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4 CONCLUSIONI
Nel presente lavoro di tesi sono stati studiati un certo numero di nanocompositi a matrice polietilenica, compatibilizzati da polietileni aggraffati con anidride maleica, copolimeri etilene-acido acrilico a struttura lineare o ramificata e copolimeri etilene- vinilacetato; le nanocariche utilizzate sono argille lamellari organicamente modificate, sia commerciali che sintetizzate in laboratorio.
Il primo obiettivo di questa tesi riguardava uno studio dettagliato della struttura e della morfologia dei nanocompositi preparati con i diversi polietileni funzionalizzati a nostra disposizione al fine di ottenere indicazioni circa le prospettive di un loro impiego come compatibilizzanti per la produzione di nanocompositi a matrice polietilenica. I risultati ottenuti dalle analisi WAXD, TEM, POM e SEM hanno mostrato che:
- i polietileni funzionalizzati con anidride maleica danno nanocompositi con morfologie prevalentemente esfoliate, la completa esfoliazione però si ha soltanto se il rapporto in peso polimero/argilla è uguale o superiore a 10;
ciò vale anche quando tali polietileni funzionalizzati sono utilizzati come compatibilizzanti.
- I copolimeri etilene-acido acrilico danno invece nanocompositi con una struttura mista intercalata-esfoliata, il grado di intercalazione rimane lo stesso indipendentemente dalla quantità di argilla utilizzata e dalla quantità di tensioattivo presente negli spazi interlamellari, per le argille scambiate con M2HT2; anche i risultati riportati per questo tipo di argille evidenziano che la dispersione migliora con il contenuto di modificante organico. Stessi risultati sono stati ottenuti quando i copolimeri a struttura ramificata sono stati utilizzati come compatibilizzanti per nanocompositi a base di LDPE.
- I copolimeri etilene-vinil acetato danno nanocompositi che mostrano la stessa morfologia dei copolimeri etilene-acido acrilico con struttura ramificata; questa somiglianza di comportamento può essere attribuita sia alla stessa struttura, sia all’alto contenuto di gruppi funzionali che entrambi i tipi di copolimeri hanno.
Il secondo obiettivo riguardava lo studio delle relazioni proprietà struttura dei nanocompositi preparati, con particolare riferimento alla dipendenza della morfologia dal tipo di modificante organico dell’argilla e dalla struttura della matrice polietilenica. I risultati evidenziano che:
- per tutti i tipi di polimeri utilizzati le argille commerciali modificate con il tensioattivo M2HT2 sono quelle che permettono di ottenere il miglior livello di dispersione e nel caso dei copolimeri etilene-acido acrilico la dispersione dell’argilla aumenta all’aumentare della percentuale di modificante organico usato.
- il polietilene ad alta densità con acido acrilico aggraffato HDAA mostra un
comportamento simile a quello dei copolimeri ramificati, in quanto dà
nanocompositi intercalati con lo stesso grado di intercalazione
indipendente dal contenuto di argilla e di tensioattivo. Però i
diffrattogrammi ai raggi X mostrano che questi compositi hanno una
periodicità media più piccola rispetto a quella dei corrispondenti materiali a
base di EAA. Questo può essere attribuito al minor ingombro laterale delle
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