 2000 8.000
sole piante erbivori predatori
Quantità decrescente
Qualità crescente
1.000.000 10.000 1000 100
1 100 1000 10.000
Le classi fondamentali degli ecosistemi dipendono dalla sorgente energetica utilizzata (solare e a combustibile o chimica).
La loro classificazione può essere basata su
energia dissipata per unità di tempo/unità di superficie
(densità di potenza)
Classificazione degli ecosistemi
basata sull’energia
ECOSISTEMI A ENERGIASOLARE ECOSISTEMI NON SUSSIDIATI
Poche o nulle risorse ausiliarie di energia oltre al sole.
Scarsa produttività
Enormi superfici delle terre emerse sono occupate da questi sistemi che rappresentano il principale bioreattore della Terra
Grandi sistemi forestali Praterie
Mare aperto Oceano
DENSITA’ DI POTENZA MOLTO BASSA
1000-2000
Kcal/m
2ECOSISTEMI A ENERGIA SOLARE + ALTRE FONTI ECOSISTEMI SUSSIDIATI
L’energia sussidiaria può aumentare la densità di potenza di un ecosistema di un ordine di grandezza.
ECOSISTEMI SUSSIDIATI NATURALMENTE:
estuari
I sussidi possono avere varie forme , flussi d’aria e d’acqua che trasportano prede o sostanza organica, pioggia, nutrienti.
lagune
La densità di potenza degli ecosistemi sussidiati è la massima ottenibile in natura
ECOSISTEMI SUSSIDIATI DALL’UOMO
agricoltura acquacoltura
Nutrienti, lavorazione del suolo, eliminazione dei competitori
selezione genetica
Energia prodotta nei due sistemi:
Utilizzazione immediata
sottoforma di cibo o risorsa esauribile in un breve periodo di tempo
Redistribuzione-esportazione dell’energia in eccesso,
diversificazione dell’uso in vari tipi di strategie di sopravvivenza
(investimenti nella resistenza- resilienza)
ECOSISTEMI A COMBUSTIBILE
O ECOSISTEMI URBANO-INDUSTRIALI
L’energia potenziale concentrata dei combustibili sostituisce completamente l’energia solare.
Enorme richiesta energetica : 100-1000 volte maggiore dei sistemi naturali (milioni Kcal/m2)
Consumo pro capite di energia Da 1000 a 250.000 Kcal e
Italia 87.000
Città
Manhattan Tokyo
Mosca Berlino
Los Angeles
(kcal m-2anno-1) 4,8x106
3,0x106 1,0x106
1,6x105 1,6x105
DENSITA’ DEL CONSUMO ENERGETICO CORRELATA ALL’USO UMANO DEI COMBUSTIBILI
Ampie zone industrializzate
Regioni industriali tedesche 7,7x104 Baia di Los Angeles 5,7x104 Giappone 2,3x104 Regno Unito 9,2x103 14 stati della costa est degli USA 8,4x103
USA 1,8 x103
Gli elementi chimici, compresi tutti gli elementi essenziali che costituiscono il protoplasma, tendono a circolare nella biosfera seguendo percorsi caratteristici dal comparto abiotico a quello biotico e viceversa con movimenti di tipo pendolare
CICLI BIOGEOCHIMICI
Ciclizzazione dei nutrienti
Pool di riserva
Pool labile o di scambio
Tendenza a stabilire percorsi circolari dei macro e dei
micro
nutrientiComparto più ampio meno attivo, generalmente abiotico
Porzione più piccola ma attiva nello scambiare materiali tra organismi e l’ambiente
Costituenti chimici della materia vivente
H2O (70-90%)
Acidi nucleici+proteine+zuccheri+lipidi(10-30%) Elementi essenziali (macro e micro) (1-10%)
Es.Na,Ca,K,Mg,Fe,Zn
3 4 5
IA IIA
IVB VIIB VIII
IB IIB
11 Na 70000
12 Mg 40000 19
K 250000
20 Ca
17000000 42 Mo 5
25 Mn 30
26 Fe 7000
26 Co 1
29 Cu 150
30 Zn 3000
Elementi essenziali e rispettive concentrazioni nell’uomo (espressi in mg/70kg peso corporeo)
I
cicli si suddividono in due categorie fondamentali:
CICLI GASSOSI
CICLI SEDIMENTARI
Il pool di riserva è nell’atmosfera o nell’idrosfera (N,O).
Hanno grande capacità tamponante grazie ai grandi pool di riserva.
In cui la riserva si trova nella litosfera (crosta terrestre) (P,Fe).
Tendono ad essere facilmente disturbabili in quanto la riserva è relativamente inattiva e immobilizzate nella crosta terrestre.
I meccanismi di recupero o di riciclo sono prevalentemente biotici o dovuti all’attività antropica.
Bilancio produzione - decomposizione
Storia naturale (2.000.000.000 anni)
PRODUZIONE MAGGIORE O UGUALE ALLA CAPACITA’ DI DECOMPOSIZIONE
Civiltà tecnologica
ACCELERAZIONE DELLA DECOMPOSIZIONE :
•Riduzione a CO2 delle riserve di combustibili fossili
•Agricoltura che accelera la decomposizione dell’humus
•Uso del legname vivente ai fini energetici( 2/3 della popolazione umana)
•Deforestazione mediante incendio (3000.000 Ha/anno )
Composizione dell’aria attuale Anidride carbonica 0.03%
Ossigeno 21%
Azoto 79%
Temperatura 13 °C
Composizione dell’aria prima della comparsa della vita
Anidride carbonica 98%
Metano 1%
Altri gas 1%
Temperatura 290 °C
I primi organismi apparsi sulla terra erano probabilmente fotosintetici;
Ciò ha determinato :
La rimozione della CO2
La sedimentazione dei carbonati
l’iniezione dell’ossigeno e la creazione di un pianeta ossidato
La protezione dell’ambiente terrestre con la fascia di ozono
La stabilizzazione della temperatura attraverso i gas serra
Il porcesso di trasformazione dell’atmosfera probabilmente è durato fino a 300-400 milioni di anni fa
Deposizione chimica dei carbonati
Il carbonato si deposita secondo l'equazione di equilibrio seguente:
Ca++ + 2 HCO3- CaCO3 + H2O + CO2
CaCO3 coesiste con concentrazioni costanti di ioni calcio e bicarbonato (la reazione precedente è perciò di equilibrio).
Se aumenta la concentrazione degli ioni calcio o bicarbonato, precipita carbonato;
Anche la diminuzione di concentrazione di CO2 favorisce la precipitazione dei carbonati.
Altri fattori che influiscono sull'equilibrio sono la pressione e la temperatura.
L'insieme di questi fattori porta alla dissoluzione di calcari nelle acque fredde subpolari
e alla sedimentazione calcarea nei mari caldi e poco profondi.
l’intensa sedimentazione carbonatica dovrebbe essere avvenuta maggiormente quando esistevano queste
condizioni circa 3,5 miliardi di anni fa.
Ca++ + 2 HCO3- CaCO3 + H2O + CO2
IL SEPPELLIMENTO DEL CARBONIO
Deposizione diretta di carbonati e silicati
Fissazione biologica
Stromatoliti, Madreporari ermatipici, scheletri gusci interni esterni ecc
Seppellimento sostanza organica morta
Fossilizzazione
Distribuzione del carbonio
Rocce carbonatiche Quantità non stimabile (alcuni miliardi t)
Oceani
circa 39000 miliardi t
Atmosfera
Circa 650 miliardi t
Biomassa viva 680 miliardi t
Biomassa morta 1080 miliardi t
Combustibili fossili 10000 miliardi t
Chimica dell’atmosfera
OSSIGENO 21%
ANIDRIDE CARBONICA 0.03%
CARBONIO
Fase gassosa (aria/acqua,1/50)
Fase sedimentaria (rocce sedimentarie,sedimenti marini) Fase organica (biomassa vivente/morta/fossile)
…..sorgenti attuali: USO DEI COMBUSTIBILI FOSSILI
10.000x10
9t
stimate (per lo più inaccessibili)180x10
9t
consumate e rilasciate in una riserva atmosferica di 650x 109 t (28%)Emissioni industriali
Agricoltura
Oceano
Vegetali
Ciclo del carbonio
……. e sistema destabilizzante
•Combustibili fossili
•Agricoltura
•Cementifici
•Attività vulcaniche
L’emissione deriva dalla gassificazione delle rocce
carbonatiche;l’attività vulcanica attuale è piuttosto ridotta rispetto alle epoche passate
•Deforestazione
Sistema tamponante
•Biota
•Oceani
CO2 in equilibrio con il sistema dei carbonati CO2 HCO3- CO3- -
Solubilità della CO2 dipendente dalla temperatura
Biomassa: sorgente e trappola
La biomassa funziona da sorgente ma anche da deposito negli ecosistemi dove la fotosintesi supera la respirazione.
A seguito delle semplificazioni operate dall’uomo (riduzione degli ecostemi in equilibrio stazionario) sulla terra sono aumentati gli ecosistemi in disequilibrio.
Ciò potrebbe rappresentare un retro controllo positivo atto a riportare verso il basso la concentrazione di CO2.
La CO2 liberata dal disboscamento (1% annuo del patrimonio
forestale mondiale) , dalle bonifiche, arature, ecc è uguale a quella liberata dai combustibili fossili 5x109 t/anno.
Carbon global emmision
Worldwatch institute
Identificazione sperimentale delle sorgenti di carbonio
EFFETTO SUESS
Il carbonio esiste in natura sotto 3 forme isotopiche 12C, 13C, 14C.
12C è stabile e abbondante, 13C è stabile e più raro, 14C si forma nella parte alta dell’atmosfera ed è instabile (td 5000anni)
I combustibili fossili non contengono 14C
Re-immettere in atmosfera CO2 derivante dai combustibili fossili ha determinato una diluizione del 14C
L’effettiva riduzione del 14C è di circa il 2%
Questo permette di calcolare che circa la metà del carbonio bruciato è ancora in atmosfera
Il resto o è nella biomassa o è negli oceani
EFFETTO SERRA
IMPATTO ENERGETICO DEGLI ALLEVAMENTI ANIMALI
• A livello globale circa la metà delle terre
coltivabili è utilizzato per produrre carne
• Quasi 1 miliardo di
tonnellate di cereali,
leguminose e altro per
produrre 22 milioni di
tonnellate di proteine
animali
I maggiori contributi di CO2
• CINA
• 6,2 MILIARDI t
• USA
• 5,8 MILIARDI t
DATI PALEOCLIMATICI
COME OTTENERE INFORMAZIONI DAGLI ISOTOPI DELL’OSSIGENO
Al variare della temperatura dell'acqua del mare, varia anche il rapporto tra gli isotopi 16O, 17O e 18O dell'ossigeno
contenuto nella calcite presente nei sedimenti oceanici e
accumulatasi in particolare nei gusci dei foraminiferi calcarei fossili vissuti nei vari periodi.
Nell'atmosfera la distribuzione degli isotopi è normalmente:
99,759% (16O), 0,0374% (17O) e 0,2039% (18O) con percentuali analoghe nelle acque. Tale distribuzione è però fortemente
legata alla temperatura, che fa variare in modo ben conosciuto la percentuale del più pesante isotopo (18O), che è più
abbondante nelle acque fredde
Poiché è nota la relazione tra la curva di distribuzione percentuale degli isotopi e la temperatura, analizzando il diverso rapporto tra gli isotopi dell'ossigeno sia nel carbonato di calcio contenuto nella calcite dei sedimenti, che in quello contenuto nello scheletro dei foraminiferi fossili, si può risalire con precisione alla temperatura delle acque
marine del periodo in cui vissero
0 50 100 150 200
250 300
0 2
-2
-4
-6 CO2
Ta
Età(migliaia di anni fa
Dati sull’anidride carbonica derivati dalle carote di ghiaccio di Vostok Le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera dell’era glaciale è stata determinata nelle bolle d’aria conservate nel ghiaccio antartico.
I valori della temperatura sono determinati dal rapporto tra isotopi dell’ossigeno nel ghiaccio.
396
Variazione del rapporto isotopico dell'ossigeno (δ18O) nel corso degli ultimi 65 milioni di anni (periodo Cenozoico) ottenuta da misure sui gusci di foraminiferi bentonici. La curva rappresenta la compilazione dei dati più di 40 carote sedimentarie prelevate in campagne DSDP e ODP (da Zachos et al., 2001).
1850 1900 1950 2000 2050 2100 0
1 2 3 5
4
A
B C
Previsioni dell’incremento medio della temperatura nello scenario B (elevata efficienza energetica) e C (elevata efficienza energetica e solare/nucleare)
La concentrazione globale di CO2 è in aumento Le attività antropiche ne sono la causa primaria (input globale= 28 miliardi di t)
Gli oceani (il più grande pool gassoso di carbonio) assorbono la CO2 più lentamente di quanta ne venga immessa in eccesso in atmosfera (il pool gassoso più piccolo)
La sottrazione di CO2 dovuta alla fotosintesi degli ecosistemi in successione secondaria (disequilibrio) non compensa
l’input globale (deforestazione – agricoltura)
Variazioni di CO2 atmosferica comparabili con l’attuale non sono avvenute negli ultimi 400.000 anni
L’elemento di incertezza risiede nei retrocontrolli negativi
AVERAGE PERSONAL EMISSION OF CO2
-USA 5500 kg
-Canada 4500 kg -Australia 4000 kg -Ex URSS 3250 kg -Germany 3250 kg -UK 2750 kg
-Japan 2150 kg
-France/Italy 1875 kg -Cina 500 kg
Il contributo di CO2 della motorizzazione
1kg di benzina= 2kg di CO2 1000kg di benzina=
2t
di CO2su scala globale
CIRCA IL 20%DELLE EMISSIONI
Asian Brown Cloud
Mix di ceneri, particolato (nano-micro) vapore, smog fotochimico, inquinanti gassosi acidi, vapore d’acqua.
Derivante dalle emissioni industriali, da gas di scarico veicolare, e combustioni a bassa tecnologia
Il protocollo di Kyoto chiede ai Paesi firmatari di ridurre del 5% le Emissioni dei gas serra (anidride carbonica, metano, protossifdo di azoto etc.) nel periodo 2008 - 2012 rispetto ai livelli del 1990.
Tale riduzione si può ottenere :
•Riduzione diretta delle emissioni
•Stoccaggio del carbonio nei sistemi agroforestali
•Iniezione in cavità sotterranee e profondità marine
I maggiori contributi di CO2
• CINA
• 6,2 MILIARDI t
• USA
• 5,8 MILIARDI t
Variazione del rapporto isotopico dell'ossigeno (δ18O) nel corso degli ultimi 65 milioni di anni (periodo Cenozoico) ottenuta da misure sui gusci di foraminiferi bentonici. La curva rappresenta la compilazione dei dati più di 40 carote sedimentarie prelevate in campagne DSDP e ODP (da Zachos et al., 2001).
Il rapporto isotopico dell’ossigeno (18O/16O) nei sedimenti oceanici dipende dalla temperatura dell’acqua di mare e dal volume dei ghiacci esistenti in passato sulla Terra e delle conseguenti variazioni del livello globale degli oceani.
L'isotopo 18 dell'ossigeno è proporzionalmente meno abbondante nei ghiacci polari che nell'acqua degli oceani. Di conseguenza, quando si formano calotte di ghiaccio sui continenti, l'acqua degli oceani e i gusci degli organismi che si depositano sui fondali risultano arricchiti di ossigeno 18.
Quanto più è elevata la concentrazione di 18O misurata in uno strato sedimentario, tanto maggiore era la quantità di ghiaccio continentale al momento della deposizione di quel sedimento.
Gli stadi delle oscillazioni del rapporto isotopico dell’ossigeno sono numerati progressivamente dal più
giovane al più vecchio e sono caratterizzati da numeri dispari per i periodi “caldi” e da numeri pari per i periodi
“freddi”. La Figura mostra la variazione del rapporto 18O/16O durante gli ultimi 900mila anni e l’alternanza di periodi glaciali e interglaciali.
RIDUZIONE DIRETTA DELLE EMISSIONI
• RIDUZIONE DEI CONSUMI
• OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI
• OTTIMIZZAZIONE DELLA MOBILITA’
INDIVIDUALE E DELLE MERCI
• ENERGIE A BASSA EMISSIONE
• ENERGIE ALTERNATIVE AI CF
Le attivita’ agro-forestali NON sono un mezzo permanente per abbattere l’incremento di CO2 nell’atmosfera, ma SONO uno strumento per
acquistare del tempo (un secolo) per cambiare i nostri sistemi energetici.
L’uso di energie svincolate dai c.f., dovrebbero
rappresentare il vero obiettivo della protezione sul Clima
STOCCAGGIO NEI SISTEMI FORESTALI
Su scala globale la conservazione degli stocks e la promozione di una gestione forestale sostenibile sono le misure piu’ urgenti.
Purtroppo queste attivita’ non sono ancora chiaramente presenti nel protocollo di Kyoto
In Italia le attivita’ di forestazione e riforestazione
attualmente sono poco rilevanti nell’assorbimento di carbonio atmosferico.
Vanno approfondite le potenzialita’
Attivita’ di forestazione e riforestazione e di
conservazione delle foreste nei Paesi in Via di Sviluppo SONO strategicamente importanti per il nostro Paese (con maggiore preferenza per la conservazione).
Tuttavia devono essere garantite tutte le condizioni di sostenibilita’.
1. Crediti temporanei
2. Analisi di effetti laterali sulle economie
La gestione forestale sostenibile
(miglioramento dei nostri boschi, allungamento dei turni, impiego di utilizzazioni a basso impatto sul ciclo del carbonio etc)
La conservazione degli stocks
(lotta agli incendi boschivi, sviluppo di aree protette ai fini dello stoccaggio di carbonio etc.)
Piani internazionali di controllo della deforestazione nelle aree tropicali e delle foreste boreali
ENERGIE ALTERNATIVE AI COMBUSTIBILI FOSSILI Solare termico
Solare fotovoltaico Geotermia
Idroelettrica Eolica
Biomasse Altro
Fissione Nucleare
Fusione nucleare
To manage the planet?
we could ,but with care, it’s the only we have!
Il rapporto isotopico dell’ossigeno (18O/16O) nei sedimenti oceanici dipende dalla temperatura dell’acqua di mare e dal volume dei ghiacci esistenti in passato sulla Terra e delle conseguenti variazioni del livello globale degli oceani.
L'isotopo 18 dell'ossigeno è proporzionalmente meno abbondante nei ghiacci polari che nell'acqua degli oceani. Di conseguenza, quando si formano calotte di ghiaccio sui continenti, l'acqua degli oceani e i gusci degli organismi che si depositano sui fondali risultano arricchiti di ossigeno 18. Quanto più è elevata la concentrazione di 18O misurata in uno strato sedimentario, tanto maggiore era la quantità di ghiaccio continentale al momento della deposizione di quel sedimento. Gli stadi delle oscillazioni del rapporto isotopico dell’ossigeno sono numerati progressivamente dal più giovane al più vecchio e sono caratterizzati da numeri dispari per i periodi “caldi” e da numeri pari per i periodi
“freddi”. La Figura mostra la variazione del rapporto 18O/16O durante gli ultimi 900mila anni e l’alternanza di periodi glaciali e interglaciali.
391,2
Il contributo di CO2
UN’AUTO
UN UOMO
UNA MUCCA
100-400g/km
300-400 l/d 1980 g/mc
700-800 lCH4/d 714g/mc
Effetto serra e gas climalteranti
350 360
340 330 320
310 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990
270 310 350
1978 1994
1.5 1.65 1.6 1.55
1978 1985
290 320
300 310
1979 1986
CO 2
CFC
CH 4
N 2 O
CONCENTRAZIONE AL 1990 INCREMENTO ANNUALE % SCHERMO RADIANTE TEMPI DI PERMANENZA (RIFERITO AD UNA MOLECOLA DI CO2) (ANNI)
CO2 353 ppm 0.04 1 100
CH4 1.72 ppm 1.01 25-32 10
CFC 11-12 0.28-0.484 ppm 5 16000-19000 65-130
N2O 0.31 ppm 0.02 150-250 150
O3 Trop. 0.02-0.1 ppm incerto 2000 0.01-0,5
Responsabilità di ciascun gas
Potenziale riscaldamento globale
20 anni 100 anni 500 anni
CO2 1 1 1
CH4 63 21 9
N2O 270 290 190
CFC 11 4500 3500 1500
CFC 12 7100 7300 4500