Esercizio 1. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale. Data una partizione π = {0 = t0 < t1 < . . . < tk = t} dell’intervallo [0, t], indichiamone il passo con |π| = max1≤i≤k(ti− ti−1). Introducendo la variazione quadratica Sπ =Pk
i=1(Bti− Bti−1)2 di B relativa a π, sappiamo che per |π| → 0 si ha Sπ → t in L2. Più precisamente, abbiamo visto che esiste una costante 0 < c < ∞ universale tale che
E(Sπ− t)2
= cPk
i=1(ti− ti−1)2.
Sia {π(n)}n∈N una successione di partizioni π(n)= {0 = t(n)0 < t(n)1 < . . . < t(n)k
n = t}, tale che non solo |π(n)| → 0 per n → ∞, ma anche P
n∈N|π(n)| < ∞.
(a) Si mostri che, per ogni ε > 0,P
n∈NP(|Sπ(n)− t| > ε) < ∞.
[Sugg. Applicare un’opportuna disuguaglianza.]
(b) Si deduca che Sπ(n) → t q.c. per n → ∞.
Esercizio 2. Siano B = {Bt}t∈[0,∞) e β = {βt}t∈[0,∞) due moti browniani reali indipen- denti, definiti su uno spazio di probabilità completo (Ω, F , P) (in particolare, le variabili aleatorie Bt e βs sono indipendenti, per ogni s, t ≥ 0). Consideriamo il processo reale X = {Xt}t∈[0,∞) definito da
Xt := B2
3t− β1 3t. (a) Si mostri che X è un processo gaussiano.
(b) Si mostri che X è un moto browniano reale.
Definiamo ora il processo reale Y = {Yt}t∈[0,∞) ponendo Yt := β2
3t+ B1
3t.
(c) Si mostri che, per ogni t ∈ [0, ∞), le variabili aleatorie Xte Yt sono scorrelate, cioè Cov(Xt, Yt) = 0. Esse sono indipendenti?
(d) Si mostri che, per ogni 0 < s < t < ∞, le variabili aleatorie Xs e Yt non sono indipendenti.
[Sugg.: si considerino separatamente i due casi s < t2 e t2 ≤ s < t.]
(e) Si mostri che, per ogni (a, b) ∈ R2 con a2+ b2 = 1, il processo Z = {Zt}t∈[0,∞) definito da Zt:= aXt+ bYt è un moto browniano reale.
Esercizio 3. Sia {Bt}t∈[0,∞)un moto browniano reale, definito su uno spazio di probabilità (Ω, F , P). Per n ∈ N e s, t > 0 fissati, introduciamo i seguenti eventi:
A := u 7→ Bu è derivabile in u = 0
=
∃ lim
u↓0
Bu
u ∈ (−∞, +∞)
, Cn,s := |Bs| ≤ ns , Dn,t := |Bu| ≤ nu , ∀u ∈ [0, t] .
Per questo esercizio non è possibile utilizzare né la legge del logaritmo iterato, né la non differenziabilità delle traiettorie del moto browniano.
†Ultima modifica: 15 giugno 2012.
(a) Si mostri che, per ogni n ∈ N fissato, si ha P(Cn,s) → 0 per s ↓ 0 .
Facoltativo: si mostri che in effetti P(Cn,s)/(2n√
s) → 1/√
2π per s ↓ 0 (con n fissato).
(b) Si spieghi perché per ogni s ≤ t vale l’inclusione di eventi Dn,t⊆ Cn,s. (c) Si deduca che P(Dn,t) = 0, per ogni n ∈ N e t > 0 .
(d) Si spieghi perché vale l’inclusione di eventi A ⊆ S
n,k∈N Dn, 1/k. (e) Si mostri che P(A) = 0 .
Esercizio 4. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale e definiamo le variabili τa := inf{t ≥ 0 : Bt= a} , St := sup
0≤u≤t
Bu. Ricordiamo il principio di riflessione: P(St≥ a) = P(τa≤ t) = P(|Bt| ≥ a).
(a) Si ricavi la densità della variabile St.
[Si consideri innanzitutto la funzione di ripartizione di St.]
(b) Si mostri che vale la relazione P(τa≤ t) = P(|B1| ≥ √a
t), per ogni a, t > 0.
(c) Si deduca che per ogni a ∈ R si ha P(τa< ∞) = 1.
(d) Si determini la densità della variabile τa. Quanto vale E(τa)?
(e) (*) Si mostri in dettaglio come dal punto (c) segue che, q.c., lim sup
t→∞
Bt = +∞ , lim inf
t→∞ Bt = −∞ .
Esercizio 5. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale, definito su uno spazio di probabilità (Ω, F , P). Introduciamo l’insieme degli zeri Z = Z(ω) ⊆ [0, ∞) del moto browniano, ponendo
Z(ω) := s ∈ [0, ∞) : Bs(ω) = 0 . (a) Si mostri che, per ogni t > 0 fissato, q.c. t 6∈ Z.
(b) Si deduca che q.c. Z ∩ (Q ∩ (0, ∞)) = ∅.
(c) Si mostri che q.c. Z è un insieme chiuso.
[Sugg.: Non serve fare nessun calcolo!]
(d) (*) Si mostri che q.c. Z ha misura di Lebesgue nulla.
[Sugg.: la misura di Lebesgue di un insieme C ⊆ [0, ∞) vale m(C) =R∞
0 1C(s) ds. Quindi m(Z) è una variabile aleatoria e si vuole mostrare che m(Z) = 0 q.c..]
(e) (*) Si mostri che q.c. 0 è un punto di accumulazione di Z, cioè esiste una successione di punti in Z che converge a 0.
[Sugg.: Si ricordino le proprietà delle traiettorie del moto browniano.]
Soluzione 1. (a) Per la disuguaglianza di Chebychev, usando la relazione richiamata nel testo dell’esercizio si ha
P(|Sπ(n)− t| > ε) ≤ E[(Sπ(n)− t)2]
ε2 = c
ε2
kn
X
i=1
(t(n)i − t(n)i−1)2
≤ c ε2 |π(n)|
kn
X
i=1
(t(n)i − t(n)i−1) = c t ε2 |π(n)| , e dato cheP
n∈N|π(n)| < ∞ per ipotesi, anche P
n∈NP(|Sπ(n)− t| > ε) < ∞.
(b) Definiamo l’evento
Aε := {|Sπ(n)− t| > ε per infiniti n} = lim sup
n→∞
{|Sπ(n)− t| > ε} .
Grazie al punto precedente, per il lemma di Borel-Cantelli si ha P(Aε) = 0, per ogni ε > 0. Definendo A :=S
k∈NA1
k
, si ha dunque P(A) = 0 e quindi P(Ac) = 1.
D’altro canto, se ω ∈ Ac, per costruzione vale che, per ogni ε > 0, esiste n0 = n0(ω) tale che |Sπ(n)(ω) − t| ≤ ε per n ≥ n0(ω) (perché?). Quindi Sπ(n)(ω) → t per n → ∞ quando ω ∈ Ac, e l’esercizio è concluso.
Soluzione 2. (a) X è un moto browniano perché le sue componenti sono funzioni lineari delle componenti dei due processi gaussiani indipendenti B e β.
Più esplicitamente, dobbiamo mostrare che ogni combinazione lineare delle componenti di X è una variabile aleatoria normale. Per ogni scelta di n ∈ N, t1, . . . , tn∈ [0, ∞) e a1, . . . , an∈ R possiamo scrivere
n
X
i=1
aiXti =
n
X
i=1
aiB2 3ti
!
−
n
X
i=1
aiβ1 3ti
! .
Le due variabili che compaiono tra parentesi sono indipendenti, perché i processi B e β sono indipendenti; inoltre ciascuna variabile è normale, perché combinazione lineare delle componenti di un processo gaussiano. Segue chePn
i=1aiXti è normale in quanto differenza di variabili normali indipendenti. Il processo X è dunque gaussiano.
(b) Notiamo che X ha q.c. traiettorie continue, poiché le traiettorie di B e β sono q.c.
continue. Inoltre E(Xt) = E(B2
3t) − E(β1
3t) = 0 per ogni t ≥ 0, mentre per s < t Cov(Xs, Xt) = Cov(B2
3s, B2
3t) − Cov(B2
3s, β1
3t) − Cov(β1
3s, B2
3t) + Cov(β1
3s, β1
3t)
= min 2 3s,2
3t
− 0 − 0 + min 1 3s,1
3t
= 2 3s +1
3s = s = min{s, t} . Dato che X è un processo gaussiano per il punto precedente, segue da una nota caratterizzazione (Teorema 2.8 delle dispense) che X è un moto browniano.
(c) Analogamente al punto (a), Xt e Yt sono congiuntamente normali perché una qualunque loro combinazione lineare è normale: infatti per a, b ∈ R possiamo scrivere aXt+ bYt = a(B2
3t+ B1
3t) + b(β2
3t− β1
3t) e le due variabili tra parentesi sono normali indipendenti.
Essendo congiuntamente normali, le variabili aleatorie Xte Ytsono indipendenti se e solo se sono scorrelate. La verifica che sono effettivamente scorrelate è immediata:
Cov(Xt, Yt) = Cov(B2 3t, β2
3t) + Cov(B2 3t, B1
3t) − Cov(β1 3t, β2
3t) − Cov(β1 3t, B1
3t)
= 0 + min 2 3t,1
3t
− min 1 3t,2
3t
− 0 = 1 3t − 1
3t = 0 .
(d) Basta mostrare che Xs e Yt per 0 < s < t < ∞ non sono scorrelate, cioè Cov(Xs, Yt) 6= 0.
Cov(Xs, Yt) = Cov(B2 3s, β2
3t) + Cov(B2 3s, B1
3t) − Cov(β1 3s, β2
3t) − Cov(β1 3s, B1
3t)
= 0 + min 2 3s,1
3t
− min 1 3s,2
3t
− 0 = min 2 3s,1
3t
− min 1 3s,2
3t
. Dato che per ipotesi s < t si ha a maggior ragione 13s < 23t e dunque min1
3s,23t =
1
3s. Distinguiamo ora due casi:
• se s < 2t allora min2
3s,13t = 23s e quindi Cov(Xs, Yt) = 23s − 13s = 13s 6= 0;
• se s ≥ 2t allora min2
3s,13t = 13t e quindi Cov(Xs, Yt) = 13t −13s = 13(t − s) 6=
0.
In ogni caso Cov(Xs, Yt) 6= 0 per 0 < s < t < ∞, come volevasi dimostrare.
(e) Ragionando come al punto (a) si ha che Z è un processo gaussiano. Le traiettorie di Z sono q.c. continue, perché lo sono le traiettorie di B e β. Si noti che
Zt= aB2
3t+ bB1
3t− aβ1
3t+ bβ2
3t, (1)
da cui segue che E(Zt) = 0 per ogni t ≥ 0, perché B e β sono due moti browniani e dunque le loro componenti hanno media nulla. Infine, ricordando che le componenti di B e quelle di β sono indipendenti e dunque scorrelate, dalla relazione (1) otteniamo che, per 0 ≤ s < t,
Cov(Zs, Zt) = a2Cov(B2
3s, B2
3t) + ab Cov(B2
3s, B1
3t) + ab Cov(B1
3s, B2
3t) + b2Cov(B1
3s, B1
3t) + a2Cov(β1
3s, β1
3t) − ab Cov(β1 3s, β2
3t) − ab Cov(β2 3s, β1
3t) + b2Cov(β2 3s, β2
3t)
= a22
3s + ab min 2 3s,1
3t
+ ab1
3s + b21
3s + a21
3s − ab1
3s − ab min 2 3s,1
3t
+ b22
3s
= (a2+ b2)s = s = min{s, t} .
Per la già citata caratterizzazione del moto browniano come processo gaussiano (Teorema 2.8 delle dispense) si ha dunque che Z è un moto browniano.
Soluzione 3. (a) Per l’invarianza di scala del moto browniano P(Cn,s) = P |Bs|
√s ≤ n√ s
= P |B1| ≤ n√ s . Quindi, per n fissato, lims↓0P (|B1| ≤ n√
s) = P(B1 = 0) = 0, per la continuità dall’alto della probabilità. Dato che P (|B1| ≤ n√
s) = √1
2π
Rn
√s
−n√
se−x2/2e la funzio- ne x 7→ e−x2/2 è continua in x = 0, per il teorema fondamentale del calcolo si ha che per s ↓ 0
P(Cn,s) 2n√
s = 1
√2π
1
2n√ s
Z n√ s
−n√ s
e−x2/2dx
−→ 1
√2πe−x2/2
x=0 = 1
√2π .
(b) Se ω ∈ Dn,t, per definizione si ha |Bu(ω)| ≤ nu per ogni u ∈ [0, t]. In particolare, per s ≤ t si ha |Bs(ω)| ≤ ns, quindi ω ∈ Cn,s. Questo mostra che Dn,t⊆ Cn,s. (c) Per il punto (b) si ha Dn,t ⊆ Cn,s e dunque P(Dn,t) ≤ P(Cn,s), per ogni 0 < s ≤ t.
Quindi P(Dn,t) ≤ lims↓0P(Cn,s) = 0, per il punto (a). Dato che chiaramente P(Dn,t) ≥ 0, segue che P(Dn,t) = 0.
(d) Prendiamo ω ∈ Ω tale che la funzione t 7→ Bt(ω) sia derivabile in zero, con derivata prima c, cioè Bt(ω)/t → c per t ↓ 0. Per definizione di limite, esiste t0 = t0(ω) tale che |Bt(ω)/t| ≤ 2c per ogni 0 < t ≤ t0. Scegliendo k ≥ 1/t0 e n ≥ 2c, si ha dunque che ω ∈ Dn,k, e l’inclusione è verificata.
(e) Usando la subattitività della probabilità e i due punti precedenti si ottiene
P(A) ≤ X
n,k∈N
P(Dn, 1/k) = 0 .
Soluzione 4. (a) Per il principio di riflessione P(St< a) = P(|Bt| < a) = 2
√2πt Z a
0
e−2t1 x2dx , da cui, derivando rispetto ad a, si ottiene
fSt(x) = 2
√
2πte−2t1 x21(0,∞)(x) . (b) Per il principio di riflessione e la proprietà di scaling
P(τa≤ t) = P(|Bt| ≥ a) = P(|B1| ≥ √a
t) .
(c) Dalla formula ottenuta al punto precedente e dalla continuità dall’alto della proba- bilità si ha
P(τa= ∞) = lim
t→∞P(τa> t) = lim
t→∞P(|B1| < √a
t) = P(|B1| = 0) = 0 . (d) Abbiamo visto che
P(τa≤ t) = P(|B1| ≥ √a
t) = 1 − P(|B1| ≤ √a
t) = 1 − 2
√ 2π
Z a/√ t 0
e−x2/2dx , da cui derivando rispetto a t si ottiene
fτa(t) = − 2
√2πe−a2/(2t)
−1 2
a t3/2
1(0,∞)(t) = a
√2π t3/2 e−a2/(2t)1(0,∞)(t) . Inoltre
E(τa) = Z ∞
0
t fτa(t) dt = a
√ 2π
Z ∞ 0
e−a2/(2t)
√t dt = +∞ , dove la divergenza dell’integrale è dovuta ai valori grandi di t.
(e) Ponendo Am := {τm < ∞}, sappiamo che P(Am) = 1 per ogni m ∈ Z e dunque P(A) = 1, dove anche A :=T
m∈ZAm.
Per costruzione, se ω ∈ A si ha che τm(ω) < ∞ per ogni m ∈ Z e dunque Bτm(ω)(ω) = m: in particolare, la sottosuccessione {Bτn(ω)(ω)}n∈N ha limite +∞
mentre {Bτ−n(ω)(ω)}n∈N ha limite −∞. Questo mostra che, per ogni ω ∈ A, si ha lim supt→∞Bt(ω) = +∞ e lim inft→∞Bt(ω) = −∞. Dato che P(A) = 1, segue la tesi.
Soluzione 5. (a) P(t ∈ Z) = P(Bt= 0) = 0 perché Bt∼ N (0, t).
(b) L’evento {Z ∩ (Q ∩ (0, ∞)) 6= ∅} =S
t∈Q∩(0,∞){t ∈ Z} è unione numerabile di eventi con probabilità nulla, dunque ha probabilità nulla.
(c) Sappiamo che per q.o. ω la funzione t 7→ Bt(ω) è continua, quindi l’insieme Z(ω) è chiuso, essendo controimmagine dell’insieme chiuso {0}.
(d) Per il teorema di Fubini, E(m(Z)) =R∞
0 E(1Z(s)) ds =R∞
0 P(s ∈ Z) ds = 0. Dato che m(Z) ≥ 0, segue che m(Z) = 0 q.c..
(e) Sappiamo che q.c. il moto browniano cambia segno infinite volte in ogni intorno destro dell’origine, grazie alla legge del logaritmo iterato. Per la continuità delle traiettorie, q.c. esiste una successione {tn}n∈N = {tn(ω)}n∈N tale che tn ↓ 0 e Btn = 0, cioè tn∈ Z.