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INTRODUZIONE SESSIONE MEDICO PSICHIATRICA L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA IL DANNO PSICHICO

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INTRODUZIONE SESSIONE MEDICO PSICHIATRICA L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA

IL DANNO PSICHICO

Dr. Antonio Marigliano

Come si verifica sempre, o quasi sempre, ogni spazio nuovo, sia fisico che psichico, oltre a far scaturire ansie epistemofiliche, legate alle tensioni esplorative, operative, e quindi conoscitive, verso la trasgressione, l’andar oltre per conoscere, scatena appetiti e tensioni da colonizzatori, spinti dal bisogno di impossessarsi della "cosa nuova", nell'erronea e miope intenzione di "sfruttare" questa nuova possibilità di “arricchimento”.

Ciò determina ovviamente molteplici inquinamenti sia generici che specifici i quali, nella sterminata e non circoscrivibile area della psiche, possono riguardare ogni aspetto, ogni momento, ogni spunto, sia nella dottrina che nella prassi.

Pertanto se i giuristi, i medici legali, gli psichiatri clinici e gli psichiatri forensi, oltre ad eseguite accertamenti relativi ad ogni differente fattispecie, intendono veramente tentare un approccio conoscitivo dell'altra faccia delta luna, devono e dovranno prima di tutto, o contestualmente, come sempre avviene nel rapporto dialettico di reciproco inveramento tra dottrina e prassi, operare anche un continuo ed attento lavoro di prevenzione nei confronti di tale inquinamento.

Ciò ovviamente, non per difendere alcunché, ma per orientare tale approccio verso un percorso ed una metodologia di ricerca intrisi di una costante tensione di verifica, anche del proprio modo di operare.

I giuristi, i medici legali, gli psichiatri clinici e gli psichiatri forensi devono e dovranno, quindi, tendere ad integrare, in un insieme dinamico, le loro specifiche competenze, per giungere a stabilire, secondo i principi di base di ogni disciplina, una metodologia giuridicamente e scientificamente sicura, ripetibile e comunicabile che, ricavando dall'esperienza conferme e necessità di aggiustamenti, giunga a costituire un assetto operativo, diagnostico, medico-legale e valutativo, rigoroso e garantito.

Ciò richiede e richiederà che si stabiliscano criteri e metodiche di accertamenti che, ovviamente, rispecchino e rispettino le specifiche competenze dagli operatori A cominciare dalla loro specifica,o meglio specialistica, formazione professionale.

L’accertamento e la valutazione di un Danno Psichico, infatti, deve essere eseguito tassativamente da psichiatri clinici insieme a medici legali, o da psichiatri forensi, non essendo accettabile che altri tipi di professionisti, magari neanche medici, svolgano un tale compito che richiede una specifica ed approfondita competenza.

Tale ovvia conclusione appare necessaria, giacché l’inquinamento può iniziare già dal momento nel quale viene conferito l’incarico e Poi, via via, dipanarsi, sin dalla formulazione

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del quesito, per rivoli e differenze metodologiche proprie di altre discipline che non hanno alcuna riconosciuta e verificata competenza clinica, medico-legale e/o psichiatrico forense.

In questa "nuova" fattispecie, pertanto, gli operatori hanno un compito almeno doppio:

svolgere un incarico specialistico a fini medico-legali e, progressivamente, costituire una metodologia di ricerca e di prassi che riduca al minima l'arbitrio della soggettività e della non competenza.

La prima riscontrabile anche in operatori competenti che facciano prevalere opinioni individuali sulla obbiettività scientifica, la seconda allorché l'accertamento medico-legale venga eseguito da professionisti non psichiatri, né medico-legali e magari neppure medici.

Si deve dire purtroppo che tale tipo di inquinamento si è già ampiamente manifestato e ciò appare altamente pericoloso persino per l'identità della stessa fattispecie di danno.

L'altra faccia della luna è esplorabile e conoscibile, ma bisogna rispettarne la natura del luogo e della materia ed avvicinarsi a loro secondo una precisa e riconosciuta metodologia scientifica.

Compito scientifico, quindi, ma anche etico; antropologico, perché riferito alla persona; sociale perché può determinare pressanti costi sociali e, per sua stessa natura, tecnico/giuridico.

Concludendo poi, non si può fare a meno di sottolineare come da pochi giorni, a livello ministeriale, siano stati proposti nuovi criteri di valutazione del Danno Biologico, in particolare rispetto al valore economico dei punti di percentuale dello stesso.

Non v’è dubbio che ogni costo sociale debba o possa essere regolamentato anche a livello governativo, ma ancor meno dubbio vi è che tali decisioni dovrebbero essere prese insieme a coloro che hanno specifica competenza della materia.

Quanto sopra indica una forma di inquinamento “dall’alto”, anch’esso dovuto a non competenza in senso tecnico.

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