Successivamente i risultati di questa analisi sono stati presentati e discussi nell’ambito di 5 workshop.
Il workshop italiano si è tenuto a Reg- gio Emilia nel 2010, presso il Crpa con la partecipazione di rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Confede- razione italiana agricoltori, Federbio, Prober, Unicarve, Anas, Unapros, Avi- talia, Una, Sud-Trade, Assica e Gruppo Amadori. Nel corso dell’incontro sono emerse diverse opinioni in merito all’ef- fi cacia di tali prassi nel determinare un eff ettivo miglioramento delle condizioni di benessere animale, oltre che le valu- tazioni sulla loro applicabilità in alleva- mento, in fase di trasporto e al macello.
Nelle tabelle sono riportati per ciascuna specie animale i principali risultati del confronto.
Bovini da latte e da carne
Gli standard analizzati relativi all’alleva- mento di vacche da latte e bovini all’ingras- so riguardano le condizioni di stabulazione e di alimentazione. Rispetto all’importan- za della somministrazione di quantitativi adeguati di fi bra si è riscontrato un generale consenso, in quanto ritenuta un requisito necessario a mantenere la buona funzio- nalità del rumine dell’animale e, quindi, a preservarne la produttività.
Molte perplessità sono emerse, invece, rispetto alla possibilità di fi ssare limiti che possano adattarsi ai diversi sistemi di allevamento, alle diff erenti caratteri- stiche delle aziende e dei tipi genetici, che determinano fabbisogni molto diversifi - cati. L’opinione prevalente è che fi ssare per legge quantitativi minimi limiterebbe quei margini di fl essibilità necessari a ga- rantire una così ampia diversità di situa- zioni aziendali. Argomentazioni del tutto analoghe sono state avanzate in merito alla fattibilità di stabilire limiti di densità massima per tutti gli allevamenti.
Esiste una comune consapevolezza che densità troppo elevate producano un au- mento della competizione e dell’aggres- sività, peggiorino le condizioni igieniche e sanitarie dell’allevamento e costitui- scano fonte di stress per gli animali. Si ritiene, tuttavia, che l’individuazione di parametri di densità massima non possa prescindere dal sistema di allevamento e, nel caso dei bovini da ingrasso, dai pesi di inizio e di fi ne ciclo (vitellone pesante o leggero). Prevenire gli stress termici e in particolare controllare umidità e tem- peratura nei mesi più caldi dell’anno è una pratica che migliora indubbiamen-
Il benessere animale visto dai produttori
di Claudio Montanari, Kees de Roest, Paolo Ferrari
C
onciliare gli interventi volti al miglioramento del benes- sere animale con la necessità di preservare la competitività delle produzioni zootecniche europee è stato uno dei temi aff rontati nell’ambito del progetto di ricerca europeo EconWel- fare. Da questa prospettiva, la valuta- zione degli eff etti di un innalzamento degli attuali standard di benessere non può prescindere dall’analisi dell’impatto economico sulle fi liere interessate, della loro applicabilità negli allevamenti oltre che delle opportunità di mercato che ne possono derivare per i produttori.A questo scopo, i partner del progetto EconWelfare hanno condotto, con il coor- dinamento del Crpa, un’analisi bibliogra- fi ca approfondita dei punti di forza e di debolezza dei disciplinari di produzione animale più restrittivi dei minimi di legge europei in materia di benessere animale individuati in Svezia, Olanda, Inghilterra, Germania, Polonia, Italia e Spagna (per approfondimenti è possibile richiedere alla Redazione il Supplemento «Stalle da latte» al n. 32/2012).
DAL WORKSHOP ITALIANO DI REGGIO EMILIA
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Il workshop sul benessere animale ha messo in luce come le attuali norme comunitarie in materia non necessitino di ulteriori integrazioni;
regole più restrittive dovrebbero piuttosto essere implementate su base volontaria, come avviene per le produzioni biologiche o con l’adesione a specifi ci disciplinari
Vacche da latte alimentate in rastrelliera con razione individuale mediante distributore automatico di foraggio e mangime concentrato
te le performance produttive oltre che lo stato sanitario della mandria, e quindi le condizioni generali di benessere. Criteri più specifi ci di quelli generali attualmen- te prescritti dovrebbero essere fi ssati sen- za comportare eccessivi investimenti per predisporre impianti di ventilazione e in- tervenire sulla struttura dei ricoveri.
Infi ne, i rappresentanti dei produtto- ri zootecnici italiani concordano con gli esperti scientifi ci di benessere animale, coinvolti da EconWelfare, nel ritenere che l’obbligo di consentire agli animali l’accesso a spazi all’aperto o al pascolo non sia prioritario per migliorare su larga scala il benessere dei vitelloni e delle vac- che da latte. I primi ritengono inoltre che tale requisito non sia nemmeno applica- bile a tutti gli allevamenti, tenuto conto delle diverse condizioni pedoclimatiche in cui operano gli allevamenti europei e dei relativi investimenti che sarebbero necessari per ottemperare anche ai re- quisiti di salvaguardia ambientale.
Vitelli a carne bianca
Molte delle considerazioni sugli stan- dard relativi al benessere dei vitelloni da carne e vacche da latte sono state confer- mate anche per i vitelli a carne bianca, con alcune distinzioni dovute alla par- ticolarità di questo tipo di produzione.
Riguardo, ad esempio, la disponibilità di fi bra si ritiene che le prescrizioni attual- mente in vigore, codifi cate nella direttiva 2008/119/Ce, siano già adeguate a rispet- tare la fi siologia dei vitelli e che contenuti più elevati nelle razioni non si adattereb- bero alle aspettative del consumatore che richiede per questo tipo di carni partico- lari caratteristiche di colore e tenerezza.
Anche i limiti di densità sono già esausti- vamente disciplinati, per cui non si ritie- ne opportuno intervenire nuovamente su questo aspetto per non incorrere in una ulteriore perdita di produttività.
Infi ne, restrizioni all’uso degli antibio- tici, oltre quelli che sono i normali termi-
TABELLA 1 - Vitelloni da ingrasso e vacche da latte - Importanza/effi cacia e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorativi Importanza Fattibilità
Tenore minimo di fi bra
nella dieta Importante
Fattibile solo in parte: standard non facilmente defi nibili considerata la diversità dei sistemi di allevamento; necessaria fl essibilità compatibile con le diverse caratteristiche aziendali: sistema intensivo/estensivo, tipi genetici, produttività, qualità dei foraggi
Soluzioni tecniche per evitare competizione per l’accesso agli alimenti e all’acqua (vacche da latte)
Importante Fattibile solo in parte: diffi cili da applicare nei ricoveri più vecchi per gli investimenti richiesti
Disponibilità di lettiera
in zona di riposo Importante Fattibile solo in parte: inapplicabile negli allevamenti che adottano pavimentazioni fessurate Controllo del microclima Importante Fattibile: criteri specifi ci (temperatura e umidità massimi nei ricoveri) potrebbero essere fi ssati senza richiedere eccessivi investimenti Densità massima Importante Fattibile entro certi limiti: densità troppo elevate aumentano la competizione e l’incidenza dei fattori
di stress; criteri specifi ci (superfi cie minima disponibile per capo) dovrebbero considerare le diverse caratteristiche e specializzazioni dei sistemi di allevamento (intensivo/estensivo, peso iniziale e fi nale) Divieto della
stabulazione fi ssa
(vacche da latte) Importante
Fattibile solo in parte: la stabulazione libera ha già rimpiazzato la stabulazione fi ssa nella maggior parte delle aziende; la stabulazione fi ssa persiste soprattutto in aziende ubicate in aree marginali, che potrebbero venire penalizzate dalla sua abolizione
TABELLA 2 - Vitelli a carne bianca - Importanza/effi cacia e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorativi Importanza Fattibilità
Disponibilità di fi bra Importante Non fattibile/fattibile solo in parte: già prevista dalla dir. 2008/119/Ce, che stabilisce limiti compatibili alle caratteristiche commerciali richieste per le carni di vitello (colore) Densità massima Importante Non fattibile/fattibile solo in parte: già prevista dalla dir. 2008/119/Ce che stabilisce limiti
adeguati alle esigenze fi siologiche ed etologiche degli animali; impatto sulla produttività (già ridotta a causa degli adeguamenti alle norme vigenti)
Divieto di impiego di antibiotici Importante Fattibile solo in parte: non realizzabile per i rischi di compromissione delle condizioni di salute degli animali nelle fasi di condizionamento; eventuali restrizioni dovrebbero essere limitate all’ultimo periodo del ciclo di ingrasso
Stabilità dei gruppi di animali
per evitare competizione Importante Fattibile: aumento della produttività; prassi già seguita dagli allevatori professionali
Vitelli in stabulazione individuale
ni di sospensione dei farmaci, potrebbero essere previste eventualmente nell’ulti- mo periodo del ciclo di ingrasso, ma ul- teriori limitazioni nella delicata fase di condizionamento comporterebbero ele- vati rischi di compromissione delle con- dizioni sanitarie degli animali e quindi anche del loro stato di benessere.
Scrofe e suini all’ingrasso
Riguardo al benessere negli allevamenti suinicoli a ciclo chiuso e da ingrasso giova premettere che la Commissione europea nel corso degli anni è intervenuta a più riprese su questa materia, prescrivendo una serie di norme che ora sono state codifi cate nella direttiva 2008/120/Ce.
Per questo motivo si ritiene assolutamente inopportuno introdurre nuove limitazio- ni relative, ad esempio, alla stabulazione delle scrofe in gabbia durante la fase di maternità: ciò determinerebbe un aumen- to della mortalità dei suinetti con ovvie ripercussioni sul benessere animale oltre che sulla produttività aziendale.
Ugualmente, il divieto assoluto di uti- lizzo delle pavimentazioni fessurate com- porterebbe costi di ristrutturazione dei ri- coveri diffi cilmente sostenibili, con eff etti discutibili in termini di miglioramento delle condizioni di allevamento, quan- to meno sotto l’aspetto igienico. I pavi- menti grigliati assicurerebbero, infatti, la maggiore pulizia e igiene dei box e delle aree di riposo rispetto a quelli pieni. In conclusione, molti degli aspetti relativi alle modalità di stabulazione, compresi la densità massima consentita per i suini all’ingrasso, sono già stati esaustivamente
normati, con pesanti conseguenze dovute ai costi di adeguamento.
L’adozione di soluzioni tecniche e ge- stionali volte a ridurre la competizione e l’aggressività all’interno dei gruppi è un campo in cui sarebbe accettabile un in- tervento, anche se i margini di migliora- mento sono considerati alquanto limitati.
Infatti, proprio perché funzionali al mi- glioramento delle performance aziendali, misure quali la predisposizione di un numero adeguato di abbeveratoi o la co- stituzione di gruppi omogenei per età e taglia dei capi sono già applicate dalla grande maggioranza degli allevamenti professionali.
Polli da carne e galline ovaiole
Stando alle opinioni prevalenti tra gli operatori interessati, anche le norme esi- stenti in tema di protezione dei polli da carne (direttiva 2007/43/Ce) e delle galli- ne ovaiole (direttiva 1999/74/Ce) limita- no lo spazio all’introduzione di ulteriori misure che non impattino sugli equilibri delle rispettive fi liere. Alcuni dei para- metri individuati, come il controllo del- la qualità dell’aria, della temperatura e dell’umidità all’interno dei ricoveri, sono TABELLA 3 - Suini - Importanza/effi cacia e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorati Importanza Fattibilità
Età allo svezzamento importante Non fattibile/ non opportuno: già adeguatamente regolamentata dalla dir. 2008/120/CePoco
Adozione di soluzioni tecniche per evitare competizione nell’accesso ad acqua e cibo
Importante
Fattibile: compatibile con il miglioramento delle performance produttive e dello stato sanitario degli animali; indicazioni specifi che potrebbero riguardare ad esempio il numero minimo di abbeveratoi e la loro corretta allocazione; normalmente adottate
negli allevamenti professionali più moderni e performanti
Controllo del microclima Importante
Fattibile solo in parte: potrebbe richiedere investimenti troppo onerosi per l’installazione di sistemi di ventilazione/raffrescamento; margini ridotti per un effettivo miglioramento:
aspetto cui gli allevatori prestano già grande attenzione per l’impatto sulla produttività e sulle condizioni di salute degli animali
Divieto di stabulazione individuale per le scrofe in gestazione e in maternità
Non importante
Non fattibile/ non opportuno: il divieto della stabulazione individuale continua di scrofe e scrofette gestanti (dir. 2008/120/Ce) assicura già un adeguato standard di benessere;
aumento del tasso di mortalità pre-svezzamento (minore produttività); investimenti necessari per l’adeguamento delle strutture produttive
Densità massima (suini da ingrasso) Importante Non fattibile/non opportuno: già prevista dalla dir. 2008/120/Ce che stabilisce limiti adeguati alle esigenze fi siologiche ed etologiche degli animali; impatto sulla produttività (già ridotta a causa degli adeguamenti alle norme vigenti)
Divieto del pavimento fessurato importanteNon
Non fattibile/non opportuno: peggioramento delle condizioni igieniche e di pulizia dei box; le disposizioni relative alla stabulazione delle scrofe gravide
(dir. 2008/120/Ce) costituiscono il giusto compromesso tra comfort e mantenimento delle condizioni igieniche; investimenti proibitivi per adeguamento delle strutture Stabilità dei gruppi di animali
per evitare competizione Importante Fattibile: aumento della produttività; prassi già seguita dagli allevatori professionali Arricchimento ambientale che
consente attività di manipolazione importantePoco Non fattibile/fattibile solo in parte: non è tecnicamente fattibile sui pavimenti fessurati;
non è facile da gestire nei sistemi di allevamento al chiuso
Suini all’ingrasso in box a pavimento fessurato integrale
aspetti della gestione dell’allevamento a cui i produttori prestano già una parti- colare attenzione, tanto che molti im- pianti sono dotati di effi cienti sistemi di ventilazione e raff rescamento.
La prevenzione degli stress termici, del resto, è unanimemente riconosciu- ta come una condizione indispensabi- le al raggiungimento dei livelli di pro- duttività richiesti dall’industria. Ana- logamente, per quanto riguarda i polli da carne, negli allevamenti intensivi è prassi comune adottare misure volte a preservare la qualità delle lettiere, come la loro fresatura e l’utilizzo di materia- le a elevato potere assorbente (paglia e trucioli). Rispetto a questo punto sarebbe fattibile introdurre requisiti misurabili, come il quantitativo minimo di materiale da utilizzare per unità di superfi cie, te- nendo conto che alterazioni temporanee della qualità dell’aria o della lettiera al- l’interno dei ricoveri spesso dipendono da fattori esogeni che sfuggono al diretto controllo del conduttore.
Nel caso dei polli da carne, poi, vieta- re il ricorso a linee genetiche a rapido ac- crescimento anche negli allevamenti con-
venzionali e intensivi sarebbe allo stato attuale irrealistico, anche considerando l’esigenza dell’industria di trasformazione e la strada da tempo intrapresa dalla sele- zione genetica. Altresì per questo la pos- sibilità di accedere a spazi all’aperto non può prescindere dalla rusticità e dalle altre caratteristiche del tipo genetico.
I livelli di produttività raggiunti e il conseguente contenimento dei costi, re- si possibili dalla selezione di quelle par- ticolari caratteristiche, hanno del resto reso il prodotto competitivo sul merca- to e accessibile a tutte le fasce di consu- matori. Più realisticamente la selezione genetica dovrebbe riuscire a coniugare alle caratteristiche di produttività quel- le di maggiore rusticità e resistenza. Si tratta ovviamente di un percorso che, se si vuole intraprendere, non può esaurirsi nel breve o medio termine.
Il benessere durante il trasporto e al macello
Con i rappresentanti delle fi liere zootec- niche che hanno partecipato al workshop italiano sono stati infi ne analizzati alcuni aspetti relativi alle fasi di trasporto e di macellazione. Riguardo alle operazioni di carico e scarico degli animali, da più parti è stato sottolineato come sia nell’interesse degli allevatori e dei macellatori provve- dere a tutte quelle condizioni che riduca- no i rischi sia di lesioni per gli animali, sia di infortuni per i lavoratori, attraverso, nel TABELLA 4 - Galline ovaiole - Importanza/effi cacia e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorati Importanza Fattibilità
Controllo del microclima e della qualità dell’aria (polvere e ammoniaca)
Non importante
Fattibile: gli allevamenti al chiuso sono già dotati di sistemi di ventilazione e raffrescamento;
margini ridotti per un effettivo miglioramento: aspetto cui gli allevatori prestano già grande attenzione per l’impatto sulla produttività e sulle condizioni di salute degli animali
Densità massima importanteNon Non fattibile/non opportuno: già prevista dalla dir. 1999/74/Ce che garantisce spazi adeguati ai fabbisogni fi siologici ed etologici delle galline; necessità di mantenere livelli di produttività accettabili; impatto della dir. 1999/74/Ce sulla produttività
Divieto del taglio del becco importanteNon Non fattibile/opportuno: accentuazione dei fenomeni di cannibalismo e plumofagia. Aumento della mortalità
Arricchimento ambientale importanteNon Non fattibile/opportuno: già previsto dalla dir. 1999/74/Ce; investimenti per arricchire le gabbie ai sensi della dir. 1999/74/Ce
TABELLA 5 - Polli da carne - Importanza/effi cacia e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorati Importanza Fattibilità
Disponibilità
e qualità della lettiera Importante
Fattibile solo in parte: incidenza dei fattori esogeni che sfuggono al controllo dell’allevatore (qualità del mangime, enteriti, caratteristiche dei pulcini, reazioni alle terapie); possibile introdurre requisiti minimi misurabili ad esempio quantità minime di lettiera per m2 di superfi cie; aspetto che già rientra nella normale prassi degli allevamenti professionali
Controllo del microclima e della qualità dell’aria (polvere e ammoniaca)
Poco importante
Fattibile in parte: controllo della temperatura, dell’umidità e della qualità dell’aria che rientra nella normale prassi degli allevamenti professionali; già disciplinato dalla dir. 2007/43/Ce, che prevede standard appropriati e funzionali anche al miglioramento delle performance produttive
Densità massima importanteNon
Non fattibile/fattibile in parte: già prevista dalla dir. 2007/43/Ce che stabilisce limiti adeguati al soddisfacimento delle esigenze fi siologiche ed etologiche degli animali; densità più basse comprometterebbero la produttività aziendale: ulteriori limiti devono essere compatibili con livelli di produttività accettabili
Divieto delle linee genetiche a rapido accrescimento
Non importante
Non fattibile: non compatibile con gli indirizzi presi dall’attività di selezione genetica; non compatibile con la necessità di mantenere elevati livelli di produttività negli allevamenti convenzionali; impatto economico sull’intero settore
Galline ovaiole allevate con metodo biologico
caso di suini e bovini, la corretta inclina- zione delle rampe di accesso ai mezzi di trasporto, l’adeguata progettazione dei passaggi e dei percorsi e di carico e sca- rico nonché l’eventuale utilizzo di paglia all’interno dei mezzi.
Tali accorgimenti limitano i traumi accidentali che determinano anche il de- prezzamento delle carni e raff orzano le condizioni di sicurezza del personale.
Molti degli aspetti relativi al trasporto sono poi esaurientemente normati da re- golamenti comunitari che non necessi- terebbero di ulteriori integrazioni. Per quanto riguarda gli avicoli i rappresen- tanti degli allevatori ritengono partico- larmente importante facilitare le ope- razioni di cattura utilizzando strutture specifi che e prevedere anche la possibi- lità di stordimento all’interno delle stes- se gabbie di trasporto, in quanto questo eviterebbe agli animali lo stress indotto dalle operazioni di scarico dalle gabbie e di attacco alla linea di macellazione.
Il benessere animale è salvaguardato
Una convinzione condivisa emersa nel workshop italiano, come in quelli organizzati negli altri Paesi partecipanti al progetto EconWelfare, è che le attuali norme comunitarie in materia di benes- sere animale non necessitano di ulterio- ri integrazioni in quanto già suffi cienti a garantire un più che adeguato livello di protezione degli animali negli alle- vamenti e, sotto molti aspetti, all’avan- guardia rispetto al resto del mondo. In alcune fi liere, come quelle delle galline
ovaiole e dei suini, nuovi interventi sa- rebbero recepiti tra l’altro come irragio- nevoli, considerato l’impatto che le at- tuali disposizioni (divieto delle gabbie convenzionali per le ovaiole e obbligo della stabulazione in gruppo per le scrofe in gestazione) rischiano di produrre nel- l’immediato futuro sulla competitività delle rispettive produzioni. In generale, come illustrato in precedenza, sarebbero accettate e maggiormente condivise quel- le misure capaci di combinare l’obiettivo di innalzare il livello di benessere con il miglioramento delle prestazioni produt- tive aziendali o delle condizioni di bio- sicurezza dell’allevamento.
Inoltre, è particolarmente sentito il tema dei carichi burocratici e ammini- strativi che verrebbero imposti agli al- levatori, a cui si aggiungerebbero i costi di adeguamento a nuove prescrizioni in termini di ulteriori investimenti o per- dita di produttività. Ugualmente senti- ta è la necessità di implementare i siste- mi di controllo delle norme esistenti in modo uniforme su tutto il territorio co- munitario, per evitare forme di compe- tizione sleale tra Paesi e Regioni diverse dell’Unione Europea.
Regole più restrittive dovrebbero piut- tosto essere implementate su base volon- taria, come avviene per le produzioni biologiche o con l’adesione a specifi ci disciplinari, quando si è scelto il posizio- namento all’interno di particolari seg- menti di mercato. Imporre all’universo dei produttori strategie di questo tipo si- gnifi cherebbe aumentare i costi di quei produttori che hanno fatto scelte diver- se, in quanto esiste una buona quota di
Per commenti all’articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a:
[email protected] consumatori non disposta o non capace di riconoscere un valore aggiunto a pro- duzioni conformi a più elevati standard di benessere. Anche l’adesione a discipli- nari adottati dalla grande distribuzione organizzata per diff erenziare i propri pro- dotti a marchio può comportare il van- taggio della regolarità della fornitura ma non sempre garantisce il riconoscimento di una maggiorazione di prezzo. Vi sono poi Paesi come l’Inghilterra, dove la quo- ta di mercato coperta dai disciplinari vo- lontari è notevolmente superiore a quella dell’Italia, tanto che gli standard adotta- ti dalle grandi catene distributive hanno valenza sostanzialmente obbligatoria in quanto sono divenute condizione presso- ché necessaria per i produttori zootecnici per accedere al mercato.
Il tema della corretta comunicazio- ne ai consumatori è infi ne particolar- mente sentito dagli attori delle fi liere italiane, oltre che da quelli inglesi, per evitare la diff usione di informazioni scorrette o infondate e al fi ne di sotto- lineare i livelli di protezione raggiunti negli allevamenti europei rispetto ai produttori extracomunitari.
Claudio Montanari Kees de Roest, Paolo Ferrari Centro ricerche produzioni animali Crpa, Reggio Emilia TABELLA 6 - Bovini e di suini nelle fasi di trasporto e pre-macellazione - Importanza/effi cacia
e fattibilità/opportunità degli aspetti migliorativi del benessere
Standard migliorati Importanza Fattibilità
Abbeverata prima del trasporto importantePoco Fattibile solo in parte: essendo già regolamentato dal Reg. Ce 1/2005, non sono necessarie ulteriori prescrizioni per le specie considerate
Impiego di lettiera sui mezzi
di trasporto Importante Fattibile: maggiore protezione contro le lesioni accidentali e gli ematomi; minori rischi di deprezzamento della carne Inclinazione delle rampe
per accedere ai mezzi di trasporto Importante
Fattibile: applicazione delle condizioni di sicurezza per i lavoratori che si occupano delle operazioni di carico e scarico; maggiore protezione degli animali contro le lesioni accidentali e gli ematomi che potrebbero causare il deprezzamento della carne; risparmio di tempo e aumento della produttività del lavoro durante le operazioni di carico-scarico Progettazione dei percorsi,
dei passaggi e inclinazione delle rampe per accedere ai mezzi di trasporto
Importante Fattibile: migliori condizioni di sicurezza per gli addetti alle operazioni di carico e scarico; maggiore protezione contro le lesioni accidentali e gli ematomi; minori rischi di deprezzamento della carne; riduzione dei tempi di carico e scarico
Divieto di utilizzo dei pungoli
elettrici importantePoco
Fattibile solo in parte: limitazioni al loro utilizzo sono già previste dalla normativa vigente (anche se di diffi cile controllo); l’adeguatezza delle strutture e l’addestramento degli addetti alla movimentazione del bestiame è un aspetto molto più importante del divieto al loro utilizzo; mancanza di strumenti alternativi effi caci (da utilizzare in particolari circostanze nelle quali è ammesso l’impiego dei pungoli)