Evento conclusivo di presentazione dei risultati Evento conclusivo di presentazione dei risultati
Linee di sviluppo della Cantina Marabino e interventi per la Linee di sviluppo della Cantina Marabino e interventi per la
sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale
Dott. Pierpaolo Messina
Dott. Pierpaolo Messina -- Azienda Marabino Azienda Marabino Prof. Giuseppe Cirelli
Prof. Giuseppe Cirelli -- Università di Catania (Università di Catania ([email protected])[email protected])
UNIONE EUROPEA
Progetto PROMED 2
La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo
Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Noto (SR), 11 dicembre 2015 Noto (SR), 11 dicembre 2015 c/o Cantina Marabino, C.da Buonaviri c/o Cantina Marabino, C.da Buonaviri Prof. Giuseppe Cirelli
Prof. Giuseppe Cirelli -- Università di Catania (Università di Catania ([email protected])[email protected])
Con il patrocinio di:
Con il patrocinio di:
Centro Studi di Economia Applicata all’ingegneria
Regione Siciliana Istituto Regionale del Vino
e dell’Olio – IRVO
Organizzato da:
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Premessa
Il settore enologico produce consistenti quantità di reflui caratterizzati in alcuni periodi dell’anno da una rilevante concentrazione di sostanza organica.
I reflui, derivanti dal processo di vinificazione, se non opportunamente trattati, possono comportare un significativo impatto ambientale, se lo scarico avviene su corpo idrico, o notevoli problemi gestionali ai depuratori consortili se lo scarico avviene in fognatura.
La compatibilità ambientale degli scarichi diventa un aspetto molto importante per la sostenibilità ambientale della filiera vitivinicola sia nel caso di grandi stabilimenti che nel caso dei piccoli produttori.
L’attenzione crescente delle cantine alle problematiche della sostenibilità
Rifiuti prodotti in cantina
Sottoprodotti lavorazione 28 Kg/hL di vino
Raspi
Vinacce Fecce
Uso agronomico Uso energetico
Distilleria Uso energetico Uso agronomico
Imballaggi di scarto
Solidi chiarificazione
Ditte specializzate
Rifiuti solidi 2 Kg/hL di vino
Bioreattore a membrana
Sistema a fanghi attivi
Lagunaggio aerobico/anaerobico Uso agronomico
Trattamento chimico-fisico
Trattamento
Solidi chiarificazione filtrazione, panelli
Consumi idrici in cantina
Vinificazione in rosso Vinificazione in bianco
RICEVIMENTO UVA
PIGIATURA E DIRASPATURA
MACERAZIONE E FERMENTAZIONE
SVINATURA
FERMENTAZIONE MALOLATTICA
TORCHIATURA
RICEVIMENTO UVA
PIGIATURA E DIRASPATURA
CRIO-MACERAZIONE
SGRONDATURA
DEFECAZIONE PRESSATURA
Consumo idrico
(L/hL di vino) Fonte
92-94 Sangiorgi et al., 1996 233 Fumi et al., 1995
43 Gasperi e Viglia, 1995
59-729 ANPA, 2001
TRATTAMENTI
INVECCHIAMENTO
FERMENTAZIONE ALCOLICA
TRATTAMENTI
INVECCHIAMENTO
59-729 ANPA, 2001
Volume dei reflui prodotti in cantina
Lo scarico dei reflui in cantina risulta estremamente variabile sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo.
La valutazione del volume delle acque reflue prodotte in cantina è difficile poiché le operazioni di cantina implicano consumi idrici estremamente variabili in relazione alla tecnologia adottata, alle dimensioni degli impianti di produzione, ecc.
Generalmente, i consumi idrici per unità di uva lavorata risultano inversamente proporzionali alle dimensioni della cantina ed alla capacità lavorativa.
Sangiorgi e Balsari (1996) hanno stimato una produzione totale annua di reflui ripartibile per il 47% durante la vendemmia, il 22% durante la fase dei travasi ed il 31%
durante l’imbottigliamento.
durante l’imbottigliamento.
Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (1)
La composizione chimica delle acque reflue rispecchia le sostanze contenute nell’uva (acini, raspi, semi, polpa) ed i prodotti residui dei vari processi di vinificazione quali:
- lieviti, microrganismi, zuccheri, alcol etilico e metilico, formaldeide e butilaldeide, acetone, acido formico, acetico e tartarico, tartrati di potassio e calcio.
Inoltre, la qualità dello scarico è influenzata dalle sostanze impiegate nella Inoltre, la qualità dello scarico è influenzata dalle sostanze impiegate nella lavorazione del vino quali:
- carbone attivo, coadiuvanti di filtrazione, ferrocianuro di potassio, anidride
solforosa e suoi sali, soluzioni alcaline, tensioattivi cationici.
Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (2)
Il pH risulta tendenzialmente acido nelle acque provenienti dalle attività di lavorazione proprio per i processi di fermentazione mentre, al contrario, risulta significativamente alcalino nelle acque derivanti dal lavaggio di attrezzature e bottiglie.
Valori di pH variabili da 3,5 a 7,0
Alto contenuto di sostanze solide costituite da residui di foglie, bucce degli acini, semi e raspi, prodotti residui dei vari stadi di vinificazione, resti di sostanze che intervengono nella lavorazione del vino, soluzioni alcaline e tensioattivi impiegati nei lavaggi.
Valori dei solidi sospesi totali (SST) variabili da 12 a 7.300 mg/L
Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (3)
Il COD durante la vendemmia raggiunge concentrazioni almeno 5 volte superiori a quelle registrate nel periodo primaverile ed estivo
BOD5 COD
BOD5/COD Fonte
(mg/L) (mg/L)
1.000-3.000 1.700-6.000 0,5-0,6 Farolfi, 1995
1.200-6.000 2.000-9.000 0,6-0,7 Fumi et al., 1995b
1.200-6.000 2.000-9.000 0,6-0,7 Fumi et al., 1995b
- 7.000-7.500 - Daffonchio et al., 1995
- 500-30.000 - Fumi et al., 1995a
Ridotto contenuto di elementi fertilizzanti (N, P, K)
Trattamenti naturali di depurazione delle acque reflue
I sistemi di depurazione naturale sono degli ecosistemi artificiali, in cui le varie
componenti (piante, animali, microrganismi, terreno, radiazioni solari) contribuiscono
alla rimozione degli inquinanti presenti nelle acque reflue, rimossi attraverso processi
fisici, chimici e biologici (filtrazione, adsorbimento, assimilazione da parte degli
organismi vegetali, degradazione batterica, ecc.)
Trattamenti naturali di depurazione delle acque reflue
I trattamenti naturali vengono denominati anche estensivi in quanto i processi di depurazione di tipo chimico-fisico e biologico richiedono:
- lunghi tempi (da 1-2 giorni fino ad alcune decine di giorni);
- estese superfici (da 1-2 m
2/AE fino a 10 m
2/AE).
Numerose applicazioni sono state realizzate nel settore civile per:
- trattamento secondario di piccole comunità;
- trattamento terziario di medie e grandi comunità;
- trattamento terziario di medie e grandi comunità;
- affinamento batteriologico ai fini del riuso agricolo.
serbatoi di accumulo lagunaggio
fitodepurazione
Fitodepurazione: definizione
Negli impianti di fitodepurazione o “aree umide artificiali” (“constructed wetlands”), vengono riprodotti, in un ambiente controllato, i processi depurazione naturale caratteristici delle zone umide e ottenuti prevalentemente dall’azione combinata di: suolo, vegetazione e microrganismi
Vegetazione Vegetazione
Fitodepura zione Fitodepura
zione
Substrato
Substrato Microrgan
ismi
Microrgan
ismi
Fitodepurazione: classificazione
SISTEMI DI FITODEPURAZIONE
SISTEMI A MACROFITE GALLEGGIANTI SISTEMI A MACROFITE
RADICATE
SISTEMI A MACROFITE EMERGENTI
SISTEMI A MACROFITE SOMMERSE
SISTEMI A FLUSSO SUBSUPERFICIALE
(SSF)
SISTEMI A FLUSSO SUBSUPERFICIALE ORIZZONTALE
(H-SSF)
SISTEMI A FLUSSO SUBSUPERFICIALE VERTICALE
(V-SSF)
SISTEMI A FLUSSO SUPERFICIALE
(FW S)
Sistemi a flusso superficiale (FWS)
Bacini di forma allungata e bassa profondità
Utilizzati prevalentemente come trattamento terziario
Prestazioni significativamente variabili con le stagioni (poco applicabile in climi rigidi)
Problemi di impatto ambientale
Superficie occupata (oltre 3-4 m
2/AE per un trattamento terziario)
Pochi esempi di applicazione in Europa e in Italia
Sistemi a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF)
Bacini impermeabilizzati di forma rettangolare allungata e altezza intorno a 60 cm Riempimento in materiale ghiaioso o misto ghiaioso-sabbioso
Il liquame viene fatto fluire orizzontalmente in continuo attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites spp.)
Funzionamento in condizioni di terreno saturo, ma con il livello idrico non affiorante Semplicità ed economia gestionale
Assenza di acqua libera (sviluppo di insetti modesto)
Superficie occupata: 4-5 m
2/AE (trattamenti secondari) e 1-2 m
2/AE (trattamenti terziari) Molto efficace nella rimozione di sostanza organica e SST, meno per la rimozione dei Molto efficace nella rimozione di sostanza organica e SST, meno per la rimozione dei nutrienti
Interessanti prestazioni nella riduzione della carica batterica
Molto utilizzato in Europa, numerose applicazioni anche in Italia
Sistemi a flusso verticale (V-SSF)
Bacini impermeabilizzati di forma rettangolare e altezza variabile da 40 a oltre 80 cm
Riempimento in materiale ghiaioso e sabbioso, a volte con stratificazioni a granulometria variabile
Il liquame viene fatto fluire verticalmente attraverso il terreno in cui sono radicate le macrofite (prevalentemente Phragmites)
Funzionamento con cicli di riempimento-svuotamento in modo da migliorare al massimo l’aerazione del terreno
Usati efficacemente come trattamento secondario o terziario
Presentano rendimenti migliori rispetto al flusso orizzontale (riduzione fino al 50% delle superfici a parità di rendimento)
Sono in grado di nitrificare efficacemente, e spesso utilizzato a questo scopo in accoppiamento ai sistemi orizzontali
accoppiamento ai sistemi orizzontali
Distribuzione omogenea del liquame su tutta la superficie costituisce un problema
idraulico non banale
Il caso studio del progetto ViENERGY: la cantina Marabino
L’azienda agricola Marabino è localizzata nella Val di Noto nella zona sud orientale della Sicilia nel comprensorio Eloro DOC & Noto DOC
La tenuta dell’azienda si estende per 30 ettari di cui 26 circa in produzione reimpiantati con i vitigni autoctoni della zona, Nero d’Avola e Moscato Bianco, e differenti cloni di Chardonnay
La produzione media annuale di vini è pari a circa 120.000 bottiglie
La cantina Marabino: il sistema di trattamento dei reflui pre-esistente
Fossa settica
prefabbricata di tipo Imhoff, seguita da
condotta di
subirrigazione
La cantina Marabino: progettazione dell’impianto di fitodepurazione
Letto di
Vasca di
Rapporto reflui di produzione/vino prodotto pari a circa 4,5/1 Volume di reflui trattati pari a circa 3 m
3/giorno
V-SSF H-SSF FWS
Subirrigazione
Irrigazione area a verde
Letto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale
verticale
Letto di
Vasca di fitodepurazione a flusso superficiale Vasca
Imhoff
Area realizzazione dell’impianto di fitodepurazione
Impianto dimostrativo di fitodepurazione La cantina Marabino: impianto dimostrativo di fitodepurazione
Impianto dimostrativo di fitodepurazione
V-SSF (≈ 140 m2) H-SSF (≈ 60 m2)
FWS (≈ 30 m2)
Impianto di fitodepurazione: trattamenti preliminari e primari
Pozzetto di grigliatura
Vasca Imhoff
Cestello di grigliatura
Vasca Imhoff
Uscita FWS Vasca Imhoff
Vasca di equalizzazione
Pompa sommersa
Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (1)
Tubazioni di drenaggio
Fori Ø 20 mm
Tubi di
Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (2)
Rizomi di Phragmites australis Messa a dimora di
rizomi di
Phragmites australis (4 rizomi/m2) Stratigrafia letto V-SSF
Tubazione di uscita Fori Ø 8 mm
Mattonella 20 x 20 cm
Tubazione di distribuzione
Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (3)
Tubazione di distribuzione
Tubazione di uscita con tappi a vite
Terreno naturale Inerbimento naturale
Rete in polietilene +
Rete in biojuta
Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (1)
Tubazione di distribuzione Tappi a vite
Fori Ø 20 mm
Tubazione di drenaggio
Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (2)
Pietrame lavico
Ghiaia 8-10 mm
Tubazione di uscita
Cyperus papyrus (≈ 8 piante/m2)
Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (1)
Pietrame lavico
Iris pseudacorus (≈ 10 piante/m2)
Scirpus lacustris
Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (2)
Pozzetto di uscita
Pompa
Tubazione di uscita
Nymphaea alba
Contatore volumetrico
Area a verde
Punica granatum;
Gaura spp.;
Phyllirea spp.;
Pistacia lentiscus;
Nerium oleander;
Convolvulus spp.;
Rosmarinum spp.;
Teucrium spp.;
Laurus nobilis;
Ficus carica;
Specie vegetali impiantate:
Ficus carica;
Lavandula angustifolia.
Attività sperimentale: metodologia
V-SSF H-SSF FWS
1 2 3 4 5
• Frequenza di campionamento:
• Punti di campionamento:
mensile
1. Ingresso grigliatura;
2. Ingresso V-SSF;
3. Ingresso H-SSF;
4. Ingresso FWS;
5. Uscita FWS.
• Parametri chimico-fisici rilevati:
Attività sperimentale: campionamenti delle acque reflue
MARZO 2014
(acque di lavaggio locali e imbottigliamento)
APRILE 2014 (acque di lavaggio
locali e botti) Ingresso
grigliatura
Ingresso V-SSF
Ingresso H-SSF
Ingresso FWS
Uscita FWS
Ingresso grigliatura
Ingresso V-SSF
Ingresso H-SSF
Ingresso FWS
Uscita FWS
locali e botti)
Ingresso
grigliatura Ingresso
V-SSF Ingresso
H-SSF Ingresso
FWS Uscita FWS
Attività sperimentale: campionamenti delle acque reflue
AGOSTO 2014 (vendemmia)
Ingresso
grigliatura Ingresso V-SSF
Ingresso H-SSF
Ingresso FWS
Uscita FWS Ingresso
grigliatura Ingresso
V-SSF Ingresso
H-SSF Ingresso
FWS Uscita FWS
SETTEMBRE 2014
OTTOBRE 2014
(acque di lavaggio tini e botti) Ingresso
grigliatura Ingresso
V-SSF Ingresso
H-SSF Ingresso
FWS Uscita FWS SETTEMBRE 2014
(vendemmia)
Attività sperimentale: risultati (1)
Il pH e la C.E. delle acque brute sono risultati estremamenti variabili nel periodo della vendemmia con valori compresi, rispettivamente, tra circa 5 ed 11
e tra circa 1.000 e 5.000 µS/cm
Il pH e la C.E. delle acque reflue in uscita dalla vasca di equalizzazione hanno presentato variazioni decisamente più ridotte presentato variazioni decisamente più ridotte
rispetto a quelle rilevate nelle acque brute Range pH: 4,7 – 7,7
Range C.E.: 560 – 1650 µS/cm
404
203 207
200 250 300 350 400 450
Concentrazioni medie (mg/L)
Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS
Attività sperimentale: risultati (2)
Le concentrazioni di SST in INGRESSO
all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra 13 e 960 mg/L
Le concentrazioni di COD in INGRESSO all’impianto di trattamento sono risultate variabili tra
7 e 1700 mg/L
Si evidenzia un abbattimento dei SST e della sostanza organica già dal primo stadio di trattamento
10 9 16
0 50 100 150 200
SST BOD5 COD
Concentrazioni medie (mg/L)
Attività sperimentale: risultati (3)
5,3
1,1
5,9
3,3
0,8
2,5
1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0
Concentrazioni medie (mg/L)
Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS
Leggero incremento della concentrazione di N-NH4a causa di possibili condizioni di anaerobiosi verificatesi,
0,8
0,0 0,5 1,0
N-NH4 Ntot P-PO4
Attività sperimentale: risultati (4)
30 40 50 60 70 80 90 100
Efficienze medie di rimozione (%)
Le limitate efficienze di rimozione dei nutrienti sono state determinate dalla loro
0 10 20 30
SST BOD5 COD N-NH4 Ntot P-PO4
Efficienze medie di rimozione (%)
Ingresso Impianto Uscita Impianto Parametri Limite
D.Lgs. 152/2006(1)
Limite D.M. 185/2003
% campioni entro limiti D.Lgs.152/2006
% campioni entro limiti D.M.185/2003
% campioni entro limiti D.Lgs.152/2006
% campioni entro limiti D.M.185/2003
SST 150 mg/L(2) 10 mg/L 67 0 100 80
BOD5 25 mg/L 20 mg/L 22 22 90 90
COD 125 mg/L 100 mg/L 67 67 100 100
Attività sperimentale: risultati (5)
La proliferazione algale contribuisce ad un incremento dei SST in uscita dalla vasca FWS. Si potrebbe ottenere un ulteriore abbattimento dei SST aumentando la zona di filtrazione con ghiaia avente una più ridotta dimensione granulometrica
COD 125 mg/L 100 mg/L 67 67 100 100
Ntot 15 mg/L (3) 35 mg/L 100 100 100 100
(1) Le analisi sugli scarichi provenienti da lagunaggio o fitodepurazione devono essere effettuate su campioni filtrati;
(2) limite di 150 mg/L per gli impianti di fitodepurazione e lagunaggio;
(3) limite valido solo per le aree sensibili.
Conclusioni
L ’ impianto pilota di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue enologiche realizzato nell’ambito del progetto VIENERGY ha evidenziato ottime efficienze di rimozione già dalle prime fasi di esercizio
L ’ impianto pilota durante tutta la fase di esercizio ha evidenziato un ’ ottima capacità buffer in presenza di elevate punte di carico organico ed idraulico Fin dalla primo stadio di trattamento (letto verticale), l’efficienza di rimozione dei principali inquinanti è risultata elevata
Ai fini del riuso irriguo delle acque reflue trattate è necessario incrementare l ’ efficienza di rimozione dei SST attraverso un miglioramento della rimozione della biomassa algale (incremento della zona di filtrazione presente nella sezione terminale della vasca a flusso superficiale)
L’impianto pilota di fitodepurazione costituisce motivo di attrazione ed
interesse, per l’innovazione tecnologica e l’attenzione dell’azienda alla
UNIONE EUROPEA
GRAZIE PER L’ATTENZIONE GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Progetto PROMED 2
La protezione dell'ambiente nelle isole del Mediterraneo attraverso la valorizzazione di un sistema colturale arboreo
Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
GRAZIE PER L’ATTENZIONE GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Giuseppe Luigi Cirelli Giuseppe Luigi Cirelli [email protected] [email protected]
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