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Definizione assiomatica di equazione differenziale ordinaria

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Academic year: 2022

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(1)

Definizione assiomatica di equazione differenziale ordinaria

Marcello Colozzo –http://www.extrabyte.info

Definizione 1 Dicesi equazione differenziale ordinaria di ordine n, un’equazione che stabilisce un legame funzionale tra una funzione reale y = y (x) e le sue derivate fino all’ordine n, in cui la funzione y (x) compare come incognita. Quindi:

F x, y, y, y′′, ..., y(n) = 0, (1) essendo F una funzione reale assegnata e definita in A ⊆ Rn+2.

Osservazione 2 L’equazione differenziale (1) `e scritta nella notazione apicale di Lagrange.

Nella notazione di Leibnitz si scrive:

F



x, y,dy dx,d2y

dx2, ...,dny dxn



= 0

Osservazione 3 L’ordine di un’equazione differenziale `e l’ordine massimo della derivata della funzione incognita.

Ad esempio, l’equazione differenziale:

y− 8xy2+ 20x = 0 L’equazione differenziale:

y′′+ ysinh x − y = 0,

`e del secondo ordine, come anche l’equazione differenziale (y′′)3− (y)2x2 + y ln x = 0

Definizione 4 Un integrale dell’equazione differenziale (1) `e una funzione η : I → R

x−→η(x)

derivabile n volte in I e tale che

F x, η (x) , η(x) , η′′(x) , ..., η(n)(x) = 0, ∀x ∈ I, essendo I un intervallo non vuoto di R.

Definizione 5 Una curva integrale dell’equazione differenziale (1) `e il diagramma carte- siano di un qualunque integrale η (x). Cio`e:

γ =(x, y) ∈ R2 | x ∈ I, y = η (x)

Definizione 6 Un’equazione differenziale di ordine n si dice di forma normale se `e espli- citata rispetto alla derivata y(n). Cio`e:

y(n)= f x, y, y, y′′, ..., y(n−1) , (2) dove f `e una funzione reale definita in B ⊆ Rn+1.

(2)

Esaminiamo il caso speciale in cui la funzione f nella (2) dipende dalla sola variabile x . Precisamente, se f : X → R `e continua nell’intervallo X ⊆ R , l’equazione differenziale:

y = f (x) , (3)

`e un’equazione differenziale ordinaria del primo ordine di forma normale. Un suo integrale

`e:

y (x) = c +

x

Z

a

f (t) dt, (a ∈ X),

essendo c una costante reale. Infatti1:

y(x) = d dx

c +

x

Z

a

f (t) dt,

= d dx

x

Z

a

f (t) dt = f (x) · 1 − f (a) · 0

= f (x) Esempio 7

y = x2 Qui `e f (x) = x2, per cui:

y (x) = c +

x

Z

a

t2dt = c + 1

3 x3− a3

(4)

Le costanti c e a possono essere incorporate in un’unica costante C : y (x) = 1

3x3+ C, ∀C ∈ R (5)

1Ricordiamo che per f : X → R continua in X e α (x), β (x) funzioni ivi derivabili:

d dx

β(x)

Z

α(x)

f(t) dt = f [β (x)] · β(x) − f [α (x)] · α(x)

Ad esempio, si voglia calcolare la derivata prima della funzione:

G(x) =

x

Z

1/x

cos t2dt

Risulta:

G(x) = cos x · 1 2

x− cos 1 x2



·



1 x2



= 1

2

xcos x + 1

x2cos 1 x2



(3)

Osservazione 8 All’atto pratico, l’equazione differenziale y = f (x) si integra scrivendo:

y (x) = Z

f (x) dx

La costante di integrazione comparir`a eseguendo il calcolo dell’integrale indefinito. Notiamo infine che l’integrale y (x) `e una primitiva della funzione f (x). `E, tuttavia, consuetudine scrivere:

y (x) = C + Z

f (x) dx, dove C `e la costante di integrazione.

Vediamo, dunque, che la totalit`a degli integrali dell’equazione differenziale y = f (x) contiene una costante arbitraria C ∈ R, per cui indichiamo con y (x, C) la soluzione generale, denominataintegrale generaledella (3). Ad esso corrisponde la famiglia di curve integrali

F =γC ⊂ R2 | γC : y = y (x, C)

Definizione 9 Un assegnato valore C ∈ R individua univocamente l’integrale particola- re η (x)def= y (x, C) della (3)

Consideriamo ora il caso in cui nella (2) f dipende dalla sola variabile y. Precisamente, se f (y) `e una funzione continua in un intervallo Y ⊆ R, l’equazione differenziale:

y = f (y) , (6)

`e un’equazione differenziale ordinaria del primo ordine di forma normale. Vedremo pi`u avanti che in alcuni casi la (6) pu`o essere integrata per separazione di variabili. Per ora ci limitiamo a considerare il caso in cui f (y) `e la funzione identica, cio`e f (y) ≡ y:

y = y Moltiplicando primo e secondo membro per e−x:

e−xy = e−xy Cio`e:

d

dx ye−x = 0 =⇒ ye−x = C, ∀C ∈ R Anche in questo esempio abbiamo infiniti integrali:

y (x) = Cex, ∀C ∈ R,

mentre le curve integrali compongono la famiglia di curve esponenziali:

F =γC ⊂ R2 | γC : y = Cex

Ritornando al caso in cui f dipende dalla sola x, consideriamo l’equazione differenziale del secondo ordine di forma normale:

y′′ = f (x) , (7)

(4)

Abbiamo:

y(x) = c1+

x

Z

a

f (ξ) dξdef= g (x) , (a ∈ X), cio`e l’equazione differenziale del primo ordine:

y(x) = g (x) Conseguentemente:

y (x) = c2+

x

Z

a

g (t) dt (8)

= c2+

x

Z

a

c1+

t

Z

a

f (ξ) dξ

dt

= c2+ c1 x

Z

a

dt +

x

Z

a

t

Z

a

f (ξ) dξ

dt

= c2+ c1x − c1a + G (x) , dove:

G (x)def=

x

Z

a

t

Z

a

f (ξ) dξ

dt =

x

Z

a

t

Z

a

f (ξ) dξ

d (t − x) Possiamo eseguire un’integrazione per parti. A tale scopo poniamo:

φ (t) =

t

Z

a

f (ξ) dξ,

per cui:

G (x) =

x

Z

0

φ (t) d (t − x) = [φ (t) (t − x)]t=xt=a

x

Z

a

(t − x) d

dtφ (t) dt Determiniamo i vari termini:

[φ (t) (t − x)]t=xt=a = 0 − φ (a) (a − x) =

φ(a)=00

x

Z

a

(t − x) d

dtφ (t) dt =

x

Z

a

(t − x) f (t) dt, giacch`e d

dtφ (t) = f (t) In definitiva:

G (x) =

x

Z

a

(x − t) f (t) dt,

(5)

che sostituita nella (8):

y (x) = c1x + c2+

x

Z

a

(x − t) f (t) dt,

dove c2 = c2 − a. Incorporando la costante c2 e il valore assunto in a dalla primitiva di (x − t) f (t) in un’unica costante C2 e ridifenendo c1 in C1, vediamo che l’integrale generale dell’equazione differenziale del secondo ordine (7) `e una funzione del tipo y (x, C1, C2). Di conseguenza, l’insieme delle curve integrali della (7) `e una famiglia di ∞2 curve piane F = {γ ⊂ R2 | γ : y = y (x, C1, C2)}.

Ricapitolando:

• Equazioni differenziali del primo ordine

La totalit`a degli integrali dipende da una costante arbitraria. Abbiamo, quindi, una famiglia di ∞1 curve integrali.

• Equazioni differenziali del secondo ordine

La totalit`a degli integrali dipende da due costanti arbitrarie. Abbiamo, quindi, una famiglia di ∞2 curve integrali.

Ci aspettiamo:

• Equazioni differenziali di ordine n

La totalit`a degli integrali dipende da n costanti arbitrarie. Abbiamo, quindi, una famiglia di ∞n curve integrali.

Tale conclusione `e corroborata dal fatto che assegnata una famiglia F di ∞n curve piane, la cui rappresentazione implicita `e:

ϕ (x, y, C1, C2, ..., Cn) = 0, (9) dove C1, C2, ..., Cn sono costanti arbitrarie, `e possibile costruire (a partire dalla (9)) un’e- quazione differenziale di ordine n. Senza perdita di generalit`a consideriamo il caso n = 1:

ϕ (x, y, C) = 0 (10)

L’equazione (10) definisce implicitamente la funzione y (x):

ϕ [x, y (x) , C] = 0, per cui derivando rispetto a x:

ϕx(x, y, C) + ϕy(x, y, C) y = 0 (11) Abbiamo il sistema:

 ϕ (x, y, C) = 0

ϕx(x, y, C) + ϕy(x, y, C) y = 0

L’eliminazione di C tra queste due equazioni (se `e possibile) conduce a un’equazione del tipo:

f (x, y, y) = 0, che `e appunto un’equazione differenziale del primo ordine.

(6)

Esempio 10 Consideriamo la famiglia F di ∞1 curve piane:

Ce2xy+ y = 0, ∀C ∈ R Deriviamo rispetto a x:

2yCe2xy+ 2xCe2xy· y+ y = 0 (12) Cio`e:

2Ce2xy(xy+ y) = −y Otteniamo quindi il sistema di equazioni:

 2Ce2xy(xy + y) = −y Ce2xy+ y = 0

Dalla seconda:

C = −ye−2xy, che sostituita nella prima:

(2xy − 1) y+ 2y2 = 0 (13)

La (13) `e un’equazione differenziale del primo ordine. Si noti che pu`o essere scritta in forma normale:

y = − 2y2 2xy − 1 Esempio 11 Assegnata la famiglia di curve piane:

Cy + ln (xy) = 0,

ricostruiamo l’equazione differenziale che la genera. A tale scopo deriviamo rispetto a x:

Cy+ 1

xy(y + xy) = 0, (14)

Otteniamo quindi il sistema di equazioni:

 Cy+xy1 (y + xy) = 0 Cy + ln (xy) = 0 Dalla seconda:

C = −ln (xy) y , che sostituita nella prima:

x [1 − ln (xy)] y + y = 0, (15)

La (15) `e un’equazione differenziale del primo ordine.

Si noti che il procedimento di eliminazione della costante C tra l’equazione della famiglia di curve ϕ (x, y, C) = 0 e la derivata prima (rispetto a x) di primo e secondo membro di tale equazione, pu`o essere applicato anche quando la famiglia di curve piane `e data in forma esplicita.

(7)

Esempio 12 Sia data la famiglia di curve piane:

y = x − 1 + Ce−x, ∀C ∈ R (16)

Derivando e mettendo a sistema:

 y = x − 1 + Ce−x y = 1 − Ce−x Risolvendo rispetto a C:

y+ y − x = 0, che `e un’equazione differenziale del primo ordine.

Chiediamoci: nel caso di un’equazione differenziale del primo ordine, la corrispondente famiglia di curve integrali ϕ (x, y, C) = 0 esaurisce la totalit`a degli integrali dell’equazione assegnata? Per rispondere a tale domanda, riprendiamo l’equazione differenziale dell’esempio precedente:

y+ y − x = 0 (17)

Moltiplichiamo primo e secondo membro per ex:

ex(y+ y − x) = 0 Cio`e:

d

dx(yex) = xex =⇒ yex = Z

xexdx Eseguendo un’integrazione per parti, si ottiene facilmente:

y = x − 1 + Ce−x, ∀C ∈ R,

che `e la famiglia (16). Ne concludiamo che in questo caso, l’equazione della famiglia di curve piane ϕ (x, y, C) = 0 esaurisce la totalit`a delle soluzioni dell’equazione differenziale corrispondente. Esaminiamo questo esempio:

Esempio 13 Sia data la famiglia F di iperboli equilatere:

y = 1

x + C, ∀C ∈ R (18)

Ricostruiamo l’equazione differenziale che genera la famiglia (18). Si tratta di risolvere il sistema rispetto a C:

( y = x+C1 y = −(x+C)1 2 ottenendo:

y + y2 = 0, (19)

che `e l’equazione differenziale le cui curve integrali compongono la famiglia (18). Tuttavia, la funzione identicamente nulla y (x) ≡ 0 `e un integrale della (19) che, per`o, non appartiene a F. Infatti:

∀C ∈ R, y 6= 0

e y (x) ≡ 0 ⇐⇒ |C| = +∞

(8)

In altri termini, la curva integrale y = 0 (asse x) si ottiene dalla (18) per |C| = +∞. In simboli: γ /∈ F dove γ : y = 0, cio`e l’asse x. “Ampliamo” la famigia F:

F =¯



γC ⊂ R2 | γC : y = 1

x + C, C ∈ ¯R



⊃ F,

essendo ¯R = [−∞, +∞] = R∪{±∞} l’insieme ampliato dei numeri reali. Nel caso in esame, F esaurisce la totalit`a delle curve integrali. Infatti, dimostriamo la seguente implicazione:¯

γ curva integrale di y+ y2 = 0 =⇒ γ ∈ ¯F

Per ipotesi γ : y = y (x) `e una curva integrale di (19). I casi possibili sono due:

1. y (x) = 0, ∀x ∈ R

2. ∃X ⊆ R | y (x) 6= 0, ∀x ∈ X,

essendo X un intervallo eventualmente vuoto (in quest’ultima circostanza vale il caso 1).

Nel caso 2:

x ∈ X =⇒

y6=0

y

y2 = −1 =⇒ d dx

 1 y



= 1 =⇒ 1

y = x + C, ∀C ∈ R Cio`e la famiglia assegnata:

y = 1

x + C

Ne concludiamo che ¯F contiene tutte e sole le curve integrali dell’equazione differenziale (19).

Consideriamo quest’altro esempio.

Esempio 14 Abbiamo la seguente famiglia F di rette nel piano cartesiano Oxy:

y = 2Cx − C2, ∀C ∈ R (20)

Ricostruiamo l’equazione differenziale che genera tale famiglia. A tale scopo impostiamo il sistema:

 y = 2Cx − C2 y = 2C Eliminando C:

(y)2+ 4 (y − xy) = 0 (21)

La (21) `e l’equazione differenziale che genera la famiglia F. Consideriamo ora la curva γ0 : y = y0(x), essendo y0(x) = x2. `E facile verificare che la funzione y0(x) `e un integrale della (21). Determinando la derivata prima e sostituendo in (21 ):

4x2+ 4 x2− 2x2 = 0 Cio`e:

[y0 (x)]2+ 4y0(x) − xy0(x)2 = 0

Quindi γ0 `e una curva integrale non appartenente a F. Ci`o si esprime dicendo che la funzione y0(x) = x2 `e un integrale singolare dell’equazione differenziale (21). Per inciso, la parabola γ0 : y = x2 `e l’inviluppo della famiglia F, come possiamo vedere dall fig. (1).

(9)

-20 -10 10 20 x

-100 -50 50 100 150 200

y

Figura 1: Famiglia di rette (20) in cui `e visibile la curva inviluppo, ovvero la parabola y = x2. Ritornando al caso di un’equazione differenziale di ordine n, assegnata la famiglia di curve piane:

F =γ ⊂ R2 | γ : y = y (x, C1, C2, ..., Cn) , quali curve integrali dell’equazione differenziale di ordine n:

F x, y, y, ..., y(n) = 0 (22)

Conseguentemente y = y (x, C1, C2, ..., Cn) `e l’integrale generale della (22). Assegnata la n-pla di costanti C¯1, ¯C2, ..., ¯Cn, la funzione:

η (x) = y x, ¯C1, ¯C2, ..., ¯Cn



`e un integrale particolare della (22). Infine, pu`o accadere:

∃γ0 : y = y0(x) | γ0 ∈ F/

F x, y0(x) , y0 (x) , ..., y(n)(x) = 0 La soluzione y0(x) `e un integrale singolare della (22).

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