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Rinnovo patente e problemi di vista: cosa dice la legge

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Rinnovo patente e problemi di vista: cosa dice la legge

written by Carlos Arija Garcia | 13/12/2021

Quanti sono i decimi minimi richiesti per riavere il permesso di guida.

Dove fare la visita e cosa rischia chi non mette gli occhiali.

Si dice che con il passare del tempo le lettere diventano sempre più piccole. In realtà, come si sa, è la vista che diminuisce, non la dimensione del carattere che si usa per scrivere al computer o sul giornale. Non è che si è più vecchi, solo

«diversamente giovani». Bisogna, però, fare i conti con la realtà ed affrontare il fatto che non si hanno più 18 anni, non si è più nel periodo in cui – tra le tante altre cose – si è fatta la patente e si era al massimo delle capacità visive. L’autore del Piccolo principe, Antoine de Saint-Exupéry, scriveva: «L’essenziale è invisibile agli occhi». Ecco, ci sono delle cose essenziali che, invece, agli occhi dovrebbero essere ben visibili: la segnaletica stradale, un semaforo, una macchina che arriva di fronte quando è notte. Sono talmente essenziali che ci possono costare non la vista ma la vita, senza la «esse». Sul binomio «rinnovo patente» e «problemi di vista», cosa dice la legge?

La legge dice che o ci vedi bene o la patente non te la do. Né più né meno. Su quale base, però? C’è una sorta di graduatoria, una soglia di capacità visiva al di

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sotto della quale il permesso di guida te lo scordi?

Non c’è bisogno di essere così drastici: c’è un limbo, una «zona di mezzo» in cui, anche se non si ha la vista da lince, è possibile mettersi al volante. Non a caso, hanno inventato gli occhiali e le lenti a contatto. Tuttavia, quando si è veramente in difficoltà la normativa dice «basta». Ecco come influiscono i problemi di vista sul rinnovo della patente, cosa dice la legge, quando si rischia di continuare ad essere «diversamente giovani» soltanto a piedi.

Patente di guida: quali sono i requisiti visivi?

Poniamo la domanda così, «terra a terra»: quanto ci devo vedere per rinnovare la patente? La legge stabilisce dei requisiti visivi per avere il permesso di guida in questi termini:

è necessario che il richiedente possegga campo visivo normale e senso cromatico sufficiente per distinguere rapidamente e con sicurezza i colori in uso nella segnaletica stradale, una sufficiente visione notturna e la visione binoculare;

occorre in particolare possedere un’acutezza visiva non inferiore ai dieci decimi complessivi con non meno di due decimi per l’occhio che vede di meno, raggiungibile con lenti sferiche positive o negative di qualsiasi valore diottrico, purché la differenza tra le due lenti non sia superiore a tre diottrie;

le correzioni alle deficienze visive riscontrate possono essere corrette con l’uso di lenti, anche a contatto, a condizione che le correzioni siano efficaci e tollerate.

Tradotto «terra a terra»:

bisogna vedere bene di fronte e dai lati (fin dove l’occhio umano ci riesce, per il resto ci sono gli specchietti o si gira il collo a destra e a sinistra);

bisogna distinguere i colori per sapere quando un cartello è rosso, verde, blu, ecc. È anche vero che, quando alla scuola-guida ti hanno insegnato i cartelli stradali, hai imparato che un disco con il bordo più scuro del fondo e un numero dentro ti indica il limite di velocità, che poi è

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quello che ti interessa. Così come sai che il semaforo verde è la luce sotto, quello giallo è la luce in mezzo e il rosso è la luce sopra. Ma, come direbbe il nostro direttore, «questa è la legge»;

bisogna avere complessivamente tra un occhio e l’altro dieci decimi.

L’occhio con minore capacità visiva non può avere meno di due decimi. E se si mettono le lenti, tra quella destra e quella sinistra non ci può essere una differenza superiore a tre diottrie. Insomma, 6 a 4 va bene, 7 a 3 no;

puoi guidare con lenti a contatto o con occhiali.

Patente di guida: dove fare la visita oculistica?

Altra domanda che viene spontanea: per il rinnovo della patente, i problemi di vista li può accertare chiunque o bisogna andare da un determinato oculista?

In teoria, il Codice della strada dice che «l’accertamento dei requisiti psico-fisici necessari per la conferma di validità della patente deve essere effettuato dagli uffici delle aziende sanitarie locali territorialmente competenti e nei gabinetti medici».

L’Asl, quindi, è uno dei luoghi in cui si può fare la visita oculistica per il rinnovo della patente. Ma non il solo: è possibile recarsi anche in una scuola-guida o presso la Motorizzazione civile.

Nel caso in cui il medico avesse qualche dubbio sui requisiti visivi dell’automobilista, l’accertamento sarebbe rinviato alla Commissione medica locale. Se nemmeno qui venisse accertata l’idoneità, l’esito della visita verrebbe comunicato all’ufficio competente della Motorizzazione civile affinché la patente venga sospesa o revocata, a seconda della gravità del problema. Insomma: se il difetto è sanabile, la patente viene sospesa temporaneamente. Altrimenti, meglio abituarsi a circolare a piedi.

L’automobilista può sempre contestare questa decisione davanti al Tribunale amministrativo regionale entro 30 giorni oppure, se proprio è convinto di avere la vista giusta, con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica.

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Patente di guida: i requisiti visivi

Prima di disturbare inutilmente il Quirinale, bisogna sapere quali sono i requisiti visivi richiesti per il rinnovo della patente: rischiare la gaffe al Colle non sarebbe il caso.

Non si tratta solo di dire «ci vedo o non ci vedo». I principali fattori che incidono nel parere positivo del medico sono:

i decimi: chi vede da entrambi gli occhi deve avere almeno 7/10 con non meno di 2/10 nell’occhio peggiore. Chi vede da un occhio solo deve avere almeno 8/10 con eventuale correzione ottica;

il campo visivo: angolazione di almeno 120° sul piano orizzontale. Per le patenti C, D, K e CQC il campo visivo deve raggiungere i 160°;

la sensibilità al contrasto, ovvero la capacità di leggere i caratteri con minore risalto rispetto allo sfondo. Viene richiesto almeno il 69% per le patenti dei professionisti e del 6% per quelle normali;

la visione crepuscolare, cioè la capacità di vedere in condizioni di scarsa luminosità: 1/10 per le patenti del gruppo I (professionali) e 2/10 per le patenti del gruppo II;

la sensibilità all’abbagliamento: 1/10 in 60 secondi per le categorie del gruppo I e 2/10 in 60 secondi per le patenti delle categorie gruppo II;

il tempo di recupero della visione dopo l’abbagliamento: per l’occhio con risultato migliore 2/10 in un tempo inferiore ai 60 secondi per le patenti del gruppo I e 4/10 in un tempo inferiore ai 30 secondi per le patenti delle categorie gruppo II.

Patente di guida: viene segnato l’obbligo di occhiali?

Calma: il fatto di non vedere bene come quando si aveva 18 anni non vuol dire che non si avrà il rinnovo della patente. C’è sempre la possibilità di continuare a mettersi al volante ma con l’obbligo di occhiali o di lenti a contatto. Questa circostanza verrà segnata sulla patente con delle apposite sigle, cioè:

01: occhiali;

02: lenti a contatto;

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03: occhiali protettivi;

04: lente opaca;

05: occlusore oculare;

06: occhiali o lenti a contatto, indistintamente.

Dopodiché, la legge non vieta a chi usa abitualmente gli occhiali di guidare con le lenti a contatto o viceversa.

Patente di guida: cosa si rischia a guidare senza occhiali?

Viene istintivo dirlo: chi guida senza occhiali pur essendo obbligato a farlo rischia di finire con la macchina contro un muro o di investire qualcuno. Ma nella meno peggiore delle ipotesi, cioè ammesso e non concesso che nessuno si faccia male e si venga fermati ad un controllo stradale, il trasgressore sarebbe tenuto a pagare una multa dai 70 ai 285 euro, in base al suo problema di vista. In più, c’è la decurtazione di cinque punti dalla patente. Magari di quella appena rinnovata.

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