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volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 230

200

URINOCOLTURA DA CATETERE IN PAZIENTI DI AREA INTENSIVA: CRITICITÀ NELL’USO DEL SISTEMA UROQUICK®.

Meledandri M.1, Paciotti S.S.1, Ballardini M.1, Girolami S.1,

Tamburro A1., Spagnesi L.1, Evangelisti M.E.1

1UOC Microbiologia e Virologia. ACO San Filippo Neri, Via Martinotti 20, 00135 Roma.

Introduzione. L’automazione dell’urinocoltura si è diffusa

nei laboratori clinici italiani.

Tra i sistemi disponibili, il nefelometro Uroquick® misura la crescita microbica in terreno liquido, abbreviando i tempi dell’analisi.

Le prestazioni dello strumento sono state valutate in un grup-po di pazienti cateterizzati d’area critica.

Le urine di questi individui, per l’elevata diluizione e l’anti-biotico-terapia in atto, possono presentare problemi di lavo-razione e d’interpretazione.

Metodi. Nel gennaio-aprile 2004 sono stati esaminate le

urine provenienti dall’area intensiva dell’ACO S.Filippo Neri di Roma.

Sono stati considerati i campioni di 100 pazienti, muniti di catetere a circuito chiuso. Per ognuno è stata indicata dal reparto l’eventuale terapia antibiotica.

Le urine sono state prelevate nell’apposito sito del sistema. I campioni sono stati così processati:

1) conteggio carica microbica + Par-test mediante Uroquick®

(procedura a 180 minuti);

2) microscopia a fresco del sedimento (400x);

3) semina su piastre con ansa da 10 µl. Per la valutazione si

è adottata la seguente definizione di batteriuria: sviluppo su piastra di 1-2 specie, carica >= 104CFU/ml.

Lo stesso cut-off, con >5 leucociti /p.c.m., è stato usato per la definizione presuntiva d’infezione urinaria.

Risultati. Preliminarmente, è stata riscontrata una rilevante

quota di campioni con antibiotico: 62% di Par-test (+), con-tro un’antibiotico-terapia dichiarata del 54%. Il sistema ha mostrato una sensibilità del 74% e specificità del 98% nel rilevare batteriuria.

Quando i campioni negativi, con Par-test (+), erano classifi-cati come positivi (per sospetta presenza di microrganismi inibiti), la sensibilità si incrementava a 95%.

Tuttavia, considerando la presenza di >5 leucociti nel sedi-mento, sensibilità e specificità declinavano, rispettivamente, a 56% e 85%. In tal caso l’uso del Par-test, quale indicatore di presunta infezione nei campioni negativi, si rivelava inaf-fidabile (sensib.= 94%, specif.= 24%).

Conclusioni. Uroquick® ha mostrato un buon valore

predit-tivo posipredit-tivo (PPV) nel rilevare batteriuria, ma un insoddi-sfacente valore predittivo negativo (NPV).

Il sistema ha presentato comunque bassi PPV e NPV nei con-fronti della presunta infezione.

L’uso integrato del Par-test ha consentito di migliorare le pre-stazioni nella determinazione della sola batteriuria. I risultati sembrano suggerire l’opportunità di scorporare la lavorazione dei campioni urinari di area critica, rispetto al flusso di routine dello strumento automatico.

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