EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced by courtesyof theBibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.II.8.
EarlyEuropeanBooks,Copyright©2010 ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesyof theBibhotecaNazionaleCentraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
EarlyEuropeanBooks,Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesyof theBibliotecaNazionaleCentraledi Firenze.
PALATINOD.IO.2. 15.11.8.
EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the Bibh'otecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
A RAPPRESENTAZIONE
DVNO MIRACOLO DEL
CORPO DI CHRISTO.
\
EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproducedbycourtesy of theBibhotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
^Fncommciala
Rapprcrentazioncd'vii laTuagrancariticigrandeamore,
miracolodelCorpo
diChrirto.ò
creatordeldelogiufto e pietofo che percauarcidell'eternodoloreU
Angelo Annunzia, merirvolcftifbpraalfantolegnoL nome
dell'ettcrnoDio
Giefue per darea chilvorràl'eterno regno, chemorìincrocep
noi i pafsionc,E
voifrategli&
figliuomieidiietti•liberarci n^r!#•ntank» T..» J^..^ n. - : i
perliberarci perle piaghe fue
fifaràquilarapprefcntazione, d'vnbelmiracolche'nParigifue de ftate attenticongrandeuozione, cofa vedretefevoi ftate attenti
chetuttiavnven'andrete contenti.
Dettevnadonnaelcorpo del fignore avn giudeoche'lfriflee fcherni molto.
guardatefeavoi par quelch'à
me
pare, chefragiornifeftiui vndifimettiognun
l'honori,&
faccifiguardare,non
ci partendodadiuinprecetti&
vuolfi offizionuouo
celebraretruouifi
adunque
chi rvffìzio faccia inmodo
cheà fedeli&
àDio
piaccia*Vno
Cardinale dice.fu prefo,&arfo,e
morto
a gran furore Perpartepadrejdi tutticoftoroma
dalladonnafu il caprefto fciolto, iparlerò quanto m'hancomandato
, checome
pracqueal noftro redentore quellocollegio&
tuttoel conciftoro tu conofciutolifuopeccatoftolto, altuoconfiglio fepadreaccordato, e tempiofeche parantica fama e fenza indugioe fanzaalcundimoro
cilaluator bogliente ancor fichiama. fitrouiqualchundotto alluminato,
Hora
vno imbafciadore va al Papa chefacciaqueftovffizio incompimct»
&
dic<o«Beatifsimo padreinChrifto
Vrbano
noitivegnamovn
miracoloadire,pelqualeognifedele ,
& buon
xpìano contimoredcbbe amare&
riuerire,diqueftovenerabil facramento,
El Papa rirpondc/.
Fatevenirefra
Tommafo d'Aquino
deframinori frate Buonauentur», ch'ognundi lorohaIpirito diuino^ « ^" -»5"»*> ut tvriuIlaluiiiiv/ umilia
^"rT
inmano &
dotti fono nella Tanta fcrittura.volendoThoftiafacrata partirej
dubitandoche quelnonfufsi Chrifto mirabil fegno fu da moltivifto.
Hiuendo
lui partitoThoftiafanta incominciòmolto (àngucagittarc,&
traabbondanza
di quel tanta ^rehannol'ingegno
magno &
pellegrina conlaviftaaquileamicante&
pura, perchecoftoro inquefto gran mifteria adempieranno ilnoftro defiderio•Vn
(èruo vaperfanTomnufo
&
dice.
chetuttoiJcorporals^hebbea macchia El Pontefice fanto Papa
Vrbàno
con tifala touaglia tutta quanta&
quefto fuin Bifena in fu l'altarequc-rtovedutoci Vefcouo d'Oruieto
CI
manda
a dirlo atepadredifcreto.
El Papa rifpondeall'ombarciadorc.
Quefto
miracoloe mirauighofo&quidimoftra
elnoftrofaluatore, a fuuifedelinon
vuoltenere afcofochevoi vcgnatea lui
mi manda
adire, Rifponde fanTommafo
•Va
djferuo fedeleche noi vegnano nedalprecetto fuo voglian partire,E
volgcfia frateBuonauentura.Lieuatifu tritelli infiemeandiano • Rifponde Buonauentura.
E
molto volemier voglio Vbbldirc.
Giunti
Giuntial Papadice fan
Tommafot Che
cicomandi
tufommo
ponteficeEl Papa.
^ iovo chefiJte
dun
granbenpartcfice^Iovi
comando
pervbbidienzache alfantofacramento delfignore, dobbiate mettere ogni dihgenza
&
farevndegno
vffizioperfuoamore,
RifponJe
fanTommafo
.
Non
deneflunchriftian latuo fentenza difdireeflendodelmondo
pallore,adunque
iltuoprecettoòpadrefanto fecondoel poter noftr.»faren tanto.Fartelifan
Tommalo &
partito fac- ciafi vnpoco
di trattenimento di fuoniò d'altro, efinitofanTomma
focfcafuoraedica'din-nzial Cro-
O
CrocifiUo,ò Giefu benedetto(cififlo.Iddiofigliuol di
Dio
verboincarnato,fihocommeflb
inquefto alcundifetto pregoti chetu m'habbiperdonato,El Crocififlb rifponde*
Tommalo
afcolta figliuolmio
diletto rendi ame
laude chet*ho alluminato, dcireffereobbedientebenfacefti.
equelc'hai di
me
detto verdicefti • Chiedichegrazia vuoiche peramore
dellaclemenza faraiefaudito.
San
Tommafo*
non
voglioaltrocheteòredentoreche date mai
non
mi fiadipartito,con
lafperanza&
col fantotimore^jcon
tutto iltuovolerfiafemprevnitofammi
offeruarectuo fantiprecettiEl Crocififlb. ^ ^
Hor
va chetu fefcrittoftaglielet-i.
SanTommafo
va al Papa&
portavnlibro in
mano &
dice.O
pontefice fantoecco Tvfizio qual comandartich'iodouefsi fare, pia per !a miaignoranza&
malefizioaon ho fapucom
tutto foddisfare,chequeflo degno
&
fi grande cterclzh ahuom
più faggio lo conuenia dare, tutto Terrorechece, padreglièmio
&
d'ognicofa iia laudato Iddio•El Paparifpondea lui •
Tommafo
noihabbiamo
ferma credenza che! grande Iddio qualeinfinitoamore
habbiinterfufo lafua fapicnzademerita gran laude egran d'honire^
Iddiodelcielo quaVé
fomma
potenza merito rendaa tefommo
Dottore, per gaudio dato anoitSc grandiletto<la
Dio &
dame
fcmpre benedetto•Detto qiiefto fi pofanoafedere, c dipoi viene vngiucatore,
&
tauer-aiere,chiamatoGuglielmo,&viene
ali*Hofleria
&
diceal'Hoftc-..
Haitu finito di ber quel brufchetto chetucideftilaltrieri con quepefci,
L'hofte rifponde.
Siche cenepegl'amici vn pochctto Guglielmo alPhofte.
Hor
oltrearreca vnterzier,chen5
efciifcnto vnafetehoggiiti prometto cfieconuerrà graffigna chetumefci
cmpimi
dacquaquelloinfrcfcato ioL'hofte.
Vellotugiri
comVn
filatoio •Horaaflaggiail
vino&
poidiceairhofte.
^ ^
"
Quefto non
ediquel chetucidcftihofte
p
certo,ò
iofono vn capocchio^L*hofterifponde
,
Queftoépropriodiquelchevoibeefti
Guglielmoall'holte. (chio
N
onv'haitu duecaltagne,o del finoc-Hauendo
il bicchiereinmano
dice*Ribaldelluzzotu fi mi morderti
chetoiofatto chetu mitrai ali*occhia baciami vnpocoallafranciofaalmeno che morderaihor vattenegiù infeno
Volgcfiairhorte.
A
1 Quant'aiEarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
C^uant*aituhofte ancordi queftoVino c gliepur
buon compagno come
fuole,Hora
dua bari giuocono&
vnodi loro dicea Guglielmo•
Non
fa egli a farevn fc2^el!ino 1)or chet'hai immollato le parole,Guglielmo fjfponde
.
Lafcjàmi berein pace vn ciantellino le tu vuoi,
&
fiapoi quello ^he vuoie.Vno
de bari.Deh
fpacciatcnctorto che purbadi arreca hofte qui intanto vn pardi dadi.Giucando,ilbaro hauendo vintala
porta dice.
Che
mettitUjhabbiam noia giucare mettii perme
non vodirea lipochiGuglielmorifponde .
&
anche e!Duca
folcuamurareaogni patto nettochetu giuochi , tu fuolfarGrufFiil barbictoguzarc tra ..rbo
&
furboitaròTocchiamochi
a me2j,& nonvè,nonmifarcamuffo cheglie diecianni meritartieltuffo .
Guglielmo hauendo perdutodice•
Sia maladettochi mibattezzoe ceco purotto contra
me
tornato, giucate horvoi, cha vedereftaroepuò
fareil cielo chiCtc (i fuenturatd, vn mefeegiàch'ogni digiucat^hoc&
mai diportanon mif^>npagato,dice poi
Thuomo
ebeftcmia,ò(i cruc-ò
cdicelorationdellabertuccia . (eia Eparteliè va al prefto perimpe- gnare el mantello che ha in dofla&
dicealgiudeo•
Ben
faichepur
alTvfatom'incontra chedirai tu di quel traditor dotto chemillevolteme
tornato incontra guardi vnpo
qui chépiccatofiegiotto,£1
Giudeo
guardael mantello&
riTpondeaGuglielmo
.
Qucitomancclio farebbe
buona
lontracheraprclbene ftar colcapofotto^
tu Iha fatto riuojgercapo piede Guglielmo coniradice
.
De
tanto haueftù fiato, òchi ti crede, ElGiudeo
.
Quefto farebbe
pegno
aquattro lirema
prerterrenoatepiù qualchegroflo,Guglielmo
.
Tu
vaicercando Lachal chi m'adireiTho per
pm
di fecttgià rifcoflo,de fp^tcciaci purprertoi ne uogPire chi honel uentrigho laifo
&
loffo,da poi chifono lì ifcomunicato El giudeo alcafsierc^
.
Hor
oltre dagli inlino invnducato.Ebari
veggono
tornareGuglicN
mo
,&
vnodice airhofte,cioèilfe-condo, [
Arrecaci hofte vn bocca! diquel morto chefipotrebbeaccó:iarlo hoggi bene
£1primo rirpondeal
compagno*
Guarda
fi tenniqucl barbio nafcofto ènon
fi guafterèdalle balene,che vuol parere
&
poipurfatortomagiamo
vnpo
Calcagno che neviene enon alcapoal zio douellacallorimbeccagordo
no
faren fonallo.Gnglielmo
toma
algiuoco&
dice»I
yo
vederefi pofio hauer ilmio ò
fiTho
dato inmano
aCaifalfo,&
fc debbetornarema
più ilmio
a mezzi,(ctte,quattro,dua arto chiamat'òjvello, benmei fapeu'io fei,cique,è tre,piu tolto àdiàci a fpaflbj
i VGgl»^ andarea farmi sbattezzare
ò
Afarevnanno
almcn fcnza giucare•Hauendo
perdutofi parte,&
va a cala per torrela cioppa dellamo-
glie.
E
Phoftedicea vnferuo •Per quelchi poffo lerui mieicóprcnderc noi facciano
poco
ciuanzo infui vino,mo
nelcalcagnoc vi bifognaal vedere vfar^farMnduftricdiMacftroMartino pcgolli dellabollali vuol prendere di quel brufco dar
loro&
SanLorino ^cpegongalliifmilzi tor Peretola che par vreto alla muffafi fgretola,
Giùto Guglielmo acafa^ toglieta
cioppaallamoglie
&
leiglidice.Doue
vuotu porcirecotclta vcita Hi oìarico rifpondc-^.•Vanne in cucina mal che
Dio
ti diafnon
miTpezzare perlatuo fc la tcfta chici trarròforfè hoggilapazzij,^ La donna al
manto
•Come
vtiotuchi Vddiaa fancoòfefta ,che maladctto mille voltefu chimi ti dette, òchi ne fe parola va impiccati nb-ldo per lagola.
Giighelmo
vaalprcfto con lacioppa
&
dicealgiudeo .Hor
predamitreocchidi ciuettaa cjiielto non dirai tu nulla Achallc, quel fiorin dunzi invna pofta netta neito,guarda ben fel caual falle
El giudeo guardala cioppa edice.
Quefta cioppafufatta molto (trecta c tutta èconfumatain fu le fpalle,
ma
teco so che perdernon
pofsiamo predaglidunque
ciocheuuoIeAbramo
Hora
la donnadafedicc^•Do
fuenturata e s'approfsima cigiornodella Ptifqua fantifsima c dcuota^
cimio tnlto maritoper più fcorno
il
me
marito Iononpoflbcon éffb ciò chegl'ha giucca èftaséprc1Ictigio faxto lefefte itel*arrecherocò qualche (cambio òdanartidaroc«
£1giudeo tirala donnada parte
&
dicc-^•Afcolta donna benquelchetiparlo e
buon
per tefc tumicrcdcrrai»il pegnoti daròfcnza pagarlo
&
oltra quelto danariancora afTaf ,fel corpo deltuo
Dio
vuo qui recarla quando acom
iiunicar donna t'andrai^f LuUtadipigliarloen
man
tei tieni&
poiconelfoamc
fubito uicni.La donna nfpondeal giudeo.
Oimè
che quelchaiame
ragionato chedi capriccio hogiàla mentefmortcEl giudeoa lei.
Non
dubitarcheci fiaalcun peccato fappieh u mie figliuolmalato eforte,&
dicamparlome
flato infegnato&
fecon quelloil liberoda morte,conetTo inliemeimiuo battezzare hor ua (ìefauia, e non neragionare*
Partcfiladonna,elgiudeo diceco-
fida fe•
Credo
haucr giunto una uil feminella che uolgoncome
foglia aogni uento>&
per danarima
promefToquelladi recarmi di Chriftoil (acramento,
snellal'arreca, conqueftacoltella poi diforarlo
non
faròcontento,pegno
ha lacioppa mia chemifu dota,&
propriolarderò con lemiemani perciò uogPirfenza più far foggiorno indifpetto delmondo
edechrilliani.
alpredoa
Man
uel zita&c remota,
pregando! melafiditre di indoffo offerendogli quanto vaglio
&
poffo.E
parttfie vaalgiudeo&
dicc-^•Iddioti falui Manuel, apprefTo
noi fiadi Pafqua,i vorrcu gràfcruigio, chemi rendelsiSc pagar l'intcreffo
k
miacioppcttachedipannobigiopLa donnagiugnealla chiefa
&dice
al Prete,
O
padrein Chrifèovogliaconfolarmi lanimo fcorfoegiuoco di ragione^felprete .
Che
vuoidimanda La donna•
I vorrei confclfarmi
Rapp.
delMiracolo diChrifto* edipoiEarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
&
lipoi prenderelacomumotie,£lPiet<^,
Sorellaeghcmie debito sforzarmi d»Gondurglialmia
buona
intenzione, però conburnii corequi t'inginocchia&
di ipeccati tuoi cara firocchij .D
ipoi la, donna comunicandofid
niGCtel'hortia in
mano
inmodo
clielprete
non
feneaucde è cornaal giù deocqIcorpo di Chrilto&
dice»I
f
ho recato quel chetu chiedcllima
guardaben chetu no m'inganni'fsi^che
meco
infieme abbruciato farclU fc mille volteben ti battezzafsi,
fad'ofleruare quel mi promcctelli accio che
Dio
miracolnon moftrafsi^rendimiil
pegno come
tu m*hai detta&
mettimi danarqui nel Tacchetto.£1 giudeopiglia l'hodiain
mano
èladonnafi parte,el giudeo diceal- Thoftia mettendolanella padellaSe
poilafrigge.
SetufeChrifto quel chel
mondo
adora chefuftialmonte
CaluariocrocififTo^cJqual ciafcunchriftiancrede &: onora che difcendffti giù nelcieco abillo^
aiutati da
me
fctupuò
boraiTìcntretu fe dal mie coltelloaffilfo ,
chiama lofcf
&
Marta con Maria cheti faccorrinocome
in croce Elia .Haucnd(> ferito Thoftiacol coltet- elo vede vfcire aliai fangueè
dice*
.
O
Chrifto ,ò xpo ,dexpiani ,òChf
irtodifendili horicpuci^itho pur giunto,
i òpurtancof>tro chitoviiìo
riparaa quc(to colpo chio tho punto^
aliai più di tetorte ho \ì ferrovifto
chccha tento&: già thtrbbe defunto,,
chiamahoraloccorfo dalcelcfte cora
ma
<.hetunt?nfcDioc
nonfanloro^Dìj^oi giugne dua per porre
yno
pegno
alprefli^ 8c it primodicè algiudeo.
Preftaci vn
poqui
fu quattro ducati tortochio fonaafpetto, a te io dico,ben fai
cheque
di dtdzi igl'iio preftatinon
vollonvedervifo di nimico,i credo che tu
me
gPhabbi ammiliatinon
guardarquefti3 pinno fi antico, coli lifacefsi hoggicome
allottacoliniguadagna e sépremai borbotta»
£1
compagno
vedeelfangueSc dice.Che
(angue èquel chiveggio Ia*n qlcato chefevifufsivnbue ftato fuenato, >percertoe
non
bare gittato tanto querto ribaldoqualchVno ha mazatop maforfe glipotròtornare in piantoEl
p^mo
dicealcompagno*
Egliètuttoil cortile vedi allagato taci fa villa
non
te n'auuedere andiana farloalRe
tollo a faperc*Vno
dice al recioèel primo•Serenifsimo
Ke famofo& degno
habbian veduto in cafaManouello^
andandotettela a porre vn pegno
di molto fangue,& quelchefifiequella
no
fàppià benema
par cattiuofegno&
dubuiandi quelloladroncello,annunziarlo vegnanoa tua corona
fanzaparlarne prima conperfona.
£1
Re
dicea vnvalletto o vera feruo rVien quavalletto,va perpartemia
al podellàchemandi a pigliar tofto>
e*ncenda apunto quel che quefto fia di quello fanguechacortui propollo^
&
fehancommcllo
fallo e fongeniadiche lompicchi,
òche
lofacciarroila òcrocifiggacomefecion Chrifto ribalditutti nimici di Chrifto.
11 valletto va al podeftà
&
dice»Da
partedella fuwranutlladeufi
oltreff
ti (?
còmanda
che tumandi eft^z
&per
podeftàlaveritadeduiicerto cafo chenon parehonefto, cfetrouato fangueinqiiantitade incafa Manuel quelchefiequefto
fi chetu intenda^&:
sVUa
ecofaatroce ardiloò
impiccaloò
tu Iv^ ponii croce»El podeftàdiceal Caualiere•
Hor*oltre Caualieretofto attendi andateacafa algiudeochegl'hadetto^ legaloprefto
come
tu lo prendiche
non
toglicfsi fu primailfacchetro, poicerca molto benla cafa e'ncendi quel che ql fangue vuoldir*ineffetto^vedraicherifa fe'ncofpato fi troue
alfuoco Jncrocc^o'nful terzo di noue.
El Caualiere Rifpondeal podeftà vna parola>& poilivolge abirri•
Fiefatto>
ognun
divoiTuearme
pigliche hoggi viconofco per ventura,
proui(ionati>compagni,
&
tamigli guardali iftarecome
pigrialladura9fio vi
pongo
in fuidolTo gli artigli Y^Anon prouaftìmaitale fciagura^oltremimnanzi,& fiatevalent*huomini acciochevoftre proneal rettornomini Giunti
&
vedutOi elfangue diceelCaualiercr
Che
vuoldir quefto ò redentorfuperno tanto miracolnon
fu maipiù vifto, qft'èil tuo fangueivo far ogni fchernodì q! che t*haofFcfo,egliequiiltnfto, attentiferuimicial pofto perno
ognun
fermoallepofteftia prouuifto, che fenon
vola, d'ogni fuamagagna
fiepurgato hoggi
&
darà nella ragna*Hora
piglianoel G^udeo^e'lCaua-lierepurdice.
Tu
fepurtraditT
nellemie manichi farihoracoluicheridifenda,
^
chan feruo fede cha de glialtricani
£1
Giudeo
condoloredice»O
Caualier dime
pietàtiprendiEl Caualiere.
Legatel fortee tuo penfier fon vani pcfaal tuo fineecoiicn che tu tarréJ^
El
Giudeo
piangendodice.
Do
fuenturatoctrifto chivai baffo chegliepoi daognun
lafciatoinalfo •Menanlo prefo
&
giunti alpodc
ftidiceal Caualiere.
Quefto ghiottonfritt'ha nellapadella
ci corpodel tuo dìo^ allofchernito, forato tutto,& poi con lacoltella
&cmolto fangueglie del pettovfcitop El podeftà dicealGiudeo.
Ah
genteiniquaabomincuoleà: fellatraditor caneche quelchi òfentito,
ond*auu auuto quefto facramcnto miferoà
menon
faròmai contento»El
Giudeo
rifponde•Io
non
porto celarquel chcl cielvuole chelie palefe,&
ogni auuifo cfcarfo,&
quelcho fattohomaitardimi duole&
hopeccato,elgiuftofangue fparfo,chefefcurarlaluni in cielo el fole fo chefon degno per queftotlfer*arfo
il facramenco mi d e per danari
lamogliediGuglielmo Gianbelcari•
£1 Podeftà diceal Caualiere, Andatequelladonna apigliarprefto
recateladi pefocom'vn cero , legateglile
man
con vncaprefto chivo vederfecoftuidiceil vcro^vorrafsiil cafo alRefar manifefto evederdonorarquefto mifterio9
òfommo^òfanto immenfo
eternoDia
quantofci vero&
giu(toal parermio#
El Caualierea birridice
.
Qua
prefto valcc'huomin vie fu fantigimoa
pigliarcTiniqua peccatrice, Vnbirrorifponde.Noi
(ìanparati e inarmetuui quanti£1Caualiere»
Vie
EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.10.2.15.11.8.
Vicìachoggl
equeldi chi fonfclicc,non
Almaicofainterratanto Tcurl gaardagliandarlepaion tutti infranti dapoich'Adamo
cifu da dio dato,P'"P'8"fi«eancor
chenonfidice, andianoalRedapoichel
cafoecertoVnbirrodice. mettetequeftì indifparee
alcoperto,
1uhai litortoper
Dio
nfo onor torci £1 podeftà nevaalRe &
dice.
tl^Caualicre. Io nonpoiTopenfaremacftàfanta
no
V 'mpiccartnfta ifchiuma eporci,come
laterra cihabbiaafo itenere•Giunti alla donna la pigliano e lei chellanonfapra3c triemi tuttaquanta
nu
^'"j'^^u^I'cre. perquelchafattoquelcane vfuriere.Che
vuoldirqueftofeitu fi fmarritooimc
chelcuor pelmtzo
mi Ci fchianta guardachetano
mi pigli in ifcaa.bio, pur a penfaruii mandai ilCaualiere,come
htufsivnladrone sbanditocome
tuamaeftàm'impofea quello di quel chefai ti rcdcròbuon cambio
, nbaldo,tnlèo ,affarsmo Manouello.&
Iccitufsitelteelmio
marito Egl'a tant'artehauuto ,etantoingeg»»eVI
brebbc
fuggir più ched'ambio, che perdanarivnafemina trifta,
eh olohtto, tu mai il braccio ftretto el corpo diGiesù facratoedegno El Caualicre.
vieniallacorte,eti farà ben detto, Elpodcftà dice alladonna
.
Com'ai
tu datoiltuo fignorcIddio perfi viiprezzoaTuoi nimici inmano
hai tu venduto
come Giuda
rio coluiche liberòilpopolchrilliano,
&
fparfcil fangueprczioro& pio in croce&
volfepernoifarfihumano
come
potertimaifartanto errore chepur
pàfandomene
fcoppia ilcoreLa
donnarifpondecon do- lore.Olafla mcchequeftoeftato inganno coftuimidirtec'haucagran periglio.
gl'ha dato
&
fedi medicinavifta,
hallofchernito 5<: fritto ondetal fegno moftrato haiciel chelalmamicótrilta « hogliin prigione
non
parla lorpcrfon»follo fàpercatefacra corona.
ElRe
marauigliandofi con glioc*chialcielo dice,
O
padrefanto,ò
Rcdentorfupernonon
bada ben chetu morirtiin croce, perliberarcigiùdalfuocoeterno patirti per noimorte fiferoce,nó
foqualGiuda
ò diauol de l'infernocommeflohauefsivnfallo.tanto atroce
_
duque
il tuo corpogiuftoesatolague < ' dìnuouoverfael pretiofofangue,
n
luofighuo!omalato,&digrandano I penfopuree non
sò qual fupplitio&lolconquefto
haue hauutocófigliodegno
fitronia cofi ineiurtofallo.cheliberatofared'ogni affanno
&
fc fcampar potea queftoTuo figlio,
coneflo infieme volea battezzarfi renderli in colpa
&
vero xpianfarfi.El podeftialei.
I fanto benche tu fe coli pura
chefpeffo mettiilfodero inbucato{ diqucdanarihaueditu bencura lapcnitcnzia vadiietoal peccatoj
chefia punitotanto malifitio
ò farloin croce metterlo òfquartallo, a
me
parrebbe chetanto facrifitioclVefcouo venirsiahonorallo.
&
diTuoman
lo trahefsi delfuocopoiilripongain qualche
degno
loco*£
volgeùal valletto òc dice.Va
diaMonfignor
chediprcfcnte?co{a
vengaquia
me
co tuttoil conciftoro^•parato quanto
può
folennemente&
qualchevafo ricco arrechi d'oroidoue'elcorpodiChrifto onnipotente metterfipolla>
non
far piùdimoro
placagion di chegli fiepoiqua detta vatorto acciocheimpuntoegli fi metta.
£1valletto dice al Vefco-
uo
•InChrifto reuercndo padre noftro
il
Re
mimanda
avgftrarcuerenzaf chefubico pariateilcorovoltro vegnace acorteafua magnificenza, conaltri paramenti che da chioftro vnVafodoro arrechiate in fentenza j doueel corpo diXp
)hara aftarpoi la cagion dicechel diràlaa voi•Èl Veicouo rifponde.
Fattofaràchefietu benedetto
mettafi in puntotuttoil chericato, chilo vo vifitar perquefto effetto
contutta la miacorte benparato.
Vn
prete dicealVefcouo.Monfignor reuerendocon effetto ditalehonorc nefaraicommendato, ciafcuno èmoflb con gaudioe difio
ElVefcouo.
Horfu
andiannecolnome
diDio
.
Quel
vero dìo che reggeilmodo
elcielo cgiuftiefalta,e volentierperdona,a peccator checredon nel vangelo
felice e feruituafanra corona,
ivengoavbbidir
con fommo
zelo, lamacftadella gjuft'alma èbuona
paratifiancome mi comandafèipelmeffaggier cheinnàzia
me
madafti ElRe
alVefcouo dice.Benignopadrenoftro reuerendo nonfinecaufaalla fignoriauoftra,
mandato
ho certo,comedirintendoun
giudeo canenella cittànoftra, che!corpo dilefufacro hoggiardcdogc tta acors5giie,cgramifteriomoftra uochefi uadiaator qucll'hoftia degna
&
uoftra fignoriameco
là uegna.fn quellochefipartono dice il
Ve*
fcouohauendo
intefo ilcafoema*rauigliandofi •
Che
vuoldir queftoDio
dime
foftegnanon
ètal cafofi^nzagranmiftcrio, queft'è miracol fopr'ogn'alcrodegno
deh mandacifignorfott'il tuo impcriOf chi fumaiditoccarti tantodegnoinfanto,nonchetrifto defiderio ^ chenontremafsimifereremei chenonconfondi fignor e giudei •
Partonfi infieme,è giunti dou'era i*Ho(tiaelVefcouo ginocchioni dicc^.
O
CrocifidoGiefu Nazarenoè quefto ilfangue piochetuverfaftì ,
pernoigiàincrocedel tuo fanto feno
qu mdo
Longincon eflfo illuminafti» fe tu riprefo& di feritepienoda tuonimicia chi tu perdonaftij
&
tante gratie giàfaceftì loroenonfon fatii a dartiancor martoro»
il
Re
inginocchioni dice all'hoftia.VeraceIddio chereggi il chriftianefimo perdonaaquegli che fonoinnocenti
,
che altuo tonte prefono il battefimo noi non faren giàmai lietiècontenti,
fequalchefegno non faitu medefimo^
checiperdoni,
&
per pietà contenti, de vogli fignormio immaculato pertua pietàauerci perdonato.Hora
l^hoftia da fe fi fofpende datcrra,e vain
mano
al Vefcouo fel
Re
vedendo queftocondeuo*tioncdicc^.
Laudato fie tu fempre eterno padre cheperpietàcihai tutticonfolati, laudatofiae fanti6( latuo
madre
<iE
voi.EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.ì 0.2.ì5.11.8.
R
volgrfialpotertiQticdii ) r.baldi che hai iinprigionatì delleloroo|)c inique horride c ladre facrudelmente cheliengiuftuiati
Evolgcfi al Vefcouo.
E
voi portate alvoftro tabernacolo Giefu laudando elTuo degnomiracolo.H
jrael Vefcouo portai! corpo diChriftoallachiefa
&
in mentre che vannocpreticantono Thinno Pan- gelinguagloriofi,dipoiognuno
fitornaal luogo^
&
ilpodedà
dicea giudici*Dottor
dilettivoihauete vifta l'iniquitàdi quefto peccatore, diqueftadonna ifmemorataè triftache prezzo venduto ha'l Tuo fignoref conliglimi ciafcun franco divifta che
non
rediimpunitotanto errore, perche qual fuil peccatovochefiator penitentiafeh
può
più ria.Vn
giudicealpodefU
•Non
fipotrebbe alcun iudicio dare che nonmeritipeggiovoltecento>Vn'altro giudice dice al
po-
deftà.^
Ma
io ti fominiflroconfigliarecotaleerrore
non
aggiugne tormento,coduidixpo
hebbeilcorpo aftratiare&
corteigKenevende,laflb chi (entogradogliamo
può
farpeggio ùferuidof checederealnimico elfuo fignore^«£1 podeflàdiceal caua*
liero•
Fa
venirquacaualierquel ghiottone diManoueIIo&
quelladonna
apprelTo mettetein puntolefcopeè carbonefachefia
predo
dentroalfuocomcflb, codeiimpiccata fiacom
eragione chclfuo peccatonon
ètantocfprcffo, aonafpettar lor preghi&
lorefordia giudiziafa fanza mifericordia^•E!giudeolegato per andares gia«
dizia dolendofi dice-
O
maladetta&
falla intenzioneò
maladettaciecae'ngannatrice,ò
maladetta tu fecol cagione dellamiafìae& la propriaradice^Blcaualierealuij
Hor
taci, dechaitu brutto ghiottonenon
haitu intcfovnprouerbiochedice,j
chd
pentirfidafezzo nullavale ti giudeorifpondo.
Cofificmaladcttoet
mio
natale•Mentre
chevannoallagtuditiavno facerdote va loro incontro&
dicealgiudeo•
O
ciecofuordel vero fentimento ehalla feconda morte fedannato, riconofcite defib&
fiecontento hauereilcorcompunto
alluminato, con|dirtuocolpa&djre imene
pento Giefuchemille voltehaggio peccalot mafsime controallatua fantalegge qual viueTempree reggeràcreggo
Seguita./
•
E
direifo che per noi redimerevenidi in terraaprender
nodra
carne, diSpiritoSanto^& degnadi morirela
doue
elmondo
venidi a faluarne^tre dipoifufcitato hauedia gire
al limbo pepadrinodri,equecauarnei percheamiafalfafei
ho
creduto&
credereinGiefunon ho
voluto•Cofi facendo tharo benedetto
conlalauandadel fantobattefimo, El
Giudeo
rifpondc-^.Non mi
draccarbedia fenxaintellettoche quel chefu fiefcmpreqlmedefimo, cogitaprimail tuo chel
mio
difetto*&
vedràicheglie falfo elchridiancfimo£1 prete (degnato rifpondepar-' tendo.
Poi che
non
vuoiidaDio
adannazionetilafcioconlamia malaJItione.
ElGiudeo
alCaualiere•AfcoltàCaualiereciparlar
mio
&
almiomorirehabbianucrtcnza,poichiomiparto di quefto
mondo
rio pregotic'habbivnpo
dipazienzaiEl Caualiereriìponde
.
Entracoftiò nimichodi Dio.
chealmalfar
non
haueftiauuertenza pIl El boiaal
Giudeo
•^ Intcfo haiManuello
come
m'affrettaentraquadentro chefaràmezzetta^.
Arfocigiudeo
&
dipoimenono
ladonna>
&
giuntaladonnaal fuocoraccomandandoti a
Dio
.
PietofoIddioit'ho offefo a torto
ioho peccato
& non
vofare ifcufa^&
quefto corpo edegno
d'elTermorto
lanima triftamifera, econfufa
,
tiraccomandoche fiainfaluo porto y fedipietà
non
hailaportachiufa,qualnonifperogià per
me
fi chiuda chefefperauain tefaluo eraGiuda
•El
Re
diceafuabaroni.
Andatechivuole
ognuno
a ripofarui chegilèpurcaldo&
tépo dadormiretnon uoperhoradifagio più darui facamerier va lacameraapriref quandofìa
tempo
faròpoichiamarui vorròforfea cauallo a Ipaffbgirc,icredo chedalciel fien'hoggiefiocchi chinonpolTo tener'aperto gliocchl•
E
pofto ilRe
a dormirefanTom*
mafod'A#|uinoapparifcein
mezzo
didua Angeli
&
dicealRe
.
•,Dalciel fonmelTo Se vengoannunziare per partedel fignorchelcier honara chequella
donna
faccia liberare chelmmigoldo
eperimpiccar'hora, Chriftoralfolta&
vuogli perdonareperòtu debbi perdonarlcancora,
dafuo
peccatof-ràpenitenzatefeguiragranben diTuo fallenM*
£1
Re
fidefta&
chiamae baroni èdice.Venite baronquanel
mio
confpettoi
mero
dianzi vnpoco addormentato^dormendo
fanTommafo
benedettoda partediGiefu m*hacomandato,
chifcampiquelladonna, orvavalletta diglicheChriftoin cielgPha pdonatOf
&
moltobene ne defeguire ancoravoglio vbbidirefa ch'ellanon
mora
,
£1 Vallettova
&
diceal Caualiere•El
Re comanda
che tulafciandarela
donnaj&
nonlefacciaimpedimento caualierpreftofufalla lafciarcelpodeftànefaràbcn contento, fan
Tommafo
evenuto acomandarecheliberata fiafenza tormento ,
El caualier dice almanigoldo.
Su
manigoldoifciogli leman
preftovien giùconefla
&
riponi ilcaprettoElmanigoldo •
Sempre
ilboccon me
canatodi boccalafciapurquefto ivoglio efferpagaté dimiefatica,poi zara achitocca
El Caualierea lui*
Oltreribaldotrifto fciagurato tu prouerraifelcaprtfto fcocea
non
odi quel chequel fanteha parlatOj Elmanigoldo •cifanto efanto,& iofonel manigoldo
non
lafcerei diquelhohauere vnfoldo«Il
Re
fivolgealaDonna
e dice*Quel
chaDio
piace noifià per vbbidire che vuoltu fcampi chedinoicolonna, fanTommafo
d*Aquin meivenneadirech'eronelletto
come
ùkchiaflbnna, renditi incolpa&
piangi iltuo fallire&
daquiinnanzifarai migliordonna^iti perdonopoichiti perdona
vafiadiuota fempre
giufta&buoAi»»
La
EarlyEuropean Books, Copyright©2010ProQuestLLC.
Images reproduced bycourtesy of the BibliotecaNazionale Centraledi Firenze.
PALATINOD.ì 0.2.ì5.11.8.
U
donninfpopdc Re
rlngra-Piandolo*
Benigno
Iddio che reggi lunatura deno
guardare alla mia grannequizia,
icmpre faròtuo feruahonefta
&
pura edanartoltiperhicruì malizia, pei tuomieflri, ò Ke,d*architetturauo
Teneùcci fare certadificia ,dunce
rp
oouecommirsi
tal peccatocifahiat-»rboglientefiachiamato,
E
d<.cto QUf(lo elpodeftàdicealCju
ihere,&
abirri.Cacciarle tacci uia afuon dibaftone qucfti giudei,
&
quel can paterino»Abriìm,Diuid, Jacob,
&
Salamone, Sabbato , Ifaac, facob,&
Abramino,&
Siimuel, lofcph, Se quelghiottoneI
L F
NataI>Giubbaj&
quel Nfanauellino,&
quell'altro Ioreph,&QuadrobalU
A
micca,Achadde,eRechilla^elachallaHora
va ilcaualiere atrouareegiùdei&
badonangli quanto poifjna tanto chefuggaiYo.Langelolicentia elpopolo cofidi-
cendo .
Quel
uero Iddio chegiufto fantoeterno ui dia falute a tuttigaudio&
uita,doue
fi cantaOfanna
in fempiterao perla fuagranpietà eh einfinita^&:fcampa tuttidallo fcuro inferno andatein pacelafefta e finita,
elfacramentohabbiate in r^ucrenza ch'ogni peccatoalfinehapenitenza,
r