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Domenica 29 marzo 2020
N. Data Pag Testata Articolo Argomento 1 29/03/2020 2 IL PICCOLO ALTRI 11 MORTI IN REGIONE VERSO I 100 POSTI LETTO NELLE TERAPIE INTENSIVE SANITÀ LOCALE 2 29/03/2020 2,3 MESSAGGERO VENETO L'ANDAMENTO QUOTIDIANO IERI È STATO IL GIORNO COL RECORD DEI DECESSI I MORTI
SONO UNDICI SANITÀ LOCALE
3 29/03/2020 2 MESSAGGERO VENETO MENO DELLA METÀ DELLA MORTALITÀ LOMBARDA PICCO DEI CONTAGIATI REGISTRATO
MERCOLEDÌ SANITÀ LOCALE
4 29/03/2020 3 IL PICCOLO "IO, AMMALATO DA UN MESE TRA GUARIGIONI ILLUSORIE E TEST SEMPRE POSITIVI" SANITÀ LOCALE 5 29/03/2020 3 IL PICCOLO COMMISSIONE "FANTASMA" SI ACCENDE LO SCONTRO SANITÀ LOCALE 6 29/03/2020 4 IL GAZZETTINO DIECI MALATI DALLA LOMBARDIA ALTRI UNDICI DECESSI IN 24 ORE SANITÀ LOCALE 7 29/03/2020 6,7 IL PICCOLO A TRIESTE CONTAGI TRE VOLTE PIÙ ALTI DI QUELLI REGISTRATI NELL'ISONTINO SANITÀ LOCALE 8 29/03/2020 6 MESSAGGERO VENETO SANIFICAZIONE DELLE AMBULANZE CON L'OZONO: GIÀ 100 INTERVENTI SANITÀ LOCALE 9 29/03/2020 22 IL GAZZETTINO DI PORDENONE IL GIORNO NERO: 11 VITTIME DUE DECESSI IN PROVINCIA SANITÀ LOCALE 10 29/03/2020 22 MESSAGGERO VENETO PORDENONE L'EPIDEMIOLOGA DEL CRO: "SPERANZA DAL VACCINO" SANITÀ LOCALE 11 29/03/2020 23 IL GAZZETTINO DI UDINE PICCO DELLE EMERGENZE IN UN SOLO GIORNO QUATTROMILA TELEFONATE SANITÀ LOCALE 12 29/03/2020 23 IL GAZZETTINO DI UDINE PALMANOVA PRONTA AD ACCOGLIERE PAZIENTI E PERSONALE SANITÀ LOCALE 13 29/03/2020 23 IL GAZZETTINO DI PORDENONE IL PIANO PER PROTEGGERE GLI OPERATORI SANITARI RESTERANNO ISOLATI SANITÀ LOCALE 14 29/03/2020 23 IL GAZZETTINO DI PORDENONE NUOVI POSTI IN TERAPIA INTENSIVA ENTRO UNA SETTIMANA SARANNO CENTO SANITÀ LOCALE 15 29/03/2020 24 IL GAZZETTINO DI PORDENONE SAN VITO, DOPO L'EMERGENZA L'HOSPICE TORNERÀ ALLA SUA FUNZIONE SANITÀ LOCALE 16 29/03/2020 24,25 IL GAZZETTINO DI PORDENONE "IL PICCO NON È LONTANO MA C'È ANCORA DA LOTTARE" SANITÀ LOCALE 17 29/03/2020 25 IL GAZZETTINO DI PORDENONE EMERGENZA VIRUS, STRESS ALLE STELLE SANITÀ LOCALE 18 29/03/2020 26 IL GAZZETTINO DI PORDENONE INFERMIERI IN TRINCEA "NESSUNO DI NOI MOLLA" SANITÀ LOCALE 19 29/03/2020 29 IL GAZZETTINO DI PORDENONE (C) CED DIGITAL E SERVIZI | ID: 00209372 | IP ADDRESS: 2.37.90.241 SFOGLIA.ILGAZZETTINO.IT
TRAPIANTI DI MIDOLLO "CERTIFICATI" SANITÀ LOCALE
20 29/03/2020 32 MESSAGGERO VENETO PORDENONE HOSPICE, FIRME ON LINE CONTRO IL REPARTO COVID SANITÀ LOCALE
21 29/03/2020 32 MESSAGGERO VENETO ALL'OSPIZIO DI LOVARIA ARRIVANO RINFORZI SANITÀ LOCALE
22 29/03/2020 35 MESSAGGERO VENETO PORDENONE "NOMINATI NUOVI MEDICI DI FAMIGLIA SCELTE E CAMBI SOLO PER TELEFONO" SANITÀ LOCALE 23 29/03/2020 37 IL GAZZETTINO DI PORDENONE LO PSICOLOGO AIUTA GLI OPERATORI DELLA CASA DI RIPOSO AD ARGINARE LO STRESS SANITÀ LOCALE
Altri 11 morti in regione Verso i 100 posti letto
nelle Terapie intensive
In Fvg sono 1.436 i contagi totali. Riccardi annuncia l'ulteriore potenziamento entro la prossima settimana per l'assistenza ospedaliera ai pazienti più gravi
Diego D'Amelio / TRIESTE
Nel susseguirsi quotidiano dei numeri regionali dell'e
mergenza coronavirus, la cur
va torna a salire, con undici nuove morti (il dato più alto di sempre) da registrare e un aumento di altri 119 casi posi
tivi, che giungono così a quo
ta 1.436 dall'inizio dell'epide
mia. Pur essendo ben lonta
no dai tragici livelli di altre re
gioni settentrionali, l'impat
to del Covid19 non allenta la morsa in Friuli Venezia Giu
lia e il vicepresidente Riccar
do Riccardi annuncia che en
tro la prossima settimana si arriverà a garantire cento po
sti per la terapia intensiva, mentre l'Ordine dei medici di Trieste si appella alla giunta Fedriga per avere chiarezza sul numero di sanitari infetta
ti nel corso di queste difficili settimane.
I casi di coronavirus accer
tati toccano dunque quota 1.436. I dati per provincia so
no così suddivisi: 530 a Udi
ne, 452 a Trieste, 362 a Porde
none, 85 a Gorizia e 7 in cor
so di registrazione. Salgono ovviamente anche i guariti che sono ormai 229 (+15), tra guariti negativi al tampo
ne e persone non ancora ne
gative ma ormai senza più sin
tomi. Colpisce però il dato dei decessi, con 11 nuove
morti, che portano a 87 il nu
mero complessivo: ben 51 a Trieste (+6), 26 a Udine (+3), 9 a Pordenone (+2) e 1 Gorizia, con una media di 83 anni. Se sono 838 le perso
ne che possono restare in iso
lamento domiciliare, i ricove
rati in reparti Covid19 sono 223 (+1) e 59 (+2) sono quelli che si trovano in tera
pia intensiva.
E proprio rispetto al piano di rafforzamento delle riani
mazioni, Riccardi ha assicura
to che entro alcuni giorni si potrà arrivare a cento posti letto sparsi sul territorio re
gionale. "Se non ci fossimo at
trezzati a livello di pianifica
zione – dice il vicepresidente – per affrontare questa emer
genza, non saremmo stati in grado di dare un importante aiuto alle strutture sanitarie della Lombardia ricoverando nelle nostre terapie intensive dieci pazienti gravi affetti da Covid19". I posti sono arriva
ti a 78 e nei prossimi giorni se ne allestirà un'altra ventina grazie alla conclusione dei la
vori a Cattinara, come recita una nota della Regione.
Nell'incontro con i sindaci delle Valli e Dolomiti friula
ne, che ha inaugurato il giro di confronto con i primi citta
dini del Fvg, Riccardi è torna
to ancora una volta sul tema della centralizzazione delle forniture dei dispositivi di protezione, non risparmian
do critiche implicite al gover
no: "Da questa scelta finora non si sono visti in tutto il Pae
se risultati incoraggianti. Per questo motivo ogni Regione ha cercato di muoversi per proprio conto, come abbia
mo fatto noi con un bando per l'acquisto di mascherine destinate alla popolazione e prodotte dalle aziende del territorio".
Ma la situazione degli ap
provvigionamenti resta criti
ca e il mondo della sanità è in fibrillazione. E così il presi
dente dell'Ordine dei medici Dino Trento decide di scrive
re a Riccardi e al direttore dell'Azienda sanitaria Anto
nio Poggiana. A quest'ulti
mo, i professionisti chiedono di "conoscere il numero dei medici dell'area giulia
noisontina ad oggi risultati contagiati da Covid19". Un dato che i medici ancora non conoscono e che la Regione non diffonde nonostante le ri
petute pressioni. Al vicego
vernatore, Trento domanda invece di sapere "i criteri con cui viene decisa o meno l'ese
cuzione del tampone diagno
stico sull'operatore sanitario venuto a contatto con caso so
spetto o accertato", ricordan
do che la Federazione nazio
nale degli Ordini dei medici richiama da tempo la necessi
tà di sottoporre al test tutti i sanitari in sorveglianza atti
va. Il medico e consigliere re
gionale Walter Zalukar si au
gura infine che davanti alla
"situazione esplosiva delle ca
se di riposo" si intervenga quanto prima.
I NUMERI
DEL CONTAGIO IN FVG
Casi positivi 1.436 (+119) di cui
Trieste 452
Gorizia 85
Udine 530
Pordenone 362
altro/in fase di verifica verifica 7
Guariti 229
87 (+11)
Decessi
di cui
Trieste 51
Udine 26
Pordenone 9
Gorizia 1
Ricoveri in Terapia intensiva 59
Ricoveri in altri reparti 223
Persone in isolamento 838
domiciliare
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l'andamento quotidiano
Ieri è stato il giorno
col record dei decessi i morti sono undici
Il bilancio sale a 87 di cui 51 nella provincia di Trieste Torna ad aumentare il trend dei casi positivi: sono 1.436
Mattia Pertoldi / UDINE
Tornano a crescere legger
mente, sia a livello numerico sia di percentuale, i contagia
ti in Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto, ieri, è stata la giornata con, purtroppo, il nu
mero record di decessi in re
gione, ben 11 in appena 24 ore.
Partiamo con la cifra dei nuovi casi di positività cre
sciuti del 9% – venerdì era sta
to del 7,6% e giovedì del 7,4% – rispetto alla giornata precedente. I positivi, infatti, salgono a mille e 436 persone con un balzo in avanti di 119 casi. Udine resta la provincia con la quantità più alta di con
tagiati e cioè 530 (+43 rispet
to a venerdì), seguita da Trie
ste con 452 (+41), Pordeno
nese con 362 (+30) e Gorizia con 85 (+6).
Il dato veramente negativo è, come accennato, quello le
gato ai decessi considerato co
me se ne siano registrati ben 11 – record da inizio pande
mia – in una sola giornata. A
pagare il conto maggiore è Trieste con 51 persone scom
parse (in aumento di 6 rispet
to a due giorni fa), poi c'è Udi
ne con praticamente la metà dei morti (26 e una crescita di 3 persone), Pordenone (9 e un aumento di 2) e infine Go
rizia sempre ferma a un solo decesso. Notizie migliori, in
vece, arrivano dal dato relati
vo ai pazienti ricoverati nei nosocomi del Friuli Venezia Giulia e da quello complessi
vo dei guariti. Per quanto ri
guarda le ospedalizzazioni, nel dettaglio, queste sono pa
ri a 282 pazienti (+3 rispetto a ieri), di cui 223 nei reparti di Malattie Infettive (+1) e 59 (+2) in quelli di Terapie in
tensiva (comprensivi di 5 pa
zienti trasferiti dalla Lombar
dia). Le persone in isolamen
to domiciliare sono diventate invece 838, in aumento di 90 pazienti rispetto a ieri. Non male infine, come accennato, anche il conto dei guariti.
Questi, nel dettaglio, salgono a quota 229 (+15 in un gior
no), mentre quelli "ufficiali", cioè con doppio tampone ne
gativo a distanza di una setti
mana sono diventati 76 (+11 rispetto a venerdì).
A proposito di territorio, inoltre, ieri il vicepresidente, con delega alla Salute, Riccar
do Riccardi si è rivolto ai sin
daci del Friuli Venezia Giulia ricordando il lavoro svolto da iniziocrisi. "Se non ci fossi
mo attrezzati a livello di piani
ficazione per affrontare que
sta emergenza – ha spiegato – non saremmo stati in grado di dare un importante aiuto alle strutture sanitarie della Lom
bardia ricoverando nelle no
stre Terapie intensive una se
rie di pazienti gravi affetti da coronavirus". Affrontando il tema delle protezioni indivi
duali, Riccardi ha rimarcato come il Governo centrale ab
bia inserito le forniture tra i compiti della gestione com
missariale nazionale. "Da questa scelta finora non si so
no visti in tutto il Paese risulta
ti incoraggianti – ha continua
to Riccardi –. Per questo moti
vo ogni Regione ha cercato di muoversi per proprio conto, come abbiamo fatto noi con un bando per l'acquisto di ma
scherine destinate alla popo
lazione e prodotte dalle azien
de del territorio".
Riccardi, ribadendo la deci
sione di affidare ai Comuni le modalità di distribuzione del
le mascherine, ha manifesta
to la piena disponibilità al confronto con i sindaci "nel ri
spetto del principio di sussi
diarietà che anima l'azione della Regione". Da un punto di vista clinico, il vicegoverna
tore ha spiegato che in Friuli Venezia Giulia l'età media del
le persone decedute a causa del coronavirus è di 83 anni e la mortalità è determinata an
che dalla presenza di altre pa
tologie. Infine, sulla questio
ne relativa alle residenzeper anziani, la strategia della Re
gione, dove possibile, è quel
la del contenimento e della cu
ra delle persone all'interno delle strutture attraverso un'unità specializzata .
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CASI, TAMPONI, MORTALITA': ITALIA, LOMBARDIA, VENETO E FVG A CONFRONTO dati al 27 marzo 2020
ITALIA LOMBARDIA VENETO FVG
casi totali 86.498 37.298 7.497 1.317
decessi 9.134 5.402 313 76
mortalità 10,6% 14,5% 4,2% 5,8%
tamponi eseguiti 394.079 95.860 83.267 11.841
tamponi positivi 21,9% 38,9% 9,0% 11,1%
tamponi/1.000 abit. 6,5 9,5 17,0 9,8
I CONTAGI IN FRIULI VENEZIA GIULIA
TOTALI 1.436 GUARITI 229
PORDENONE UDINE
GORIZIA
DECESSI 87
TRIESTE
RICOVERATI 282
L'emergenza in FVG
TRIESTE 452 PORDENONE 362
UDINE PORDENONE
UDINE 530 GORIZIA 85
GORIZIATRIESTE
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Meno della metà della mortalità lombarda Picco dei contagiati registrato mercoledì
Il confronto tra i dati del Friuli Venezia Giulia e quello delle altre regioni dimostra la minore incidenza del virus a livello locale
Riccardo De Toma / UDINE
In Italia il picco dei contagi è stato già raggiunto? E in Friuli Venezia Giulia, anche qui la curva ha incominciato la sua fase discendente? E prima an
cora: come spiegare il 10% di vittime che conta l'Italia e le forti differenze tra regione e re
gione? Qualche risposta in più, forse, si
può ottenere leggendo più approfondita
mente l'evolu
zione dei nu
meri che di giorno in gior
no fornisce la
Protezione Civile, con il suo bollettino serale, atteso col fia
to sospeso dagli addetti ai lavo
ri e dai milioni di italiani chiusi in casa nella speranza che l'of
fensiva del virus cominci a per
dere di forza.
LA MORTALITÀ
Uno dei dati più discussi in que
sta drammatica fase è l'eleva
tissima mortalità provocata dal virus in Italia: da qualche giorno la percentuale di morti rispetto ai casi (ufficiali) supe
ra stabilmente il 10%, oltre il triplo dei valori registrati in Ci
na e a livello mondiale prima dell'arrivo del virus in Italia. A condizionare pesantemente, e in negativo, questo dato è an
cora la Lombardia, dove la mortalità sfiora addirittura il 14%. In Friuli Venezia Giulia ci attestiamo su un più conte
nuto 5,7%, nel vicino Veneto
poco al di so
pra del 4%.
Guardando all'estero, stu
piscono in po
sitivo, ma ali
mentano nuo
vi interrogati
vi sul caso ita
liano, i dati della Germania, dove la mortalità si assesta fi
nora attorno allo 0,5%.
Il tasso dei decessi in Fvg si attesta al 5,7%
contro il 14% di Milano e il 4% del Veneto
VITTIME E TAMPONI
Spiegare queste differenze è impresa ardua per medici e scienziati, impossibile per un semplice articolo di giornale.
Di sicuro, però, analizzando i dati balzano all'occhio anche altre differenze. Su tutte quel
la relativa ai tamponi: in Lom
bardia, a fronte di oltre 10 mi
lioni di abitanti e dei più gravi focolai italiani, ne sono stati fatti finora 96 mila, il 38% dei quali ha dato esito positivo.
Una percentuale elevatissima, segno che finora – ma negli ul
timi giorni si è incominciato a cambiare rotta – i tamponi so
no stati fatti soltanto in presen
za di una sintomatologia rile
vante. Tutt'altra strada ha scel
to il Veneto, dove Luca Zaia ha fatto un ricorso molto maggio
re ai test, tanto che degli 84 mi
la seguiti (solo 11 mila in me
no rispetto alla Lombardia) so
lo il 9% ha dato esito positivo.
Il Friuli Venezia Giulia, con 12 mila tamponi eseguiti, ha un rapporto tra test e abitanti mol
to vicino a quello lombardo, ma la percentuale di esiti posi
tivi (l'11%) non si discosta mol
to dal Veneto. A conferma che l'epidemia, almeno finora, ha colpito di meno la nostra regio
ne rispetto ad altri territori ita
liani.
IL CASO LOMBARDIA
Quanto alle polemiche sul nu
mero dei test, è possibile che
un maggiore ricorso ai tampo
ni consenta di individuare pri
ma i malati e di limitare il con
tagio. Ma è una strada sosteni
bile con i numeri della Lombar
dia? Difficile rispondere. È
molto probabile però che il numero reale di contagi in Lom
bardia sia sensibilmente supe
riore ai 40 mila fin qui emersi
dai test, e questo spiega alme
no in parte le punte di morta
lità toccate in
quella regione.
Non a caso la Germania, do
ve come detto la mortalità è
gia già attorno a quota 500 mi
la tamponi, circa 100 mila in più dell'Italia, nonostante l'epi
demia sia scoppiata con dieci giorni di ritardo rispetto al no
stro Paese e i casi ufficialmen
te registrati siano oggi meno della metà rispetto a quelli del bollettino della Protezione ci
vile.
IL PICCO
L'altro grande interrogativo ri
Il rapporto tra numero di test effettuati e abitanti in regione è tra i più alti d'Italia guarda il famoso picco. Prima di domandarsi se sia stato o meno raggiunto, forse sareb
be il caso di spiegare cosa si in
tende per picco. Se con la paro
la si intende in numero massi
mo di nuovi contagi registrati nella singola giornata, è auspi
cabile che a livello nazionale sia stato toccato sabato 21 mar
zo, quando l'incremento fu di 6 mila 557 ca
si rispetto al giorno prece
dente. Nelle quattro gior
nate successi
ve la prima ve
ra inversione di tendenza, con valori compresi tra i 4 mila 800 e i 5 mila 600 casi, prima degli incrementi di giovedì, ve
nerdì e ieri, quando il valore è oscillato attorno a quota 6 mi
la. La tendenza sembra comun
que al ribasso, sebbene il nu
mero dei nuovi contagi sia an
cora molto superiore a quello delle guarigioni e anche, pur
troppo, della somma tra guari
gioni e decessi, tanto che il nu
mero di "attualmente positivi"
continua ad aumentare a un ritmo giornaliero di 3 mila
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ITALIA FVG ITALIA FVG
casi increm. increm. positivi casi increm. increm.positivi 1 casi increm. increm. positivi casi increm. increm. positivi data totali giorn. % (*) totali giorn. % (*) 6 data totali giorn. % (*) totali giorn. % (*)
n.c.
1.128 240 27,0% 1.049 1 1 15mar 24.747 3.590 17,0% 20.603 347 46 15,3% 316
29feb 9
500,0%
1.694 566 50,2% 1.577 6 6 16mar 27.980 3.233 13,1% 23.073 386 39 11,2% 346
01mar 13
9 50,0% 17mar
2.036 342 20,2% 1.835 3 31.506 3.526 12,6% 26.062 394 8 2,1% 347
02mar 18
13 4 44,4% 18mar
2.502 466 22,9% 2.263 35.713 4.207 13,4% 28.710 462 68 17,3% 416
03mar 21
38,5%
18 5 19mar
3.089 587 23,5% 2.706 41.035 5.322 14,9% 33.190 599 137 29,7% 522
04mar 28
16,7%
3.858 769 24,9% 3.296 21 3 20mar 47.021 5.986 14,6% 37.860 656 57 9,5% 555
05mar 39
47,6%
4.636 778 20,2% 3.916 31 10 21mar 53.578 6.557 13,9% 42.681 790 134 20,4% 666
06mar 53
35,5%
5.883 1.247 26,9% 5.061 42 11 22mar 59.138 5.560 10,4% 46.638 874 84 10,6% 738
07mar 89
35,7%
7.375 1.492 25,4% 6.387 57 15 23mar 63.927 4.789 8,1% 50.418 930 56 6,4% 771
08mar 110
93 36 63,2% 24mar
9.172 1.797 24,4% 7.985 69.176 5.249 8,2% 54.030 992 62 6,7% 848
09mar 110
24,7%
116 23 25mar
10.149 977 10,7% 8.514 74.386 5.210 7,5% 57.521 1.139 147 14,8% 911
10mar 148
8,6%
12.462 2.313 22,8% 10.590 126 10 26mar 80.539 6.153 8,3% 62.013 1.223 84 7,4% 954
11mar 236
32,5%
15.113 2.651 12.839 167 41 27mar 86.498 5.959 66.414 1.317 94 1.027
12mar 21,3% 271 7,4% 7,7%
53,9%
17.660 2.547 16,9% 14.955 257 90 28mar 92.472 5.974 6,9% 70.065 1.436 119 9,0% 1.120 13mar
17,1%
21.157 3.497 19,8% 17.750 301 44
14mar * al netto di guarigioni e decessi
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La testimonianza di un quarantenne triestino, tra i primi a contrarre il Covid 19. "È accaduto un mercoledì sera durante una cena tra amici. Da allora una girandola di attese e tamponi"
"Io, ammalato da un mese tra guarigioni illusorie
e test sempre positivi"
IL CASO
Micol Brusaferro
D. ha quarant'anni ed è uno dei primi ad aver contratto il Co
vid19 a Trieste. Og
gi sta bene, non ha mai avuto bisogno di un ricovero ospeda
liero, ma a un mese dal conta
gio risulta ancora positivo.
Tre i tamponi ai quali è stato sottoposto finora, l'ultimo so
lo qualche giorno fa. E un quar
to verrà effettuato nei primi giorni di aprile.
Un racconto, il suo, che mo
stra come chi è guarito abbia bisogno spesso di un lungo pe
riodo di quarantena, per usci
re completamente dall'incubo coronavirus, anche per non contagiare altre persone. Ma fa capire anche il reale rischio della presenza di tanti asinto
matici in giro. "La data del pre
sunto contagio è sabato 29 feb
braio racconta durante una cena tra amici, in un locale.
Qualche giorno dopo, merco
ledì 3 marzo, ho accusato i pri
mi sintomi, dolori muscolari e alterazione. Giovedì e venerdì la febbre è salita, sabato anco
ra qualche linea e poi sono sta
to bene. Non ho mai avuto tos
se, mal di gola, raffreddore o altri disturbi legati alla respira
zione. Nessun problema gra
ve e anche la temperatura non è mai stata troppo elevata, quindi non mi sono preoccupa
to. Sono stati i tipici segnali di quella che sembrava una bana
le influenza, anche se, a diffe
renza di altre volte, ho avuto mal di testa e un senso di debo
lezza molto forte".
Qualche giorno dopo uno degli amici con cui aveva con
diviso quella serata di fine feb
braio lo chiama. È stato male ed è risultato positivo al Co
vid19. "Ero proprio accanto a lui durante la cena, avevo avu
to la febbre, ho pensato di con
tattare prima il numero verde che era stato istituito e poi l'A
zienda sanitaria. Mi hanno as
sicurato che avrebbero prov
veduto ad avvisare anche le al
tre persone presenti alla cena.
A quel punto, l'8 marzo, ho fat
to il primo tampone. Positi
vo".
Ma l'uomo ormai sta bene e non si preoccupa troppo. Re
sta ovviamente a casa, come disposto dai sanitari, in attesa
che l'esame risulti negativo.
"Ho rifatto la procedura il 15 marzo, e poi nuovamente il 26. Sempre positivo. Ora at
tendo un ulteriore tampone, fissato al 2 aprile. E se final
mente il risultato sarà negati
vo spiega dovrò ripeterlo il giorno dopo, per confermare con sicurezza l'esito. A quel punto potrò dire di esserne fuori. Domani, 29 marzo, sarà un mese dal contagio. Nel frat
tempo comunque sono miglio
rato e non ho avuto più febbre o altro".
Come D. anche altre perso
ne sono risultate positive suc
cessivamente all'apparente guarigione. Alcune poi, nei tamponi, hanno avuto prima un esito negativo e poi ancora positivo. Ma c'è anche chi, pur essendo entrato in contatto con una persona colpita dal vi
rus, di fatto non ha manifesta
to alcun sintomo pur essendi risultato positivo al test. E an
cora c'è chi ha sofferto di qual
che leggero malessere, ma non si è preoccupato troppo.
"Ricordo nei primi giorni di marzo qualche amico con mal
di gola aggiunge l'uomo ma eravamo in un contesto diver
so da quello attuale, chissà se qui piccoli segnali erano legati a un potenziale contagio".
Per D. comunque, come det
to, il peggio è passato. "Conti
nuo a casa la quarantena co
me stabilito, sperando che il prossimo tampone sia negati
vo. Dai sanitari ricevono una telefonata ogni giorno ag
giunge . Chiedono come sto, la temperatura e se si sono ma
nifestati nuovamente i sinto
mi. Il monitoraggio è effica
ce".
"I primi sintomi sono stati dolori muscolari e alterazione. Il giorno dopo la febbre è salita"
"Ovviamente ho
pensato ad un'influenza, poi dopo aver parlato con un amico ho capito"
"Sono in quarantena dal 3 marzo e ogni giorno ricevo la chiamata di controllo dei sanitari"
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in consiglio
Commissione
"fantasma"
Si accende lo scontro
TRIESTE
Riunire urgentemente la Terza commissione Salute del Consiglio regionale, per
ché è necessario che il vice
presidente Riccardo Riccar
di riferisca quanto la Regio
ne sta facendo per fronteg
giare l'emergenza coronavi
rus. La richiesta arriva da tut
te le forze di opposizione e scatena subito la polemica con il centrodestra.
Pd, Cittadini, Open Fvg, Movimento 5 stelle e Patto per l'autonomia chiedono congiuntamente di ascolta
re Riccardi, la direttrice cen
trale Gianna Zamaro e il coordinatore del comitato scientifico che supporta la Regione nella battaglia con
tro il Covid19. Per tutti par
la la consigliera dem Maria
grazia Santoro: "In questo momento di massima emer
genza sanitaria, democra
zia e condivisione delle in
formazioni diventano estre
mamente importanti. Il Con
siglio deve essere un interlo
cutore privilegiato dell'azio
ne della Regione, per dove
re di trasparenza e al fine di agevolare i contributi di tut
ti".
Non la prende affatto be
ne il presidente della com
missione Ivo Moras, che non convoca l'organo da quattro mesi: l'ultima seduta risale al 26 novembre. Il leghista invita il Pd a farsi "un esame di coscienza e, anziché conti
nuare a scaricare le respon
sabilità sulla Regione, inizi a difendere l'interesse dei cit
tadini chiedendo a Roma di onorare i propri impegni".
Moras denuncia "la grave ca
renza di presidi per affronta
re l'emergenza Covid19, imputabile al governo che ha deciso di centralizzare ac
quisto e consegna di mate
riali. La conferma giunge dalle pesanti critiche mosse all'operato dell'esecutivo an
che da parte di governatori politicamente allineati qua
li De Luca ed Emiliano".
D.D.A
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Friuli Venezia Giulia
Dieci malati dalla Lombardia Altri undici decessi in 24 ore
In Friuli Venezia Giulia ci
sono 78 posti letto di T erapia intensiva
esclusivamente dedicati al
trattamento dei pazienti positivi al Covid19. Entro la fine della prossima
settimana, grazie agli ulteriori 22 spazi che
saranno ricavati
all'ospedale di Cattinara (Trieste), si arriverà a toccare quota cento.
Attualmente risultano
occupati 59 posti, ma solo 49
sono stati destinati ai malati
residenti in regione. Dieci infatti, da quando la
Lombardia è entrata nel
cuore dell'emergenza sono stati occupati da altrettanti pazienti provenienti dalle province di Cremona, Lodi e Bergamo. Cinque sono
impegnati da persone positive al Covis19 e
altrettanti destinati a
pazienti con altre patologie gravi. «Se non ci fossimo
attrezzati a livello di
pianificazione per affrontare questa
emergenza non saremmo
stati in grado di dare un importante aiuto alle
strutture sanitarie della Lombardia». Sono 1436 i
casi positivi al Coronavirus in Fvg, con un incremento di 119 unità rispetto a venerdì.
Undici i decessi in 24 ore, che portano a 87 il numero complessivo di morti. Il dato più alto è quello registrato nell'area di Trieste con 51 decessi, seguito da Udine (25), Pordenone (10) e Gorizia (1).
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A Trieste contagi tre volte più alti
di quelli registrati nell'Isontino
Nel capoluogo regionale 1,9 casi positivi ogni mille abitanti Fvg ai primi posti in Italia per numero di sanitari infettati
Marco Ballico / TRIESTE
I positivi al coronavirus nella Venezia Giulia, dopo l'aggior
namento di ieri, sono 537 tra i 452 della provincia di Trie
ste e gli 85 della provincia di Gorizia. Il contagio ha colpi
to molto più il capoluogo re
gionale che l'Isontino, come conferma anche il dato relati
vo all'incidenza del Covid19 rispetto alla popolazione: in provincia di Trieste si conta
no 1,9 positivi ogni 1.000 re
sidenti, il triplo di quanto ac
cade in provincia di Gorizia (0,6).
È passato esattamente un L'età media degli ammalati in regione è 59 anni contro i 54 della Sardegna mese da quando anche il Friu
li Venezia Giulia ha dovuto fare i conti con il virus che, partito dalla Cina, ha ormai invaso il mondo. Il primo con
tagiato è stato proprio un uo
mo di Gorizia, dipendente di Hera. Era sabato 29 febbraio e nessuno sembrava aspettar
si quello che sarebbe poi suc
cesso. Tanto che quella sera, oltre alle informazioni sulla salute, comunque buona, dell'interessato, la Regione ribadiva l'intenzione di ria
prire scuole, musei, cinema e teatri.
Da allora, purtroppo, mol
to è cambiato. Si sono contati centinaia di positivi, decine di ospedalizzati, posti occu
pati in Terapia intensiva, de
ceduti. Il bollettino di sorve
glianza integrata dell'Istitu
to superiore della sanità mo
stra due volte alla settimana la mappa delle aree della re
gione colpite dal virus. Non vengono però resi noti i con
tagi nei singoli comuni, un dato che è stato possibile re
cuperare per la provincia di Gorizia, non per quella di Trieste, con i sindaci che han
no preferito mantenere la ri
servatezza.
L'approfondimento è dun
que possibile solo per l'Isonti
no. Gradisca con 1,55 positi
vi ogni 1.000 residenti è il co
mune con più casi, seguono Turriaco (1,40) e San Pier d'I
sonzo (1). Incidenza superio
re alla media anche per San Canzian (0,97), per il capo
luogo (0,96, con il sindaco Rofoldo Ziberna che informa che ieri si riscontrava un caso in meno del giorno preceden
te, probabilmente per un se
condo tampone risultato ne
gativo) e infine per Ronchi dei Legionari (0,67). Sotto la media provinciale sono inve
ce Savogna (0,59), Capriva (0,58), Grado (0,50), Sagra
do (0,46), Staranzano (0,41), Monfalcone (0,35) e Cormons (0,27).
Il bollettino dell'Iss monito
ra anche il trend dei contagi di medici e infermieri. Con la precauzione di una fotogra
fia penalizzata da dati che non arrivano in maniera omogenea delle regioni, dal
la diversa diffusione del vi
rus nel Paese e conseguenti strategie sui test cui sottopor
re la popolazione, il Fvg risul
ta ai primi posti della classifi
ca. A risultare positivi al Co
vid19, nell'aggiornamento di giovedì 26 marzo, sono 127 sanitari regionali, il 13,8% del totale dei conta
giati nel territorio. Una per
centuale inferiore solo a quel
le della Sardegna (41,8%, molto probabilmente troppo alta rispetto alla realtà, è lo stesso Iss ad avvertire che al
cune informazioni sono in
complete) e del Molise (28,8%). Dietro al Fvg nell'in
cidenza di contagi del perso
nale del servizio sociosanita
rio ci sono la Lombardia (13,1%), la Provincia di Bol
zano (12,2%) e la Calabria (10,3%). In coda la Valle d'Aosta (0,5%), il Piemonte (0,4%), la Campania (0,1%), ma anche il Veneto
ha una percentuale molto bassa (1,6%).
L'istituto informa inoltre dell'età media degli ammala
ti. Lombardia, Liguria e Mar
che fanno segnare il dato più alto (65 anni), quindi Provin
cia di Trento e Piemonte (63), Emilia Romagna (62), Toscana (61) e Abruzzo (60). I contagiati del Fvg han
no in media 59 anni, mentre i pazienti più giovani sono quelli della Sardegna (54), dell'Umbria (54) e della Basi
licata (46).
Guardando invece ai nu
meri aggiornati di ieri, la no
stra regione (223 ricoverati con sintomi, 59 posti occupa
ti in terapia intensiva) si col
loca a metà dell'amara classi
fica degli ospedalizzati ogni 100.000 abitanti (23,2 in Fvg, la media italiana è di 50,6). La Lombardia è addi
rittura a 124, seguono Valle d'Aosta (92,3), Emilia Roma
gna (89,9), Piemonte (81,1) e Liguria (77,3). Le regioni meno colpite sono la Basilica
ta (8), la Sardegna (7,1) e la Calabria (6,6). La Lombar
dia conta anche il maggior numero di decessi: 59,1 ogni 100.000 residenti. Valle d'Aosta (32,6) ed Emilia Ro
magna (30,1) hanno pure un'incidenza alta rispetto al
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la popolazione. Il Fvg è a 7,2 su una media nazionale di
16,6. I CONTAGI NELLA VENEZIA GIULIA
POSITIVI OGNI 1.000 POSITIVI RESIDENTI RESIDENTI
10
Gradisca d'Isonzo 6.468 1,55
Turriaco 4 2.854 1,40
San Pier d'Isonzo 2 2.005 1,00
San Canzian d'Isonzo 6 6.203 0,97
Gorizia 33 34.336 0,96
Ronchi dei Legionari 8 11.928 0,67
Savogna 1 1.690 0,59
1
Capriva del Friuli 1.718 0,58
Grado 4 8.080 0,50
1
Sagrado 2.197 0,46
Staranzano 3 7.256 0,41
10
Monfalcone 28.453 0,35
Cormons 2 7.302 0,27
TOTALE PROVINCIA 85 139.403 0,61
Trieste 204.267 0
Monrupino 865 0
Duino 8.471 0
San Dorligo 5.760 0
Sgonico 2.068 0
Muggia 13.062
452
TOTALE PROVINCIA 234.493 1,9
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Sanificazione
delle ambulanze con l'ozono:
già 100 interventi
Decolla il servizio delle carrozzerie a Codroipo e Remanzacco Utilizzato anche per veicoli delle forze dell'ordine, vigili e Pc
Nicoletta Simoncello / UDINE
È stato lanciato da poco più di una settimana ed è già de
collato: promosso da due car
rozzerie friulane e certificato dal Ministero della Salute, il servizio di sanificazione dei veicoli con l'ozono ha già pas
sato in rassegna quasi un cen
tinaio di mezzi fra ambulan
ze, veicoli delle forze dell'or
dine, dei vigili del fuoco e del
la Protezione civile. Comple
tamente gratuita per gli ope
ratori che fronteggiano il Co
vid19, la collaborazione con la Carrozzeria Revolution Team, di Remanzacco, e la M&C Carwash, di Codroipo, continuerà fino al termine dell'emergenza sanitaria.
Fra le venti carrozzerie par
te dell'Associazione Detai
ling Italia, sono già circa 700 le sanificazioni effettuate nel
la cornice dell'epidemia che tiene sotto scacco l'intero Pae
se, e non solo. Gli interni dei veicoli trattengono milioni di particelle e agenti patogeni trasportati ogni giorno dall'a
ria, dalle persone e dagli ani
mali: i tessuti e i sedili assor
bono i cattivi odori, mentre la tappezzeria e i seggiolini at
traggono batteri e allergeni.
La sanificazione con l'ozono consente di effettuare una pu
lizia più profonda rispetto a quella tradizionale, perché uccide più del 99 per cento dei germi e dei batteri. Non solo. Recenti studi, inoltre, hanno dimostrato che l'ozo
no riesce a "disattivare" il Co
vid19 distruggendo la mem
brana che lo riveste e renden
dolo così innocuo e privo di possibilità di riprodursi.
"Dopo aver diffuso la pro
posta di sanificazione gratui
ta dei mezzi abbiamo subito iniziato a lavorarci: i primi giorni sono stati più blandi ma poi, con il tam tam sul ter
ritorio, abbiamo riscosso un grande apprezzamento. Fino
ra abbiamo sanificato quasi cento mezzi", spiega Simone Samaro, titolare della Carroz
zeria Revolution Team. "Sia
mo molto soddisfatti di poter contribuire in questa situazio
ne complessa e drammatica, siamo felici del risultato e continueremo a prestare il servizio, sempre gratuito, fi
no alla fine dell'emergenza – aggiunge Samaro –. Il riscon
tro è più che positivo e ciò ci riempie di gioia: qualche gior
no fa dalla Questura, che ha portato alcuni propri mezzi a sanificare, siamo stati classifi
cati come "loro angeli". Ognu
no di noi dà una mano come può".
Nelle due carrozzerie friu
lane si lavora a pieno regime, quindi. "Negli ultimi due gior
ni abbiamo sanificato un vei
colo dietro l'altro, dalle 8 alle 17 senza fermarci – conclude Samaro –. In questa situazio
ne consigliamo, in assenza di particolari necessità, di sanifi
care i mezzi ogni quindici giorni".
Sanificazione con l'ozono anche per gli interni dei veicoli
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La guerra al contagio
Il giorno nero: 11 vittime Due decessi in provincia
`Tra i morti un vecchio alpino di Sesto al Reghena e un canevese di 73 anni
ex dipendente delle poste. Tra i contagiati anche un operaio del Comune
AUMENTANO I MORTI
PORDENONE La decima vittima del
Coronavirus in provincia di Por
denone era un alpino. L'undicesi
ma un ex dipendente delle poste di Caneva. Il vecchio alpino ave
va visto con i suoi occhi di adole
scente e poi di giovane gli orrori della Seconda guerra mondiale.
A sconfiggerlo, a 91 anni, è stato proprio il nemico che si vuole scacciare con forza da un territo
rio prostrato. Andrea Azzano, cittadino di Ramuscello (Sesto al Reghena) è morto all'ospedale Santa Maria degli Angeli di Por
denone, nel reparto dedicato al Covid19. Non era in Terapia in
tensiva. Aveva la tessera del gruppo alpini di Bagnarola e Ra
muscello dal 1980 e il 31 luglio dell'anno scorso, data del suo no
vantesimo compleanno, proprio una delegazione della sezione Ana si era presentata a casa sua per gli auguri. Ora Andrea Azza
no è "andato avanti", lasciando la moglie Natalina, la figlia An
dreina e il figlio Mauro. Il secon
do morto di ieri, invece, si chia
mava Giacomo Casagrande, 73 anni. Era di Caneva dove era mol
to conosciuto perchè, tra le altre cose, aveva lavorato in Posta. È il terzo morto di Caneva a causa del virus.
IL BILANCIO
La giornata di ieri è stata se
gnata in negativo dal peggior da
to riguardante i decessi dall'ini
zio dell'emergenza. In regione il Coronavirus (unito ad altre pato
logie preesistenti) ha mietuto 11 vittime. Il dato più alto è quello registrato nell'area di Trieste con 51 decessi, seguito da Udine (25), Pordenone (10) e Gorizia (1).
Sono 1436 i casi accertati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia, con un incremento di 119 unità rispetto a venerdì. Il dato però si deve necessariamente spiegare unendo ai nuovi positi
vi anche i molti tamponi in più effettuati negli ultimi giorni. Si può dire quindi che la curva sia stabile. I guariti in totale sono 76, mentre i guariti clinicamente (senza più sintomi ma non anco
ra negativi al tampone) sono 153.
Sono 59 (due in più rispetto alle 24 ore precedenti, le persone che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i pazienti rico
verati in altri reparti risultano es
sere 223. Le persone in isolamen
to domiciliare sono 838.
L'ALLARME
La situazione che preoccupa di più in tutta la provincia di Por
denone è quella che riguarda la casa di riposo MicoliToscano di Zoppola. Anche ieri, infatti, dalla residenza per anziani della fra
zione zoppolana sono arrivate notizie non confortanti. Conti
nua a salire il numero degli ospi
ti contagiati, che ieri sono diven
tati ufficialmente 15, ma cresce anche la quota di anziani che so
no stati trasportati in ospedale per ricevere cure più incisive:
ora sono quattro in totale. Otto, invece, gli operatori sanitari con
tagiati tra i dipendenti e i colla
boratori della struttura. L'Azien
da sanitaria effettuerà un nuovo giro di tamponi a tappeto.
IN PROVINCIA
Un operaio del Municipio di Pordenone è risultato positivo al Coronavirus. Si trova ricoverato all'ospedale Santa Maria degli Angeli, ma non è in gravi condi
zioni. Altri due dipendenti del Comune sono stati messi in isola
mento preventivo. Contenuto, se
condo i dati diffusi nella serata di ieri dalla Prefettura di Pordeno
ne, l'aumento dei nuovi casi posi
tivi in provincia di Pordenone.
La quota di contagiati è salita a 346 persone, venti in più rispetto alla rilevazione precedente. No
vantadue persone sono ricovera
ti in ospedale, di cui 78 a Porde
none, nove a Udine, due a Trieste e tre a Gorizia. In isolamento do
miciliare e positive al Coronavi
rus ci sono 254 persone, mentre la quota dei comuni coinvolti è rimasta ferma a 34 su 50. I citta
dini coinvolti nell'emergenza, tra positivi e isolati in modo pre
ventivo, sono 912. Più di 500 le persone sorvegliate ma non posi
tive.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Silvia Franceschi, per 18 anni all'Oms, sullo stato della lotta al virus
L'epidemiologa del Cro:
"Speranza dal vaccino"
L'INTERVISTA
MARTINA MILIA
Solo grandi studi epide
miologici potranno far
ci capire quanto tra
smissibile e grave sia il Covid 19, ribattezzato SarsCoV2, e dare un senso ai numeri. Studi caldeggiati da 5 ex direttori dell'Istat (Di Vico, Corriere della Sera 27 marzo) la cui valenza è sostenuta an
che dall'epidemiologa porde
nonese Silvia Franceschi, diret
tore scientifico (facente fun
zione) del Cro di Aviano e Visi
ting professor di epidemiologi
cal cancer research, alla Ox
ford University. "Per farlo, pe
rò, – spiega Franceschi – biso
gna ricorrere alla sierologia e quindi allo studio di campioni di sangue in individui rappre
sentativi della popolazione ge
nerale. Quello che, dando prio
rità all'emergenza sanitaria, fi
nora non si è potuto fare".
Dottoressa, cosa possia
mo dire oggi della diffusione del virus?
"Molto varia, anche da noi.
Se partiamo dai dati (pur im
perfetti) dei casi sul numero di abitanti, globalmente (su 80 mila casi registrati) l'inciden
za cumulativa del Covid19 in Italia è stata di circa 1,3 per mil
le abitanti. In regione (1223 ca
si) abbiamo avuto un caso ogni mille abitanti. In Lombar
dia i positivi sono il 3.5 per mil
le. Se poi ci spostiamo sul nu
mero dei tamponi eseguiti, in
Fvg abbiamo l'11% di positivi
tà e in Lombardia il 40%".
Come si leggono numeri così diversi?
"Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro. Le due cose da sapere davanti a una nuova infezione sono la sua trasmissi
bilità e la sua gravità. Fortuna
tamente nella storia, di rado, questi due elementi sono anda
ti di pari passo. La Sars (20022003) fu molto grave, ma poco trasmissibile. L'in
fluenza suina(H1N1), che si sviluppò in Messico, creò un sacco di allarme nel 2009 per
ché il virus assomigliava a quel
lo della tragica influenza spa
gnola. In realtà era un virus molto trasmissibile, ma poco grave. Il problema è che, con la SarsCov2 siamo ancora mol
to incerti su entrambe queste caratteristiche".
Come si fa a determinare il vero impatto del virus?
"Anche qui servono due co
se: un test che diagnostichi la presenza di un'infezione in cor
so, come il tampone orofarin
geo nel caso del Covid19, e un test che rilevi se un soggetto è stato mai infettato, cioè se ha gli anticorpi contro quell'infe
zione nel siero. I test virali sul tampone sono stati sviluppati e commercializzati rapida
mente per la loro importanza clinica, ma non ci dicono quale percentuale di persone abbia avuto l'infezione virale, anche
senza accorgersene. Per capi
re trasmissibilità e gravità del Covid 19 e il futuro di questa pandemia abbiamo bisogno di grandi studi sia su soggetti sup
posti sani che malati e che in
cludano campioni di sangue".
Perché non sono stati fat
ti?
"L'emergenza è stata dimi
nuire la circolazione del virus e salvare vite umane. Inoltre, solo recentissimamente si in
comincia ad avere test di quali
tà per gli anticorpi del Co
vid19. Spero qualche studio di questo tipo sia già in corso, magari in Asia, e che possa ini
ziare presto anche da noi".
Una delle poche cose che sappiano del coronavirus è che è letale per le persone più fragili, anziani e malati.
Come si proteggono queste persone?
"Posso dire che al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano abbiamo subito messo in atto una rete di misure an
ticontaminazione molto strin
genti, che oggi ci permettono di garantire un'assistenza in si
curezza ai pazienti oncologi
ci".
Si sta parlando di vaccino.
Diventerà realtà?
"In questo momento all'Oms, dove ho lavorato per 18 anni, ci sono 50 vaccini can
didati e di questi già due in spe
rimentazione umana. Sono in
teressanti perché uno sfrutta
l'adenovirus (virus innocuo) come vettore e l'altro è stato realizzato con la nanotecnolo
gia. Agenzia Europea del Far
maco (Ema) ne sta valutando qualche decina".
Si ritiene ottimista?
"Vedo la disponibilità di uno o più vaccini contro il Co
vid19 molto probabile in tem
pi più brevi del solito. La sfida sarà poi la loro sperimentazio
ne e utilizzazione su larga sca
la: contrariamente a quello che molti pensano, i vaccini non sono molto attraenti per le grandi industrie farmaceuti
che. Sono molto costosi da mettere a punto, richiedono enormi studi clinici per valu
tarne l'efficacia e la sicurezza.
Alla fine i vaccini rendono me
no di molti dei farmaci di nuo
va generazione. In verità, tut
ta la prevenzione è poco profit
tevole. Fortunatamente ci so
no Alleanze di pubblicopriva
te, come Oms e Gavi (cui aderi
sce anche l'Italia), che sosten
gono molto le vaccinazioni, so
prattutto nei paesi poveri. Ma mi faccia aggiungere una cosa sul vaccino".
Prego.
"Ci sono studi abbastanza promettenti su vaccini antiin
fluenzali (e non solo) per via orale. Questo potrebbe davve
ro migliorare la risposta alle pandemie perché facilitereb
be molto programmi vaccinali di massa".
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Picco delle emergenze In un solo giorno
quattromila telefonate
`Gli operatori della Sores al 112 devono gestire gli ammalati infetti, ma
anche altri interventi. Mione: "Le decisioni vanno prese rapidamente"
L'INTERVISTA
PORDENONE Non hanno volto, ma
la loro voce in questi giorni di emergenza l'hanno conosciuta migliaia di friulani. Sono gli ope
ratori della Sores di Palmanova, la Sala operativa regionale per l'emergenza sanitaria guidata dal dottor Vincenzo Mione. An
che per loro sono momenti drammatici e faticosi. L'impatto dell'emergenza è forte, anche perché questi infermieri cono
scono benissimo le condizioni , oltre che i rischi, a cui sono sot
toposti i colleghi che lavorano nelle terapie intensive e nei re
parti Covid19. Dal 22 febbraio, dopo le notizie dei primi casi gra
vi e dei decessi in Lombardia e Veneto, le telefonate alla Sores sono triplicate, se non quadru
plicate. Il 24 febbraio i contatti hanno avuto una nuova impen
nata. E il 9 marzo, in 24 ore, han
no gestito 4.100 tra richieste di informazione, colloqui con per
sone che presentavano i sintomi del virus e attività ordinaria.
I RINFORZI
Prima che emergessero le cri
ticità legate al Covid19, la cen
trale operativa era tarata per ge
stire situazioni di routine. Im
provvisamente è stata travolta da richieste che, seppur filtrate dal Nue 112, rischiavano di far passare in secondo piano soccor
si di natura traumatica o nei con
fronti, ad esempio, di persone colpite da infarto o da ictus. La centrale è stata rinforzata con la presenza di infermieri che potes
sero dare una prima risposta al
le paure di chi ha bisogno di indi
cazioni precise e rassicurazioni.
Per questo è stata potenziata la squadra della Sores: 8 persone di giorno e altre 6 di notte; profes
sionisti altamente formati, in grado di sopportare stress pazze
schi e che, proprio per le caratte
ristiche della gestione dei soc
corsi, non sono intercambiabili, perché non ci si improvvisa ope
ratori del (ex per noi del Fvg) 118.
L'EMERGENZA
Il picco dell'attività? Dalle 9 al
le 14 e dalle 18 alle 22. Gli infer
mieri hanno saputo reggere al sovraccarico di lavoro, ma an
che all'inaspettata evacuazione temporanea della sala operativa a causa di un caso di positività al Coronavirus. Nel giro di quattro ore Mione e gli operatori hanno gestito trasloco, continuato a ri
spondere alle richieste di soccor
so, sanificato la centrale e ripri
stinato il servizio, che sin dalle prime ore del mattino ha rico
minciato a gestire l'enorme flus
so di telefonate dall'interno della sala. Da un mese, ormai, si tratta di colloqui particolari, che non si esauriscono in trenta secondi con l'invio di un'ambulanza. Il paziente che sospetta di avere il virus viene interrogato sui sinto
mi e deve fornire tutte quelle in
dicazioni che possono essere uti
li per adottare adeguate misure comportamentali. "Conscio che in altri contesti l'emergenza sa
nitaria ha avuto risvolti profes
sionalmente decisamente più drammatici – osserva Mione – il personale di Sores ha affrontato questo momento con spirito di servizio cercando di rispondere
al meglio alle esigenze e alle an
sie della popolazione".
IL RISCHIO
Quando ricevi, una dietro l'al
tra, oltre 600 richieste di infor
mazione e quasi 500 telefonate di presunti contagiati, devi stare attento a non trascurare quei pa
zienti che hanno problemi sani
tari che non perdonano ritardi e hanno bisogno di altri approcci e tempi di risposta immediati.
Da questo punto di vista è fonda
mentale il filtro telefonico. Per fortuna, con la maggior parte delle persone confinate in casa e la maggior parte della attività produttive chiuse, sono diminui
ti gli incidenti stradali, gli infor
tuni e gli incidenti domestici. In ogni caso, quando l'ambulanza deve uscire per un soccorso estraneo all'emergenza del Coro
navirus, l'approccio telefonico adesso è completamente diver
so. La persona da soccorrere po
trebbe essere contagiata e duran
te il colloquio è necessario rica
vare più informazioni possibili sul rischio che potrebbero corre
re i soccorritori. Ogni intervento prevede che infermieri e autista dell'ambulanze si proteggano e che poi si liberi di mascherini e tute una volta rientrati in pronto soccorso, dove l'ambulanza pri
ma di essere nuovamente utiliz
zata va sanificata.
LE PRECAUZIONI
Il team della Sores è costante
mente sotto sorveglianza sanita
ria, Grazie alla collaborazione della Protezione civile, che ospi
ta il la squadra degli operatori
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dell'ex 118 dal 2017, la sala opera
tiva viene continuamente sanifi
cata, lo stesso avviene per le con
dotte di aerazione. La speranza è che i picchi del contagio comin
cino a scendere per avere una ri
duzione dei carichi di lavoro, ma
anche di tanta sofferenza e ango
scia che gli operatori condivido
no con gli utenti. Del resto sono loro lo "snodo" di smistamento della maggior parte dei casi di Covid19.
C.A.
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Aperta l'area Covid19 nell'ospedale della città stellata
Palmanova pronta ad accogliere pazienti e personale
Anche l'Ospedale di Palmanova ha iniziato ad accogliere i primi due pazienti nel reparto di terapia
intensiva e semiintensiva dedicato all'emergenza Covid19. Proprio in ragione di questo ampliamento di operatività del nosocomio palmarino, l'amministrazione comunale guidata da
Francesco Martines ha invitato i propri concittadini a mettere a disposizione gratuitamente stanze, appartamenti o locali (ammobiliati, non abitati e subito utilizzabili) per accogliere medici, infermieri o operatori sanitari impegnati nell'emergenza sanitaria. "Si tratta di persone che
potrebbero avere bisogno di restare in città visti i ritmi massacranti che dovranno sopportare – spiega il sindaco la ricerca di disponibilità nasce dalla necessità di farli soggiornare nei pressi dell'ospedale ed evitare spostamenti e contatti con il
loro nucleo familiare. Il Comune sta predisponendo un elenco di quanti edifici verranno offerti
gratuitamente e poi
comunicheremo all'azienda sanitaria le disponibilità. Allo stesso modo, se attività economiche desiderano dedicare scontistica o offerte da indirizzare agli stessi operatori, possono
comunicarcelo". Il tutto entro domani alle ore 12 all'indirizzo comunicazione@comune.pal
manova.ud.it. Altra iniziativa lanciata nella cittadina stellata il servizio di supporto telefonico e online per la gestione degli aspetti emotivi e psicologici legati
all'emergenza coronavirus.
"L'impatto dei provvedimenti di distanziamento sociale, la paura del contagio, lo sconvolgimento delle relazioni interpersonali, lo stress dovuto alle continue informazioni che giungono dai media e dai social network mettono le persone in
difficoltà psicologiche mai
provate prima d'ora – rileva Martines Come
amministratori ci siamo chiesti cosa potevamo fare per essere vicini ai nostri cittadini con la professionalità
necessaria e non solo con semplici rassicurazioni".
Rivolto ai cittadini di Palmanova, il servizio è gestito da quattro psicologi psicoterapeuti incaricati dal Comune con il compito di favorire il benessere
psicofisico, la comunicazione in famiglia, sostenere chi sia in situazione di stress e/o tensione in piena emergenza da coronavirus. Le consulenze avverranno via telefono oppure via WhatsApp Video o Skype. "Per ora il servizio è articolato su quattro ore alla settimana a partire da domani e per tutto aprile – spiega il aindaco – ma siamo pronti a rafforzare gli orari e
prolungare il servizio qualora ci fosse un riscontro positivo e la quarantena forzata dovesse protrarsi anche oltre aprile".
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