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PRONTO MAMMA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE DONNE IN GRAVIDANZA PREVENZIONE DEPRESSIONE POST PARTUM

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Academic year: 2022

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PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE 2004-2005 (DD 466 - 29.11.04)

BANDO REGIONALE 2004-2005 PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD 500 - 20.12.04–BURP 51–23.12.04)

PRONTO MAMMA

PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE DONNE IN GRAVIDANZA PREVENZIONE DEPRESSIONE POST PARTUM

Filone tematico Salute mentale

Tema salute mentale intorno all’evento nascita

Destinatari Intermedi: MMG, il personale del DMI, PLS, eventuali ambulatori privati, in quanto facilitatori della divulgazione dei momenti di aggregazione in gruppi; finali: donne in gravidanza e famiglie di nuova formazione in qualità di peer educator

Setting Servizio sanitario

Responsabile del progetto Protti Elena

ASL 10 Pinerolo - Struttura Complessa Psichiatria 1

Tel. 0121-235231 Fax 0121-235306 eprotti@asl110.piemonte.it

ProSa on-line: P0171 VALUTAZIONE PROGETTO: 20/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: 5000.00 €

Abstract

Gli interventi di prevenzione primaria basati sulla promozione della salute mentale sono compresi tra gli obiettivi regionali e aziendali. Nell’ambito della promozione della salute mentale e della prevenzione della depressione post-partum, si intende avviare un progetto rivolto alle donne in gravidanza e alle mamme che hanno partorito da pochi mesi L’iniziativa si colloca in un percorso che pone attenzione alla promozione del benessere nelle nuove famiglie; già dal 2002 è stato avviato un progetto di interventi a favore delle mamme con figli 0-6 mesi dalle Comunità Montane (Val Pellice e Valli Chisone e Germanasca) e dal CISS (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali), gestori delle attività sociali e assistenziali, in collaborazione con l’ASL 10, teso a promuovere l’integrazione fra servizi e la costruzione della rete sociale intorno ai soggetti destinatari.

Il progetto attuale prevede la costruzione di alleanze tra diverse iniziative, tra i servizi aziendali e territoriali attualmente coinvolti sulla popolazione materno-infantile.

Si intende avviare un intervento che coinvolga direttamente i destinatari finali (madri e padri) per la promozione di una corretta informazione e l’attivazione di gruppi di pari, per sostenere le abilità e promuovere l’autoefficacia, secondo il modello della peer education.

In letteratura sono reperibili prove di efficacia per l’intervento (anche solo telefonico), da parte di donne -già mamme- nei confronti di neomamme nei primi momenti dopo la nascita, finalizzato a sostenere le competenze di queste ultime, raccogliere precoci segnali e indici di disagio, oltre che a contenere l’emergenza degli episodi depressivi (Can J Psychiatry, 2003).

Tenendo in considerazione la disponibilità delle risorse, la revisione del progetto richiede il ridimensionamento delle attività previste, e, quindi, la scelta di privilegiare lo sviluppo delle reti istituzionali, con l’obiettivo di sostenere le condizioni per il perseguimento degli obiettivi del presente progetto all’interno delle attività già previste dai servizi.

Il progetto esamina la storia naturale del problema di salute, scegliendo di intervenire sia sul periodo precedente l’insorgenza della malattia (azione di prevenzione primaria), sia sul periodo immediatamente successivo alla diagnosi (prevenzione secondaria).

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Prima fase: si è scelto di intervenire in primo luogo con la promozione dell'aggregazione in gruppi di pari, che ha dimostrato la sua importanza nella prevenzione della depressione post partum. Così come per la maggior parte degli interventi di promozione alla salute, si ritiene fondamentale l’empowerment della popolazione destinataria e quindi il suo coinvolgimento anche nella fase di progettazione. Il progetto

"PRONTO MAMMA" è costruito su questi principi, rivolgendosi come destinatari finali alle donne in gravidanza, alle neo mamme e ai rispettivi compagni, ma raggiungendo gli stessi tramite i MMG e i PLS ed altri attori del territorio, significativi nel percorso nascita, coinvolgendoli dall’inizio nella progettazione degli interventi. La revisione del progetto prevede un percorso di coinvolgimento, ed eventualmente di formazione, degli operatori del DMI e del DSM per il sostegno delle iniziative stimolanti l’aggregazione di gruppi di pari nella popolazione a cui il progetto è rivolto.

Seconda fase: anche gli aspetti del progetto destinati alla prevenzione secondaria sono fondati sulla coscienza dell’importanza dell’empowerment, in questo caso dell’individuo piuttosto che della popolazione. Le azioni rivolte agli operatori sanitari, quindi, sono orientate a permettere l’acquisizione di conoscenze sul fenomeno e competenze nell’individuare e sostenere i fattori di protezione e insieme accrescere le competenze nel saper cogliere i primi segnali di disagio.

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MODULO –parte 2-Progetto CONTESTO DI PARTENZA

Il progetto è parte dei PERCORSI DIAGNOSTICI TERAPEUTICI ASSISTENZIALI, attivati in azienda con specifici tavoli di lavoro.

STORIA NATURALE DEL PROBLEMA DI SALUTE:

FATTORI INDIVIDUALI - storia personale e familiare - tratti di personalità o stili di coping

PARTO

DEPRESSIONE MATERNA - POST PARTUM PARTNER

DIAGNOSI DI

GRAVIDANZA

GRAVIDANZA

PERCORSO NASCITA

PRONTO MAMMA STORIA NATURALE DEL PROBLEMA DI SALUTE

SVILUPPO SESSUALE - aspetti biologici - aspetti relazionali - aspetti rappresentazionali

- remissione del sintomo

- sviluppo della patologia depressiva

- cronicizzazione della patologia depressiva

- comportamenti auto o etero aggressivi

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DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA

PRONTO MAMMA

Fattore PAR Donne (e loro compagni) Operatori sanitari Predispo

nenti Conoscenze

Non sempre sono adeguate le informazioni a disposizione delle donne fin dai primi mesi della gravidanza, in merito sia ai fattori protettivi, sia ai segnali d’insorgenza dei sintomi della Depressione Maggiore, come si evidenzia anche all’interno dei consueti corsi di preparazione al parto.

- Per quello che riguarda le conoscenze degli operatori sanitari sono presenti le conoscenze cliniche, ma scarse sembrano essere quelle in merito all’insorgenza della patologia e alla sua prevenzione: inoltre non vi è un sapere uniforme e condiviso tra i diversi professionisti che la donna incontra nel PDTA percorso nascita.

- Gli operatori hanno partecipato ad un percorso formativo, ma non sono stati esplorati studi ed evidenze di efficacia sugli interventi integrati col territorio (prima e dopo il parto) per il sostegno alla genitorialità

Convinzioni Ruolo significativo delle competenze trasmesse da chi ha già fatto l’esperienza della maternità / paternità.

Elementi dell’appartenenza culturale dei due partner.

- Presa in carico specialistica della patologia, quando è conclamata come unica modalità di trattamento

- Sottostima dell’opportunità di un approccio più globale e di un precoce lavoro sulla donna e sul partner

- Sottostima dell’importanza del lavoro di rete.

Abilitanti L’appartenenza ad un gruppo, consente un migliore accesso a risorse sociali, affettive e relazionali.

Evidenze di efficacia della presenza di un gruppo di sostegno per il dopo parto L’accesso a servizi e alla consulenza di professionisti dedicati al percorso nascita.

Presenza di servizi sul territorio (nidi aperti, punto gioco, ….)

- Appartenenza alla comunità professionale del territorio e condivisione del PDTA percorso nascita, che implica la condivisione delle buone prassi, delle linee guida e delle scelte aziendali per i servizi.

- Normativa vigente (LEA, PSN, ecc.), - Gruppi di lavoro ARESS,

- Piani di Zona (integrazione socio-sanitaria) presenti sui tre distretti.

- Enti e Agenzie del territorio, impegnati nelle attività a favore della prima infanzia (vedi progetto già avviato dal 2002) e delle famiglie di nuova istituzione (in quanto risorsa è un fattore abilitante)

Rinforzanti Il partner,

le famiglie d’origine,

il gruppo dei pari (che si definisce nel corso della gravidanza)

operatori sanitari (ginecologo, ostetrica, pediatra, vigilatrice d'infanzia, …) Percezione soggettiva del sentimento di appartenenza a un gruppo di simili

- Enti e Agenzie del territorio, impegnati nelle attività a favore della prima infanzia (vedi progetto già avviato dal 2002) e delle famiglie di nuova istituzione, (in quanto promotori iniziative che si rivolgono a gruppi di genitori, risultano importanti come rinforzante della dimensione gruppale)

PROVE DI EFFICACIA ED ESEMPI DI BUONA PRATICA

- CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA DA PARTE DEGLI STESSI OPERATORI SANITARI DURANTE LA GRAVIDANZA, IL PARTO ED IL PUERPERIO – Revisione Cochrane tratto dal sito www.update- software.com/abstracts/it/it000062.htm.

- CONTINUITY OF CARE TEAM VERSUS ROUTINE CARE DURING PREGNANCY AND BIRTH: A RANDOMIZED TRIAL – Rowley MJ, Brinsmead MW, Wlodarczyk JH, 1995, Medical Journal of Australia (vol 163 n° 6).

- IL MASSAGGIO PER FAVORIRE LA CRESCITA E LO SVILUPPO DI NEONATI PREMATURI E/O DI BASSO PESO ALLA NASCITA – Revisione Cochrane tratto dal sito www.update- software.com/abstracts/it/it000390.htm.

- METODI DI PREPARAZIONE ALLA NASCITA. UN CONFRONTO DI ESPERIENZE A LIVELLO PROVINCIALE – Gruppo Nascita, 1991, Politiche e Servizi Sociali.

- IL PARTO IN OSPEDALE. UNA RICERCA A BOLOGNA – Grimaldi A., 1999, Politiche e Servizi Sociali.

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- DISEGUAGLIANZE NELL’ASSISTENZA ALLA NASCITA – Spinelli A., Baglio G., Donati S., Grandolfo M.E., 2000, Salute e Territorio (n° 120).

- SVILUPPO E VALUTAZIONE DI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA NEL CAMPO DELLA SALUTE INFANTILE – progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Sanità.

ALTRI RIFERIMENTI TEORICI

- GUIDA ALLE CURE MATERNE E NEONATALI – 2000, Quaderni di Sanità Pubblica (n°118).

- LA SALUTE DEL NEONATO, DEL BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE – Piano Sanitario Nazionale 2002-2004.

MODELLI TEORICI DI CAMBIAMENTO DEI COMPORTAMENTI

Dal sito internet www.centrodocumentazionehelp.it abbiamo tratto i seguenti modelli:

- "PROMUOVERE I GRUPPI DI SELF-HELP" - Tonietti Bordogna Mara, ed. Franco Angeli (2002).

- "L'AUTO MUTUO AIUTO" - M. Steimberc Domenique, ed. Erickson (1997).

- "I GRUPPI DI MUTUO AIUTO" - Phiillis R. Silverman, ed Erickson (1980).

- "I GRUPPI DI AUTO AIUTO" - ed. Edizioni Gruppo Abele (1996).

- "I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO" - Bertoldi Stefano e Vanzetta Miriam, ed. Associazione AMA.

- "AUTO-EFFICACIA, TEORIA E APPLICAZIONI" - Bandura Albert, ed. Erickson (1997).

- "IL SENSO DI AUTO-EFFICACIA" - Bandura Albert, ed. Erickson (1995).

- "I GRUPPI DI AUTO-AIUTO: STORIA, TECNICA ED ESPERIENZE PIEMONTESI" - ed. Anci.

I seguenti modelli sono desunti dalle “Linee guida europee per la Peer Education fra giovani coetanei mirata alla prevenzione dell’AIDS” a cura di Gary R. Svenson, Dipartimento di Medicina di Comunità, Università di Lund, 1998 (fonte: Centro Documentazione DORS):

MODELLO DELLE CREDENZE IN MATERIA DI SALUTE – Rosenstock IM (“Historical origins of the health belief mode” Health Education Monographs, 1974).

Esso si basa su vari pattern di credenze personali ed è utilizzato per prevedere il comportamento di un individuo. Affinché possa verificarsi un cambiamento comportamentale le persone devono credere quanto segue:

1. di essere vulnerabili ad una minaccia che si pone alla loro salute;

2. che una patologia o uno stato di mancanza di salute sia caratterizzato da un elevato grado di gravità (in termini di dolore, rischio di morte, conseguenze sociali, ecc.);

3. che i vantaggi di un comportamento preventivo siano superiori al costo ed ai disagi causati da un comportamento “errato”;

4. che è possibile adottare un nuovo comportamento;

5. che ci sono “stimoli ad agire” che spingono le persone a desiderare di adottare un determinato comportamento. Tali stimoli possono provenire dai mass-media o essere conseguenti all’influenza esercitata da altri.

TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE – Bandura A. (“Perceived self-efficacy in the exercise over the control of AIDS infection” Evaluation and program Planning 1990).

Essa ha delineato il concetto di “auto-efficacia”, che è una determinante comportamentale ed implica la capacità da parte di un individuo di assumere il controllo della propria situazione mentale ed ambientale.

Gli individui mantengono con il proprio ambiente un rapporto d’interazione reciproca e bi-univoca.

L’apprendimento può verificarsi:

1. attraverso l’esperienza diretta;

2. indirettamente, osservando e modellando le proprie azioni su quelle degli altri in cui ci si identifica;

3. attraverso la formazione in abilità legate alla situazione specifica e nella autovalutazione che a sua volta rafforzano la fiducia di essere in grado di attuare un determinato comportamento.

TEORIA DELL’AZIONE RAGIONATA – Fishbein M (“AIDS and behaviour change: an analysis based on the theory of reasoned action” Interamerican Journal of Psychology 1990).

Secondo questo modello il comportamento di un individuo è influenzato dalle norme sociali prevalenti relativamente ad un determinato comportamento presso un certo gruppo o cultura.

Se un individuo è convinto che il proprio ambiente sociale percepisce positivamente un determinato comportamento, sarà assai più probabile che tale individuo attui effettivamente tale comportamento.

Sono le intenzioni comportamentali a predisporre in ampia misura una persona ad effettuare un’azione.

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TEORIA DELLA DIFFUSIONE DELLE INNOVAZIONI – Rogers EM (“Diffusion of innovation” 1983).

Questa teoria ricorre al modello dell’influenza sociale per dare ragione dei cambiamenti comportamentali.

Ogni intervento viene diretto non solo a coloro che sono direttamente testimoni di un’azione, ma consente di diffondere le innovazioni (cambiamenti) in modo indiretto, attraverso le reti sociali che esistono attorno ad un gruppo target o una comunità. Si ricorre quindi a degli “opinion-leader”, che sono agenti di cambiamento, e a persone che il gruppo percepisce come degne di fiducia, credibili ed innovative, e alle quali è possibile rivolgersi per ottenere consigli. Queste persone devono godere di un’ampia rete sociale in modo da poter influenzare un gran numero di persone, scatenando una reazione a catena che si attua attraverso gli scambi interpersonali ed il dibattito.

GERARCHIA DI OBIETTIVI CONGRUENTI CON LA DIAGNOSI EDUCATIVA

Progettazione, implementazione e valutazione di una proposta di peer education volta a prevenire la depressione post partum e a sostenere psicologicamente le donne in gravidanza; attività, questa, svolta soprattutto con gli operatori (del territorio e ospedalieri).

Più specificamente, si intendono perseguire obiettivi di prevenzione primaria integrando il presente progetto di promozione della salute tramite la peer education con i consueti corsi di preparazione al parto, e obiettivi di prevenzione secondaria attuando interventi di sostegno tra pari che durino sin dopo la nascita del bambino.

1. Il primo passo è, quindi, quello di creare occasioni di confronto e sviluppo delle attività già presenti e rivolte alle donne in gravidanza o neomamme, fra operatori, con l’obiettivo di una coerenza di metodi e obiettivi per la promozione della salute, possibilmente coinvolgendo gli Enti gestori

2. raccogliere adesioni alla formazione per peer educator (scelti fra donne che abbiano una recente esperienza di gravidanza e parto) sufficientemente adeguate e motivate a istituire un gruppo di peer education, sia tra le donne che fanno richiesta di iscirizione ai corsi di preparazione al parto, sia tramite comunicazioni negli ambulatori ginecologici o nelle farmacie disponibili

3. l’obiettivo del lavoro col gruppo delle peer educator sarà quello di sviluppare le competenze di aggregazione sociale, di sostegno fra pari e delle “life skill”, oltre che di progettazione verso obiettivi di salute.

4. fronte privilegiato di lavoro sarà quello di promuovere le competenze degli operatori dei servizi coinvolti, nell’ottica della promozione della "rete" e dell’empowerment, soprattutto attraverso la discussione e la valutazione delle esperienze che con l’attuazione del progetto si andranno a sperimentare.

L’obiettivo di salute desunto dalla diagnosi epidemiologica è quello di ridurre l’incidenza delle sindromi depressive post partum nella popolazione e quindi di ridurre i disagi delle donne colpite nonché i costi sociali legati ad una diagnosi in questa direzione.

PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ Progetto PRONTO MAMMA

- Creazione, a cura del gruppo di progetto, di un manifesto da affiggere negli ambulatori e nei reparti di Ginecologia e Ostetricia, di pediatria e dei MMG (e negli ambulatori privati e farmacie disponibili), al fine di reclutare donne interessate a partecipare ad un progetto di promozione della salute delle donne in gravidanza.

Proposta, al gruppo così raccolto, di redigere, in collaborazione con un operatore incaricato dall’ASL10, un opuscolo di informazioni utili alla donna in gravidanza e neo mamma (servizi utili sul territorio, “FAQ”, altro) e contestuale proposta di istituire un gruppo di pari centrato sulla promozione della salute e dello sviluppo dei “fattori protettivi”

4 incontri con le interessate durante i mesi giugno-ottobre 2005 per la redazione dell’opuscolo 4 incontri con le medesime persone ottobre 2005 – gennaio 2006: 1 incontro riguardante la diagnosi educativa con il mandato di effettuare questo tipo di diagnosi con le donne in gravidanza e 3 incontri di progettazione

2 incontri entro marzo 2006 volti alla valutazione degli interventi

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- Corso di formazione sulla Depressione Materna per operatori sanitari già inseriti nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale “PERCORSO NASCITA”, per un inquadramento teorico e clinico, ma anche preventivo e di conoscenza del problema (1 ed: 08 aprile 2005)

- Formazione estesa al personale del DMI, DSM e PLS.

ALLEANZE PER LA SALUTE

Il progetto prevede un lavoro interdipartimentale interno all’azienda (DMI, DSM, RFQ-Area di Formazione e PEAS) e con le strutture del territorio (CISS e Comuni)

PIANO PER LA VALUTAZIONE DI PROCESSO Avvio del progetto aprile 2005

Corso di formazione 8 aprile 2005 Esposizione del “bando” maggio 2005

Incontri con le partecipanti: giugno 2005 – gennaio 2006

Valutazione degli incontri e impostazione del gruppo di peer education entro marzo 2006

PIANO PER LA VALUTAZIONE DI RISULTATO

progettazione, implementazione e valutazione di almeno un progetto di istituzione di un gruppo di peer education per donne in gravidanza e neo mamme

soddisfazione dei partecipanti espressa in un questionario di gradibilità

inserimento a regime nel percorso nascita della presentazione e promozione alle mamme dei gruppi

"Peer Education"

PIANO DI COMUNICAZIONE E DOCUMENTAZIONE

Il bando verrà diffuso tramite bacheche aziendale, spazi nei servizi, ASL insieme, giornale per la popolazione.

I materiali per il corso destinato ai peer educator verranno approntati dai membri del gruppo di progetto. Il progetto è inserito nella Banca Dati Regionale sul sito di Dors (www.dors.it)

La creazione della rete di “gruppi di pari” e la sua pubblicizzazione fra i possibili utenti sarà effettuata in collaborazione con gli stessi peer educator.

GRUPPO DI PROGETTO Gruppo estensore del progetto

Elena Protti, Psicologa – S.C. Psichiatria 1 ASL 10,

Alda Cosola, Psicologa-Responsabile S.S. Area di Formazione e Progetti di Promozione della Salute ASL 10;

Gianna Patrucco, Pediatra- Responsabile S.S. Neonatologia ASL 10 Antonietta Bergantino, Educatrice – S.C. Psichiatria 1 ASL 10

Annalisa Dal Fitto, Infermiera professionale, Psicomotricista – S.C. Psichiatria 1 Esperti esterni di supporto al gruppo

Giuseppe Grazia, Medico Direttore S.C. Pediatria, Direttore Dipartimento Materno Infantile ASL 10 Angelo Grillo, Medico Direttore S.C. Psichiatria 1, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche ASL 10

Paola Fila, Medico – S.C. Psichiatria 1

Luciano Galletto, Medico Direttore S.C. Ostetricia e Ginecologia ASL 10 Giulio Spinelli, Medico Direttore S.C. NPI ASL 10

Maura Peruzzi, ostetrica, S.C. Ostetricia e Ginecologia ASL 10 Patrizia Biolato, Assistente Sociale, CISS Pinerolo

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TIPOLOGIA DI SPESA VOCI ANALITICHE DI SPESA

AUTO/CO-FINANZIAMENTO FINANZIAMENTO RICHIESTO

Interno durante l’orario di servizio (partecipazione al gruppo di lavoro, ai PDTA, alle riunioni di progettazione, agli incontri con i vari interlocutori istituzionali del territorio, ….)

L’azienda si fa carico del costo del proprio personale per la partecipazione al progetto nell’orario di servizio. 100%

Personale

Interno al di fuori dell’orario di servizio (partecipazione al gruppo di lavoro, alle riunioni di progettazione, ….) Esterno (docenze ai corsi e/o consulenze,

partecipazione a gruppi di lavoro e di progettazione, formazione facilitatori dei gruppi di pari… )

€ 4.200

Attrezzature Pc, videoproiettore, videocamera, ….

L’azienda si fa carico interamente del costo di utilizzo della strumentazione necessaria al progetto 100%

Sussidi Dispense, materiali

bibliografici, locandine, materiali per studenti,

materiali per pazienti, … € 300

Spese di gestione e funzionamento

Aule, segreteria, …. L’azienda si fa carico interamente del costo per le spese di funzionamento e gestione 100%

Spese di coordinamento

Trasferta operatori L’azienda si fa carico al 50%

delle spese

€ 500 Altro

TOTALE € 5.000

Pinerolo, 24 marzo 2005 Il Responsabile del progetto

Dott.ssa Elena Protti

Il Referente Aziendale PES Dott.sa Alda COSOLA

Il Commissario

(Dott. Carlo MARINO) Dott.ssa Maria Renata Paola RANIERI

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