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Piano controlli 2013

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 1

Piano controlli 2013

della prevenzione medica e veterinaria dell’ASL provincia di Monza e Brianza

Documento di Programmazione e

Coordinamento dei Servizi Sanitari e Socio-Sanitari

Anno 2013

(2)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 2 INDICE

PREMESSA ... 4

1 CAPITOLO 1 - IL CONTESTO... 5

1.1 Il contesto territoriale e demografico...5

1.2 Il contesto socio economico ...9

1.2.1 La popolazione lavorativa e le imprese ...9

1.2.2 Il sistema agroalimentare ...12

1.2.3 Le attività e i servizi per il cittadino ...18

1.3 Il contesto ambientale...20

1.4 Il contesto epidemiologico e sanitario ...28

1.4.1 Tutela della salute del cittadino...28

1.4.1.1 Eventi incidentali da monossido di carbonio...28

1.4.1.2 I risultati dei controlli...30

1.4.2 Tutela della salute del lavoratore ...39

1.4.2.1 Morbosità e mortalità per infortuni e malattie professionali ...39

1.4.2.2 I risultati dei controlli...47

1.4.3 Tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori: rischio chimico...52

1.4.4 Sicurezza degli alimenti e tutela del consumatore...52

1.4.4.1 Malattie trasmesse da alimenti ...52

1.4.4.2 I risultati dei controlli: alimenti non di origine animale ...53

1.4.4.3 I risultati dei controlli: alimenti di origine animale ...57

1.4.5 Sanità animale ...67

1.4.5.1 I risultati dei controlli...67

1.4.5.2 I parametri sanitari per le principali malattie di interesse zootecnico ...70

1.4.6 Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche ...72

1.4.6.1 I risultati dei controlli...72

1.5 L’integrazione e la formazione del personale ...75

2 CAPITOLO 2 - PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI CONTROLLO SUL TERRITORIO ... 77

2.1 Tutela della salute del cittadino...77

2.1.1 Obiettivi ...77

2.1.2 Graduazione del rischio...78

2.1.3 Piano di prevenzione e controllo 2013 ...79

2.2 Tutela della salute del lavoratore ...83

2.2.1 Obiettivi ...84

2.2.2 Graduazione del rischio...84

2.2.3 Piano di prevenzione e controllo anno 2013...86

2.3 Tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori: rischio chimico ...93

2.3.1 Obiettivi ...93

2.3.2 Programmazione anno 2013 ...94

2.4 Sicurezza alimentare e tutela della salute del consumatore: Alimenti non di origine animale e acque destinate al consumo umano...94

2.4.1 Obiettivi ...94

2.4.2 Graduazione del rischio...95

2.4.3 Programmazione anno 2013 ...95

2.5 Sanità Pubblica Veterinaria ...99

2.5.1 Obiettivi ...99

2.5.2 Programmazione anno 2013 ...100

2.6 Alimenti di origine animale ...101

2.6.1 Graduazione del rischio...101

(3)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 3

2.6.2 Programmazione anno 2013 ...101

2.6.2.1 Controlli di Sicurezza alimentare SIAOA e SIAPZ...104

2.7 Sanità animale...107

2.7.1 Graduazione del rischio...107

2.7.2 Programmazione anno 2013 ...107

2.7.2.1 Attività di controllo di Piani Nazionali e Regionali...108

2.7.2.2 Piano regionale triennale degli interventi a tutela degli animali d’affezione ...113

2.8 Benessere animale, igiene dei mangimi e alimentazione animale, farmacosorveglianza, impianti che trattano sottoprodotti di origine animale, riproduzione degli animali...113

2.8.1 Graduazione del rischio...113

2.8.2 Programmazione anno 2013 ...114

2.8.2.1 Benessere Animale ...114

2.8.2.2 Alimentazione degli animali...115

2.8.2.3 Farmacosorveglianza...115

2.8.2.4 Sottoprodotti di origine animale ...116

2.8.2.5 Riproduzione animale...116

3 CAPITOLO 3 - STRUMENTI E MODALITÀ DI MONITORAGGIO ... 118

4 CAPITOLO 4 - IL FINANZIAMENTO ... 119

5 CAPITOLO 5 - COMUNICAZIONE ... 120

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 4 PREMESSA

Il Testo Unico delle leggi regionali in materia di Sanità, di cui alla L.R. 30/12/2009, n. 33 prevede che la tutela della salute dei cittadini sia raggiunta “ mediante la disciplina di un sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull’appropriatezza, sull’evidenza scientifica di efficacia e sulla semplificazione dell’azione amministrativa. “

La programmazione delle attività di prevenzione, con particolare riferimento all’attività di controllo per la tutela del cittadino, del consumatore, del lavoratore, della sanità pubblica veterinaria, ha come riferimenti normativi il Piano Regionale per la Prevenzione 2010 - 2012, il Piano Regionale per la Prevenzione Veterinaria 2012 – 2014 e il Piano Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro 2011 - 2013, che indicano i seguenti obiettivi:

 mantenimento dei risultati raggiunti

 responsabilizzazione del singolo e delle scelte individuali

 riduzione degli infortuni e contenimento delle malattie professionali

 applicazione di una strategia globale e integrata a tutta la catena alimentare

 riduzione dell’incidenza di rischi biologici e chimici per l’uomo

 promuovere la salute degli animali e sostenere, in tal modo, l’allevamento e l’economia rurale

Le strutture dei Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria svolgono un ruolo di indirizzo per il sistema prevenzione, secondo i seguenti principi:

1. integrazione e coordinamento intersettoriale, anche con Enti ed Istituzioni esterni al SSR;

2. riferimento agli obiettivi di salute della programmazione nazionale e comunitaria;

3. riferimento alle regole di esercizio del sistema regionale per l’anno 2012;

4. ispirazione all’EBM - EBP (prevenzione basata sull’evidenza) per la revisione delle attività di sanità pubblica in base ai criteri di appropriatezza ed efficacia sanitaria;

5. semplificazione dei processi, dematerializzazione dei documenti e integrazione delle attività;

6. responsabilizzazione dell’imprenditore.

Nella redazione del Piano e per la programmazione dei controlli, l’analisi e la graduazione dei rischi ha tenuto conto anche degli indirizzi emersi dai tre gruppi di lavoro regionali: tutela del cittadino, tutela del lavoratore,tutela del consumatore.

I Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria, congiuntamente, proseguiranno ad armonizzare le proprie procedure, nell’area della sicurezza alimentare, secondo il documento regionale “Standard di funzionamento dei Servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimentare“, al fine di ottimizzare la qualità e l’efficacia degli interventi di controlli, programmando le proprie attività per il triennio 2012- 2014, secondo le linee di indirizzo regionali.

Infine, i Dipartimenti di Prevenzione Medica e Veterinaria, conseguita la certificazione qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001-2000, intendono operare stabilmente in un sistema di gestione per la qualità.

Gli obiettivi dei Dipartimenti di Prevenzione nell’ambito del sistema qualità sono rivolti a:

1. garantire l’omogeneità del trattamento dell’utenza attraverso l’implementazione di procedure per ciascuna attività dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione;

2. orientare al miglioramento continuo i processi di erogazione delle prestazioni sulla base di misurazioni oggettive anche tramite un programma annuale di auditing sulle attività svolte;

3. migliorare l’attività dei Servizi mediante la raccolta delle segnalazioni dell’utenza attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e l’effettuazione di indagini di customer satisfaction;

4. migliorare la comunicazione e l’informazione all’utenza, mediante aggiornamento costante del sito web aziendale e con particolare riguardo ai cittadini stranieri, predisponendo materiale informativo nelle principali lingue straniere, anche al fine di ottenere un reale consenso informato da parte di questa “ nuova utenza“ .

Ciò consentirà, nel contempo, di continuare a soddisfare anche gli standard Joint Commission International.

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 5 1 CAPITOLO 1 - IL CONTESTO

L’illustrazione che segue costituisce una sintesi del quadro di contesto compiutamente descritto nel documento di programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e socio sanitari aziendale – anno 2012, consultabile nella versione completa all’indirizzo: http://www.aslmonzabrianza.it/

Di seguito si evidenziano gli aspetti rilevanti sotto il profilo delle attività di vigilanza e controllo, anche in termini di effetti e guadagni di salute.

1.1 Il contesto territoriale e demografico

Dall’inizio del 2011 l’ASL della Provincia di Monza e Brianza è composta da 55 comuni, in quanto, in analogia con quanto è avvenuto per la Provincia di Monza e Brianza, sono stati nuovamente annessi 4 comuni dell’area sud-est storicamente appartenenti al Distretto di Vimercate. In assenza di dati ISTAT più aggiornati, la popolazione residente nell’ASL della Provincia di Monza e Brianza al 01.01.2011 è costituita da 849.636 persone (416.212 maschi, 433.424 femmine) (http://www.demo.istat.it). Il territorio è distinto nei cinque distretti socio sanitari di Carate Brianza, Desio, Monza, Seregno e Vimercate, come è illustrato in tabella, che si aggregano in tre aree ai fini del Dipartimento di Prevenzione: i distretti di Monza e Carate Brianza confluiscono in un’unica area dipartimentale, come pure i distretti di Desio e Seregno.

I 55 comuni dell’ASL sono approssimativamente equamente distribuiti tra le tre aree ma la densità abitativa differisce in modo significativo nell’area di Vimercate, che è meno urbanizzata ed è infatti caratterizzata densità abitativa nettamente più bassa rispetto al resto dell’ASL. E’ da notare che la densità complessiva è comunque tra le più alte in Italia.

Popolazione ISTAT 2011

distretto (dss) maschi femmine totale km2 abitanti per km * n. comuni

Carate Brianza 73.265 76.079 149.344 76 1.965 13

Monza 81.640 88.146 169.786 48 3.537 3

(6)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 6 distretto (dss) maschi femmine totale km2 abitanti per km * n. comuni

Desio 96.801 99.098 195.899 67 2.924 8

Seregno 77.347 80.137 157.484 73 2.157 9

Vimercate 87.159 89.964 177.123 141 1.256 22

Totale ASL MB 416.212 433.424 849.636 405 2.098 55

*Densità abitativa

Nelle tabelle seguenti si presenta anche la stima geometrica della popolazione ISTAT al 01.01.2012 utilizzando un modello basato sull’incremento demografico osservato dal 2009 al 2011 che tiene conto delle differenti dinamiche evolutive del fenomeno demografico nelle diverse classi di età. L’incremento è approssimativamente uguale ad un punto percentuale per tutti i valori.

popolazione ISTAT 2012 stimata per i Distretti Socio Sanitari

Distretto maschi femmine totale km2 abitanti per

km2*

n.

comuni

Carate Brianza 74.046 76.956 151.002 76 1.987 13

Monza 82.098 88.707 170.805 48 3.558 3

Desio 97.596 100.062 197.658 67 2.950 8

Seregno 78.234 81.175 159.409 73 2.184 9

Vimercate 88.322 91.176 179.498 141 1.273 22

totale ASL MB 420.296 438.076 858.372 405 2.119 55

* densità abitativa

popolazione ISTAT 2012 stimata per area Dipartimento Prevenzione

maschi femmine totale km2 abitanti per

km2*

n.

comuni

area Monza-Carate 156.144 165.663 321.807 124 2.595 16

area Desio-Seregno 175.830 181.237 357.067 140 2.550 17

area Vimercate 88.322 91.176 179.498 141 1.273 22

totale ASL MB 420.296 438.076 858.372 405 2.119 55

* densità abitativa

I distretti sono abbastanza omogenei in termini di numerosità complessiva della popolazione: il distretto di Desio è quello con popolazione più numerosa e all’opposto della graduatoria si colloca quello di Carate Brianza. Entrando nel merito della caratterizzazione dei centri urbani, il comune con popolazione più numerosa è il capoluogo di provincia Monza, terzo comune della Lombardia, che supera i 120.000 abitanti; altri tre comuni oltrepassano i 40.000 abitanti (Seregno, Lissone e Desio) e ulteriori tre comuni hanno popolazione che supera i 25.000 abitanti (Limbiate, Brugherio e Vimercate). La popolazione residente nei 55 comuni è aumentata di oltre 14 punti percentuali dal 1997, passando da 744.670 a 849.636 soggetti, con progressiva accelerazione del fenomeno dell’incremento demografico.

Tra il 2010 ed il 2011 l’incremento medio della popolazione dell’ASL è stato di poco superiore a 1%, abbastanza omogeneo nei vari distretti. La classe d’età di 75 anni ed oltre è quella che registra un incremento più marcato (+5,2% nel distretto di Desio, +4,2% nel distretto di Seregno, +4,1% nei distretti di Monza e Vimercate e +3,6% nel distretto di Carate).

La tabella che segue ed il grafico associato mostrano i valori, dal 2006 a oggi, di alcuni importanti indicatori demografici in ASL, Lombardia e Italia: a partire dal 2008 sono indicati i valori dell’ASL di Monza e Brianza nella sua composizione a 55 comuni al fine di agevolare i confronti temporali. Si osserva che la quota di popolazione giovane è leggermente più elevata in ASL MB rispetto ai riferimenti e le generazioni più anziane sono invece numericamente meno rilevanti. Gli indicatori specifici che da questi valori derivano mostrano valori “più giovanili” per la nostra ASL.

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 7 Indicatori demografici in ASLMI3, ASL MB, Lombardia e Italia

Proporzioni popolazione

Anno Indice di

vecchiaia

Indice di

dipendenza <15 anni 65+ anni 80+ anni

2008 132,8 49,5 14,51% 18,88% 4,33%

2009 132,5 50,1 14,35% 19,01% 4,50%

2010 133,1 50,8 14,46% 19,24% 4,71%

ASL MB

2011 133,2 51,1 14,50% 19,32% 4,92%

2008 143,1 50,9 13,88% 19,86% 5,06%

2009 142,4 51,4 14,00% 19,95% 5,20%

2010 141,9 52,0 14,14% 20,06% 5,35%

LOMBARDIA

2011 141,1 52,2 14,22% 20,07% 5,54%

2008 142,8 51,7 14,03% 20,04% 5,47%

2009 143,4 51,9 14,04% 20,13% 5,62%

2010 144,0 52,2 14,05% 20,23% 5,76%

ITALIA

2011 144,5 52,3 14,04% 20,29% 5,96%

INDICE DI LAVORO: misura il rapporto percentuale tra la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) e quella totale, cioè quanti soggetti potenzialmente attivi ci sono ogni 100 abitanti.

Nella tabella che segue sono dettagliati i valori dell’indice di lavoro nel tempo e tra i diversi ambiti territoriali dell’ASLMB. Risulta evidente la tendenza al decremento nel corso degli anni considerati e un valore inferiore di circa 4 punti per le donne, stabile nel tempo.

Indice di lavoro per genere e area di residenza – ASL MB

Femmine Maschi Totale

Distretto 199

7 2002 2007 2011 1997 2002 2007 2011 1997 2002 2007 2011 Carate

Brianza 69,4 67,2 65,2 64,5 74,0 71,9 69,3 68,2 71,6 69,5 67,2 66,3 Desio 71,1 68,5 66,1 65,4 74,3 72,1 69,7 68,6 72,7 70,3 67,9 67,0 Monza 69,8 67,0 63,6 62,1 74,0 71,1 67,4 65,9 71,8 69,0 65,4 63,9 Seregno 69,8 68,0 65,9 65,1 74,1 72,2 69,9 68,6 71,9 70,0 67,9 66,8 Vimercate 70,3 68,1 65,7 64,8 74,7 72,4 70,0 68,8 72,4 70,2 67,8 66,8 ASL MB 70,1 67,8 65,3 64,4 74,2 72,0 69,3 68,0 72,1 69,8 67,2 66,2 La rappresentazione geografica dell’indice evidenzia valori più bassi in alcuni grandi centri urbani (Monza e Vimercate) e dati relativamente più confortanti in buona parte del territorio occidentale.

Indice di lavoro - ASL MB 2011

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 8 Le proporzioni approssimative di popolazione straniera regolarmente residente rispetto al totale della popolazione sono importanti nel nostro territorio: il valore medio è pari al 7,6% del totale, con un minimo del 5,9% nel distretto di Seregno ed un massimo del 9,5% in quello di Monza. Tuttavia la distribuzione per età è nettamente differente rispetto a quella della popolazione autoctona: le classi anziane rappresentano una quota irrisoria del totale (circa 1%) mentre le classi produttive (tra 15 e 64 anni) rappresentano quasi 80% del totale. La piramide delle età che è rappresentata di seguito evidenzia in valori assoluti la concentrazione degli stranieri nelle età giovanili e produttive.

(9)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 9 IN CONCLUSIONE

L’ASL di Monza e Brianza è assai antropizzata, con una densità abitativa tra le più alte d’Italia e, anche grazie all’apporto degli stranieri (decisamente più giovani in media rispetto alla popolazione storicamente autoctona), ha una popolazione più giovane rispetto ai riferimenti regionale e nazionale. Il peso delle classi ad età più avanzata sta progressivamente diventando importante e la quota di popolazione lavorativamente attiva rispetto al totale sta progressivamente calando anche nella realtà brianzola (quasi meno 10% in un quindicennio).

1.2 Il contesto socio economico

1.2.1 La popolazione lavorativa e le imprese

Le principali caratteristiche del tessuto economico del territorio della ASL di Monza e Brianza possono essere descritte in base alla numerosità e tipologia delle imprese, numerosità degli addetti e loro distribuzione nei diversi settori lavorativi.

Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi alle imprese presenti nella Provincia e gli addetti stimati che hanno operato, nell’anno 2010, nell’ambito delle aziende del territorio dell’ASL:

Addetti e aziende disaggregati per settore di attività economica ed aziende disaggregate per classe di addetti (“Flussi informativi INAIL – ISPESL - Regioni e Province autonome” - ultimo aggiornamento 31/12/2010).

ADDETTI AZIENDE AZIENDE DISAGGREGATE PER

CLASSI ADDETTI

SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

N. % N. % 0* 1 – 15 16 -

50  51 Coltivazione, manutenzione del verde,

allevamenti, piscicoltura 559 0,2 294 0,6 7 284 3 -

Attività di estrazione dal suolo 74 0,1 9 0,1 1 7 1 -

Stabilimenti o laboratori di

produzione/preparazione alimenti 3768 1,4 664 1,3 45 595 15 9

Fabbricazione tessuti, abbigliamento, pellicce e

vestiario in pelle 6713 2,5 954 1,8 21 857 61 15

Fabbricazione cuoio, calzature e pelletteria 300 0,1 72 0,1 - 70 1 1

Fabbricazione del legno (esclusi i mobili) 2396 0,9 618 1,2 7 594 13 4

Fabbricazione di carta e cartone, editoria e

stampa 4372 1,6 618 1,2 15 548 40 15

Trasformazione di petrolio e carbon fossile,

inclusi impianti nucleari 12 0 2 0 - 2 - -

Fabbricazione di prodotti chimici, escluso i

farmaci e medicinali 3320 1,2 173 0,3 2 1234 36 11

Fabbricazione di farmaci e medicinali 5098 2 29 0,1 - 11 3 15

Fabbricazione di cosmetici e detergenti 1822 0,7 67 0,1 2 50 9 6

Fabbricazione di pneumatici e materiali plastici 4828 1,8 587 1,1 11 510 52 14

Fabbricazione e produzione di vetro, ceramica,

cemento, gesso, ecc. 2756 1 358 0,7 5 317 31 5

Siderurgia, fonderie, fabbricazione tubi,

lavorazione metalli, ecc. 16231 6,1 2719 5,1 45 2491 155 28

Fabbricazione di motori, macchine utensili,

elettrodomestici, ecc. 16105 6 1478 2,8 23 1257 146 52

Fabbricazione pc, tv, apparecchi medicali, ottici,

ecc. 25795 9,6 1423 2,7 26 1269 97 31

Fabbricazione di autoveicoli e rimorchi 2102 0,8 128 0,2 2 103 15 8

Fabbricazione di mobili, articoli sportivi e per la

casa, giocattoli, ecc. 13076 4,9 2512 4,7 30 2355 92 35

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 10

ADDETTI AZIENDE AZIENDE DISAGGREGATE PER

CLASSI ADDETTI

SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA

N. % N. % 0* 1 – 15 16 -

50  51 Trattamento rottami per la trasformazione in

materie prime e raccolta e trattamento di rifiuti, ,

Impianti depurazione, fognatura 1994 0,7 126 0,2 2 96 23 5

Produzione e distribuzione di gas, elettricità, ecc. 1568 0,6 24 0 1 15 3 5

Impianti acquedotto 206 0,1 7 0 2 4 - 1

Imprese di costruzioni/demolizioni, installazione impianti (elettrici, ecc.),

intonacatura/verniciatura, ecc. 25188 9,4 11586 21,9 367 11080 134 5

INDUSTRIA 138283 51,7 24448 46,2 614 22639 930 265

Commercio all’ingrosso di prodotti non

alimentari 31330 11,7 5510 10,4 144 5085 218 63

Commercio all’ingrosso di prodotti alimentari 1917 0,7 349 0,7 12 314 20 3

Depositi e logistiche alimentari e non - - - - - - -

Commercio al dettaglio di prodotti alimentari in

sede fissa o ambulante 2668 1 907 1,7 30 853 21 3

Farmacie, erboristerie, commercio al dettaglio di

cosmetici 1318 0,5 281 0,5 5 267 7 2

Commercio al dettaglio non alimentare in sede

fissa o ambulante 10378 3,9 3336 6,3 109 3181 39 7

Alberghi, campeggi e altri alloggi di breve soggiorno, bed and breakfast, agriturismo, ostelli,

ecc. 464 0,2 84 0,2 - 79 5 -

Ristoranti, gelaterie con somministrazione, cibi

da asporto, ecc. 2563 1 1004 1,9 32 965 7 -

Preparazione di pasti senza somministrazione,

catering 82 0 23 0 1 20 2 -

Bar, caffetterie, altri esercizi commerciali senza

cucina 1930 0,7 1117 2,1 55 1062 - -

Preparazione dei pasti con somministrazione

(mense) 217 0,1 28 0,1 - 25 2 1

Mezzi di trasporto, magazzini, agenzie di

viaggio, gestione reti di telecomunicazione, poste 9115 3,4 2339 4,4 64 2185 70 20

Uffici ed attività amministrative 47759 17,17 8446 16 371 7739 247 95

Scuole di ogni ordine e grado 2297 0,8 404 0,8 51 325 20 8

Ospedali ed altre strutture sanitarie ed

assistenziali, asili nido 13710 5,21 1644 3,1 653 927 34 30

Palestre, piscine, impianti sportivi, stabilimenti

balneari, cinema, teatri, fiere e mercati, ecc. 968 0,4 203 0,4 8 186 8 1

Parrucchieri, centri estetici, benessere fisico,

stabilimenti termali 2828 1 1765 3,3 61 1702 2 -

Lavanderie 538 0,2 285 0,5 9 275 1 -

Imprese funebri 172 0,1 50 0,1 1 48 1 -

Servizi alle famiglie 1000 0,4 675 1,3 31 641 3 -

SERVIZI 129440 48,3 28446 53,8 1634 25881 704 234

INDUSTRIA E SERVIZI 267725 100 52895 100 2248 48514 1634 499

*UNITA INDIVIDUALI

Il 51.7% della popolazione lavorativa (138.283 addetti stimati) opera nella categoria Industria, mentre il restante 48.3% (129.440 addetti stimati) nella categoria Servizi.

(11)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 11 Tra le attività manifatturiere, i distretti settori principali sono quello metalmeccanico ed elettromeccanico (complessivamente circa 58.000 addetti stimati), del legno (circa 16.000 addetti) e quello dell’industria chimica (circa 10.000 addetti). Particolarmente rappresentati anche i settori tessile (circa 7.000 addetti) e quello della gomma e plastica (circa 5.000 addetti).

Da rilevare anche il numero di lavoratori occupati in edilizia (circa 25.000 addetti).

Nell’ambito della categoria Servizi, prevalgono i settori del commercio (con circa 48.000 addetti) e quello dei trasporti e logistica (con circa 9.000 addetti); particolarmente rappresentato anche il settore della sanità (con circa 14.000 addetti).

Nel territorio dell’ASL nel 2010 erano attive 52.895 unità produttive: il 46.2% (24.448 unità) appartiene alla categoria Industria ed il 53,8% (28.446 unità) alla categoria Servizi.

Le microimprese e le piccole aziende sono nettamente prevalenti: infatti, le imprese individuali e le unità produttive da 1 a 15 addetti costituiscono il 95,9% di tutte le unità locali; il 3,1% è rappresentato da aziende comprese tra 16 e 50 addetti e solo l’1% delle ditte supera i 50.

IN CONCLUSIONE

 Nel territorio brianzolo la percentuale di lavoratori che operano nella categoria Industria è superiore rispetto al territorio nazionale e regionale.

INDUSTRIA 39% 42% 52%

SERVIZI 61% 58% 48%

ITALIA LOMBARDIA ASL MONZA E BRIANZA

ADDETTI suddivisi per CATEGORIA ASSICURATIVA (2010) ADDETTI suddivisi per CATEGORIA ASSICURATIVA (2010)

 La percentuale di aziende che operano nella categoria Industria è superiore, rispetto al territorio nazionale e regionale

INDUSTRIA 40% 42% 46%

SERVIZI 60% 58% 54%

ITALIA LOMBARDIA ASL MONZA E BRIANZA

AZIENDE ATTIVE suddivise per CATEGORIA ASSICURATIVA (2010) AZIENDE ATTIVE suddivise per CATEGORIA ASSICURATIVA (2010)

(12)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 12 il 95,9% di tutte le unità locali sono rappresentate da imprese di tipo artigianale (numero di addetti inferiori a 15)

1.2.2 Il sistema agroalimentare LE IMPRESE DEL SETTORE ALIMENTARE

L’industria alimentare lombarda corrisponde al 19,1% del totale italiano, con un fatturato di 5,2 miliardi di euro. La Lombardia si colloca fra le prime regioni nell'ambito della realizzazione di prodotti tipici di origine animale (DOP e IGP). Particolare importanza assumono le produzioni di formaggi e salumi, con entrambe le categorie che vantano 9 certificazioni (DOP e IGP).

Gli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale riconosciuti sono 2.859. La Lombardia, grazie a questa complessa e completa struttura, esporta circa il 21,7% della produzione agro-alimentare nazionale per un valore corrente pari a 3.331,1 milioni di €. Per quanto riguarda l’ASL MB l’esportazione verso Paesi terzi (esclusa la UE) dei soli prodotti di origine animale è stata stimata in 7 milioni di €.

La Comunità Europea distingue le attività in due settori:

Attività soggette a riconoscimento: stabilimenti di produzione, trasformazione e deposito di alimenti di origine animale, stabilimenti di produzione e deposito additivi, aromi ed enzimi alimentari.

Attività registrate: stabilimenti a livello di produzione primaria e stabilimenti diversi da quelli di cui al punto precedente operanti nelle fasi successive alla produzione primaria.

Nella Provincia di Monza e Brianza sono presenti 108 stabilimenti riconosciuti, pari al 3% di tutti gli impianti presenti sul territorio regionale. Di questi, 77 sono di competenza SIAOA, 13 di competenza SIAPZ e 20 di competenza SIAN.

Stabilimenti riconosciuti per attività prevalente (ASL MB - 2013) Tipologia di stabilimento Totale

Depositi frigoriferi 6

Macelli carni rosse 27

Sezionamenti carni rosse e riconfezionamento 10 Macelli e sezionamenti carni bianche 1 Carni macinate, preparazione di carni e CSM 2

Prodotti a base di carne 25

Prodotti della pesca 1

Latte e prodotti a base di latte 13 Uova e ovo prodotti (centro imballaggio uova) 4 Stomaci, vesciche e intestini trattati 1 Additivi, aromi e gas alimentari 7 Alimenti per l’infanzia e dietetici 4

Integratori alimentari 8

Deposito additivi, aromi, enzimi 1

Totale 110

(13)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 13 I depositi frigoriferi corrispondono al 2% degli impianti regionali di questo tipo, i macelli al 5,6%, gli stabilimenti di prodotti a base di carne all’8,4%, i prodotti a base di latte all’1,5 %.

Significativa la presenza di stabilimenti di prodotti di salumeria che, per il passato era caratterizzata da produzione di salumi tipici della Brianza, ma con l’evolversi dei mercati e delle richieste dei consumatori si è differenziata in stabilimenti di prodotti di salumeria prevalentemente cotti e di preparazioni gastronomiche, alcuni dei quali commercializzano su tutto il territorio nazionale, molte aziende esportano all’estero e 9 impianti esportano le loro produzioni anche verso Paesi extra CEE (Paesi Terzi).

Le successive tabelle riportano gli impianti registrati di competenza SIAOA – SIAPZ e quelli di competenza SIAN.

Stabilimenti registrati per attività prevalente (SIAOA SIAPZ - ASL MB - 2013) IMPIANTI REGISTRATI

Depositi registrati di alimenti 101

Laboratorio di produzione e confezionamento miele (arnie >50 pianura >35 in montagna) 7

Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo SIAOA 11

Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo SIAPZ 8

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 51

Laboratorio di produzione artigianale gelati 84

Laboratorio di produzione di prodotti a base di latte 1

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 in montagna) 28

Trasporto prodotti deperibili 15

Macelleria e/o polleria 88

Macelleria e/o polleria e/o pescheria con laboratorio 30

Macelleria e/o polleria islamica 36

Pescheria 5

Distributore automatico di latte crudo 33

Ipermercato 19

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 63

Negozio commercializzazione dettaglio prodotti alimentari vari 65

Superette o supermercato 158

Vendita di alimenti surgelati 4

Vendita con negozio mobile 452

Vendita con banco temporaneo 136

Allevamenti bovini da latte 35

1.2.2.1.1.1.1.1.1 TOTALE 1430 Stabilimenti registrati per attività prevalente (ASL MB 01.01.2013)

Categoria Tipologia impianto Numero

impianti

Acquedotti Acquedotto - centrale 57

Depositi alimenti Deposito registrato 227

Ipermercato 19

Superette o supermercato 158

Distributori automatici di alimenti e bevande 15 Erboristeria 66 Negozio commercializzazione al dettaglio frutta e verdura 189 Esercizi di vicinato con vendita

al dettaglio di prodotti vari (di o.a. o non)

Negozio commercializzazione al dettaglio pane e prodotti da

forno 84

(14)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 14 Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari

vari 715 Altro impianto di produzione alimenti (zucchero, sale, caffè,

cioccolato, estratti, ecc.) 37

Impianto di produzione/deposito materiali a contatto 6 Impianto lavorazione ortofrutta (conserve, confetture, IV

gamma, funghi) 4

Impianto produzione e imbottigliamento bevande 14 Impianto produzione oli vegetali/margarine/grassi idrogenati 1 Impianto produzione pasta, pane, dolci, basi-semilavorati 36 Impianti produzione

trasformazione

Produzione di alimenti tramite autonegozi mobili 10 Laboratorio di produzione e vendita di pizza da asporto con

gastronomia etnica e non 111

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti pasticceria 104 Laboratorio di produzione e vendita di pane 241 Laboratori di produzione e

vendita diretta al consumatore di prodotti alimentari

Laboratorio di produzione e vendita di pizza da asporto 362 Mangimi / alimentazione uomo Impianto di macinatura cereali e lavorazioni affini 4

Prodotti fitosanitari Impianto prodotti fitosanitari 10

Produzione primaria vegetale e

animale Aziende agricole – Coltivazione 5

Centro cottura/catering < 500 pasti 12

Centro cottura/catering > 500 pasti 45

Mensa di altre comunità 32

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 50

Mensa scolastica (con preparazione) 237

Mensa aziendale 113

Ristorazione collettiva

Refettorio 402

Festa popolare, fiera ad alta affluenza 50

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) ad alta affluenza 63 Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) etnico 56 Bar, tavola fredda con produzione gelato e/o pasticceria 131 Albergo/pensione 21 Azienda agrituristica con somministrazione pasti 10 Ristorante, trattoria, pizzeria, (etc.) con autonegozi 912 Ristorazione pubblica

Bar, tavola fredda 1745

TOTALE 6354

I dati anagrafici delle attività rappresentano un’area urbana con forte presenza della grande distribuzione organizzata (sono presenti quasi tutti i marchi commerciali), un significativo numero di medio - piccoli negozi di vendita al dettaglio, una elevata presenza di depositi registrati, un numero consistente di industrie alimentari e di imprese di servizi addette principalmente alla ristorazione pubblica e collettiva.

Negli ultimi anni si è osservato un costante aumento della ristorazione etnica sia nel settore della ristorazione pubblica che in quello della preparazione di cibi da asporto. Significativa la presenza di aziende dedicate alla produzione di aromi, additivi ed enzimi.

STRUTTURE PRODUTTIVE DI ANIMALI DA REDDITO

Relativamente poco esteso e altamente urbanizzato, il territorio dell’Asl Monza e Brianza presenta comunque un contesto zootecnico abbastanza significativo, con attività industriali correlate nel settore

(15)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 15 della produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale (carni e latte, ma anche uova e miele).

Ne deriva un contributo non trascurabile al settore agroalimentare della Regione Lombardia.

Gli allevamenti zootecnici presenti nell’Asl MB sono censiti mediante l’anagrafe informatizzata regionale (BDR) che consente di gestire i dati di tutti gli allevamenti di interesse produttivo (bovidi, ovini, caprini, suidi, avicoli, equidi) e di registrare individualmente i capi delle specie bovina, ovina e caprina.

Il sistema consente di creare mappe che visualizzino la posizione degli allevamenti. La mappatura è uno strumento utile per la programmazione e la gestione dei piani di profilassi e diventa indispensabile in caso di emergenze sanitarie (es. Influenza Aviaria).

I dati sulla consistenza degli allevamenti bovini sono puntuali, in quanto gli animali sono identificati e registrati individualmente. Per le altre specie si riferiscono alla “consistenza media”, vale a dire ai capi mediamente presenti nell’allevamento durante un ciclo produttivo.

Anagrafe unità produttive e commerciali (ASL MB - dati al 31.12.2012)

Classi di attività Categorie N° attività

presenti

capi Destinato agli impianti di

trasformazione

24 2730 Produzione latte

crudo

Destinato alla vendita diretta al consumatore finale

11 1329

Linea vacca vitello 36 442

Riproduzione manze 1 27

Allevamenti di bovini da carne a carattere familiare fino a

3 capi 70 104

Allevamenti di bovini da carne da 4 a 9 capi 18 103 Allevamenti di bovini da carne >= 10 capi 19 1265 Allevamenti bovini

Vitelli a carne bianca 3 611

Greggi stanziali 150 1164

Allevamenti ovi-

caprini Greggi vaganti 9 3100

Da riproduzione 4 1851

Con attività commerciale 31 3244

Allevamenti suini Da ingrasso

Per autoconsumo 89 148

Mercato avicolo 1 /

Galline ovaiole 2 72800

Polli da carne 2 13500

Tacchini da carne 1 19000

Ornamentali – struzzi – oche rurali 12 552

Impianti smistamento selvaggina 2 /

Svezzatori 3 1600

Commerciante avicolo dettaglio a sede fissa 3 /

Allevamenti avi- cunicoli

Allevamenti cunicoli 3 /

Scuderie 344 2174

Allevamenti di

equidi Scuderie a carattere amatoriale con 1 equide 40 40

Apicoltura Apiari 160 2400

SETTORE ANIMALI DAFFEZIONE

L’anagrafe degli animali d’affezione è un sistema informativo il cui quadro regolamentare si è completato con la L.R. n.33/2009 e che vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi professionisti e i Comuni.

Categorie N° attività

presenti

N° capi

(16)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 16

Categorie N° attività

presenti

N° capi

Grossisti di animali vivi 2 /

Negozi per la vendita di animali d’affezione e accessori 24 /

Toelettature per animali d’affezione 44 /

Canili privati 26 /

Canili sanitari 3 /

Canili rifugi 3 /

Cani catturati sul territorio anno 2012 / 1093

Cani restituiti anno 2012 / 839

Cani affidati anno 2012 / 530

Cani iscritti in anagrafe canina regionale / 71320

Colonie feline censite nel 2012 110 /

Sterilizzazioni effettuate nel 2012 / 771

Le attività commerciali rivolte sia all’importazione – esportazione di animali d’affezione che alla vendita al minuto sono significative e, in particolare, le prime rappresentano un settore in notevole sviluppo.

La popolazione di animali d’affezione censita nell’ASL MB è numerosa, anche in rapporto al dato regionale, sono quindi rilevanti le problematiche correlate alle zoonosi trasmesse in ambito familiare e il possibile contatto con animali che vivono liberi nell’ambiente urbano.

A tale proposito sono numerose anche le colonie feline registrate nell’anagrafe rispetto all’ambito regionale.

STRUTTURE PRODUTTIVE DEL SETTORE DELLALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI

Attività produzione e vendita alimenti per animali Impianti n.

Agricoltori di prodotti destinati all’alimentazione animale 290

Essiccatori di granaglie conto terzi 13

Stoccaggio di granaglie 10

Produttori di: mangimi complementari, additivi, premiscele di additivi, mangimi medicati

e prodotti intermedi 1

Commercianti di mangimi 110

Il territorio della ASL MB ha una superficie destinata a coltivazioni agricole di circa 14.262 ettari pari al 1,4% del corrispondente territorio regionale.

Il settore comprende sia produttori primari (le aziende agricole che producono foraggi e cereali per l’alimentazione degli animali da reddito e attività correlate, quali l’essiccazione delle granaglie, lo stoccaggio, il trasporto), sia le attività di trasformazione industriali (mangimifici, produttori di integratori, di additivi, di mangimi medicati per l’alimentazione zootecnica) ed i commercianti, sia all’ingrosso che al dettaglio, di alimenti ed integratori per animali.

STRUTTURE PRODUTTIVE DEL SETTORE DELLA PRODUZIONE E VENDITA FARMACI VETERINARI

Attività produzione e vendita farmaci veterinari Impianti n.

Officine farmaceutiche veterinarie 1

Grossisti di medicinali veterinari 2

Grossisti di medicinali veterinari autorizzati alla vendita diretta 3 Sul territorio è presente una officina farmaceutica di farmaci veterinari per animali da reddito che produce sia per la vendita a terzi che per la vendita diretta di premiscele medicate, prodotti base della produzione dei mangimi medicati. Sono presenti inoltre grossisti di farmaci veterinari e grossisti di farmaci veterinari autorizzati per la vendita diretta, strutture al di fuori delle comuni farmacie per prodotti umani, il cui

(17)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 17 controllo rappresenta un importante monitoraggio della distribuzione dei farmaci veterinari sia agli allevamenti, sia alle strutture sanitarie veterinarie.

STRUTTURE PRODUTTIVE DEL SETTORE DELLA LAVORAZIONE, TRASFORMAZIONE STOCCAGGIO E TRASPORTO DEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE (SOA)

Attività del settore della raccolta, trasformazione e manipolazione SOA e PD Impianti n.

Inceneritori a bassa capacità per animali d’affezione di CAT 1 2

Impianto di magazzinaggio CAT 1 1

Impianto di magazzinaggio e manipolazione pelli di CAT 3 1

Impianto oleochimico di CAT 3 1

Impianto ex tecnico produzione cosmetici da PD di CAT3 ( apicoltura) 1 Impianto ex tecnico, produzione piumini da PD di CAT 3 (piume) 1

Trasporto SOA CAT 1 3

Trasporto SOA CAT 3 4

I sottoprodotti di origine animale sono divisi in tre categorie: CAT 1 rappresenta i SOA con maggior rischio di diffusione di malattie (per esempio BSE) sia nei confronti dell’uomo che degli animali; CAT 3 rappresenta i SOA che avrebbero caratteristiche per il consumo umano ma che sono destinate ad altri utilizzi (per esempio mangimi per animali d’affezione e non, usi tecnici: piumini per giubbotti, cosmetici, reagenti / diagnostici; oleochimica: saponi) oppure ad impianti di compostaggio o di produzione di biogas. In CAT 2 rientrano le tipologie di SOA non comprese nelle CAT 1 e 3.

Gli stessi impianti che trattano SOA in base al livello di rischio sono sottoposti a diversi regimi autorizzativi: il Riconoscimento per quelli a maggior rischio di diffusione di malattie e di inquinamento ambientale (es: trasformazione, magazzinaggio, incenerimento); la Registrazione per tutti gli altri (es:

trasportatori, oleochimici, tecnici).

STRUTTURE SANITARIE VETERINARIE E RICOVERI (CLINICHE, STUDI ASSOCIATI, AMBULATORI,

LABORATORI, CANILI, NEGOZI)

Strutture sanitarie veterinarie Impianti n.

Cliniche veterinarie 10

Ambulatori e studi associati veterinari 77

Laboratori veterinari 2

La presenza di animali d’affezione nel territorio segue in parte l’andamento demografico della popolazione se si tiene conto che quasi ogni famiglia detiene uno o più animali presso i propri spazi abitativi. Sono consistenti le attività produttive a servizio della cura degli animali di affezione:

toelettature, negozi di accessori per gli animali, pensioni per animali, strutture sanitarie veterinarie sia private che pubbliche, quest’ultime preposte al controllo del randagismo e alla cura degli animali vaganti (in particolare le colonie feline) o di quelli (principalmente ma non esclusivamente cani), catturati sul territorio a fini di prevenzione sanitaria e di sicurezza della popolazione.

STRUTTURE DESTINATE ALLA RIPRODUZIONE DEGLI ANIMALI DA REDDITO

Strutture destinate alla riproduzione degli animali Impianti n.

Centro produzione embrioni/oociti 1

Centro produzione materiale seminale 1

Gruppo raccolta embrioni/oociti 1

Centro recapito materiale seminale 1

Stazione di monta naturale equina 4

Stazione di inseminazione equina con seme fresco/congelato 1

(18)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 18

Operatori di fecondazione artificiale per gli animali 26

Inseminazione suina aziendale 2

La riproduzione degli animali da reddito (bovini, suini, equidi) avviene in parte in modo naturale. Per motivi sanitari e soprattutto di selezione genetica, volta al miglioramento delle performance produttive e fenotipiche degli animali, sempre più spesso, gli operatori si avvalgono dell’intervento del tecnico specializzato nella fecondazione artificiale, nella raccolta degli embrioni e negli impianti embrionali, nell’utilizzo di materiale seminale ottenuto nell’allevamento in modo artificiale e successivamente impiantato, nell’utilizzo di materiale seminale particolarmente pregiato, acquistato congelato da centri di raccolta o recapiti autorizzati, idoneamente custodito e quindi utilizzato in azienda, tramite fecondazione artificiale od embriotransfer.

IN CONCLUSIONE

Il contesto territoriale è caratterizzato dalla presenza di tutte le tipologie di insediamenti produttivi del settore agroalimentare e di allevamento. Vi è anche una cospicua presenza di animali d’affezione, direttamente proporzionale all’elevata concentrazione abitativa.

In un ambito così urbanizzato risulta particolarmente rilevante la numerosità degli stabilimenti alimentari, con il rischio correlato all’elevata rete commerciale di vendita al minuto e di somministrazione di alimenti.

1.2.3 Le attività e i servizi per il cittadino

Si descrivono i dati utili a precisare il contesto entro cui si effettuano gli interventi di prevenzione e controllo relativi all’area tutela del cittadino. In particolare:

 Strutture sanitarie, sociosanitarie, socio assistenziali, consultori

 Attività di servizi e prodotti per la persona

 Ambienti destinati ad attività sportive

 Strutture ricettive

 Strutture per l’istruzione e la cultura

 Struttura carceraria

I dati relativi alle strutture socio-assistenziali sono disponili presso il Servizio Vigilanza del Dipartimento PAC. La suddivisione per tipologia delle strutture scolastiche è stata rilevata dall’anagrafe del sito del Ministero della Pubblica Istruzione – Ufficio Scolastico Provinciale. La suddivisione per tipologia delle strutture ricettive è stata fornita dalla Provincia di Monza e Brianza – Ufficio Turismo. I restanti dati sono disponibili in elenco informatizzato presso il Servizio ISP.

Attività e servizi per il cittadino - ASL Monza e Brianza (2012)

Tipo Categorie N. attività

presenti

Ambulatori autorizzati 305

Strutture riclassificate come Attività Odontoiatriche

Monospecialistiche 496

Associazioni per soccorso sanitario (sedi operative) 29 Associazioni per soccorso sanitario (mezzi) 278 autorizzate

Studi Professionali di medicina dello sport 14 Centri privati di medicina dello sport

accreditati a contratto 3

accreditati senza contratto 2

Centri pubblici di medicina dello sport gestiti dalla Asl 2 Altre strutture ambulatoriali specialistici di diagnosi e

cura Strutture

sanitarie

accreditate territoriali

accreditati a contratto 29

(19)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 19

Tipo Categorie N. attività

presenti

accreditati senza contratto 13

Laboratori di analisi privati accreditati a contratto 8 Punti prelievo (compresi i punti siti nei Laboratori) 42

Aziende Ospedaliere 7

accreditate

ospedaliere Presidi Ospedalieri 12

Farmacie, parafarmacie 212

Farmacie e

depositi Depositi 27

Centri Diurni Integrati 22

Residenze Sanitarie Assistenziali 37

Residenze Sanitarie Disabili 4

Centri Diurni Disabili (ex CSE) 22

Istituti di Riabilitazione 4

Hospice 1 Consultori 10

Servizi Dipendenze 4

Comunità Tossicodipendenti 5

Strutture socio – sanitarie

Servizio Multidisciplinare Integrato (ambulatoriale) 2

Comunità alloggio disabili 15

Comunità alloggio minori 26

Servizi prima infanzia 189

Nidi famiglia 26

Centri Aggregazione Giovanile 25

Servizi Formazione Autonoma compresi CSE 20

Centri Diurni Anziani 10

Strutture socio - assistenziali

Centri ricreativi diurni (con autorizzazione definitiva) n.d.

Tatuatori - piercing 38

Estetisti 300 Servizi – prodotti alla persona

Aziende cosmetiche 58

Strutture ricreative Piscine 35

Alberghi (1-4 stelle) 55

Alberghiere

Residenze turistico alberghiere (2-4 stelle) 5 Alloggi privati in

affitto Bed & Breakfast 34

Case ed appartamenti per vacanze 12

Alloggi iscritti REC 13

Case per ferie 2

Campeggi 3 stelle 1

Strutture ricettive

Complementari

Ostelli per la gioventù 1

Scuole Materne 249

Scuole Elementari 168

Scuole Medie 89

Strutture per l’istruzione

Scuole Superiori 80

Strutture carcerarie Carcere 1

Totale Attività 3042

Nel territorio provinciale è presente una sola struttura carceraria, denominata Istituto Casa Circondariale di Monza, sita nel Comune di Monza. La popolazione carceraria, al mese di novembre 2012, risulta composta da 677 ospiti, dei quali 614 maschi (57% italiani) e 63 femmine (19% italiane).

(20)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 20 Dai dati registrati a cura del Servizio Igiene e Sanità Pubblica al 31/12/2012, le sorgenti e le apparecchiature di radiazioni ionizzanti presenti sul territorio sono:

Tipologia numero

Apparecchi con sorgenti radioattive ad uso industriale 8

Apparecchi con sorgenti radioattive ad uso sanitario 4

Apparecchiature RX ad uso industriale 26

Apparecchiature RX ad uso sanitario in studi odontoiatrici o ambulatori con odontoiatria 1220 Apparecchiature RX ad uso sanitario in studi radiologici e case di cura 103 Apparecchiature RX utilizzati a scopo sanitario in ambulatori veterinari 43 La Commissione dell’ASL, cui partecipano gli Esperti Qualificati, l’ARPA, i Vigili del Fuoco e la Direzione Provinciale del Lavoro, oltre a rilasciare le autorizzazioni di cui alla normativa specifica, in occasione delle sedute plenarie predispone gli eventuali sopralluoghi di verifica.

IN CONCLUSIONE

Nel territorio provinciale la rete di servizi sanitari, sociali e per l’istruzione è diffusa e consistente.

Insieme alle attività economiche di servizi e prodotti per la persona, costituisce un settore significativo per i controlli a tutela della salute del cittadino, in cui elevata è la quota di strutture e attività di rischio elevato.

1.3 Il contesto ambientale

La qualità dell’ambiente e la natura dello sviluppo sono fattori che influenzano lo stato di salute. Poiché salute, ambiente e sviluppo sono interdipendenti, occorre perseguire una maggiore integrazione delle politiche di protezione ambientale, di protezione della salute e di governo del territorio.

Diversi sono i fattori di pressione ambientale che insistono sul territorio regionale e provinciale.

La riduzione del suolo naturale, per l’elevata urbanizzazione, pone la Lombardia al primo posto tra le Regioni italiane e, a livello regionale, la Provincia di Monza e Brianza al primo posto per il consumo di suolo (% di aree urbanizzate rispetto alla superficie territoriale complessiva)

Rapporto percentuale tra aree antropizzate, aree agricole, territori boscati e seminaturali nelle province lombarde, anno 2007 (fonte: Dusaf)

Consumo di suolo

PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA: 53,4

PROVINCIA DI MILANO: 39,8%

LOMBARDIA: 14,1%

La percentuale è destinata a salire al 60% una volta terminati i lavori dell’autostrada Pedemontana.

Nel periodo 1997 – 2007, sono stati consumati ogni anno 154,5 ettari di suolo agricolo, soprattutto nei Comuni ad altissima urbanizzazione. I suoli con valore agricolo elevato sono il 27,5% del territorio provinciale e si concentrano soprattutto nel settore est della provincia (Sulbiate, Ornago, Mezzago).

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

MB MI VA CO LC BG LO MN BS CR PV SO

Aree antropizzate Aree agricole Territori boscati e ambienti seminaturali

(21)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 21 Variazione della superficie delle province lombarde, per classi d’uso del suolo (%), 1999 - 2007 (fonte: Dusaf)

Aree antropizzate: + 6,4%

Aree agricole: - 8,3%

Territori boscati e aree seminaturali: + 0,5%

Un secondo aspetto da considerare è l’elevata presenza di attività produttive, sia dismesse sia attive, a rilevante impatto ambientale.

I cantieri aperti nel 2011 per attività di indagine e bonifica di aree interessate da contaminazione del suolo e/o sottosuolo (indagini preliminari, caratterizzazioni, bonifica in corso, messe in sicurezza operative) sono 168.

Complessivamente in Provincia sono stati chiusi 319 procedimenti, per assenza di contaminazione o bonifiche concluse.

ASL MB – Principali aree d’intervento per estensione territoriale

Comuni Area Superficie

(mq) Cesano Maderno, Ceriano

Laghetto, Bovisio Masciago, Limbiate

Area ex

ACNA 1.200.000 Sito d’interesse regionale Villasanta Lombarda

Petroli

310.000 Ex deposito e raffineria, responsabile dell’emergenza Lambro febbraio 2010 Varedo, Paderno Dugnano Ex SNIA 630.000 Sito d’interesse regionale

Cesano Maderno Ex SNIA 246.000 Sito d’interesse regionale

Vimercate Ex Alcatel 157.000

Limbiate Cava Manara

102.000

Fonte: ARPA Lombardia - Risultati e Attività ARPA 2011 – 2012 Presentazione Provincia Monza e Brianza 16.2.2012

Asl MB – Principali aree d’intervento per impatto sul suolo e/o sulle acque sotterranee

Comune Area Uso

Villasanta Carrier Sito produttivo

Bovisio Masciago Ex ICSAM Area dismessa

Correzzana Ex Antibioticos Area dismessa

Lesmo Ex Nobel Chemicals Area dismessa

Monza Cosmalver Garo Area industriale

Monza Philips Area industriale

Brugherio Ex Chromium Plating Italiana - CPI Area industriale

Fonte: ARPA Lombardia- Risultati e Attività ARPA 2011 – 2012 Presentazione Provincia Monza e Brianza 16.2.2012

Nel territorio provinciale sono insediate diciotto aziende a rischio di incidente rilevante.

-15 -10 -5 0 5 10 15 20 25

MN LO BS CR BG SO MI PV LC MB CO VA

Aree antropizzate Aree agricole Territori boscati e ambienti seminaturali

(22)

Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 22 ASLMB - Aziende a RIR anno 2012

art. 8 D.lgs. 334/1999 e smi (D.Lgs. 238/05 e L.R. 19/01)

RAGIONE SOCIALE COMUNE CATEGORIA

Tecnofiniture S.p.A. Arcore Galvanotecnica

Zincol Ossidi S.p.A. Bellusco Stabilimento chimico

Piomboleghe s.r.l. Brugherio Impianto di trattamento / recupero

Sapio Produzione Idrogeno Ossigeno s.r.l. Caponago Produzione gas tecnici

Basf Italia S.p.A. Cesano Maderno Stabilimento chimico

Chemetall Italia Giussano Stabilimento chimico

Vefer S.p.A. Lissone Stabilimento chimico

art. 6 D.lgs. 334/1999 e smi (D.Lgs. 238/05 e L.R. 19/01)

RAGIONE SOCIALE COMUNE CATEGORIA

Kofler S.p.A. Brugherio Deposito

Ashland Industries Italia S.p.A. Busnago Stabilimento chimico Sico Società Italiana Carburo Ossigeno S.p.A. Cesano Maderno Produzione gas tecnici

Icrom S.p.A. Concorezzo Stabilimento chimico

Mingardi & Ferrara s.r.l. Limbiate Galvanotecnica

Chemical Resine S.p.A. Lissone Stabilimento chimico

Sir industriale S.p.A. Macherio Stabilimento chimico

Bolton Manitoba S.p.A. Nova Milanese Stabilimento chimico

Officina Meccanica Casiraghi s.r.l. Triuggio Galvanotecnica Formenti e Giovenzana S.p.A. Veduggio con Colzano Galvanotecnica

Acs Dobfar S.p.A. Vimercate Stabilimento chimico

Fonte: ARPA Lombardia – Dipartimento Provinciale di Monza

Secondo ARPA Dipartimento Provinciale di Monza, 55 aziende del territorio sono soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale. La maggior parte si concentra in tre comparti produttivi (industria dei metalli, Industria chimica e Smaltimento rifiuti). La maggior parte si concentra in tre comparti produttivi (industria dei metalli, Industria chimica e smaltimento rifiuti).

Urbanizzazione e industrializzazione influiscono sull’ambiente anche per la produzione di rifiuti, solidi e reflui.

In Lombardia, nel 2011, la produzione annuale di rifiuti urbani si è attestata sui 484 kg per abitante, di cui 245 provenienti dalla raccolta differenziata.

La produzione pro capite in Provincia di Monza e Brianza si colloca a un livello inferiore (427 Kg/ab), con una frazione di differenziata pari al 60,2%, percentuale superiore alla media regionale (50,6%) e pari all’obiettivo fissato dalla legge nazionale per il 2011. I risultati variano ampiamente tra i Comuni.

La frazione recuperata rappresenta l’88,3% dei rifiuti prodotti (59.0% per recupero di materia e 29.3% per recupero di energia). Nel territorio provinciale sono presenti 3 impianti di compostaggio e un impianto di incenerimento con recupero energetico.

Nel territorio della ASL sono censite 1534 strutture con presenza di manufatti in amianto, per un quantitativo di 921.744 mq. di amianto compatto e di 24.113 Kg. Di amianto friabile.

L’area della provincia di Monza e Brianza è interessata prevalentemente dal bacino del fiume Lambro e dal bacino del torrente Seveso e, solo in piccola parte, da quello del fiume Adda. Mentre lo stato ecologico del fiume Adda è buono, quello di Seveso, Lambro e torrente Molgora sono più o meno compromessi nel tratto che decorre in territorio brianzolo.

Il fiume Lambro presenta una situazione critica a valle del Comune di Monza, aggravata dall’emergenza del febbraio 2010 causata dallo sversamento di oltre 2600 tonnellate di idrocarburi dall’area Lombarda Petroli (Villasanta).

Seveso e Lambro sono inseriti negli Accordi di Programma “Contratto di Fiume” che Regione Lombardia ha promosso per raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale previsti al 2015 per i corsi d’acqua. Il

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Piano triennale integrato di prevenzione e controllo 2012 – 2014 e programmazione annuale 2013 23 Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Po (ex Direttiva 2000/60/CEE) ha differito il raggiungimento dello stato ecologico buono per i suddetti corpi idrici al 2027.

Seveso, Molgora e Lambro sono ricettori delle acque trattate dai tre impianti di depurazione a servizio del territorio.

Attualmente il grado di copertura della rete fognaria che colletta le acque reflue dalle aree servite, verso il punto di trattamento, non raggiunge il 100%. Le acque in uscita dall’impianto di Varedo superano i limiti di concentrazione stabiliti dal D.lgs. 152/2006 e s.m.i. sul trattamento delle acque reflue urbane (domanda biologica di ossigeno - BOD5: 25 mg/l O2, domanda chimica di ossigeno - COD: 125 mg/l O2, Solidi Sospesi - SS: 35 mg/l) per BOD5 e SS. I tre impianti non sono conformi per i parametri azoto totale e/o fosforo totale.

Impianto Comuni serviti Ricettore AE

serviti

% carico collettat o (AE)

% né collettat o né IAS

Conformità ai valori limite per parametri tab. 1 D.lgs.

152/2006 e s.m.i.

Conformità ai valori limite per parametri tab. 2 D.lgs.

152/2006 e s.m.i.

MONZA (San Rocco)

Albiate, Arcore, Besana In Brianza, Biassono, Briosco, Camparada, Carate Brianza, Concorezzo, Correzzana, Desio, Giussano, Lesmo, Lissone, Macherio, Monticello Brianza (LC), Monza, Muggiò, Nova Milanese, Renate, Seregno, Sovico, Triuggio, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano Brianza, Villasanta, Arosio (CO), Barzanò (LC), Carugo (CO), Casatenovo (LC), Cassago Brianza (LC), Cremella (LC), Inverigo (CO), Mariano Comense (CO)

Fiume

Lambro 678.462 99,90 0,10 conforme

non conforme

per N totale

VAREDO - SEVESO NORD

Barlassina, Bovisio Masciago, Cabiate (CO), Cesano Maderno, Lentate Sul Seveso, Mariano Comense (Co), Meda, Seveso, Varedo

Torrente

Seveso 83.335 99,10 0,90

non conforme per BOD,

SS

non conforme

per N totale e P

totale VIMERCA

TE

Aicurzio, Bernareggio, Burago di Molgora, Carnate, Ronco

Briantino, Sulbiate, Usmate Velate, Vimercate

Torrente La Molgora

77.009 99,85 0,15 conforme

non conforme

per N totale Fonte: Regione Lombardia D.G. Ambiente, Energia e Reti – ARPA Lombardia Acque reflue urbane:

Relazione e controlli 2011 - Elaborato da ASL MB

IAS = Sistemi di trattamento individuali o altri sistemi adeguati (es. vasche IMHOF, degrassatori, vasche di accumulo a tenuta con svuotamento periodico).

Tali trattamenti possono riguardare edifici isolati presenti negli agglomerati ma non collettati.

Non riguardano, invece, quelli esistenti nelle case sparse (normalmente escluse dal calcolo degli abitanti equivalenti dell’agglomerato).

AE = abitanti equivalenti

L’inquinamento atmosferico è il fattore ambientale responsabile del più alto impatto sanitario.

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