• Non ci sono risultati.

Inoltre quella dell’ozono è una tecnologia ecocompatibile, che non lascia residui e non implica l’impiego di sostanze chimiche, che a loro volta necessitano di essere eliminate o smaltite.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Inoltre quella dell’ozono è una tecnologia ecocompatibile, che non lascia residui e non implica l’impiego di sostanze chimiche, che a loro volta necessitano di essere eliminate o smaltite. "

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

P ROGETTO H2O ZONE

OBIETTIVI: sviluppare una tecnologia innovativa che consenta l’uso dell’ozono per il riutilizzo di reflui dell’industria agroalimentare (in particolare con riferimento ai settori vitivinicolo e lattiero caseario) a fini irrigui, garantendo un significativo risparmio in termini di costi di impianto e di consumi energetici ed impatto zero sulla biodiversità.

per informazioni: www.venetoagricoltura.org (Home page > Agroalimentare > Progetti) Az. Agr.

Bovo Rino e Francesco

Consulente esterno R&D

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007 – 2013. Organismo responsabile dell’informazione: A.T.S. H2Ozone. Soggetto capofila: Veneto Agricoltura - Istituto per la Qualità e le Tecnologie Agroalimentari. Partner: Az. Agr. Bovo Rino e Francesco s.s., Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la Protezione delle Piante (IPP) sede di Bari, Aldegheri s.r.l. Soggetti interessati: Casa Vinicola Zonin S.p.A., Brazzale S.p.A., Caseificio Tomasoni s.r.l. Autorità di Gestione: Regione Veneto - Direzione Piani e Programmi Settore Primario

DESCRIZIONE FASE 1 Trattamento delle acque reflue Sino ad oggi gli studi effettuati, da prestigiosi enti di ricerca, si sono concentrati sui metodi di filtrazione con osmosi inversa o ultrafiltrazione per le acque reflue, metodi che però non sono utilizzati dalle Aziende per le problematiche di utilizzo e gli alti costi di realizzazione dell’impianto e di esercizio. I costi degli impianti si potrebbero, tuttavia, ridurre se la parte di abbattimento del BOD e COD potesse essere effettuata mediante tecnologie innovative, come quella ad ozono. Lo di questa prima fase del progetto è quello di realizzare un prototipo a basso costo che, una volta industrializzato, possa essere impiegato dalle Aziende per il trattamento dei loro reflui così da rientrare nei limiti per lo scarico in acque superficiali.

Inoltre quella dell’ozono è una tecnologia ecocompatibile, che non lascia residui e non implica l’impiego di sostanze chimiche, che a loro volta necessitano di essere eliminate o smaltite.

In questa fase state fatte sperimentazioni in scala- laboratorio con ultrafiltrazione seguita da ozonizzazione, per verificare come sono mutate le variabili fondamentali. I test sono stati svolti presso le Aziende fornitrici delle acque reflue.

Presso il caseificio Tomasoni in seguito al

trattamento siero con l’UltraFiltrazione e con l’ozono si è verificato un sostanziale abbassamento dell’indice di COD.

RISULTATI FASE 1

COD (mg/l) 56000

51000

3730 0

10000 20000 30000 40000 50000 60000

siero prima UF

siero dopo UF

siero dopo ozono

il siero prima e dopo il trattamento

A Fianco i risultati dell’abbattimento del Cod

dell’acqua reflua della cantina Aldegheri; mentre sotto si può notare un incremento dell’azoto nitrico dopo il

trattamento con ozono

interessante per gli scopi irrigui.

COD (mg/l)

5120

2490

1490

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

scarico cantina

dopo UF dopo ozono

azoto nitrico (mg/l)

3,3

0,8 0,8

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5

scarico cantina

dopo UF dopo ozono

DESCRIZIONE FASE 2 Utilizzo delle acque trattate per l’irrigazione e per trattamenti fitosanitari

In questa fase si è definito un protocollo di irrigazione e di trattamento fitosanitario e nematocida. Infatti l’acqua ozonizzata può configurarsi come un efficace agente antibatterico, antimicotico, in grado di ridurre la presenza di micotossine, contro i nematodi.

Potrebbe, quindi, sostituire i metodi disinfestanti

chimici tradizionali, che tanto negativamente

impattano sulla biodiversità, portando inoltre ad un

notevole risparmio energetico.

Riferimenti

Documenti correlati

Gruppo Sperimentale (GS): studenti coinvolti nella campagna informativa condotta da esperti ISPRA (lezione di circa 90 minuti, avente come tema i rischi derivanti dall’uso di

Il D.Lgs n.152/06 suggerisce l’utilizzo di tecniche di depurazione naturale per il trattamento delle acque reflue provenienti da piccole e medie comunità..

È quindi indispensabile discostarsi dai tradizionali orientamenti, che miravano esclusivamente alla depurazione senza che quest’ultima fosse associata all’esigenza

Il seminario ha l'obiettivo di divulgare le principali innovazioni nel settore del trattamento e recupero delle acque reflue con sistemi naturali, che sono oggetto delle

• necessità di miglioramenti strutturali (potenziamento impianti, completamento schemi deputativi) e gestionali (controlli in fognatura; misura parametri di processo degli

L’ azienda agrituristica Le Querce di Cota sorge nel territorio di Troina, un paese nella provincia di Enna, con un’estensione di Ha 20.98.00.. E’ la restante parte di un grande

Tale costo può decisamente abbattersi, effettuando la produzione con biomasse miste, quali i fanghi attivi, ed utilizzando come substrati carboniosi prodotti di risulta, quali

L’impianto di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue enologiche della cantina Marabino ha evidenziato buone efficienze di rimozione già dalle prime fasi di