Pianificazione e progetto di reti geografiche
9
Tecnologie della sicurezza
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
2 Ing. David Licursi
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
Leggi e normative di riferimento Storia
Nel 1968 viene emanata la legge 186 che stabilisce il principio della regola dell'arte.
La norma CEI viene considerata come regola d'arte.
Con la legge 46/90, per la prima volta in Italia è stato regolamentato il settore con l'introduzione di una nuova figura del professionista
Il D.M. 37/08 sostituisce la legge 46/90
4 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Legge 1 marzo 1968, n. 186 (G.U. 23-3-1968, n. 77)
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.
Art. 1 - Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte.
Art. 2 - I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte.
Leggi e normative di riferimento Dalla legge 46/90 al D.M. 37/08
Il nuovo D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 è in vigore dal 27 marzo 2008
Sostituisce la legge 46/90
Viene ampliato il campo di applicazione a tutti gli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso
Per gli impianti antintrusione non ci sono differenze sostanziali
Si rimanda a testo del Decreto per maggiori dettagli
Decreto legge del 25 giugno 2008, n. 112 sopprime l’Art. 13 del D.M. 37/08 (riguardante la dichiarazione di conformità o rispondenza degli impianti) successivamente convertito in legge n.
133 del 21 agosto 2008 (G.U.192)
Gli impianti antintrusione sono soggetti all’applicazione del D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 (Art. 1, lettera b)
Impianti a regola d’arte
Rispetto delle norme tecniche UNI (Ente Italiano di Unificazione) e CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)
6 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento Norme CEI
La conformità alle norme CEI viene comunemente considerata come la regola d’arte (http://www.ceiuni.it , http://www.uni.com/it )
CEI 79-2: Norme particolari per le apparecchiature
I, II, III livello - Maggiore è il livello, maggiore è la prestazione.
Ad esempio per i contenitori:
I livello: protezione antiapertura
II livello: protezione antiapertura + antirimozione
III livello: protezione antiapertura + antirimozione + antiperforazione
CEI 79-3: Norme particolari per gli impianti
I, II, III livello - Maggiore è il livello, maggiore è la prestazione.
Il livello di un impianto viene calcolato in considerazione di vari fattori tra cui:
Tipologie di protezione
Quantità di locali protetti
Livello CEI 79-2 dei componenti utilizzati
Leggi e normative di riferimento
Norma antintrusione serie EN 50131 e CEI 79/2-3
Siamo in fase di transizione
Una volta approvate dovranno essere recepite Alcune differenze:
Norme di prodotto (CEI) e norme di sistema e di prodotto (EN)
4 gradi di sicurezza invece di 3
8 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Norma antintrusione serie EN 50131
Parte 1 Prescrizioni generali di un sistema antintrusione
Parte 2-2 Requisiti per rivelatori Infrarossi passivi
Parte 2-3 Requisiti per rivelatori Microonda
Parte 2-4 Requisiti per rivelatori DT PIR-MW
Parte 2-5 Requisiti per rivelatori DT PIR-Ultrasuoni
Parte 2-6 Requisiti per contatti magnetici
Parte 2-7 Rivelatori rottura vetro
Parte 3 Centrali antintrusione
Parte 4 Avvisatori acustici
Parte 5 Connessione radio
Parte 6 Alimentatori
Parte 7 Guida applicativa (CEI 79/3)
Parte 8 Antirapina a nebbia (security fog device)
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
10 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento Videosorveglianza e privacy
Principio di liceità
Necessità di attenersi alle norme che disciplinano la materia in campo civile, penale ed amministrativo.
Principio di necessità
Corretto rapporto tra le finalità da raggiungere e lo strumento utilizzato.
Modalità di raccolta e cancellazione delle immagini.
Principio di proporzionalità
Rapporto tra gli scopi perseguiti e impiego di telecamere.
Sono insufficienti altri sistemi di controllo?
Principio di finalità
Pertinenza dell’utilizzo delle immagini. I dati raccolti non devono essere eccedenti rispetto alla finalità.
11 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Il decalogo del Garante (29 novembre 2000)
1. individuare le finalità della sorveglianza e la compatibilità della stessa con le norme di settore vigenti
2. rispettare i principi di correttezza e liceità del trattamento
3. effettuare, se dovuta, la notificazione al Garante
4. fornire agli interessati una chiara e completa informativa
5. non violare il divieto di controllo a distanza dei dipendenti sancito nello statuto dei lavoratori
12 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Il decalogo del Garante (29 novembre 2000)
6. registrare le sole immagini indispensabili per perseguire lo scopo dichiarato, evitando, per quanto possibile, immagini dettagliate o ingrandite
7. individuare il periodo massimo di conservazione delle immagini
8. nominare i soggetti responsabili ed incaricati del trattamento
9. non utilizzare i dati raccolti per altri scopi
10. per le telecamere situate agli accessi dei centri storici, o delle zone a traffico limitato, rispettare le disposizioni contenute nel D.P.R. 250/1999
Leggi e normative di riferimento
… altre leggi correlate
Codice Penale: Interferenze illecite nella vita privata (art. 615 bis C.P.)
Legge n. 300/1970 (Statuto dei lavoratori) – art. 4
Testo Unico (D.Lgs. 196 del 30-06-2003) Codice in materia di protezione dei dati personali
Diritto di accesso ai dati acquisiti mediante impianti di videosorveglianza (19.12.2001)
Videosorveglianza – Raccolta di impronte digitali associate ad immagini per l’accesso in banca (28.2.2001)
Installazione di alcune telecamere in luogo pubblico (Comune di Milano)
Videosorveglianza in banca – ripresi solo i piedi. Precisazioni del Garante (27.12.2002)
14 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
… altre leggi correlate
Provvedimento generale sulla videosorveglianza del 29 aprile 2004
Decreto Legge n.11 del 23 Febbraio 2009 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2009) ora Legge 23 Aprile 2009, n.38, relativa alle "Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori“ introduce una sostanziale novità, contenuta nell'art. 6, punti 7 e 8
Enti pubblici possono far installare sistemi video ad alta tecnologia e mantenere le registrazioni per 7 giorni
Valgono tutte le restrizioni del Garante in materia
15 Ing. David Licursi
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
16 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Cavi elettrici per sistemi di sicurezza (CEI 46-7)
Prove sui cavi elettrici sottoposti al fuoco – Parte 1: Prova di non propagazione della fiamma sul singolo cavo verticale (CEI 20-35)
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 Vca e 1500 Vcc (CEI 64-8)
Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto. Norme particolari per le apparecchiature (N.B.
per TVCC vedere Append. A e B) (CEI 79-2)
Impianti antieffrazione, antintrusione, antifurto. Norme particolari per impianti antieffrazione e antintrusione (per TVCC vedere Cap. 6 – requisiti-, 8 – collaudo-, 9 –manutenzione) ( CEI 79-3-V1)
Leggi e normative di riferimento
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Telecamere B/N (rit. 2005) (CEI EN 50132-2-1)
Monitor B/N (rit. 2005) (CEI EN 50132-4-1)
Sistemi di trasmissione video (in rev.) (CEI EN 50132-5)
Guide di applicazione (CEI EN 50132-7)
Centralizzazione delle informazioni di sicurezza – Requisiti di sistema (CEI 79-11)
18 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
EN 50132-1:2009 “CCTV System requirements”
Fa parte delle EN 50132 ed è composta da:
Parte 1: System requirements
Parte 5: Video transmission
Parte 7: Application guideline
Prevede 4 classi ambientali e gradi di sicurezza
Leggi e normative di riferimento
EN 50132-1:2009 “CCTV System requirements”
20 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
EN 50132-1:2009 “CCTV System requirements”
I 4 GRADI DI SICUREZZA riguardano tra l’altro:
Archiviazione
Backup
Log di sistema
Controllo delle interconnesioni
Manomissione
Livelli di accesso
Le 4 CLASSI AMBIENTALI:
Classe 1: Interni (da +5 a +40°C)
Classe 2: Interni a temperatura non controllata (da -10 a +40°C)
Classe 3: Esterno con apparecchiatura non direttamente esposta (da -25 a +50°C)
Classe 4: Esterno (da -25 a +60°C)
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
22 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
Obbligo installazione sistema rilevazione incendi
Attività soggetta alla richiesta di CPI – DPR 12.01.98 n.37
Insediamento sottoposto a DM o DL
Impianto soggetto al DM37 gennaio08
In forma volontaria
Locali pubblico spettacolo
DL 19.09.96 Alberghi.... oltre 25 posti
letto DM 9.04.96 Scuole ... Oltre 100
presenti DM 26.08.92 Edifici pregevoli ... DM
20.05.92 n.569
Strutture sanitarie.... DM 18.09.02
Edifici destinati ad uffici ... DM22.02.06
Leggi e normative di riferimento
Progetto di un sistema rilevazione incendi
24 Ing. David Licursi
insediamento soggetto alla richiesta di CPI
Insediamento sottoposto a DM o DL
Professionista iscritto ad albo prof.
Iscrizione legge 818 Rinnovo
CPI
Impianto soggetto al DM37 gennaio08
In forma volontaria
=/+ di 10 rivelatori
- di 10 rivelatori
Responsabile tecnico installatore
rinnovo progetto
laurea
Diploma con qualifica coerente
Leggi e normative di riferimento
Le norme UNI9795, EN54-xx e TS54-14
EN 54 - xx UNI9795
prodotti Specifiche di
progetto
EN54-xx CPD TS(EN)54-14
Leggi e normative di riferimento La normativa europea EN54
26 Ing. David Licursi
EN 54-
2:1997/A1:2006
EN 54-2:1997/A1:2006 - EN 54-2:1997/A1:2006 - Fire detection and fire alarm systems - Part 2: C ontrol and indicating equipment
01/01/2008 01/08/2009
EN 54-
3:2001/A1:2002
EN 54-3:2001/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 3: Fire alarm devices - Sounders
01/04/2003 30/06/2005
EN 54-
3:2001/A2:2006
EN 54-3:2001/A2:2006 - EN 54-3:2001/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 3: Fire alarm devices - Sounders
01/03/2007 01/06/2009
EN 54-
4:1997/A2:2006
EN 54-4:1997/A2:2006 - EN 54-4:1997/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 4: Power supply equipment
01/06/2007 01/08/2009
EN 54-
5:2000/A1:2002
EN 54-5:2000/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 5: Heat detectors - Point detectors
01/04/2003 30/06/2005 EN 54-
7:2000/A1:2002
EN 54-7:2000/A1:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 7: Smoke detectors - Point detectors using scattered light, transmitted light or ionization
01/04/2003 30/06/2005
EN 54-
7:2000/A2:2006
EN 54-7:2000/A2:2006 - EN 54-7:2000/A2:2006 Fire detection and fire alarm systems - Part 7: Smoke detectors - Point detectors using scattered light, transmitted light or ionization
01/05/2007 01/08/2009
EN 54-
10:2002/A1:2005
EN 54-10:2002/A1:2005 - EN 54-10:2002/A1:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 10: Flame detectors - Point detectors
01/09/2006 01/09/2008
EN 54-
11:2001/A1:2005
EN 54-11:2001/A1:2005 - EN 54-11:2001/A1:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 11: Manual call points
01/09/2006 01/09/2008
Leggi e normative di riferimento La normativa europea EN54
EN 54-12:2002 EN 54-12:2002 - Fire detection and fire alarm systems - Part 12: Smoke detectors - Line detectors - Line
detectors using an optical beam
01/10/2003 31/12/2005
EN 54-16:2008 EN 54-16:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 16: Voice alarm control and indicating equipment
01/01/2009 01/04/2011
EN 54-17:2005 EN 54-17:2005 - Fire detection and fire alarm systems - Part 17: Short-circuit isolators
01/10/2006 01/12/2008 EN 54-
17:2005/AC:200 7
EN 54-17:2005/AC:2007 - EN 54-17:2005/AC:2007 - Fire detection and fire alarm systems - Part 17: Short- circuit isolators
01/01/2009 01/01/2009
EN 54-18:2005 EN 54-18:2005 - Fire detection and fire alarm systems -
Part 18: Input/output devices 01/10/2006 01/12/2008
EN 54-
18:2005/AC:200 7
EN 54-18:2005/AC:2007 - EN 54-18:2005/AC:2007 - Fire detection and fire alarm systems - Part 18:
Input/output devices
01/01/2008 01/01/2008
EN 54-20:2006 EN 54-20:2006 - Fire detection and fire alarm systems - Part 20: Aspirating smoke detectors
01/04/2007 01/07/2009 EN 54-21:2006 EN 54-21:2006 - Fire detection and fire alarm systems -
Part 21: Alarm transmission and fault warning routing equipment
01/03/2007 01/06/2009
EN 54-24:2008 EN 54-24:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 24: Components of voice alarm systems -
Loudspeakers
01/01/2009 01/04/2011
EN 54-25:2008 EN 54-25:2008 - Fire detection and fire alarm systems - Part 25: Components using radio links
01/01/2009 01/04/2011
Leggi e normative di riferimento
La manutenzione: norma UNI11224
La norma UNI11224 definisce il controllo iniziale e la manutenzione nei sistemi di rivelazione incendi
Scopo della norma è descrivere le procedure per il controllo iniziale , quello periodico e la manutenzione dei sistemi di rivelazione automatica. In particolare :
Fasi e periodicità
Documentazione
Condizioni ambientali di prova
Strumentazione e documentazione
Metodologia di controllo
Registrazione delle prove
28 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - fasi e periodicità
Tempistiche da rispettare (obbligatorie attualmente secondo DM 10 marzo 1998 – punto 6.4 allegati VI):
fase periodicità circostanza
controllo iniziale occasionale prima della consegna di un nuovo sistema o nella presa in carico di un sistema in manutenzione
sorveglianza almeno ogni 30 giorni secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile di sistema
controllo periodico almeno ogni 6 mesi secondo il piano di manutenzione programmata del responsabile di sistema
manutenzione ordinaria occasionale secondo esigenza per riparazione di lieve entità manutenzione straordinaria occasionale secondo esigenza per riparazioni di particolare
importanza revisione sistema almeno ogni 10 anni
secondo indicazioni normative e legislative in funzione delle apparecchiature impiegate o delle istruzioni dei costruttori delle apparecchiature
Leggi e normative di riferimento UNI11224 - documentazione
Documentazione da produrre:
30 Ing. David Licursi
fase documenti da produrre e riportare nel registro
controllo iniziale rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo secondo quanto indicato nell'appendice A
sorveglianza semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal responsabile del sistema
controllo periodico registrazione delle attività e dei controlli su formato stabilito dal responsabile del sistema
manutenzione ordinaria registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione
manutenzione straordinaria registrazione del documento di intervento sottoscritto dal personale tecnico qualificato incaricato della manutenzione
revisione sistema rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale conformi come minimo a quanto indicato nell'appendice A
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - condizioni ambientali di prova
Vengono definite le condizioni operative ambientali di prova riferite alle varie situazioni funzionali quali:
A - Condizioni durante la fase di controllo iniziale
B - Condizioni durante la fase di sorveglianza
C - Condizione durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di revisione
D - Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose
In particolare per A e C assicurarsi che tutte le persone raggiunte da segnalazioni di allarme siano state preventivamente informate dello stato di prova del sistema
Per D prima di operare sulle apparecchiature verificare che non sussistano condizioni di pericolo
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - strumentazione e documentazione
Vengono definiti gli strumenti da utilizzare per la verifica dei parametri funzionali siano essi di tipo e metrologia adeguati alle prove da effettuare (un multimetro, un oscilloscopio o analizzatore, un fonometro ecc.) che predisposti dal produttore per specifiche esigenze (p.e. programmi software per centrali)
32 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - strumentazione e documentazione
Per strumentazione si intende anche definire strumenti atti alla verifica funzionale dei dispositivi, ad esempio:
bombolette di fumo artificiale per la prova dei rivelatori di fumo
filtri di oscuramento per la prova di rivelatori lineari di fumo
dispositivi termici o piezoeletrici per la prova dei rivelatori termici
speciali utensili per la prova di allarme dei rivelatori manuali
Apparecchiature di simulazione per dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione
per gli altri sistemi, una metodologia di prova indicata dal produttore o dall’installatore secondo le indicazioni del progettista
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - strumentazione e documentazione
Viene definita la modulistica di supporto necessaria alle verifiche funzionali, per esempio:
manualistica (schemi e manuali) relativa alla centrale e alle apparecchiature installate
disegni e documentazione di progetto
norme di riferimento applicabili
procedure di prova definite dai produttori
34 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - metodologia di controllo iniziale
La procedura per il controllo preliminare corrisponde alla verifica visiva sul sistema effettuata da personale qualificato da svolgere prima di passare alla fase esecutiva delle prove
E’ una verifica obbligatoria in conformità alle norme UNI9795 e CEI64-8
Vengono richiesti :
L’accertamento di rispondenza del sistema al progetto esecutivo
Il controllo visivo dei collegamenti elettrici e meccanici compresa l’apertura delle cassette di giunzione e l’ispezione dei punti nascosti
I collegamenti di messa a terra
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - metodologia di controllo iniziale
La procedura per il controllo funzionale corrisponde alla verifica funzionale del sistema obbligatoria sia nella fase di controllo iniziale che periodica (parziale)
Quanto indicato nella noma non entra nel dettaglio specifico ma vuole fornire solo delle indicazioni per uniformare le prove essenziali che devono essere effettuate
In particolare viene indicato che:
Il controllo iniziale deve prevedere una verifica funzionale di tutti i rivelatori, contatti, pulsanti e azionamenti del sistema
La verifica della compatibilità delle logiche richieste dal cliente rispetto ai documenti di progetto
La verifica dell’efficacia dei comandi su ogni dispositivo interessato (alimentazioni, ventilazione, ecc.)
La verifica che gli effetti delle prove non producano situazioni di pericolo
Porre in sicurezza le apparecchiature di comando verso sistemi di spegnimento
36 Ing. David Licursi
Leggi e normative di riferimento
UNI11224 - registrazione delle prove
Le prove ed i controlli devono essere formalizzati mediante la compilazione di appropriati documenti
Esempi di liste di controllo indicate in appendice A (controllo iniziale, consegna impianto o controllo iniziale presa in manutenzione) o B (Controllo periodico, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria)
È prevista la sottoscrizione dei documenti come minimo da :
il tecnico che ha effettuato le prove
persona delegata dal datore di lavoro
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
38 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali esterne
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Barriere a raggi infrarossi attivi
Una barriera si compone di una coppia di TX e RX
L’interruzione dei raggi provoca l’allarme
Montaggio in colonna
Portate da 50, 100, 200 metri
Attenzione alla nebbia!
40 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Barriere a microonde
Oggetti che attraversano il campo RF vengono rilevati
Tipica forma “a sigaro”
Incrocio per eliminare zone d’ombra
Portate da 50, 100, 200 metri
Attenzione a cosa c’è intorno!
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezione per reti metalliche
Principio di funzionamento: cavo microfonico
Rileva tentativi di taglio e scavalcamento
Facile da installare
Non è sensibile agli eventi atmosferici, grazie all’analisi a doppio canale
Ideale per recinzioni alte
42 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezioni perimetrali
Contatti magnetici
Barrierine ad infrarosso interno/esterno
Sensori a fune per tapparelle
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Sensori di rottura vetro
Sensori piezoelettrici
Sensori audio
Sensori a doppia tecnologia
Sensori inerziali
La scelta della tecnologia dipende dal tipo di vetro
44 Ing. David Licursi
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Rivelatori volumetrici: tecnologie per la rivelazione
INFRAROSSO PASSIVO
Un elemento piroelettrico passivo riceve la radiazione infrarossa dall’ambiente
MICROONDA
Sfrutta il principio del radar, trasmette un segnale ad alta frequenza e analizza il segnale riflesso dall’ambiente
46 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rivelatori ad infrarosso passivo
Tipologie:
Lente di Fresnel
A specchio
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Rivelatori ad IR passivo - Tecnologia specchio
Pro
Costo di produzione
Semplicità di costruzione
Dimensioni del rivelatore
Contro
Rivelazione non costante nel tempo
Rivelazione non uniforme
48 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Rivelatori ad IR passivo - Tecnologia specchio
Pro
Rivelazione costante nel tempo
Rivelazione uniforme
Diverse coperture con un unico sensore
Contro
Costo di produzione
Elevato “know how” di produzione
Dimensioni del rivelatore
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Tende integrali a focale continua
Lo specchio è sagomato in modo mettere sempre a fuoco l’intruso a qualunque distanza
Il 100% dell’intruso viene “visto”
indipendentemente dalla distanza dal sensore
La dimensione della tenda è costante a qualsiasi distanza entro la portata del sensore
50 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rivelatori a microonde
Sfruttano l’effetto Doppler
Esistono tre diverse tecnologie per generare il segnale:
Cavità
Antenna planare
Doppie antenne contrapposte
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rivelatori a microonde
52 Ing. David Licursi
Cavità Antenna planare Doppie antenne contrapposte
Pro
Segnale stabile Portata
Frequenza elevata
Pro
Consumi
Costi di produzione
Pro
Consumi
Qualità del segnale
Potenza irradiata molto contenuta
Contro Consumi
Elevati costi di produzione Durata
Contro
Rilevazione non uniforme (effetto sigaretta)
Portata
Contro
Costi di produzione
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Bande di frequenza
Lo spettro delle microonde è definito solitamente nell'intervallo di frequenza
compreso tra 1 GHz e
1000 GHz
La tabella elenca la suddivisione in bande secondo la Radio Society of Great Britain (RSGB)
Banda Frequenza GHz
L 1 – 2
S 2 - 4
C 4 - 8
X 8 – 12
Ku 12 – 18
K 18 – 26
Ka 26 - 40
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
La rivelazione a microonde ad effetto doppler
Un sensore a microonda convenzionale utilizza l’effetto Doppler per rilevare il movimento nell’area di protezione
54 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
La tecnologia a microonde Range Controlled Radar
La tecnologia RCR misura la distanza tra il sensore e gli oggetti in movimento
Questo sensore funziona come un sonar, trasmette un impulso verso l’ambiente e ne analizza il segnale riflesso lungo lo stesso percorso
Oggetti che si trovano fuori dall’area protetta vengono ignorati
Il sensore riconosce gli oggetti calcolandone la distanza
55 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rivelatori a doppia tecnologia
Uniscono le due tecnologie: infrarossi passivi e microonde
Facendo lavorare insieme due tecnologie riducono sensibilmente i falsi allarmi
56 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Copertura di un sensore a raggi
LONTANO
Poco sensibile Le aree di rivelazione corrispondono alle aree di Fresnel
Molto sensibile VICINO
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Sensore convenzionale
58 Ing. David Licursi
Non è possibile ridurre la portata altrimenti i raggi vicini al sensore non raggiungerebbero il pavimento.
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Protezioni perimetrali esterne
Ostacoli temporanei possono oscurare completamente alcuni raggi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Sensore convenzionale
60 Ing. David Licursi
Un cartello può oscurare i raggi
I sensori tradizionali non sono adatti per l’installazione in ambienti soggetti a variazioni nelle disposizione degli arredi.
SALE TODAY
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Il concetto della tenda integrale
LONTANO VICINO
Rivelazione costante per tutta la portata La tenda è continua, non ci sono spot
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La copertura a tenda integrale
62 Ing. David Licursi
Il sensore “vede” interamente l’intruso, indipendentemente dalla distanza
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La copertura a tenda integrale
Ostacoli temporanei oscurano solo parzialmente.
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La copertura a tenda integrale
64 Ing. David Licursi
Un cartello oscura solo parzialmente il campo
Rilevazione ottimale in qualsiasi ambiente ! SALE
TODAY
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La compensazione di temperatura
Un rivelatore convenzionale regola la sua sensibilità in base alla temperatura ambientale, per cercare di mantenere una temperatura differenziale di circa 2°C
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La compensazione di temperatura
66 Ing. David Licursi
Al crescere della temperatura, il rivelatore aumenta la sua sensibilità in base alla temperatura del sensore, non quella a livello del pavimento dove deve avvenire la rivelazione.
La temperatura differenziale può scendere fino a 0.5°C
CONCLUSIONE: Il rivelatore diventa eccessivamente sensibile, bastano piccole variazioni di temperatura, per generare facilmente falsi allarmi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza La compensazione di temperatura
Grazie alla raffinata ottica a specchio unita al concetto delle tende integrali a focale continua, i rivelatori GE “vedono” sempre la figura completa dell’intruso.
Non è quindi necessario alcun circuito di compensazione della temperatura.
CONCLUSIONE: rivelazione stabile in ogni condizione.
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
68 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Funzionamento di un sensore microfonico
Accelero - metro
Canale di Integraz.
Canale di conteggio
Canale di esplosione
Elaborazione del segnale Uscita
d’allarme
oscillatore per test
tamper
Alimentaz.
Sensibilità
Test
Libero VVT interno
Test
Sabotaggio Sabotaggio Libero
Relè d’allarme Relè d’allarme Test point LED remoto -
+
9-15 Vcc 3
5
4 6 7 8 9 10 11
2 1
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Sensore microfonico - Canale d’integrazione
Rileverà tutti i tipi di apparecchiature rotanti e termiche
Non rileverà rumori di fondo
Cinque livelli di sensibilità
Ritornerà gradualmente a livello base
Frequenza = 6-20 kHz
Accelerazione = >0,1 m/s²
Tempo = max 40 sec
70 Ing. David Licursi
Livello d’allarme
Durata segnale Ampiezza
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Sensore microfonico - Canale di conteggio
Rileverà tutti i tipi di apparecchiature rotanti e termiche
Rileva tutti gli attacchi da attrezzi meccanici quali: martelli, martinetti idraulici,ecc.
Attiverà un allarme dopo 5 impulsi
Tempo di reset 3 minuti
Sensibilità pre impostata di fabbrica
Frequenza = 1-20 kHz
Accelerazione = >10 m/s²
Tempo = 5 reali impulsi
Durata segnale Ampiezza
Allarme
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Sensore microfonico - Canale esplosione
Rileva tutte le esplosioni
Attiva un allarme dopo un limite pre impostato
Sensibilità 100 volte più bassa di un sensore d’impatto
Frequenza = 1-20 kHz
Accelerazione = > 400 m/s²
Tempo = 20 Milli sec
72 Ing. David Licursi
Durata segnale Ampiezza
Livello d’allarme
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Telecamera standard
E’ il formato più classico delle telecamere
Necessita di staffa di montaggio o di custodia
Necessita di un obiettivo
Tuttavia fornisce prestazioni e qualità di immagini superiori alle telecamere compatte, soprattutto in ambienti esterni
74 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Telecamera compatta (bullet)
“Tutto in uno” economico e pratico da installare
Telecamera, obiettivo e custodia in un contenitore sigillato
Generalmente hanno anche un illuminatore IR integrato
Le prestazioni, soprattutto la sensibilità alla luce, però sono inferiori a quelle delle telecamere classiche
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Telecamere bianco e a compatta (minidome)
Un altro “tutto in uno” economico e pratico da installare
Telecamera, obiettivo e custodia in un contenitore a forma di cupola
Esteticamente attraenti, la loro struttura le rende impossibili da “disorientare”
Le prestazioni, soprattutto la sensibilità alla luce, però sono inferiori a quelle delle telecamere classiche
76 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Videoregistratori digitali
Sono preposti alla registrazione delle immagini riprese dalle telecamere
Registrano su hard disk
Trasmettono sulla rete dati le immagini dal vivo e registrate
Controllano il brandeggio delle telecamere PTZ
Eseguono analisi dei flussi video
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Matrici video
Utilizzate per sistemi di grandi dimensioni
Capacità fino a molte decine di telecamere e monitor
Sistema compatto (1 operatore) o multiplo (più di 1)
Associazione di qualunque sequenza o immagine fissa a qualunque monitor
Capacità di controllare le telecamere PTZ
Attivazione automatica di azioni programmate in funzione di eventi d’allarme
Controllo del sistema da postazioni multiple
Programmi temporizzati
78 Ing. David Licursi
Indice
Leggi e normative di riferimento
Sistemi antintrusione
Sistemi di videosorveglianza
Norme CEI per gli impianti di videosorveglianza
Sistemi di Rilevazione Fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza
Protezioni perimetrali
Rilevatori volumetrici
Sensori microfonici
Videosorveglianza
Rilevazione fumi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Centrale analogica rilevazione fumi
CENTRALE ANALOGICA:
Dialoga con gli apparati periferici (sensori, moduli ecc.) tramite un bus supervisionato, definito “loop”
Il loop deve essere sempre ad anello chiuso
E’ espandibile: il numero massimo di loop varia da costruttore a costruttore
La norma consente l’utilizzo di un massimo di 512 sensori per centrale
I rilevatori forniscono 4 informazioni: stato normale, allarme, guasto, manutenzione
80 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Centrale analogica rilevazione fumi
CENTRALE CONVENZIONALE:
Gli apparati periferici (sensori e pulsanti) sono collegati in parallelo su un cavo, l’insieme cavo/apparati è definito “zona”
Ogni zona può gestire al massimo 30 rilevatori
I pulsanti devono essere collegati ad una zona diversa da quella dei rilevatori
Non esistono moduli I/O da collegare alla zona
E’ espandibile: il numero massimo di zone varia da costruttore a costruttore
La norma consente l’utilizzo di un massimo di 512 sensori per centrale
I rilevatori forniscono solo 2 informazioni: stato normale o allarme
Quando un rilevatore è sporco genera un allarme
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori ottici di fumo
Si basano sull’effetto “Tyndall”
Sensibili ai fumi chiari
Non sensibili ai fumi scuri e a quelli invisibili derivati dalla combustione di alcuni combustibili come l’alcol, il metano ecc.
82 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza L’effetto Tyndall
E’ l’effetto della riflessione della luce da parte delle particelle di pulviscolo nell’atmosfera
Il rilevatore è composto da un LED IR, un fotodiodo ed una camera di analisi.
Tra il led e il fotodiodo non c’è visibilità
Le particelle di fumo, entrando nella camera di analisi riflettono la luce che va così ad eccitare il fotodiodo che, cambiando la conduttività, fornisce una corrente proporzionale alla quantità di luce ricevuta
83 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori termici di fumo
Si basano su un sensore di temperatura
Utilizzati per rilevare la combustione di alcuni combustibili come l’alcol, il metano ecc., o un aumento anomalo della temperatura dell’ambiente
84 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori ionici di fumo
Sono gli unici in grado di reagire ai fumi non visibili
Costituiti da una camera di ionizzazione contenente un minuscolo frammento di cesio radioattivo
A causa di questa radioattività, la detenzione, l’utilizzo e lo smaltimento sono problematici ed onerosi
Sono stati dichiarati fuori legge, e pertanto non più utilizzabili
85 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori lineari di fumo
Si basano su un fascio di luce IR emessa da un trasmettitore e misurata da un ricevitore
L’aumento proporzionale dell’opacità dell’aria viene analizzato dal ricevitore che darà una segnalazione di allarme quando si verificano determinate condizioni
Di facile installazione, sono utilizzati per rilevare la presenza di fumo in ambienti ampi (capannoni)
86 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori ad aspirazione di fumo
Sono l’ultima frontiera della rilevazione di fumi
Il sistema aspira l’aria attraverso un tubo in ABS forato, la filtra e la invia ad una camera di analisi laser
La camera di analisi esegue l’analisi spettrale dell’aria in ingresso, e darà una segnalazione di allarme quando la quantità di particelle di fumo raggiungerà la densità predefinita
Sensibilità fino a 5.000 volte superiore a quella dei rilevatori ottici di fumo
A causa della complessità, richiede una progettazione accurata
87 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori ad aspirazione di fumo
Molto costosi, si applicano in condizioni particolari:
Alto rischio del sito
Dove è necessaria una rilevazione precoce
Dove l’estetica è determinante
Dove la norma non consente l’utilizzo di altre tecnologie (es. nei controsoffitti chiusi)
88 Ing. David Licursi
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Rilevatori di gas
Rilevano gas pericolosi per esplosività o tossicità (metano, vapori di benzina, monossido di carbonio, CO2 ecc.)
Nella sicurezza sono prevalentemente utilizzati per la protezione di parcheggi, cucine e centrali termiche
Sempre in versione antideflagrante (ATEx o EEx-n)
Hanno 3 soglie di allarme
Si basano su una cella elettrolitica
Tecnologie dei sistemi di sicurezza Moduli di ingresso/uscita
Servono per interfacciare apparati esterni al sistema (UTA, porte e serrande tagliafuoco, sistemi di evacuazione sonora ecc.)
Gli ingressi sono bilanciati per garantire l’efficienza dei collegamenti
Uscite a relé
Dialogano con la centrale attraverso il loop supervisionato
90 Ing. David Licursi