CORSO REGIONALE SUI TEMI DELLA DISABILITA’ E DELLA INCLUSIONE
GORIZIA - PORDENONE - TRIESTE - UDINE
OTTOBRE 2018
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA
PRESENTAZIONE BOZZA DEI NUOVI DOCUMENTI (Piano dell’inclusione e PDP) proposA dall’USR (14.30 – 16.30)
PAUSA (16.00 - 16.15)
ILLUSTRAZIONE Piano dell'inclusione da parte dei referenti delle scuole (16.20-
17.00)
LABORATORIO (17.00-18.00)
RESTITUZIONE IN PLENARIA
(18.00-18.30)
CORNICE DI RIFERIMENTO
CONOSCERE E RIFLETTERE:
Ø QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
Legge Quadro 104/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità
DPR n. 275/99 (norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59)
LEGGE 28 marzo 2003, n. 53 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità - 2009 Legge Quadro 170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
.DM 12 luglio 2011 Linee guida per il diritto degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento”
RIFERIMENTI NORMATIVI
"Ognuno è un genio. Ma se si
giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tu9a la sua vita a credersi stupido .
«Aforisma a+ribuito a Albert Einstein»
Direttiva Ministeriale 27 dicembre del 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
Circolare Ministeriale n. 8 06 marzo 2013 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica-indicazioni operative
Nota Ministeriale n. 1551 del 27 giugno 2013 - Piano Annuale dell’Inclusività – Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8/2013
Nota Ministeriale n.2563 del 22 novembre 2013 - Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014. - Chiarimenti.
Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66 - Norme per la promozione
dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107, Art. 8
Nota n. 1143 del 17 maggio 2018
RIFERIMENTI NORMATIVI
CONOSCERE E RIFLETTERE:
Ø Nota 1143 del 17 maggio 2018 del Capo Dipar7mento del sistema educa7vo e di istruzione
Ø DOCUMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO (is7tuito con decreto Dipar7mentale n.479 del 24 maggio 2017) : «L'AUTONOMIA SCOLASTICA PER IL SUCCESSO FORMATIVO»
Ø Documento MIUR 16.04.2018 Sviluppo professionale e qualità
della formazione in servizio
NUOVA
PERSONALIZZAZIONE DEL PERCORSO
Sviluppare proposte che tengano conto della
complessità, della eterogeneità e delle opportunità formative delle
classi.
Non attribuire allo strumento un valore tale da identificarlo come il
fine per una scuola che non categorizzi ne modellizzi.
Consen9re a ciascuno di sviluppare pienamente il proprio talento e di
realizzare le proprie potenzialità
Cura dell’unicità e originalità delle persone:
percorsi educativi e di istruzione
personalizzati in un delicato equilibrio tra persona e gruppo
Personalizzare non significa parcellizzare gli
interventi e progettare percorsi differenti quanto
pensare alla classe come una realtà composita
mettendo in atto molteplici modalità metodologiche, funzionali
al successo formativo di tutti.
Andare oltre le etichette:
dare la possibilità a ciascuno di riconoscersi
nei propri bisogni educativi «normali»
Dalla Nota 1143 del 17 maggio 2018
del Capo Dipar7mento del sistema educa7vo e di istruzione
Nuova
personalizzazione del percorso
VALUTAZIONE - D. lvo; 62/2017:^ criteri di valutazione coerenti con l’impianto curricolare e progettuale della scuola
^ correlazioni più stringenti con la
certificazione delle competenze che fanno riferimento alle competenze di cittadinanza sottese al profilo finale dello studente
^ equilibrio tra l’esigenza di accertare comuni livelli di apprendimento e la necessità di
rispettare i progressi individuali
RELAZIONE TRA COMPETENZE DISCIPLINARI E COMPETENZE DI CITTADINANZA
INCLUSIONE INCLUSIVA = OPPORTUNITA’ DI APPRENDIMENTO PER TUTTI (AGENDA 2030, goal 4: educazione di qualità, equa ed
inclusiva)
STRUTTURAZIONE DI UN CURRICOLO FLESSIBILE CHE POSSA ESSERE PERCORSO DA CIASCUNO CON MODALITÀ
DIVERSIFICATE IN RELAZIONE ALLE CARATTERISTICHE PERSONALI (VEDI: UDL -UNIVERSAL DESIGN FOR
LEARNING- DIDATTICA APERTA O A STAZIONI)
MODELLO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO (P.d.M.)
VALUTAZIONE FORMATIVA:
con oggetto l’insegnamento e la sua riprogettazione continua in
funzioni alle caratteristiche individuali degli studenti e dei loro livelli di apprendimento da
garantire
DAL DOCUMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO (decreto Dipar;mentale n.479 del 24 maggio 2017)
«L'AUTONOMIA SCOLASTICA PER IL SUCCESSO FORMATIVO»
Nuova
personalizzazione del percorso
ETOROGENEITA’ DELLACLASSE E OMOGENEITA’ TRA LE CLASSI (RAV)
Elaborare piani didattici personalizzati (PDP) non come un obbligo ma uno
dei possibili strumenti di DOCUMENTAZIONE, utile per una condivisione di tipo organizzativo tra
tutti i docenti coinvolti e da condividere con le famiglie.
Organizzazione dei tempi e degli spazi:
il “se@ng“ per l’apprendimento incide sulla qualità della didaKca
Pensare all’orario come una variabile dalla quale dipendono i risultati di apprendimento oltre che il benessere di studenti e
docenti è il primo passo nella direzione di curricoli inclusivi
Superare la convinzione che il PDP sia un documento per
tutelare gli studenti in particolare nel momento della
valutazione
Promuovere una «didattica per ambienti di apprendimento»:
sono gli studenti che si muovono nelle varie classi
DAL DOCUMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO (decreto Dipar;mentale n.479 del 24 maggio 2017)
«L'AUTONOMIA SCOLASTICA PER IL SUCCESSO FORMATIVO»
Nuova
personalizzazione del percorso Dirigente Scolastico: promotore di
una leadership diffusa a favore di una scuola inclusiva.
Docenti di sostegno: ruolo di
facilitatore e di supporto metodologico per tutti i docenti.
Figure di sistema e di Staff: per coordinamento delle attività
progettuali PNSD: utilizzo tecnologie a favore dell’inclusione (FabLab-
fabrication laboratory:
coding, stampante 3D, robotica,…)
Formazione del personale scolas;co (sviluppo della capacità riflessiva: pianificazione, valutazione dell’agire educaDvo;
individuazione di tempi
,spazi non informali e modalità per aFvare i processi riflessivi ; strategie come il mentoring e il peer-coacing)
Rete territoriale: azioni sinergiche tra RETI di
scuole per sviluppare strategie d’inclusione efficaci (azioni coordinate,
messa in comune di idee, progetti, competenze
professionali). Reti territoriali di ambito (L.
107/2015) coordinate da UU.SS.RR.: alleanze e
assunzione di responsabilità in
collaborazione con gli Enti locali.
DAL DOCUMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO (decreto Dipartimentale n.479 del 24 maggio 2017)
«L'AUTONOMIA SCOLASTICA PER IL SUCCESSO FORMATIVO»
CONOSCERE E RIFLETTERE:
Ø Documento MIUR 16.04.2018 Sviluppo professionale e
qualità della formazione in servizio
CULTURA: conoscenze culturali e competenze metodologiche- disciplinari
DIDATTICA: padronanza strategie didattiche, gestione delle risorse digitali, metodi e strategie di valutazione, gestione delle relazioni in classe, competenze relazionali
ORGANIZZAZIONE: modalità di partecipazione all’esperienza professionale organizzata dalla scuola , coinvolgimento nel RAV, PdM, rendicontazione
ISTITUZIONE/COMUNITA’: padronanza del contesto professionale (regole, routine, conoscenza normativa, capacità di instaurare
rapporti positivi con famiglie, territorio
CURA DELLA PROFESSIONE: migliorare le competenze
attraverso una formazione, azioni di ricerca, documentazione … Sviluppo della propria responsabilità con assunzioni di funzioni e responsabilità dentro e fuori la scuola, in presenza e on-line
Profilo di un docente inclusivo: AREE DI COMPETENZA-
L'INSEGNANTE:
utilizza diverse strategie didattiche, coinvolge e incoraggia tutti gli studenti ad imparare in modo significativo
utilizza mediatori per appoggiare le strategie didattiche crea e gestisce ambienti di apprendimento per svolgere diverse strategie didattiche
gestisce l'allestimento di ambienti di apprendimento e utilizza attrezzature e risorse
adatta le diverse strategie di didattiche ai diversi STILI DI APPRENDIMENTO, BISOGNI EDUCATIVI E MODI DI ACQUISIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Profilo di un docente inclusivo: STANDARD 4
STRATEGIE DIDATTICHE PER SOSTENERE L’APPRENDIMENTO
CONOSCERE E RIFLETTERE:
BOZZA PIANO PER L’INCLUSIONE
Il Piano per l’inclusione rappresenta uno strumento di riflessione e di
progettazione elaborato con la finalità di integrare le scelte della scuola in tema di
inclusione con le risorse, le competenze professionali del personale, le necessarie
collaborazioni con le famiglie, le possibili interazioni con il territorio.
PRIMA PARTE:
Analisi e valutazione elementi
quantitativi e qualitativi disponibili per lo sviluppo del piano
SECONDA PARTE:
Obie%vi di incremento dell’inclusività
propos5 per il triennio e modalità di lavoro previste
STRUTTURA
DEL PIANO PER L’INCLUSIONE
CONOSCERE E RIFLETTERE:
Bozza Piano didattico personalizzato (PDP)
PRIMA SEZIONE:
^ dati generali alunno, altri dati desunti dalla diagnosi, colloquio genitori;
^ dati della certificazione, della scolarizzazione pregressa, del percorso di valutazione di base (val. neurologica, livello cognitivo, abilità
scolastiche, …)
^ descrizione del funzionamento delle abilità strumentali;
^ livelli di abilità raggiunti nelle aree di sviluppo (sociale, interpersonale, cognitiva e
metacognitiva);
^ presentazione dell’alunno (da compilare insieme agli allievi).
Piano Didattico Individualizzato (PDP)
SECONDA SEZIONE:
PIANO DI INTERVENTO SCUOLA-FAMIGLIA (impegni reciproci)
^ Cosa fa la scuola? (Strategie metodologiche e didattiche in classe, misure dispensative e compensative previste, individuazione delle modalità di verifica e valutazione).
^ Cosa fanno la famiglia e la scuola? (Patto con la famiglia e con l’alunno: Nelle attività di studio domestico l’allievo …; Strumenti da utilizzare nel lavoro a casa …; L’alunno si impegnerà a …; la famiglia si impegna a …)
Piano Didattico Individualizzato (PDP)
ATTIVITA’ LABORATORIALE
• SUDDIVIDERSI IN SOTTOGRUPPI: costruire in autonomia dei sottogruppi di circa 5 unità, preferibilmente di differenti ordini scolastici
• COLLETTIVAMENTE (40’): all’interno dei sottogruppi, definire un portavoce, un incaricato alla scrittura e, dopo la lettura dei Piani di Inclusione proposto, avviare il confronto e la riflessione comune.
• RESTITUZIONE E CONFRONTO COLLETTIVO (20’): in plenaria i
sottogruppi avranno alcuni minuti a testa per un breve feedback sulle attività svolte e sul confronto emerso, nonché verrà dedicato uno
spazio a domande, scambi e dibattito.
PER L’ATTENZIONE!
paola.floreancig@istruzione.it giovanna.berizzi@istruzione.it sonja.bukavec@istruzione.it