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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Mediterranea 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Mediterranea 2016 SCHEDA MAROCCO - OVCI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: RABAT INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

MAROCCO

Protettorato francese dal 1912, Il Marocco divenne indipendente il 28 marzo 1956 (salvo Ceuta e Melilla, che tuttora sono città autonome spagnole) e dal 1972 è una monarchia costituzionale. Da luglio del 1999 alla guida del Paese è il Re Mohamed VI che ha contribuito all’apertura del dialogo democratico, soprattutto per quanto riguarda gli estremisti islamici, e alla liberalizzazione della vita politica. Resta però tuttora irrisolto l’annoso conflitto con il popolo Saharawi (l’occupazione militare del Sahara Occidentale è avvenuta nel 1975, innescando un conflitto che non ha ancora trovato soluzione, nonostante l’autoproclamazione della Repubblica Araba Saharawi da parte del Fronte Polisario, che gode anche di riconoscimenti a livello internazionale).

Re Mohammed VI, all'inizio del 2011 ha risposto alla diffusione delle proteste pro-democrazia con un referendum per trasferire parte dei suoi poteri assoluti al Parlamento, al governo e alla giustizia e per conferire al berbero, cultura a cui appartiene la maggioranza degli abitanti del paese, lo status di lingua ufficiale accanto all'arabo. Gli esiti della consultazione, tenutasi nel luglio dello stesso anno, hanno registrato una schiacciante vittoria dei consensi, ma le forze dissidenti ritengono la riforma costituzionale del tutto inadeguata a limitare i poteri del regime monarchico e ad avviare il paese verso la democrazia. Nel novembre 2012, il Partito della Giustizia e dello Sviluppo - un partito moderato islamico - ha vinto il maggior numero di seggi alle elezioni parlamentari, diventando il primo partito islamico a guidare il governo marocchino.

Nonostante il nuovo sultano si presenti come moderatore e riformatore, le violazioni dei diritti umani e civili nel Paese sono ancora presenti. Le restrizioni alla libertà di stampa sono evidenti soprattutto con riferimento a temi quali la monarchia o la protesta del popolo saharawi.

Inoltre le donne sono ancora fortemente discriminate e spesso sono vittime di violenze e abusi sessuali. A livello sociale non si registrano nel Paese miglioramenti nelle condizioni di vita della popolazione, mentre si accentuano le differenze sociali tra una minoranza ricca e la maggior parte della popolazione (soprattutto nelle campagne) che vive secondo livelli minimi di sussistenza. Si calcola infatti che circa il 9% della popolazione vive ben al di sotto della soglia di povertà.

Nel settore ambientale i maggiori problemi sono legati all’industrializzazione (per ciò che ne deriva in termini di smaltimento dei rifiuti ed inquinamento), alla desertificazione e ai cambiamenti demografici dovuti al graduale e costante spostamento dalle campagne alle città. L’economia marocchina in questi ultimi anni non ha registrato una crescita considerevole e capace di incidere sul benessere nazionale, fatto che causa la dipendenza del Marocco dall’estero per fonti energetiche. Anche la mancanza di una microimprenditoria

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incide negativamente sulla capacità di sviluppo del territorio. Solo da poco si sono avuti investimenti nello sviluppo tecnologico e delle infrastrutture. Inoltre, la recente scoperta di giacimenti di petrolio potrebbe avviare quel processo di sviluppo di cui il Paese ha bisogno. Attualmente però il turismo e le rimesse degli emigranti sono le principali fonti di ricchezza del Paese. La disoccupazione, che coinvolge quasi il 10% della popolazione, e la povertà diffusa causano inoltre l’acuirsi del flusso di emigrazione verso l’Europa. Il Marocco infatti è diventato in questi ultimi anni Paese di transito per molti migranti irregolari che dai Paesi dell’Africa Subsahariana cercano di raggiungere l’Europa, fenomeno che determina destabilizzazione sociale e insicurezza tra la popolazione locale.

Per quanto riguarda l’indice di sviluppo umano, il Marocco risulta al 129° tra i 182 Stati, con un ISU del 0,617 (Rapporto UNDP 2014), un tasso di alfabetizzazione dello 67,1%, con un tasso di alfabetizzazione femminile del 57% e con la presenza e la valorizzazione del ruolo della donna nella società tra i più bassi al mondo.

Infine, il sistema sanitario nazionale presenta importanti lacune. Molte strutture sono in stato insoddisfacente e non hanno abbastanza capacità per erogare l’assistenza medica necessaria. Il sistema sanitario marocchino è caratterizzato dall’enorme differenza tra gli ospedali pubblici (carenti di attrezzature e di requisiti igienici) e cliniche private(di elevato livello qualitativo sia in termini di professionalità disponibili che di equipaggiamenti).L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) colloca il Marocco tra i 57 Paesi ad elevata carenza di personale sanitario: nel Paese sono disponibili appena 6 medici ogni 10.000 abitanti. In termini di capacità ospedaliera, infine, il Marocco è molto indietro nelle statistiche internazionali: 11 posti letto per 10.000 abitanti. Nonostante questo, le spese relative all’investimento del Paese nell’assistenza sanitaria corrispondono solo al 2,1% del PIL.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner:

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

OVCI

L’Organismo di Volontariato per la Cooperazione Internazionale OVCI la Nostra Famiglia, è stato costituito nel 1982 a Ponte Lambro (CO) e riconosciuto dal Ministero Affari Esteri come “idoneo” ai sensi della L. 38/79 con D.M. 2/9/83 n. 2129, idoneità riconfermata ai sensi della Legge 49/87, con D.M. 14/9/1988 n. 4187.

Ampliamento idoneità alla formazione in loco di cittadini di Paesi in via di Sviluppo, decreto del 30/8/1995.

Nasce dall’iniziativa di due Enti Promotori:

• la Associazione Italiana “la Nostra Famiglia”, impegnata dal 1948 nel recupero delle disabilità infantili, anche gravi, realizzando progetti di ricerca, cura e riabilitazione

• il gruppo Amici di don Luigi Monza, Associazione che si propone di approfondire la spiritualità del Beato don Luigi Monza, affiancando “la Nostra Famiglia” nel suo impegno.

OVCI si propone di (dall’art. 2 dello Statuto):

• realizzare iniziative che, secondo lo spirito evangelico, sviluppino la promozione umana, sociale, tecnica e sanitaria, favorendo la formazione e l’autonomia dei cittadini dei paesi in via di sviluppo

• sostenere un discorso attivo di sensibilizzazione sociale sollecitando l’opinione pubblica ad una presa di coscienza e di responsabilità di fronte ai problemi dell’uomo e in particolare dei popoli in via di sviluppo.

OVCI è attualmente attivo in Sud Sudan, Sudan, Ecuador, Cina, Marocco e Brasile. Sul territorio italiano, l’Organismo si articola attraverso sedi territoriali: “gruppi di animazione OVCI”, referenti e soci. Attualmente, i gruppi di animazione OVCI, sono 8.

OVCI è stata chiamata in Marocco nel 2000 dall’ONG AiBi (Amici dei Bambini) per seguire 21 bambini abbandonati con disabilità e favorirne l’inserimento in un’ala appositamente ristrutturata dell’orfanotrofio

“Lalla Meriem” nella città di Rabat. OVCI è stata interpellata proprio per la sua competenza in tema di disabilità, sia per la ristrutturazione della parte dell’orfanotrofio destinata ai bambini con disabilità, sia per la parte organizzativa.

Questa prima collaborazione, ha portato OVCI e AiBi alla decisione di unire le proprie competenze e implementare un progetto triennale (2003-2006) finanziato dall’Unione Europea con lo scopo di prevenire l’abbandono dei bambini con disabilità in Marocco e migliorare le loro condizioni di vita, sviluppando un sistema integrato di servizi sociali, sanitari ed educativi per la loro riabilitazione e integrazione. Controparti locali di progetto sono stati la Ligue Marocaine pour la Protection de l’Enfance e il Comité Rabat-Sale.

L’equipe locale di progetto ha attivato presso l’orfanotrofio Lalla Meriem un servizio di riabilitazione per bambini con disabilità che si è esteso al territorio circostante con l’apertura di 3 centri periferici. Sono stati presi in carico 352 bambini con disabilità, oltre a realizzare seminari per il personale medico e sociale inserito nel progetto e incontri di formazione per i genitori dei bambini con disabilità seguiti dal progetto stesso.

E’ stato realizzato diverso materiale formativo e di sensibilizzazione, tra i più rilevanti:Locandine informative sul servizio SAFIR (arabo); Guida “io e mio figlio, e la paralisi cerebrale infantile”; Linee guida per la concezione e gestione pedagogica di un servizio a favore dei bambini e giovani in situazione di handicap

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(arabo-francese); Manuale sull’integrazione scolastica di bambini con disabilità (arabo-francese); Guida

“l’alunno con sordità” per insegnanti (arabo-francese); Guida “l’alunno con autismo” per insegnanti (arabo- francese); Raccolta delle leggi marocchine sulla disabilità; Mappa dei servizi medico-sociali ed educativi per i bambini e i giovani in situazione di handicap nella provincia di Skhirat – Temara; CD contenente i 9 spot di sensibilizzazione sull’handicap prodotti dai licei della provincia di Skhirat – Temara; Locandine per i concorsi degli spot di sensibilizzazione alla disabilità.

Da questa importante esperienza, alcuni genitori dei bambini con disabilità seguiti dal progetto, iniziano ad interrogarsi su come associarsi per avere un peso maggiore nella società marocchina e dare un contributo diretto all’educazione dei bambini con disabilità in generale. Parte una riflessione e un confronto con l’Italia.

Il 30 marzo 2006 nasce l’Associazione Genitori “Casa Lahnina” (casa della Tenerezza): ne fanno parte 55 genitori di bambini disabili che lottano per l’inclusione dei loro bambini nella vita sociale del Paese. Da allora, Casa Lahnina è il partner privilegiato di OVCI in Marocco.

OVCI è uno dei promotori del Festival Handifilm, un Festival del cinema realizzato annualmente a Rabat dal 2005 con lo scopo di parlare e fare sensibilizzazione sul tema della disabilità utilizzando un linguaggio diverso da quello degli esperti, producendo un grande effetto di sensibilizzazione e partecipazione emotiva su temi spesso difficili da affrontare, come la disabilità. Festival che nel corso degli anni è stato arricchito e ha coinvolto partner anche oltre oceano, in Francia e in Italia.

In collaborazione con l’Academié Regionale de Education et de Formation e con l’Associazione “Casa Lahnina”, OVCI dal 2007 al 2009 ha implementato un ulteriore progetto per:

- facilitare l’inclusione scolastica dei bambini con disabilità attraverso la formazione di insegnati di scuola speciale, aderiscono mediamente 120 insegnanti di scuola speciale ogni anno

- mettere in condizione l’Associazione Casa Lahnina di attivare e implementare due esperienze pilota:

ƒ il primo Centro Socio-Educativo (CSE) di tutto il Marocco per soggetti con grave disabilità, attivo dal 2008 e che da allora accoglie mediamente 30 bambini l’anno

ƒ una Classe Speciale pilota (CLIS) per bambini con disabilità medio-lieve, attiva dal 2008, da allora sono state istituite altre 6 Classi Speciali per promuovere i Programmi Educativi Individualizzati (PEI) con l’obiettivo di ritagliare la didattica alle esigenze speciali della singola persona con disabilità

Nel 2011 parte un progetto finalizzato all’attivazione di uno sportello orientativo (Servizio di Accompagnamento, Formazione, Informazione e messa in Rete di risorse locali –SAFIR). Inaugurato nel 2012, ha lo scopo di presentare alle famiglie di bambini con disabilità le risorse presenti sul territorio e accogliere i loro bisogni. Il SAFIR distribuisce materiale informativo che, con un linguaggio semplice e di facile accesso anche a persone culturalmente svantaggiate, fornisca indicazioni utili per la gestione familiare di bambini con disabilità e per migliorarne la qualità di vita. Annualmente vengono proposti dei seminari rivolti alle famiglie sui temi riguardanti la disabilità infantile e che offrirà loro la possibilità di ricevere risposte qualificate alle domande che una famiglia con un bimbo con disabilità si pone.

A giugno 2015 è partito un nuovo impegno OVCI per l’attivazione di un progetto pilota per implementare il modello della Riabilitazione su Base Comunitaria sul territorio marocchino, con l’obiettivo ultimo di presentare al Governo Marocchino un modello efficace e sostenibile in quanto basato sui seguenti presupposti fondamentali:

• Necessità di offrire un servizio domiciliare semplice ed accessibile, che sia complementare ai servizi istituzionali presenti sul territorio e che ne assicuri al contempo l’accessibilità

• Raccolta ed elaborazione continua dei dati, per ri-orientare il programma in itinere l’impiego (dato il contesto socio–culturale), come volontari, di donne appartenenti alla comunità locale, precedentemente formate sulle tematiche relative alla disabilità.

Partner

Partner di OVCI nel presente progetto è CASA LAHNINA, un'associazione di diritto marocchino, a scopo non lucrativo, fondata il 30 marzo 2006 a Rabat, per rispondere ai bisogni dei bambini con disabilità e delle loro famiglie, con particolare riferimento all'integrazione scolastica, all'educazione, agli aspetti medici e di inclusione sociale. Casa Lahnina ha lo scopo primario di difendere i diritti dei bambini con disabilità. Obiettivi dell’associazione sono: orientare e sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie; promuovere un’azione di lobby a favore delle persone con disabilità; combattere l'esclusione sociale e lo sfruttamento delle persone con disabilità, favorire la loro integrazione sociale, scolastica e professionale; fare rete con le altre associazioni che, nel territorio, si occupano dello stesso gruppo vulnerabile. Le attività che si propone di sostenere si rifanno agli ambiti dell’educazione speciale e inclusione scolastica; riabilitazione (fisioterapia, logopedia, terapia occupazionale, ecc); assistenza psicologica; formazione dei genitori; laboratori professionali e promozione di attività ricreative. Casa Lahnina essendo una associazione di recente costituzione e formata da persone non esperte, necessita di una consistente attività di capacity building, che ne assicuri la crescita e la sostenibilità a lungo termine, partendo da una riflessione approfondita sulla sua mission, sul senso di appartenenza e di interiorizzazione degli scopi associativi dei suoi membri e sulle capacità legate agli aspetti organizzativi e di raccolta fondi. E’ controparte operativa di OVCI in diversi progetti presentati a vari finanziatori.

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Nel corso del 2014, Casa Lahnina ha implementato due progetti. Il primo “Création d’un Restaurant Pédagogique et activation d’un curriculum de formation professionnelle centré sur les métiers de la bouche pour la promotion de la situation des jeunes trisomiques”, è stato presentato all’Unione Europea in parterneriato con l’associazione AMSAT (Associazione Marocchina per il Sostegno alle Persone con Sindrome di Down). Durata del progetto: 1 anno, si è concluso a febbraio 2015. Il secondo progetto è stato presentato a INDH (Initiative National pour le Developpement Humain) “Rinforzo dei percorsi di educazione inclusiva dei bambini con disabilità nel quartiere Hay Errahma di Salé” che purtroppo non è stato finanziato.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale  

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

MAROCCO – Rabat (OVCI)

¾ Si richiede al volontario di riferire al Responsabile di Progetto in loco per ogni suo spostamento o comportamento, anche nel periodo di permesso, a garanzia del regolare svolgimento delle attività e del rispetto delle finalità dell’Ente

¾ Si richiede al volontario in servizio civile di mantenere un rapporto costante con il Responsabile del Servizio Civile presso la sede italiana

¾ Si richiede al volontario, se necessario, la disponibilità ad utilizzare una macchina intestata all’Organismo per la realizzazione delle attività progettuali

¾ Si richiede al volontario la disponibilità a spostarsi in tutte le aree di realizzazione del progetto e, nello specifico, Rabat, Temara e Ail-El-Aouda, tutte nella Prefettura di Skhirat-Témara situata nella Regione di Rabat-Salé-Zemmour-Zaer (distanti rispettivamente 15 e 27 km da Rabat)

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

MAROCCO – Rabat (OVCI) Rischi politici e di ordine pubblico:

Gli attentati avvenuti in vari Paesi, rendono consigliabile mantenere elevata la soglia di attenzione in considerazione del rischio anche in tutto il territorio marocchino, di atti terroristici che per loro natura sono difficilmente prevedibili ai danni di istituzioni o di luoghi e strutture frequentati anche da occidentali (compresi siti turistici). Le locali Autorità di sicurezza hanno ulteriormente elevato il livello di allerta a causa della minaccia terroristica nel Paese, anche alla luce dei recenti attentati verificatisi nella regione del Maghreb. In particolare, a fronte dell’innalzamento del livello di allerta terrorismo, si raccomanda di osservare estrema cautela nelle grandi città ad elevata presenza turistica come, tra le altre, Fez, Rabat, Marrakech, Casablanca e Salé.

Si raccomanda particolare attenzione e prudenza e di evitare i luoghi affollati. E’ altresì opportuno tenersi costantemente aggiornati sulla situazione di sicurezza nel Paese.

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I Paesi vicini, in particolare la Mauritania e il Mali, hanno registrato negli ultimi anni un’intensificazione delle attività terroristiche anche con sequestri di occidentali. E’ pertanto del tutto sconsigliato intraprendere viaggi via terra dal Marocco verso la Mauritania e il Mali. Si raccomanda infine di limitare i viaggi allo stretto necessario nelle zone immediatamente a ridosso del confine meridionale con l’Algeria.

Va osservata, inoltre, particolare prudenza nella regione del Sahara Occidentale evitando viaggi non necessari, sia per il perdurare di controversie territoriali con il Fronte Polisario, sia perché possono ripetersi disordini, già avvenuti in passato, nel capoluogo di Laayoune o in altri città minori. Vanno evitati anche i quartieri periferici e degradati di Casablanca e, in misura minore, i quartieri periferici e degradati delle altre grandi città dove sono possibili scippi e rapine.

Altra zona di cautela è quella delle regioni settentrionali, in particolare nella catena montuosa del Rif ove è estesa la coltivazione dell’hashish e dove piccoli spacciatori locali a volte avvicinano i turisti per indurli ad acquistare droga. Nell’intera zona è preferibile evitare di viaggiare isolati.

Frequenti nelle grandi città, compresa Rabat e Beni Mellal, atti di microcriminalità (quali ad esempio borseggi).

Rischi sanitari:

Nel complesso è soddisfacente l’assistenza sanitaria. Nelle maggiori città esistono invece cliniche private a pagamento adeguate per interventi semplici e/o urgenti. Il costo di un ricovero può essere considerevole.

Nelle principali città si trovano medici di buon livello professionale. Le farmacie sono numerose e generalmente ben fornite. Il servizio ambulanza risulta invece generalmente inadeguato.

I disturbi gastro-intestinali sono frequenti accompagnati da diarrea e/o vomito ed anche febbre. Si registrano casi di epatite e, più raramente, di tifo (malattie endemiche in Marocco). Si segnala una recrudescenza di casi di rabbia, che hanno provocato un numero elevato di decessi nella popolazione locale, non solo rurale.

Altri Rischi:

La frontiera meridionale tra Sahara Occidentale e Mauritania si caratterizza per la presenza di campi minati.

L'attraversamento del confine va fatto solo lungo l'unico percorso segnalato.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

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Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

MAROCCO – Rabat (OVCI 109784)

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

RISCHI POLITICI E DI ORDINE PUBBLICO

¾ Si raccomanda particolare attenzione e prudenza e di evitare i luoghi affollati.

¾ E’ altresì opportuno tenersi costantemente aggiornati sulla situazione di sicurezza nel Paese.

In particolare, a fronte dell’innalzamento del livello di allerta terrorismo, si raccomanda di osservare estrema cautela nelle grandi città ad elevata presenza turistica come, tra le altre, Rabat, Marrakech, Casablanca e Salé.

¾ Va osservata, inoltre, particolare prudenza nella regione del Sahara Occidentale evitando viaggi non necessari, sia per il perdurare di controversie territoriali con il Fronte Polisario, sia perché possono ripetersi disordini, già avvenuti in passato, nel capoluogo di Laayoune o in altri città minori.

¾ Altra zona di cautela è quella delle regioni settentrionali, in particolare nella catena montuosa del Rif ove è estesa la coltivazione dell’hashish e dove piccoli spacciatori locali a volte avvicinano i turisti per indurli ad acquistare droga.

ATTI TERRORISTICI

¾ ai volontari verrà vietato qualunque spostamento non autorizzato dalla sede di servizio e ogni loro azione sarà limitata alla sede accreditata di servizio ed al rispettivo ambito territoriale di intervento, laddove ritenuto sicuro;

¾ l’Ente identifica eventuali sedi alternative in cui spostare volontari in caso quella accreditata non sia ritenuta sufficientemente sicura, in accordo con l’Ufficio Nazionale per il servizio Civile;

¾ i volontari dovranno operare assolutamente a stretto contatto con gli OLP e con il personale di riferimento del partner locale di progetto

¾ ai volontari sarà richiesto un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche e sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o l’esposizione in luogo pubblico di opinioni politiche

¾ Si raccomanda altresì - una volta in loco - di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio, conservando gli originali in luoghi custoditi (albergo etc.).

MANIFESTAZIONI DI PROTESTA / SOMMOSSE

¾ ai volontari saranno sconsigliati spostamenti extraurbani di qualunque genere nelle aree a rischio, sia su mezzi pubblici che privati;

¾ Ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizioni politiche espresse si raccomanda di seguire le normali norme di prudenza negli spostamenti, evitando luoghi dove siano in corso assembramenti e raduni di piazza.

¾ ai volontari sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o l’esposizione in luogo pubblico di opinioni politiche;

¾ La partecipazione a manifestazioni è ammessa solo qualora esse siano a carattere espressamente nonviolento;

¾ La partecipazione a manifestazioni, da parte del volontario, potrà avvenire solo in caso di coerenza con quanto previsto a progetto ed in presenza di personale di riferimento;

MICROCRIMINALITÀ ¾ Dal punto di vista politico e ordine pubblico OVCI sconsiglia vivamente ai volontari di organizzare viaggi nelle zone ritenute più a rischio anche durante i periodi di permesso. Si consiglia ai volontari di spostarsi portando con sé una copia del documento di identità e di evitare zone sovraffollate e nelle giornate di venerdì

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

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RISCHIO ACCORGIMENTO

PROFILASSI E VACCINAZIONI

¾ Si consiglia di mantenere sempre un elevato livello d’igiene personale e di adottare particolari misure preventive; di evitare di mangiare cibi crudi;

di bere acqua e bevande in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio;

¾ L’acqua corrente del rubinetto è potabile nelle grandi città (Rabat, Casablanca) ma è tuttavia consigliabile, specie fuori dai centri abitati, bere acqua in bottiglia e senza aggiungere ghiaccio nelle bevande.

Evitare di mangiare insaccati locali, frutti di mare crudi, verdura cruda, frutta non sbucciata e latte non pastorizzato

¾ Si raccomanda di contattare immediatamente un medico in caso di morsi o graffi da parte di animali, anche domestici. Nessuna vaccinazione è obbligatoria, ma, qualora il periodo di permanenza si prolunghi, sono consigliate, previo parere medico, le vaccinazioni contro:

- la rabbia (soprattutto per i bambini) se si soggiorna in zone rurali dove potrebbero venire a contatto con animali

- l’epatite A e B.

¾ Prima della partenza OVCI crea un contatto diretto tra volontario in SC e il medico infettivologo di fiducia dell’Organismo, dr. Agostino Zambelli, medico specializzato in malattie infettive – Ospedale Sacco di Milano – con numerosi missioni nei progetti sanitari OVCI. Il dr. Zambelli è anche il referente medico italiano per eventuali necessità durante la permanenza in loco dei volontari OVCI, facilmente raggiungibile sia via mail si telefonicamente.

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

¾ Dal punto di vista sanitario, Rabat ha due cliniche private di riferimento, la Clinique Agdal e la Clinique des Nations Unies, entrambe raggiungibili in 30 minuti, con veicolo dell’Organismo o taxi PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:

MAROCCO – Rabat (OVCI)

¾ condividere l’appartamento che l’Organismo mette a disposizione con un altro volontario

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

MAROCCO – Rabat (OVCI)

Rabat è la capitale amministrativa del Marocco situata sulla costa atlantica del paese, sulla sponda sinistra del fiume Bouregreg, nella Regione omonima. La Regione Rabat – Salé – Zemmour – Zaer ha una superficie di 9.580 km² con una popolazione di 2.366.494 abitanti (contando anche i sobborghi), che rappresentano il 7.9% della popolazione totale del Paese. E’ composta da 4 Prefetture : Rabat, Salé, Skhirat-Témara e Khémisset.

La popolazione della città di Rabat è di 627.932 abitanti, con un tasso di disoccupazione del 22,5%, mentre il tasso di disoccupazione generale è dell’8,8%. La popolazione in situazione di estrema povertà è del 10,6%. L’aspettativa di vita è di 72,4 anni.

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Secondo il Rapporto Congiunto Ambasciate/Consolati/ENIT 2015, pubblicato dal Ministero Affari Esteri, il PIL del Marocco ha registrato nel 2013 un aumento considerevole del 4,4% (rispetto all’anno precedente, 2,7%) trainato principalmente dal buon andamento dell’attività agricola (+13%). La crescita del PIL è anche determinata dal boom della produzione industriale automobilistica (quasi triplicata dal 2011) e dall’export automobilistico.

In termini di produzione industriale, la città di Rabat occupa il terzo posto dopo Skhirat – Temara e Salé.

La rete autostradale è in grande sviluppo: nel 2010 è stato completato l’asse Tangeri-Rabat-Casablanca- Settat-Marrakech-Agadir, nel 2011 quello Rabat-Oujda; sono in costruzione la tratta Berrechid-Beni Mellal (172 km) e la tangenziale di Rabat.

La rete ferroviaria in Marocco è una delle più sviluppate in tutta l’Africa, al 2010 contava 2067 km; è in parte adibita al trasporto dei fosfati dai giacimenti ai porti di Casablanca e Safi; un accordo con la Francia prevede l’avvio per il 2017 di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Casablanca e Tangeri. Il Marocco si prepara ad essere il primo Paese dell’Africa mediterranea ad avere una linea ferroviaria super veloce.

Dal punto di vista sanitario, il settore “servizi alla salute” si posiziona al primo posto in termini di unità di servizi. A Rabat sono presenti 8 ospedali, di cui 5 specializzati e 3 generali con una capacità totale di 3.043 posti letto. Tuttavia le prestazioni sono quasi tutte a pagamento, anche per le persone più indigenti. In tutti i quartieri della capitale si trovano poi i “Centri di salute” o i “dispensari” che sono completamente gratuiti, ma le prestazioni non sono soddisfacenti, con una quasi totale assenza di attrezzatura specialistica (ad esempio non è possibile realizzare ecografie per le donne in gravidanza...). Sono presenti molte cliniche private, soprattutto nei due quartieri: Centre Ville e Agdal, che offrono cure moderne e all’avanguardia a pagamento e, quindi, destinate alla popolazione più benestante.

Secondo dati del 2011, la Regione di RSZZ offre 900 scuole primarie, 225 college tra pubblico e privato, 2 Università pubbliche. A questa offerta formativa si affiancano 55 classi speciali (chiamate CLIS), che accolgono un totale di 520 bambini con disabilità. Nella città di Rabat esistono 14 CLIS che accolgono 124 allievi.

Il tasso di alfabetizzazione é del 20,7%.

L’intervento del presente progetto opererà anche nella prefettura di Skhirat-Témara, area rurale a circa 15 Km a sud dal centro di Rabat, che comprende quattro comuni urbani: Témara, Harhoura, Skhirate e Aïn Aouda e sei comuni rurali: Aïn Attig, Sebbah, Sidi Yahya des Zaër, Oum Azza, Mers El Kheir et El Menzeh.

Secondo l’ultimo censimento del 2004, la popolazione di questa prefettura è di 230.000 abitanti e vive con forti problemi legati alla povertà e alla mancanza o scarsa qualità dei servizi.

Nel territorio di Rabat OVCI interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie SANITA’ E GRANDI MALATTIE

Nel territorio di intervento del presente progetto mancano dati dettagliati sulla situazione sanitaria dei disabili, tuttavia le stime ufficiali concordano sul fatto che le persone disabili sono circa il 5,12% della popolazione, vale a dire 1,5 milioni di persone in tutto il Paese. Di seguito i dati presentati dall’Enquete Nationale sur le Handicap (2004 – ultima edizione disponibile) rispetto ai numeri della popolazione disabile:

Secondo la stessa inchiesta, il 26,46% della popolazione disabile presenta disabilità di tipo motorio, il 22,69

% mentale, il 10,32% visiva, il 4,14% legata al linguaggio, lo 0,37% è portatore di malformazioni ed il restante 24,85% di disabilità multiple (Enquête Nationale sur le Handicap, 2004).

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Rispetto alle situazioni di disabilità, l’Enquete National riporta che il 55% delle persone intervistate dichiarano di conoscere la causa dei loro problemi di salute e le cause della loro disabilità. Di queste, solo una su 3 ha avuto accesso a una visita medica specializzata. Il 43% delle persone con disabilità attribuisce ancora la sua condizione a origini magico-divine: di questi il 50% vive in un contesto rurale.

Attraverso i precedenti progetti, e in particolare con l’apertura nel 2008, del primo Centro Socio-Educativo (CSE) diurno di tutto il Marocco, è apparsa chiara ad OVCI l’importanza della diagnosi e della presa in carico precoce dei bambini disabili. Ad oggi sono stati accolti annualmente una media di 30 bambini con disabilità presso il Centro Socio Educativo, il primo in tutto il Marocco. Di questi, molti presentano una disabilità medio/grave come esito dell’assenza di un intervento più precoce (0-6 anni). Un altro problema importante è il bassissimo tasso di scolarizzazione dei bambini con disabilità. Secondo l’inchiesta nazionale di Enquete National, il 68% dei bambini con disabilità (4-15 anni) non è scolarizzato. Solo il 29,4% delle persone disabili che hanno più di 10 anni possono leggere, scrivere e comprendere. La percentuale è praticamente due volte inferiore del tasso osservato (60%) nella popolazione generale che ha più di 15 anni. Un’osservazione più dettagliata sul livello di istruzione, mostra l’importanza della relazione tra disabilità ed esclusione dai sistemi educativi: il 71,8 % delle persone disabili non hanno alcun livello di istruzione. Per la popolazione dai 15 ai 29 anni, il tasso è del 54,8%. Questo tasso aumenta significativamente quando la fasce di età si alza: 61,6%

tra i 30 e 44 anni; il 69,7% tra i 45 e i 59 anni, maggiore del 90%.

Anche se i dati mostrano un miglioramento dell’accesso al sistema educativo in questi ultimi anni, permane l’insufficienza numerica delle CLIS - classi che accolgono solo bambini con disabilità medio-lieve e che sono inserite negli istituti scolastici pubblici (si tratta di una forma di “integrazione parziale” del bambini con disabilità perché gli insegnanti non sono professionalmente preparati a seguire questi bambini con bisogni speciali). Ad aggravare la situazione è la scarsa esperienza di inclusione nella scuola pubblica di bambini con disabilità e la mancanza di consapevolezza delle famiglie e della comunità a riguardo. Secondo un’inchiesta svolta da OVCI ed AiBi nel 2006, il 41,55% delle madri ed il 28,20% dei padri di bambini con disabilità, nella Regione di Rabat, sono analfabeti e non hanno accesso a informazioni e formazione sulle opportunità di riabilitazione ed integrazione sociale delle persone con disabilità, in un approccio che metta in luce i loro diritti fondamentali. Infine, lo studio di fattibilità di OVCI sul territorio (fine 2009) e i colloqui avuti con il Ministero della Sanità ed il Ministero dell’Educazione, fanno emergere che le suddette difficoltà sono aggravate dalla mancata razionalizzazione ed integrazione dei servizi sul territorio, che - oltre ad essere pochi e concentrati nelle aree urbane - tendono a lavorare in isolamento, senza un piano comune di presa in carico che valorizzi la persona disabile. Questo isolamento dei singoli servizi emerge anche da un’analisi condotta da OVCI in 14 anni di presenza in Marocco. I genitori di bambini con disabilità riescono a reperire informazioni per la gestione e cura del proprio bambino solo in modo frammentario, senza punti di riferimento concreti. Per questo OVCI ha dato priorità alla produzione di materiale informativo, con un

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linguaggio semplice e di facile accesso anche a persone culturalmente svantaggiate, fornendo indicazioni utili per facilitare la vita ai bambini con disabilità e a chi si prende cura di loro. La scarsità e - spesso - l’assenza di servizi, unita allo stigma diffuso nei confronti della persona con disabilità, comportano una vera e propria segregazione dei bambini e adulti con disabilità nelle abitazioni e una mancanza di accessibilità ai servizi di base (scuola, educazione, sanità). Questo fenomeno ha conseguenze drammatiche, che possono andare dall’amplificazione di difficoltà a livello personale e sociale al decesso per mancanza di cure. Far uscire questi bambini dalla condizione di isolamento (dovuta a paura, ignoranza o vergogna), e dare loro la possibilità di essere seguiti nella crescita, nell’educazione e nella massimizzazione delle abilità residue, aumenta di molto le loro speranza di vita.

Nel 2007 é stato realizzato dal dr. M’hamed Sghir un lavoro approfondito di ricerca sulle classi integrate della Regione Rabat – Salé – Zemmour – Zaer per l’ottenimento del Diploma di Ispettore in Pianificazione Educativa. Dai risultati di questo lavoro gli insegnanti, i genitori e lo stesso curatore dell’inchiesta hanno individuato i seguenti problemi come i più importanti e urgenti da risolvere:

• mancanza di personale specializzato nell’educazione dei disabili

• insufficienza della formazione continua del personale che vi lavora

• assenza di norme sull’organizzazione pedagogica dell’integrazione scolastica e gestione dl personale

• assenza di strutture per bambini con disabilità medio grave e di un modello consolidato

• mancanza di attrezzatura e di materiale nelle classi integrate.

Il Re del Marocco ha chiaramente espresso la necessità di orientare le politiche del governo verso le persone che vivono in condizioni sfavorevoli ed emarginate, con particolare riguardo alle persone disabili e citando in particolare gli aspetti educativi (Discorso di Sua Maestà Re Mohammed VI, 18/5/2005). Nel 1994 è stata creato «Le Haut Commissariat aux Handicapés», per decisione Reale (tramutato, nel 2007, in Ministère du Développement social, de la famille et de la solidarité). Nel decreto n° 2-97-218 del 1998, inoltre, si è finalmente garantito il diritto all’istruzione per i bambini disabili medio – lievi, relegando ad «edifici specializzati nel campo dell’educazione e della riabilitazione» i disabili più gravi. Di fatto le norme succitate rischiano di diventare lettera morta per mancanza di adeguati finanziamenti, di personale specializzato, di esempi concreti e di esperienze pilota. Il Servizio di Accompagnamento, Formazione, Informazione e messa in Rete di risorse locali (SAFIR) risponde ai bisogni informativi, formativi e di orientamento delle famiglie, facilitando il superamento delle difficoltà che porta con sé la nascita di un bambino con disabilità ed è luogo di aggregazione e condivisione fra le famiglie, per ridurre il vissuto di isolamento sociale che le famiglie con bambini con disabilità vivono. Il Marocco è uno degli Stati firmatari della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Il prossimo obiettivo di OVCI è quello di aprirsi a un programma di Riabilitazione su base comunitaria (RBC), una strategia di sviluppo della comunità, attraverso riabilitazione, promozione delle pari opportunità e integrazione sociale delle persone con disabilità. Si parte con un programma pilota, sperimentandola in una zona molto circoscritta (come suggeriscono le Linee Guida dell’OMS) nella provincia di Temara, con l’obiettivo ultimo di presentarla al Governo Marocchino come una strategia efficace per far fronte al conflitto sociale della disabilità e della difficoltà delle persone con disabilità a inserirsi nella società a pieno titolo.

L’area di copertura del progetto va ben oltre la sede accreditata di Rabat. Sia il servizio SAFIR che il CSE si trovano nella città di Temara (distante15 Km da Rabat) , e anche il programma di RBC sarà implementato nella provincia di Temara. Questo rende fondamentale che i volontari in Servizio Civile possano spostarsi in tutte le zone di realizzazione del progetto, per potersi affiancare ai volontari in loco per la realizzazione di tutte le attività.

Tra tutti gli indicatori evidenziati, il progetto intende intervenire in particolare sui seguenti:

• 184 famiglie che riferiscono al SAFIR di cui tutte hanno un componente con disabilità (100% famiglie con presenza di un disabile)

• 25 bambini inseriti nel CSE, corrispondente al xx%

• 330 persone con disabilità che beneficeranno del programma di Riabilitazione su Base Comunitaria

• 10 promotori che riceveranno formazione mirata

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO 10 Associazioni della rete “Tansikia della provincia di Temara” che offrono servizi per l’assistenza, l’educazione, l’integrazione e la riabilitazione delle persone con disabilità e con cui OVCI collabora.

CLIO, Centro Locale d’Informazione e di Orientamento, Salè

Nel settore Sanità e Grandi Malattie OVCI interviene nel territorio di Rabat con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 200 famiglie che si riferiscono al SAFIR, 10% in più dell’attuale, per ricevere orientamento e 60 operatori del settore che partecipano agli incontri di sensibilizzazione

¾ 25 bambini con disabilità medio-grave che accedono al CSE

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¾ 330 persone con disabilità inseriti nel programma di Riabilitazione su Base Comunitaria e 10 promotori di RBC

Beneficiari:

¾ almeno 450 familiari di bambini con disabilità accolti dal SAFIR; 150 familiari dei bambini con disabilità che frequentano il CSE; istituzioni, associazioni, ospedali, enti deputati a farsi carico della disabilità, associazioni di genitori, autorità marocchine, per un totale stimato di n° 10.000 persone

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

MAROCCO – Rabat (OVCI) Obiettivo 1

¾ Aumento del 10% delle famiglie che si riferiscono al SAFIR, ridefinendo e riorientando le prestazioni del Servizio stesso

Obiettivo 2

¾ Miglioramento della qualità di vita dei 25 bambini e adolescenti che frequentano il CSE attraverso la realizzazione di attività ludico professionalizzanti

¾ Introduzione dell’ausilio POSSUM per potenziare le capacità comunicative di 8 bambini con disabilità grave inseriti nel CSE

Obiettivo 3

¾ Offrire l’opportunità a 300 persone di essere coinvolte nel programma di Riabilitazione su Base Comunitaria per l’inclusione sociale delle persone con disabilità (PCD)

¾ Contribuire alla formazione di 10 promotori comunitari impegnati nella diffusione della cultura della disabilità e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità (PCD)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi MAROCCO – Rabat (OVCI)

Azione 1. Aumento del 10% delle famiglie che si riferiscono al SAFIR (Servizio di Accompagnamento, Formazione, Informazione e messa in Rete di risorse locali), ridefinendo e riorientando le prestazioni del Servizio stesso

1. Gestione giornaliera dello sportello orientativo per genitori di bambini disabili nella città di Temara (SAFIR)

2. Predisposizione di nuovo materiale per standardizzare i modelli sperimentati (Linee Guida per l’organizzazione di un Centro di Orientamento per famiglie) da presentare alle Autorità Locali

3. Implementazione di un programma di colloqui di sostegno post-diagnostico, in favore delle 200 famiglie che afferiscono al SAFIR

4. Organizzazione di 5 seminari informativi (200 ore di formazione) per le famiglie che afferiscono al SAFIR e operatori del settore, 2 su tematiche igienico-sanitarie, 2 su tematiche psico – educative e 2 su tematiche legislative

Azione 2. Miglioramento della qualità di vita dei bambini che frequentano il Centro Socio-Educativo (CSE).

1. Partecipazione agli incontri mensili di programmazione e verifica dell’attività del CSE

2. Valutazione continua dei bambini con disabilità che frequentano il CSE per la definizione, implementazione e aggiornamento dei Piani Educativi Individualizzati (PEI), ovvero dei programmi di intervento per ciascun bambino con disabilità, realizzati sulla base dell’analisi delle competenze e dei bisogni di ogni singolo bambini con disabilità

3. Organizzazione di n. 4 gite educative

4. Realizzazione di due laboratori professionalizzanti per i 25 bambini con disabilità che frequentano il CSE

5. Realizzazione attività ludico-ricreative peri bambini che frequentano il CSE

6. Identificazione di 8 bambini con disabilità grave adatti all’utilizzo dell’ausilio POSSUM per potenziare le proprie capacità comunicative

7. Realizzazione di un corso di formazione di tre giornate agli educatori del centro sull’utilizzo di POSSUM

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Azione 3. 330 persone che beneficeranno del programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC) e 10 promotori che riceveranno una formazione mirata per diffondere la cultura della disabilità e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità (PCD)

1. Proseguimento del censimento iniziato durante lo scorso progetto di nuove persone con disabilità, con realizzazione delle prime visite, raccolta dei dati anamnestici

2. Individuazione delle persone con disabilità (soprattutto bambini) per l’eventuale presa in carico o il riferimento ad altre strutture delle PCD che hanno bisogno di un livello di intervento diverso o specifico

3. Realizzazione di 3 corsi di aggiornamento di una settimana ciascuno per i promotori di RBC

4. Realizzazione di 3 seminari informativi sull’importanza del coinvolgimento della comunità di appartenenza per l’inclusione sociale delle PCD rivolte alla comunità di Temara e ai familiari di persone con disabilità

5. Organizzazione di 3 eventi di sensibilizzazione che permettano di iniziare a sviluppare un dibattito collettivo sul tema della disabilità

6. Predisposizione di nuovo materiale per standardizzare i modelli sperimentati (adattamento delle Linee Guida RBC alla situazione del Marocco) da presentare alla comunità di Temara e alle Autorità Governative

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ 1 pedagogista responsabile anche del coordinamento delle attività, AZIONE 1-2-3

¾ 1 presidente Ass. Casa Lahnina, AZIONE 1

¾ 1 segretario/amministratore, AZIONE 1-2

¾ 1 medico fisiatra consulente, AZIONE 1-2-3

¾ 1 assistente sociale responsabile del SAFIR, AZIONE 1-3

¾ 30 genitori, soci Ass. Casa Lahnina, AZIONE 1-2

¾ 5 formatori per gli incontri organizzati da SAFIR, AZIONE 1

¾ 1 coordinatore CSE, AZIONE 2

¾ 1 aiuto educatore CSE, AZIONE 2

¾ 1 assistente all’autonomia dei bambini CSE, AZIONE 2

¾ 1 educatore esperto, consulente, AZIONE 2-3

¾ 1 esperto di RBC espatriato, AZIONE 3

¾ 1 coordinatore RBC, AZIONE 3

¾ 10 promotori RBC formati di cui almeno 5 operativi sul campo, AZIONE 3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

MAROCCO – Rabat (OVCI)

Il volontario/a n°1 sarà impiegato nelle seguenti attività:

¾ Collaborazione nell’implementazione dello sportello orientativo

¾ Supporto nell’organizzazione dei seminari informativi per le famiglie aderenti al SAFIR

¾ Supporto nella realizzazione dei laboratori professionalizzanti dei bambini frequentanti il CSE

¾ Affiancamento nella realizzazione di attività ludico-ricreative per i bambini che frequentano il CSE

¾ Affiancamento nella programmazione e nell’uscita durante le gite per bambini del CSE

¾ Supporto nella formazione agli educatori del CSE per l’utilizzo dell’ausilio POSSUM

¾ Affiancamento nella stesura dei piani educativi individualizzati per bambini disabili

¾ Supporto nell’elaborazione di materiale informativo per i familiari di persone disabili

¾ Affiancamento nella realizzazione dei momenti di informazione Il volontario/a n°2 sarà impiegato nelle seguenti attività:

¾ Collaborazione nell’attività di sensibilizzazione e formazione dei membri dell’associazione volte alla conoscenza della dimensione della disabilità

¾ Collaborazione nella predisposizione del materiale necessario per la realizzazione del censimento delle persone con disabilità

¾ collaborazione nella realizzazione del censimento sulla presenza di persone con disabilità nell’area interessata dal programma di Riabilitazione su Base Comunitaria

¾ Collaborazione nella realizzazione degli incontri con le famiglie con persone disabili;

¾ Affiancamento nella rilevazione e monitoraggio del censimento

¾ Collaborazione nell’organizzazione del programma formativo per i promotori del programma di Riabilitazione su Base Comunitaria

¾ Collaborazione nella preparazione e stesura del materiale da divulgare 

¾ Collaborazione nella preparazione del materiale per la realizzazione delle visite domiciliari 

¾ Affiancamento per la realizzazione delle visite domiciliari

¾ Affiancamento nella realizzazione degli eventi di sensibilizzazione

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¾ Collaborazione nella predisposizione di nuovo materiale per standardizzare i modelli sperimentati REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

MAROCCO – Rabat (OVCI) Volontario/a n°1

¾ preferibile formazione in discipline socio -educative

¾ preferibile conoscenza della lingua francese Volontario/a n°2

¾ preferibile formazione in discipline socio-sanitarie o riabilitative

¾ preferibile conoscenza della lingua francese

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO OVCI la

Nostra Famiglia

Ponte Lambro (CO)

Via don Luigi

Monza, 1 – 22037 031-625311 www.ovci.org  

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected]

 

e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Africa Mediterranea 2016 - MAROCCO - OVCI).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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