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Un approccio volto all’attenzione economica delle scelte è stato fondamentale, sia per la ipotetica fase di costruzione che, soprattutto per un impianto natatorio, per la fase gestionale

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Academic year: 2021

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Giorgio Carrara Conclusioni

Conclusioni

La programmazione dell’intervento ed il progetto dagli elaborati preliminari, sino al concepimento di alcuni particolari costruttivi (operativi), si sono evoluti sulla base di reali esigenze percepite dall’amministrazione di Altopascio e della popolazione del luogo. La valorizzazione del tessuto urbano dalle forti potenzialità di collegamento infrastrutturale, a confine tra la zona industriale e quella a rilevante interesse ambientale, è stata raggiunta con la creazione di un polo sportivo integrato e dialogante con l’ambiente naturale delle Cerbaie. All’interno del lotto, concepito come una cerniera tra natura e tessuto fortemente antropizzato, ci si è occupati, in particolar modo, del progetto dell’impianto natatorio, oggetto di interesse e dibattito negli ultimi anni, all’interno della collettività locale. Nella prima fase sono stati effettuati sopralluoghi in sito, al fine di carpire le peculiarità, i difetti, e le potenzialità dell’area. La progettazione si è evoluta basandosi sull’interdisciplinarietà e l’integrabilità dei vari aspetti caratterizzanti l’edificio e la sua gestione nel tempo in modo da prevedere opere non solo fattibili ma anche di agevole manutenzione nel tempo.

Un approccio volto all’attenzione economica delle scelte è stato fondamentale, sia per la ipotetica fase di costruzione che, soprattutto per un impianto natatorio, per la fase gestionale. Mediante sopralluoghi in impianti locali, si è potuto comprendere da vicino quelle che sono le reali problematiche di tali tipi di edifici.

L’attenzione è stata volta anche alla convertibilità ed elasticità del complesso per sviluppi, modifiche ed eventuali cambi di destinazione futuri.

Dal punto di vista costruttivo e strutturale si è poi analizzato il corpo principale del complesso, la sua progettazione è stata correlata all’esigenza di voler proporre una struttura che si integrasse con l’ambiente, ma che al contempo richiamasse la tecnologia costruttiva degli edifici industriali. Il risultato della sintesi di queste due considerazioni ha portato al concepimento di una struttura in legno lamellare, quindi di origine naturale, con elementi a Shed in copertura utilizzati prevalentemente nell’architettura industriale. L'introduzione negli ultimi decenni della tecnologia del legno lamellare ha riportato in primo piano l'uso del legno, che è tornato ad essere uno dei materiali da costruzione più richiesti. Oltre ai vantaggi tecnologici, l'apprezzamento verso il legno è dovuto anche al crescente ritorno verso materiali naturali, che evocano nell'immaginario

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collettivo il desiderio verso una migliore qualità di vita e creano ambienti più familiari ed accoglienti, dando sensazioni di solidità e concretezza.

Nel corso della progettazione sono state esaminate le normative Italiane ed Europee1 in merito all’utilizzo del legno lamellare e massiccio. Si è deciso inoltre di fornire una panoramica esaustiva sul calcolo delle strutture in legno lamellare cercando di

“uniformare” e integrare, mediante la letteratura tecnica, i riferimenti normativi Italiani ed Europei. Dal confronto di queste due normative è emerso come quella italiana sia molto più cautelativa a riguardo dei coefficienti di sicurezza. Ciò è da ricondurre al fatto che fino all’entrata in vigore del D.M. 14/01/2008, vi era stato un vuoto normativo e solitamente per il progetto delle strutture in legno venivano seguiti gli Eurocodici o le normative tedesche (DIN). Inoltre vi era una tradizione costruttiva poco diffusa, se non per alcune regioni (es. Trentino), o limitata a piccole porzioni di edifici (es. piccole coperture). Questi motivi hanno portato ad uno sviluppo più limitato del legno, in paragone ad esempio dei più comunemente adoperati acciaio e cemento armato. Ad esempio i collegamenti, anche a causa degli elevati coefficienti di sicurezza succitati, risultano di complessa realizzazione prevedendo spesso un numero elevato di elementi di connessione.

La soluzione proposta, grazie al consapevole utilizzo del legno lamellare, risponde in maniera adeguata alle esigenze architettoniche e strutturali esaltando le proprietà del materiale. Durante l’analisi della struttura, si è constatato inoltre che grazie alla leggerezza degli elementi, le azioni sismiche non risultano in molti casi preponderanti rispetto alle altre, mentre la conformazione degli elementi a shed espone l’edificio ad azioni del vento e della neve molto rilevanti. In conclusione è da sottolineare pur essendo formate da un materiale combustibile, le strutture in legno lamellare possono avere una resistenza al fuoco anche superiore a quella di strutture in acciaio o in calcestruzzo armato. Infatti, nel legno la combustione avviene lentamente grazie all’isolamento termico realizzato dallo strato superficiale che per primo si carbonizza.

In virtù di ciò le lamiere di collegamento solitamente vengono interposte tra gli elementi lignei che le proteggono dalle alte temperture che rapidamente potrebbero compromettere la solidità della struttura.

1 D.M. 14 Gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni" e Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 “Istruzioni per l'applicazione delle

«Nuove norme tecniche per le costruzioni»”

UNI EN 1995-1-1:2005 “Eurocodice 5 - Progettazione delle strutture di legno - Parte 1-1: Regole generali - Regole comuni e regole per gli edifici”

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