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DI INGEGNERIA SANITARIA

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(1)

ANNO V, . II. TORINO, r0 Giugno 1909.

RJv'I~ll\ ~ ~ A A ~ A A

DI INGEGNERIA SANITARIA

È riservala la proprielà lellerarùt ed arlistica degli articoli e di- seg11i p11bblicali mila R1nSTA DI lKGEGNERIA SANITARIA.

MEMOl\IE 01\IGINALI

CO :'\CETTI

INFOR~fATIVI

DI lJì\ PROGETTO DI CASA D'.- \BlTAZlO NE CIV1LE DA ELEV . .\RSI I N CITTA

CO~IPRESA

lì'\ ZO:-.JE

SIS~lICHE.

Per abito mentale oramai invalso, di fronte ai più grà,-i e complessi problemi l'intelletto nostro ricorre tosto per la soluzione al sistema di minuta analisi, guidata dalle nozioni elementari note ed a noi famigliari; e tanta è la fede nostra nei princ:ipi' fondamentali della scienza, che oYe ci sostenga la persuazione cli non poter essere incorsi -in errori nel- lo SYolgere ed applicare tali principi, le conclusioni alle quali per tal mezzo pen-eniamo sono da noi adottate integralmente, senza timori, in tutta la lo- ro estensione.

Non è quindi a stupire se, mossi da amor di pa- tria e da pietà fraterna, indotti, dalla sua importan- za pratica e dall'interesse scientifico, ad occuparci ciel problema della stabilità delle costruzioni sog- gette a scosse sismiche, abbiamo domandato alla logica scientifica gli elementi essenziali della riso- luzione della questione, e alle risultanze della nostra .analisi abbiamo informati i criteri che doYevano guidarci nel progetto di un e_difizio eia erigere in re- gioni soggette a forti terremoti, anche là dm-e tali concetti poteYano sembrare arditi, e non troYare il consenso della maggioranza.

Abbiamo naturalmente iniziato il nostro studio

(1 )

con un'esame degli sforzi s,·iluppati nelle membra- ture di un fabbricato dal moto tellurico scomposto nelle due componenti caratteristiche della scossa on- dulatoria e dell::i. Yibrazione sussultoria : e la ricerca metodica delle forze agenti e delle loro azioni defor- matrici ci ha indotti a riassumere le cause determi- nanti della roYina di una costruzione, o tendenti a produrla, nelle sette seguenti:

(r) Vedi Atti delle Soc. degli Ingegneri ed Architetti di Torino - Fase. 1-2 - Anno 1909 - Lettura del 1° Febbraio. .

1 )

azione generica di disaggregazione e disu- nione;

2)

sforzi di flessione, di torsione, di taglio, di tensione e di compressione generati dal contrasto della forza_ scotente e della forza d'inerzia, o dal di,·erso grado di elasticità degli elementi, o da asin- cronismo nei moYimenti delle Yarie masse;

3) incrementi dinamici degli sforzi statici esi- stenti;

4) cedimenti ineguali delle fondazioni, o di- slocamenti delle stesse;

5) rcYesciamento di elementi verticali isolati o già staccati;

6) liberazione dagli appoggi di elementi oriz- zontali non ritenuti;

7) rovesciamento di tutto il fabbricato.

La-natura di parecchi degli sforzi nel modo pre- detto orig-inantisi sotto l'azione dellè vibrazioni si- smiche,

è

tale da indurre

~ senz' altro '

all'ostracismo delle costruzioni murarie ordinarie,

molto

sensibili all'azione di disaggregazione, inadatte a sforzi di flessione, torsione, taglio e tensione, sensibilissime ai c€dimenti, pei:mettenti cadute e rovesciamenti.

Rendesi im·ece evidente. la necessità assoluta ed indeclinabile di un 'ossatura collegata, staticamente indeformabile benchè elastica, munita di fondazio- ni ampie e rigidamente unite, capace di sopportare col dovuto margine cli stabilità i vari sforzi cui de- Ye venire assoggettata, aYente una base proporzio- nata al suo peso ed all'altezza, chiusa con pareti perimetrali ed interne ad essa Yincolate, e termina- ta in tutti i particolari in modo che niuna parte pos- sa staccai:si dall'insieme. Allo stato attuale della scienza e della tecnica e pratica costruttiYa tre ma- teriali soli ci sono noti come idonei a costituire lo scheletro essenziale di un fabbricato rispondente ai requisiti precedenti: il legno, il ferro, ed il cemen- to armato.

Nella costruzione in legno rileYansi parecchi gra- Yi incom·enienti. Se il fabbricato è tutto completo in legno, il pericolo d'incendio assurge ad impor- tanza Yeramente inquietante, che l'uso di sostanze ignifughe (costosissime) non sempre

è

sufficiente ad eliminare : i cliver~i gradi cli secchezza e di umi- dità degli ambienti interni e dell'atmosfera presto

(2)

RIVISTA DI INGEGNER!.-\ SANITARIA

contorcono i tavolati,

e

producon

o

fessure

:

il tarlo,

e

l'umidità mettono in dubbio

una lung

a conserva- zione d

ell'opera: le chiodature e le incallettature

col tempo

e

col rip

etersi delle defo

rmazio

ni elastiche

si allentano in

evitabilm

ente, o

nde

l'unione fra

le va-

rie parti diminuisce, e

la stabilità

d

ell

'insiem

e

de- cresce sensibilmente:

ed infine

l'ig ie n

'e

non può essere rispettata che con una pulizia accurat

issima, che

da lla natura dei materiali è resa

molto

difficile.

S

e invece lo

scheletro in

legname

è

ri

vestito da

o-

p

ere murarie

(cos truzio ne baraccata) il m

o

no

liti

smo

viene a

mancare completamente, e

le

prim

e

scosse dissocian

o

notevolmente i due elementi; su

l compor- tamento

dei materiali compres i fra

l'intelaiatura,

i quali aumentano

g

raYem

ente la

massa,

non

si può fare c he un assegnamento molto

ma

molto relativo

,

e per di pit'1

le

parti

resistenti,

prese entro l'imbotti-

tura,

sottratte all'influ

enza benefica dell'aria,

sp

esso

vanno soggette all'infracidimento ed alla putrescen- za,

e

perdono og

ni

resistenza senza ch

e n

e appaia traccia visibile

: l'iniettare

il legno con

di

sinfettanti è costosissimo, e spesso

non

ragg.iunge

lo

scopo.

In tutti

i

casi la costruzio

ne in legno non

conse

nte

praticamente elevate resistenze, nè si presta a note- vol

i

comodità d'abitazione o d'uso

, e

perciò

la sua

applicazione non può essere

limitata che a

fabbri- cati di piccola imp"ortanza.

La cos

truzione in ferro si

prest~

i.

ndìscutibilmen-

te a raggiungere un alto grado di

resistenza

senza gran

di

mas

se, epperciò

è

idonea

all'esecuzione

'di

costruzioni importanti. Disgraziatamente essa non può fornire da sola (a meno di g

rave costo)

un fab- bricato comp

leto:

e se

la

si associa al

legname

le s

i

estende

una

gran parte d

egli

inconvenienti già citatr per qu

esto, -se

la si associa alla muratura si hanno

inconvenienti

analoghi a qu

elli

che si veri- ficano

nel

sistema baraccato.

Indubbiamente

si po- trebbe

ideare

un tipo di costruzione tutta in ferro

, d

ove i pilastri risultassero da ferri

sagomati in

chia-

yardati

, i solai da poutrell e per trav i maes tre e da ferri Zores (od

elementi analoghi) per tavolato, e

lè pareti da

lamiere

imbullonate

:

ma quale sarebbe il costo di fotto ciò? E più an

co

ra, che

cosa

ci

ga

rantirebb

e

dai di

sast

ros

i effetti di un in

cendio al

imentato

dai mobili

interni? Come si

combat- terebbe il p

ericolo

della rugg ine, speci

e

n

elle par-

ti nascoste, nelle c hiodature,

nelle

uni

o

ni, n

egli

in

croci,

nelle parti più esse

nziali

dello scheletrn?

In

qual m

o

do s

i

rim

edierebbe

all a terribile

sono-

rità di

un

a tale massa elastica di ferro, come

si

di- minuirebbe l'ecc

esso

d

elle

vibrazioni,

come si im-

p

edirebbe la

trasmission

e

termica attraverso qu

el- l

'ottimo conduttore m

etallico?

Annegando p

roba-

bilm

ente

tutta la massa d

ei montanti e

d

ei

solai nel

calcestruzzo (il rivestimento in

cotto servirebbe solo

co

ntro l'incendio, e per di più, stando alle prov

e,

an-

che con poco

felice risulta to), ed

eseg

uendo

le

pareti con riv

estimenti di lamiera stirata.

Ma tutto ciò è in rea ltà quas

i

del

ce

ment

o

armato primitivo

,

scu- sabile so lo se la ghiaia

e la sabbia difettano sul

p

osto e

prese

ntano

un eleYato costo di trasporto, ovvero

se Yi

è

una

ur

gente

necessità di rizzare

lo

scheletro

co

n sp

ecialissi

ma

celerità. Poichè

natural- m

ente,

il ferro

reggendosi per se

solo, se vengono preparati in anteced

enza

tutti i pezzi il nion tagg io ne

è

ce

lere,

senza bisog no di preparazio

ne

di ar- matura,

e

senza

necessità

di stagionatura: il riv

esti-

m

ento

restando indipendente può

essere consecu-

tivo,

e

farsi

nei piani inferiori mentre in

alto prose- gue la formazione d

ello

scheletro

.

* * *

Questi riqiJtati, che il ferro non raggiun

ge

se no n

unito

al calcestruzzo,

e

co

n

un un costo

ele-

vato, il cem ento armat

o

realizza più agevolmente e p

erfettamente,

con molta maggior

economia,

p

er- chè il

calcestruzzo in

esso non compie solo

un uffi- cio di protezione, ma Yi

ene

utilizzato pe r reag ire agli sforzi cui

è

adatto

, ed il ferro Yi è

disposto ra- zionalmente

nella quantità, nella forma e

nella po- sizio ne nelle quali può fornire il massimo

effetto.

E'

indubb

io infatti che un buon

calcestruzzo no

n ha a t

emere i

pernicios i effetti di alcu

n

intimo lavo- ro

di

disagg regaz

ione, e c

he d

ebitamente e

razionai.:.

mente rinforzato con ferro acqui

sta resistenze gran- di

ssime a sforzi di fl

essione

come di torsione, a sforzi di taglio come di tension

e, ed aumenta

an-

cora g

randem

ente

la propria attitudi·ne, g

ià elevata,

a reagire a forti sforzi di compression

e. Il ceme

n- to armato, ben progettato

e coscien

ziosam

ente ese-

guito, n

el quale

s

iansi

a\-ute

cure

special

i

n

elle

ri~

prese dei lavori e non si

sia trascurato nulla di

quanto razional

e

p

el collegamento

d

elle

varie parti,

realizza effettivamente

il m

onolitismo

di tutto

lo

scheletro. Come mon

olite,

non ha

a

tem

ere

dai ce- dime nti delle fondazioni, (le quali d

el

resto possono agevolm

en.

te fa_rsi b

en

collegate fr

a.

di loro), poich

è

oYe il

terreno cedesse su di una

zona ri

stretta

il cà- rico relatiYo tenderebbe

subito a

distribuirsi su tutte

le altre fondazioni; ed inoltre,

p

er la

noteYole ela- sticità d

ell'

insieme, possono esse re co

nsentiti pic- coli

cedim

enti

di alcun

i

pilastri

s_enza

indebolim

en-

to dall'in

sieme.

P

er il

collegamento che

ogni parte

h

a col rimanente,

no n

so

no a temersi n

è

rm-

escia-

menti

,

nè cadute

:

il

ribaltamento

di tutto il fab- bricato n

on

p

otrebbe esse

re co n

sentito

che da un

errore

di progetto, perchè è sempre faci

le

il tro- yare un rapporto fra p

eso,

altezza

e

base, in

g

uisa

che

anche con

scosse

fort

issime la

vertica

le

d

el ba-

ricento no

n esca

mai da lla base

.

Gli in

crementi di-

namici degli

sfo

rzi

alt

ro

no

n ri

chiedono,

d'altra pa

rte,

che

la previs

io ne di un maggior carico, o ciò

'

RIVISTA DI iNGEGNERIA SANITARIA

che equiYale,

un abbassamento dei carichi di

sicu-

rezza

.

Due grandi Yantagg i prese

nta

in

o

ltre

il ce

mento armato

:

che la d

ebolezza sua cli fron

te a qualche

sfo

rzo Yi

ene

facilmente rivelata

anche

ad

occhi inc-

do

istantan

ea,

ma lenta

e g

raduale, sì da facilitare

1:>.

fuga.

E' dunqu

e sempre

possi bil

e

l'ottenere col cemen- to armato uno scheletro di fabbricato paragonabile ad una scatola p

osata sul terreno, scheletro ch

e

COSTRUZIOèlé f\11Tl515i:'11 CPI d u>o 01 f\81TPIZJOèiE CIIJILE

' - ·

PI F\èff PI '~

PIAè!O TERR.UIO t SOTTéRRF\?-lél

o

... c :r: .,,. :tl·::I ;~ ::'.'.l ·:~o · '=-:;:olc:oED ..,,,

1

11:.

A :r::c~ ~

Fig. r (Scala r :200)

sperti da

apparisce

nti fessurazioni,

le

quali però n

o

n rapprese n

ta

no ancora un pericolo irnminen te

,

p

erchè

prece do n

o

m

olto

n

oteYolmente

il periodo di sfasciamento

: e che

in

og

ni

caso la caduta di un'o-

p

era in

cemento ar

mato

b

en es~guita,

non

è

mai

non

soffra nè

nel

suo interno, n

è

per

le inflessioni ·~

p

er

g

li

sforzi di tag lio prodo tti dall

e

scoss: ondula- torie, nè per g

li

urti e

le cadute

ge

nerate

dai moti

sussultori, nè

per

il

comportamento della propria bas

e cli appogg

io : non sarà qu

estione che di disposiw

~

~

(3)

i6~ RÌV~ST A DI iNGEGNEHIA SANIT ARÌA

zi o ni, di

dim

ens

io

ni, di quantità: no

n

es isterà a

ltro limite c

he quell o

della con

ve nienza eco

nomi

ca

.

E ch

e l'

a ffermazio

ne

no n sia g ratuità, b

ensì legittima

, è pro

Yato dai fatti,

così in merito a lle qualità resis tenti d ell o s malto ce

menti

zio a rn ;ato di buon ferro o mo- gen eo, com

e

p er la s ua

n

ote,-o

J

e compattezza, e p <' r

la

resis tenza ag li

urti, e

p er l 'e levato grado di ela- sticità,

e

p

er

il

buon

co

mp

o

rtamento

an ch e su fon

-

d azio

ni

catti ve

:

il num ero

d'

ese

mpi

ch

e

si p otreb- b

ero cita

re è illimitato

.

No n

mancano neppure

le p rove tang ibili , complete, irref utabili di

resisten

za d

el

ce

mento

armato al feno men o compl esso dell

a

scossa tellurica

:

a S an Fran cisco di Ca

li

fo rn ia , a F avell o ni Piemo

nte,

a

Reggio,

a Vill a S. Giova nni , a l\'l essina, o nrnque si ha una costru zio ne di tal si- stema, talvo lta an ch e solo se n e esisto no d ei solai

p

oggiati su

muri

o rdin ari , la costruzi o ne

resiste,

o ttimam ente, in m ezzo alla rov ina ge

nerale.

Vi sono an ch e

d

ei paragoni co

ncludenti:

a Messina esisto-

n

o quattro serbato

i

di acqua

p

o tabile,

tre di

costru

-

zi o

ne muraria

,

uno

in ce me

nto

armato: quelli nel-

l'alba d

el

28

Di cembre

,-engo

no ra si al suolo; qu e- sto sussis

te

tutto ra.

·

La resistenza co

mpleta del

cemento armato al ter- remoto è

dunque

irrefutabilm ente accertata.

Si d eve fo

rse temere una durata breve p

er le opere

di tal

sistema? Il calcestruzzo co l tempo mi g liora sempre

le sue

qualità,

le intemperie,

n

è l 'umi- dità, nè il fu oco più intenso hanno presa s u di esso ; contro di esso

le

lo ro azio

ni distru

ggitrici si spun- ta

no,

più e

meglio

che co

ntro

una pi etra. Il ferro sottra tto al perico

lo del la ru

gg ì

ne

dall a reazione alcalina del ce

mento,

ed all 'azio

ne snerv

atri ce d elle alte tempera ture dall a ca tti va co nducibilità termica d

ell'invo

lucro p rotetto

re,

co nse rva p

er l'e

ternit à

le

sue qua lità resis tenti : il timo

re che

l'oss

idazione

fpsse co nsent

ita

dall e fess urazioni è ormai di strut- ta da

lla

con sta tazion e d

ei fatti: n

eppure

la

p aura

di

una

lenta cr

is taliz zazi o

ne

pe r

Yibrazi

o

ni

ha fon- d a mento, p

erchè

la massa del calcestruzzo diminui- sce

l'a

mpi

ezza d

elle defo rm azio ni , e ne a ttuti sce

la

ra pidi tà,

e

co n ciò elimina tal

e

p

eri

colo compl

eta- mente.

Non pu ò es

istere n

el cemen to arm a to a

llent

a-

mento nelle giunture

;

no

n vi è ch

e

bassa di spersio-

n

e di cal o re, e solo la son o rità, b

ench

è minima di fro nte a g uerl a d

el ferro, è

un po'

el.~Yata

se no n si provved

e

co

n di

s posizio ni o ppo rtun

e.

E p o

ich

è

null

a s i o pp o ne a

ll

' impiego del ce mento a

rma

to, neppure

la

ragio ne econ o

mi

ca, p

erch

è, propo rzi o-

ne fa

tta d elle sue q ualità,

il

beto

n

a rma to è esse

n-

zialm ente econo

mico

, la

logica scientifi

ca ci a

ut

o-

rizza

a dire

che

cos tru endo un o scheletro in cemen- to a rm ato,

e

co

mpleta

ndo lo

e

riYestendo

lo opp

o rtu- n a

mente,

si po trà seni pre ottenere un fabbricato re- sis tente all

e

scosse più v iolente, senza d O\·

er im-

p o

rre limi

tazi o

ni

di alcun ge nere, o ltre di q uell

e

p ro Y

en ien ti dalla

prati cità dell 'esecuzione, e

dalle

legg i dell a stabilità .

N"

o

n

es isto no n eppure g raYi diffi

co

ltà di calcolo :

se le calcolazio ni,

esatte, o

molto approssimative , ri g idamente teori ch e

o

q uasi, sono co mplesse ed ardu e, esisto no sistemi di Y

erifìca

di stabilità a p- prossim ati per eccesso e s uffic ienti a po

rgerci la

tranquilli tà asso

luta.

Interpretando quindi co

n

g iusto criteri o

le

co

n-

clu s io ni cui siam o g iunti, rispettand o acc uratamen- te

le

no rm e ra zi o

nali

co rrispo ndenti alla natura dei feno meni c ui

le cos

tru zioni p osson o venire asso g

-

gettate, anche in p lag he sismiche potrem o eleva re senza tùnore qi1 altmqu e fabb ricato con qualun que dim ension e, per qitalunque destina:;;ione, e con qua- lun que carico, ottenendo semp re e ditraturo alm eno il v oluto gra do di stabilità,

naturalmente nei limiti

della realtà, e co mpatibilmente coll a

n

atura del ter- reno

.

La viol enza dei fe

no

meni tellurici,

la g

randiosità dei

loro

effetti no n deve tra ttenerci ed intimidirci più

di

qu a nto

l'impo

n ente g randiosità d elle g

randi

tempeste e le irruenti Yi olenze d ei

flutti no

n abbi ano mai tratte

nuto l

'

um

a

nità

da

ll'affidare al

mare pic- cole

navicelle ed imm

ensi piro scafi , studiandos i solo di dota rli delle qua lità oppo rtun e p er res isterv i, e riu scendoYi purchè

ri

sp ettand o le necessa rie pre- cau zio

ni.

P robab ilm

ente

le fo rze sismich

e

son o an- cora più deterrnin ate e calco labili di q uell e d ell e o

nde

d el mare

:

ciò ch' è p ossibile s ul

mare

d

eve es-

serl o sull a ter ra, e l '

unica

preca uzio

ne

imp o rta nte, p erch è n o n falli scan o le prev isio ni, è quella di sce- g

liere

co n cura il terren o che d

e,·e sen

·ire di b ase a l costru

endo edifizio, come

per la naYi g azi o ne

un

vascell o no n an drebbe in preYi sio ne di tempesta a s ituarsi

nel

bel mezzo d

ell

e scogliere.

Constata to così, seg u

endo

lo sch

ema

di una n'ra dim ostrazio n e m': tematica, ch

e,

p artendo d all 'e- sa me degli sfo

rzi

p rodo tti dall e scosse di terremoto, si d

ebbon

o proscriYere

le op

ere

murarie

us uali, per- ch è inadatte, a nch

e

se ben eseguite, all a resis tenza:

ch

e la

costru zio ne in pu ro legn ame è in comoda , e tro ppo in cendiabile ,e di tro ppo breye dura ta; ch e la costruzi o ne b araccata h a un a stabilità b asata sul- la prese

nza

di

un

o scheletro interno in leg name, che

il

te mpo priva rapidamen te dell e qualità resistent

i,

senza che s i possa rimedia rv i, o sostituirlo ; ch

e la

cos tru zio n e in fe rro n on pu ò ch

e

accompag na rs i a muratura od a leg

na

me, e resta soggetta ai pericoli d 'in ce ndio, al deperim

en

to p

er ossidazio

ne, a g li in- co n ve ni ent

i

dell a sono rità

e-trasmi

ssione termica, a

men

o di trasformarsi

in

una specie di ce

mento a

r-

mato, e

ch e è in og ni

caso

assai costosa

: ed infine,

ch e all o stato a ttu ale d

ell

e cog nizio ni prati ch e e tee-

RIVISTA DI I;\IGEGNERIA SANITARIA

: I

. . ·

(4)

Fig. 2 (Scala 1:200)

DDDDDOODD

000000000 000000000 000000000 000000000 000000000 000000000 000000000

DODDDDDDO

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FC~DPlZI02ll

l'.L PJl\i!O TERRrno E Di5PO:ifllOZ1Cj[ l

~ ~ 7 :;:<J ~

IA

I i I

Fig. 3 (Scala 1:200)

Ing. NonLu - CONCETTI l:l\FORi\'lATIVI DI UN PROGETTO DI CASA D'ABITAZIONE CIVILE DA ELEVARSI IN CITTÀ COMPRESA IN ZONE SISMICHE.

Rivista di Ingegneria Sanitaria, Anno V, 1909 - N. r I

Riproduzione vietata.

(5)

i6-t RIV~STA DI l~GEGNElUA SANITARÌA

RIVISTA DI INGEGNERIA SA.NIT ARIA

niche è

il ce

mento

armato

l

'elemento più adatto p

er

q

uali

resistenti, per durata,

pe

r

mi

nor

costo re-

lativamente ai risultati ed

al

la conservazione, non

resta che a

vedere

il mi

gl

io r modo di

u

sare tale for- tunato sistema

costrutti,·o, e

quali precauzioni

sono

da ad

opera

rsi perchè rispon

da al s

uo scopo .

Poichè in

ogn

i

elemen

to d

cli' ossa

tura

,

anche

in

q

uelli che staticamente

ne fossero

esenti, s

i posso-·

no

sviluppare sotto l'azione

dinamica d

ella

scossa sforz

i

d

i

tensio

ne e

di tagli o,

ed in

ogni

caso

sem- pre es iste, sotto

l

'azio

ne del terremo

to, uno sfo

rzo in

timo

di disaggregazione,

sarà da porsi

molta cura

nell 'esecuzio n

e

dell'impasto

del

calcestruzzo, in guisa

che

questo

goda di un

'e

lernta compattezza e

;

rui

sca

di un

a discreta

resistenza

a strappo

ed

a

re-

scissione.

A

tale scopo

è indispen sabil e

che

ottime sian o le qualità

della ghiaia e

dell a

sabbia, non

troppo gros- sa

la prima,

non troppo fin

e la seconda, non

pro-

venienti

da rocc

ia friabile o schistosa, n

o

n

co

nte- nenti me

nomamen te

materiali

sa

ponacei

co

me tal- co

o

grafi

te,

monde e

pulite di

lim

o

e di

sostanze or- ganich

e,

r

idotte

tali con grigl

iamento e lavaggi in

acqua

corrente,

se

no

n tali in o

ri

g

ine.

Si n

o

ta

come ghiaia e sabbia ottima possa

no agevolmente r

ica- varsi

là dm·e

non esistono naturalmente, mediante

fran

tumatrici e macin

atri ci,

mosse

da moto

ri

a scop- pio o da

locomobili

:

la

scabrosit à anzi

delle loro

superfic

ii

di

frattura artificiale

è ca

usa di

un

unione

nell a méissa del calcestruzzo (naturalm

ente

co

n una

buo

na esecuzione) ch

e

d

à all o stesso

un

a resist

enza notevolmente

sup

eriore

a q

uello

formato con gh

ia- ia e

sabb

ia naturale. ~

oramai anch

e

sfatata la pre- ven zio

n

e che nei primi tem

pi

s

i aveva

contro

l'uso

della gh

iaia e sab

bia

d

i mare

nella formazione dcl calces

truzzo: nessun

inconveniente ne deriva, anzi si è

in generale magg

iormente sicuri

d

ella purezza

del

ma

terial

e, e quindi

del b

uon esito

del getto.

Kel

dilagare attuale di

cementi di

ogni qualità e p

row

n

ienza non sa

rà inop

p

ortun o il rico

rdare

clw condi

zione

prima p

er ricavare

un

bu

o

n

smalto

si

è

l'adoperare

un ceme

nto

di qualità o

ttime

p

er

co

m-

posizione,

per ma tu

razion

e,

per temp o

di

presa :

·molta severità occorre nell'esiaere ::> che siano

ri- spettate

le norme

orma

i e

ntrate nell '

uso comun

e

per l'accettazio

ne dei

materi

ali agglome

ran

ti

. Noi

crederem

mo che,

anc

he

co

n

materiale otti

mo, con- ,·enga elevare alq

ua nto

le

dosature

u

suali, tanto più che

di ciò si potrebbe

tener il debito conto elevando correlativam

ente i caric

hi di

sicurezza;

ciò app

un

to

nell'intento di ottenere

nel calcestwzzo una

maa-

gi or~

resistenza alla disaggregazione.

In ogni ca ~

considereremmo come

limite minimo

asso

lu

to

la d

o- satura

di chilogrammi 300

di buon

ce

mento per

metro

cu bo di impasto

in opera.

.Ma

prin

cipalmente no

n

va

dim

enticato

che

ele-

mento essenziale

p

er

le buon

e

qualità di

un

calce- struzzo è una

man-ipolazione

accurata

: consiglia-

bil

e la mescolanza a secco del

cemento

colla s;:ibbia,

poi l'aggiu

n

ta d

ella g

hiaia,

e

poi inaffiamento gra- dual

e,

no n

eccessivo, e

b

en di

stribuito

.

Il

mescolamen

to dei materiali

va fatto con cura, ripet

utamente,

se a

man

o

:

d

eve

scegli

ersi

co

n

mol-

to

critèr

io il

sistema meccà

nico, se lo si intende

di fare

co

n m

escolatrice

a

motore,

perch

è

parec- chie di q

ueste

macchine, inv

ece

di otten

ere un im-

pasto

perfetto, lo di

ssocia

no

nei due

elementi

sabbia e g

hi

aia

per

ca

usa

d

ella

differenza

di

p

eso. L

a

mes-

sa in opera poi va accudita in modo

ecce

zionale:

n

o

n

solo si

deve

aver cura

di rispettare le di

sposi- zioni

di

progetto per quanto

rig

uarda

l

'armat

ura interna in

ferro,

ma essenzi

alm

ente

si d

eve

compri- mere e battere senza

economia l'impasto,

far uso

d1

latte di cemento atto

rn

o ai ferri,

e

n

ei punti d'in- crocio o

dm·e risultano

esil

i g

li

spesso

ri

d

el

getto, si

deve inumidi

re previamente l'amatura in leg

name

acciò

che l'assorbimento

di ques ta non

la

sci troppo asciutto il beton, si deve

in

affi are

il

getto

per qual-

che tempo

d

opo

la sua

ultimazion

e

quando è espo- sto a

ll'

aria lib

era ed

al calore solare, s

i deve es-

senzia

lment

e (cosa importante n

ei p

aesi meridio-

n

ali) sos

penç!ei·e

og

ni lavorazione nelle

ore

troppo

ca

lde,

perch

è un

a presa troppo rapida

,

qua

le

si ef-

rettua

coll

e

grandi temp erature, togìie ogni resi- stenz a al

calces

truzzo, più

che un

ritardo

di

presa

p

er fatto del

gelo, e

non v

i

è più possibilità

di ri-

presa ri

paratrice.

Grandissima attenzi o

ne

si es

ige nelle interruzioni e

riprese dei

lavori: anzitutto si

deve sempre curare che esse abbiano

luogo in

punti di sforzo minimo

,

dove sia

p

oca

l'

azio

ne degli

sforz

i

di tensio

ne e tagli

o, ove abbo

ndi

il ferro, e s

ia

massimo lo

spesso

re del calcestruzzo: seconda- riame

nte

saranno consig

liabili i

g-iunti

non orizzon-

tali

n

è Y

erticali, ma

inclinati circa a 45°,

in dir

ezio-

ne

p

erpendicolare alla componente di

tensione

del

taglio: le faccie di interru zione non

d

ovrann o essere pian

e,

ma scabre, od add

entellate;

la

loro superfi

cie dovrà

essere

cospa

rsa

di tronconcini

perpendicolari in

ferro, presi

·

p

er metà

lungh

ezza nel

getto, e fuo-

ru

scen ti pe r pen etrare

nel

nuoYO getto

per l'altra metà: e

prima di

riattaccare il la\'oro si dovrà

h- va1

:e

abbo

ndantemente la superficie

di distacco, poi cospargerl a di

latte

di cemento,

e

poi

b

attere con pa

rticolare abbondanza

il

calcestruzzo in

tal

e

punto.

A

nch

e

l

'armatura

pron·i

soria in legname esige

attenzione

e cura:

spesso

il

cattiv o

esito di un

get-

to dipende

d

all'iin

sufficienza

di rigidità del soste-

g

no provvi

sorio,

p

er colpa

d

el

q

uale

il calcestruz zo,

a p

resa

iniziata, s

ubisce cedimenti

o scosse, che pro-

,-ocano superficialmente

e

nell

'intern o

fessure ed incrinazioni che

g

li tolgono subito ogni

resistenza

a Aessione e

t"g lio: alt

re

Yol te

le

g

iunte

del

tavo-

(6)

r66 RIVISTA DI INGEGNERIA SANITARIA

là me, specialme nte p er essere stat e a lungo abban- donate all'azio ne altern ativa d

el

sole e d ell'umidità, di ve ngon o troppo marcate e lasciano sfuggire la parte più liquida e ri cca di cemento e sabbia d el- l'impasto, risultandone n el getto ca Y e rn osi tà in

-

quietanti

.

Insomma debbo n o

essPrc

ri sp ettate tutte qu elle buo n

e

n o rme d'

esecuzio

n e che ora mai so no ricono-

. sciute

indi sp ensabili pel cemento armato, e lo so no

tanto magg iorm ente nel caso in esame, dm·e il ca l- cestruzzo Yie ne sollec itato da sforz i Yariabili in po- sizione ed in nat ura, e riempie un u ffic io di impo r- tanza s uperiore all a no rmale . Onde sarà b ene l 'as- sicurarsi ch e n ella co nfe zione dello smalto siasi ado- perata og ni dili genza , preleYando per il co ntroll o durante l' esecuzione dei cubetti di saggio, ed as- soggettandoli a prove di gabin etto, e consta tand o se il carico di rottura sta nel don1to rapporto col cari co di sicurezza messo a base d ei calcoli

.

Completeremo le racco mandazioni di esecuzi o ne

a _,

di carattere

g-eneral

<-

e ag-g-iung-end

._ <..; .:_:

o a tutto ciò che non bisog na lasciarsi indurre a disarmi precoci, e che Ya proscritto l'u so dell 'acc ia io come armatura interna , e p erm esso solo quell o di ferro o mogeneo do lce : che l'union e di tutti g li

elementi

gli uni cogli altri Ya preYeduta ri g ida, cioè rea lizzante un inca- stro, e ch e a tale previsione deY e corrispo ndere

un~

abbo ndante qua ntità di ferro provYed ente ai mo- menti negativ i anc he là doYe per sempli cità di ca! - colo i mom enti positiv i s iano stati calcolati coll'i- potesi di un sempli ce ap poggio d' estremità: ch e

n on bisogna dimenticare la possibilità di inve rsio ne di seriso degli sforzi statici durante il p eriodo di

-

namico, e ch e quindi in lin ea gen erale sarà a pro- scriY ers· i l'armatura comp letam ente ass imetrica d el- le nervature ed a evitarsi ch e ri sultin o zone no n mu- nite di ferri: che g li elementi orizzo ntali dove ndo serY ire di co ntrm·entam ento a i Y erticali , e Yi ceversa, o ltre al ferro occorrente pe r la res istenza propria ogni elemento do Yrà co ntenere quanto occo rre p er ri spon dere a tale uffi cio : ch e interessa ndo n

elle co-

struzio ni ant isismiche an ch e il p eriodo oltre il li- mite di elasticità, cio è il p eri od o di s nen-am ento, l'an co ram ento dei ferri nel getto dovrà essere assi

-

curato; oltre che dall'aderenza , da robu ste un cina- ture( no n da sempli ci spaccat ure a co da di ro nd ine), e se d el caso da veri sistem i di ganci

e

sba rre t ra- sve rsa li di ritegn o

:

che si d eY e c urare quanto è più poss ibile la continuità d ei ferri , otten uta con abbon- danti son a pposizio ni e legature, co n unio ni a ga n- cio, co n uni o ni ad intrecc io, ed in q ualche caso co n uni on i a manico tto.

D~lle

va rie di sp osizi o ni costruttiv

e

ed organ ich e a consig lia rsi parleremo prendendo occasio n e dalla d esc rizio n e d el progetto che abb iamo l'o nore di pre- sentare. (Continua). ln g

. NOVELLI.

L'UTILIZZAZIONE DEI GAS DI SCARICO E DELL 'ACQ U.\ REFRIGERA!\TE DI :\IOTRICI A

CO~IBUSTIONE

I NTE R NA .

Allo stato attuale dell

'

indu stria, sp ecialmente in seg uito alla pers istent e d

epressio

n e degli affar i, è generale la tendenza ad eco no mizza re nell e spese

ed

a ridurre possibi lmente qu

elle

d 'ese rcizi o

.

Così an·iene ch

e

malgrado molti indu stri ali sia-

.

no co nYinti della co m·eni enza di munire gli opifi ci e labo rato ri di sis temi perfez io nati di riscaldamen - to. essi non osano aff ronta re la sp esa, relati,·amente eleva ta , di una in stallazione apposita e si accon

-

tentano il più d ell e volte di mezze soluzio ni , le quali , pur cau sa ndo un a non irril eYante sp esa d'eser- cizio, non raggiu n gono lo sco po. Eppu re, se vi è un cap itale b en impiegato, si è cer ta mente quello s peso o nde rendere più sa no e g radito il sogg iorno n ei labora to ri; p erchè l 'operaio ripa rato dall'in- flu enza d egli agenti esterni SYi luppa magg ior atti

-

Yità, co mpe nsando larga mente le spese in contrate.

Data la quasi generale livellazione d ei sa lar i pro- cavota d alle o rganizzazioni operaie e la se mpre più inten sa co nco rrenz a, si è costretti a cerca re di ri- durre le spese d' esercizio negli altri capitoli , com

e

qu ell o d ell a fo rza motri ce, dell ' illuminazion

e,

ecc . In

. qu

este con dizio ni , l'impia nto di un riscalda- mento razi o na le, combinato al caso con un buon sistema di Y entil azion e, può au mentare sen sibil- mente la qu antit à

e

la qual ità d el prodotto Jay o rato, ciò che d onebbe esse re p reso in co nsiderazi one da ogni indu striale avvedut o .

Nel caso di impianti a Yapore, l'in stallazio ne di un ris caldam ento può far si

. senza gra

nde spesa uti- lizzando una parte d el Yapore

·

prodotto dalle cal

-

dai e, quando no n si preferisca utili zza re il calore cont.

enuto nel

Ya pore di sca ppamento di motrici esi- ste nti, nel qual caso il re ndimento termi co dell 'im - pianto può esse re gra ndemente mig li orato ed in ce rti casi eleY ato a l punto da superare quello cli un impi a nto

equival

ente co n motori

cc

Di esel ».

~1a

anche nel caso -- assa i frequ ente nell a pi c- cola e media indu stria

-

di mo ti:i ci a combu stione interna, si può usu fruir

e

di un a no teYole quantità cli calo re, c he altrime nti s i di sperd erebbe inutiliz- zato .

S e s i consid ern che un caYallo Yapo re corri spon- de a e .a 636 ca

lo

ri e-o ra, e che un buon moto re

<<

Diesel », qu ell o ch e dà finora il mi g lior r.

endi-

me nto, co ns uma p ur sempre alm

eno 180

g r. di pe- trolio cli un potere calo rifi co di

10000

Calo rie p

er

chgr .. non è difficil e ri co noscere ch

e

nei gas di scari co, e più ancora nell 'acqua refri gerant e, è con-

tenuta una ril evan te q ua ntità di calore, ch e d ipende d all a costruzion e dell a macchina e dal ca ri co. Stan- d o a i dati dei co struttori , il mo to re

«

Diesel

>>

con-

RIVISTA DI INGEGNElUA SA!\ITARIA

suma da

180

a

250

(1) g r. d i petrol io per caY a ll o

ef-

fettivo

.

li co nsum o di co mbustib il e varia a seco nda ciel ca ri co nelle seg uen ti proporzio ni:

CARICO: (2) 314 213 1]2 ri 3 114 della pote•1za effetti va motore a gas-luce IO 20 35 60 90 0lo più che a tutto

)) gas povero .w 30 5;i 75 100

.

carico.

Diesel IO 20 30 55 80 ))

D 'altra parte, il calore s,·iluppa to nell 'i n terno di u n mo tore

«

D iesel

n

si riparti sce all' incirca nell e seg uenti proporz io ni (3) :

trasformato in lavar:> indicato

» effettivo

)} " d'attrito e delb pompa assorbito dall'acqua refrigerantè

perduto nei gas di scarico e pa irrndi,1zione .

43-47 °lo 18 33 ))

10-25 »

27-37 )) rlì-29 •

~

ei mo tori a gas o ad

esplos

io ne, le p erdite sono alquanto magg io ri e cioè di circa

25-30

% nei gas di scarico

.

35-40

% nell 'acqua refri gerante.

Prendendo

·

p er base il mo tore

«

Di esel

n,

cui è certam ente ri serYato il maggio r avYenir.e, per ogn i

ca

Y allo cli fo rza a carico no rmale si potrà disporre di

circa 400

ca lo rie nei gas di scarico, di cui alm

en

o d ue terzi po trann o Y enir utilizzat i, e di circa 5

ro

Cal. nell'acqua refri gerante, che po tranno Y enir utili zzate pressochè totalm ente. La t emperatura d ei g as di scarico d ei mo tori

«

Diesel», c he co ntengono dal 5 al 9 % di acido ca rbonico e dal 6 al 14 % cli

ossigeno, y

·aria

seco ndo il carico, d a

400°

a

200°;

quell a dell 'acqua refrig erante no n deve superare

i

550 -600 .

Calco land o ch

e

il fa bbisogn o di calore, costi- tuito dalle perdite per dispersio ne, p

er locali

indu- striali in condizi oni medie è di circa

20

calo rie per mc. di locale, si ha che per ogni cavallo di forza si potranno scaldare compl essiYam

ente circa 140

m

3

di locale

.

Il ri scaldam en to per mezzo dei gas di sca rico, può effettuarsi in due modi : facendo passare i gas caldi entro tub

i· disposti nei

locali da scalda re, op- pure utilizzando i g as caldi p

er riscaldare

d

ell'a

c- qua o produrr

e

vapore da sfruttarsi in seguito pel riscalda men to . In amb edu e i casi occo rre tener pre- sente che n

ei

gas di scarico so no conte nu ti Yapo ri

. solforos

i che in tacca no rapidame nte l'otton e ed il

ram

e,

e ch

e

in oltre col raffredd amento si co nd en- sa una parte del Yap o re co ntenuto n ei gas, il quale deve essere scarica to sotto fo rma di acq ua con- d ensa ta, mista a resti cli olio trascinati n ell o sca- rico .

La dilat azio ne d

elle

con do tte h a pure una g rand e importa n za, potendo raggiun ge re un mezzo ce nti- metro per metro

ed

infine com·ie ne di sp o rre !'in-

(!) Dai progetti Sulzer.

(2) Gi:Ildner · Verbreummpmaschinen.

(3) Sch\\', Bauztg.

stallazio ne in modo che i gas p ossano esse re espor- tat i s ia diretta mente, s ia attraYerso il ri scaldamen- to, e

ciò sia per

fac il itare la messa in moto, sia per permettere l 'e yentu ale pulitura e riparazion e del- l ' im. pi anto cli riscald amento.

A ciò pu ò serYire un a disposizi one co ns isten te in due y aJvole a fa rfalla collega te in mod o ch e un a sia aperta mentre l' altra è chiu sa . P er l'an

·iamento

si lascia scarica re il motore direttamen te nell 'a t- mosfera; ragg iunta la veloci tà di regim e, co n una se mplice manona si fann o passare i gas di scarico n

el

sistema di riscaldam

ento. ~el

caso di utilizza- zion

e

diretta dei gas s i pro lun ga il tubo di scarico fa cendolo passa re n ei locali da sca ldare

.

Qu

esta

di- spos izio ne ha p erò molti inco nve nienti; anzitutto n o n è rea lizzabi le c he in pochi casi poichè data l'al- ta temperatura d ei gas le perdite sono assai rile- vant i

e

quindi non si possono condurre i gas ch e a una piccola distanza dal motore.

Ino ltre il rumore prodotto dall o scarico p eri odico dei gas s i trasm ette p

er

tutta la lung h ezza dei tubi ed infine i tubi Y enenclo fo rtemente ri scaldati, si ha nn o a temere p eri coli di incendio, di ustioni, non chè inquinamenti d ell 'aria ambiente dm-uti alla dist illazione secca di materie co ntenute n ell 'aria a contatto coi tubi . .l\ el caso in cui si utilizzin o i gas indirettament e, si in se risce nella co ndotta di sca- rico fra il mo to re

e

la marmitta di scappamento,

o

ppure s ubito d opo quest'ultima, un generatore co- st ituito da un fascio tub olare attraY ersato dai gas caldi e circondato da acqua ch e così viene riscalda- ta

ed,

occorrendo, trasfo rmata in ,-apore .

A ll' apparecc hio si attacca no le tubazi o ni ch e fan

-

no capo ai co rpi ri scaldanti in stallati nei locali da se rvire coll'impianto od eY e ntualmente ad altri ap-

parecchi p er scaldare la co lla, apparecch i di co t- tura a vap o re, ecc

.

P er il ri sca ldamento di locali , e semprech è l' e- ste nsio n e e la disposizi one dei locali lo perm

etta, si

darà la preferenza al sistema ad acqua calda ch e funzi o nerà sempre più regolarmente del s istema a vapore . E sso ha bensì l ' inco m·eniente di richie- dere un a sup erficie radia nte circa

~

più estesa, ma in compen so dà un calo re più uniform e e più g ra- d

evole

ed a nche permette di on· iare ad un o d egli inco m·e nie nti più se ntiti di queste installazi oni.

uno dei vantaggi d elle macch in .

e

a co mbustion e

intern a co nsiste in fatti in ciò, ch

e

il m otore è sem-

pre pronto a funzi o na re

e

la messa in mo to aYYiene

in poch i minuti

.

Così s ucced e che il motore resta

inattiYo dura nte la notte e Yi

ene

avviato pochi mi-

nuti prima dell 'arriY o d egli operai . In q uesto caso

i locali non hanno a ncora an1to il tempo di rag-

g iungere la temp eratura di regim e e g li o perai do-

v rebbero in comin cia re a lavora re in un locale fred-

do, ciò che n o n sa rebbe opportun o .

(7)

Rl\'lSTA DI INGEGNERIA S.-\N1TARIA

Con u

n

impia

n

to ad acqua calci a si p

rim

edi

a- re a qu esto inco m

·e

ni ente in mo do assai semplice, se n

·enclosi di un

accumulatore cli ca lo re, costituito eia un serbato io d'a cqua ca lcia inserito n ella tub a- zione ciel sistema e ben protetto co ntro le dispersi o- ni cli calore. Durante

il

giorno, quando il fabbiso

-

g no di calore pei local

i

è m

inore,

i gas Y en gono utilizz ati p

er

scaldare l'acqua del serbato io ch

e

ser- Yirà a sua Yolta , p

er riscaldare

i locali al mattino prima d ell 'inizi o d

'.:'l laYoro

.

A qu

esto

punto no n sar;\ inutil

e

rico rdar

e

che

. l'acqua

calda oltrec

h

è per il riscalda

m

ento degl i a

mbi

enti, p

uò sen·ire

anche per altri usi; in fabbri

-

che

di

paste alim entari per esempio p er riscaldare

A

..

p ompa,

ed

O Y e

c10

no n sia possibile, occorre mu

-

nire la co ndo tta cli un termom

etro

onde poter in ogn i caso accertar i

che

la temperatura dell'acq ua non superi il limite fissato da

l

cos truttore d

ella

motrice. Natura l men te occorrerà fare in modo che anche nel caso in cui i radiatori Y enissero chiusì l'acq ua possa scai:icarsi liberam

ente.

vo1endosi utilizzare i gas di scarico e l'acq ua re- frigerante, si possono fa re

-due

in stallazio ni di- stinte, oppure co mbinarle in mod o che l'a cqua pre- Y entiyam

ente

ri scaldata nell'inYo lucro refri gerante d

el

cilindro Y

enga in

seg uito condotta al ge nera to- re d'acqua calda inse rito s ulla co ndotta cli scarico

.

Co m

e

co rpi radianti si adotteranno di preferenza radiatori in ghisa o tubi di ferro di cir- ca 6 cm

.

di diam e-

s

tro, li sci, dispost i lungo le pareti ester-

ne,

sotto i ban chi da laYoro,

ecc. I

tubi e le stufe ad alette non sono raccorhandabi- li

,

p erch è facilitano l'accumul a rsi dell a poh-ere la qua

le

dis- secca

ndo

sotto l'a- zio

ne

d el calore può dar luogo ad inqu

i-

nam

enti dell'aria am-

biente .

Schema d'nn impianto di utilizzazione dell'acqna refrigerante e dei gas di scarico di un motore

« Diesel " pel riscaldamento di locali. - A serbatoio d'acqua fredda -D cilindro del motore" Diesel • - V Valvole a farfalla combinate - ;\1 marmitta di scappamento -R riscaldatore tubolare-T !ermometro - S stufe o corpi radianti · r robinetti regolatori · s robinetti di scarico e di spurgo - a scarico d'aria.

Le applicazioni pra- ti ch

e

dei pri

ncipi

so- pra enuncia

ti poss

o- no naturalm ente as- sumere S Yariati ssime forme a seconda d ei

u

n essiccato io, ecc

.

Disponend o il serbatoio ad un

liY

ell o p

iù basso

dei co rpi radianti , la circolazi o ne si effettu erà naturalm ente co m e in un

termosifon~

ordinar

io,

se

nza

bisogno di apparecc hi aus

iliari.

L'utilizzaz

ione

d ell 'acq ua refr

igerante

può

effe

t- tuarsi molto p

iù facilm

ente. L'acqua ch

e esce

dall a ca mi cia ciel cilindro Yi

ene

i::accolta in un imbuto

e

co ndotta ai corpi riscaldanti collocati nei locali per esse

n

·i raffreddata e cari cata in seg

u

ito nei co ndot- ti di eli mi

nazione, a

meno ch

e

no n si preferisca

e

si trm·i opp o rtuno di riuti

lizzarla.

Anch

e

in qu

esro

caso occor

rerà m

unire la condotta di un ro bin

etto

cli scarico d

iretto

p er la messa in mo to, o nde eYitare ch e pel rigurg ito c he si produ ce all'atto d ell o ri

em-

pimento, l'acq ua trab occhi dall 'imbuto ch

e

serYe a raccogli ere

l

'acq

u

a alla s ua uscita dall'im·olucro refri gera

nte

. Q

ual

o ra i radiatori siano co ll

ocati

ad un liYell o s uperio i;e allo sbocco d ell'acq ua dal ci- lindro, co nYe rrà

eJ

e,·are l'acq ua per m

ezzo

d'una

cas i, p er cui non s i può trattarne di casi specifi ci.

P

er no

n citare che alcuno fa i nu

m

erosi impianti di qu

esto

ge nere

no ra eseg ui ti

.

ci sia perm

esso

rico rdar e qu ell o d ella stazion e di e]eyazion e di Cimi che fornisce l 'acqua p

er la

ci ttà cli Bukarest.

in cui i loca li delle m acchin

e

sono scalciati dai gas di scar ico di du

e

mo to ri

«

Diesel

»,

mentre l 'acqua refrigerante Yiene utilizzata per caldare g li uffi ci

e

l 'officina, annessi alla stazione

.

: l'impianto di ba- gni per o pera i co n utilizzazio ne d

ell'acqua

refrige- rante in un' o ffi cina a Com·

.et

ed il riscaldam

ento

cli un battell o d

esti nato

alla nav igaz io ne sul mar :\ero, per m

ezzo

d

ell

'acqua refrigerante ciel

moto~e «

Die- sel

»

sen-ente alla

propulsion~.

(*) .

'.\

ferita pure

di essere seg nalato, ch

e

utilizzando i gas pe r il riscaldam

ento s

i dimi

n

uis

ce

cli mo lto il rumore pro do tto dall o sca rico, ciò

che

p

er motori (*) Impianti eseguiti dai Fratelli Sulzer di Winterthur.

iUVIST.-\ DI l::\GEGNEIUA SANITARIA

in

stallati in locali

ab itati opp ur

e

su b

att'.:'lli

,

ecc

.,

è

mo lto d

esiderabile.

Quando si abbiano parecchi motori, o motori po- li

cilindrici, si do

n

à ossen-are

che lo scari

co

di uno dei cilin d ri non possa introdursi in un'altra cilindro

che

per caso fosse fuori sen- izio

.

Del i:es to, in linea ge nera le, col1\·ien

e

affidare lo studi o dell'impianto a spec iali sti, al co rrente d

ei

perfezi

o

na menti rea liz- zati in qu

esto ca

mp o dell a tecnica, q uesti sol i sa- ranno in grado di g iu dica re, caso per caso, qual

e

sia la di sposizione più co l1\·eni

ente.

Tf ' interll111r - Aprile 1909 .

Ing . C. A. Gu Luxo .

PADIGLIO:\E PER LATTA.:\TI ED

\

S

JLO

PER

BA~IBI.\'I.

Col crescere dell

e

indust ri

e

cresce a nche la ne - cessità della fondazione di nuoYe isitu zioni ch

e

rendano agl i o perai p ossibi

le

di frequ en ta re le offi-

.ì\aturalm

ente che

qu

esto fine, perchè sia

real- mente utile, deY

e essere

ragg iunto, con m

ezzi Ye-

ram

ente

minimi; per ottenere un tale intento la miglio re sol uzione

al

problema

è

quella di riunire i Y ari sen-izi domestici di un

g

ru ppo di famiglie e sbr iga rli tutti in form

a

imp re aria colletfo·a

.

Così ind

iYidualmente

Y

erranno ridotte

le spese, p

oichè

un p

erso

na le unico basterà p

er

più famigli

e,

m en- tre s i anà raggiunto il ben

efico

intento di d are a i Y a ri membi:i di una famiglia la massima indipen- denza, ossia la p

ossibilità

di poter produrre, se n za incag li, seco ndo

le

attitudini che

og

nuno di

essi

più dimostra

.

G na tale sol uzio ne offre p

erò, a

nch

e se ottenuta

in m

od

o razional

e,

dei Yantaggi ig ie nici no n pic- coli , inqua ntochè sarà m

olto

più fa

cile

di m ante- nere soddisfatte le es igenz

e

san itarie in tale m o do, che lasc iando ad og ni fa mi g li a libertà di proYYC- dere da sè direttamente . In questo ultim

o caso

pre- ,·arranno quasi semp1:e dei

co

ncetti p

ersonali,

d

elle .--- - - -- - - -- - - - . . . - - - -- - - - ·

rag io ni cli economi

a

I

1 ·

Y eduta fotografica ddi'edificio,

cin

e

libera mente se nza a \·è re prèocéupazion

e

p

er

l'andamento

e

lo s ùluppo d

ella

famiglia

.

E ' qu

e- s

ta una co ndizio ne ch

e

rende, pure

econo

micam

en-

te, a nche grandi Y antagg i alla produzio ne indu- stria le, p

erchè è o

n

·io che

uno d

ei

coe ffi

cienti

che può diminuir

e

il costo della mano d' opera,

ce

rta- mente è quel

lo

cli ridurre, al men o p ossibil

e,

le spe- se g iornaliere cli un

a

fa miglia, rendendo t ut ti i m

embri

attiù di

essa,

liberi

ed

indip en denti

e

p

er-

ciò in co nd iz ion

e

di p

oter produrre

.

e qualch

e

Yolta dell

e co

ndi zion i cli oppo r- tunità

e

di com o di tà

che

naturalme nte in m

o

lti

cas

i, daranno risultati

cont

rari

, a

qua nto

è

ritenuto siano

g

iu

ste esige

n-

ze

igienich

e

nel

l

'or- dinam

ento

di un a

fa-

migl ia.

C

i

s

iamo g ià oc-

cupat

i, in

a

ltre a nn a-

t

ciel n

ostro

p

erio-

dico. d

elle grand

i

ccstruzioni di case

da pigione per in-

qui

lini , d

otate

di un

sc

rY izio un ico.

Costruzio

ni

co

mp

o- s

te cli appartam

enti

dal più

a

l meno si- mili a quelli

ordina-

ri, ma prOYYisti cl i

gra

nde qua ntit à cli montacarichi e cli ap- pa recc hi cli

seg

nalazio n

e,

in m

odo

eia rend

ere com-

pl

etamente super

flua l'opera di una

persona

cli

ser-

Yizio impiega ta

sp cialmente nell'appartamento

.

Di ques te

costruzioni,

m

olte so

no

già

usate

co

n

·g

rande

soddisfazione

in

,\

mer ica, in I nghiltcrn1,

in SYez ia

ed in

altri paesi . Esse però no n

so

no a n-

cora basteYol

i

a rendere com

p

leta men te libera la

massa ia, p

erchè co

n queste istitu

zion

i

si pron ·ede

mo lto b

ene

a quanto h

a

rapporto co i

w

ri

serYizl,

m a non

si

prOYYecle cli

contro alla so

n

·eglia

nza

(8)

Rl\'ISTA DI INGEGì\ERTA SA ITARIA

d ei fig

liuoli.

E' perciò che

i

n paesi e\·oluti,

n~1

qual i anch

e la

don n a vu ole uti

lmente

collab o rare co n l'uomo p

el

mantenimento d ella famiglia, si è pensato ad istituti ch e accolgano i bambini e ch

e

li

Pianta piano terreno.

o:i I

... ~ ) J , , ,

r

'I I i j I I I I I :

a anticamera · b dormitorio per l'attanti . c soryegliante - d stanza soggiorno bimbi 2 e -3 anni • e dormitorio bimbi 2 e 3 anni · f yerand:i -g cncina · I guardaroba.

rico v,

erino temporaneamente

nell a gioi:nata

.

ossia n ell e ore che la madre cli fa migl

ia

è obbligata di assentarsi dal

la

casa per portars

i

all'impi ego

.

r- --- --- - --- .,.

,, ,.

: \ ,' ~

Pianta piano primo.

! \ / !

' '

\

I ' ' I

:

\ ,'

:

i~--~-~---~--- ---':.".==-:

---

~-

--\-----

-;'~--fi

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-·__,tf----'---- (1,f• ----~

- - < > - - - 1 1 , l f - -- - - - - -' __,_l

t - - -- - - --«'1-- - -- - - ;

r··"'Ì 1

i i i i r

r

r r

o st:iuza letto personale· b vernud:i · c ripostiglio· d so!:iio e tenditoio

Di queste cos truzio ni ne sorgono o rm ai molt

is-

s ime anche in Francia, ol tre ch e n ei paesi sopra- ricorclati

e

la loro istitu zio ne trovò gra nde favore

tra il pubblico anche per altre ragioni, oltre a qu el- le elen cate

.

Qu ella che forse magg iorm ente si impone è stata la certezza ch

e

in questi rico,·e ri i bimbi ed

i

lat- tanti, trovino le condizio ni più vantaggiose p er un o s

\·il

uppo razi o nalmente moderno, quanto molro probabilm ente non p ot(ebbero troyare n ell' a mbien

-

te famigliare, un p o' per ragi o ni

economiche,

un p o' anche per v ecchi pregiudizi che diffici

lm

enre possono venir tolti da lle m enti dell e person e

non

molto col te

.

E' pr.ecisamente

u

no di quest i istituti che oggi presentiamo nella

n

ostra Rivista .

Come appare dalle grafiche l' edifizio non è m olto ampio, è es enzialmente ideato p er accogliere

nim-

b

i

e la ttanti di famiglie opera

ie.

Tello studio d ell e p

iante è

bandito qualsiasi spreco cl

i

area che p oss<:

rendere la costruzione più costosa, per q

u

an to più di lusso

.

Però esa minando, an ch e con massima attenzio- n e, lo sv

il

uppo dello st

udio,

si dev e

ri

conoscere che esso è completo in ogni particolare , co m e si ri ca- va che il proget tista volle cliYidere nettam ente g ìi a mb

ienti clell' istituzione

da quelli des tinati ad

abi ·

taz

ione

d el p ersonale.

Forse la profon dità data a

lle

si

n

gole stanze è troppo rilevante, questa soluzion e pu ò dare un dan

-

n o n ei rapport

i

e d,

ella

n aturale illuminazione e d el rica m b io spo ntaneo dell'a mbien te ; va però osser- vato che si prov,·ide og ni stanza cli g ra

ndi apertu-

re fin es tra te e ch e questa condizio

ne

corregge certo molto il possibile diffetto

.

A

rchitettonicamente

la costruzio ne s i presenta m olto semplice, p erò con li- n,

ea piaceYole.

L' ed

ifizio sorge a

Brenz, cittadina indust

riale

della Germania . R .co.

QUESTIONI

TEC NICO · Sf1 NIT11R IE DEL GIORNO

L'L\I PIEGO OBBLIGATO

RI

O DE

I

CO:\TT

\TOR

I.

L a

necess

ità di li

m

itare il cresce nte co ns

um

o del- l 'acqua nelle gra ndi citt à, ha condotto all'abolizio- ne d

el

siste ma cosidetto cli disc rez io ne, che portaYa un o spreco en orme d' acqua ed un a um ento cor- rispond ente d elle spese di funzio nam

ento

e di sem

-

pre

n

uoYe pese da aggiungersi all e a

n

tiche ed h a fatto rico n oscere ch

e

il solo rim edio che s i possa opporre all'accr.escimento

eccessiYo

del con sum o è l'impiegò obbligato rio ciel co ntato re.

L e

s~guenti

tavol e tolte dal laYoro di Pao lo W ol dt (Kom

.

Rundschau) ne d a

n

no la proYa

.

RIVISTA DI INGEGNERIA SAl\ITARIA

T

.° Consumo per giorno e p er abitante d

i

qualche città nel 1902

.

con contatore obbligatorio seuz:i -contatore obbligatorio

Litri Litri

Berlino 78 Amburgo lJ.+

Breslau 83

Zurigo

213

ì\ [agdem b urgo

89 Li.ibeck 242

Stetti no 68 Francoforte s/ m. 162 Charlotten b ourg 76 Ausburgo 246

L

ip

sia 68 Barmen 193

K

iel

62

vVii

rzbourg 230

P

ose n

,) ,., I

Orb er ha use n 178

P o tsd a

m

57 C"nna l 9I

HannoYer 64 Hagen s/ vV. 130

Hai berstad t 6-

J

Soest 196

2.0

A :\Iagdemburgo, d opo l'impiego obbliga- torio d el co ntato re (1879) il cos um o m ensile mas- si mo che s i era e leYato a 68 4000 mc

.

nel 1879, scen- de n el l 82 a 338000 m c.

3

.0

A Brnmberg delle esperienz e compa

rativ

e fat te s

u

d eg li stabili separati danno seguenti n--

sultati :

prima dell'obbl. contatore stabi

le a

4

267 mc

.

b 4981

))

e

6398

))

d -

19883

))

e 11125

))

I 58.+ 8

))

g 3,)1 4 ))

h

36431 ))

i

46t o ))

J 6085 ))

Il co n su mo totale an nu ale è :

dopo

2864 m c.

933 )) 684 )) 818 )) 3132 )) 2

493

1619 9794 456 4048

)) )) )) )) ))

1° Aprile 1903- 1

°

April

e

1904: 2r56503 mc . 1°

'\.pril

e 1904- I

0

Aprile 1905: 1824750 mc

.

(Il contatore è reso obbl igatorio il 1° ottobre 1904)

.

I

0

Aprile 1095 - I

0

Aprile 1906 : 1471062 mc

.

mi e a dire in parago nt> del 1903-1904 una diminu

-

zione d

i

700000 mc., all'

i

ncirca il 30 % .

4

.0

A D essa u (A nh alt) m e ntre il co nsumo a n- nual e era salito da 1946490 m c. nel I896- 1897 a 2578352 nel 1902-03, d op o

l'obbligo

d el contatore di scese a 1828062 mc. nel 1905-06

.

Davan ti all'evidenza di q

ueste

cifre, molti an

co

r ogg idì son dubbiosi nel raccomandar l'uso del con

-

tatore, ill\·oca ndo a loro difesa la spesa d'acquisto, la difficoltà di ma

n

ute nzi o ne e di co ntrollo ed i p ossibili errori

.

ì\Ia essi no

n

p en sano che

le_

spese d'a cquisto so

no

b en presto ricompe

nsa

te dalla di- minuz

ione

dell

e

spese cl

i

funz

ion

a mento, qu

esta

spesa p o i potendo essere cop erta facilmente d al ri- Ca \·o d ell'affitto dei co ntato ri

.

Rigua

rdo poi

alla m anutenzion e si p

ovviare fac

il

mente affidandola a p

erso

ne pratich e e sp ecia-

liz zate. P ei co ntatori, pur non es endovene d

ei

matema ticam ente esatt i, i buo ni n o n superano u

na

tolleranza del

2

% . Tutto sta nel scegliere un buo

n

sistema .

E no n solo il conta tore deYe essere usato per

il

co nsu matore, ma donà serYi re anc he per il funzio- n am ento generale.

C i dirà lo stato d

ella

ret

e

distributiva, permet- tendoci di

egu

ire le variazioni di co nsum o e cli di- rigere l 'azienda nel miglior m o do possibile e p1u eco no mi co nello stesso tempo

.

A. P,

STEREOSCOPIO . RAGGI X.

Lo st rumento del qual e diamo oggi la desc riz"ion e tog

liendola dalla

Nature, è una d elle più interes- santi appl icaz io ni della tecnologia sa nitaria, com- piute in questi ultim i a nni

.

Tutti conoscono l' appli- cazio ne che ha avuto in m edicina la scoperta d ei ragg i X, particolarm

ente

p er diag nost ica re i corpi estra nei co ntenuti in diverse parti del co rp o

.

Ciò che fo r e no n tutti ri co rdan o, è la difficoltà ch

e

si in contra nello stab

ilire

la profondità alla qual

e

si troYa no effettivam ente quest

i

co rpi es tranei

.

A tale

scopo s i fa nn

o

du

e osse

n ·azio ni

e

si prendono du e fotog rafie co i raa g i

,

, seg uendo po sizio ni p

erp

en

-

dico lar i l'una all 'altra ; il che obbliga freque

n

te- m

ente

a smuO\-ere l' a mm alat , face ndogli a nche assumere posizio ni dolorose

.

Un medico di stato magg io re d

ell'

esercito p ru s-

siano, il Gillet ha pensato d i u

sare ed

appli

care u-

no ster ometro a raggi X, che d

on ebbe

sos titu ir

qu este fotografie ro ntg iche

.

L a base scientifica d

el,

l'appa recch io è semplice : se du

e

punti corr ispon

-

dent i di due visioni te r,eoscopich

e

(prese spostan -

-

d o l' ob

iettiYo

d egli occh i) sono

os

sen ·ati in modo

tale ch e l'imagin e s

ini

s tra sia fissata d all'occ hio de-

stro e vice\·e rsa,

i

due punti, graz ie all a co nversio

-

n e degli ass i ottici, si co nbin a no in un solo puntr

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