• Non ci sono risultati.

(a) Si calcoli P(Cn), per ogni n ∈ N

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "(a) Si calcoli P(Cn), per ogni n ∈ N"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

Moto browniano

Esercizio 1. Sia {Bt}t≥0 un moto browniano reale. Definiamo gli eventi D := {Bt}t∈[0,1] è crescente ,

Cn := Bi/2n− B(i−1)/2n ≥ 0 , per ogni 1 ≤ i ≤ 2n , n ∈ N . (a) Si calcoli P(Cn), per ogni n ∈ N.

(b) Si mostri che vale l’inclusione D ⊆ Cn, per ogni n ∈ N.

(c) Si deduca che P(D) = 0. Quindi, q.c., il moto browniano non è crescente sull’inter- vallo [0, 1].

(d) (*) Si dimostri che, q.c., il moto browniano non è crescente in nessun sotto-intervallo di [0, ∞).

Esercizio 2. Sia {Bt}t≥0 un moto browniano reale tale che t 7→ Bt(ω) è continua per ogni (e non solo per q.o.) ω ∈ Ω.

(a) Si mostri cheR1

0 Btdt è una variabile aleatoria normale e se ne calcolino media e varianza.

[Sugg. Ricordarsi le somme di Riemann e il Teorema di Fubini]

(b) (*) Si mostri che inft∈[0,1]Bt non è una variabile normale.

Esercizio 3. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale. Si dimostrino le seguenti proprietà.

(a) Per ogni α > 0 esiste 0 < Cα< ∞ tale che E(|Bt|α) = Cαtα/2, per ogni t ≥ 0.

(b) Per ogni scelta di istanti 0 < t1 < . . . < tk < ∞ e di intervalli aperti non vuoti I1, . . . , Ik⊆ R, si ha P(Bt1 ∈ I1, . . . , Btk ∈ Ik) > 0.

(c) (*) Per ogni ε > 0 esiste C > 0 tale che P(supt∈[0,1]Bt> C) ≤ ε.

Esercizio 4. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale. Data una partizione π = {0 = t0 < t1 < . . . < tk = t} dell’intervallo [0, t], indichiamone il passo con |π| = max1≤i≤k(ti− ti−1). Introducendo la variazione quadratica Sπ =Pk

i=1(Bti− Bti−1)2 di B relativa a π, sappiamo che per |π| → 0 si ha Sπ → t in L2. Più precisamente, abbiamo visto che esiste una costante 0 < c < ∞ universale tale che

E(Sπ− t)2

= cPk

i=1(ti− ti−1)2.

Sia {π(n)}n∈N una successione di partizioni π(n)= {0 = t(n)0 < t(n)1 < . . . < t(n)k

n = t}, tale che non solo |π(n)| → 0 per n → ∞, ma anche P

n∈N(n)| < ∞.

(a) Si mostri che, per ogni ε > 0,P

n∈NP(|Sπ(n)− t| > ε) < ∞.

[Sugg. Applicare un’opportuna disuguaglianza.]

(b) Si deduca che Sπ(n) → t q.c. per n → ∞.

Ultima modifica: 22 maggio 2015.

(2)

Esercizio 5. Siano B = {Bt}t∈[0,∞) e β = {βt}t∈[0,∞) due moti browniani reali indipen- denti, definiti su uno spazio di probabilità completo (Ω, F , P) (in particolare, le variabili aleatorie Bt e βs sono indipendenti, per ogni s, t ≥ 0). Consideriamo il processo reale X = {Xt}t∈[0,∞) definito da

Xt := B2 3t− β1

3t. (a) Si mostri che X è un processo gaussiano.

(b) Si mostri che X è un moto browniano reale.

Definiamo ora il processo reale Y = {Yt}t∈[0,∞) ponendo Yt := β2

3t+ B1

3t.

(c) Si mostri che, per ogni t ∈ [0, ∞), le variabili aleatorie Xte Yt sono scorrelate, cioè Cov(Xt, Yt) = 0. Esse sono indipendenti?

(d) Si mostri che, per ogni 0 < s < t < ∞, le variabili aleatorie Xs e Yt non sono indipendenti.

[Sugg.: si considerino separatamente i due casi s < t2 e t2 ≤ s < t.]

(e) Si mostri che, per ogni (a, b) ∈ R2 con a2+ b2 = 1, il processo Z = {Zt}t∈[0,∞) definito da Zt:= aXt+ bYt è un moto browniano reale.

Esercizio 6. Sia {Bt}t∈[0,∞)un moto browniano reale, definito su uno spazio di probabilità (Ω, F , P). Per n ∈ N e s, t > 0 fissati, introduciamo i seguenti eventi:

A := u 7→ Bu è derivabile in u = 0

=



∃ lim

u↓0

Bu

u ∈ (−∞, +∞)

 , Cn,s := |Bs| ≤ ns , Dn,t := |Bu| ≤ nu , ∀u ∈ [0, t] .

Per questo esercizio non è possibile utilizzare né la legge del logaritmo iterato, né la non differenziabilità delle traiettorie del moto browniano.

(a) Si mostri che, per ogni n ∈ N fissato, si ha P(Cn,s) → 0 per s ↓ 0 .

Facoltativo: si mostri che in effetti P(Cn,s)/(2n

s) → 1/

2π per s ↓ 0 (con n fissato).

(b) Si spieghi perché per ogni s ≤ t vale l’inclusione di eventi Dn,t⊆ Cn,s. (c) Si deduca che P(Dn,t) = 0, per ogni n ∈ N e t > 0 .

(d) Si spieghi perché vale l’inclusione di eventi A ⊆ S

n,k∈N Dn, 1/k. (e) Si mostri che P(A) = 0 .

Esercizio 7. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale e definiamo le variabili τa := inf{t ≥ 0 : Bt= a} , St := sup

0≤u≤t

Bu. Ricordiamo il principio di riflessione: P(St≥ a) = P(τa≤ t) = P(|Bt| ≥ a).

(a) Si ricavi la densità della variabile St.

[Si consideri innanzitutto la funzione di ripartizione di St.]

(b) Si mostri che vale la relazione P(τa≤ t) = P(|B1| ≥ a

t), per ogni a, t > 0.

(c) Si deduca che per ogni a ∈ R si ha P(τa< ∞) = 1.

(d) Si determini la densità della variabile τa. Quanto vale E(τa)?

(3)

(e) (*) Si mostri in dettaglio come dal punto (c) segue che, q.c., lim sup

t→∞

Bt = +∞ , lim inf

t→∞ Bt = −∞ .

Esercizio 8. Sia B = {Bt}t≥0 un moto browniano reale, definito su uno spazio di probabilità (Ω, F , P). Introduciamo l’insieme degli zeri Z = Z(ω) ⊆ [0, ∞) del moto browniano, ponendo

Z(ω) := s ∈ [0, ∞) : Bs(ω) = 0 . (a) Si mostri che, per ogni t > 0 fissato, q.c. t 6∈ Z.

(b) Si deduca che q.c. Z ∩ (Q ∩ (0, ∞)) = ∅.

(c) Si mostri che q.c. Z è un insieme chiuso.

[Sugg.: Non serve fare nessun calcolo!]

(d) (*) Si mostri che q.c. Z ha misura di Lebesgue nulla.

[Sugg.: la misura di Lebesgue di un insieme C ⊆ [0, ∞) vale m(C) =R

0 1C(s) ds. Quindi m(Z) è una variabile aleatoria e si vuole mostrare che m(Z) = 0 q.c..]

(e) (*) Si mostri che q.c. 0 è un punto di accumulazione di Z, cioè esiste una successione di punti in Z che converge a 0.

[Sugg.: Si ricordino le proprietà delle traiettorie del moto browniano.]

Esercizio 9 (*). Indichiamo con C lo spazio C([0, 1], R) delle funzioni f : [0, 1] → R continue. Sia d(f, g) := kf − gk= supx∈[0,1]|f (x) − g(x)| la distanza uniforme e sia τ la topologia che d induce su C. Sia dunque B la corrispondente σ-algebra di Borel:

B = σ(τ ) = σ(A ⊆ C : A è aperto)

Un sottoinsieme D ⊆ C si dice cilindrico se D = {f ∈ C : f (t1) ∈ B1, . . . , f (tk) ∈ Bk} per un’opportuna scelta di k ∈ N, t1, . . . , tk ∈ [0, 1] e G1, . . . , Gk∈ B(R). Sia dunque

F = σ(D ⊆ C : D è cilindrico) .

Scopo dell’esercizio è mostrare che le due σ-algebre B e F coincidono.

(a) Per t ∈ [0, 1] definiamo la proiezione πt: C → R ponendo πt(f ) := f (t). Si mostri che la funzione πt: C → R è continua, dunque B-misurabile, ∀t ∈ [0, 1].

(b) Si deduca che ogni insieme cilindrico D appartiene a B, dunque F ⊆ B.

[Sugg.: Si osservi che D = π−1t1 (G1) ∩ . . . ∩ π−1t

k(Gk)]

(c) Si mostri che d(f, g) = supx∈[0,1]∩Q|f (x) − g(x)| (dove il sup è ristretto a Q) per ogni f, g ∈ C.

(d) Poniamo df(g) := d(f, g). Si mostri che, per ogni f ∈ C fissata, la funzione df : C → R è F-misurabile.

[Sugg.: Si esprima df come limite di funzioni che dipendono da πt1, . . . , πtn.]

(e) Detta B(f, ε) = {g ∈ C : d(f, g) < ε} la palla aperta di centro f e raggio ε, si mostri che B(f, ε) ∈ F per ogni f ∈ C e ε > 0.

(f) Ricordiamo che lo spazio metrico (C, d) è separabile (ad esempio i polinomi con coefficienti razionali sono un sottoinsieme numerabile e denso) e dunque ogni aperto è unione numerabile di palle aperte. Si concluda che τ ⊆ F e dunque B ⊆ F .

(4)

Soluzione 1. (a) Si noti che Cn = T2n

i=1{Bi/2n − B(i−1)/2n ≥ 0}. Per definizione di moto browniano, gli incrementi Bi/2n − B(i−1)/2n hanno legge N (0, 1/2n), da cui segue che P(Bi/2n − B(i−1)/2n ≥ 0) = 12, e sono indipendenti, per cui P(Cn) = Q2n

i=1P(Bi/2n− B(i−1)/2n ≥ 0) = (12)2n.

(b) Se ω ∈ D, cioè la funzione t 7→ Bt(ω) è crescente su [0, 1], si ha ovviamente Bt(ω) − Bs(ω) ≥ 0 per ogni 0 ≤ s ≤ t ≤ 1, da cui ω ∈ Cn per ogni n ∈ N. Da ciò segue l’inclusione D ⊆ Cn, per ogni n ∈ N.

(c) Per i punti precedenti, si ha che P(D) ≤ P(Cn) = (12)2n per ogni n ∈ N. Dato che (12)2n → 0 per n → ∞, segue che P(D) = 0.

(d) Dobbiamo mostrare che P(G) = 0, dove abbiamo posto G := ∃[a, b] ⊆ [0, ∞) t.c. {Bt}t∈[a,b] è crescente

= [

0≤a<b<∞

D[a,b], D[a,b] := {Bt}t∈[a,b] è crescente .

Con un argomento identico ai punti precedenti si mostra che P(D[a,b]) = 0, per ogni 0 ≤ a < b ≤ 1. Essendo G un’unione di una famiglia più che numerabile di eventi, non è immediato concludere che P(G) = 0. Tuttavia questo problema si risolve facilmente, notando che è possibile riscrivere l’evento G come unione numerabile:

G = [

0≤a0<b0<∞, a0,b0∈Q

D[a0,b0].

Infatti, se una traiettoria è crescente in un sottointervallo [a, b] di [0, ∞), basta prendere un sottointervallo [a0, b0] ⊆ [a, b] con a0, b0∈ Q e chiaramente la traiettoria è crescente anche su [a0, b0], per cui D[a,b]⊆ D[a0,b0]. Come abbiamo notato sopra, P(D[a0,b0]) = 0 e dunque P(G) = 0.

Soluzione 2. (a) Grazie alla continuità di t 7→ Bt(ω), possiamo ottenere l’integrale come limite (o equivalentemente lim sup) di somme di Riemann:

I(ω) = Z 1

0

Bt(ω) dt = lim sup

N →∞

IN := lim

N →∞

1 N

N −1

X

i=0

Bi

N(ω) .

Si noti che il membro destro di questa relazione è una variabile aleatoria, in quanto lim sup di variabili aleatorie. Essendo IN = N1 PN −1

i=0 Bi N

una variabile aleatoria normale, per ogni N ∈ N, anche il limite q.c. (e dunque in legge) è una variabile aleatoria normale:R1

0 Btdt ∼ N (µ, σ2), e inoltre µ e σ2 sono date dai limiti rispetti- vamente di media e varianza delle variabili N1 PN −1

i=0 Bi

N

. Questo fornisce un modo per calcolare µ e σ2 (esercizio!).

Vediamo un modo alternativo per il calcolo di µ e σ2: applicando il teorema di Fubini, si ottiene

µ = E

 Z 1 0

Bt(ω) dt



= Z 1

0

E(Bt(ω)) dt = Z 1

0

0 dt = 0 .

A questo proposito, occorre essere certi che Bt(ω) sia congiuntamente misurabile in (t, ω), cioè che la funzione (t, ω) 7→ Bt(ω) da [0, 1] × Ω in R sia misurabile. Questo segue dal fatto che le traiettorie di B sono continue, come verrà mostrato nel seguito del corso.

(5)

(Si noti che possiamo applicare il Teorema di Fubini perché la funzione |Bt(ω)| è integrabile: infatti E(|Bt(ω)|) =

t E(|N (0, 1)|) = c

t e dunqueR1

0 E(|Bt(ω)|) dt ≤R1 0 c

t dt < ∞.)

In alternativa, si poteva dedurre che µ = 0 notando che la variabile R1

0 Btdt è simmetrica, cioè ha la stessa legge di −R1

0 Btdt, perché sappiamo che {−Bt}t è un moto browniano.

Per calcolare la varianza σ2, si osservi che possiamo scrivere σ2 =

 Z 1 0

Bt(ω)

2

= Z 1

0

Z 1

0

Bt(ω) Bs(ω) dt ds . Applicando ancora il Teorema di Fubini si ottiene

σ2 = Z 1

0

Z 1 0

E(Bt(ω)Bs(ω)) dt ds = Z 1

0

Z 1 0

min{s, t} dt ds ,

e dato che l’integrando è simmetrico in (s, t), possiamo restringere il dominio a {(s, t) : s ≤ t}, ottenendo

σ2 = 2 Z 1

0

dt

 Z t 0

min{s, t} ds



= 2 Z 1

0

dt

 Z t 0

s ds



= 2 Z 1

0

dt t2 2



= 1 3. In definitiva, R1

0 Btdt ∼ N (0,13).

(b) Dato che B0 = 0 q.c., si ha che Z := inft∈[0,1]Bt ≤ 0 q.c., cioè P(Z ≤ 0) = 1.

L’unico caso di legge normale con questa proprietà è costituito dalla delta di Dirac in µ ≤ 0 (perché?), quindi si dovrebbe avere Z ∼ N (µ, 0), cioè Z = µ q.c.. Ma questo è impossibile, perché, qualunque sia µ, si ha che P(Z < µ − 1) ≥ P(B1 < µ − 1) > 0, essendo B1 ∼ N (0, 1).

Soluzione 3. (a) Per la proprietà di scaling del moto browniano, Bt/√

t ∼ B1 ∼ N (0, 1), dove ∼ indica l’uguaglianza in legge. Di conseguenza, posto

Cα := E(|B1|α) = 1

√2π Z

R

|x|αe−x2/2dx < ∞ , possiamo scrivere

E(|Bt|α) = tα/2 E



Bt

√t

α

= tα/2 E(|B1|α) = Cαtα/2.

Chiaramente Cα > 0, mentre la proprietà Cα< ∞ segue dal fatto ben noto che le variabili normali hanno momenti finiti di ogni ordine (oppure si mostra con una semplice stima nell’integrale).

(b) La densità ft1,...,tk(x1, . . . , xk) del vettore (Bt1, . . . , Btk) è stata calcolata a lezione.

In particolare, sappiamo che ft1,...,tk(x1, . . . , xk) > 0 per ogni x1, . . . , xk ∈ R. Dato che l’insieme I1× . . . × Ik ha parte interna non vuota, e dunque misura di Lebesgue positiva, si conclude che

P(Bt1 ∈ I1, . . . , Btk ∈ Ik) = Z

I1×...×Ik

ft1,...,tk(x1, . . . , xk) dx1 · · · dxk > 0 .

(6)

(c) Introduciamo l’evento Cn := {supt∈[0,1]Bt > n} per n ∈ N. Chiaramente la successione di eventi {Cn}n∈N è decrescente, cioè Cn+1 ⊆ Cn, e il loro limite è

C := \

n∈N

Cn =

 sup

t∈[0,1]

Bt= +∞

 .

Sappiamo che q.c. la funzione t 7→ Bt è continua, quindi supt∈[0,1]Bt < +∞ q.c., cioè P(C) = 0. D’altro canto, per la continuità dall’alto della probabilità si ha che P(Cn) → P(C) per n → ∞, e la conclusione segue.

Soluzione 4. (a) Per la disuguaglianza di Chebychev, usando la relazione richiamata nel testo dell’esercizio si ha

P(|Sπ(n)− t| > ε) ≤ E[(Sπ(n)− t)2]

ε2 = c

ε2

kn

X

i=1

(t(n)i − t(n)i−1)2

≤ c ε2(n)|

kn

X

i=1

(t(n)i − t(n)i−1) = c t ε2(n)| , e dato cheP

n∈N(n)| < ∞ per ipotesi, anche P

n∈NP(|Sπ(n)− t| > ε) < ∞.

(b) Definiamo l’evento

Aε := {|Sπ(n)− t| > ε per infiniti n} = lim sup

n→∞

{|Sπ(n)− t| > ε} .

Grazie al punto precedente, per il lemma di Borel-Cantelli si ha P(Aε) = 0, per ogni ε > 0. Definendo A :=S

k∈NA1 k

, si ha dunque P(A) = 0 e quindi P(Ac) = 1.

D’altro canto, se ω ∈ Ac, per costruzione vale che, per ogni ε > 0, esiste n0 = n0(ω) tale che |Sπ(n)(ω) − t| ≤ ε per n ≥ n0(ω) (perché?). Quindi Sπ(n)(ω) → t per n → ∞ quando ω ∈ Ac, e l’esercizio è concluso.

Soluzione 5. (a) X è un moto browniano perché le sue componenti sono funzioni lineari delle componenti dei due processi gaussiani indipendenti B e β.

Più esplicitamente, dobbiamo mostrare che ogni combinazione lineare delle componenti di X è una variabile aleatoria normale. Per ogni scelta di n ∈ N, t1, . . . , tn∈ [0, ∞) e a1, . . . , an∈ R possiamo scrivere

n

X

i=1

aiXti =

n

X

i=1

aiB2

3ti

!

n

X

i=1

aiβ1

3ti

! .

Le due variabili che compaiono tra parentesi sono indipendenti, perché i processi B e β sono indipendenti; inoltre ciascuna variabile è normale, perché combinazione lineare delle componenti di un processo gaussiano. Segue chePn

i=1aiXti è normale in quanto differenza di variabili normali indipendenti. Il processo X è dunque gaussiano.

(b) Notiamo che X ha q.c. traiettorie continue, poiché le traiettorie di B e β sono q.c.

continue. Inoltre E(Xt) = E(B2

3t) − E(β1

3t) = 0 per ogni t ≥ 0, mentre per s < t Cov(Xs, Xt) = Cov(B2

3s, B2

3t) − Cov(B2 3s, β1

3t) − Cov(β1 3s, B2

3t) + Cov(β1 3s, β1

3t)

= min 2 3s,2

3t



− 0 − 0 + min 1 3s,1

3t



= 2 3s +1

3s = s = min{s, t} .

(7)

Dato che X è un processo gaussiano per il punto precedente, segue da una nota caratterizzazione (Teorema 2.8 delle dispense) che X è un moto browniano.

(c) Analogamente al punto (a), Xt e Yt sono congiuntamente normali perché una qualunque loro combinazione lineare è normale: infatti per a, b ∈ R possiamo scrivere aXt+ bYt = a(B2

3t+ B1

3t) + b(β2

3t− β1

3t) e le due variabili tra parentesi sono normali indipendenti.

Essendo congiuntamente normali, le variabili aleatorie Xte Ytsono indipendenti se e solo se sono scorrelate. La verifica che sono effettivamente scorrelate è immediata:

Cov(Xt, Yt) = Cov(B2

3t, β2

3t) + Cov(B2

3t, B1

3t) − Cov(β1

3t, β2

3t) − Cov(β1

3t, B1

3t)

= 0 + min 2 3t,1

3t



− min 1 3t,2

3t



− 0 = 1 3t − 1

3t = 0 .

(d) Basta mostrare che Xs e Yt per 0 < s < t < ∞ non sono scorrelate, cioè Cov(Xs, Yt) 6= 0.

Cov(Xs, Yt) = Cov(B2

3s, β2

3t) + Cov(B2

3s, B1

3t) − Cov(β1

3s, β2

3t) − Cov(β1

3s, B1

3t)

= 0 + min 2 3s,1

3t



− min 1 3s,2

3t



− 0 = min 2 3s,1

3t



− min 1 3s,2

3t

 . Dato che per ipotesi s < t si ha a maggior ragione 13s < 23t e dunque min1

3s,23t =

1

3s. Distinguiamo ora due casi:

• se s < 2t allora min2

3s,13t = 23s e quindi Cov(Xs, Yt) = 23s − 13s = 13s 6= 0;

• se s ≥ 2t allora min2

3s,13t = 13t e quindi Cov(Xs, Yt) = 13t −13s = 13(t − s) 6=

0.

In ogni caso Cov(Xs, Yt) 6= 0 per 0 < s < t < ∞, come volevasi dimostrare.

(e) Ragionando come al punto (a) si ha che Z è un processo gaussiano. Le traiettorie di Z sono q.c. continue, perché lo sono le traiettorie di B e β. Si noti che

Zt= aB2

3t+ bB1

3t− aβ1

3t+ bβ2

3t, (1)

da cui segue che E(Zt) = 0 per ogni t ≥ 0, perché B e β sono due moti browniani e dunque le loro componenti hanno media nulla. Infine, ricordando che le componenti di B e quelle di β sono indipendenti e dunque scorrelate, dalla relazione (1) otteniamo che, per 0 ≤ s < t,

Cov(Zs, Zt) = a2Cov(B2

3s, B2

3t) + ab Cov(B2

3s, B1

3t) + ab Cov(B1

3s, B2

3t) + b2Cov(B1

3s, B1

3t) + a2Cov(β1

3s, β1

3t) − ab Cov(β1 3s, β2

3t) − ab Cov(β2 3s, β1

3t) + b2Cov(β2 3s, β2

3t)

= a22

3s + ab min 2 3s,1

3t

 + ab1

3s + b21

3s + a21

3s − ab1

3s − ab min 2 3s,1

3t

 + b22

3s

= (a2+ b2)s = s = min{s, t} .

Per la già citata caratterizzazione del moto browniano come processo gaussiano (Teorema 2.8 delle dispense) si ha dunque che Z è un moto browniano.

Soluzione 6. (a) Per l’invarianza di scala del moto browniano P(Cn,s) = P |Bs|

√s ≤ n√ s



= P |B1| ≤ n√ s .

(8)

Quindi, per n fissato, lims↓0P (|B1| ≤ n√

s) = P(B1 = 0) = 0, per la continuità dall’alto della probabilità. Dato che P (|B1| ≤ n√

s) = 1

Rn s

−n

se−x2/2e la funzio- ne x 7→ e−x2/2 è continua in x = 0, per il teorema fondamentale del calcolo si ha che per s ↓ 0

P(Cn,s) 2n√

s = 1

√ 2π

 1

2n√ s

Z n s

−n s

e−x2/2dx



−→ 1

2πe−x2/2

x=0 = 1

√ 2π . (b) Se ω ∈ Dn,t, per definizione si ha |Bu(ω)| ≤ nu per ogni u ∈ [0, t]. In particolare,

per s ≤ t si ha |Bs(ω)| ≤ ns, quindi ω ∈ Cn,s. Questo mostra che Dn,t⊆ Cn,s. (c) Per il punto (b) si ha Dn,t ⊆ Cn,s e dunque P(Dn,t) ≤ P(Cn,s), per ogni 0 < s ≤ t.

Quindi P(Dn,t) ≤ lims↓0P(Cn,s) = 0, per il punto (a). Dato che chiaramente P(Dn,t) ≥ 0, segue che P(Dn,t) = 0.

(d) Prendiamo ω ∈ Ω tale che la funzione t 7→ Bt(ω) sia derivabile in zero, con derivata prima c, cioè Bt(ω)/t → c per t ↓ 0. Per definizione di limite, esiste t0 = t0(ω) tale che |Bt(ω)/t| ≤ 2c per ogni 0 < t ≤ t0. Scegliendo k ≥ 1/t0 e n ≥ 2c, si ha dunque che ω ∈ Dn,k, e l’inclusione è verificata.

(e) Usando la subattitività della probabilità e i due punti precedenti si ottiene

P(A) ≤ X

n,k∈N

P(Dn, 1/k) = 0 .

Soluzione 7. (a) Per il principio di riflessione P(St< a) = P(|Bt| < a) = 2

√2πt Z a

0

e2t1 x2dx , da cui, derivando rispetto ad a, si ottiene

fSt(x) = 2

√2πte2t1 x21(0,∞)(x) . (b) Per il principio di riflessione e la proprietà di scaling

P(τa≤ t) = P(|Bt| ≥ a) = P(|B1| ≥ a

t) .

(c) Dalla formula ottenuta al punto precedente e dalla continuità dall’alto della proba- bilità si ha

P(τa= ∞) = lim

t→∞P(τa> t) = lim

t→∞P(|B1| < a

t) = P(|B1| = 0) = 0 . (d) Abbiamo visto che

P(τa≤ t) = P(|B1| ≥ a

t) = 1 − P(|B1| ≤ a

t) = 1 − 2

√ 2π

Z a/ t 0

e−x2/2dx , da cui derivando rispetto a t si ottiene

fτa(t) = − 2

2πe−a2/(2t)



−1 2

a t3/2



1(0,∞)(t) = a

2π t3/2 e−a2/(2t)1(0,∞)(t) . Inoltre

E(τa) = Z

0

t fτa(t) dt = a

√2π Z

0

e−a2/(2t)

√t dt = +∞ , dove la divergenza dell’integrale è dovuta ai valori grandi di t.

(9)

(e) Ponendo Am := {τm < ∞}, sappiamo che P(Am) = 1 per ogni m ∈ Z e dunque P(A) = 1, dove anche A :=T

m∈ZAm.

Per costruzione, se ω ∈ A si ha che τm(ω) < ∞ per ogni m ∈ Z e dunque Bτm(ω)(ω) = m: in particolare, la sottosuccessione {Bτn(ω)(ω)}n∈N ha limite +∞

mentre {Bτ−n(ω)(ω)}n∈N ha limite −∞. Questo mostra che, per ogni ω ∈ A, si ha lim supt→∞Bt(ω) = +∞ e lim inft→∞Bt(ω) = −∞. Dato che P(A) = 1, segue la tesi.

Soluzione 8. (a) P(t ∈ Z) = P(Bt= 0) = 0 perché Bt∼ N (0, t).

(b) L’evento {Z ∩ (Q ∩ (0, ∞)) 6= ∅} =S

t∈Q∩(0,∞){t ∈ Z} è unione numerabile di eventi con probabilità nulla, dunque ha probabilità nulla.

(c) Sappiamo che per q.o. ω la funzione t 7→ Bt(ω) è continua, quindi l’insieme Z(ω) è chiuso, essendo controimmagine dell’insieme chiuso {0}.

(d) Per il teorema di Fubini, E(m(Z)) =R

0 E(1Z(s)) ds =R

0 P(s ∈ Z) ds = 0. Dato che m(Z) ≥ 0, segue che m(Z) = 0 q.c..

(e) Sappiamo che q.c. il moto browniano cambia segno infinite volte in ogni intorno destro dell’origine, grazie alla legge del logaritmo iterato. Per la continuità delle traiettorie, q.c. esiste una successione {tn}n∈N = {tn(ω)}n∈N tale che tn ↓ 0 e Btn = 0, cioè tn∈ Z.

Soluzione 9.

Riferimenti

Documenti correlati

da un’urna abbiamo estratto una pallina rossa e una blu, da un’altra due palline rosse a dalla terza due

[r]

[r]

Quando non è espressamente indicato il contrario, per la soluzione degli esercizi è possibile usare tutti i risultati visti a lezione (compresi quelli di cui non è stata fornita

il moto browniano cambia segno infinite volte in ogni intorno destro dell’origine, grazie alla legge del logaritmo iterato.. Per la continuità delle

Il primo principio della termodinamica può essere così enunciato: esiste una funzione di stato U, detta energia interna, tale che se un sistema subisce una trasformazione da uno

Tale punto si connette a (0, −1) con un arco nel

Le funzioni e x , sin x, cos x, sinh x e cosh x verificano le ipotesi del precedente teorema, risultano quindi sviluppabili in serie di Taylor nel