I miei ricordi parlano
Col grembiulino e lo zaino sulle spalle ebbe inizio l’avventura, densa d’emozioni, d’aspettative… di paura!
Mano nella mano all’abile insegnante
Leggere e scrivere è stata la prima tappa importante!
La seconda classe elementare riservò sillabe e tabelline:
esercizi di ritmo tutte le mattine e poi… musiche, canti, spettacolo finale:
al solo ricordo la gioia assale!
Il terzo anno, capitoli di storia e geografia, solo per qualcuno, erano pagine d’allegria!
E mentre la maestra chiedeva: -Ragazzi, “studiai” che tempo è?
Qualcuno rispondeva: -È tempo… “perso”, almeno per me!
Intanto continuò faticoso lo studio in quarta:
perle di sudore su pagine e pagine di carta, ma il pc arrecò divertimento e sorrisi:
sulla tastiera movimenti veloci e decisi.
In quinta, giunti al traguardo del cammino elementare, quello zaino, consunto dal tempo, ricco d’emozioni, appare…
Ah, se solo potesse parlare…
ne avrebbe di cose da raccontare!
Giochi, poesie da declamare, nozioni apprese, applausi, lacrime, lavori di gruppo, sorprese!
Or, vecchio compagno nel viaggio del sapere e dei divertimenti, siamo grandi: c’è da varcare il traguardo e ne siam contenti.
È triste doverti lasciare,
ma talvolta, sulle spalle, come dolci ricordi, tornerai a sostare!
Ricordo in rima della vostra maestra Andreocci Stefania
Si sta concludendo l’anno scolastico e, con esso, la prima tappa d’istruzione, al tempo del Coronavirus…
La pandemia, con la preoccupazione di doverci difendere da un insidioso fantasma e l’ansia di esserne aggrediti senza accorgercene, ha calato il sipario sulle aule, ha imbavagliato la campanella ed ha interrotto bruscamente l’attività didattica…
Addio alle lezioni frontali, intessute di dinamiche relazionali, d‘interazione, di cooperazione, di condivisione, d’esternazione pensieri e sogni, d’emozioni;
addio alle gite, ai viaggi di istruzione, all’ambita premiazione al Senato; addio all’agognato commiato dell’ultimo giorno di scuola, nell’abbraccio collettivo, a suggello della prima tappa del cammino scolastico.
Unitamente al mesto commiato, la pandemia intende portarsi via anche un rito non privo di valore, in virtù della propria eccezionalità: la foto di classe, la rappresentazione ufficiale di un gruppo di alunni, compagni di un lungo percorso scolastico…
Sì, vuole offuscare un folgorante flash di sorrisi e di commozione che gli scolari di oggi si ritroveranno tra le mani un domani, magari impolverato, nel “cassetto dei ricordi” (Brando avrebbe utilizzato questa metafora), ma che susciterà le innumerevoli emozioni di quest’anno… a metà.
Beh, questa restrizione non avrà la meglio!
Certo, alcuni studenti si metteranno in posa, magari davanti alla telecamera del pc, con uno scatto screenshot, ma così il rito collettivo diventerà individuale, solitario…
No, io intendo proporvi un’alternativa, unica nel suo genere, una “foto pensata”, una rappresentazione iconica dei vostri amici di viaggio… e, quest’anno, ogni “foto scattata nel ricordo, a distanza” sarà diversa dalle altre, perché catturerà l’immagine che ognuno di voi ha dei suoi compagni, sia esteriore che interiore.
ISTITUTO COMPRENSIVO
“GINO FELCI”
Classe 5ª B Plesso “Luigi Novelli”
a.s. 2019-2020
Quando il 4 marzo abbiamo varcato la soglia della nostra aula per l’uscita da scuola, mai avremmo immaginato che QUELLO sarebbe stato l’ultimo giorno di quinta…
CHIARA C.
GABRIELE B.
ALUNNI
Gabriele B., Amelie C., Emma C., Ginevra C., Chiara C., Pietro D.B., Elena D., Aurora F., Noemi F., Lamis K., Lucrezia L., Maria Chiara M., Rafael P., Mattia P., Mattia P.,
Giovanni P., Brando S., Filippo S., Carla T.
ELENA D.
EMMA C.
5 ͣ B
LAMIS K.
AURORA F.
VISIONE FRONTALE VISIONE AEREA
CARLA T.
LUCREZIA L .
NOEMI F.
GINEVRA C.
RAFAEL P.
AMELIE C.
G I O V A N N I P.
PAROLA DI BRANDO!
Che bei ricordi della scuola primaria si rincorrono nella mente, anche se la classe 5^ è durata poco e, dunque, ha lasciato poche tracce di sé… Vi spiego il perché. A gennaio, in Corea e in Giappone è sopraggiunto un piccolo mostro che, se
“conquista il tuo territorio”, hai la polmonite e noi, all’epoca, andavamo a scuola.
A febbraio, dato che quel nemico invisibile vagava nel mondo, c’è stato qualche contagio in Italia e, anche allora, noi andavamo a scuola, ma poi, a marzo, estrema restrizione: tutti chiusi in casa, e la scuola? Non si sa niente e poi, sì, la brutta notizia: la scuola elementare finisce qui!? Ma io volevo continuare ad imparare, trascorrere gli ultimi mesi con i miei amici e, invece… Ognuno nella propria strada, nella propria casa, con i suoi sogni nel cassetto, magari guardando quelle foto degli spettacoli scolastici impolverate e solo così ritornare a scuola, col pensiero! Per fortuna, nel mio piccolo cuore c’è un angolo dove ho riposto i ricordi di questa lunga esperienza scolastica!
MATTIA P.
AMELIE C.
BRANDO S.
AMELIE C.
FILIPPO S.
MARIA CHIARA M.
Con l’addio alla classe, la tristezza è dentro e fuori di noi, in un groviglio di abbracci in bianco e nero: ecco la suggestiva rappresentazione di Brando.
Bene. Testo di commiato da parte di Rafael P.
La scuola è un grande dilemma,
ma per fortuna nella classe c’è Emma!
Tutti i giorni, ormai da cinque anni, col mio migliore amico, il Sor Giovanni!
Certo, è stata dura svegliarsi all’alba chiara…
Ma… poi non tanto, perché c’era Maria Chiara!
Tutte le mattine, la voce della mamma: -Alzati, che è ora!
Infatti, poco dopo, avrei visto Aurora!
Entravo in classe, con inerzia
e, alla mia destra, si sedeva Lucrezia!
Quando avevo difficoltà in geografia, chiedevo aiuto al compagno Mattia!
L’anno sta finendo, ma non so quando:
lo chiederò, in videolezione, al mio amico… Brando!
Sì, perché così lavoriamo da quando c’è la pandemia:
da quando son “cadute le braccia”, a me e Mattia!
Che brutta situazione, che brutto inghippo…
l’ha detto anche il mio amico Filippo!
Siamo andati avanti, come su una barca a remi, malgrado tutto e, per fortuna, col sorriso di Noemi, pur senza guardar troppo indietro,
come ha sentenziato il vivace Pietro!
Per tutti noi è stato un gran dispiacere
-Ma tutto passerà- lo ha detto il saggio Gabriele!
Andremo alle medie e sarà una nuova esperienza, con la speranza di avere una bella accoglienza!
Magari, mi troverò in classe con Ginevra, Lamis o Carla…
Una cosa è certa: questa scuola dovremo lasciarla!
Sì, saremo costretti a doverci separare
e anche Amelie, Elena e Chiara, forse, non potrò incontrare!
Questa è la mia cara classe e la porterò sempre nel cuore:
ripensando a tutti loro… sopraggiungerà il buon umore!
Un ringraziamento speciale alle mie maestre:
Paola, Daniela, Emanuela e Stefania che mi mancano tanto e tanto mi hanno dato!
C’è posta per gli alunni della 5^B Mittente: Carla T.
Velletri 04/06/2020 Cari compagni,
i cinque anni trascorsi insieme mi hanno riempito di gioia e, in tutto questo tempo, siamo diventati più di semplici compagni di classe che hanno affrontato la scuola insieme, siamo divenuti amici, che si rispettano e si vogliono bene tra di loro, come una piccola famiglia nata cinque anni fa, quando eravamo dei bambini che ancora non sapevano affrontare il mondo.
Ma siamo arrivati ad oggi, insieme e, anche se a volte siete stati fastidiosi, in modo positivo, sarà difficile scordarmi di voi…
Da quando abbiamo iniziato il nostro viaggio scolastico ho visto diverse tonalità di colore in ognuno di voi:
quando giocavate lo facevate con determinazione (rosso), quando facevate un sorriso era splendente (arancione), quando il vostro cuore s’animava era d’oro (giallo),
quando siete cresciuti moralmente era un germoglio (verde), quando abbiamo cavalcato l’oceaniche onde di scuola (blu), quando abbiamo superato insieme i momenti bui (indaco) e quando abbiamo vissuto i giorni felici in armonia (violetto).
Questo è quello che penso su di voi e di me: insieme siamo un vivace arcobaleno.
Filippo S.
Cari ragazzi,
sta terminando il ciclo di scuola primaria: si avvicina... l’ultimo giorno del quinquennio che conclude una “tappa del percorso scolastico”, un cammino vissuto intensamente, con tanta fatica e anche con il forzato distacco, proprio in dirittura d’arrivo! Sì, inaspettato e brusco è sopraggiunto l’addio a quell’aula dalle pareti “vestite” di luce, adorne della vostra operosità su cartelloni intrisi d’animati colori; alla soffocata voce della campanella, quale sentenza di fine lezione; alla briosa vivacità serpeggiante nell’atrio della conoscenza; agli imbrattati ghirigori sulle sudate carte!
Tanti sono i ricordi che affollano la mente, avviluppata in un turbinio d’emozioni, ed ecco scorrere, come in una pellicola d’altri tempi, un fotogramma dopo l’altro della lunga ed intensa attività educativo-didattica che mi porterò dentro, poiché ognuno di voi ha lasciato in me la sua “impronta”: quelle “orme di scuola” che s’imprimono sulle pagine ingiallite dalla patina del tempo.
Tenendoci per mano, siamo cresciuti “insieme”: io, arricchita dal dono dei vostri sorrisi e dal vostro coinvolgente e gioioso sguardo sul mondo, capace di rigenerare spiritualmente, caricandomi d’ottimismo e briosità; voi, in pullulante maturità d’essere e di sapere! Così, tra “quaderni uditori” (sì, quelli con le orecchie!) e matite spuntate, creato un sereno ambiente educativo d’apprendimento, un laboratorio di sviluppo mentale e un luogo di educazione, d’orientamento ai valori, vi ho introdotti “agli alfabeti del conoscere, del vivere, dell’essere in reciproca interazione e sintonia”, cercando di cogliere in tutti voi “quel grumo pulsante di potenzialità preziose” per promuoverne la crescita integrale ed armonica con dolcezza, con intelligenza sensibile, nel rispetto della vostra libertà, consapevole d’investirne profondamente la vita interiore. Animatrice della vita di gruppo, ho vissuto con entusiasmo tra voi, cari ragazzi, credendo sinceramente in voi, prodigandomi ad esortare, confortare, gratificare, sostenere, incoraggiare, ascoltare, correggere, spiegare… ed anche rimproverare, senza erigermi dal pulpito a
“predicatrice”, ma ritenendo fondamentale propormi ad esempio di vita, per ottenere un proficuo insegnamento.
È stato più di un lavoro al quale mi sono dedicata con estrema solerzia ed amore per intima ed inconcussa convinzione. Mi sono avvicinata a voi con lo spirito di un’esploratrice: con curiosità, rispetto, disponibilità a intraprendere un avventuroso viaggio. L’impegno a conoscervi col vostro vissuto, il vostro mondo interiore fatto di conoscenze, di curiosità, di sete di sapere, ma anche di bisogni affettivi, di dubbi, di paure, d’insicurezze… È stato un avvincente itinerario, volto ad esplorare la personalità, per adattare i tanti progetti didattici promossi, anche con la presenza dei vostri genitori e nonni, ai bisogni di ognuno di voi, alle vostre capacità di apprendimento.
China sui banchi, in attento ascolto, sono partita dalle vostre esperienze e dai vostri interessi, dalla realtà psicologica e culturale, per costruire l’edificio dell’alfabetizzazione educativa e didattica. Da “regista educativo”, ho predisposto lo “scenario interattivo” nel quale l’apprendimento si è realizzato, permettendovi l’azione diretta, l’esplorazione, la riflessione, il ruolo di “attore del vostro processo formativo”, ponendovi nella condizione di interagire con gli altri, di organizzarvi in forme di lavoro cooperativo e di aiuto reciproco, di fare proprie le esigenze altrui, di rispettare regole e norme di convivenza.
Nel processo di formazione, prima ancora che insegnante, in primis, mi sono posta come educatrice, adottando un modello di comportamento da offrire attraverso l’operato quotidiano. Ed ho cercato di far comprendere, a voi e alle vostre famiglie, come la scuola e lo studio, attento e costante, con un buon bagaglio culturale, siano il passaporto per un futuro di successo. Ci ho provato, con tutte le mie forze e, non so se ci sia riuscita, perché ciò che si apprende a scuola non sempre è misurabile nell’immediato, anzi spesso si valuta pienamente e si apprezza nel futuro: “la semina, comunque, è stata approntata” e le coltivate competenze, se irrigate con costanza ed amore, produrranno i fruttuosi raccolti sperati!
Ora siete dei bellissimi ragazzi, ricchi di conoscenze e pronti ad intraprendere una strada tutta in salita, quella delle medie! Dunque, sembra esser giunto il momento dell’addio che induce all’emozione, pensando al distacco come ad un evento negativo, poiché priva di qualcosa o qualcuno che ha accompagnato e condiviso un frammento della nostra esperienza, ma non è così… Io non credo negli addii, ma negli arrivederci e non voglio scorgere gli animi tristi e nostalgici di questi giorni, sullo schermo del computer! Il passato è prezioso per la formazione di ciascuna persona, ma occorre guardare al futuro… no, non quello “semplice o anteriore”, studiato col modo indicativo dei verbi, ma quello che fa volgere lo sguardo all’orizzonte, che vi auguro radioso e foriero di gioie e successi!
Dunque, eccoci giunti alla fine ciclo scolastico, al sopraggiunto congedo dai voi, miei adorati alunni… Beh, non avverto una perdita, ma un arricchimento: sì, perché, ripeto… nel nostro viaggio, non ho solo insegnato, ho anche imparato, e da voi, “piccoli fanciullini pascoliani”, che mi avete fatto osservare il mondo con i vostri occhi, che mi avete indotto a cogliere il non detto, il non scritto, ciò che ognuno di voi ha raccontato tra le righe, in uno sguardo spento tra mute parole, in ammiccanti sorrisi sdentati, ma traboccanti gioia e dunque… a scorgere, in quell’acquerugiola, tra rabeschi cirri scarmigliati da spirante brezza, non lacrime del cielo, ma coriandoli di cristallo…
Ad maiora semper, La maestra Andreocci Stefania
8 giugno 2020 Alunni classe V B
Cari bambini e bambine,
questi cinque anni sono trascorsi così in fretta, siete stati degli alunni meravigliosi e adesso che vi devo lasciare per il grande passo verso la scuola secondaria di primo grado ho un grande nodo alla gola, non vi dimenticherò mai e aspetterò sempre vostre notizie!
Questa poesia la dedico ad ognuno di voi. Con affetto maestra Manuela QUELLO CHE RESTA (di Germana Bruno)
E adesso non sono più la tua maestra, ma rimarrai qui, dentro la mia testa,
dentro il mio cuore e in mezzo ai miei pensieri anche quando io sarò per te già ieri.
Per me sei ieri, oggi e anche domani, sei stato il bimbo dato alle mie mani per diventare ragazzo e uomo vero, per fare cose di cui puoi andare fiero.
Ma in fondo io so già quello che resta sarò per te per sempre la maestra e tu per me non uno dei tanti,
ma il più importante, come tutti quanti.
La maestra Paola, nel congedarsi da tutti voi,
cari bambini, v’invita a riflettere
su alcuni aforismi di Madre Teresa di Calcutta:
fatene tesoro!
Questo è il messaggio della maestra Daniela
8 Giugno 2020
Cari bambini, ecco, ci siamo!
Il è arrivato...
È il momento di aprire le ali del sogno e dell’ entusiasmo
alla scoperta del mondo ,
tutti pronti per spiccare il volo .
Ci sono delle parole di un’antica ballata che apprezzo particolarmente
e che oggi voglio, con tutto il mio affetto, condividere con voi:
Questo è il messaggio della maestra Manila
Sono passati 5 lunghi anni. È stato bello condividere con voi tanti momenti e quest'ultimo anno con il covid, con tutti i problemi della dad: non se lo sarebbe aspettato nessuno, ma siamo comunque andati avanti aiutandoci l'un l'altro e imparando comunque cose nuove. Vi auguriamo di trovarvi bene anche alle scuole medie e di continuare ad imparare…
Qualcuno disse non si finisce mai di imparare e in quest'anno lo abbiamo sperimentato in tutti i modi. Un buon anno scolastico per l'anno prossimo il che è tutto dire. E' un punto interrogativo per tutti. Un grande in bocca al lupo dalle vostre insegnanti della 5 b.
Questo è il messaggio della maestra Giulia
Cari bambini, sono la maestra Giulia. Purtroppo non vi ho potuto conoscere dal vivo (o forse ci siamo già visti e non lo ricordiamo!), penso ci saremmo piaciuti e divertiti molto! Finire la primaria è un traguardo molto importante, forse più rilevante rispetto alla fine di altri percorsi di studio. A Giugno finisce la scuola che siete ancora bambini e pochi mesi dopo, già siete dei ragazzi più autonomi e pronti ad essere trattati e a comportarsi un pochino più da adulti. Questo non è certo stato un anno facile, per nessuno, tenete bene impresso nel vostro cuore l’amore e l’impegno che le maestre hanno dedicato a voi e alle vostre famiglie per aiutarvi a sbocciare. Ricordate i sacrifici dei vostri genitori per non farvi mancare nulla nonostante le preoccupazioni e tenete a mente anche cosa ha significato per voi questo periodo, quanto vi ha fatto crescere, le cose buone e le cose brutte. Insegno religione quindi non posso che ricordarvi che “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”, quindi abbiate sempre fiducia in voi e affidatevi a chi ha messo la propria vita a servizio della vostra crescita! Buone vacanze, sorridete alla vita e anch’essa vi sorriderà!