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Il trattamento delle acque reflue enologiche:

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Academic year: 2021

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(1)

WORKSHOP

WORKSHOP:: “Il“Il trattamentotrattamento naturalenaturale delledelle acqueacque refluereflue enologicheenologiche ee didi insediamentiinsediamenti agro

agro--industrialiindustriali ””

Il trattamento delle acque reflue enologiche:

Il trattamento delle acque reflue enologiche:

Progetto VIENERGY

Progetto co-finanziato dall’Unione Europea Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

UNIONE EUROPEA

Impossibile v isualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riav v iare il computer e aprire di nuov o il file. Se v iene v isualizzata di nuov o la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuov o.

Noto (SR), 20 giugno 2014 Noto (SR), 20 giugno 2014 Azienda Agricola Marabino

Azienda Agricola Marabino -- C.da Bimmisca AgliastroC.da Bimmisca Agliastro

Il trattamento delle acque reflue enologiche:

Il trattamento delle acque reflue enologiche:

il caso studio del progetto ViENERGY il caso studio del progetto ViENERGY

Dott. Mirco Milani

Dott. Mirco Milani –– Università di CataniaUniversità di Catania [email protected]

[email protected]

Con il patrocinio di:

Con il patrocinio di:

Regione Siciliana

Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea Dipartimento Regionale dell’Agricoltura

Consiglio della Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali della Sicilia

Ordine dei Tecnologi Alimentari di Sicilia e Sardegna

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catania

Ordine dei Chimici della provincia di Siracusa

AIAT Sicilia

Associazione Ingegneri per l’Ambiente e il Territorio della Regione Sicilia

AIAPP Sezione Sicilia

(2)

Premessa

Il settore enologico produce consistenti quantità di reflui caratterizzati da ragguardevoli concentrazioni di sostanza organica.

Tali reflui, derivanti dal processo di vinificazione, se non opportunamente trattati, possono determinare gravi danni ambientali, se lo scarico avviene su corpo idrico, o notevoli problemi gestionali ai depuratori consortili se lo scarico avviene in fognatura.

Rendere questi scarichi compatibili con l’ambiente diventa importante per tutte le aziende, siano esse costituite da piccoli produttori che da grandi stabilimenti.

L’interesse crescente delle cantine alle problematiche dell’impatto ambientale comporta la ricerca delle migliori soluzioni gestionali dei reflui attraverso la definizione di obiettivi concernenti aspetti legali, economici e di immagine.

(3)

Rifiuti prodotti in cantina

Sottoprodotti lavorazione 28 Kg/hL di vino

Raspi

Vinacce Fecce

Uso agronomico Uso energetico

Distilleria Uso energetico Uso agronomico

Imballaggi di scarto

Solidi chiarificazione

Ditte specializzate

Acque reflue 186 Kg/hL di vino

Rifiuti solidi 2 Kg/hL di vino

Fonte: Progetto CIPE 2007-2008

Bioreattore a membrana

Sistema a fanghi attivi

Lagunaggio aerobico/anaerobico Fitodepurazione

Uso agronomico

Trattamento chimico-fisico

Trattamento biologico

Solidi chiarificazione filtrazione, panelli

(4)

Consumi idrici in cantina

Vinificazione in rosso Vinificazione in bianco

RICEVIMENTO UVA

PIGIATURA E DIRASPATURA

MACERAZIONE E FERMENTAZIONE

SVINATURA

FERMENTAZIONE MALOLATTICA

TORCHIATURA

RICEVIMENTO UVA

PIGIATURA E DIRASPATURA

CRIO-MACERAZIONE

SGRONDATURA

DEFECAZIONE PRESSATURA

Consumo idrico

(L/hL di vino) Fonte

92-94 Sangiorgi et al., 1996 233 Fumi et al., 1995

43 Gasperi e Viglia, 1995

59-729 ANPA, 2001

TRATTAMENTI

INVECCHIAMENTO

FERMENTAZIONE ALCOLICA

TRATTAMENTI

INVECCHIAMENTO

Lavaggi

Lavaggi e raffreddamento Riscaldamento

IMBOTTIGLIAMENTO/CONFEZIONAMENTO PREPARAZIONE BLEND

INVECCHIAMENTO IN BARRIQUE

59-729 ANPA, 2001

(5)

Volume dei reflui prodotti in cantina

Lo scarico dei reflui in cantina risulta estremamente variabile sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo.

La determinazione del volume delle acque prodotte in cantina non è agevole poiché le operazioni di cantina implicano consumi idrici estremamente variabili in relazione alla tecnologia adottata, alle dimensioni degli impianti di produzioni, ecc.

Generalmente, i consumi idrici per unità di uva lavorata risultano inversamente proporzionali alle dimensioni della cantina ed alla capacità lavorativa.

Sangiorgi e Balsari (1996) hanno stimato una produzione totale annua di reflui ripartibile per il 47% durante la vendemmia, il 22% durante la fase dei travasi ed il 31%

durante l’imbottigliamento.

durante l’imbottigliamento.

(6)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (1)

La composizione chimica delle acque reflue rispecchia le sostanze contenute nell’uva (acini, raspi, semi, polpa) ed i prodotti residui dei vari processi di vinificazione, come lieviti, microrganismi, zuccheri, alcol etilico e metilico, formaldeide e butilaldeide, acetone, acido formico, acetico e tartarico, tartrati di potassio e calcio.

Inoltre, la qualità dello scarico è influenzata dalle sostanze impiegate nella lavorazione del vino come: carbone attivo, coadiuvanti di filtrazione, lavorazione del vino come: carbone attivo, coadiuvanti di filtrazione, ferrocianuro di potassio, anidride solforosa e suoi sali, soluzioni alcaline, tensioattivi cationici.

Anche le caratteristiche chimico-fisiche dei reflui di cantina presentano un

elevato grado di variabilità legate alla tipologia di vino prodotto ed alle

modalità di lavorazione delle uve adottate.

(7)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (2)

Il pH risulta tendenzialmente acido nelle acque provenienti dalle attività di lavorazione proprio per i processi di fermentazione mentre, al contrario, risulta significativamente alcalino nelle acque derivanti dal lavaggio di attrezzature e bottiglie.

Valori di pH variabili da 3,5 a 7,0

Alto contenuto di sostanze solide costituite da residui di foglie, bucce degli acini, semi e raspi, prodotti residui dei vari stadi di vinificazione, resti di sostanze che intervengono nella lavorazione del vino, soluzioni alcaline e tensioattivi impiegati nei lavaggi.

Valori di SST variabili da 12 a 7.300 mg/L

(8)

Principali caratteristiche qualitative dei reflui enologici (3)

Il COD durante la vendemmia raggiunge concentrazioni almeno 5 volte superiori a quelle registrate nel periodo primaverile ed estivo

BOD5 COD

BOD5/COD Fonte

(mg/L) (mg/L)

1.000-3.000 1.700-6.000 0,5-0,6 Farolfi, 1995

1.200-6.000 2.000-9.000 0,6-0,7 Fumi et al., 1995b

1.200-6.000 2.000-9.000 0,6-0,7 Fumi et al., 1995b

- 7.000-7.500 - Daffonchio et al., 1995

- 500-30.000 - Fumi et al., 1995a

Ridotto contenuto di elementi fertilizzanti (N, P, K)

Presenza di molecole complesse (polifenoli, detergenti, disinfettanti).

(9)

Il progetto Vigna Energetica – ViENERGY – PO Italia-Malta 2007-2013

Istituto Regionale Vini & Oli di Sicilia Co.Ri.S.S.I.A.

CSEI Catania Alternative BioEnergy S.r.L.

Ministry for Sustainable Development, the

Environment and

University of Malta Environment and

Climate Change

Obiettivi del progetto:

Il progetto si pone un obiettivo generale di creazione di un modello di viticoltura eco- friendly che coniughi le esigenze di competitività e di crescita in termini di produzione con il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità ambientale e sociale della crescita stessa, nonché degli obiettivi specifici di riduzione delle emissioni inquinanti e dei costi energetici di produzione, smaltimento di rifiuti in modo ecologico e lo sviluppo di nuove fonti di reddito.

(10)

Il progetto ViENERGY: Attività CSEI Catania

Analisi dei sistemi di trattamento e smaltimento delle acque reflue enologiche in alcune cantine campione ubicate nelle province di Ragusa e Siracusa e a Malta;

Valutazione dell’efficienza di trattamento dei sistemi utilizzati ed individuazione delle criticità gestionali esistenti;

Realizzazione di un impianto pilota dimostrativo per il trattamento naturale delle acque reflue enologiche;

Valutazione dell’idoneità dell’acqua fitodepurata in funzione delle specie, delle Sperimentazione dei sistemi naturali per il trattamento delle acque reflue enologiche Obiettivi

Valutazione dell’idoneità dell’acqua fitodepurata in funzione delle specie, delle modalità di impianto e di allevamento.

Valutazione dell’efficienza dell’impianto pilota e predisposizione di un report in cui saranno riportate tutte le analisi svolte ed i risultati ottenuti;

Messa a punto di linee guida per la progettazione, costruzione e gestione di sistemi di trattamento naturale delle acque reflue enologiche;

Individuazione delle potenzialità del riuso delle acque reflue trattate per il lavaggio di piazzali, macchine agricole, ecc.;

Valutazione delle potenzialità agronomiche di riuso delle acque fitodepurate per l’irrigazione di impianti a verde.

Risultati attesi

(11)

Il caso studio del progetto ViENERGY: la cantina Marabino

L’azienda agricola Marabino è localizzata nella Val di Noto nella zona sud orientale della Sicilia nel comprensorio Eloro DOC & Noto DOC

La tenuta dell’azienda si estende per 30 ettari di cui 26 circa in produzione reimpiantati con i vitigni autoctoni della zona, Nero d’Avola e Moscato Bianco, e differenti cloni di Chardonnay

La produzione media annuale di vini è pari a circa 120.000 bottiglie

(12)

La cantina Marabino: il sistema di trattamento dei reflui pre-esistente

Fossa settica

prefabbricata di tipo Imhoff, seguita da

condotta di

subirrigazione

(13)

La cantina Marabino: progettazione dell’impianto di fitodepurazione

Letto di

Vasca di

Rapporto reflui di produzione/vino prodotto pari a circa 4,5/1 Volume di reflui trattati pari a circa 3 m3/giorno

V-SSF H-SSF FWS

Subirrigazione

Irrigazione area a verde

Griglia

Letto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale

verticale

Letto di fitodepurazione a flusso sub-superficiale

orizzontale

Vasca di fitodepurazione a flusso superficiale Vasca

Imhoff

Vasca di equalizzazione

(14)

Area realizzazione dell’impianto di fitodepurazione

Impianto dimostrativo di fitodepurazione La cantina Marabino: impianto dimostrativo di fitodepurazione

Impianto dimostrativo di fitodepurazione

Vasca di equalizzazione Pozzetto di

grigliatura Vasca

Imhoff

V-SSF (≈ 140 m2) H-SSF (≈ 60 m2)

FWS (≈ 30 m2)

(15)

Impianto di fitodepurazione: trattamenti preliminari e primari

Pozzetto di grigliatura

Vasca Imhoff

Cestello di grigliatura

Vasca Imhoff

subirrigazione Uscita FWS Vasca Imhoff

Vasca di equalizzazione

Vasca di equalizzazione

Pompa sommersa

Temporizzatore

(16)

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (1)

Tubazioni di drenaggio

Fori Ø 20 mm

Tubi di aerazione

(17)

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (2)

Rizomi di Phragmites australis Messa a dimora di

rizomi di

Phragmites australis (4 rizomi/m2) Stratigrafia letto V-SSF

(18)

Tubazione di uscita Fori Ø 8 mm

Mattonella 20 x 20 cm

Tubazione di distribuzione

Vasca a flusso sub-superficiale verticale (V-SSF): fasi di realizzazione (3)

Tubazione di distribuzione

Tubazione di uscita con tappi a vite

Terreno naturale Inerbimento naturale

Rete in polietilene +

Rete in biojuta

(19)

Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (1)

Tubazione di distribuzione Tappi a vite

Fori Ø 20 mm

Pasta bentonitica

Tubazione di drenaggio

Fori Ø 20 mm

(20)

Vasca a flusso sub-superficiale orizzontale (H-SSF): fasi di realizzazione (2)

Pietrame lavico

Ghiaia 8-10 mm

Tubazione di uscita

Cyperus papyrus (≈ 8 piante/m2)

Canna indica (≈ 8 piante/m2) Cyperus papyrus e Canna indica

(21)

Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (1)

Pietrame lavico

Iris pseudacorus (≈ 10 piante/m2)

Scirpus lacustris

(22)

Vasca a flusso superficiale (FWS): fasi di realizzazione (2)

Pozzetto di uscita

Pompa

Tubazione di uscita

Nymphaea alba

Contatore volumetrico Nymphaea alba

(23)

Attività sperimentale: metodologia

V-SSF H-SSF FWS

1 2 3 4 5

• Frequenza di campionamento:

• Punti di campionamento:

mensile

1. Ingresso grigliatura;

2. Ingresso V-SSF;

3. Ingresso H-SSF;

4. Ingresso FWS;

5. Uscita FWS.

• Parametri chimico-fisici rilevati:

pH, C.E., SST, BOD5, COD, N-NH4, N-NO2, N-NO3, N-Norg, N-Ntot, P-PO4

(24)

Attività sperimentale: campionamenti delle acque reflue

MARZO 2014

(acque di lavaggio locali e imbottigliamento)

APRILE 2014 (acque di lavaggio

locali e botti) Ingresso

grigliatura

Ingresso V-SSF

Ingresso H-SSF

Ingresso FWS

Uscita FWS

Ingresso grigliatura

Ingresso V-SSF

Ingresso H-SSF

Ingresso FWS

Uscita FWS

MAGGIO 2014

(acque di lavaggio locali e imbottigliamento) locali e botti)

Ingresso

grigliatura Ingresso

V-SSF Ingresso

H-SSF Ingresso

FWS Uscita FWS

(25)

Attività sperimentale: primi risultati (1)

960

250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 850 900 950 1000

Concentrazioni SST (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS

SST

13 40 15

4 5

0 50 100 150 200 250

Marzo '14 Aprile '14 Maggio '14

Incremento della concentrazione di SST a causa della biomassa microalgale

Il pH è risultato prossimo alla neutralità sia in ingresso che in uscita dai diversi stadi di trattamento La C.E., nel corso del trattamento, si è mediamente ridotta di circa 250 µS/cm (valore medio in ingresso all’impianto pari a circa 900 µS/cm)

(26)

Attività sperimentale: primi risultati (2)

900

35 30 38

3 7

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700 750 800 850 900 950

Marzo '14 Aprile '14 Maggio '14

Concentrazioni BOD5 (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS

BOD5

La biomassa microalgale ha determinato un incremento della concentrazione di

sostanza organica

1702

63 50 67

5 10

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800

Marzo '14 Aprile '14 Maggio '14

Concentrazioni COD (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS

COD

Con elevate concentrazioni in ingresso all’impianto si evidenzia un

abbattimento della sostanza organica già dal primo stadio di

trattamento

(27)

Attività sperimentale: primi risultati (3)

5,2 5,0 5,1

3,2 2,8

3,3

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5

Marzo '14 Aprile '14 Maggio '14

Concentrazioni Ntot (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS Ntot

Le concentrazioni di Ntot in ingresso all’impianto di trattamento

sono risultate comparabili

Basse concentrazioni di PO4

5,6

1,5

2,9 2,2

1,4 1,5

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 5,5 6,0

Marzo '14 Aprile '14 Maggio '14

Concentrazioni P-PO4 (mg/L)

Ingresso grigliatura Ingresso V-SSF Ingresso H-SSF Ingresso FWS Uscita FWS P-PO4

(28)

Attività sperimentale: primi risultati (4)

30 40 50 60 70 80 90 100

Efficienze medie di rimozione (%)

0 10 20

SST BOD5 COD Ntot P-PO4

Efficienze medie di rimozione (%)

Le limitate efficienze di rimozione dei nutrienti sono state determinate dalla loro ridotta concentrazione in ingresso

(29)

Conclusioni

L’impianto di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue enologiche della cantina Marabino ha evidenziato buone efficienze di rimozione già dalle prime fasi di esercizio

L’impianto ha evidenziato un’ottima capacità buffer in presenza di punte di carico organico

punte di carico organico

Sono stati rilevati buoni abbattimenti dei principali inquinanti fin dalla

prima fase di trattamento

(30)

WORKSHOP

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agro--industrialiindustriali ””

GRAZIE PER L’ATTENZIONE GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Progetto VIENERGY

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UNIONE EUROPEA

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Noto (SR), 20 giugno 2014 Noto (SR), 20 giugno 2014 Azienda Agricola Marabino

Azienda Agricola Marabino -- C.da Bimmisca AgliastroC.da Bimmisca Agliastro

GRAZIE PER L’ATTENZIONE GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Dott. Mirco Milani

Dott. Mirco Milani –– Università di CataniaUniversità di Catania [email protected]

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