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Academic year: 2021

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(1)

Convegno CTE

12.06.2013

(2)

I criteri di efficacia tradizionali utilizzati dai politici per impiegare le risorse a disposizione non sono capaci di intercettare

l’importanza della specializzazione degli interventi (necessitabti di risorse mirate e consistenti) e della ricerca scientifica

necessari per la tutela della qualità di vita di persone con disabilità grave.

E’ quindi urgente definire ed utilizzare criteri nuovi.

(3)

Autismo, giovani e adulti in residenze

Ciro Ruggerini

(4)

Concetto di Ben-divenire

Sono 20 anni che la letteratura evidenzia come se si verificano condizioni opportune sono possibili progressi in tutto l’arco della

vita, anche nelle aree che costituiscono il nucleo forte del problema (comunicazione, socializzazione, ventaglio di interessi).

(5)

L’utilizzo di Centri (diurni e residenziali) per persone con Disabilità Intellettiva Grave si rende opportuna quando c’è

sbilanciamento fra bisogni della persona e possibilità territoriali di dare adeguata risposta (ad es. a fronte dei dist.

comportamentali; difficoltà ad attendere, collaborare e

controllare gli impulsi –specie in presenza di disturbo autistico)

(6)

Questi CENTRI devono essere luoghi pieni di risorse

Abbiamo pochi studi sulla QdV di DI+Autismo in Residenze (review di Gerber et al., 2011)

(7)

L’innovazione dentro le Residenze è possibile in presenza di:

1. Episteme (=esplicitazione della filosofia del servizio) 2. Preparazione/azione tecnica

3. Organizzazione (coinvolgimento della Direzione, partnership scientifica, stile del rapporto nell’equipe multiprofessionale)

(8)

Episteme

Riguarda il cosa facciamo, il come guardiamo alle persone con disabilità, la filosofia di fondo (inclusiva, dei diritti

universali da applicare alle persone con disabilità)

«A tutti va permesso lo sviluppo secondo quello che la loro natura concede loro»

La persona con disabilità mentale grave va vista come una cascata (dinamica, vitale, sempre nuova) e non come un lago piatto (sempre la stessa).

(9)

Tecnica

TEACCH, CAA

QABF (Matson)

(10)

Organizzazione

Si esplicita continuamente la filosofia secondo la quale si sta lavorando: es.

«l’organizzazione (il suo clima, la sua politica democratica…) è uno

strumento evolutivo»

(11)

Nel gruppo con DI Grave e DSA possono esserci altre persone con disabilità.

Ad es. nel nostro gruppo ci sono 6 perosne con DI + autismo, ma anche

2 ospiti (con solo DI), considerati

«membri collanti»,

che possono utilizzare le opportunità offerte.

(12)

Analizzare scientificamente se quanto si fa è efficace

è un tema etico con risvolti economici

Non riflettere sui risultati di ciò che si sta facendo non è etico!

VALUTAZIONE DEGLI ESITI

(13)

DOMANDE

Si ha Ben-divenire (quadro di riferimento di Capability)?

Sono stati ridotti gli ostacoli?

Sono stati acquisiti nuovi funzionamenti?

Quanto sceglie in modo funzionale?

(14)

Riduzione degli ostacoli al funzionamento (metodi quantitativi)

Daily Drug Dosage (riduzione)

Frequenza problemi di comportamento (diminuzione)

CRITERI

(15)

(Gerber, 2011) Un programma

psicoeducativo strutturato è una premessa per la costruzione del

benessere e del bendivenire (QdV)

(16)

Review: A systematic review of quality of life measures for people with intellectual disablities and challenging behaviors

2012

Autore: Townsend-White et al.

Journal Intellectual Disability Research

Articolo da vedere

(17)

Ci vogliamo spostare dai metodi

quantitativi ai metodi qualitativi

(medicina narrativa)

(18)

Narrazione e disabilità intellettiva

(ed. Erickson)

(19)

Bisogna chiederlo alle persone stesse (o ai proxies, tipo familiari o educatori) Si chiede agli operatori:

1. una descrizione libera (originale) del cambiamento, 2. poi una narrazione guidata (condivisibile),

3. poi una narrazione condivisa degli esiti (evita le etichette)

Poi si valuta le variazioni di QdV (vd. Aree di Schalock e Verdugo Alonso, 2002)

L’intervento funziona?

(20)

Coinvolge gli operatori; ci permette di non essere conformisti (base del processo creativo, a pro degli

operatori e degli utenti)

(21)

Strumenti AAPEP

Vineland

Nuove scale QdV Metodi narrativi

Scala autoderminaz (scelte)

Valutaz. avoidant vs. sensation seakers

(22)

(Cutajar) Va valorizzato e reso

strutturato e scientifico il giudizio dell’operatore e del familiare

(semiologia individuale della persona con DI e Autismo, padroneggiata più dal caretaker che dal medico)

(23)

(Cutajar) Va posta attenzione al

principio e al Valore che sta alla base della nostra azione, valore non

negoziabile.

Bisogna rinverdire le motivazioni negli interventi.

(24)

LA MALFA

(25)

«Perché le persone ci vedono sempre come se non avessimo colori? Forse i colori nostri sono meno brillanti ma

voglio che tu ci veda con tali colori…»

(18enne con Asperger Syndrome)

(26)

I DI con Aut vivono come tutte

le crisi evolutive (adolescenza, uscita dalla scuola, menopausa, ecc.).

(27)

Dalla cura passiamo a un

concetto di promozione della

salute (partecipazione, identità,

abitare, lavoro) e della QdV

(28)

Non esiste la disabilità intellettiva in senso lato, ma ci sono tante

persone diverse con DI.

(29)

1,5 per 1000 con DI+autismo

(30)

2009 – Ratifica convenzione ONU sulla Disabilità Linee di indirizzo autistimo sanitario Toscana 2011

Nota ministeriale di non applicabilità della spending review al capitolo diabilità

(31)

Linee guida dei Dist autist in bambini e adolesc (ISS)

Ci sono alcuni paragrafi sull’adulto

Indicazioni di: multidisciplinarietà, formazione, rete fra agenzie, flessibilità e continuità assistenziale

(32)

Efficienza = efficacia (obiettivi

perseguiti) + appropriatezza (alla

singola persona) + sostenibilità (dei costi)

(33)

Misure di esito

E’ un diritto/dovere dell’operatore valutare quello che fa (DIVERSO dal

far passare/ammazzare il tempo)

(34)

Diagnosi (STA-DI, Vineland, ecc.)

Target (psicocpatologo, evolutivo) Outcomes (obiettivi PRI)

VALUTAZIONI

(35)

Agency for Healthcare Research and Quality (AHRQ). Future research

needs: Interventions for adolescents and young …

CERCARE IL DOCUMENTO

(36)

Bacciottini, Psicologo CTE

(37)

Per intervenire sui comportamenti problema

Persone dedicate

? Formazione teorica (es. saper rispettare il modo di respirare del «contenuto»)e pratica

Prevenzione di burnout Piani specifici

Impegno coerente da parte di tutti

(38)

Organizzazione Formazione

Supervisione di equipe Leadership democratica

(39)

Opportuno lavorare su Resilienza

Coping individuale Empowerment

(40)

Opportuni

Colloqui individuali per

raccogliere bisogni e criticità

(41)

Migliorare il clima (vd. concetto di riabilitazione di struttura) fra

operatori e le risorse dell’operatore, migliora il servizio.

(42)

Dr. Bucca

(43)

Negli adulti mancano un riferimento assistenziale, isolamento familiare,

regressione e rischio di istituzionalizzazione.

(44)

SFIDE PER IL GIOVANE ADULTO Socializzazione

Tempo libero

Fine scuola (socializzazione, lavoro, tempo libero)

Sessualità (rifiuto di persone di cui la persona si è innamorata)

Invecchiamento dei familiari

(45)

Madri rinunciano al lavoro o riducono l’orario

(46)

DI + DA

50 in Diurno

45 in Residenza

(47)

Lavori d’ufficio, biblioteche, stoccaggio magazzini, PC,

cucina e ristorazione, laboratori artigianali, produzione e commercializzazione di prodotti alimentari (es. dr.

Montobbio a Genova e Progetto ILSA > Legge 68(99) Un Job coach deve supportare l’inserimento.

LAVORI PER DI E DSA

(48)

Cascina Rossago (Pavia),

Farm community, 2002

(49)

Cosa gli piace? Come possiamo

sfruttare questo suo interesse per

un’attività produttiva?

(50)

Dr.ssa …

Montalto

(51)

«Il paziente va sognato»

(Cutajar:) Immaginare, sperare, confidare PER IL PAZIENTE…

(52)

«Gli operatori devono essere

portatori per il paziente della

parte viva del proprio sé».

(53)

Funzione del «più grande» che dà testimonianza al più piccolo

E’ utile che gli utenti più funzionali e anziani diano il buon esempio.

(54)

Nel gruppo si dà significato a ciò che avviene, con rispecchiamento nel

gruppo.

Si riducono le scissioni, le relazioni

simbiotiche, si accolgono le speranze e i progetti, si avvicinano le parti di sé temute e rifiutate.

(55)

Gruppo con le famiglie

Un educatore riassume su fogli a lavagna, o legge brani scelti

C’è anche l’assistente sociale

(56)

Temi trattati coi familiari

Contatto col dolore mentale

Rabbia per istituzioni ECC.

(57)

E’ aumentato il senso di

appartenenza, mentre è diminuito l’isolamento; si è stimolato l’auto-

aiuto e si sono coltivate speranze di cambiamento

(58)

Un terreno emotivo e uno spazio attrezzato aumentano le capacità mentali, emotive e pratiche dei

partecipanti.

Si mantiene la storia del paziente.

Tutto avviene nel gruppo, grazie al gruppo.

(59)

«I rododendri sono bellissimi se

trovano il terreno giusto»

(60)

Marta Bigozzi

(61)

M-Chat al 18° mese: screening

(rischio) - Checklist

(62)

CARATTERISTICHE PRECOCI del Dist.Spettro Autistico Contatto dello sguardo anormale

Mancanza di iniziativa; ipoattività

Umore piatto, mancanza di modulazione (nella reazione all’ambiente)

Manca attenzione congiunta (pointing che richiama l’attenzione dell’altro sulla cosa che ti interessa) Interesse per stimoli non sociali («mi porti a far conoscere la tua lavatrice»)

Lo SCREENING POSITIVO depone per un Dist autistico OPPURE comunque per un severo disturbo del linguaggio, ADHD, Dis Intell, Altro problema rilevante.

Più è precoce l’intervento più si abbatte la gravità dell’autismo

(63)

Il familiare arrabbiato (con Dio?) poi sposta («fa pagare») la sua

rabbia agli operatori

DINAMICA FREQUENTE

(64)

L’Intervento

Va costruito sui punti di forza Deve essere abilitativo

Deve essere strutturato

(65)

FASTIDI IMPENSATI: Scarpe

strette, stipsi, mal di denti,

eczemi, pruriti

(66)

Il PECS aumenta il linguaggio, non lo sostituisce né lo ostacola!

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