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Casostudio 2

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Academic year: 2021

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Caso studio

2.1

Le strutture prefabbricate

Il concetto di struttura prefabbricata identifica gli edifici la cui maggioranza dei com-ponenti strutturali sono standardizzati e prodotti in impianti specializzati e succes-sivamente trasportati nel sito di costruzione per l’assemblaggio. Questi componenti sono realizzati con metodi industriali basati sulla produzione di massa al fine di co-struire un grande numero di edifici a basso costo ed in tempi contenuti.

Le caratteristiche principali di questa metodologia sono: - la divisione e la specializzazione della manodopera;

- l’utilizzo di strumenti e macchinari, solitamente automatizzati, per la produ-zione di elementi standard ed intercambiabili.

La prefabbricazione in calcestruzzo, idealmente nata a Biarritz e giunta a noi at-traverso un percorso secolare ricco di vicissitudini e di innovazioni tecniche, grazie proprio al continuo miglioramento produttivo oggi si traduce in:

- vastissima disponibilità di componentistica di base;

- spinta specializzazione della produzione di sistemi strutturali integrati e com-ponenti di completamento;

- possibilità di personalizzazione della produzione corrente; - capacità di risposta a specifiche istanze di progetto.

Ha quindi dinamicamente superato i primitivi principi basati sulla produzione in grande serie di manufatti per orientare le sue attuali strategie verso lo sviluppo di sistemi costruttivi a forte specializzazione tecnologica ed elevata qualità e versatilità architettonica.

In Italia le costruzioni prefabbricate rappresentano, specialmente nel settore indu-striale, un’ampia fetta del patrimonio edilizio. L’abbattimento dei costi e la riduzio-ne dei tempi di realizzazioriduzio-ne, requisiti sempre più predominanti sul mercato, sono

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i punti di forza di questa tipologia strutturale che ne comporta la sua diffusione in costante aumento1. Nel 2002, per esempio, sono stati realizzati circa venti milioni di metri quadri di orizzontamenti prefabbricati e sono presenti, nel territorio nazionale, circa 500 aziende con 20000 addetti2.

2.2

L’edificio

Il caso studio preso in esame è un capannone industriale, proprietà della D.V.L. snc e situato nel comune di Correggio (RE). Si riporta una pianta schematica dell’edificio in figura 2.2 nella quale si riportano anche gli assi di riferimento assunti per la mo-dellazione e la numerazione dei pilastri.

Si tratta di una struttura prefabbricata in calcestruzzo armato costituita da pilastri

Figura 2.1: Dimensioni e staffatura della trave

con sezione ad H 40× 40 (le cui scanalature fungono da alloggiamento per i tampo-namenti orizzontali) che poggiano su plinti di fondazione. Questi ultimi assumono dimensioni diverse tra il lato corto (1.02 × 1.02 m) e lungo (1.20 × 1.40 m) del fab-bricato. Sul lato sud, inoltre, era prevista la realizzazione di una seconda struttura affiancata a quella oggetto di studio e quindi le dimensioni dello scavo per l’inse-rimento dei plinti di fondazione e il conseguente getto di rinfianco su questo lato hanno dimensioni maggiori (2.70× 2.70 m contro i 2.20 × 2.20 m del lato nord). Le travi sono anch’esse in calcestruzzo armato, hanno una doppia pendenza con fal-de inclinate fal-del 10% e coprono una luce di 16.40 m (vedi figura 2.1).

I tamponamenti sono costituiti da elementi prefabbricati, presumibilmente allegge-riti, con uno spessore di circa 15 cm.

L’edificio è costituito da un unico piano che copre una superficie rettangolare di

cir-1A.Barsaglini, Modellazione di una struttura prefabbricata in zona sismica, Tesi di Laurea in

Ingegneria Civile, dell’Ambiente e del Territorio

2M.Previdero, Comportamento sismico delle connessioni nelle strutture prefabbricate in C.A., Tesi

di Laurea in Ingegneria delle costruzioni civili

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ca 510 m2 e risulta regolare sia in pianta che in alzato3. Affiancata all’edificio, sul

lato ovest, si trova una piccola costruzione strutturalmente appoggiata al capannone in esame. Questo fabbricato non è stato considerato nella modellazione perché verrà scollegato dalla struttura.

L’edificio è già stato sottoposto agli interventi della prima fase poiché presenta-va le carenze proprie degli edifici progettati senza criteri antisismici. Durante la modellazione si è tenuto da conto degli interventi già effettuati o in procinto di esserlo.

3§7.2.2 NTC 14 Gennaio 2008

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Figura 2.2: Pianta schematica dell’edifico con indicazione del sistema di riferimento utilizzato nella modellazione e la numerazione dei pilastri

Figura

Figura 2.1: Dimensioni e staffatura della trave
Figura 2.2: Pianta schematica dell’edifico con indicazione del sistema di riferimento utilizzato nella modellazione e la numerazione dei pilastri

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