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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016 SCHEDA ECUADOR - FONTOV

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SALINAS DE GUARANDA INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

ECUADOR

La situazione politica del Paese è caratterizzata da una sostanziale dose di stabilità, nonostante dal 1996 si siano succeduti alla guida del Paese otto presidenti, destituiti da colpi di stato o da proteste popolari, che hanno rallentato, ma non fermato, la programmazione politico-economica e l’attuazione di riforme strutturali di cui lo Stato necessita. Il 30 settembre 2007 si sono tenute le elezioni per un'Assemblea Costituente così come chiesto dagli elettori con il referendum del 15 aprile dello stesso anno. Tali elezioni, le più complesse nella storia del Paese, hanno visto un enorme numero di liste (nazionali, provinciali e di emigrati) e sancito una larghissima vittoria per il socialista Rafael Correa, che si è garantito 80 dei 130 seggi in palio. Il Presidente Correa, riconfermato dopo le elezioni del 2009 e del 2013, si è autodefinito un rappresentante della politica di confronto con gli Stati Uniti, dichiarando che non firmerà il Trattato di libero commercio con gli USA e che chiederà una moratoria sul debito estero. Inoltre, è apertamente contrario alla “dollarizzazione” del paese - ovvero all'uso del dollaro come moneta nazionale, entrata in vigore il 9 gennaio del 2000 come freno agli effetti devastanti della crisi economica - pur non auspicando un ritorno al sucre, la moneta nazionale. Il suo progetto politico vede invece l'adozione di una moneta unica per tutti i paesi andini, nonostante sia consapevole della difficoltà di eliminare il dollaro in pochi anni.

Secondo il rapporto UNDP 2014, l’indice di sviluppo umano nel Paese è pari a 0,711, dato che colloca l’Ecuador all’98° posto nella classifica mondiale.

Le disuguaglianze sociali presenti nel Paese sono particolarmente evidenti in riferimento alle comunità indigene e afro-ecuadoriane, la cui situazione è abbastanza preoccupante sia dal punto di vista economico, che per la tutela dei loro diritti sociali e culturali. Queste popolazioni vivono in condizioni più disagiate rispetto al resto della popolazione e con maggiori difficoltà per l’accesso ai servizi. Nel Paese sono presenti infatti 11 diverse etnie indigene, concentrate principalmente nelle zone rurali (dove vive circa il 40% della popolazione), dove risulta evidente una maggiore percentuale di povertà rispetto ai centri urbani.

L’economia ecuadoriana continua ad essere fortemente dipendente dalle sue risorse petrolifere che rappresentano oltre la metà delle entrate finanziarie provenienti dalle esportazioni del Paese, dipendenza che comporta la vulnerabilità dell’economia del Paese alle fluttuazioni del prezzo del petrolio sul mercato internazionale. Se negli ultimi anni il Paese ha potuto beneficiare del rincaro del prezzo del petrolio, questo trend positivo non è stato accompagnato da una più equa distribuzione delle ricchezze tra la popolazione, per cui risultano ancora molto forti le divisioni sociali

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ed i differenti livelli di povertà presenti nel Paese. Nonostante ciò gli effetti positivi della crescita economica e della rinegoziazione del debito estero iniziano a farsi sentire: la spesa pubblica sta aumentando, mentre diminuiscono povertà (che si attesta attualmente intorno al 30%, dopo aver toccato il picco del 52% alla fine degli anni’90) e disoccupazione (al 6,3% nel 2011, al 4,8% all’inizio del 2014).

Come in tutti i Paesi sottosviluppati, la popolazione è giovane, il 30% ha meno di 15 anni. Il 25,6% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, e il 16,3% è sottonutrita (fonte: Deagostinigeografia). Come negli altri paesi dell’America Latina, in Ecuador ci sono numerosi bambini di strada, che vivono in condizioni di povertà estrema. Il 6,4% dei bambini è sottopeso (dato del 2014). Essi provengono da famiglie non in grado di sostenere le spese per cibo, alloggio, istruzione e cure mediche, di conseguenza questi bambini non vanno a scuola e 227.599 bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni, pari all’8% del totale, sono costretti a lavorare. In un Paese che sta lottando contro sottoccupazione e disoccupazione, spesso la sola occasione di guadagno è il lavoro informale e la prostituzione, che li espone allo sfruttamento da parte di trafficanti e turisti sessuali. Inoltre, ci sono circa 250.000 profughi colombiani nel Paese, la maggioranza di questi non ha uno stato legale, e di conseguenza un lavoro fisso. Questo comporta le diffi- coltà all’accesso scolastico duraturo per i loro figli e ai servizi sanitari.

Una fonte di preoccupazione ulteriore è rappresentata dalla condizione della donna: la società ecuadoriana è ancora pervasa da un forte sentimento machista, che ne ostacola il percorso di totale emancipazione e di piena partecipazione alla vita sociale, economica e politica. I primi interventi statali in questo senso vennero attuati nel 1994 con la creazione delle prime “Commissioni per le donne e la famiglia”, che hanno portato poi nel 1995 alla prima legge sulla violenza domestica. Il fenomeno della violenza sulle donne varca la soglia domestica e viene presentato e condannato nella sua interezza solo tra il 2007 e il 2008, con il “Piano di sradicamento della violenza di genere su bambine, adolescenti e donne” e con la nuova Costituzione. Nonostante questi sforzi il fenomeno è ancora radicato:

negli anni 2012 e 2013, secondo i dati forniti dal Municipio di Quito, sono avvenuti in Ecuador quasi 150.000 episodi di abusi familiari e sessuali ai danni di donne e bambini. Secondo l’INEC, (Instituto Nacional de Estadìsticas y Censos) 6 donne su 10 hanno subito almeno una volta una violenza di genere, e il 76% delle donne, abusi da parte dei loro partner. Solo a Guayaquil, nel 2012, si sono verificati 40 casi di donne brutalmente assassinate all’interno del nucleo familiare. Nella stessa città, le denunce di violenza domestica, hanno registrato una preoccupante escalation, 15.800 nel 2010, 19.000 nel 2011, 22.000 nel 2012. E parliamo solo di denunce ufficiali; molte violenze sono soffocate nel silenzio, per paura di vendette. La riforma del Còdigo Integral Penal Ecuatoriano, approvata a marzo, che ha intro- dotto tra l’altro l’art. 146 contro la malpratica sanitaria dei medici, ha inserito anche el feminicidio e la violenza contro le donne in genere, nell’elenco dei delitti contro la persona, al pari della tratta degli esseri umani e il traffico di immi- grati clandestini. Ora l’obiettivo finale è quello di applicare questa nuova legge in tutto il territorio nazionale, vincendo pregiudizi e resistenze culturali. Resta una delle tappe più difficili da perseguire, nel cammino delle riforme, tenendo anche conto delle difficoltà logistiche legate al territorio. Il fatto che la maggior parte delle donne, continui a dipendere dal reddito dei propri partner, incide molto, soprattutto nel caso di relazioni vissute all’interno delle famiglie di rispettivi mariti e compagni.

Un discorso a parte meritano i fenomeni migratori che dagli anni ’80 interessano il Paese e in particolare la capitale: la migrazione interna permanente dalle zone rurali ai centri urbani, conseguenza diretta di un sostenuto processo di urbanizzazione; la migrazione internazionale, caratterizzata dai flussi sud-nord, dai paesi in via di sviluppo a quelli industrializzati (secondo i dati 2,2 milioni di ecuadoriani vivono all’estero); l’immigrazione, soprattutto di cittadini peruviani e colombiani in cerca di migliori condizioni di vita (il Paese riceve circa 1000 domande di asilo ogni mese).

Quello dell’emigrazione, in particolare, è un fenomeno drammatico che include sempre più anche le donne e che vede coinvolto circa il 25% dell’attuale popolazione ecuadoriana, con conseguenze gravi sul tessuto sociale del paese.

Molte associazioni e istituzioni si stanno occupando del problema, tramite eventi di sensibilizzazione e un costante lavoro di networking, che ha permesso di creare reti anche extra nazionali per orientare le politiche pubbliche in tema di migrazione e tratta di esseri umani. Il governo Correa sta cercando di rispondere a quest’emergenza seguendo due direttrici: la prima tramite la diffusione di strumenti di integrazione e di tutela legale per i rifugiati (come ad esempio una nuova legge sulle vittime di tratta); la seconda, proponendo l’Ecuador come un paese mediatore tra i richiedenti asilo e paesi terzi disposti ad accogliere la popolazione sfollata.

L’Ecuador è inoltre un Paese ad “emergenza sanitaria” continua, come afferma lo stesso Presidente Correa, dove è possibile ricevere cure adeguate solamente previo pagamento. Questo a causa della carenza di strutture pubbliche adeguate e del proliferare di cliniche private, che danno vita ad un vero e proprio “mercato della salute”, in cui spesso vengono negate cure mediche fondamentali a chi non può permettersele. Il 17% della popolazione non ha ancora accesso a servizi igienico-sanitari adeguati.

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Infine si registra un interessante processo di sensibilizzazione della società rispetto alle tematiche ambientali: negli ultimi anni sono nate diverse organizzazioni territoriali che si battono per la difesa della Pacha Mama, la madre terra, e contro i grandi gruppi nazionali e internazionali che invece vorrebbero sfruttare le risorse naturali del Paese (petrolio e altre materie prime come oro e argento), sede di una biodiversità che lo rende uno tra i 17 paesi cosiddetti megadiversi, con la più alta concentrazione di biodiversità per km. Tra i più conosciuti patrimoni ambientali del Paese, il Parco Nazionale di Yasuni che si estende su un'area di 9.820 km (noto per avere in 1 ettaro, ben 644 specie di alberi diversi) e le Isole Galapagos con la riserva marina. La richiesta di maggiore difesa e protezione ambientale si è intensificata anche a seguito della decisione del Governo Correa del 15 Agosto 2013, di abbandonare l’iniziativa Yasuni ITT, per la quale l’Ecuador si impegnava a non sfruttare le risorse naturali (in particolare il petrolio) di questa regione, a patto di ricevere dalla comunità nazionale il 50% delle entrate previste in caso di sfruttamento.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

FONTOV

La Fondazione “Giuseppe Tovini” (FONTOV), istituita il 10 giugno 1957, dal 1961 ha avviato le prime iniziative di informazione e sensibilizzazione sui problemi dello sviluppo e dal luglio 1968 gestisce progetti mirati alla promozione umana e al rafforzamento delle comunità locali favorendo forme di partenariato con diversi soggetti, espressione della società civile locale, missionaria e laica nei PVS, ovvero in Africa (Egitto, Etiopia, Ghana, Kenya, Mozambico, Rwanda, R.D.Congo, Somalia, Tanzania), Asia (Filippine, India, Palestina) e America Latina (Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador). Attualmente è presente in, Mozambico, Ecuador, India e Tanzania con progetti che muovono dalla condivisione della realtà locale, comprendente una presa di coscienza dell’ambiente, la conoscenza dei problemi reali, il rispetto radicale dei valori sociali e culturali delle popolazioni con cui ogni progetto interagisce per stimolare la formazione di una coscienza e la partecipazione delle comunità locali ai processi di sviluppo, miranti all’auto- promozione.

Quale Organizzazione Non Governativa, la Fondazione ha l’idoneità del Ministero Affari Esteri per la realizzazione di progetti nei PVS e per la selezione, formazione e impiego di volontari in servizio civile. E’ inoltre riconosciuta idonea alle attività di cooperazione dalla Commissione Europea. La Fondazione ha lo scopo di contribuire alla formazione e al perfezionamento dei docenti, educatori, animatori, ed operatori sociali, secondo i principi pedagogici cristiani e il progresso delle scienze umane. Promuove e sostiene un servizio di volontariato e cooperazione internazionale;

attività rivolte alla preparazione e all'aggiornamento degli educatori nel campo educativo, scolastico, culturale e sociale, mediante istituti, corsi, seminari, premi, borse di studio e biblioteche; iniziative intese a favorire studi, ricerche e specializzazioni universitarie e post-universitarie, tirocini di perfezionamento in Italia e all'estero.

Con una vocazione di carattere educativo, FONTOV sostiene progetti mirati alla promozione umana e al rafforzamento delle comunità locali attraverso forme di partenariato con diverse espressioni della società civile locale, missionaria e laica.

FONTOV è presente in Ecuador, e in particolare nella realtà di Salinas, dal 2005 con la realizzazione di uno scambio culturale (poi ripetuto nel 2009) fra giovani di Salinas e i pari età di diversi Istituti superiori di Brescia, secondo il progetto “Il mio paese è il mondo”. L’esperienza aveva lo scopo di aprire ai giovani bresciani e ecuadoriani nuovi orizzonti di mondialità e cittadinanza globale, favorendo quel dialogo e quella comprensione interculturale sempre più urgenti anche nella nostra città, meta di crescente immigrazione. Successivamente FONTOV ha sostenuto allo studio uno studente di Salinas, al fine di frequentare corsi universitari presso la Facoltà di Scienza della Formazione dell’Università Cattolica di Brescia.

Dal 2009 è stato avviato un progetto pilota cofinanziato dal Comune di Brescia per il rafforzamento del sistema integrale di comunicazione nelle comunità di Salinas, attraverso l’attivazione di una radio comunitaria, di una biblioteca multimediale e la formazione di tecnici e reporteros comunitari, al fine di favorire lo sviluppo sociale attraverso la partecipazione attiva della popolazione locale. All’interno dell’azione sul territorio, FONTOV ha un ruolo di monitoraggio e verifica grazie alla sua esperienza in loco e alla presenza di personale espatriato.

Da Luglio 2015, la Fondazione Tovini fa parte di un consorzio con altre ONG, la cui capogruppo è la FOCSIV, partecipando al Progetto CEI n° 857/2014 dal titolo: “Ecuador: Rinnovare l’azione sociale della chiesa attraverso lo sviluppo umano integrale”.

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Partner

Partner del presente progetto nella sede di Salinas de Guaranda (FONTOV 109674) sono la Corporación de Desarrollo Comunitario “GRUPPO SALINAS” e la Fundacion Familia Salesiana Salinas.

¾ La Corporación de Desarrollo Comunitario “GRUPPO SALINAS”(Corporazione di sviluppo comunitario “ Gruppo Salinas”) è un organismo cooperativo che rappresenta gli interessi comuni e specifici della popolazione di Salinas e delle distinte associazioni che fanno parte del Gruppo. Il Gruppo Salinas si occupa di promuovere ed appoggiare iniziative locali per rafforzare il processo di lavoro e sviluppo comunitario. E’ un organismo tecnico, che collabora con le autorità locali per la promozione umana e lo sviluppo delle comunità sui temi dell’uguaglianza di classe, della partecipazione cittadina, dell’attenzione e protezione ambientale, delle condizioni di genere, dello sviluppo di attività produttive e della valorizzazione della produzione locale. Queste finalità sono realizzate ricercando costantemente la collaborazione con attori pubblici e privati, abilitati e specializzati, che condividono le loro conoscenze con il gruppo locale, le comunità e le organizzazioni partecipanti, generando a medio e lungo termine capacità locali per continuare il lavoro iniziato. Il Gruppo Salinas è inoltre sostenitore del bisogno di rafforzamento produttivo per soddisfare i bisogni della popolazione locale, così come emerso dall’analisi delle risorse disponibili. Tra i membri del Gruppo Salinas si annoverano: Governo Locale (Junta Parroquial, Cabildo e Tenencia Politica) e le Unità locali Educative e di Salute; FUNORSAL (Fundación de Organizaciones Campesinas de Salinas); FFSS (Fundación Familia Salesiana Salinas); FUGJS (Fundación Grupo Juvenil Salinas); COACSAL (Cooperativa de Ahorro y Crédito “Salinas Ltda.”); TEXAL (Asociación de Desarrollo Social de Artesanas Texal Salinas); PRODUCOOP (Cooperativa de Producción Agropecuaria “El Salinerito”).

¾ La Fundacion Familia Salesiana Salinas è una fondazione sociale che coordina, stimola e fornisce assistenza professionale e tecnica per rafforzare la rete delle cooperative locali che promuovono lo sviluppo sociale ed economico di Salinas. Inoltre, formula proposte per realizzare programmi di miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale nel campo della salute, dell’educazione, del lavoro e cura progetti in favore delle comunità contadine, di gruppi di donne e di giovani al fine di promuovere lo sviluppo della comunità nell’ottica del auto sostentamento. Nel 2015 è stato approvato un progetto co-finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana C.E.I da titolo “Rinnovare l’azione sociale della Chiesa attraverso lo sviluppo umano e integrale” che prevede un intervento a Salinas sulle tematiche già fatte proprie dalla . Fundacion Familia Salesiana. Entrambi i partner, in virtù di accordi di collaborazione pluriennale con FONTOV e di quest’ultima opportunità data dall’approvazione del progetto CEI si sono resi disponibili ad accogliere volontari in servizio civile nelle attività di progetto.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

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PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

SALINAS DE GUARANDA (FONTOV) Rischi politici e di ordine pubblico:

Nonostante l’esperienza decennale del nostro ente a Salinas de Guaranda ci testimoni la sostanziale stabilità a livello di sicurezza siamo a conoscenza della presenza di criminalità comune ed organizzata.

Quindi i volontari potrebbero ritrovarsi in contesti territoriali, soprattutto urbani, con una forte presenza di microcriminalità (rapine a mano armata, sequestri lampo a scopo di rapina per i quali vengono utilizzati taxi gialli, del tutto simili a quelli muniti di licenza; circolazione di dollari falsi; borseggiamento) e caratterizzati da contrapposizioni politiche e/o etniche, con possibili manifestazioni di protesta, che ad oggi si sono verificate in forma pacifica. Si evidenziano rischi di truffa in acquisti di oggetti antichi e opere d’arte.

Da evitare la zona di confine con la Colombia, soprattutto le aree rurali, dove opera la guerriglia colombiana (FARC) ed dove il rischio di sequestro di cittadini stranieri è elevato.

Sono state inoltre denunciate violente aggressioni nelle vicinanze della piattaforma di osservazione del teleferico nel Pichincha.

Rischi sanitari:

L’assistenza sanitaria pubblica non è sempre affidabile, e le buone strutture sanitarie private si trovano nelle principali città turistiche.

Le principali malattie endemiche sono: colera, epatite, amebiasi, dengue emorragico, dengue classico, tifo, difterite, leptospirosi, rabbia, aids, epatite A e B, febbre gialla e tubercolosi. Inoltre, si registrano casi di malattie infettive tipiche dell’area amazzonica (malaria, febbre tifoide, infezioni intestinali).

Si segnala inoltre la presenza della epidemia della chikunguña (o chikungunya).

Altri rischi

L’Ecuador è un Paese ad alto rischio sismico, che possono quindi avvenire anche nella sede. Sono frequenti incidenti automobilistici causati dal cattivo stato delle strade.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito

"Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

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¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico .

RISCHIO ACCORGIMENTO MANIFESTAZIONI DI

PROTESTA

¾ Si raccomanda ai volontari di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizione politiche espresse nel paese d’invio.

¾ Si invita a non partecipare ad alcuna manifestazione di protesta, anche pacifica.

CRIMINALITA’/

SEQUESTRI A SCOPO DI RAPINA

¾ Comunicare alle Rappresentanze Diplomatiche d’Italia in Ecuador l’arrivo dei volontari, la loro residenza abituale e il progetto in cui sono impegnati

¾ Adottare le consuete misure di sicurezza evitando soprattutto di frequentare zone buie ed isolate

¾ Evitare di uscire nelle ore serali e notturne e, ove necessario, farlo in compagnia

¾ Si consiglia di non fermare taxi lungo le strade, ma di prenotarli telefonicamente.

¾ Rivolgersi a cambia valute autorizzati.

¾ Si raccomanda di evitare spostamenti a piedi nelle ore serali e notturne e di non indossare o mostrare oggetti di valore (compresi i telefoni cellulari e le macchine fotografiche) e di prestare particolare attenzione quando si preleva denaro dai distributori automatici (Bancomat).

¾ Si raccomanda, di dotarsi di fotocopie dei propri documenti personali da esibire per i frequenti controlli da parte delle autorità locali di sicurezza e a custodire inoltre in luogo sicuro gli originali.

¾ In caso di denuncia per furto o assalto, il locale Ministero del Turismo ha creato un ufficio apposito denominato “Fiscalia Especial de Turismo” (Ave. Eloy Alfaro 12-14 y Carlos Tobar, Mezanine-Quito), al quale si possono presentare le denunce e che si farà carico di seguire i vari casi.

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

RISCHIO ACCORGIMENTO

PROFILASSI e VACCINAZIONI Febbre “dengue”, tifo e

Epatite “A”

¾ Prima della partenza, se previste dall’OMS, vengono eseguite le necessarie vaccinazioni e comunque vengono consigliate: profilassi antitifica, vaccinazione antitetanica e epatite A e B.

¾ Si consiglia di utilizzare repellenti contro gli insetti, di soggiornare in locali muniti di zanzariere, verificare di non lasciare acque stagnanti nel luogo di alloggio

¾ Si consigliano i volontari ad evitare:

- di consumare pasti in luoghi dove l’igiene non è assicurata (chioschi lungo le strade, venditori ambulanti ecc.);

- di mangiare verdure crude, succhi di frutta fresca;

- consumare solo bibite o acqua in bottiglia e senza l’aggiunta di ghiaccio

¾ All’arrivo in Ecuador vengono fornite informazioni circa i presidi sanitari presenti in loco (indicazione di indirizzi, n. telefono e prestazioni che è possibile richiedere) e viene effettuata una visita sanitaria con un medico indicato dall’OLP locale per un colloquio informativo circa le norme igienico/sanitarie necessarie e precauzionali da adottare durante il soggiorno.

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

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¾ Dal punto di vista sanitario, a Salinas è attivo un presidio sanitario con la presenza fissa di una infermiera e di un medico due giorni alla settimana in grado di prestare le normali cure sanitarie e di affrontare la prima emergenza.

L’ospedale attrezzato più vicino è quello di Guaranda, raggiungibile facilmente in macchina in 40 minuti.

RISCHIO ACCORGIMENTO

TERREMOTO

¾ Ai volontari viene fornito un piano di azione in caso emergenza terremoto, con una lista di contatti da utilizzare, luoghi di riferimento e cose da fare in caso si verifichino scosse.

¾ Contattare l’Unità di Crisi italiana per attivare in maniera coordinata un eventuale piano di evacuazione dei volontari dalla zona colpita;

¾ l’Ente identifica eventuali sedi alternative in cui spostare i volontari in caso quella accreditata non sia ritenuta sicura, in accordo con l’Ufficio Nazionale per il servizio Civile;

¾ L’ente, di concerto con l’UNSC ed il personale di riferimento locale, individua un eventuale modifica del piano di impiego in relazione, sia in ordine ai motivi di sicurezza che ai bisogni del contesto ed alla possibilità di risposta agli stessi da parte delle sedi e dei volontari

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

SALINAS DE GUARANDA (FONTOV)

L’ambito territoriale del presente progetto è Salinas de Guaranda. All’interno della Provincia di Bolivar, è un’area rurale situata a cavallo della catena andina con una superficie totale di circa 16.500 kmq ed una popolazione di 155mila abitanti; ben 122mila degli stessi vivono in aree rurali. La popolazione è composta per l’80% di indigeni di etnia quichua, 15% di bianchi meticci e da un 5% di bianchi, con un tasso di crescita annuale dell’1,9%.

Salinas de Guaranda, è il centro politico e amministrativo di 30 comunità gestite a livello giudiziario dalla Junta Parroquial e per l’amministrazione delle terre dalla Comuna che dipende direttamente dal Ministero dell’Agricoltura. Il paese è ubicato nella parte nord della provincia a 3560 m. di altitudine mentre le varie comunità si estendono lungo la cordigliera occidentale delle Ande ecuadoriane, dai 4200 fino ai 600 mslm, Le distanze tra questi villaggi arrivano ad un massimo di 25 Km ma, a causa della situazione precaria dei collegamenti stradali, solo strade sterrate, sono lunghissimi i tempi di collegamento. (a volte fino a 2/3 ore con i mezzi pubblici)

La comunità di Salinas è protagonista dagli anni 70 di una interessante esperienza di autogestione cooperativistica che ben rappresenta il motore di sviluppo della zona. Un’esperienza promossa da Padre Antonio Polo, missionario salesiano di origini venete, e realizzata con l’apporto di una aggregazione di agricoltori locali.

La prima organizzazione ufficiale fu una Cooperativa di risparmio e credito nata con lo scopo di reperire fondi al fine di sfruttare l’unica risorsa locale rappresentata da una miniera di sale. A seguire con i primi programmi di micro-credito,

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sono riusciti a migliorare la resa degli allevamenti e a dar corpo a nuove attività artigianali quali la lavorazione della lana, e dei derivati dal latte. Il radicarsi dell’esperienza economico-sociale e la pratica di una economia solidale hanno permesso a Salinas di differenziarsi positivamente dalle altre regioni della Serranìa, consentendo alle numerose comunità locali di formulare proposte di sviluppo comunitario di tipo cooperativistico di grande interesse per lo sviluppo locale. Questo importante sviluppo produttivo ha generato un notevole cambiamento sociale, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, pur nelle difficoltà del persistente isolamento strutturale della zona e nella scarsa preparazione professionale della maggioranza dei giovani della regione. Ci si è instradati su un percorso che vuole combattere la povertà, che tuttora sussiste, evitando l’emigrazione della gente verso le città creando strutture per una migliore educazione ed assistenza sanitaria.

L’economia locale del territorio, specialmente nelle comunità, è prettamente agricola; diversamente a Salinas centro, la maggior parte delle persone, circa il 50%, è impiegata nelle 20 microimprese comunitarie come il caseificio, la filanda, la fabbrica per l’essicazione dei funghi, la fabbrica degli oli essenziali, degli insaccati e la cioccolateria, gestite direttamente dalle quattro organizzazioni comunitarie principali (la Famiglia Salesiana, il Gruppo Giovanile, la Cooperativa e la Fondazione Salinas), che offrono circa 500 posti di lavoro. Nel territorio non esistono ospedali ma da alcuni anni è operativo un Centro di salute efficiente, presidiato da un servizio infermieristico con la presenza settimanale di un medico. L’ospedale più vicino è nella città di Guaranda a 40 km di distanza.

Nel territorio di Salinas de Guaranda con questo progetto, FONTOV intervenire nei settori “Educazione e Istruzione” e

“Donne e Sviluppo”

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:

EDUCAZIONE E ISTRUZIONE

I dati relativi al livello di scolarizzazione sono :

¾ 18,57 % analfabeti

¾ 67,81 % diploma di scuola primaria

¾ 20,73 % diploma di scuola secondaria

¾ 8,73 % laurea

(Fonte: Dati Sistema de Indicadores Sociales del Ecuador)

In questa zona i piccoli centri abitati si sono formati attorno alle scuole locali, piccole costruzioni di terra, tavole di legno e mattoni con annesso un campo da pallavolo. Attorno alle scuole si sono, con il tempo, realizzate le prime abitazioni con annesse casa comunale, chiesa e qualche rivendita di alimentari che hanno dato vita alle varie comunità. Accanto all'educazione formale, fin da subito si è vista l'importanza di corsi professionalizzanti anche se informali. I corsi all'inizio erano legati alle peculiarità del luogo. Successivamente si è arrivati a corsi professionali per campesinos, che si realizzano ancora oggi grazie all'appoggio di varie istituzioni.

Uno strumento fondamentale per diffondere tecniche e pratiche organizzative e amministrative sono stati gli stage di tipo professionale. In pratica qualche centinaio di salineriti si sono formati a Salinas per produrre formaggi, torroni ecc.

Negli ultimi anni, grazie anche alla costruzione della nuova strada asfaltata che collega Salinas con Guaranda, principale centro urbano della provincia, sta aumentando il turismo nazionale ed estero. Grazie alla spinta economica delle microimprese sono sorte inoltre 28 scuole sparse tra le varie comunità, una rete idrica per 7 comunità, 18 centri rurali di distribuzione delle medicine di uso comune.

La Comuna di Salinas si ubica geograficamente in zone climatiche diverse e quindi gode di una produzione agricola varia, caratterizzata sia da prodotti della sierra (patate, frumento, lenticchie, mais) che da quelli tipici delle zone sub- tropicali (canna da zucchero, caffè, cacao, arance, papaia, limoni, ecc.). Tuttavia a causa della struttura produttiva dominata dal piccolo fondo, la produttività agricola è bassa, anche per l’impoverimento del suolo dovuto a sistemi di produzione antiquati.

La sempre maggiore richiesta di beni e servizi è diventato causa dell'accelerato sfruttamento dell'ambiente arrivando negli ultimi tempi a estremi cosi gravi da far crescere una coscienza nuova mirata ad un drastico cambio di abitudini nei confronti della natura che porti ad aderire a principi di Eco sostenibilità. Una tematica nuova di difficile comprensione da parte della maggioranza dei Campesinos. In ragione di questo l’azione educativa e formativa di questo progetto sarà centrata proprio sul tema della Eco sostenibilità.

Infatti, l’inadeguatezza dei raccolti degli ultimi anni, nonostante l’utilizzo di soluzioni alternative quali la deforestazione o l’incenerimento della vegetazione spontanea, ha costituito un forte incentivo all’uso di fertilizzanti chimici. In Ecuador

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si utilizzano 247,3 kilogrammi di fertilizzante chimico per ettaro di terra coltivata, e questo indice altissimo evidenzia la mancanza di rispetto e di lungimiranza nei confronti dell’ambiente.

Concetti come: agricoltura organica, boschi e aree protette, riforestazione, piante native, difesa del suolo, classificazione di rifiuti urbani, uso dell'acqua e micro riserve, rivalorizzazione della medicina naturale, non sono ancora patrimonio culturale della maggior parte degli abitanti della zona. Attualmente la coltivazione di prodotti agroalimentari, è rappresentata dalla monocoltura della patata. Questo determina il proliferare di un cattivo stile alimentare che causa la diminuzione delle difese immunitarie già nei primi anni di vita incrementando il tasso di mortalità infantile (ora al 10,67%)

DONNE E SVILUPPO

Il notevole sviluppo sperimentato da Salinas negli ultimi 40 anni trova un limite significativo nell’elevato tasso di analfabetismo che si mantiene attorno al 35% per chi ha più di 15 anni (per i maschi è del 24%, per le donne del 46%).

Sulla base di una loro presunta inferiorità, le donne sono state per lungo tempo oggetto di discriminazione e subordinate all’uomo. Il “machismo” persistente e la violenza fisica e psicologica sulle donne (gli ultimi dati riferiti alla provincia di Bolívar documentano che il 61,1% delle donne ha subito violenza; il 57% per mano del suo compagno o marito) stanno ulteriormente aggravando la situazione di emarginazione, considerato che pochissime donne denunciano il danno subito. Nonostante la costituzione ecuadoriana stabilisca all’art. 27 che “l’educazione primaria e il ciclo basico della secondaria sono obbligatori per bambini e bambine” e sia stata approvata nel 1995 una legge contro la violenza fisica e psicologica alla donna e alla famiglia, l’uguaglianza fra i sessi è ancora puramente formale e nella pratica la donna vive una situazione di emarginazione che non si riferisce solo alla segregazione in ambiente domestico ma che riguarda anche l’accesso alle conoscenze e all’istruzione.

Senza opportunità di una formazione, di un confronto di esperienze con altre donne, tenuta isolata dal modo esterno, la donna perde la possibilità di partecipare alla vita della comunità. Solo come madre gode di una certa dignità, di rispetto e potere decisionale, data l’esclusività della funzione della procreazione e le competenze nella sfera della maternità. Poco importa dunque che appaiono ai turisti come il perno dello sviluppo locale solo perché si presentano avvolte nei tradizionali abiti e spesso con i bambini sulla schiena, lavorando tutto il giorno nei campi utilizzando ogni momento libero per produrre i tipici maglioni andini. Recentemente, specialmente a Salinas centro, grazie anche alla realizzazione di nuovi progetti (vedi prog. CEI n° 857/2014) che indirizzano le donne ad una presa di coscienza verso la propria identità di essere umano, si è avuto qualche tentativo di superamento di questa ottica emarginativa. Per emulazione, sempre più donne delle varie comunità, dove la situazione femminile non è ancora evoluta, rivendicano il loro diritto alla partecipazione politica e all’istruzione per essere coinvolte nella gestione della vita pubblica.

Per fronteggiare la disparità di genere, è necessario stimolare la partecipazione attiva delle donne aiutandole nell’emersione dei loro bisogni promuovendo momenti di formazione professionalizzanti. Determinante per il raggiungimento dell’obiettivo, è pure il favorire lo scambio di conoscenze tra le donne delle varie comunità in modo da favorirne il protagonismo.

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

Ogni comunità dispone di una piccola scuola; in alcuni casi la scuola primaria è strutturata con un unico docente inserito in un’aula unica per cinque classi.

A Salinas centro funzionano : un asilo nido , una scuola primaria e secondaria , con corso agrario.

In cinque delle 30 comunità esistono già gruppi femminili organizzati.

Nei settori Educazione e Istruzione e Donne e Sviluppo FONTOV interviene nel territorio di Salinas de Guaranda (sede 109674) con i seguenti destinatari diretti e beneficiari

Destinatari diretti

Nel settore di Educazione ed istruzione:

¾ Circa 500 giovani di Salinas e delle comunità rurali;

¾ circa 300 bambini coinvolti in attività educative e interculturali.

Nel settore di Donna e Sviluppo:

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¾ 25 leader delle comunità non ancora interessate

¾ circa 300 donne delle diverse comunità, attraverso i centri femminili già esistenti (cinque) e quelli nuovi che si formeranno.

Beneficiari:

In entrambi i settori, i beneficiari sono l’intera popolazione di Salinas e delle 30 comunità, per un totale stimato di circa 10.000 persone. Potranno inoltre partecipare ai diversi corsi di formazione tutti i cittadini della provincia di Bolivar OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

¾ Favorire la sensibilizzazione consapevole ed efficiente fra l’uomo e l’ambiente mediante la gestione ecosostenibile ed integrata degli insediamenti umani e produttivi sul territorio.

¾ Obiettivo è di ridurre almeno del 10% le colture che utilizzano fertilizzanti chimici, formando gli agricoltori e le donne (che sono quelle che prevalentemente si occupano della gestione dei campi) a utilizzare il compost, in particolare quello auto-prodotto Salinas.

¾ Diminuire la mortalità infantile almeno del 10% (percentuale minima per il primo anno) promuovendo l’auto- produzione di cibo qualitativamente sano, mediante la divulgazione di conoscenze agro-ecologiche al fine di rafforzare la sicurezza alimentare

¾ Favorire lo scambio di conoscenze tra le donne della varie comunità, stimolandone la partecipazione attiva, aiutandole cosi nell’emersione dei loro bisogni promuovendo momenti di formazione professionalizzanti in grado di favorirne il protagonismo.

¾ Puntare all’eliminazione delle discriminazioni di genere e al rafforzamento della partecipazione delle donne alle decisioni per la loro comunità.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi SALINAS DE GUARANDA (FONTOV)

Azione 1 Sensibilizzazione, promozione e formazione dei leader comunitari 1. n. 2 incontri per analisi dei bisogni delle singole comunità.

2. n. 2 incontri di condivisione, valutazione e programmazione con il partner locale delle attività generali del progetto;

3. n. 4 incontri per la identificazione e la selezione dei 20 leader comunitari di Salinas che dovranno divulgare sensibilizzazione alle tematiche di educazione ambientale

4. n. 4 incontri per la identificazione e selezione delle leader dei gruppi femminili già esistenti in Salinas e nelle comunità che dovranno divulgare sensibilizzazione al lavoro di coordinamento fra gli stessi.

5. n. 2 incontri per la programmazione delle proposte educative e interculturali nella parrocchia di Salinas;

6. definizione e acquisto del materiale didattico e delle attrezzature necessarie per i corsi di formazione.

Azione 2 .Avvio corsi di formazione

1. Realizzazione di n. 4 corsi di formazione di 6 mesi per 20 leader comunitari (gestione, direzione, promozione);

2. Realizzazione dei corsi di formazione nell’arco di 6 mesi per tutti i giovani di Salinas con lo scopo di fornire competenze circa l’acquisizione del rispetto verso la natura e l’ambiente sviluppando in essi un senso di sostenibilità ambientale.

3. Realizzazione di incontri comunitari a cadenza mensile per le donne inserite nei gruppi femminili, differenziando gli interventi a seconda delle comunità di appartenenza ( andine-paramo-selva) attraverso:

a) Percorsi di riconoscimento di sensazioni ed emozioni, in tutti i gruppi femminili, per sviluppare il potenziale creativo per far emergere possibili soluzioni ai problemi

b) Percorsi di formazione legati alla cura dei bambini, alla salute, all’igiene e all’economia domestica c) Percorsi di formazione sulla qualità del cibo mediante autoproduzione (orti familiari)

4. realizzazione di n. 4 laboratori quotidiani pomeridiani di doposcuola per 300 bambini/giovani su laboratori di creazione, tramite l’utilizzo di materiale di riciclo (bancali, bottiglie di plastica, cassette di legno, ecc.).

Azione 3. Supervisione, monitoraggio e verifica

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1. Preparazione e diffusione di questionari e interviste per i partecipanti ai corsi di formazione per il raggiungimento dei risultati prefissati dal progetto ed un eventuale loro adattamento o cambiamento del contesto;

2. analisi dei questionari e delle interviste (coinvolgimento, frequenza e partecipazione dei beneficiari);

3. elaborazione report finale da consegnare al partner locale;

4. n. 2 incontri per presentazione report finale alla popolazione.

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ n. 1 responsabile segretario-contabile - Azione 1-3;

¾ n. 1 promotrice/coordinatrice attività gruppi femminili – Azione 1-2-3;

¾ n. 1 formatore/ice per autopromozione femminile– Azione 2;

¾ n. 1 formatore/ice per salute, igiene ed economia domestica– Azione 2;

¾ n. 1 formatore/ice per attività di orti familiari e di agricoltura organica– Azione 2;

¾ n. 2 animatori per laboratori doposcuola – Azione 2;

¾ n. 2 insegnanti per attività educative e interculturali – Azione 2.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Il volontario/a in servizio civile n°1 verrà coinvolto nelle seguenti attività

1. Affiancamento nella ricognizione iniziale sui bisogni formativi dei corsisti.

2. Collaborazione alla selezione dei corsisti.

3. Collaborazione al coordinamento delle attività di formazione sulla sostenibilità ambientale per i giovani.

4. Affiancamento nell’elaborazione del materiale didattico.

5. Supporto alla formulazione e preparazione dei corsi di comunicazione pubblica e privata per i giovani leader comunitari.

6. Collaborazione nella realizzazione dei laboratori quotidiani pomeridiani di: creazione tramite utilizzo di materiali di riciclo.

7. Supporto alla programmazione delle proposte educative ed interculturali nella parrocchia di Salinas.

8. Supporto alla preparazione e diffusione dei questionari e interviste per i corsisti.

Il volontario/a in servizio civile n°2 verrà coinvolto nelle seguenti attività:

1. Affiancamento nella ricognizione iniziale sui bisogni formativi dei giovani corsisti 2. Collaborazione alla selezione dei corsisti.

3. Collaborazione al coordinamento delle attività di formazione sulla auto emancipazione della donna.

4. Supporto alla preparazione dei percorsi di formazione sulla qualità del cibo.

5. Supporto ai laboratori di agricoltura organica mediante la creazione di orti familiari.

6. Collaborazione nella realizzazione dei laboratori quotidiani pomeridiani di: animazione sociale, teatro giovanile, attività ricreative.

7. Supporto alla preparazione e diffusione dei questionari e interviste per i corsisti

REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

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Specifici:

SALINAS DE GUARANDA Volontario/a n°1:

¾ Preferibile formazione in ambito ambiente/eco sostenibilità (licenza superiore o laurea).

¾ Preferibile buona conoscenza dello spagnolo.

¾ Preferibile esperienza nel campo della formazione professionale e dell’animazione sociale.

Volontario/a n°2:

¾ Preferibile formazione in ambito scientifico formativo (laurea).

¾ Preferibile buona conoscenza dello spagnolo.

¾ Preferibile esperienza nel campo dell’animazione sociale.

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

FONTOV Brescia Via Galileo Galilei,

71 - 25128

030-

305462/302581 www.fondazionetovini.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a fondazionegtovini@legalmail.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Ecuador 2016 – SALINAS DE GUARANDA - FONTOV).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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