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7. L’ANFFAS ONLUS PRATO

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Academic year: 2021

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7. L’ANFFAS ONLUS PRATO

Anffas Onlus- Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, è stata fondata a Roma il 28 Marzo 1958, in un’Italia appena risollevatasi dal conflitto mondiale, dove le esigenze dei più deboli non trovavano accoglimento. Le persone con disabilità vivevano in una condizione di emarginazione sociale ed il loro destino era, spesso, quello di condurre una vita poco dignitosa, a volte in fatiscenti istituti. L’associazione, con decreto del presidente della Repubblica n.1542/64, ha ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica, nel 2000 si è qualificata come Onlus- Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, e nel 2004 è stata iscritta nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale.

A Prato, l’Anffas nasce nel 1965 a seguito dell’iniziativa di alcuni genitori tesa a far vivere con maggiore dignità la condizione di disabilità dei propri figli. Infatti in quel tempo non esistevano sul territorio servizi pubblici o privati che potessero in qualche modo affrontare in maniera strutturata le problematiche dell’handicap. In quella realtà i familiari dei ragazzi oltre a creare una sorta di solidarietà cercavano contemporaneamente di dare visibilità alle proprie iniziative allo scopo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica alle problematiche della disabilità. Il 30 gennaio 2002 l’Anffas si costituisce come Associazione dotata di propria personalità giuridica allo scopo di perseguire, nell’ambito di una diversa configurazione associativa, l’attività svolta fino a quella data dalla sezione di Prato.

7.1: Scopi, mission e valori dell’associazione

L’anffas Onlus, in armonia con i principi statuari:

 Promuove e tutela i diritti delle persone con disabilità intellettive e relazionali e delle loro famiglie;

 Opera per rendere concreti i principi delle pari opportunità e della non discriminazione dei disabili intellettivi e relazionali e di quanti tutelano i loro diritti;

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 Avversa qualsiasi principio etico, religioso, giuridico o normativo che possa ridurre o eliminare la libertà e i diritti dei disabili e delle loro famiglie.

A tal fine si impegna:

 A livello politico, per sollecitare e sostenere, in sede politica e legislativa, risposte adeguate alle aspettative e ai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie;

 A livello sociale e culturale, a favorire concreti processi di reale integrazione ed avversare ogni forma di esclusione e di emarginazione;

 A livello istituzionale, a promuovere e realizzare servizi sanitari, socio-sanitari, educativi e assistenziali rivolti alle persone disabili e alle loro famiglie.

L’associazione attraverso le sue attività e il proprio personale, si rivolge contemporaneamente:

 Alle famiglie, perché siano consapevoli e coinvolte nel passaggio da una gestione privata ad una gestione sociale della disabilità.

 Agli specialisti, affinché il loro intervento non si limiti al raggiungimento di risultati parziali o settoriali.

 Ai vari livelli politici affinché le scelte d’integrazione diventino operative attraverso servizi che prevedano momenti di programmazione e verifica.

La Vision esprime le norme, i valori di fondo e un’immagine di insieme di ciò che l’organizzazione vuole essere nel suo complesso. La Vision è alla base della definizione della Mission e come questa deve essere esplicitata dal vertice dell’organizzazione per sviluppare coesione fra tutti i membri della stessa.

La missione rappresenta la ragione d’essere dell’organizzazione ed i valori a cui si ispira; ciò che l’organizzazione sceglie di fare per ottenere riconoscimento, soddisfare

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i bisogni dei clienti/utenti e realizzare i propri obiettivi. La missione, coerentemente con quanto sin qui affermato, è quella di operare con la massima efficacia ed efficienza, al fine di essere un riferimento stabile nel tempo per coloro che vivono il problema dell’handicap intellettivo e un sostegno mirato ad affrontare i molteplici problemi educativi, sanitari, psicologici e sociali, che ne conseguono. Di continuare a rafforzare inoltre, l’impegno nella sperimentazione di Servizi di prevenzione, Riabilitazione, integrazione scolastica, formazione professionale, organizzazione del tempo libero e soggiorni estivi con l’obiettivo di individuare nuove modalità di intervento e spazi di rapporto fra l’ente pubblico e il privato, riuscendo nell’intento di trovare risposte adeguate ai problemi dell’insufficienza mentale in tutte le fasce di età. In relazione a ciò lo sforzo di tutta l’organizzazione è incentrato sulla ricerca dei miglioramenti tecnici, logistici, e organizzativi necessari per ottenere come conseguenza prestazioni e servizi di qualità.

Attualmente, sulla base della proposta espressa dall’Anffas Nazionale le Associazioni locali hanno iniziato un intenso lavoro per l’attuazione del principio di autodeterminazione delle persone con disabilità. Tale principio si esprime attraverso il rispetto della centralità della persona che deve essere messa il più possibile nella condizione di acquisire consapevolezza nelle scelte che la coinvolgono, quindi più protagonista del proprio progetto di vita. Questo attraverso l’implementazione e all’acquisizione di strumenti che facilitino nella persona la possibilità di esprimere la propria volontà. Una volta completato questo percorso, l’Associazione non rappresenterà solamente le famiglie ma anche gli utenti, che saranno chiamati ad esprimersi direttamente anche all’interno della struttura sociale.

7.2: Attività e gestione delle risorse umane

L’associazione, oltre ad un intensa attività sociale iniziata già al momento della sua costituzione, ha realizzato nel tempo una delle strutture riabilitative tra le più importanti dell’area pratese e la prima ad essere stata accreditata. Oggi l’Anffas Onlus Prato può contare su tre strutture aziendali tutte convenzionate e accreditate con la Asl nelle quali vengono erogate prestazioni sulla base di progetti individualizzati e con una ricettività per circa 90 utenti con livello medio alto di disabilità psico-fisica. Le unità

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aziendali godono della massima autonomia organizzativa e lavorano sulla base di progetti a media e lunga scadenza con procedure di verifica e controllo sull’iter.

Le strutture Anffas hanno un modo di governo dell’organizzazione incentrato sulla qualità, basato sulla partecipazione di tutti i suoi membri, che mira al successo a lungo termine ottenuto, attraverso la soddisfazione del cliente/utente e che comporta benefici per tutti i membri dell’organizzazione e per la collettività. In questo senso i titolari del servizio Anffas Onlus si impegnano al raggiungimento degli standard di qualità che, per definizione, sono un processo dinamico di miglioramento continuo e graduale della qualità (cioè in grado di soddisfare esigenze espresse o implicite). Gli indicatori e gli standard vengono osservati, applicati e documentati in maniera puntuale e rigorosa, il tutto è anche sottoposto a verifica annuale per mezzo di questionari distribuiti alle famiglie/utenti del personale.

L’Anffas Onlus ha individuato in via prioritaria i seguenti fattori della qualità su cui fissare i relativi standard:

 Umanizzazione ed efficacia degli interventi;

 Diritto all’informazione e alla partecipazione;

 Obblighi relativi alla sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro;

 Prestazioni alberghiere e assistenziali;

 Formazione ed aggiornamento del personale.

Coerentemente con la Mission, l’Anffas di Prato definisce in un piano annuale migliorativo gli obiettivi che rappresentano la dimensione tangibile e dinamica del Sistema gestionale di miglioramento della qualità, comprendente i requisiti per l’accreditamento aggiornati alle normative vigenti, definendo i traguardi di miglioramento relativi ai processi organizzativi, al percorso del paziente nelle Strutture e nei Progetti, alle fasi della prestazione.

Le tre strutture principali dove vengono realizzati i progetti sono: Centro Terapeutico Riabilitativo (CTR), Centro Socio-Sanitario le Rondini e Comunità Alloggio Protetta Roberto.

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Centro Terapeutico Riabilitativo: eroga prestazioni abilitative e riabilitative sanitarie in regime semiresidenziale in convenzione con la Azienda USL n 4 Area Pratese, ed è formato da spazi interni che ospitano in maniera ergonomica sia le aree dedicate alla terapia psico-educativa che specialistica, la Direzione Sanitaria, l’area tecnico amministrativa, l’infermeria, la sala mensa ed un ampia e luminosa palestra. La struttura è convenzionata per un massimo di 60 utenti. Le prestazioni riabilitative sono coerenti con le indicazioni che emergono dalle pratiche legate all’evidenza. Le attività terapeutiche vengono svolte da personale qualificato e specializzato come stabilito dalle convenzioni vigenti. Per ogni attività di abilitazione/riabilitazione si tiene un report giornaliero dove viene indicato: attività svolta, durata e livello di soddisfazione. Le terapie psico-educative si avvalgono di cinque laboratori (Bricolage, Falegnameria, Cucito, Ceramica, Serra). Per ogni utente è previsto un progetto terapeutico-riabilitativo, comprensivo di monitoraggio dell’evoluzione della disabilità, in relazione ad obiettivi specifici previsti dal progetto stesso. Detto programma è redatto all’inizio dell’anno solare e verificato semestralmente dall’equipe multidisciplinare. Il CTR Anffas Onlus Prato garantisce agli utenti dei suoi servizi attività medica specialistica, assistenza sociale, supporto psicologico agli utenti, consulenza e sostegno psicologico alle famiglie, assistenza infermieristica, fisioterapia, logopedia, attività motoria, musicoterapia, terapia educativo-occupazionale in 5 laboratori, servizio mensa, riabilitazione per mezzo del cavallo, riabilitazione in acqua e acquaticità, gite programmate, laboratori espressivi e trasferimenti di degenza nei periodi estivi.

Nel CTR, la direzione sanitaria cura l’organizzazione tecnico sanitaria della struttura sia sotto il profilo organizzativo sia sotto il profilo della definizione degli obiettivi operativi e del coordinamento delle risorse necessarie. Verifica la regolare tenuta e il periodico aggiornamento delle cartelle cliniche, verifica l’attuazione dei programmi riabilitativi concertanti in equipe, esprime il proprio parere in tema di acquisti e adeguamenti strutturali, si occupa della vigilanza sulle condizioni igienico sanitarie e vigila altresì sul comportamento del personale.

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Il responsabile gestione del sistema qualità ha la responsabilità di assicurare che tutte le attività che hanno influenza sulla qualità delle performance aziendali siano predisposte, attuate e tenute aggiornate e, relativamente ad esse, di riferire alla dirigenza sulle prestazioni e sulle esigenze di miglioramento. Le sue azioni si esplicano tramite il coordinamento delle attività di pianificazione e definizione documentale della qualità, la verifica sulla corretta applicazione delle disposizioni contenute nei repertori documentali del sistema qualità; la gestione dei processi di distribuzione e aggiornamento dei documenti promuovendo la diffusione delle informazioni, collaborando con le attività di riesame della direzione, coordinando le attività di verifica e le azioni correttive, garantendo la sorveglianza del sistema riferendo dell’andamento alla direzione.

Fra le altre il CTR si avvale di importanti figure professionali le quali oltre che svolgere la normale attività a favore dell’utenza, rappresentano un punto di riferimento importantissimo per le famiglie.

Il neuropsichiatra collabora ai programmi riabilitativi concertati in equipe, gestisce gli interventi d’urgenza e di continuità assistenziale attraverso il monitoraggio delle terapie in atto e la proposta di nuove con la collaborazione di referenti territoriali, effettua colloqui psichiatrici con gli utenti ed i familiari e sostegno psicologico alle funzioni genitoriali.

L’assistente sociale, svolge un ruolo nodale nei rapporti con i servizi del territorio e con le famiglie, cura in prima persona le pratiche di ammissione al CTR e per le atre strutture aziendali, cura le relazioni con i servizi territoriali per facilitare l’individuazione e la realizzazione dei progetti individuali e dei programmi. In qualità di responsabile per la comunicazione cura la tenuta del sito web, la pubblicità

La psicologa, il cui ruolo comprende oltre all’effettuazione di un monitoraggio costante sull’utenza il supporto psicologico e psicoterapeutico ai familiari, anche interventi al bisogno sia singolo che di gruppo. È responsabile della formazione del personale e del centro socio sanitario “Le Rondini”.

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L’infermiere collabora con il referente medico alla somministrazione della terapia, collabora alla gestione degli interventi d’urgenza e di continuità assistenziale, coordina il settore di assistenza di base, coordina il servizio mensa.

Tra le attività abilitative/riabilitative, l’equipe multidisciplinare rappresenta il cardine operativo del servizio. Si svolge a cadenza settimanale, con la partecipazione dei sanitari, degli altri specialisti e degli educatori di volta in volta coinvolti nella discussione. In equipe si definisce la programmazione individuale degli interventi abilitativi-riabilitativi che sono sottoposti a verifica semestrale o a verifiche in itinere qualora le condizioni lo richiedano. È predisposto un calendario di programmazione delle equipes di ogni semestre, ed in ogni equipe un tutor presenta gli aggiornamenti relativi all’utente di cui è case manager. Ogni equipe viene regolarmente verbalizzata, i verbali sono conservati in Direzione Sanitaria e sono consultabili dagli operatori coinvolti.

Gli utenti che frequentano il CTR sono inseriti, in maniera continuativa o a rotazione, nei laboratori. In ciascun laboratorio sono presenti due educatori che portano avanti le attività individuate nei PRI. Quando possibile tali attività assumono un taglio occupazionale, più spesso le attività proposte hanno comunque un carattere finalizzato e funzionale. Per ciascun utente viene quindi definito un programma di attività educative individualizzate che sono inserite nel suo piano settimanale di attività. Tali attività, in funzione dei bisogni specifici di ciascun utente, possono essere rivolte al consolidamento delle competenze cognitive di base, ad obiettivi di autonomia personale o sociale, allo sviluppo di competenze comunicative. Oltre agli interventi individuali, nei laboratori vengono portate avanti anche attività di gruppo, con obiettivi di socializzazione e di sviluppo di competenze sociali.

Per quanto riguarda la fisioterapia, per ciascun utente viene effettuata una valutazione ed un piano di trattamento specifico con i relativi momenti di verifica, condivisi in equipe multidisciplinare. Viene svolta attività motoria attiva, attiva-assistita e passiva avvalendosi anche di specifici ausili. Lo scopo è di sviluppare, mantenere e recuperare il movimento e le abilità funzionali. Gli interventi mirano, sia al ripristino, acquisizione e mantenimento delle capacità motorie e psicomotorie, che alla

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prevenzione dei danni secondari da immobilità ed all’educazione alle attività della vita quotidiana.

L’attività sportiva e motoria assistita sta riscuotendo un particolare apprezzamento da parte degli utenti. Nel centro prestano particolare attenzione a queste attività, sia rispetto ad obiettivi specifici neuro funzionali sia rispetto alla qualità di vita globale delle persone. Le prime proposte operative sono lo schema corporeo, aiutare a controllare la respirazione, a sollecitare il controllo del tono muscolare e del rilassamento ed aiutare la ricerca dell’equilibrio statico e dinamico. In casi specifici individuati dall’equipe multidisciplinare, all’utente possono essere proposte attività integrative quali l’ippoterapia e l’acquaticità, proposte che rappresentano un valore aggiunto nella presa in cura del disabile.

Per quanto riguarda la logopedia, nella visione Anffas, gli interventi sulla comunicazione rappresentano una priorità assoluta, sia relativamente agli utenti spesso privi di competenze di comunicazione funzionale, sia in funzione del bisogno sempre più percepito di facilitare esperienze di autodeterminazione. Si effettuano trattamenti individuali e di gruppo, anche con l’utilizzo del computer. Si effettuano valutazione, prevenzione e terapia dei disturbi comunicativi (verbali e non verbali), della voce, dell’articolazione e della deglutizione; inoltre la valutazione ed intervento sulle disabilità cognitive e neuropsicologiche anche per orientare in modo mirato gli obiettivi e le relative verifiche dei progetti riabilitativi individuali.

Centro Diurno Socio-Sanitario “Le Rondini”: è attivo sul territorio pratese dal 1998. Attualmente il progetto è indirizzato ad un gruppo di 14 utenti, con diversificate tipologie di disabilità, età, livello cognitivo e autonomie motorie. Gli interventi terapeutici, sono attuati sulla base di Progetti Educativi Individualizzati (PEI), che sottoposti a verifiche periodiche mirano al consolidamento e/o mantenimento di abilità acquisite e di autonomia personale. I PEI vengono elaborati partendo dal’espressione delle preferenze dell’utente e propongono interventi e attività socio-educative, ludico ricreative, occupazionali, partecipazione ai comuni atti della vita quotidiana e di relazione. Gli obiettivi del centro sono:

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 Il mantenimento o miglioramento delle competenze neuro-motorie (riattivazione funzionale);

 L’acquisizione e il rafforzamento delle corrette modalità di comunicazione e di relazione con gli altri nei rapporti sociali (area cognitiva ed emotiva);

 Assistenza e cura della persona (area assistenziale);

 Sostegno psico-sociale (area sociale).

Attraverso programmi di attività didattico/occupazionali, animazione e motorie, si perseguono gli obiettivi di riattivazione funzionale, questi possono essere svolti singolarmente o in forma di gruppo. Con la recente acquisizione di attrezzature informatiche, si è potuto efficacemente attivare il progetto “attività di laboratorio” per favorire l’integrazione sociale e l’autonomia personale degli utenti, predisposto dagli educatori del centro. In base a tale progetto si è realizzato un programma di didattica al computer che vede coinvolti quasi tutti gli utenti del centro. Le attività di socializzazione sono uno degli elementi per il raggiungimento degli obiettivi relativi all’area cognitiva ed emotiva, questi puntano alla prevenzione del decadimento ma soprattutto della sindrome depressiva, si dedica quindi particolare attenzione alle uscite, gite e visite guidate finalizzate a stimolare ed approfondire la conoscenza del territorio e del tessuto pubblico e sociale. Vengono inoltre svolte attività di teatro, di ascolto musica, la visione guidata di programmi Tv o video. Per ogni utente sulla base della valutazione di fabbisogno assistenziale, viene stilato un progetto che mira al mantenimento delle autonomie e lo supporta nella cura personale. Tali servizi sono garantiti dalla presenza di un educatore, un OSS e un AdB, questi operano sotto la supervisione del Responsabile della progettazione e del responsabile di Struttura. Comunità Alloggio Protetta “Roberto”: per molti anni i nostri soci, hanno coltivato il sogno di creare una struttura, che potesse offrire sostegno e migliorare la qualità della vita di qui disabili rimasti privi del supporto familiare e/o con rilevanti problemi adattivi. La struttura, attiva dal 2001, attualmente ospita un gruppo di genere misto di 8 persone, con diversificate tipologie di disabilità, età, livello cognitivo e autonomie

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motorie e con la possibilità di un ulteriore posto per situazioni di emergenza temporanee a discrezione della ASL. Complessivamente la struttura è in grado di ospitare un massimo di 12 utenti. La struttura è organizzata in modo tale da sviluppare la vita comunitaria ed il concetto di casa non solo come riferimento fisico ma soprattutto affettivo. Per ogni utente viene formalizzato un piano educativo individualizzato, che va ad integrare sia gli aspetti di autonomia legati allo stare all’interno della Comunità, sia alle attività esterne già preesistenti al momento dell’inserimento.

Gli obiettivi principali sono:

 Stimolare l’autonomia soprattutto dal punto di vista della gestione quotidiana del se e dei proprio spazi, con l’accompagnamento degli operatori;

 Socializzazione;

 Assistenza e accadimento;

 Mantenimento delle capacità residue.

Si avvale di personale composto di operatori che ruotano su tre turni giornalieri (due operatori per turno 24 ore al giorno per tutto l’anno), ed è adeguato alla tipologia ed al volume delle attività svolte all’interno della struttura, garantendo ovviamente la presenza di figure qualificate ed idonee alle mansioni specifiche previste; l’equipe di lavoro attualmente è composta da: Assistente sociale/responsabile della struttura, infermiere/coordinatore, Psicologa, OSS, animatori di comunità e AdB.

Dunque, i realizzatori di servizi, sono rappresentati dal personale dipendente e a contratto e dai volontari. I volontari (soci e non) concorrono, con il loro lavoro gratuito, con l’entusiasmo, con lo spirito di solidarietà a realizzare i servizi erogati dall’associazione.

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PERSONALE DIPENDENTE E PROFESSIONALE IN SERVIZIO

NELLE STRUTTURE AZIENDALI

Num Direttore sanitario Medico specialista 1 1 Assistente sociale Psicologi 1 2 Logopedista Fisioterapisti 1 2 Infermieri professionali Pedagogisti (1- didattica/1-musicoterapeuta) 2 2 Insegnante di educazione motoria assistita

Educatori (Professionali e con titolo) Assistenti (OSS e ADB)

1 12 16 Amministrativi (Responsabile e Collaboratore) 2

VOLONTARI NUMERO Attivi 20 Con presenza saltuaria 92 Uomini 38% Donne 62%

Per tutto il personale dipendente delle strutture aziendali Anffas Onlus Prato si applica il contratto nazionale Anffas. I criteri che guidano la gestione delle risorse umane sono essenzialmente quelli della presa in carico globale della persona disabile, della sinergia tra i vari interventi posti in essere, e del lavoro d’équipe. Gli elementi nodali del sistema di gestione delle risorse umane sono:

 Selezione: il reclutamento del personale avviene attingendo alla banca dati interna degli elenchi curriculum pervenuti e debitamente classificati. La valutazione avviene inoltre previo colloquio conoscitivo con il Responsabile delle risorse umane che può essere affiancato dalle figure professionali di riferimento in relazione alla mansione.

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 Formazione e aggiornamento: la Dirigenza e la Direzione favoriscono la formazione e l’aggiornamento continuo del personale tramite la formulazione dei piani annuali di formazione. Essa è un aspetto nodale del sistema e l’Anffas Onlus Prato la sostiene in un’ottica di miglioramento del servizio e delle competenze individuali o del gruppo di lavoro. Tutto il personale effettua quindi attività formativa, sia che si tratti di quella obbligatoria prevista dalle normative di sicurezza e igiene, sia quella definita nei piani formativi dell’ente, mentre si garantisce la possibilità di effettuare percorsi di formazione personale per mezzo di permessi previsti dal contratto nazionale. Le seguenti attività formative che si sono tenute nel corso del 2014 sono: la gestione del rischio clinico d’impresa nei servizi Anffas; tavolo di lavoro in materia di inserimento ed inclusione lavorativa; gestione ecologica e comportamentale; easy to read-corso di formazione sulla comunicazione facile da leggere e da capire; rischio clinico, concetti di base di sicurezza e errore; corso di deglutizione e disfagia nell’adulto; strumenti verso l’inclusione sociale, tramite matrici ecologiche e progetto individuale di vita; invecchiamento nella disabilita.

 Addestramento: per il personale neo-inserito si prevede un periodo di addestramento durante il quale questo viene affiancato da un tutor. In ogni caso detto personale riceve un adeguato addestramento al fine di garantire la corretta trasmissione e acquisizione delle procedure interne.

Il mondo della disabilità è una realtà estremamente complessa. Risulta quindi evidente che la formazione di quei soggetti che si confronteranno con questa realtà sia un momento nodale per un corretto approccio metodologico. Anffas offre la possibilità di effettuare tirocini nelle sue strutture consentendo al tirocinante, di acquisire una visione più completa di quella realtà, contribuendo inoltre a fornirgli una modalità più adeguata e umana nel rapporto con l’utente. Ad oggi l’Anffas Onlus Prato collabora con istituti tecnici per operatori sociali ed inoltre possono accedere al tirocinio Anffas, i laureati in Psicologia, Scienze Sociale, Scienze della formazione, scienze motorie, fisioterapisti ed infermieri provenienti dall’Università degli studi di Firenze, Padova e Roma. Al momento del suo ingresso in Anffas, il tirocinante viene affiancato da un

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tutor interno, che lo seguirà per tutta la durata del progetto, quindi dopo la vista della struttura, si passa alla fase operativa. Nel caso di studenti provenienti da istituti tecnici/professionali, questi effettueranno osservazioni sulle attività svolte dall’’utenza, mentre i laureati potranno seguire casi specifici. Nel corso del tirocinio vengono effettuate verifiche costanti, con monitoraggio delle attività svolte, e a conclusione viene rilasciata apposita certificazione con relative valutazioni.

Infine, sempre in linea con i suoi valori e la sua missione, l’Anffas ha poi ritenuto importante provvedere anche alla formazione dei volontari e in tal senso ha collaborato alla realizzazione di uno specifico progetto “Volontari per le diverse abilità”. L’idea progettuale ha previsto momenti formativi sul “campo” supervisionati da un tutor, preceduti ed intervallati da confronti in aula tra esperti e volontari e finalizzati alla conoscenza della realtà relativa al contesto della disabilità, alla condivisione delle esperienze, al superamento delle difficoltà, alla conoscenza di strumenti di facilitazione della relazione con il disabile. Il corso prevede infine momenti di verifica intermedi e al termine del percorso formativo viene rilasciato un attestato di partecipazione. Complessivamente nei due anni di attivazione del servizio sono stati formati circa una trentina di volontari.

Questo perché oggi, il volontario, non può più essere solamente la persona di “buona volontà” che si mette a disposizione della necessità particolare ma deve essere “un operatore” pronto anche ad acquisire competenze e metodologie che gli consentano un intervento più efficace.

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