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N Dall’ESC nuove linee guida sulla fibrillazione atriale

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Academic year: 2022

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24 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXIII numero 6 - settembre 2016

A ggiornAmenti

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ella cornice dell’edizione 2016 del congresso della European Society of Cardio- logy (ESC), a Roma, sono state pre- sentate le nuove linee guida per il ma- nagement della fibrillazione atriale (FA), stilate congiuntamente da ESC e da EACTS (European Association for Cardio-Thoracic Surgery) (European Heart Journal 2016; online). Questa nuova edizione riflette gli input promul- gati dalla Task Force, che sottolineano l’mportanza di un approccio multidisci- plinare alla patologia. M.D. ha intervi- stato sul tema Leonardo Bolognese, Direttore Dipartimento Cardiovascola- re Neurologico, Ausl 8, e della Cardio- logia Ospedale San Donato, Arezzo.

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¼ Diagnosi

Una spiccata enfasi è stata dedicata alla problematica della diagnosi pre- coce della FA silente. La diagnosi è fondamentalmente basata sull’esecu- zione di un esame elettrocardiografi- co (evidenza IB); poiché la FA non diagnosticata rappresenta una comu- ne causa di ictus, viene raccomanda- to che si provveda a uno screening elettrocardiografico in tutti i pazienti con età > 65 anni, come pure in colo- ro che hanno già subito un ictus o degli attacchi ischemici transitori.

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¼ Terapia con anticoagulanti

Il trattamento anticoagulante orale ri- mane uno dei pilastri della gestione di questi pazienti poiché, ad eccezio- ne di soggetti a basso rischio di ictus, nella stragrande maggioranza dei ca- si la prescrizione di anticoagulanti produce un beneficio clinico netto.

I pazienti con un singolo fattore di ri- schio per ictus (score CHA2DS2-VASc di 2 per le donne e di 1 per gli uomini) dovrebbero essere presi in considera- zione per un trattamento anticoagulan- te, valutando con attenzione le caratte- ristiche peculiari di ogni soggetto non- ché le loro preferenze personali (evi- denza IIaB); negli uomini con uno sco- re CHA2DS2-VASc di 2 e nelle donne con uno score di 3 il trattamento con anticoagulanti è raccomandato (evi- denza IA). I NOAC sono oggi conside- rati trattamento di prima linea nei pa- zienti eleggibili in quanto hanno confer- mato di disporre di un ottimale profilo di sicurezza. I pazienti che per una qualsivoglia ragione non sono candida- bili alla terapia con i NOAC dovrebbero essere posti in trattamento con anta- gonisti della vitamina K (evidenza IB), mentre l’acido acetilsalicilico e altri far- maci antiaggreganti piastrinici non han- no ruoli di rilievo nella prevenzione dell’ictus (evidenza IIIA).

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¼ Prevenzione degli eventi emorragici maggiori

La prevenzione degli eventi emorragici maggiori in corso di terapia anticoagu- lante è estremamente importante. Al fine di ridurre il rischio di sanguinamen- to, le linee guida forniscono un elenco di fattori di rischio modificabili che il medico deve valutare e nei confronti dei quali vanno poste in essere tutte le misure necessarie a minimizzarli. È importante sottolineare che i fattori di rischio per sanguinamento e quelli per ictus molto spesso tendono a sovrap- porsi in un medesimo paziente ed en- trambi traggono beneficio da una tera- pia antiaggregante (evidenza IIaB).

Questa nuova edizione delle linee guida fornisce infine importanti sug- gerimenti per iniziare e/o proseguire il trattamento dopo che si sia verificato un ictus ischemico o una emorragia intracranica: si tratta di situazioni par- ticolarmente delicate nelle quali le decisioni terapeutiche vanno concer- tate da un team interdisciplinare.

La valutazione dei sintomi deve esse- re effettuata utilizzando gli score mo- dificati EHRA (evidenza IC), inclusi la presenza di stanchezza e di mancan- za di respiro, che sono sintomi estre- mamente comuni nei pazienti con fi- brillazione atriale.

Dall’ESC nuove linee guida sulla fibrillazione atriale

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