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"Maria invece stava all esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti

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Academic year: 2022

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"Maria invece stava all´esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l´uno dalla parte del capo e l´altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?".

Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.

Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?" Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l´hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo".

Gesù le disse: "Maria!". Essa allora voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro!

Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto. (Gv 20, 11-18)

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Questo splendido affresco si trova nel Convento di San Marco a Firenze.

Dipinto dal Beato Angelico intorno al 1440, rappresenta il momento in cui Gesù appare a Maria Maddalena, dopo la Resurrezione. In esso sembra vedere il rapporto d’amore tra la sposa e lo sposo del Cantico dei Cantici:

"Il mio diletto è per me ed io per lui» (2,16)

"Giardino recintato tu sei, sorella mia, sposa, giardino chiuso, fontana sigillata» (4,12)

"Il mio diletto era sceso nel suo giardino fra le aiuole del balsamo...» (6,2)

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Il bianco

della roccia e della veste di Gesù, simbolo della fede.

Il verde di tutta la natura fiorita e respirante, simbolo della speranza.

Il rosso della veste di Maria, simbolo della carità.

Gesù Risorto è un bell’uomo, attraente, un corpo illuminato che riflette la luce su Maria di Magdala.

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Tutta la natura circostante, in un unico accordo di significati simbolici, sembra incastonare questo incontro come in un Paradiso terrestre dove tutto ebbe inizio. Con la Resurrezione ha inizio una nuova creazione.

Il cipresso per la sua longevità e il verde persistente è un simbolo dell’albero della vita come anche con un riferimento all’immortalità e al paradiso.

La palma si riferisce alla vittoria, all’ascesa, alla rinascita e all’immortalità.

L’ulivo fa riferimento alla salvezza dell’anima dall’angoscia della morte dunque del fluire della vita.

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I piedi di lui, che recano i segni dei chiodi, non poggiano sull´erba, ma solo la sfiorano, lievi. Con Maria di Màgdala ci sembra di traboccare d´incontenibile gioia di fronte alla vita che si è fatta visibile: il deserto è diventato giardino, la veste di lutto si è trasformata in abito di gioia, " i nuovi cieli e la nuova terra" (Isaia 66,22) si lasciano intravedere - per un attimo - all´anima che ne trasale.

Ci sono fiori "bianchi e vermigli" sul folto tappeto d´erba fatto di piante mediche e di trifoglio, soffice prato dell´Eden, nel giardino recintato dell´anima.

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Chinarsi è inginocchiarsi davanti a Dio, è riconoscere i propri limiti, è un gesto di fiducia, è il chinarsi del discepolo ai piedi del maestro. E’ l’inginocchiarsi dell’uomo davanti a Dio nella consapevolezza di essere creatura davanti al creatore.

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"Donna, perché piangi, chi cerchi? Colui che cerchi è con te, e non lo sai?

Possiedi la vera, eterna felicità e piangi? Hai dentro di te quello che cerchi al di fuori.

E veramente stai fuori, piangendo vicino a una tomba. Ma Cristo ti dice: il tuo cuore è il mio sepolcro: io non vi riposo morto, ma vivo in eterno. La tua anima è il mio giardino...Il tuo pianto, il tuo amore e il tuo desiderio sono opera mia: tu mi possiedi dentro di te senza saperlo, perciò mi cerchi al di fuori. Allora ti apparirò all´esterno, per riportarti nel tuo intimo e farti trovare nell´interno quello che cerchi fuori. Maria, io ti conosco per nome, tu impara a conoscermi per fede...

Non toccarmi perché non sono ancora asceso al Padre: tu non hai ancora creduto che io sono eguale, coeterno e consustanziale al Padre. Credi dunque questo e sarà come se mi avessi toccato. Tu vedi l´uomo, perciò non credi, perché non si crede quello che si vede. Dio non lo vedi: credi e vedrai».

(S.BERNARDO, sec. XI-XII - attribuito - In Passione et resurrectione Domini, 15,38)

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