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RELAZIONE E BILANCIO 2020

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Academic year: 2022

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RELAZIONE E BILANCIO

2020

E2i ENERGIE SPECIALI S.r.l.

Consiglio di Amministrazione Milano, 15 febbraio 2021

Assemblea dei Soci Milano, 15 marzo 2021

E2i Energie Speciali S.r.l.

Sede Legale: Via Dante 15 - Milano Capitale sociale: Euro 4.200.000 int. vers.

Registro Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi e C.F. n. 01890981200 Partita IVA n. 12921540154

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Indice

DATISIGNIFICATIVI 4

RELAZIONE SULLA GESTIONE 5

Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 dicembre 2020 e prevedibile evoluzione della gestione 28

Prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2020 29

Prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio al 31 dicembre 2020 30

Prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo al 31 dicembre 2020 30

Prospetto dei flussi finanziari al 31 dicembre 2020 31

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2020 32

NOTE ILLUSTRATIVE AL BILANCIO 33

Principi contabili e criteri di valutazione 34

Contenuto e forma del bilancio 34

Schemi di bilancio adottati dalla Società 35

Altri criteri di valutazione applicati 35

Gestione dei rischi finanziari 43

NOTE ALLE POSTE DEL PROSPETTO DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA 49

Attività 49

Attività non correnti 49

Passività 54

Passività non correnti 55

NOTE ALLE POSTE DEL PROSPETTO DELL’UTILE (PERDITA) DELL’ESERCIZIO 63

ALTRE INFORMAZIONI 73

Impegni e rischi potenziali 73

Regime fiscale e possibilità di utilizzo del patrimonio netto 74

Operazioni infragruppo e con parti correlate 76

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Consiglio di Amministrazione,

Collegio Sindacale, Società di Revisione e Organismo di Vigilanza

Consiglieri Presidente Marco Peruzzi

Amministratore Delegato Mauro Miglio

Consigliere Fausto Amadasi

Consigliere Matteo Ambroggio

Consigliere Giovanni Brianza

Consigliere Rita Ciccone

Consigliere Carlotta Gentile Latino

Consigliere Alessandra Moiana

Consigliere Corrado Santini

Sindaci Presidente Renato Colavolpe

Effettivo Dario Colombo

Effettivo Marco Zanobio

Società di Revisione KPMG S.p.A.

Organismo di Vigilanza Presidente Angelo Maria Palma

Componente Devis Bono

Componente Renato Colavolpe

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Dati Significativi

(in migliaia di euro) 2020 2019 Variaz. %

Ricavi di vendita (1) 130.695 129.975 1%

Margine operativo lordo (1) 83.311 86.071 -3%

% sui Ricavi di vendita 63,74% 66,22% -4%

Risultato operativo (1) 30.788 35.217 -13%

% sui Ricavi di vendita 23,56% 27,10% -13%

Risultato prima delle imposte (1) 23.669 28.978 -18%

Risultato netto dell’esercizio (1) 17.856 20.663 -14%

Investimenti tecnici (2) 37.642 40.041 -6%

Capitale investito netto (A + B) 427.621 433.632 -1%

Indebitamento Finanziario netto /(cassa) (A) 263.591 215.322 22%

Patrimonio netto (B) (3) 164.030 218.310 -25%

ROI (4) 7,20% 8,12% -11%

ROE (5) 9,34% 8,49% 10%

Debt / Equity (A / B) 161% 99% 63%

Gearing (A / A+B) 62% 50% 24%

Dipendenti (numero) (6) 27 26 4%

__________

(1) Dati desunti dal prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio– cfr. pagina 27 (2) Compresi gli anticipi per immobilizzazioni materiali / immateriali.

(3) Totale patrimonio netto, desunto dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria– cfr. pagina 26 (4) Risultato operativo / capitale investito netto.

(5) Risultato netto dell’esercizio / Patrimonio netto medio. Il Patrimonio netto medio è la media aritmetica del Patrimonio netto a fine periodo e di quello a fine dell’esercizio precedente.

(6) Dipendenti iscritti a libro matricola a fine esercizio (incluse risorse a tempo determinato).

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Relazione sulla Gestione

Signori Soci,

E2i Energie Speciali S.r.l. (di seguito indicata anche come “E2i Energie Speciali”, “E2i” o la

“Società”) chiude il bilancio al 31 dicembre 2020 con un utile netto di 17.856 migliaia di euro rispetto all’utile di 20.663 migliaia di euro del bilancio 2019, dopo aver calcolato ammortamenti e svalutazioni per 52.524 migliaia di euro (50.854 migliaia di euro nel 2019) e imposte per 5.813 migliaia di euro (8.315 migliaia di euro nel 2019).

La Società è partecipata al 70% da F2i ER 2 S.p.A., società controllata dal Secondo Fondo Italiano per le Infrastrutture e gestita da F2i – Fondi Italiani per le Infrastrutture S.g.r. S.p.A. e al 30% da Edison Renewables S.r.l. (già Edison Partecipazioni Energie Rinnovabili S.r.l. a sua volta controllata da Edison S.p.A.).

Il modello di business della Società prevede che la gestione operativa degli impianti sia affidata a Edison Renewables S.r.l. (dal 1° luglio 2020 EDF EN Services Italia è stata fusa in Edison Renewables) in forza di un contratto pluriennale di esercizio e manutenzione (Operations &

Maintenance), in cui sono confluiti anche i contratti di gestione e manutenzione in precedenza sottoscritti con i fornitori di macchinari e servizi. L’energia generata dagli impianti della Società è ceduta a Edison S.p.A. secondo un contratto pluriennale di Off-Take. Inoltre, le attività di sviluppo e i servizi corporate (descritte nelle Note al bilancio tra le operazioni infragruppo e con parti correlate) sono gestiti da Edison S.p.A. sulla base di contratti pluriennali, rispettivamente di Sviluppo e di Servizi.

Ai sensi del principio internazionale IFRS 10 “Bilancio Consolidato”, in base alla governance definita e al sistema di contratti in essere, Edison S.p.A. consolida integralmente i risultati della Società.

Le seguenti tabelle mostrano la produzione complessiva di energia elettrica e i relativi ricavi, i quali non includono gli incentivi degli esercizi precedenti.

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6 PRODUZIONI

a Dic.

2020 a Dic.

2019 Dicembre '20

(Bilancio) Dicembre '19

(Bilancio) Delta vs.

2019

(MW) (MW) (GWh) (GWh) (GWh)

En. Elettrica - OFF TAKE 674 706 1.281,4 1.253,5 27,9

Di cui Energia Incentivata (1) 517 535 1.052,7 981,5 71,2

Totale comparto eolico 674 706 1.281,4 1.253,5 27,9

Energia elettrica fotovoltaico 5 5 6,3 6,2 0,1

Di cui Conto Energia (1) 5 5 6,4 6,3 0,1

Totale comparto fotovoltaico 5 5 6,3 6,2 0,1

Totale E2i Energie Speciali 679 711 1.287,7 1.259,7 28,0

(1) I GWh relativi a Feed In e a Conto Energia sono lordi e non si sommano al totale.

RICAVI

a Dic.

2020 a Dic.

2019 Dicembre '20

(Bilancio) Dicembre '19

(Bilancio) Delta vs.

2019

(MW) (MW) (K€) (K€) (K€)

En. Elettrica - OFF TAKE 674 706 61.137 64.280 (3.143)

Feed In+Quota inc.vo dell'anno 517 535 65.338 60.520 4.818

Certificati GO 620 589 577 587 (10)

MPE 2.215 2.693 (478)

Totale comparto eolico 674 706 129.267 128.080 1.187

Energia elettrica fotovoltaico 5 5 93 142 (49)

Conto Energia 5 5 1.785 1.682 102

Totale comparto fotovoltaico 5 5 1.878 1.824 54

Totale E2i Energie Speciali 679 711 131.144 129.904 1.241

(1) Il totale della tabella differisce dal totale Ricavi di Vendita perché non comprende:

oneri GSE, Ricavi esercizi precedenti e ricavi per service

La potenza installata degli impianti eolici di proprietà in esercizio al 31 dicembre 2020 è pari a 674 MW, in diminuzione rispetto alla potenza installata a fine 2019 (-32 MW) in virtù della dismissione degli impianti di Roccaspinalveti e Castiglione San Silvestro in Abruzzo, e Casone Romano in Puglia, ai fini della loro integrale ricostruzione (Roccaspinalveti IR4 e Castiglione

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IR3 sono i progetti della fase 2 di integrale ricostruzione in Abruzzo, a cui si aggiunge l’integrale ricostruzione di Casone Romano).

La capacità di generazione fotovoltaica di proprietà non ha subito variazioni ed è quindi pari a 5 MW come nell’anno precedente.

A livello complessivo, la produzione eolica e fotovoltaica degli impianti in esercizio è stata pari a 1.287,7 GWh, di poco superiore rispetto ai 1.259,7 GWh dell’anno precedente.

La produzione 2020 si è tradotta in ricavi pari a 131.144 migliaia di euro, superiori ai 129.904 migliaia di euro dell’esercizio precedente, soprattutto per l’esercizio a regime degli otto nuovi impianti di cui al DM 23/6/2016, entrati in esercizio nel corso dell’anno 2019. Il prezzo medio di vendita dell’energia elettrica, ponderato sulle produzioni di tutti gli impianti della Società, riconosciuto da Edison S.p.A. a E2i sulla base del contratto di Off-Take, è diminuito leggermente nel 2020, passando dai 48,5 €/MWh del 2019 a 48,2 €/MWh.

La produzione eolica e fotovoltaica si è tradotta in 61.230 migliaia di euro di ricavi da vendita di energia, di cui 61.137 migliaia di euro per gli impianti inclusi nel contratto di Off-Take e 93 migliaia di euro per i due impianti fotovoltaici in regime di Ritiro Dedicato con il GSE.

La tariffa incentivante (sostitutiva dei Certificati Verdi a partire dall’anno 2016) erogata dal GSE per l’energia prodotta nel 2020, è valorizzata ad un valore unitario di 99,05 €/MWh (confrontato al valore unitario di 92,11 €/MWh del 2019), per un totale di 52.390 migliaia di euro.

Nell’anno, l’impianto di Baselice, che gode dell’incentivazione Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) ai sensi del DM 6/7/2012 e i nuovi impianti che nel corso dell’esercizio 2019 sono stati ammessi all’incentivazione Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) ai sensi del DM 23/6/2016, hanno complessivamente maturato incentivi pari a 12.947 migliaia di euro, più del doppio dell’incentivazione dell’anno 2019 (6.022 migliaia di euro) principalmente in virtù dell’esercizio a regime dei nuovi impianti.

Il conto energia, che comprende 5 MW fotovoltaici, è pari a 1.785 migliaia di euro, di poco superiore all’anno precedente (1.682 migliaia di euro).

L’energia non prodotta per effetto delle limitazioni di rete imposte da Terna è stata particolarmente elevata nel 2020, in particolare nei mesi di lockdown primaverili in cui, a causa di una repentina e significativa riduzione della domanda elettrica, Terna si è vista costretta a limitare sia la produzione rinnovabile, sia l’import, per non sovraccaricare le linee di trasmissione.

Tale energia non prodotta assomma quindi a circa 91,8 GWh, di molto superiore ai 68,8 GWh del 2019. In accordo a quanto previsto dal contratto Off-Take, la Mancata Produzione Eolica (MPE) è stata riconosciuta al produttore E2i per un ammontare pari a 2.215 migliaia di euro, sulla base del prezzo medio dell’energia nell’esercizio 2020.

Durante il corso dell’anno sono infine maturati certificati di Garanzia di Origine 2020 (anche chiamati GO - una certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate

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dagli impianti qualificati IGO) per un controvalore pari a 577 migliaia di euro, in lieve riduzione rispetto al valore maturato nel 2019 per il minor valore unitario ottenuto dalla cessione di tali certificati sul mercato. Per ogni MWh di energia elettrica rinnovabile immessa in rete da impianti qualificati IGO, il GSE rilascia un titolo GO, in conformità con la Direttiva 2009/28/CE, rivendibile sul mercato stesso.

Nel complesso, il valore di disponibilità reale (actual) degli impianti nell’anno si attesta attorno al 96,3%, grazie anche alle buone performance dei nuovi impianti. Complessivamente un ottimo risultato, considerate le restrizioni dettate dal lockdown che hanno determinato difficoltà logistiche e di pronto intervento.

Nell’esercizio è stato perfezionato un accordo transattivo con il Comune di Rignano Garganico (FG) a conclusione dei contrasti, sorti negli anni scorsi tra la Società ed il Comune, in merito all’interpretazione e alla conseguente applicazione della Convenzione 2007.

Contestualmente, è stato stipulato un atto sostitutivo della Convenzione 2007 volto a regolare, ex novo, i reciproci rapporti con il Comune a far data dal 1° gennaio 2019.

La transazione, pur prevedendo dei pagamenti rateizzati nei prossimi 10 anni, ha comportato la registrazione di un accantonamento straordinario nel bilancio 2020 della Società per 934 migliaia di euro.

Dal punto di vista finanziario, la Società mantiene il finanziamento Edison/BEI a lungo termine, erogato completamente per un controvalore 150 milioni di euro, con primo rimborso del capitale previsto nel 2022 e ultimo rimborso al 2034.

Alla fine del 2019, allo scopo di finanziare il completamento degli investimenti e i nuovi investimenti per i progetti di integrale ricostruzione denominati Abruzzo IR3, IR4 e Casone Romano, la Società aveva sottoscritto la modifica del finanziamento bancario a lungo termine, incrementandolo dagli originali 100 milioni di euro a 130 milioni di euro, con primo rimborso del capitale previsto nel 2022 e scadenza a fine 2026. Al 31.12.2020, il finanziamento bancario è stato erogato per euro 100 milioni, mentre è ancora disponibile una tranche d’importo pari a euro 30 milioni.

Quadro economico di riferimento

Il 2020 si è presentato come l’anno del c.d. COVID-19; l’epidemia, esplosa in Cina a inizio anno e arrivata in breve tempo in Europa e poco dopo negli Stati Uniti e in Sud America, assumendo nel giro di pochi mesi i caratteri di una vera e propria pandemia, gettando il mondo in una emergenza sanitaria globale senza precedenti e nella crisi economica più profonda dalla “Grande depressione”.

Il crollo dell’attività economica globale registrato nella prima parte dell’anno, a seguito delle

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severe misure di contenimento del virus adottate dai governi dei Paesi più colpiti, che hanno portato alla chiusura completa dell’attività produttiva in molti settori, è stato di portata storica;

nemmeno la crisi finanziaria esplosa nel 2008 aveva avuto effetti tanto dirompenti. Nel terzo trimestre dell’anno, grazie all’allentamento delle misure restrittive e all’annuncio della disponibilità di un vaccino in tempi brevi, si è assistito ad una iniziale e graduale ripresa del ciclo economico mondiale, cui ha anche contribuito il rapido recupero della Cina, in anticipo di circa un trimestre sul resto del mondo.

Il quadro sanitario ed economico, alla fine del 2020, appare piuttosto differenziato tra Asia, Europa e Stati Uniti. Nel quarto trimestre la Cina appare, infatti, ormai tornata a una situazione di quasi normalità, con i contagi praticamente azzerati e l’attività economica ripartita a pieno regime;

situazione analoga si è riscontrata in India e in Giappone. Al contrario, Stati Uniti ed Europa sono nel pieno di una seconda ondata del virus, presentatosi negli ultimi mesi dell’anno con una recrudescenza in parte inattesa. Una progressiva attenuazione dei contagi è attesa per la primavera grazie alla diffusione dei primi vaccini, la cui somministrazione, iniziata negli ultimi giorni di dicembre, verrà praticata in maniera più massiva nel corso del 2021.

In tale contesto, stando alle previsioni di Prometeia, il 2020 si chiuderà con un calo del Pil mondiale del -4,5%, sostanzialmente in linea con quanto previsto dall’OECD che stima una flessione del -4,2%. Tra le grandi economie, solo quella cinese eviterà nel 2020 una flessione del PIL dando un contributo positivo al prodotto mondiale. La ripresa di Stati Uniti ed Eurozona sarà meno rapida e intensa di quella cinese: sebbene anche i PIL di Usa ed Eurozona abbiano registrato nel terzo trimestre dell’anno una ripresa, anche superiore alle attese, l’entità è stata comunque inferiore a quella cinese e, soprattutto, tali Paesi hanno registrato un nuovo rallentamento nel quarto trimestre, più accentuato nell’Eurozona, dovuto alla recrudescenza del virus.

Il commercio mondiale, che nei mesi estivi ha registrato una accelerazione grazie al maggior assorbimento di prodotti esteri da parte della Cina, ha subito una contrazione davvero significativa, stimata al -9% per Prometeia e al -10,3% per l’OECD per l’intero anno.

Entrando nel dettaglio delle principali aree economiche del pianeta, negli Stati Uniti, dopo il rimbalzo del terzo trimestre dell’anno, il livello del PIL rimane ancora inferiore al valore di fine 2019; fanno eccezione i consumi di beni durevoli e gli investimenti residenziali. Permane la debolezza del mercato del lavoro e peggiora il clima di fiducia delle famiglie, complice anche l’aumento dei nuovi contagi. Le incognite sul futuro dell’economia sono legate tuttavia non solo all’evoluzione della pandemia, ma anche al passaggio dall’Amministrazione Trump all’Amministrazione Biden, tutt’altro che semplice, come messo drammaticamente in luce dall’assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Trump in occasione della prevista certificazione dei voti dei grandi elettori. Positivo, tuttavia, che membri dei due partiti, democratico e repubblicano, abbiano trovato un accordo per presentare al Congresso una proposta di interventi a sostegno dell’economia per 908 miliardi di dollari distribuiti in 10 anni, essenzialmente destinati a puntellare l’economia in questa fase ancora caratterizzata dalla

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debolezza dell’attività economica a causa del COVID-19. Per il 2020 Prometeia stima una flessione dell’economia americana pari al -3,6%.

In Europa la ripresa dei mesi estivi si è rivelata non solo molto vigorosa, ma anche migliore delle attese: la forte espansione del PIL registratasi in molti Paesi UE nel terzo trimestre dell’anno, conseguente all’allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia, ha consentito di recuperare quanto perso nel secondo trimestre; tra questi l’Italia, che ha anche visto ridursi il differenziale di crescita rispetto a quello della media delle economie dell’area dell’euro. In generale, il principale driver della crescita del terzo trimestre è stato il forte recupero della domanda interna, particolarmente marcato per Francia, Spagna e Italia, e molto più contenuto per la Germania. La Germania, in particolare, è tra i principali Paesi europei quello che ha registrato nel terzo trimestre l’incremento congiunturale del PIL meno marcato (+8,5%) ma è anche il Paese che nel primo semestre ha subito le minori conseguenze economiche della crisi sanitaria. A trainare la crescita tedesca sono stati soprattutto i consumi delle famiglie; meno incisivo il contributo degli investimenti; quanto alla spesa pubblica è rimasta sostanzialmente invariata per tutto il 2020. Il settore manifatturiero ha recuperato parzialmente, così come il settore dei servizi privati. Per il 2020, Prometeia stima una flessione dell’economia tedesca del -5,5%. In Francia, il PIL del terzo trimestre è aumentato del 18,7% rispetto al secondo; molto positivo il contributo della domanda interna, con riferimento a tutte le voci che la compongono: consumi delle famiglie, spesa pubblica, investimenti delle imprese; solo lievemente positivo l’apporto della domanda estera. Quanto ai settori, la ripresa è stata molto forte per l’industria manifatturiera (+24%), il settore delle costruzioni (+38%) e quello dei servizi privati (+16,5%). Il calo del PIL francese è stimato da Prometeia nella misura del -9,2%. In Spagna il rimbalzo del PIL nel terzo trimestre 2020 è stato del +16,7% rispetto al secondo trimestre dell’anno, dovuto soprattutto alla crescita dei consumi delle famiglie e degli investimenti. Positiva anche la componente estera. Il settore più performante è stato quello manifatturiero, mentre quello dei servizi ha recuperato solo parzialmente, con i comparti maggiormente colpiti dalla crisi (commercio, artistico, intrattenimento e ricreazione) ancora notevolmente al di sotto dei livelli pre-crisi. Nelle previsioni di Prometeia, il calo del PIL spagnolo nel 2020 sarà del -11,6%.

L’elemento di maggiore rilievo in Europa è stata l’approvazione del programma Next Generation European Union, uno strumento di ripresa da 750 miliardi di euro che consentirà alla Commissione di ottenere fondi sul mercato dei capitali, con l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus e, nel lungo periodo, creare un'Europa post COVID-19 più verde, digitale e resiliente. Per poter accedere a tali fondi ciascun Stato membro è alle prese con la predisposizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrà poi essere inviato alla Commissione entro la fine di aprile.

Anche il Regno Unito, nonostante il forte recupero del terzo trimestre, che ha interessato i consumi delle famiglie, gli investimenti e la spesa pubblica, è ancora lontano dai livelli di PIL pre-COVID, segnando uno dei peggiori risultati in Europa, con un calo pari al -12,4% nelle

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previsioni di Prometeia: la manifattura, che ha un peso relativamente più modesto, è quella che ha recuperato di più, mentre i servizi e le costruzioni rimangono ben lontani dai livelli di inizio anno. E si profila una nuova diminuzione dell’attività economica a causa degli sviluppi dell’epidemia che nella parte finale dell’anno ha ripreso vigore nel Paese, portando ad una nuova ondata di provvedimenti restrittivi. Da febbraio 2020, inoltre, il Regno Unito non è più membro dell’Unione Europea e a dicembre si è concluso il periodo di transizione della Brexit.

Infine, quanto al nostro Paese, l’Italia appare dominata da una forte incertezza. Ma nonostante l’entità dello shock causato dal COVID-19, l’economia italiana ha mostrato una buona resilienza.

Con la fine del lockdown primaverile, anche l’Italia ha registrato nel terzo trimestre dell’anno un forte rimbalzo della crescita (+15,9%), risultando tra le economie più brillanti in Europa.

Protagonisti di questo successo l’industria manifatturiera e le costruzioni che, crescendo rispettivamente del +30% e del +46% rispetto al trimestre precedente, sono tornate durante l’estate ai livelli pre-COVID, con crescite record degli investimenti in beni strumentali e delle esportazioni, che hanno più che compensato le difficoltà di quei comparti dei servizi dove l’interazione sociale è preponderante, come il turismo, la ristorazione o l’intrattenimento. Oltre alla domanda estera molto positivo è stato infatti il contributo della domanda interna, con la spesa per i consumi delle famiglie in crescita del +12,4% e quella per investimenti del +31,3%.

L’ottimismo innescato dall’andamento positivo del terzo trimestre è stato tuttavia gelato non solo dalla ripresa dei contagi nei mesi autunnali, ma anche dalla rapidità con cui il sistema sanitario si è nuovamente ritrovato sotto stress, imponendo nuove ed estese misure di distanziamento sociale.

In tale contesto, gli interventi posti in essere dal governo per contrastare gli effetti negativi sull’economia generati dalle misure di restrizione alla mobilità introdotte da metà ottobre (i cosiddetti decreti “Ristori”) si sono tradotti in una manovra senza precedenti, pari al 6,6% del PIL, che non potrà tuttavia impedire una nuova recessione tra l’ultimo trimestre del 2020 e l’inizio del 2021. La caduta del PlL nel 2020 si prevede del -9,1%. Solo con la fine dell’inverno e la progressiva copertura vaccinale si potrà tornare gradualmente alla “normalità” e con essa uscire dall’emergenza economica. Con il raggiungimento della sicurezza sanitaria il rimbalzo dell’attività economica potrà essere forte, come ha dimostrato l’esperienza estiva. Fondamentale sarà tuttavia che il sistema economico non abbia subito nel frattempo danni permanenti in termini di perdite di posti di lavoro e di aziende.

Un importante stimolo per la ripresa economica potrà derivare dal programma Next Generation EU, sulla cui implementazione permangono ancora molte criticità. In base a tale programma gli investimenti pubblici dovrebbero arrivare al 3,4% del PIL, rispetto a una media del 2,2% degli ultimi anni, il che impone che le amministrazioni pubbliche, da quelle nazionali a quelle locali, siano in grado di portare a compimento i progetti che saranno approvati dalla Commissione, così come le imprese nazionali. A tali condizioni gli investimenti, unitamente alla spesa aggiuntiva da essi indotta, potranno portare l’economia italiana a tassi di crescita molto robusti. Una sfida, senza precedenti, per l’intero sistema economico italiano.

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Nel corso del 2020 la media del tasso di cambio euro/dollaro si è attestata a 1,14, risultando in aumento dell’1,9% rispetto al 2019. Analizzando le variazioni mensili si osserva che nei primi cinque mesi dell’anno il tasso di cambio ha mostrato un andamento misto, pur attestandosi su livelli inferiori a quelli del 2019. Tale dinamica si è inserita in un contesto in cui le banche centrali di entrambe le sponde dell’oceano hanno implementato estese politiche accomodanti, in risposta al significativo deterioramento dello scenario macroeconomico per gli effetti della pandemia da COVID-19. In particolare, nell’eurozona la politica espansiva già in atto è stata rafforzata, prevedendo tra le diverse misure l’avvio di un nuovo programma di acquisti di titoli denominato PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), mentre negli Stati Uniti la FED ha tagliato i tassi di interesse, portandoli all’intervallo 0-0,25% rispetto al range di inizio anno di 1,5-1,75%.

Da giugno si è osservato un trend di apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro che ha portato il tasso di cambio a livelli superiori a quelli dell’anno precedente. Il rafforzamento della moneta unica è stato guidato dall’accordo europeo sul Recovery Fund, il piano da 750 miliardi di euro che mira a favorire la ripresa dell’economia dalla crisi provocata dalla pandemia. L’annuncio della FED del cambiamento dell’obiettivo di inflazione, che determinerà nei prossimi anni un approccio di politica monetaria più accomodante, ha indebolito il dollaro, dando ulteriore sostegno al trend di crescita del tasso di cambio. La nuova strategia consente alla FED di ammettere valori di inflazione anche leggermente superiori alla soglia del 2%, al fine di arrivare nel medio termine all’obiettivo di un valore medio pari al 2%, e ha alimentato le prospettive di un mantenimento dei tassi di interesse per diversi anni all’attuale range di 0-0,25%.

Dopo una pausa tra settembre e ottobre, mesi in cui l’insorgere di nuovi contagi da COVID-19 in Europa e la conseguente incertezza attorno alla ripresa hanno supportato il dollaro in quanto valuta rifugio, negli ultimi due mesi del 2020 l’euro ha ripreso il proprio trend di apprezzamento, raggiungendo negli ultimi giorni dell’anno i massimi da aprile 2018. I due principali fattori che hanno sostenuto tale andamento sono stati il crescente ottimismo per il recupero dell’economia globale nel 2021, sulla scia dei rapidi progressi nell’approvazione dei vaccini contro il COVID- 19, e le aspettative di un incremento della spesa pubblica negli Stati Uniti da parte della futura amministrazione Biden, che hanno avuto un effetto di indebolimento sul dollaro.

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Per quanto riguarda i mercati petroliferi, la quotazione media del Brent ha segnato un calo del 32,6%, passando da 64,1 USD/bbl nel 2019 a 43,2 USD/bbl nel 2020. Nei primi quattro mesi dell’anno i prezzi del greggio hanno mostrato un andamento in marcata discesa a seguito della riduzione della domanda globale, in un quadro di restrizioni agli spostamenti di persone e merci introdotte per il contenimento del contagio da COVID-19. Le quotazioni nel corso del mese di aprile hanno toccato i minimi da diciotto anni, in corrispondenza della fase più acuta dell’emergenza sanitaria, con i consumi che hanno evidenziato un calo di circa 22 milioni di barili/giorno su base annuale, oltre che del significativo aumento dell’offerta come conseguenza della guerra dei prezzi scatenata dall’Arabia Saudita in marzo. Da maggio, gli effetti combinati del progressivo allentamento delle sopracitate misure restrittive e del riavvicinamento tra Arabia Saudita e Russia, che ha portato a un nuovo accordo tra i membri dell’alleanza OPEC+ per tagli record alla produzione, hanno gradualmente ridotto l’eccesso di offerta creatasi sul mercato, avviando il recupero delle quotazioni. A settembre la ripresa dei prezzi si è momentaneamente interrotta a causa del riavvio delle infrastrutture petrolifere in Libia, bloccate da inizio anno, e della recrudescenza della pandemia da COVID-19, che ha provocato uno stallo nella risalita della domanda. Negli ultimi due mesi dell’anno le quotazioni del Brent hanno ripreso il trend di recupero grazie alle positive notizie sui vaccini contro il COVID-19 e alla decisione dell’OPEC+

di ridurre in modo graduale da gennaio 2021 l’entità dei tagli. In aggiunta, la forte domanda asiatica, con i consumi che in Cina si sono portati a livelli superiori a quelli del 2019, ha compensato la debolezza dei mercati occidentali, frenati dalla persistenza della pandemia, fornendo un ulteriore elemento di supporto alle quotazioni. Il prezzo del greggio in euro ha seguito l’andamento annuo di quello in dollari, mostrando una contrazione leggermente maggiore a causa dell’apprezzamento della moneta unica rispetto ai livelli del 2019. La quotazione media del 2020 si è attestata a 37,9 euro/bbl, in calo del 33,9% rispetto alla media osservata l’anno precedente.

Euro/USD

media 2020 = 1,14 media 2019 = 1,12

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La tabella ed il grafico che seguono riportano i valori annuali medi e la dinamica mensile nel corso dell’anno corrente e dell’anno precedente:

(1) IPE Brent

I prodotti distillati hanno registrato nel corso del 2020 un andamento simile a quello del petrolio, che ha determinato pertanto medie annuali inferiori a quelle del 2019. Per quanto riguarda il gasolio, il prezzo medio del 2020 è stato pari a 369,6 USD/MT, in diminuzione del 37,6% rispetto alla media 2019, mentre gli olii combustibili con basso contenuto di zolfo (BTZ) e alto contenuto di zolfo (ATZ) hanno segnato una quotazione media annua rispettivamente di 268,4 USD/MT e di 221,0 USD/MT, in calo del 31,0% e del 33,1% rispetto all’anno precedente.

Il mercato del carbone, con riferimento alle quotazioni sul mercato atlantico, ha mostrato nel 2020 una media di 50,2 USD/t, in diminuzione del 17,7% rispetto all’anno precedente. La discesa dei prezzi è avvenuta in un contesto di calo della domanda per gli effetti della pandemia da COVID- 19, oltre che di maggiore competitività del gas naturale e di politiche finalizzate a ridurre l’utilizzo del carbone in Europa. Il recupero della domanda in Cina e India, in particolare nel quarto trimestre, ha favorito la ripresa delle quotazioni, contenendo la contrazione su base annua.

I prezzi gas ai principali hub europei si sono attestati su livelli inferiori rispetto al 2019, con valori annuali in calo mediamente di circa il 32%. Nel corso del 2020 le quotazioni hanno registrato variazioni congiunturali negative nei primi due trimestri dell’anno (rispettivamente -20,9% e - 43,4%), mentre nel terzo e quarto trimestre si è osservato un recupero con variazioni congiunturali

Esercizio 2020 Esercizio 2019 Variazione %

Prezzo petrolio USD/bbl(1) 43,2 64,1 (32,6%)

Cambio USD/euro 1,14 1,12 1,9%

Prezzo petrolio euro/bbl 37,9 57,3 (33,9%)

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rispettivamente pari a +39,6% e +80,3%. Il prezzo del gas al TTF - principale riferimento europeo - ha registrato un valor medio di 9,9 c€/smc, segnando un decremento del 31,1% rispetto alla media di 14,3 c€/smc del 2019.

Le quotazioni del mercato dei titoli di emissione CO2 sono risultate circa stabili rispetto al 2019, attestandosi su un valore medio di 24,7 euro/t, in diminuzione di solo lo 0,4%. La contrazione è risultata più marcata nel primo trimestre, caratterizzato da un rilevante calo della domanda di energia e dal riavvio delle aste britanniche. In seguito, la predisposizione da parte dei governi e degli istituti centrali di misure di sostegno all’economia europea, colpita dalla crisi sanitaria, ha dato slancio ai prezzi EUA, avviandone il recupero. A sostenere ulteriormente le quotazioni anche l’approvazione del Green Deal europeo e di target più ambiziosi di politica climatica e ambientale.

Nell’ultimo mese dell’anno, i prezzi hanno raggiunto nuovi massimi in vista del passaggio alla fase 4 del sistema ETS e del posticipo della ripresa delle aste a fine gennaio 2021, deciso dalla Commissione Europea a causa di problemi tecnici.

Il mercato dei Titoli di efficienza energetica (Tee) ha registrato nel 2020 una quotazione media di 262,3 euro/Tee in leggero aumento (+0,9%) rispetto al 2019, quando la media si era attestata a 260,1 euro/Tee. La situazione di persistente scarsità di offerta rispetto alla domanda ha sostenuto i prezzi, tuttavia la spinta rialzista sul mercato è stata limitata dal segnale di prezzo fornito dal quadro normativo e dalla possibilità di acquistare titoli virtuali, ossia non derivanti dalla realizzazione di progetti di efficienza energetica.

Andamento del mercato energetico italiano

Bilancio di Energia Elettrica in Italia e scenario di riferimento

(TWh) Esercizio 2020 Esercizio 2019 Variazione %

Produzione netta: 273,1 284,0 (3,8%)

- Termoelettrica 175,4 187,3 (6,4%)

- Idroelettrica 48,0 47,6 0,8%

- Fotovoltaica 25,5 23,3 9,6%

- Eolica 18,5 20,0 (7,4%)

- Geotermoelettrica 5,6 5,7 (0,7%)

Saldo netto import/export 32,2 38,1 (15,6%)

Consumo pompaggi (2,6) (2,5) 3,6%

Totale domanda 302,8 319,6 (5,3%)

Fonte: elaborazione dati consuntivi 2019 e preconsuntivi 2020 Terna al lordo delle perdite di rete.

La domanda lorda di energia elettrica nell’esercizio 2020 ha registrato una contrazione causata dal contesto pandemico il cui impatto si è prevalentemente manifestato nella prima metà

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dell’anno. Nonostante il lieve recupero registrato nel mese di dicembre (+1,1%), il totale dei consumi elettrici si è attestato a circa 302,8 TWh, in riduzione del -5,3% (16,8 TWh) rispetto all’anno fiscale 2019. Sul piano della generazione netta, il contributo della produzione nazionale presenta anch’essa nel corso del 2020 una flessione pari al -3,8% rispetto al 2019 per un controvalore pari a circa 11TWh. Guardando il contributo per fonte, la produzione termoelettrica incassa la maggior riduzione in termini assoluti (circa 11,9 TWh) seguita dall’eolico che perde circa 1,5 TWh. Le restanti fonti rinnovabili invece mostrando performance positive con il solare che riporta un incremento del +9,6% (2,2 TWh), ben al di sopra dell’0,8% riportato dalle fonti idroelettriche. Complessivamente la produzione nazionale, al netto dei pompaggi, ha coperto l’89,5% della domanda, in aumento rispetto all’anno precedente in cui si era attestata all’88,2%.

Gli scambi con l’estero nel corso del 2020 confermano il trend negativo (-15,6%) osservato già nel secondo e terzo trimestre quando, a causa delle misure restrittive legate al contenimento del COVID-19 applicate a livello nazionale ed europeo, le importazioni avevano fatto registrare dei cali significativi. Nel quarto trimestre 2020, i consumi complessivi di energia sul territorio italiano prelevati dalla rete ammontano a circa 77,7 TWh, circa 0,3 TWh (0,4%) in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. In termini di contributo per fonte, la produzione termoelettrica risale pressoché al valore del 2019 chiudendo a circa 45,4 TWh, mentre per ciò che concerne le fonti rinnovabili si conferma il trend positivo del solare che chiude il trimestre a 3,8 TWh (+10,2%) e quello negativo di eolico ed idroelettrico che perdono rispettivamente il 16,9% e 7,1% rispetto al 2019.

In termini complessivi, il contributo della produzione nazionale si attesa, al netto dei pompaggi, per circa l’85,2% della domanda, in riduzione dell’87% nei confronti del 2019.

Chiude il bilancio l’apporto positivo delle importazioni nette che registrano un incremento positivo del 13,5% portandosi a circa 11,6 TWh.

Con riferimento allo scenario prezzi al 31 dicembre 2020, la quotazione media 2020 del PUN TWA (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average) si è attestata su un livello di 38,9 euro/MWh, in diminuzione del 25,6% rispetto al dato relativo all’anno precedente (52,3 euro/MWh).

Questo calo di prezzo si inquadra in un contesto di minore richiesta di energia elettrica e di diminuzione dei costi di generazione termoelettrica (combustibili, permessi CO2), a seguito delle ripercussioni della pandemia da COVID-19.

Analizzando l’andamento mensile del PUN nel corso del 2020, si può osservare come il livello sia risultato inferiore a quello del 2019, eccezion fatta per i mesi di novembre e dicembre, in cui la ripresa dei prezzi del gas e dei permessi EUA ha sostenuto le quotazioni. A dicembre, in particolare, l’incremento dei titoli di emissione CO2, unito all’effetto dell’ondata di freddo che ha interessato gran parte d’Europa, ha determinato un rilevante incremento dei prezzi sia su base annuale (+24,7%) che su base mensile (+10,8%). Gli scostamenti più significativi si sono

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registrati tuttavia nei mesi di aprile e maggio 2020 (rispettivamente -53,5% e -57,0% rispetto allo stesso mese del 2019), in corrispondenza delle stringenti misure di contenimento dei contagi imposte a livello nazionale e dell’ampia offerta rinnovabile. Successivamente, l’allentamento delle restrizioni ha comportato una risalita dei consumi elettrici, sostenendo il PUN.

Nel corso del 2020, i gruppi di ore F1, F2 e F3, così come le fasce picco e fuori picco, hanno registrato ribassi pressoché analoghi, nell’intorno del 25,3%, rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i prezzi zonali, nel 2020 si sono rilevati cali piuttosto omogenei, con variazioni lievemente più marcate al Nord (-26,3%) e nella zona Sicilia (-26,4%) rispetto a riduzioni nell’intorno del 24,3% nelle altre zone.

L’andamento mensile rispetto all’anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Anche i prezzi dei paesi esteri hanno evidenziato una generale contrazione. La Francia ha chiuso il 2020 a 32,2 euro/MWh, in diminuzione del 18,4% rispetto all’anno precedente. L’effetto della ridotta disponibilità di capacità nucleare è stato più che compensato dai minori consumi a seguito della pandemia e dall’alta idraulicità. Il differenziale con il PUN è calato del 47,6%, attestandosi a 6,7 euro/MWh.

La Germania ha chiuso a quota 30,5 euro/MWh (-19,1% rispetto al 2019). La forte generazione rinnovabile, prevalentemente da fonte eolica, ha coperto una quota di carico maggiore su base annuale (circa il 52% contro il 49% del 2019), influenzata anche dall’impatto sui consumi elettrici delle restrizioni contro la diffusione delle infezioni. Il differenziale tra Italia e Germania è calato del 42,2% rispetto al 2019, attestandosi a quota 8,5 euro/MWh.

20 30 40 50 60 70 80

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

PUN mensile TWA 2019 PUN mensile TWA 2020 Euro/MWh

media 2020 = 38,9 media 2019 = 52,3

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Aggiornamenti della normativa in tema di fonti rinnovabili

In un contesto europeo che si mantiene favorevole allo sviluppo delle fonti rinnovabili e a seguito dell’approvazione del decreto 4 luglio 2019 (FER1), avente l’obiettivo di sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili mediante meccanismi di sostegno per il periodo 2019 – 2021, si sono svolte le prime aste competitive al ribasso nei limiti di contingenti specifici. Nel 2020, E2i ha partecipato alla seconda sessione d’asta con il progetto di Mazara 2, costituito da otto aerogeneratori di grande taglia per una potenza complessiva pari a 28,8 MW. Il progetto di E2i è risultato in posizione utile per l’accesso al meccanismo di supporto identificato nel Decreto FER1 con uno sconto offerto in asta pari a 2,51% rispetto al prezzo a base d’asta di 70 euro/MWh.

Per quanto riguarda la regolazione del settore energia / mercato elettrico, questa sta evolvendo in coerenza con il quadro normativo europeo, in particolare con riferimento ai servizi di dispacciamento e bilanciamento.

Tra le principali linee di intervento di ARERA si citano:

• Riforma organica della regolazione del servizio di dispacciamento aperto a tutte le fonti e le tecnologie fino a pervenire al nuovo Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE) – ad es. anche mediante l’introduzione di prezzi negativi per il mercato del giorno prima (MGP) dalla primavera del 2021 al fine di dare segnali di prezzo all’eccesso di produzione rinnovabile e promuovere di conseguenza la sua partecipazione ai servizi di dispacciamento.

• Avvio del mercato infra-giornaliero in negoziazione continua sulle frontiere italiane (XBID), previsto per maggio 2021.

• Implementazione delle modalità innovative per l'approvvigionamento dei servizi di dispacciamento anche tenendo conto dei risultati dei progetti pilota. Nello specifico, all’interno dei progetti pilota della delibera 300/2017, nel corso del 2020, è stata modificata la regolazione delle UVAM per ampliare le risorse qualificabili e per promuoverne l’utilizzo nel dispacciamento, è stata effettuata l’asta per l’approvvigionamento della riserva ultra-rapida di frequenza (che favorisce lo sviluppo delle batterie) e sono state promosse da Terna due consultazioni, per la fornitura di riserva secondaria e per la regolazione di tensione da parte di unità non già abilitate (i progetti pilota per questi due servizi, in particolare, per ampliare la platea delle unità soprattutto alle batterie e alle fonti rinnovabili quali l’eolico e il fotovoltaico).

• Revisione della disciplina degli sbilanciamenti secondo i criteri delle Linee Guida UE Balancing fino a fornire agli utenti del dispacciamento segnali di prezzo rappresentativi del valore dell'energia in tempo reale, superando l'attuale meccanismo basato su aggregazioni zonali/macrozonali statiche, anche attraverso il riferimento, pur con la dovuta gradualità, ai prezzi nodali.

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• Allo studio meccanismi per garantire la capacità per gli anni successivi al 2023, in accordo alle nuove linee guida europee per il mercato della capacità. Si ricorda che a fine 2019 si sono svolte due aste madri per la fornitura di servizi di capacità per gli anni 2022 e 2023, in cui, per entrambe, tutta la capacità offerta è stata selezionata e si sono quindi determinati i prezzi massimi d’asta.

L’attuazione della riforma del dispacciamento nei prossimi anni porterà a vantaggi per l’integrazione delle fonti rinnovabili nel mercato elettrico, principalmente per l’opportunità di partecipare al dispacciamento – vedi progetti pilota su UVAM, riserva secondaria e regolazione di tensione – in termini di potenziale incremento e diversificazione dei ricavi e di potenziale riduzione degli oneri dovuta principalmente i) alla possibilità di programmare gli impianti in prossimità del tempo reale e ii) al contenimento degli oneri di sbilanciamento per la maggiore competitività del mercato in virtù della contrattazione continua e per il capacity market che impone dei prezzi strike alle offerte di bilanciamento.

Innovazione tecnologica

Nel corso del 2020, il gestore della Rete di Trasmissione Nazionale ha pubblicato diversi documenti di consultazione in merito a potenziali aste per servizi di supporto alla rete attraverso l’implementazione di progetti pilota come regolati ai sensi della delibera 300/2017/R/eel di ARERA.

Nel 2021 potranno essere valutate opportunità di sviluppo di iniziative all’interno dei quadri regolatori che saranno definiti nell’ambito dell’evoluzione digitale dei processi industriali avviato dalla Società con sistemi e piattaforma di SCADA di secondo livello per un maggior monitoraggio e controllo degli impianti.

E2i sta partecipando insieme a Edison e ad altri operatori italiani e stranieri al progetto europeo OSMOSE (Optimal System of flexibility solution for European Electricity). Focus del lavoro è favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili nella fornitura di servizi di rete.

Sono stati effettuati i primi test di regolazione della tensione e della potenza reattiva al punto di connessione degli impianti di Vaglio e Vaglio IR. Nel corso del 2021 saranno effettuati alcuni test di regolazione in continua dell’impianto.

Nell’ultima parte del 2020, E2i ha infine avviato un progetto per approfondire le possibilità di riciclo e riutilizzo delle pale eoliche a fine vita alternative allo smaltimento in discarica, oggi prevalentemente adottato.

Sostenibilità

Nella quinta edizione del Rapporto di Sostenibilità E2i ha promosso un processo di aggiornamento dell’analisi di materialità con il diretto coinvolgimento dei suoi principali stakeholder. Si è trattato di un esercizio che ha coinvolto direttamente il management di E2i

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nonché tutti i principali stakeholder interni (dipendenti e collaboratori) ed esterni all’azienda tramite la preparazione di una survey specifica inviata ad un campione rappresentativo.

Dopo aver concluso la verifica secondo il protocollo Envision del progetto di Integrale Ricostruzione del Parco Eolico di Vaglio (PZ), e2i ha istituito con il Certificatore ICMQ un Team per la definizione di Linee Guida specifiche per l’applicazione del Protocollo ai parchi eolici. Lo scopo di tali linee guida è quello di identificare, per le diverse fasi del ciclo di vita dell’impianto eolico, le scelte progettuali ed operative che permettono la realizzazione di una infrastruttura che presti attenzione ai temi di ambiente, salute, sicurezza e sostenibilità, cercando di migliorare ulteriormente le procedure già presenti per i diversi ambiti.

A maggio 2020, a seguito della apertura dei cantieri di IR3 e IR4, E2i in collaborazione con diverse divisioni di Edison ha avviato la predisposizione della documentazione per la certificazione secondo il protocollo Envision dei due Parchi Abruzzesi di Integrale Ricostruzione.

Aggiornamenti sui principali contenziosi

Al 31 dicembre 2020, la consistenza dei fondi rischi e oneri destinati alla copertura delle passività potenziali derivanti da contenziosi fiscali in essere è pari a 1.664 migliaia di euro.

Un primo filone di contenziosi riguarda gli accertamenti IMU - ICI relativi ad annualità pregresse, che concernono le rettifiche, effettuate dall’Agenzia delle Entrate / Territorio, sulle rendite catastali degli impianti eolici proposte dalla Società. Relativamente a questo genere di contenziosi, si sottolinea che la Società ha definito in passato, con accordi transattivi, un numero significativo di casi, mentre risultano attualmente attivi solo un numero limitato di contenziosi nei confronti di pochi comuni (i più rilevanti sono Castiglione Messer Marino e Orsara di Puglia).

Per tali contenziosi sono stati previsti appositi stanziamenti in bilancio.

Altro tema di rilievo sono le rettifiche sulle rendite catastali degli impianti eolici, proposte dalla Società sulla base della normativa riguardante le rendite catastali e il trattamento relativo agli impianti c.d. imbullonati del 2016, in riferimento all’orientamento dell’Agenzia delle Entrate di valorizzare, ai fini della rendita, anche le torri che sostengono le navicelle e le pale eoliche.

La Società ritiene tale posizione contraria alla situazione di fatto e non coerente con le caratteristiche tecniche degli impianti eolici e pertanto per tutte le rettifiche ricevute ha instaurato il contenzioso fiscale; ottenendo numerose decisioni di merito favorevoli alla Società anche in sede di appello, ancorché non si sia ancora consolidato un orientamento giurisprudenziale. Si deve rilevare che nei primi mesi del 2021 sono state fissate delle udienze avanti alla Corte di Cassazione che esamineranno la questione per contenziosi della Società e che a fine 2020 sono state emesse le prime sentenze di Cassazione riferite ad altra società del settore, che se da un lato a rinviato alla Commissione Regionale per alcuni aspetti di merito, hanno riconosciuto la natura della torre quale parte integrante degli impianti dell’aereogeneratore. A seguito anche delle decisioni che verranno emesse nei prossimi mesi dalla Suprema Corte si potrà valutare il consolidamento di un auspicabile e fondato orientamento giurisprudenziale di legittimità che conferma la tesi societaria

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e potrà contribuire a risolvere anche favorevolmente i contenziosi in tema di correlate imposte locali.

I comuni di Ripabottoni, Faeto e Rocchetta S. Antonio hanno notificato accertamenti IMU/TASI per anni 2016 e seguenti. Per Ripabottoni è stato proposto ricorso, accolto dalla Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso; pendono i termini per l’eventuale proposizione dell’appello da parte dell’Ufficio. Per quanto sopra esposto, non sono stati stanziati fondi rischi ad hoc.

Permangono una serie di contenziosi minori in materia di imposta di registro, per i quali sono stati previsti appositi stanziamenti in bilancio.

In materia IVA, E2i ha presentato ricorso contro la cartella esattoriale, mediante la quale l’Agenzia delle Entrate ha riscosso circa 111 migliaia di euro, in relazione alla dichiarazione IVA 2015, che ha avuto esito negativo con sentenza del 9 settembre u.s, pendente in sede di appello.

Con riferimento alle imposte dirette non sussistono allo stato contenziosi con l’Erario.

Sviluppo

Comparto Eolico

A febbraio 2020 è stato ottenuto il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale per la costruzione e l’esercizio dell’impianto eolico denominato “Mazara 2” nel comune di Mazara del Vallo (provincia di Trapani) per 28,8 MW complessivi. L’impianto è stato inserito nella graduatoria degli impianti ammessi dal GSE al beneficio degli incentivi. A dicembre 2020, si è conclusa la Gara di Appalto per la fornitura e messa in opera degli aerogeneratori per tale impianto.

Comparto Eolico – Progetti greenfield e ulteriori attività

Proseguono gli iter autorizzativi dei progetti di Vaglio Nord (provincia di Potenza, 10 MW), Ascoli Satriano (provincia di Foggia, 24.15 MW), Troia Montalvino (provincia di Foggia, 42 MW) e Menfi (provincia di Agrigento, 16.8 MW).

È in corso la progettazione definitiva finalizzata all’avvio dell’iter autorizzativo di 3 nuovi progetti di impianti eolici, a cura della Divisione Sviluppo di Edison S.p.A.

Investimenti

Nonostante i ritardi sofferti a causa del lockdown nazionale che si è concluso solo a inizio maggio, sono state completate le opere civili, il cavidotto e tutte le attività di montaggio degli aerogeneratori per i progetti di integrale ricostruzione denominati “IR3 Abruzzo” nel comune di Castiglione Messer Marino per 13,2 MW complessivi, “IR4 Abruzzo” nel comune di

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Roccaspinalveti per 29,7 MW complessivi (ambedue in provincia di Chieti) e “IR Casone Romano” nel comune di Castelnuovo della Daunia per 2,6 MW complessivi (provincia di Foggia).

Per tutti e tre gli impianti la Divisione Ingegneria di Edison S.p.a ha confermato una previsione di costo a finire in linea con il budget approvato per tali investimenti.

Esercizio

La disponibilità tecnica degli impianti eolici e fotovoltaici di E2i è stata molto buona, attestandosi sul 96,7%. In particolare, la disponibilità tecnica dei nuovi impianti eolici, entrati in marcia tra il 2018 e 2019, è stata pari al 97,8%, quella degli altri impianti eolici è stata del 96,4% e quella dei fotovoltaici del 99,3%.

La produzione eolica ha risentito della scarsa risorsa vento, mentre quella fotovoltaica ha superato le previsioni per l’anno. Complessivamente gli asset e2i hanno prodotto 1.288 GWh.

Da segnalare la ricezione di oltre 2.800 ordini di dispacciamento ricevuti da Terna, che hanno comportato limitazioni di rete lorde pari a circa 100 GWh.

A maggio 2020, non appena sono state rimosse le limitazioni imposte a livello nazionale per la riduzione dei contagi, sono stati riaperti i cantieri per la costruzione degli impianti di integrale ricostruzione denominati Abruzzo IR3, IR4 e Casone Romano.

Tra giugno e settembre sono state gradualmente fermate, smontate e stoccate a magazzino 47 turbine da 600kW l’una, facenti parte dei vecchi impianti di Castiglione Messer Marino e Roccaspinalveti (28,2 MW complessivamente) in dismissione, per consentire la realizzazione degli impianti denominati Abruzzo IR3 e IR4 (13 nuove turbine da 3,3 MW ciascuna, per una potenza complessiva di 42,9MW). Il completamento meccanico di questi impianti è stato raggiunto a dicembre 2020 mentre la loro energizzazione è stata eseguita a gennaio 2021.

A settembre 2020 sono iniziate le attività di smontaggio dell’impianto di Casone Romano, già fermato nel 2019, per consentire la realizzazione dell’impianto denominato Casone Romano IR.

Le dieci turbine monopala sono state smontate e rottamate per far posto ad una singola turbina da 2,6MW, il cui completamento meccanico è avvenuto a gennaio 2021.

Nel corso dell’anno, sono state vendute 28 delle 47 vecchie turbine smontate dagli impianti di Castiglione e Roccaspinalveti, per un importo complessivo di 1.577 k€.

Società controllate e collegate

Al 31 dicembre 2020, E2i Energie Speciali detiene la partecipazione pari al 49% del capitale sociale di Eolo Energia S.r.l.

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Eolo Energia S.r.l. chiude l’esercizio 2020 con una perdita di 8 migliaia di euro, rispetto all'utile di 30 migliaia di euro dell’esercizio precedente su cui avevano inciso le sopravvenienze attive rilevate per effetto della chiusura contabile degli stanziamenti passivi verso fornitori.

Nel corso dell’esercizio 2020 Eolo Energia S.r.l. non ha effettuato operazioni d’investimento, sul risultato dell’esercizio 2020 hanno pertanto inciso costi di ordinaria gestione.

Al 31 dicembre 2020 il Patrimonio Netto di Eolo Energia S.r.l. ammonta a 108 migliaia di euro ed è composto da:

o Capitale sociale pari a 10 migliaia di euro rappresentato da due quote, interamente versate, detenute dal socio Edison Renewables S.r.l. per il 51,00% ed E2i Energie Speciali S.r.l. per il 49,00%.

o Riserva legale pari a 2 migliaia di euro;

o Riserva per versamento soci in conto capitale per 104 migliaia di euro:

o Perdita dell’esercizio per 8 migliaia di euro.

A seguito della deliberazione dell'assemblea di Eolo Energia S.r.l. del 4 marzo 2020, nell’anno sono state distribuite ai soci riserve per complessivi 500 migliaia di euro (30 migliaia di euro dalla riserva utili portati a nuovo e 470 migliaia di euro dalla riserva versamento soci in conto capitale).

Rischi e incertezze

Nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 2428 del C.C., si segnala che la Società è esposta a rischi di tipo regolatorio, operativo, realizzativo, commerciale e finanziario.

La costante evoluzione del contesto normativo fiscale e regolatorio di riferimento può avere effetti significativi sul funzionamento del mercato, sui piani tariffari, sui livelli di qualità del servizio richiesti, sugli adempimenti tecnico-operativi e sui livelli di incentivazione.

Al riguardo la Società è impegnata in una continua attività di monitoraggio e dialogo costruttivo con le istituzioni.

L’attività della Società prevede, tra l’altro, la costruzione e la gestione di impianti di produzione di energia elettrica tecnologicamente complessi, con rischi tecnico-operativi che non possono essere completamente coperti o trasferibili tramite polizze di assicurazione. Vengono messe in atto opportune attività di prevenzione e controllo, volte a contenere la frequenza di eventi dannosi o a contenerne l’impatto così come adeguate politiche di gestione del rischio ed assicurative in ambito industriale per cercare di minimizzare le possibili conseguenze di tali danni.

In considerazione del fatto che la totalità dell’energia elettrica prodotta dagli impianti della Società viene destinata o a società totalmente a controllo pubblico (p.e. GSE S.p.A., posseduta al 100% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze) o a Edison S.p.A., il rischio credito risulta considerevolmente mitigato. La Società è esposta in via residuale al rischio credito per quanto

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riguarda le cessioni di aerogeneratori usati e dismessi. Tali cessioni prevedono pagamenti rateali mentre l’aerogeneratore ceduto resta presso un deposito di terzi fino all’avvenuto pagamento integrale dell’intero corrispettivo pattuito.

Operativamente, i risultati della Società sono condizionati dal rischio climatico e in particolare dalla ventosità.

La Società è anche esposta al rischio di oscillazione del prezzo zonale dell’energia elettrica nelle aree in cui sono presenti i suoi impianti, rischio parzialmente mitigato dalla formula di determinazione degli Incentivi Feed-In (ex Certificati Verdi), ove esigibili. Inoltre, la produzione dei propri impianti rinnovabili è concentrata nelle aree del centro e sud Italia e i prezzi zonali delle aree del centro-sud e sud possono registrare variazioni significative particolarmente sfavorevoli rispetto al prezzo unico nazionale.

Peraltro, i menzionati rischi climatici e l’oscillazione dei prezzi zonali dell’energia elettrica sono in parte mitigati mediante il contratto di Off-Take con il quale la Società rende disponibile ad Edison S.p.A. l’energia generata sulla base di tariffe predefinite fino al 2024, ottenendo una significativa protezione nei confronti di variazioni di prezzi e di ventosità/volumi.

Relativamente alle problematiche ambiente e sicurezza si veda il capitolo seguente.

Per quanto attiene l’uso di strumenti finanziari, si rimanda all’apposita sezione del bilancio.

Per quanto riguarda i rischi di natura finanziaria si rimanda al capitolo “Gestione dei rischi finanziari” incluso nelle note esplicative del bilancio.

La Società ha vari contenziosi in essere con diverse controparti, descritti brevemente in precedenza per quanto attiene gli aspetti fiscali e, in maggior dettaglio, nell’apposito paragrafo della Note al bilancio.

Sicurezza sul Lavoro e certificazioni

Come noto nel corso dell’anno 2020 l’Italia è stata gravemente colpita dalla pandemia Covid-19 che ha portato le Autorità italiane ad emettere una serie di provvedimenti finalizzati al contenimento e alla gestione dell’emergenza sanitaria. In conseguenza di ciò, a partire dal mese di febbraio 2020, E2i ha rivolto la massima attenzione alla definizione e all’adozione di tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie a garantire la salute dei lavoratori, a partire dalla istituzione del comitato di crisi COVID-19 che ha governato la pianificazione, il coordinamento e la gestione delle attività di contrasto contro la diffusione del coronavirus.

In data 24/11/2020 il Collegio Sindacale è stato aggiornato in merito alla gestione dell’emergenza COVID-19 attuata tramite l’invio di apposita presentazione.

Nonostante lo sforzo significativo compiuto per la gestione dell’emergenza sanitaria ancora in corso, E2i ha mantenuto attivi i processi gestionali volti alla tutela della salute, sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente quali le attività di audit, di informazione e formazione del personale e l’applicazione del proprio sistema di gestione.

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Nel mese di novembre 2020 è stato eseguito da parte dell’ente certificatore TUV Rheinland l’audit di terza parte per il rinnovo della certificazione del Sistema di Gestione HSE secondo gli standard UNI EN ISO 14001 e UNI EN ISO 45001. L’esito dell’audit è stato positivo e non sono state riscontrate “non conformità”. L’Ente di certificazione ha formulato alcune azioni di miglioramento, prontamente prese in carico da E2i.

Inoltre, E2i ha dato seguito al proprio programma di audit, che seppur rivisto a causa della pandemia COVID-19, ha permesso di mantenere un presidio complessivo più che adeguato. Gli audit svolti si sono concentrati sui cantieri gestiti da Edison/INGE per l’integrale ricostruzione dei parchi eolici presso Castiglione Messer Marino (IR3), Roccaspinalveti (IR4) e Casone Romano. Altre attività di audit hanno coinvolto Edison Renewables, in qualità di gestore degli asset di E2i, relativamente al grado di presidio del BOP elettrico e civile di alcune sottostazioni elettriche (SSE Avigliano, Vaglio, Celle San Vito, SSE Volturara, SSE Alberona) e di alcuni parchi eolici (Vaglio IR, Vaglio Ampliamento; Celle San Vito-Faeto; Volturara, Volturino e Melissa Strongoli durante l’attività di cambio main components). Oggetto di audit è stata anche la gestione dei temi HSE realizzata presso l’Area Operativa n.4 di Edison Renewables, sita in Campania.

In data 10/12/2020 è stata inoltre eseguita la Safety Review sui cantieri Roccaspinalveti IR3 e Castiglione Messer Marino IR4 adottando una nuova modalità operativa che ha permesso di ridurre le attività in campo integrandole con riunioni da remoto e report fotografici.

Nel corso dell’anno 2020, i dipendenti di E2i sono stati costantemente informati e formati riguardo l’evoluzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. A tal fine sono state trasmesse al personale numerose comunicazioni dal Comitato di Crisi e dall’HSE Manager di E2i, di concerto con l’Amministratore Delegato e con il Dirigente Delegato, e dal Comitato di Crisi Edison.

Anche l’attività di formazione del personale si è concentrata sull’emergenza sanitaria. Sono state erogate, da remoto, diverse sessioni formative riguardanti sia le misure di prevenzione e protezione da adottare sia temi quali la resilienza in situazioni di emergenza e la gestione del lavoro in smart-working.

Oltre a quanto sopra indicato sono stati erogare corsi di formazioni sui seguenti argomenti:

• Primo corso e aggiornamento Primo Soccorso e gestione dell’emergenza;

• Aggiornamento corso attività in quota schema GWO;

• Corsi specialistici in ambito HSE per il personale direttamente interessato.

Inoltre, nel corso dell’anno 2020 si è provveduto ad aggiornare i documenti di valutazione del rischio di E2i (DVR e DUVRI). In particolare, in data 10/07/2020 è stata emessa la revisione n.

3 del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) aziendale. Il nuovo documento ha consentito una migliore schematizzazione dei luoghi, dei processi e delle mansioni che caratterizzano le attività di E2i facilitando l’identificazione dei pericoli e la successiva valutazione dei rischi per il personale aziendale.

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