ANNO V, . II. TORINO, r0 Giugno 1909.
RJv'I~ll\ ~ ~ A A ~ A A
DI INGEGNERIA SANITARIA
È riservala la proprielà lellerarùt ed arlistica degli articoli e di- seg11i p11bblicali mila R1nSTA DI lKGEGNERIA SANITARIA.
MEMOl\IE 01\IGINALI
CO :'\CETTI
INFOR~fATIVIDI lJì\ PROGETTO DI CASA D'.- \BlTAZlO NE CIV1LE DA ELEV . .\RSI I N CITTA
CO~IPRESAlì'\ ZO:-.JE
SIS~lICHE.Per abito mentale oramai invalso, di fronte ai più grà,-i e complessi problemi l'intelletto nostro ricorre tosto per la soluzione al sistema di minuta analisi, guidata dalle nozioni elementari note ed a noi famigliari; e tanta è la fede nostra nei princ:ipi' fondamentali della scienza, che oYe ci sostenga la persuazione cli non poter essere incorsi -in errori nel- lo SYolgere ed applicare tali principi, le conclusioni alle quali per tal mezzo pen-eniamo sono da noi adottate integralmente, senza timori, in tutta la lo- ro estensione.
Non è quindi a stupire se, mossi da amor di pa- tria e da pietà fraterna, indotti, dalla sua importan- za pratica e dall'interesse scientifico, ad occuparci ciel problema della stabilità delle costruzioni sog- gette a scosse sismiche, abbiamo domandato alla logica scientifica gli elementi essenziali della riso- luzione della questione, e alle risultanze della nostra .analisi abbiamo informati i criteri che doYevano guidarci nel progetto di un e_difizio eia erigere in re- gioni soggette a forti terremoti, anche là dm-e tali concetti poteYano sembrare arditi, e non troYare il consenso della maggioranza.
Abbiamo naturalmente iniziato il nostro studio
(1 )
con un'esame degli sforzi s,·iluppati nelle membra- ture di un fabbricato dal moto tellurico scomposto nelle due componenti caratteristiche della scossa on- dulatoria e dell::i. Yibrazione sussultoria : e la ricerca metodica delle forze agenti e delle loro azioni defor- matrici ci ha indotti a riassumere le cause determi- nanti della roYina di una costruzione, o tendenti a produrla, nelle sette seguenti:(r) Vedi Atti delle Soc. degli Ingegneri ed Architetti di Torino - Fase. 1-2 - Anno 1909 - Lettura del 1° Febbraio. .
1 )
azione generica di disaggregazione e disu- nione;2)
sforzi di flessione, di torsione, di taglio, di tensione e di compressione generati dal contrasto della forza_ scotente e della forza d'inerzia, o dal di,·erso grado di elasticità degli elementi, o da asin- cronismo nei moYimenti delle Yarie masse;3) incrementi dinamici degli sforzi statici esi- stenti;
4) cedimenti ineguali delle fondazioni, o di- slocamenti delle stesse;
5) rcYesciamento di elementi verticali isolati o già staccati;
6) liberazione dagli appoggi di elementi oriz- zontali non ritenuti;
7) rovesciamento di tutto il fabbricato.
La-natura di parecchi degli sforzi nel modo pre- detto orig-inantisi sotto l'azione dellè vibrazioni si- smiche,
è
tale da indurre~ senz' altro '
all'ostracismo delle costruzioni murarie ordinarie,molto
sensibili all'azione di disaggregazione, inadatte a sforzi di flessione, torsione, taglio e tensione, sensibilissime ai c€dimenti, pei:mettenti cadute e rovesciamenti.Rendesi im·ece evidente. la necessità assoluta ed indeclinabile di un 'ossatura collegata, staticamente indeformabile benchè elastica, munita di fondazio- ni ampie e rigidamente unite, capace di sopportare col dovuto margine cli stabilità i vari sforzi cui de- Ye venire assoggettata, aYente una base proporzio- nata al suo peso ed all'altezza, chiusa con pareti perimetrali ed interne ad essa Yincolate, e termina- ta in tutti i particolari in modo che niuna parte pos- sa staccai:si dall'insieme. Allo stato attuale della scienza e della tecnica e pratica costruttiYa tre ma- teriali soli ci sono noti come idonei a costituire lo scheletro essenziale di un fabbricato rispondente ai requisiti precedenti: il legno, il ferro, ed il cemen- to armato.
Nella costruzione in legno rileYansi parecchi gra- Yi incom·enienti. Se il fabbricato è tutto completo in legno, il pericolo d'incendio assurge ad impor- tanza Yeramente inquietante, che l'uso di sostanze ignifughe (costosissime) non sempre
è
sufficiente ad eliminare : i cliver~i gradi cli secchezza e di umi- dità degli ambienti interni e dell'atmosfera prestoRIVISTA DI INGEGNER!.-\ SANITARIA
contorcono i tavolati,
eproducon
ofessure
:il tarlo,
el'umidità mettono in dubbio
una lunga conserva- zione d
ell'opera: le chiodature e le incallettaturecol tempo
ecol rip
etersi delle deformazio
ni elastichesi allentano in
evitabilmente, o
ndel'unione fra
le va-rie parti diminuisce, e
la stabilitàd
ell'insiem
ede- cresce sensibilmente:
ed infinel'ig ie n
'enon può essere rispettata che con una pulizia accurat
issima, cheda lla natura dei materiali è resa
moltodifficile.
S
e invece loscheletro in
legnameè
rivestito da
o-p
ere murarie(cos truzio ne baraccata) il m
ono
litismo
viene amancare completamente, e
leprim
escosse dissocian
onotevolmente i due elementi; su
l compor- tamentodei materiali compres i fra
l'intelaiatura,i quali aumentano
graYem
ente lamassa,
nonsi può fare c he un assegnamento molto
mamolto relativo
,e per di pit'1
leparti
resistenti,prese entro l'imbotti-
tura,sottratte all'influ
enza benefica dell'aria,sp
essovanno soggette all'infracidimento ed alla putrescen- za,
eperdono og
niresistenza senza ch
e ne appaia traccia visibile
: l'iniettareil legno con
disinfettanti è costosissimo, e spesso
nonragg.iunge
loscopo.
In tutti
icasi la costruzio
ne in legno nonconse
ntepraticamente elevate resistenze, nè si presta a note- vol
icomodità d'abitazione o d'uso
, eperciò
la suaapplicazione non può essere
limitata che afabbri- cati di piccola imp"ortanza.
La cos
truzione in ferro si
prest~i.
ndìscutibilmen-te a raggiungere un alto grado di
resistenzasenza gran
dimas
se, epperciòè
idoneaall'esecuzione
'dicostruzioni importanti. Disgraziatamente essa non può fornire da sola (a meno di g
rave costo)un fab- bricato comp
leto:e se
lasi associa al
legnamele s
iestende
unagran parte d
egliinconvenienti già citatr per qu
esto, -sela si associa alla muratura si hanno
inconvenientianaloghi a qu
elliche si veri- ficano
nelsistema baraccato.
Indubbiamentesi po- trebbe
ideareun tipo di costruzione tutta in ferro
, dove i pilastri risultassero da ferri
sagomati inchia-
yardati, i solai da poutrell e per trav i maes tre e da ferri Zores (od
elementi analoghi) per tavolato, elè pareti da
lamiereimbullonate
:ma quale sarebbe il costo di fotto ciò? E più an
cora, che
cosaci
garantirebb
edai di
sastros
i effetti di un incendio al
imentatodai mobili
interni? Come sicombat- terebbe il p
ericolodella rugg ine, speci
en
elle par-ti nascoste, nelle c hiodature,
nelleuni
oni, n
egliin
croci,nelle parti più esse
nzialidello scheletrn?
In
qual m
odo s
irim
edierebbeall a terribile
sono-rità di
una tale massa elastica di ferro, come
sidi- minuirebbe l'ecc
essod
ellevibrazioni,
come si im-p
edirebbe latrasmission
etermica attraverso qu
el- l'ottimo conduttore m
etallico?Annegando p
roba-bilm
entetutta la massa d
ei montanti ed
eisolai nel
calcestruzzo (il rivestimento incotto servirebbe solo
contro l'incendio, e per di più, stando alle prov
e,an-
che con poco
felice risulta to), ed
eseguendo
lepareti con riv
estimenti di lamiera stirata.Ma tutto ciò è in rea ltà quas
idel
cement
oarmato primitivo
,scu- sabile so lo se la ghiaia
e la sabbia difettano sulp
osto eprese
ntanoun eleYato costo di trasporto, ovvero
se Yiè
unaur
gentenecessità di rizzare
loscheletro
con sp
ecialissima
celerità. Poichènatural- m
ente,il ferro
reggendosi per sesolo, se vengono preparati in anteced
enzatutti i pezzi il nion tagg io ne
èce
lere,senza bisog no di preparazio
nedi ar- matura,
esenza
necessitàdi stagionatura: il riv
esti-m
entorestando indipendente può
essere consecu-tivo,
efarsi
nei piani inferiori mentre inalto prose- gue la formazione d
elloscheletro
.* * *
Questi riqiJtati, che il ferro non raggiun
gese no n
unitoal calcestruzzo,
eco
nun un costo
ele-vato, il cem ento armat
orealizza più agevolmente e p
erfettamente,con molta maggior
economia,p
er- chè ilcalcestruzzo in
esso non compie soloun uffi- cio di protezione, ma Yi
eneutilizzato pe r reag ire agli sforzi cui
èadatto
, ed il ferro Yi èdisposto ra- zionalmente
nella quantità, nella forma enella po- sizio ne nelle quali può fornire il massimo
effetto.E'
indubbio infatti che un buon
calcestruzzo non ha a t
emere ipernicios i effetti di alcu
nintimo lavo- ro
didisagg regaz
ione, e che d
ebitamente erazionai.:.
mente rinforzato con ferro acqui
sta resistenze gran- dissime a sforzi di fl
essionecome di torsione, a sforzi di taglio come di tension
e, ed aumentaan-
cora grandem
entela propria attitudi·ne, g
ià elevata,a reagire a forti sforzi di compression
e. Il cemen- to armato, ben progettato
e coscienziosam
ente ese-guito, n
el quales
iansia\-ute
curespecial
in
elleri~
prese dei lavori e non si
sia trascurato nulla diquanto razional
ep
el collegamentod
ellevarie parti,
realizza effettivamenteil m
onolitismodi tutto
loscheletro. Come mon
olite,non ha
atem
eredai ce- dime nti delle fondazioni, (le quali d
elresto possono agevolm
en.te fa_rsi b
encollegate fr
a.di loro), poich
èoYe il
terreno cedesse su di unazona ri
strettail cà- rico relatiYo tenderebbe
subito adistribuirsi su tutte
le altre fondazioni; ed inoltre,p
er lanoteYole ela- sticità d
ell'insieme, possono esse re co
nsentiti pic- colicedim
entidi alcun
ipilastri
s_enzaindebolim
en-to dall'in
sieme.P
er ilcollegamento che
ogni parteh
a col rimanente,no n
sono a temersi n
èrm-
escia-menti
,nè cadute
:il
ribaltamentodi tutto il fab- bricato n
onp
otrebbe essere co n
sentitoche da un
erroredi progetto, perchè è sempre faci
leil tro- yare un rapporto fra p
eso,altezza
ebase, in
guisa
cheanche con
scossefort
issime lavertica
led
el ba-ricento no
n escamai da lla base
.Gli in
crementi di-namici degli
sforzi
altro
non ri
chiedono,d'altra pa
rte,che
la previsio ne di un maggior carico, o ciò
'
RIVISTA DI iNGEGNERIA SANITARIA
che equiYale,
un abbassamento dei carichi di
sicu-rezza
.Due grandi Yantagg i prese
ntain
oltre
il cemento armato
:che la d
ebolezza sua cli fronte a qualche
sforzo Yi
enefacilmente rivelata
anchead
occhi inc-do
istantan
ea,ma lenta
e graduale, sì da facilitare
1:>.fuga.
E' dunqu
e semprepossi bil
el'ottenere col cemen- to armato uno scheletro di fabbricato paragonabile ad una scatola p
osata sul terreno, scheletro che
COSTRUZIOèlé f\11Tl515i:'11 CPI •d u>o 01 f\81TPIZJOèiE CIIJILE
' - ·
PI F\èff PI '~
PIAè!O TERR.UIO t SOTTéRRF\?-lél
o
... • c :r: .,,. :tl·::I ;~ ::'.'.l ·:~o · '=-:;:olc:oED ..,,,
1
11:.
A :r::c~ ~
Fig. r (Scala r :200)
sperti da
appariscenti fessurazioni,
lequali però n
on rapprese n
tano ancora un pericolo irnminen te
,p
erchèprece do n
om
olton
oteYolmenteil periodo di sfasciamento
: e chein
ogni
caso la caduta di un'o-p
era incemento ar
matob
en es~guita,non
èmai
non
soffra nè
nelsuo interno, n
èper
le inflessioni ·~p
erg
lisforzi di tag lio prodo tti dall
escoss: ondula- torie, nè per g
liurti e
le cadutege
neratedai moti
sussultori, nèper
ilcomportamento della propria bas
e cli appoggio : non sarà qu
estione che di disposiw~
~
i6~ RÌV~ST A DI iNGEGNEHIA SANIT ARÌA
zi o ni, di
dimens
ioni, di quantità: no
nes isterà a
ltro limite che quell o
della conve nienza eco
nomica
.E ch
e l'a ffermazio
neno n sia g ratuità, b
ensì legittima, è pro
Yato dai fatti,così in merito a lle qualità resis tenti d ell o s malto ce
mentizio a rn ;ato di buon ferro o mo- gen eo, com
ep er la s ua
note,-o
Je compattezza, e p <' r
laresis tenza ag li
urti, ep er l 'e levato grado di ela- sticità,
ep
eril
buonco
mpo
rtamentoan ch e su fon
-d azio
nicatti ve
:il num ero
d'ese
mpich
esi p otreb- b
ero citare è illimitato
.No n
mancano neppurele p rove tang ibili , complete, irref utabili di
resistenza d
elce
mentoarmato al feno men o compl esso dell
ascossa tellurica
:a S an Fran cisco di Ca
lifo rn ia , a F avell o ni Piemo
nte,a
Reggio,a Vill a S. Giova nni , a l\'l essina, o nrnque si ha una costru zio ne di tal si- stema, talvo lta an ch e solo se n e esisto no d ei solai
poggiati su
murio rdin ari , la costruzi o ne
resiste,o ttimam ente, in m ezzo alla rov ina ge
nerale.Vi sono an ch e
dei paragoni co
ncludenti:a Messina esisto-
no quattro serbato
idi acqua
po tabile,
tre dicostru
-zi o
ne muraria,
unoin ce me
ntoarmato: quelli nel-
l'alba del
28Di cembre
,-engono ra si al suolo; qu e- sto sussis
tetutto ra.
·La resistenza co
mpleta delcemento armato al ter- remoto è
dunqueirrefutabilm ente accertata.
Si d eve fo
rse temere una durata breve per le opere
di talsistema? Il calcestruzzo co l tempo mi g liora sempre
le suequalità,
nèle intemperie,
nè l 'umi- dità, nè il fu oco più intenso hanno presa s u di esso ; contro di esso
lelo ro azio
ni distruggitrici si spun- ta
no,più e
meglioche co
ntrouna pi etra. Il ferro sottra tto al perico
lo del la rugg ì
nedall a reazione alcalina del ce
mento,ed all 'azio
ne snervatri ce d elle alte tempera ture dall a ca tti va co nducibilità termica d
ell'involucro p rotetto
re,co nse rva p
er l'eternit à
lesue qua lità resis tenti : il timo
re chel'oss
idazionefpsse co nsent
itadall e fess urazioni è ormai di strut- ta da
llacon sta tazion e d
ei fatti: neppure
lap aura
diuna
lenta cris taliz zazi o
nepe r
Yibrazio
niha fon- d a mento, p
erchèla massa del calcestruzzo diminui- sce
l'ampi
ezza delle defo rm azio ni , e ne a ttuti sce
lara pidi tà,
eco n ciò elimina tal
ep
ericolo compl
eta- mente.Non pu ò es
istere nel cemen to arm a to a
llenta-
mento nelle giunture;
non vi è ch
ebassa di spersio-
ne di cal o re, e solo la son o rità, b
enchè minima di fro nte a g uerl a d
el ferro, èun po'
el.~Yatase no n si provved
eco
n dis posizio ni o ppo rtun
e.E p o
ichè
nulla s i o pp o ne a
ll' impiego del ce mento a
rmato, neppure
laragio ne econ o
mica, p
erchè, propo rzi o-
ne fatta d elle sue q ualità,
ilbeto
na rma to è esse
n-zialm ente econo
mico, la
logica scientifica ci a
uto-
rizzaa dire
checos tru endo un o scheletro in cemen- to a rm ato,
eco
mpletando lo
eriYestendo
lo oppo rtu- n a
mente,si po trà seni pre ottenere un fabbricato re- sis tente all
escosse più v iolente, senza d O\·
er im-p o
rre limitazi o
nidi alcun ge nere, o ltre di q uell
ep ro Y
en ien ti dallaprati cità dell 'esecuzione, e
dallelegg i dell a stabilità .
N"
o
nes isto no n eppure g raYi diffi
coltà di calcolo :
se le calcolazio ni,
esatte, omolto approssimative , ri g idamente teori ch e
oq uasi, sono co mplesse ed ardu e, esisto no sistemi di Y
erifìcadi stabilità a p- prossim ati per eccesso e s uffic ienti a po
rgerci latranquilli tà asso
luta.Interpretando quindi co
ng iusto criteri o
leco
n-clu s io ni cui siam o g iunti, rispettand o acc uratamen- te
leno rm e ra zi o
nalico rrispo ndenti alla natura dei feno meni c ui
le costru zioni p osson o venire asso g
-gettate, anche in p lag he sismiche potrem o eleva re senza tùnore qi1 altmqu e fabb ricato con qualun que dim ension e, per qitalunque destina:;;ione, e con qua- lun que carico, ottenendo semp re e ditraturo alm eno il v oluto gra do di stabilità,
naturalmente nei limitidella realtà, e co mpatibilmente coll a
natura del ter- reno
.La viol enza dei fe
nomeni tellurici,
la grandiosità dei
loroeffetti no n deve tra ttenerci ed intimidirci più
diqu a nto
l'impon ente g randiosità d elle g
randitempeste e le irruenti Yi olenze d ei
flutti non abbi ano mai tratte
nuto l'
uma
nitàda
ll'affidare almare pic- cole
navicelle ed immensi piro scafi , studiandos i solo di dota rli delle qua lità oppo rtun e p er res isterv i, e riu scendoYi purchè
risp ettand o le necessa rie pre- cau zio
ni.P robab ilm
entele fo rze sismich
eson o an- cora più deterrnin ate e calco labili di q uell e d ell e o
nded el mare
:ciò ch' è p ossibile s ul
mared
eve es-serl o sull a ter ra, e l '
unicapreca uzio
neimp o rta nte, p erch è n o n falli scan o le prev isio ni, è quella di sce- g
liereco n cura il terren o che d
e,·e sen·ire di b ase a l costru
endo edifizio, comeper la naYi g azi o ne
unvascell o no n an drebbe in preYi sio ne di tempesta a s ituarsi
nelbel mezzo d
elle scogliere.
Constata to così, seg u
endolo sch
emadi una n'ra dim ostrazio n e m': tematica, ch
e,p artendo d all 'e- sa me degli sfo
rzip rodo tti dall e scosse di terremoto, si d
ebbono proscriYere
le opere
murarieus uali, per- ch è inadatte, a nch
ese ben eseguite, all a resis tenza:
ch
e lacostru zio ne in pu ro legn ame è in comoda , e tro ppo in cendiabile ,e di tro ppo breye dura ta; ch e la costruzi o ne b araccata h a un a stabilità b asata sul- la prese
nzadi
uno scheletro interno in leg name, che
ilte mpo priva rapidamen te dell e qualità resistent
i,senza che s i possa rimedia rv i, o sostituirlo ; ch
e lacos tru zio n e in fe rro n on pu ò ch
eaccompag na rs i a muratura od a leg
name, e resta soggetta ai pericoli d 'in ce ndio, al deperim
ento p
er ossidazione, a g li in- co n ve ni ent
idell a sono rità
e-trasmissione termica, a
meno di trasformarsi
inuna specie di ce
mento ar-
mato, ech e è in og ni
casoassai costosa
: ed infine,ch e all o stato a ttu ale d
elle cog nizio ni prati ch e e tee-
RIVISTA DI I;\IGEGNERIA SANITARIA
: I
. . ·
Fig. 2 (Scala 1:200)
DDDDDOODD
000000000 000000000 000000000 000000000 000000000 000000000 000000000DODDDDDDO
I
J :=I ======! I I J
PfANT?. D
D~I
sOLl'll DéLLE.FC~DPlZI02ll
l'.L PJl\i!O TERRrno E Di5PO:ifllOZ1Cj[ l~ ~ 7 :;:<J ~
IA
I i I
Fig. 3 (Scala 1:200)
Ing. NonLu - CONCETTI l:l\FORi\'lATIVI DI UN PROGETTO DI CASA D'ABITAZIONE CIVILE DA ELEVARSI IN CITTÀ COMPRESA IN ZONE SISMICHE.
Rivista di Ingegneria Sanitaria, Anno V, 1909 - N. r I
Riproduzione vietata.
i6-t RIV~STA DI l~GEGNElUA SANITARÌA
•
RIVISTA DI INGEGNERIA SA.NIT ARIA
niche è
il ce
mentoarmato
l'elemento più adatto p
erq
ualità
resistenti, per durata,pe
rmi
norcosto re-
lativamente ai risultati edal
la conservazione, nonresta che a
vedereil mi
glio r modo di
usare tale for- tunato sistema
costrutti,·o, equali precauzioni
sonoda ad
operarsi perchè rispon
da al suo scopo .
Poichè in
ogni
elemento d
cli' ossatura
,anche
inq
uelli che staticamentene fossero
esenti, si posso-·
no
sviluppare sotto l'azionedinamica d
ellascossa sforz
id
itensio
ne edi tagli o,
ed inogni
casosem- pre es iste, sotto
l'azio
ne del terremoto, uno sfo
rzo intimo
di disaggregazione,sarà da porsi
molta curanell 'esecuzio n
edell'impasto
delcalcestruzzo, in guisa
chequesto
goda di un'e
lernta compattezza e;
ruisca
di una discreta
resistenzaa strappo
eda
re-scissione.
A
tale scopoè indispen sabil e
cheottime sian o le qualità
della ghiaia edell a
sabbia, nontroppo gros- sa
la prima,non troppo fin
e la seconda, nonpro-
venientida rocc
ia friabile o schistosa, no
nco
nte- nenti menomamen te
materialisa
ponaceico
me tal- coo
grafite,
monde epulite di
limo
e disostanze or- ganich
e,r
idottetali con grigl
iamento e lavaggi inacqua
corrente,se
non tali in o
rig
ine.Si n
ota
come ghiaia e sabbia ottima possano agevolmente r
ica- varsilà dm·e
non esistono naturalmente, mediantefran
tumatrici e macinatri ci,
mosseda moto
ria scop- pio o da
locomobili:
lascabrosit à anzi
delle lorosuperfic
iidi
frattura artificialeè ca
usa diun
unionenell a méissa del calcestruzzo (naturalm
enteco
n unabuo
na esecuzione) che
dà all o stesso
una resist
enza notevolmentesup
eriorea q
uelloformato con gh
ia- ia esabb
ia naturale. ~oramai anch
esfatata la pre- ven zio
ne che nei primi tem
pis
i avevacontro
l'usodella gh
iaia e sabbia
di mare
nella formazione dcl calcestruzzo: nessun
inconveniente ne deriva, anzi si èin generale magg
iormente sicurid
ella purezzadel
material
e, e quindidel b
uon esitodel getto.
Kel
dilagare attuale di
cementi diogni qualità e p
rown
ienza non sarà inop
portun o il rico
rdareclw condi
zioneprima p
er ricavareun
buo
nsmalto
siè
l'adoperareun ceme
ntodi qualità o
ttimep
erco
m-posizione,
per ma turazion
e,per temp o
dipresa :
·molta severità occorre nell'esiaere ::> che siano
ri- spettate
le normeorma
i entrate nell '
uso comune
per l'accettazione dei
materiali agglome
ranti
. Noicrederem
mo che,anc
heco
nmateriale otti
mo, con- ,·enga elevare alqua nto
ledosature
usuali, tanto più che
di ciò si potrebbetener il debito conto elevando correlativam
ente i carichi di
sicurezza;ciò app
unto
nell'intento di ottenerenel calcestwzzo una
maa-gi or~
resistenza alla disaggregazione.In ogni ca ~
considereremmo come
limite minimoasso
luto
la do- satura
di chilogrammi 300di buon
cemento per
metrocu bo di impasto
in opera..Ma
prin
cipalmente non
vadim
enticatoche
ele-mento essenziale
p
erle buon
equalità di
uncalce- struzzo è una
man-ipolazioneaccurata
: consiglia-bil
e la mescolanza a secco delcemento
colla s;:ibbia,poi l'aggiu
nta d
ella ghiaia,
epoi inaffiamento gra- dual
e,no n
eccessivo, eb
en distribuito
.Il
mescolamen
to dei materialiva fatto con cura, ripet
utamente,se a
mano
:d
evescegli
ersico
nmol-
tocritèr
io ilsistema meccà
nico, se lo si intendedi fare
con m
escolatricea
motore,perch
èparec- chie di q
uestemacchine, inv
ecedi otten
ere un im-pasto
perfetto, lo dissocia
nonei due
elementisabbia e g
hiaia
perca
usad
elladifferenza
dip
eso. La
mes-sa in opera poi va accudita in modo
eccezionale:
n
o
nsolo si
deveaver cura
di rispettare le disposi- zioni
diprogetto per quanto
riguarda
l'armat
ura interna inferro,
ma essenzialm
entesi d
evecompri- mere e battere senza
economia l'impasto,far uso
d1latte di cemento atto
rno ai ferri,
en
ei punti d'in- crocio odm·e risultano
esili g
lispesso
rid
elgetto, si
deve inumidire previamente l'amatura in leg
nameacciò
che l'assorbimentodi ques ta non
lasci troppo asciutto il beton, si deve
inaffi are
ilgetto
per qual-che tempo
dopo
la suaultimazion
equando è espo- sto a
ll'aria lib
era edal calore solare, s
i deve es-senzia
lmente (cosa importante n
ei paesi meridio-
nali) sos
penç!ei·eog
ni lavorazione nelleore
troppoca
lde,perch
è una presa troppo rapida
,qua
lesi ef-
rettuacoll
egrandi temp erature, togìie ogni resi- stenz a al
calcestruzzo, più
che unritardo
dipresa
per fatto del
gelo, enon v
iè più possibilità
di ri-presa ri
paratrice.Grandissima attenzi o
nesi es
ige nelle interruzioni eriprese dei
lavori: anzitutto sideve sempre curare che esse abbiano
luogo inpunti di sforzo minimo
,dove sia
poca
l'azio
ne deglisforz
idi tensio
ne e taglio, ove abbo
ndiil ferro, e s
iamassimo lo
spessore del calcestruzzo: seconda- riame
ntesaranno consig
liabili ig-iunti
non orizzon-tali
nè Y
erticali, mainclinati circa a 45°,
in direzio-
nep
erpendicolare alla componente ditensione
deltaglio: le faccie di interru zione non
dovrann o essere pian
e,ma scabre, od add
entellate;la
loro superficie dovrà
esserecospa
rsadi tronconcini
perpendicolari inferro, presi
·p
er metàlungh
ezza nelgetto, e fuo-
ruscen ti pe r pen etrare
nelnuoYO getto
per l'altra metà: eprima di
riattaccare il la\'oro si dovràh- va1
:eabbo
ndantemente la superficiedi distacco, poi cospargerl a di
lattedi cemento,
epoi
battere con pa
rticolare abbondanzail
calcestruzzo intal
epunto.
A
nch
el
'armaturapron·i
soria in legname esigeattenzione
e cura:spesso
ilcattiv o
esito di unget-
to dipende
dall'iin
sufficienzadi rigidità del soste-
gno provvi
sorio,p
er colpad
elq
ualeil calcestruz zo,
a p
resainiziata, s
ubisce cedimentio scosse, che pro-
,-ocano superficialmentee
nell'intern o
fessure ed incrinazioni cheg
li tolgono subito ogniresistenza
a Aessione et"g lio: alt
reYol te
leg
iuntedel
tavo-r66 RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA
là me, specialme nte p er essere stat e a lungo abban- donate all'azio ne altern ativa d
elsole e d ell'umidità, di ve ngon o troppo marcate e lasciano sfuggire la parte più liquida e ri cca di cemento e sabbia d el- l'impasto, risultandone n el getto ca Y e rn osi tà in
-quietanti
.Insomma debbo n o
essPrcri sp ettate tutte qu elle buo n
en o rme d'
esecuzion e che ora mai so no ricono-
. sciute
indi sp ensabili pel cemento armato, e lo so no
tanto magg iorm ente nel caso in esame, dm·e il ca l- cestruzzo Yie ne sollec itato da sforz i Yariabili in po- sizione ed in nat ura, e riempie un u ffic io di impo r- tanza s uperiore all a no rmale . Onde sarà b ene l 'as- sicurarsi ch e n ella co nfe zione dello smalto siasi ado- perata og ni dili genza , preleYando per il co ntroll o durante l' esecuzione dei cubetti di saggio, ed as- soggettandoli a prove di gabin etto, e consta tand o se il carico di rottura sta nel don1to rapporto col cari co di sicurezza messo a base d ei calcoli
.Completeremo le racco mandazioni di esecuzi o ne
a _,
di carattere
•g-eneral
<-e ag-g-iung-end
._ <..; .:_:o a tutto ciò che non bisog na lasciarsi indurre a disarmi precoci, e che Ya proscritto l'u so dell 'acc ia io come armatura interna , e p erm esso solo quell o di ferro o mogeneo do lce : che l'union e di tutti g li
elementigli uni cogli altri Ya preYeduta ri g ida, cioè rea lizzante un inca- stro, e ch e a tale previsione deY e corrispo ndere
un~abbo ndante qua ntità di ferro provYed ente ai mo- menti negativ i anc he là doYe per sempli cità di ca! - colo i mom enti positiv i s iano stati calcolati coll'i- potesi di un sempli ce ap poggio d' estremità: ch e
n on bisogna dimenticare la possibilità di inve rsio ne di seriso degli sforzi statici durante il p eriodo di
-namico, e ch e quindi in lin ea gen erale sarà a pro- scriY ers· i l'armatura comp letam ente ass imetrica d el- le nervature ed a evitarsi ch e ri sultin o zone no n mu- nite di ferri: che g li elementi orizzo ntali dove ndo serY ire di co ntrm·entam ento a i Y erticali , e Yi ceversa, o ltre al ferro occorrente pe r la res istenza propria ogni elemento do Yrà co ntenere quanto occo rre p er ri spon dere a tale uffi cio : ch e interessa ndo n
elle co-struzio ni ant isismiche an ch e il p eriodo oltre il li- mite di elasticità, cio è il p eri od o di s nen-am ento, l'an co ram ento dei ferri nel getto dovrà essere assi
-curato; oltre che dall'aderenza , da robu ste un cina- ture( no n da sempli ci spaccat ure a co da di ro nd ine), e se d el caso da veri sistem i di ganci
esba rre t ra- sve rsa li di ritegn o
:che si d eY e c urare quanto è più poss ibile la continuità d ei ferri , otten uta con abbon- danti son a pposizio ni e legature, co n unio ni a ga n- cio, co n uni o ni ad intrecc io, ed in q ualche caso co n uni on i a manico tto.
D~lle
va rie di sp osizi o ni costruttiv
eed organ ich e a consig lia rsi parleremo prendendo occasio n e dalla d esc rizio n e d el progetto che abb iamo l'o nore di pre- sentare. (Continua). ln g
. NOVELLI.L'UTILIZZAZIONE DEI GAS DI SCARICO E DELL 'ACQ U.\ REFRIGERA!\TE DI :\IOTRICI A
CO~IBUSTIONEI NTE R NA .
Allo stato attuale dell
'indu stria, sp ecialmente in seg uito alla pers istent e d
epression e degli affar i, è generale la tendenza ad eco no mizza re nell e spese
eda ridurre possibi lmente qu
elled 'ese rcizi o
.Così an·iene ch
emalgrado molti indu stri ali sia-
.no co nYinti della co m·eni enza di munire gli opifi ci e labo rato ri di sis temi perfez io nati di riscaldamen - to. essi non osano aff ronta re la sp esa, relati,·amente eleva ta , di una in stallazione apposita e si accon
-tentano il più d ell e volte di mezze soluzio ni , le quali , pur cau sa ndo un a non irril eYante sp esa d'eser- cizio, non raggiu n gono lo sco po. Eppu re, se vi è un cap itale b en impiegato, si è cer ta mente quello s peso o nde rendere più sa no e g radito il sogg iorno n ei labora to ri; p erchè l 'operaio ripa rato dall'in- flu enza d egli agenti esterni SYi luppa magg ior atti
-Yità, co mpe nsando larga mente le spese in contrate.
Data la quasi generale livellazione d ei sa lar i pro- cavota d alle o rganizzazioni operaie e la se mpre più inten sa co nco rrenz a, si è costretti a cerca re di ri- durre le spese d' esercizio negli altri capitoli , com
equ ell o d ell a fo rza motri ce, dell ' illuminazion
e,ecc . In
. queste con dizio ni , l'impia nto di un riscalda- mento razi o na le, combinato al caso con un buon sistema di Y entil azion e, può au mentare sen sibil- mente la qu antit à
ela qual ità d el prodotto Jay o rato, ciò che d onebbe esse re p reso in co nsiderazi one da ogni indu striale avvedut o .
Nel caso di impianti a Yapore, l'in stallazio ne di un ris caldam ento può far si
. senza grande spesa uti- lizzando una parte d el Yapore
·prodotto dalle cal
-dai e, quando no n si preferisca utili zza re il calore cont.
enuto nelYa pore di sca ppamento di motrici esi- ste nti, nel qual caso il re ndimento termi co dell 'im - pianto può esse re gra ndemente mig li orato ed in ce rti casi eleY ato a l punto da superare quello cli un impi a nto
equivalente co n motori
ccDi esel ».
~1a
anche nel caso -- assa i frequ ente nell a pi c- cola e media indu stria
-di mo ti:i ci a combu stione interna, si può usu fruir
edi un a no teYole quantità cli calo re, c he altrime nti s i di sperd erebbe inutiliz- zato .
S e s i consid ern che un caYallo Yapo re corri spon- de a e .a 636 ca
lori e-o ra, e che un buon moto re
<<
Diesel », qu ell o ch e dà finora il mi g lior r.
endi-me nto, co ns uma p ur sempre alm
eno 180g r. di pe- trolio cli un potere calo rifi co di
10000Calo rie p
erchgr .. non è difficil e ri co noscere ch
enei gas di scari co, e più ancora nell 'acqua refri gerant e, è con-
tenuta una ril evan te q ua ntità di calore, ch e d ipende d all a costruzion e dell a macchina e dal ca ri co. Stan- d o a i dati dei co struttori , il mo to re
«Diesel
>>con-
RIVISTA DI INGEGNElUA SA!\ITARIA
suma da
180a
250(1) g r. d i petrol io per caY a ll o
ef-fettivo
.li co nsum o di co mbustib il e varia a seco nda ciel ca ri co nelle seg uen ti proporzio ni:
CARICO: (2) 314 213 1]2 ri 3 114 della pote•1za effetti va motore a gas-luce IO 20 35 60 90 0lo più che a tutto
)) gas povero .w 30 5;i 75 100
.
carico.Diesel IO 20 30 55 80 ))
D 'altra parte, il calore s,·iluppa to nell 'i n terno di u n mo tore
«D iesel
nsi riparti sce all' incirca nell e seg uenti proporz io ni (3) :
trasformato in lavar:> indicato
» effettivo
)} " d'attrito e delb pompa assorbito dall'acqua refrigerantè
perduto nei gas di scarico e pa irrndi,1zione .
43-47 °lo 18 33 ))
10-25 »
27-37 )) rlì-29 •
~
ei mo tori a gas o ad
esplosio ne, le p erdite sono alquanto magg io ri e cioè di circa
25-30
% nei gas di scarico
.35-40
% nell 'acqua refri gerante.
Prendendo
·p er base il mo tore
«Di esel
n,cui è certam ente ri serYato il maggio r avYenir.e, per ogn i
caY allo cli fo rza a carico no rmale si potrà disporre di
circa 400ca lo rie nei gas di scarico, di cui alm
eno d ue terzi po trann o Y enir utilizzat i, e di circa 5
roCal. nell'acqua refri gerante, che po tranno Y enir utili zzate pressochè totalm ente. La t emperatura d ei g as di scarico d ei mo tori
«Diesel», c he co ntengono dal 5 al 9 % di acido ca rbonico e dal 6 al 14 % cli
ossigeno, y
·ariaseco ndo il carico, d a
400°a
200°;quell a dell 'acqua refrig erante no n deve superare
i550 -600 .
Calco land o ch
eil fa bbisogn o di calore, costi- tuito dalle perdite per dispersio ne, p
er localiindu- striali in condizi oni medie è di circa
20calo rie per mc. di locale, si ha che per ogni cavallo di forza si potranno scaldare compl essiYam
ente circa 140m
3di locale
.Il ri scaldam en to per mezzo dei gas di sca rico, può effettuarsi in due modi : facendo passare i gas caldi entro tub
i· disposti neilocali da scalda re, op- pure utilizzando i g as caldi p
er riscaldared
ell'ac- qua o produrr
evapore da sfruttarsi in seguito pel riscalda men to . In amb edu e i casi occo rre tener pre- sente che n
eigas di scarico so no conte nu ti Yapo ri
. solforos
i che in tacca no rapidame nte l'otton e ed il
ram
e,e ch
ein oltre col raffredd amento si co nd en- sa una parte del Yap o re co ntenuto n ei gas, il quale deve essere scarica to sotto fo rma di acq ua con- d ensa ta, mista a resti cli olio trascinati n ell o sca- rico .
La dilat azio ne d
ellecon do tte h a pure una g rand e importa n za, potendo raggiun ge re un mezzo ce nti- metro per metro
edinfine com·ie ne di sp o rre !'in-
(!) Dai progetti Sulzer.
(2) Gi:Ildner · Verbreummpmaschinen.
(3) Sch\\', Bauztg.
stallazio ne in modo che i gas p ossano esse re espor- tat i s ia diretta mente, s ia attraYerso il ri scaldamen- to, e
ciò sia perfac il itare la messa in moto, sia per permettere l 'e yentu ale pulitura e riparazion e del- l ' im. pi anto cli riscald amento.
A ciò pu ò serYire un a disposizi one co ns isten te in due y aJvole a fa rfalla collega te in mod o ch e un a sia aperta mentre l' altra è chiu sa . P er l'an
·iamentosi lascia scarica re il motore direttamen te nell 'a t- mosfera; ragg iunta la veloci tà di regim e, co n una se mplice manona si fann o passare i gas di scarico n
elsistema di riscaldam
ento. ~elcaso di utilizza- zion
ediretta dei gas s i pro lun ga il tubo di scarico fa cendolo passa re n ei locali da sca ldare
.Qu
estadi- spos izio ne ha p erò molti inco nve nienti; anzitutto n o n è rea lizzabi le c he in pochi casi poichè data l'al- ta temperatura d ei gas le perdite sono assai rile- vant i
equindi non si possono condurre i gas ch e a una piccola distanza dal motore.
Ino ltre il rumore prodotto dall o scarico p eri odico dei gas s i trasm ette p
ertutta la lung h ezza dei tubi ed infine i tubi Y enenclo fo rtemente ri scaldati, si ha nn o a temere p eri coli di incendio, di ustioni, non chè inquinamenti d ell 'aria ambiente dm-uti alla dist illazione secca di materie co ntenute n ell 'aria a contatto coi tubi . .l\ el caso in cui si utilizzin o i gas indirettament e, si in se risce nella co ndotta di sca- rico fra il mo to re
ela marmitta di scappamento,
oppure s ubito d opo quest'ultima, un generatore co- st ituito da un fascio tub olare attraY ersato dai gas caldi e circondato da acqua ch e così viene riscalda- ta
ed,occorrendo, trasfo rmata in ,-apore .
A ll' apparecc hio si attacca no le tubazi o ni ch e fan
-no capo ai co rpi ri scaldanti in stallati nei locali da se rvire coll'impianto od eY e ntualmente ad altri ap-
parecchi p er scaldare la co lla, apparecch i di co t- tura a vap o re, ecc
.P er il ri sca ldamento di locali , e semprech è l' e- ste nsio n e e la disposizi one dei locali lo perm
etta, sidarà la preferenza al sistema ad acqua calda ch e funzi o nerà sempre più regolarmente del s istema a vapore . E sso ha bensì l ' inco m·eniente di richie- dere un a sup erficie radia nte circa
~più estesa, ma in compen so dà un calo re più uniform e e più g ra- d
evoleed a nche permette di on· iare ad un o d egli inco m·e nie nti più se ntiti di queste installazi oni.
uno dei vantaggi d elle macch in .
ea co mbustion e
intern a co nsiste in fatti in ciò, ch
eil m otore è sem-
pre pronto a funzi o na re
ela messa in mo to aYYiene
in poch i minuti
.Così s ucced e che il motore resta
inattiYo dura nte la notte e Yi
eneavviato pochi mi-
nuti prima dell 'arriY o d egli operai . In q uesto caso
i locali non hanno a ncora an1to il tempo di rag-
g iungere la temp eratura di regim e e g li o perai do-
v rebbero in comin cia re a lavora re in un locale fred-
do, ciò che n o n sa rebbe opportun o .
Rl\'lSTA DI INGEGNERIA S.-\N1TARIA
Con u
nimpia
nto ad acqua calci a si p
uòrim
edia- re a qu esto inco m
·eni ente in mo do assai semplice, se n
·enclosi di unaccumulatore cli ca lo re, costituito eia un serbato io d'a cqua ca lcia inserito n ella tub a- zione ciel sistema e ben protetto co ntro le dispersi o- ni cli calore. Durante
ilgiorno, quando il fabbiso
-g no di calore pei local
iè m
inore,i gas Y en gono utilizz ati p
erscaldare l'acqua del serbato io ch
eser- Yirà a sua Yolta , p
er riscaldarei locali al mattino prima d ell 'inizi o d
'.:'l laYoro.
A qu
estopunto no n sar;\ inutil
erico rdar
eche
. l'acquacalda oltrec
hè per il riscalda
mento degl i a
mbienti, p
uò sen·ireanche per altri usi; in fabbri
-che
dipaste alim entari per esempio p er riscaldare
A
..
p ompa,
edO Y e
c10no n sia possibile, occorre mu
-nire la co ndo tta cli un termom
etroonde poter in ogn i caso accertar i
chela temperatura dell'acq ua non superi il limite fissato da
lcos truttore d
ellamotrice. Natura l men te occorrerà fare in modo che anche nel caso in cui i radiatori Y enissero chiusì l'acq ua possa scai:icarsi liberam
ente.vo1endosi utilizzare i gas di scarico e l'acq ua re- frigerante, si possono fa re
-duein stallazio ni di- stinte, oppure co mbinarle in mod o che l'a cqua pre- Y entiyam
enteri scaldata nell'inYo lucro refri gerante d
elcilindro Y
enga inseg uito condotta al ge nera to- re d'acqua calda inse rito s ulla co ndotta cli scarico
.Co m
eco rpi radianti si adotteranno di preferenza radiatori in ghisa o tubi di ferro di cir- ca 6 cm
.di diam e-
s
tro, li sci, dispost i lungo le pareti ester-
ne,sotto i ban chi da laYoro,
ecc. Itubi e le stufe ad alette non sono raccorhandabi- li
,p erch è facilitano l'accumul a rsi dell a poh-ere la qua
ledis- secca
ndosotto l'a- zio
ned el calore può dar luogo ad inqu
i-nam
enti dell'aria am-biente .
Schema d'nn impianto di utilizzazione dell'acqna refrigerante e dei gas di scarico di un motore
« Diesel " pel riscaldamento di locali. - A serbatoio d'acqua fredda -D cilindro del motore" Diesel • - V Valvole a farfalla combinate - ;\1 marmitta di scappamento -R riscaldatore tubolare-T !ermometro - S stufe o corpi radianti · r robinetti regolatori · s robinetti di scarico e di spurgo - a scarico d'aria.
Le applicazioni pra- ti ch
edei pri
ncipiso- pra enuncia
ti posso- no naturalm ente as- sumere S Yariati ssime forme a seconda d ei
un essiccato io, ecc
.Disponend o il serbatoio ad un
liY
ell o p
iù bassodei co rpi radianti , la circolazi o ne si effettu erà naturalm ente co m e in un
termosifon~ordinar
io,se
nzabisogno di apparecc hi aus
iliari.L'utilizzaz
ioned ell 'acq ua refr
igerantepuò
effet- tuarsi molto p
iù facilmente. L'acqua ch
e escedall a ca mi cia ciel cilindro Yi
enei::accolta in un imbuto
eco ndotta ai corpi riscaldanti collocati nei locali per esse
n·i raffreddata e cari cata in seg
uito nei co ndot- ti di eli mi
nazione, ameno ch
eno n si preferisca
esi trm·i opp o rtuno di riuti
lizzarla.Anch
ein qu
esrocaso occor
rerà munire la condotta di un ro bin
ettocli scarico d
irettop er la messa in mo to, o nde eYitare ch e pel rigurg ito c he si produ ce all'atto d ell o ri
em-pimento, l'acq ua trab occhi dall 'imbuto ch
eserYe a raccogli ere
l'acq
ua alla s ua uscita dall'im·olucro refri gera
nte. Q
ualo ra i radiatori siano co ll
ocatiad un liYell o s uperio i;e allo sbocco d ell'acq ua dal ci- lindro, co nYe rrà
eJe,·are l'acq ua per m
ezzod'una
cas i, p er cui non s i può trattarne di casi specifi ci.
P
er non citare che alcuno fa i nu
merosi impianti di qu
estoge nere
fìno ra eseg ui ti
.ci sia perm
essorico rdar e qu ell o d ella stazion e di e]eyazion e di Cimi che fornisce l 'acqua p
er laci ttà cli Bukarest.
in cui i loca li delle m acchin
esono scalciati dai gas di scar ico di du
emo to ri
«Diesel
»,mentre l 'acqua refrigerante Yiene utilizzata per caldare g li uffi ci
el 'officina, annessi alla stazione
.: l'impianto di ba- gni per o pera i co n utilizzazio ne d
ell'acquarefrige- rante in un' o ffi cina a Com·
.eted il riscaldam
entocli un battell o d
esti natoalla nav igaz io ne sul mar :\ero, per m
ezzod
ell'acqua refrigerante ciel
moto~e «Die- sel
»sen-ente alla
propulsion~.(*) .
'.\
ferita puredi essere seg nalato, ch
eutilizzando i gas pe r il riscaldam
ento si dimi
nuis
cecli mo lto il rumore pro do tto dall o sca rico, ciò
chep
er motori (*) Impianti eseguiti dai Fratelli Sulzer di Winterthur.iUVIST.-\ DI l::\GEGNEIUA SANITARIA
in
stallati in localiab itati opp ur
esu b
att'.:'lli,
ecc.,
èmo lto d
esiderabile.Quando si abbiano parecchi motori, o motori po- li
cilindrici, si don
à ossen-areche lo scari
codi uno dei cilin d ri non possa introdursi in un'altra cilindro
cheper caso fosse fuori sen- izio
.Del i:es to, in linea ge nera le, col1\·ien
eaffidare lo studi o dell'impianto a spec iali sti, al co rrente d
eiperfezi
ona menti rea liz- zati in qu
esto camp o dell a tecnica, q uesti sol i sa- ranno in grado di g iu dica re, caso per caso, qual
esia la di sposizione più co l1\·eni
ente.Tf ' interll111r - Aprile 1909 .
Ing . C. A. Gu Luxo .
PADIGLIO:\E PER LATTA.:\TI ED
\S
JLOPER
BA~IBI.\'I.Col crescere dell
eindust ri
ecresce a nche la ne - cessità della fondazione di nuoYe isitu zioni ch
erendano agl i o perai p ossibi
ledi frequ en ta re le offi-
.ì\aturalm
ente chequ
esto fine, perchè siareal- mente utile, deY
e essereragg iunto, con m
ezzi Ye-ram
enteminimi; per ottenere un tale intento la miglio re sol uzione
alproblema
èquella di riunire i Y ari sen-izi domestici di un
gru ppo di famiglie e sbr iga rli tutti in form
aimp re aria colletfo·a
.Così ind
iYidualmenteY
erranno ridottele spese, p
oichèun p
ersona le unico basterà p
erpiù famigli
e,m en- tre s i anà raggiunto il ben
eficointento di d are a i Y a ri membi:i di una famiglia la massima indipen- denza, ossia la p
ossibilitàdi poter produrre, se n za incag li, seco ndo
leattitudini che
ognuno di
essipiù dimostra
.G na tale sol uzio ne offre p
erò, anch
e se ottenutain m
odo razional
e,dei Yantaggi ig ie nici no n pic- coli , inqua ntochè sarà m
oltopiù fa
ciledi m ante- nere soddisfatte le es igenz
esan itarie in tale m o do, che lasc iando ad og ni fa mi g li a libertà di proYYC- dere da sè direttamente . In questo ultim
o casopre- ,·arranno quasi semp1:e dei
concetti p
ersonali,d
elle .--- - - -- - - -- - - - . . . - - - -- - - - ·rag io ni cli economi
aI
1 ·
Y eduta fotografica ddi'edificio,
cin
elibera mente se nza a \·è re prèocéupazion
ep
erl'andamento
elo s ùluppo d
ellafamiglia
.E ' qu
e- sta una co ndizio ne ch
erende, pure
economicam
en-te, a nche grandi Y antagg i alla produzio ne indu- stria le, p
erchè è on
·io cheuno d
eicoe ffi
cientiche può diminuir
eil costo della mano d' opera,
certa- mente è quel
locli ridurre, al men o p ossibil
e,le spe- se g iornaliere cli un
afa miglia, rendendo t ut ti i m
embriattiù di
essa,liberi
edindip en denti
ep
er-ciò in co nd iz ion
edi p
oter produrre.
e qualch
eYolta dell
e condi zion i cli oppo r- tunità
edi com o di tà
chenaturalme nte in m
olti
casi, daranno risultati
contrari
, aqua nto
èritenuto siano
giu
ste esigen-
zeigienich
enel
l'or- dinam
entodi un a
fa-migl ia.
C
i
siamo g ià oc-
cupati, in
altre a nn a-
t
ciel n
ostrop
erio-dico. d
elle grandi
ccstruzioni di caseda pigione per in-
qui
lini , d
otatedi un
scrY izio un ico.
Costruzio
ni
comp
o- ste cli appartam
entidal più
al meno si- mili a quelli
ordina-ri, ma prOYYisti cl i
grande qua ntit à cli montacarichi e cli ap- pa recc hi cli
segnalazio n
e,in m
odoeia rend
ere com-pl
etamente superflua l'opera di una
personacli
ser-Yizio impiega ta
sp cialmente nell'appartamento.
Di ques te
costruzioni,m
olte sono
giàusate
con
·g
rande
soddisfazionein
,\mer ica, in I nghiltcrn1,
in SYez ia
ed inaltri paesi . Esse però no n
sono a n-
cora basteYol
ia rendere com
pleta men te libera la
massa ia, p
erchè con queste istitu
zioni
si pron ·edemo lto b
enea quanto h
arapporto co i
wri
serYizl,m a non
siprOYYecle cli
contro alla son
·eglianza
Rl\'ISTA DI INGEGì\ERTA SA ITARIA
d ei fig
liuoli.E' perciò che
in paesi e\·oluti,
n~1qual i anch
e ladon n a vu ole uti
lmentecollab o rare co n l'uomo p
elmantenimento d ella famiglia, si è pensato ad istituti ch e accolgano i bambini e ch
eli
Pianta piano terreno.
o:i I
• ... ~ ) J , , , •
r
'I I i j I I I I I :
a anticamera · b dormitorio per l'attanti . c soryegliante - d stanza soggiorno bimbi 2 e -3 anni • e dormitorio bimbi 2 e 3 anni · f yerand:i -g cncina · I guardaroba.
rico v,
erino temporaneamentenell a gioi:nata
.ossia n ell e ore che la madre cli fa migl
iaè obbligata di assentarsi dal
lacasa per portars
iall'impi ego
.r- --- --- - --- .,.
,, ,.
: \ ,' ~
Pianta piano primo.
! \ / !
' '
\
I ' ' I:
\ ,':
i~--~-~---~--- ---':.".==-:
---~-
--\------;'~--fi
---.... ----:---- ~
i---- - - .__ _ _
-·__,tf----'---- (1,f• ----~
- - < > - - - 1 1 , l f - -- - - - - -' __,_l
t - - -- - - --«'1-- - -- - - ;
r··"'Ì 1
i i i i r
rr r
o st:iuza letto personale· b vernud:i · c ripostiglio· d so!:iio e tenditoio
Di queste cos truzio ni ne sorgono o rm ai molt
is-s ime anche in Francia, ol tre ch e n ei paesi sopra- ricorclati
ela loro istitu zio ne trovò gra nde favore
tra il pubblico anche per altre ragioni, oltre a qu el- le elen cate
.Qu ella che forse magg iorm ente si impone è stata la certezza ch
ein questi rico,·e ri i bimbi ed
ilat- tanti, trovino le condizio ni più vantaggiose p er un o s
\·iluppo razi o nalmente moderno, quanto molro probabilm ente non p ot(ebbero troyare n ell' a mbien
-te famigliare, un p o' per ragi o ni
economiche,un p o' anche per v ecchi pregiudizi che diffici
lmenre possono venir tolti da lle m enti dell e person e
nonmolto col te
.E' pr.ecisamente
uno di quest i istituti che oggi presentiamo nella
nostra Rivista .
Come appare dalle grafiche l' edifizio non è m olto ampio, è es enzialmente ideato p er accogliere
nim-b
ie la ttanti di famiglie opera
ie.Tello studio d ell e p
iante èbandito qualsiasi spreco cl
iarea che p oss<:
rendere la costruzione più costosa, per q
uan to più di lusso
.Però esa minando, an ch e con massima attenzio- n e, lo sv
iluppo dello st
udio,si dev e
riconoscere che esso è completo in ogni particolare , co m e si ri ca- va che il proget tista volle cliYidere nettam ente g ìi a mb
ienti clell' istituzioneda quelli des tinati ad
abi ·taz
ioned el p ersonale.
Forse la profon dità data a
llesi
ngole stanze è troppo rilevante, questa soluzion e pu ò dare un dan
-n o n ei rapport
ie d,
ellan aturale illuminazione e d el rica m b io spo ntaneo dell'a mbien te ; va però osser- vato che si prov,·ide og ni stanza cli g ra
ndi apertu-re fin es tra te e ch e questa condizio
necorregge certo molto il possibile diffetto
.A
rchitettonicamentela costruzio ne s i presenta m olto semplice, p erò con li- n,
ea piaceYole.L' ed
ifizio sorge aBrenz, cittadina indust
rialedella Germania . R .co.
QUESTIONI
TEC NICO · Sf1 NIT11R IE DEL GIORNO
L'L\I PIEGO OBBLIGATO
RIO DE
ICO:\TT
\TORI.
L a
necessità di li
mitare il cresce nte co ns
umo del- l 'acqua nelle gra ndi citt à, ha condotto all'abolizio- ne d
elsiste ma cosidetto cli disc rez io ne, che portaYa un o spreco en orme d' acqua ed un a um ento cor- rispond ente d elle spese di funzio nam
entoe di sem
-pre
nuoYe pese da aggiungersi all e a
ntiche ed h a fatto rico n oscere ch
eil solo rim edio che s i possa opporre all'accr.escimento
eccessiYodel con sum o è l'impiegò obbligato rio ciel co ntato re.
L e
s~guentitavol e tolte dal laYoro di Pao lo W ol dt (Kom
.Rundschau) ne d a
nno la proYa
.RIVISTA DI INGEGNERIA SAl\ITARIA
T
.° Consumo per giorno e p er abitante d
iqualche città nel 1902
.con contatore obbligatorio seuz:i -contatore obbligatorio
Litri Litri
Berlino 78 Amburgo lJ.+
Breslau 83
Zurigo213
ì\ [agdem b urgo
89 Li.ibeck 242
Stetti no 68 Francoforte s/ m. 162 Charlotten b ourg 76 Ausburgo 246
L
ipsia 68 Barmen 193
K
iel62
vViirzbourg 230
P
ose n
,) ,., IOrb er ha use n 178
P o tsd a
m57 C"nna l 9I
HannoYer 64 Hagen s/ vV. 130
Hai berstad t 6-
JSoest 196
2.0
A :\Iagdemburgo, d opo l'impiego obbliga- torio d el co ntato re (1879) il cos um o m ensile mas- si mo che s i era e leYato a 68 4000 mc
.nel 1879, scen- de n el l 82 a 338000 m c.
3
.0A Brnmberg delle esperienz e compa
rative fat te s
ud eg li stabili separati danno seguenti n--
sultati :prima dell'obbl. contatore stabi
le a
4267 mc
.b 4981
))e
6398
))d -
19883
))e 11125
))I 58.+ 8
))g 3,)1 4 ))
h
36431 ))
i
46t o ))
J 6085 ))
Il co n su mo totale an nu ale è :
dopo
2864 m c.
933 )) 684 )) 818 )) 3132 )) 2
4931619 9794 456 4048
)) )) )) )) ))