15/09/2005 Massimo Garai - Università di Bologna 1
Previsione e riduzione del Previsione e riduzione del rumore negli stabilimenti rumore negli stabilimenti
industriali industriali
Massimo Garai
massimo.garai@mail.ing.unibo.it http://acustica.ing.unibo.it
Sommario
¾Leggi e norme: richiami essenziali
¾Previsione: modelli e loro affidabilità
¾Riduzione: metodi e loro efficacia
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Leggi e norme
¾ISO 1999
¾UNI 9432
¾D.P.R. n. 303 del 19/3/1956
¾ ¾ D. Lgs D. Lgs. N. 277 del 15/08/1991 . N. 277 del 15/08/1991
¾Direttiva del Consiglio 86/188/CE
¾ ¾ Direttiva del Parlamento e del Direttiva del Parlamento e del Consiglio 2003/10/CE
Consiglio 2003/10/CE
D.Lgs. 277/91:
Grandezze da valutare
LAeq,T Livello equivalente nelle zone di
lavoro
Lpeak Livello di picco del rumore
LEP Livello di esposizione al rumore
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D.Lgs. 277/91: Valori limite e obblighi del datore di lavoro
Provvedimento
Adottare misure tecniche, organizzative e procedurali per ridurre i rischi
LEP > 90 dB(A) oppure
Lpeak> 140 dB
Fornire i DPI
Eseguire i controlli sanitari 85 < LEP < 90 dB(A)
Prescrizioni generali
Effettuare rilievi fonometrici 80 < LEP < 85 dB(A)
Direttiva 2003/10/CE: Valori limite
L. picco dB(C) L. esposizione
dB(A)
140 87
Valori limite (con DPI)
137 85
Valori superiori di azione
135 80
Valori inferiori di azione
¾Recepimento entro il 15/02/2006
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Descrittore acustico da calcolare
D. Lgs. 277/91
h 8 ,
dB(A) lg
10 8 0
0 ,
, = + = L T =
T L T
LEPd AeqT e EX, h
e
Dir. 2003/10/CE Livello di rumore
nel tempo Te
Correzione per Te diverso da 8 ore
Modelli acustici
¾
Progettazione acustica di nuovi ambienti
¾
Correzione acustica di ambienti esistenti
¾
Individuazione delle aree più rumorose
¾
Riorganizzazione del lay-out
¾
Valutazione dell’efficacia
degli interventi antirumore
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Metodologia
1. Definire gli obiettivi (descrittori) 2. Raccogliere i dati di ingresso 3. Scegliere il metodo di previsione 4. Costruire il modello acustico 5. Eseguire il calcolo previsionale 6. Valutare i risultati
Scelta degli obiettivi
¾Livelli di pressione sonora nei posti di lavoro (puntuali)
¾Livelli di pressione sonora in ambiente (mappe)
83,4 85,5
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Dati di ingresso - Ambiente
Cappottature Cappottature
Sorgenti Sorgenti
Schermi Schermi Silenziatori
Silenziatori Cabine Cabine
operatori operatori Volume (lordo
o netto ?)
Superfici (suddivisione ?)
Assorbimento acustico dei materiali (Sabine ?)
Perdite di inserzione Perdite di inserzione
(realistiche ?) (realistiche ?)
Arredi (densità Arredi (densità
media ?)
media ?) Grado di Grado di diffusione sonora diffusione sonora
Dati di ingresso - Sorgenti
¾Livello di potenza sonora
¾Direttività di emissione
¾Grado di dettaglio in frequenza:
– globale ponderato A o in bande di ottava o 1/3 ottava
¾ Suddivisione in sotto-sorgenti
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Classificazione dei modelli di previsione del rumore
qualunque qualunque
qualunque Simulazione
numerica
prevalente a soffitto uniforme
con simmetrie (locali bassi e
vasti) Campo non
diffuso
uniformemente distribuito e non
elevato uniforme
regolare Campo
semidiffuso
ASSORBIMEN- TO ACUSTICO DISTRIBUZIO-
NE ARREDI FORMA
LOCALE CATEGORIA
MODELLO
Campo sonoro semidiffuso (acustica statistica)
¾¾Approssimazione drastica e poco realisticaApprossimazione drastica e poco realistica r K
L Q
Lp W +
+
= 2
lg 4
10 π
S A=α
+
= QA
K r
16 2
1 lg
10 π
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Campo sonoro semidiffuso: esempio
Amb. parallelepipedo, 1 macchina a 10 m dal posto lavoro Volume V = LxWxH = 20x10x5 m = 1000 m3 Superficie totale S = 2x(LxW+LxH+WxH) = 700 m2
125 250 500 1000 2000 4000
α medio 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30
A = α x S m2 35 70 105 140 175 210
K dB 19 16 14 13 12 11
10lg(Q/4πr2) dB -28 -28 -28 -28 -28 -28
LW dB 90 100 95 95 110 80
Lp dB 81 88 81 80 94 63
Trattamento concentrato a soffitto
→ campo sonoro non diffuso
Camera riverberante Ambiente industriale
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Campo non diffuso: curva di decadimento spaziale del suono
¾Misurata
UNI EN ISO 14257
¾Calcolata
formule per campo non diffuso
Lp
r
S R
Più sorgenti: somma energetica
L1
r L2
r
(
10 10 10 ...)
lg
10 1/10 + 2/10 + 3/10 +
= L L L
Ltot
r1 r2
L3
r3 r
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Teoria di F. Bianchi per locali bassi e vasti (1974)
¾Altezza locale << lunghezza e larghezza
¾¾Assorbimento acustico concentrato a soffittoAssorbimento acustico concentrato a soffitto
¾Campo sonoro non diffuso
(
soff pav)
/2m
H r
α α
α = +
>
Correz. onde cilindriche
Contributo aggiuntivo
H r H
K 3 10lg r −8,6αm
+
=
Incidenza obliqua
Teoria di F. Bianchi per locali bassi e vasti (1974)
55 60 65 70 75 80 85 90 95
0 10 20 30 40 50 60
Distanza r , m
Lp, dB
Campo semidiffuso Teoria Bianchi
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Acustica Geometrica: Sorgenti Virtuali
S R
S1
S2
Albero delle Sorgenti Virtuali
SV 1.2.1 SV 1.2.3 SV 1.2.4 SV 1.2.5 SV 1.2.6
SV 1.2 SV 1.3 SV 1.4 SV 1.5 SV 1.6
SV 1 SV 2 SV 3 SV 4 SV 5
SV 6.1 SV 6.2 SV 6.3 SV 6.4
SV 6.5.1 SV 6.5.2 SV 6.5.3 SV 6.5.4 SV 6.5.6 SV 6.5
SV 6 Sorgente Reale
¾Costruzione + potatura secondo criteri di visibilità:
– il punto di riflessione deve appartenere alla superficie di riflessione
– un raggio non deve essere interrotto da altre superfici
¾→ Modello poco efficiente
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Acustica Geometrica: Ray Tracing
¾Energia della sorgente → divisa in pacchetti
→ raggi sonori lanciati in tutte le direzioni
S
R
¾Ricevitori = volumi finiti ≈ zona di sensibilità
¾ Modello mediamente efficiente
Ray Tracing
S
R
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Ray Tracing
¾Attenuazione per divergenza geometrica → divergenza dei raggi stessi
t1 t2> t1 t3> t2> t1
Confronto SV-RT
Sorgenti Virtuali Ray Tracing Natura Deterministica Statistica
Metodo Indiretto Diretto
Precisione Alta Media
Ricevitori Puntiformi Volumi fittizi Tempo di
calcolo
Molto lungo Accettabile
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Modelli ibridi - Vorländer (1989)
S1
3 5 1 7
R2 R5
1 6 R3 4 R1 2 R3 5
R2 R4
R1
R3 R1
R4
1 3 R5
Passo 1. Ray tracing per cercare le SV
valide
Passo 2. SV valide per calcolare i livelli ai
ricevitori
Cone tracing
S
S’ R
¾ Raggi sonori a sezione infinitesima → fasci ad apertura progressiva (coni)
¾ Ricevitori sferici →ricevitori puntiformi
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Problema del “cone overlapping”
¾individuazioni multiple della stessa SV →
¾memorizzare i percorsi sorgente-ricevitore ed eliminare i duplicati
S
R
Beam tracing
Vian, van Maercke & Martin (1993)
¾ Distribuzione non uniforme dell’energia sulla sezione del fascio
¾ Le individuazioni multiple sono compensate dal minor “peso”
energetico dei bordi del fascio
¾ Overlapping “sfumato”
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Pyramid tracing - Tenenbaum (1992)
¾Nessun overlapping
¾Copertura dell’angolo solido totale → copertura della superficie sferica con triangoli curvilinei
SV mancanti: correzione
0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000
0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,70 0,80 0,90 1,00 1,10 1,20 1,30 1,40 1,50
Tempo (s) Captazioni per unità di tempo (s-1)
Sorgenti virtuali Teoria di Van Maercke e Martin Andamento effettivo tempo critico tc
−
=
− c22 t corr t
e 1
) t ( ) n
t ( n
Correzione moltiplicativa
della coda riverberante
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Cone-Beam-Pyramid tracing
¾Riflessione diffusa → split up dei fasci:
S
Costruzione del modello
¾Operatore competente
ha una preparazione specifica e dimostrata rispetta il protocollo operativo
¾Protocollo operativo
procedura normalizzata per eseguire tutte le
fasi di input, elaborazione, restituzione
dell’output, interpretazione
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Modello 3D minimale
Superfici curve → piane
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Verificare la tenuta stagna
Dati di ingresso - Sorgenti
¾Livello di potenza sonora
¾Direttività di emissione
¾Grado di dettaglio in frequenza:
– globale ponderato A o in bande di ottava o 1/3 ottava
¾ Suddivisione in sotto-sorgenti
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Scelta dei materiali
Taratura del modello
Taratura del livello di pressione sonora
-1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5
0 1000 2000 3000 4000 5000
Frequenza, Hz
Media scarti, dB
+ Scarto tipo
- Scarto tipo
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Accuratezza attesa
¾Finnish Institute of Occupational Health (2003)
¾Studio della modellazione acustica al computer di grandi ambienti industriali → Linee guida
¾Livello sonoro : 3 ± 2 dB (125 Hz – 4
·000 Hz)
¾Perdita inserz. : 2 ± 1 dB (125 Hz – 4
·000 Hz)
¾Tempo riverb. : 0,4 ± 0,3 s (500 Hz – 4
·000 Hz)
Ottimizzazione tecnica + economica
0 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000 60,000
0 20 40 60 80 100 120
Ore-uomo
Costo, euro
Studio Intervento Totale
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Metodi di riduzione del rumore
¾ Alla sorgente
– Selezione di processi meno rumorosi – Selezione di macchine meno rumorose
¾ Sul percorso di propagazione
– Disposizione adeguata delle sorgenti – Cappottatura delle sorgenti
– Applicazione di silenziatori – Trattamenti fonoassorbenti – Schermi acustici
– Divisori
– Antivibranti e pavimenti galleggianti
¾ Al ricevitore
– Cabine fonoisolanti per operatori – Intervalli in ambiente silenzioso – Dispositivi di protezione individuali
Processi alternativi (ISO 11690)
Stampaggio idraulico Stampaggio meccanico
Fissaggio a pressione Fissaggio con rivetti
Taglio al laser Tranciatura, punzonatura
Ossitaglio in acqua Ossitaglio al plasma
Taglio a trazione Taglio a spinta
Rastrematura/estrusione Ricalcatura con stampo
Comando elettrico Comando ad aria
compressa
POCO RUMOROSI MOLTO RUMOROSI
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Disposizione delle macchine
¾Distanziare le sorgenti dalle superfici riflettenti – per ridurre al minimo le riflessioni dannose
¾Raggruppare le sorgenti più rumorose – per ridurre al minimo la zona d’influenza
¾Isolare le sorgenti più rumorose – in locali separati e trattati
¾Separare le mansioni a bassa esposizione – per es. manutenzione, imballaggio, pianificazione
¾Utilizzare comandi a distanza
– per allontanare l’operatore dalle sorgenti di rumore
Raggruppare le sorgenti più
rumorose: prima …
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Raggruppare le sorgenti più rumorose: dopo
Distanziare le sorgenti dalle superfici riflettenti
W0 W = 2⋅W0
W = 0
W = 8⋅W0 W = 0 W = 0
W = 4⋅W0 W = 0 W = 0
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Isolare le sorgenti più rumorose
Isolare le sorgenti più rumorose
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Cabine per macchinari
Silenziatori
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Valori caratteristici (ISO 11690)
3-10 dB Perdita per
inserzione, Di Schermo +
trattamento fonoassorbente
10-20 dB Perdita per
inserzione, Di Silenziatore
10-25 dB Perdita per
inserzione, Di Cappottatura,
Cabina
VALORI TIPICI DESCRITTORE
DISPOSITIVO
Trattamenti fonoassorbenti:
intonaco acustico
55 60 65 70 75 80 85 90
0 10 20 30 40 50 60 70
distanza r , m
Lp, dB(A)
Prima Durante Dopo
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Trattamenti fonoassorbenti:
pannelli sospesi dall’alto (baffles)
Trattamenti fonoassorbenti:
nuovo controsoffitto
15/09/2005 Massimo Garai - Università di Bologna 57 60
65 70 75 80 85 90 95 100
1 10 Distanza r , m 100
Lp, dB(A)
Prima - Misure Prima - Bianchi Dopo - Misure Dopo - Bianchi
Trattamento fonoassorbente: esempio
¾ Decadimento spaziale di LpAin un ambiente industriale con una macchina in funzione
60 65 70 75 80 85 90 95 100
1 10 Distanza r , m 100
Lp, dB(A)
Prima - Misure Prima - Bianchi Dopo - Misure Dopo - Bianchi Dopo - Simulazione
Trattamento fonoassorbente: esempio
¾ Mappa di LpAin un ambiente industriale dopo il
trattamento fonoassorbente e con il massimo numero di macchine contemporaneamente in funzione
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Schermi acustici
¾Schermi abbinati al trattamento
fonoassorbente di soffitto e pareti
¾Attenuazione di 8- 10 dB(A)
Schermi: valori tipici di attenuazione sonora globale in ambienti bassi
6 dB 9 dB
-
> 0,5
4 dB 7 dB
10 dB da 0,3 a 0,5
- 4 dB
7 dB
< 0,3
da 1 a 3 da 0,3 a 1
< 0,3 h/H
r/H
¾h: altezza schermo - r : distanza sorgente-ricevitore
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Schermi acustici
¾ gli schermi vanno posizionati in prossimità delle sorgenti o dei ricevitori
¾ gli schermi dovrebbero essere fonoassorbenti sul lato rivolto alla sorgente
¾ in ambienti molto riverberanti, schermi fortemente fonoassorbenti possono contribuire a migliorare l’assorbimento acustico totale
¾ gli schermi acustici in ambienti chiusi hanno un insertion loss molto inferiore a quello ottenibile in campo libero, a meno che non siano associati ad un trattamento
fonoassorbente delle superfici circostanti