In realtà nessuno ha determinato finora quale sia il potere del corpo. cioè l'esperienza non ha finora insegnato a nessuno che cosa possa o non possa fare il corpo per le sole leggi della natura considerata soltanto come corporea, se non sia determinato dalla mente. Nessuno, infatti, ha conosciuto finora in modo tanto accurato la struttura del corpo da poter spiegare tutte le funzioni.
Spinoza B., Etica, in Opere, edizione critica F. Mignini e O. Proietti (a cura di), trad. it., Mondadori, Milano 2007.
03-102-013 (17.00-19.00) – Introduzione
Comunicazione estetica- tecnologica
04-10-2013 (14.00-17.00) -
Artista plurale (Studio Azzurro)
Estetica relazionale 10/10/2013 (17.00–19.00)
Il corpo tecnologico
Ibridazione
11/10/2013 (14.00-17.00)–
Vite sintetiche
La rete dei corpi
17-10-2013 (17.00-19.00) –
Bodyscape:bodycorpse (corpographie)
18-10-2013 (14.00-17.00)
Realtà aumentata
Stampanti 3-D
25/10/2013 – (17.00-19.00)
Ai Weiwei: Never Sorry
8/11/2013 – Corpus (14.00-17.00)
Corpo come open source
Una riflessione a posteriori
a.a. 2013-2014
Lavoro finale:
Lo studente dovrà scegliere un tema affrontaoa durante il Laboratorio.
Inoltre lo studente dovrà preparare una presentazione in power point (o attraverso i diversi strumenti linkati sotto, oppure con un documento word), descrivendo in maniera critica un’ artista o un lavoro, che lo abbia interessato particolarmente.
L ’ elaborato deve essere strutturato nel seguente modo: Introduzione, descrizione di un’ artista (un’ opera) e fornirne un quadro cronologico (anche filosofico, antropologico, sociologico, a seconda dell’ artista affrontato).
Spiegare la motivazione della scelta supportata anche da una breve bibliografia appropriata.
Tools:
Voicethread: http://voicethread.com Storify: http://storify.com/
Xtranormal: http://www.xtranormal.com/
Pixton: http://pixton.com/uk/
Issuu: http://issuu.com/
Storybird: http://storybird.com/
Testo di riferimento: Andrea Balzola,
Paolo Rosa, L’arte fuori di sé. Un
manifesto per l’età post-
tecnologica, Feltrinelli, Milano
2011.
Testi di supporto:
Diodato R., Somaini A, Estetica dei media e della comunicazione, Il Mulino, Bologna, 2011.
Balzola A., Monteverdi A.M., Le Arti multimediali digitali, Garzanti, Milano 2004.
Canevacci M., Una stupita fatticità, costa & nolan, Milano 2007. (C)
Canevacci M. SincretiKa, EDV Edizioni, Roma 2012 (C)
Marchesini R., Posthuman. Verso nuovi modelli di esitenza, Bollati Boringhieri, Torino 2009.
Danto A., (1986) La destituzione filosofica dell’ arte, Aesthetica, Palermo 2008, 137-149
-
Testi da scaricare:
Capucci P.L., Arte & Tecnologie. Comunicazione e tecnoscienze
Caronia A., Il corpo virtuale. Dal corpo robotizzato al corpo disseminato nelle reti.
Di Stefano Elisabetta, Iperestetica. Arte natura, vita quotidiana e nuove tecnologie
D o p o l’ estetica (a cura di Luigi Russo)
CORPO COME PROCESSO SIMBOLICO I processi artistici in trasformazione
Arte come funzione della società collettiva Mix di virtualità e corporeità
Processo doppio di superamento del confine tra necessario e possibile
Superamento di individuale e collettivo
INTELLIGENZE COLLETTIVE
Una tela coperta di colore ancora fresco occupava tutto il pavimento... Il silenzio era assoluto... Pollock guardò il quadro, quindi, all'improvviso, prese un barattolo di colore e un pennello e iniziò a muoversi attorno al quadro stesso. Fu come se avesse capito di colpo che il lavoro non era ancora finito. I suoi movimenti, lenti all'inizio, diventarono via via più veloci e sempre più simili ad una danza mentre gettava sulla tela i colori. Si dimenticò completamente che Lee ed io eravamo lì;
sembrava non sentire minimamente gli scatti della macchina fotografica... Il mio servizio fotografico continuò per tutto il tempo in cui lui dipinse, forse una mezz'ora. In tutto quel tempo Pollock non si fermò mai. Come può una persona mantenere un ritmo così frenetico?
Alla fine disse semplicemente: «E' finito» .
GIAPPONE – 1954 (JIRO YOSHIHARA – SHOZO SHIMAMOTO)
Arti marziali / calligrafia
L'arte Gutai è quindi atto di scoperta dell'Io, in cui lo spirito umano, le sue
aspirazioni e la materia si fondono insieme.
Kazuo Shiraga
Shozo Shimamoto
,
Saburo Murakami
Centralità del corpo Presenza dell’ artista
Fluxus è un termine latino che significa flusso, quindi sta ad indicare un fenomeno in continuo mutamento, che non ha forma né luogo. Rifacendosi all’happening americano, Fluxus teorizza un modo di fare arte che è un fluire ininterrotto di situazioni, percezioni e molteplici esperienze estetiche e sperimentali. La caratteristica di Fluxus è l’intedisciplinarietà dei suoi eventi, che al suo interno possono contenere e inglobare svariate correnti artistiche, come per esempio la musica sperimentale, il noveau realism, la videoart, l’arte povera, il minimalismo e l’arte concettuale. Non è un gruppo unificato né ha un manifesto programmato, ma vuole piuttosto essere un insieme di individui, di artisti, che partecipano attivamente al movimento portando avanti le loro personali sperimentazioni. L’arte deve essere divertente, occuparsi di tutto ed essere accessibile a tutti.
si vede vedente, si tocca toccante, è visibile e sensibile per se stesso.
[…] Visibile e mobile, il mio corpo è annoverabile fra le cose, è una di esse, è perso nel tessuto del mondo e la sua coesione è quella di una cosa. Ma poiché vede e si muove, tiene le cose in cerchio intorno a sé, le cose sono un suo annesso o un suo prolungamento, sono incrostate nella sua carne, fanno parte della sua piena definizione, e ...il mondo è fatto della medesima stoffa del corpo.
Merleau-Ponty M., L'œil et l'esprit, Èditions Gallimard, 1964, trad. it., L'occhio e lo spirito, Edizione SE, Milano 1989.
08/04/2013 13
La freccia della possibilità progettuale viene scoccata dal corpo.
È la struttura tipica del corpo che lancia fuori, nel mondo materiale trasformabile, la logica operativa del possibile progettuale. È il suo terreno che questa si genera. Essa è una logica sensibile, fa parte della prassi costituente del corpo. […] Il corpo nasce nudo, affamato, mendicante, esigente, è una struttura di carenza e di bisogno, un conatus che è sempre una tendenza a conservarsi attraverso il suo trasformarsi attraverso il suo trasformarsi, ed insieme.
Formaggio D., (1973)
il corpo è paragonabile a una frase che inviti a disarticolarla affinché, attraverso una serie
Gina Pane
Wiener Aktionismus
Yves Klein
Franko B
Marina Abramovic Yann Marussich Jenny Holzer Fakir Musafar
Rebecca Horn Charles Ray Bruce Nauman
Aziz + Cucher
Bill Viola
Jackson Pollock
Louise Bourgeois
08/04/2013
La materia base della vita sociale è la performance, la presentazione di sé nella vita quotidiana, il sé è presentato mediante la performance di ruoli, mediante la performance che li infrange, e mediante la dichiarazione a un pubblico della trasformazione di stato salvata o condannata, innalzata o liberata.
Turner V., Antropologia della perfomance, trad. it., Il Mulino, Bologna 1986.
L ’ artista diviene opera d’ arte, investe il suo corpo di un rapporto oggettuale, si ridefiniscono le geografie corporali, una visibilità del corpo che l’ arte attesta su immagini vive, carne e sangue, ferite e cicatrici, organi interni e cadaveri. È intorno a questa nuova rivolta della percezione la necessità per l’ arte di trasgredire i tabù sociali legati a modelli fisici istituiti, attorno ai quali l’ identità è tradizionalmente concepita. L’ azione è atto performativo agito in tempo reale, a cui il pubblico non può sottostare in cui viene costretto a provare imbarazzo, sorpresa, disgusto, eccitazione. Il corpo diviene linguaggio assoluto, medium attraverso il quale l'artista si trasforma, trasforma la propria immagine e la propria identità. Il
Pina Bausch, Café Müller, 1978
Il mio corpo è, in effetti, sempre altrove, è legato a tutti gli altrove del mondo, e a dire il vero è altrove che nel mondo.
Perché è intorno a lui che le cose sono disposte; è rispetto a lui – come rispetto ad un sovrano – che c’è un sopra, un sotto, una destra, una sinistra, un prima, un dietro, un vicino, un lontano. Il corpo è il punto zero del mondo, là dove le strade e gli spazi s’incrociano il corpo non è da nessuna parte:
questo piccolo nocciolo utopico a partire dal quale sogno, parlo, avanzo, immagino, percepisco le cose nel loro luogo o le nego attraverso il potere smisurato delle utopie che immagino, è nel cuore del mondo. Il mio corpo è come la Città del Sole, non ha un luogo, ma è da lui che escono e s’irraggiano tutti i luoghi possibili, reali o utopici.
Foucault, Il corpo come utopia, 1966