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4.1) Breve riassunto delle caratteristiche cliniche dei soggetti studiati

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4. RISULTATI

4.1) Breve riassunto delle caratteristiche cliniche dei soggetti studiati

Come descritto nel capitolo precedente, sono stati reclutati 26 soggetti normoglicemici (CNTR) di cui 13 con familiarità di primo grado al diabete tipo II e 13 senza familiarità, 34 soggetti pre-diabetici (PRE-DIAB) e 18 pazienti con diabete di tipo II di nuova diagnosi (DIAB), le cui caratteristiche sono elencate nella Tabella 3.1.

Tra i soggetti CNTR, PRE-DIAB e DIAB non vi erano differenze nella distribuzione tra maschi e femmine, nel BMI, nel colesterolo totale e nell’LDL. PRE-DIAB e DIAB rispetto ai CNTR presentavano una maggiore età (rispettivamente 55±5 e 58±8 vs 45±10 anni, p- value=0,001), più elevati valori di pressione arteriosa sistolica (p-value=0,001) e di

emoglobina glicata (6,0±0,4 e 6,5±0,6 vs 5,5±0,4 %, p-value<0,0001) con trend non statisticamente significativo per più elevati livelli di pressione diastolica (p-value=0,07), trigliceridi (p-value=0,08) e più basse concentrazioni di HDL (p-value=0,07).

I 62 pazienti aggiunti successivamente nello studio mostravano valori medi dei parametri demografici e clinici simili a quelli osservati nel gruppo di soggetti iniziale (Tabella 3.2).

4.2) Valutazione dei livelli di EPC circolanti

I pazienti sono stati suddivisi in due classi (Figura 4.1): 58 controlli (CNTR) di cui fanno

parte 26 soggetti normoglicemici e 34 pre-diabetici e 18 pazienti diabetici (DIAB). La

differenza tra i livelli delle EPC nei due gruppi è significativa (p-value=0,0343) a

dimostrazione che effettivamente il numero medio di EPC nei pazienti diabetici (52,548 ±

27,795 cellule/ml) è inferiore rispetto ai controlli (83,271 ± 58,208 cellule/ml).

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Figura 4.1 Livelli di EPC nei due gruppi

Scorporando il gruppo dei controlli in CNTR/Fam+, CNTR/Fam- e PRE-DIAB è possibile

evidenziare come il numero di EPC dei CNTR/Fam+ (57,507 ± 25,317 cellule/ml) sia

molto simile a quello dei DIAB (52,548 ± 27,795 cellule/ml) suggerendo l’esistenza di un

possibile controllo genetico del livello di tali cellule in soggetti che non mostrano una

patologia conclamata ma che hanno familiarità con il diabete (Figura 4.2).

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Figura 4.2 Livelli di EPC nei quattro gruppi

Analizzando la correlazione tra la glicemia ed il numero di EPC circolanti nei pazienti, il

p-value non è significativo ma lo diventa quando vengono aggiunti i valori derivanti dai 62

pazienti inseriti solo in ultima analisi nello studio (Figura 4.3).

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Figura 4.3 Relazione tra glicemia ed EPC

4.3) Analisi dei polimorfismi studiati

Nella Tabella 4.1 sono elencati i 12 polimorfismi studiati, i genotipi e le loro frequenze, il

numero medio di EPC in relazione al genotipo e la significatività del confronto tra i valori

di EPC ed i genotipi.

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Tabella 4.1 Polimorfismi a singolo nucleotide studiati nella popolazione iniziale

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L’equilibrio di Hardy-Weinberg è stato verificato per ciascun polimorfismo.

L’associazione tra i polimorfismi e i livelli di EPC è stata valutata tramite analisi della varianza (ANOVA-Oneway) mentre per valutare le differenze tra i singoli gruppi è stato applicato il test di Fisher. Per i polimorfismi nei geni IL-1A, IL-1B, IL-1R1, IL-2, IL-2RB, IL-6, IL-6R, TNF-RSF1B e VEGFA tale analisi non ha mostrato associazioni statisticamente significative con il numero di EPC circolanti.

I livelli di EPC circolanti tra soggetti con genotipo C/C vs T/T per il polimorfismo -33 C/T (rs2070874) dell’IL-4 è risultato significativamente diverso (p-value=0,0388), mentre è al limite della significatività la differenza tra eterozigoti C/T vs T/T (p-value=0,0625).

Tuttavia, questo dato potrebbe dipendere anche dal fatto che il genotipo T/T è presente in un unico soggetto.

Il polimorfismo -308 G/A (rs1800629) del TNF- α è risultato significativamente associato

ai livelli di EPC. Soggetti con genotipo G/G presentano livelli di EPC minori di quelli con

genotipo A/A (p-value=0,0022), mentre la differenza non è significativa tra G/G e A/G

(Figura 4.4). A causa della presenza di un solo soggetto con genotipo A/A, abbiamo

accorpato i soggetti G/A e A/A per valutare l’associazione di A/G+A/A vs G/G ed EPC

circolanti, nonostante l’individuo A/A presentasse un livello di EPC nettamente minore di

quello dei soggetti G/A. L’associazione rimane statisticamente significativa, ed i portatori

di almeno un allele A hanno un livello di EPC significativamente maggiore (p-

value=0,0039) (Figura 4.5 e 4.6).

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Figura 4.4 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A, A/G, G/G) del polimorfismo -308 G/A del TNF-α nella popolazione iniziale

Figura 4.5 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A+A/G, G/G) del polimorfismo -308 G/A del TNF-α nella popolazione iniziale

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Anche il polimorfismo Lys469Glu (rs5498) di ICAM-1 ha mostrato un trend di associazione positivo con i livelli di EPC. In particolare, il genotipo A/A vs G/G presenta un valore significativamente minore di cellule (p-value=0,02924), mentre è ai limiti della significatività la differenza tra G/A e G/G (p-value=0,0678) (Figura 4.6). Anche in questo caso abbiamo raggruppato i soggetti A/A e G/A, che presentano un livello di EPC simile tra loro, ed ipotizzato che fosse l’allele A ad influenzare la diminuzione dei livelli di EPC.

La Figura 4.7 mostra l’associazione tra il livello di EPC in funzione dei genotipi A/A+A/G rispetto ai G/G indicando un valore di p significativo pari a 0,0302.

Figura 4.6 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A, G/A, G/G) del polimorfismo Lys469Glu di ICAM-1 nella popolazione iniziale

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Figura 4.7 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A+G/A, G/G) del polimorfismo Lys469Glu di ICAM-1 nella popolazione iniziale

Alla luce di questi dati preliminari ottenuti abbiamo ampliato la popolazione di soggetti iniziale con l’aggiunta di altri 62 soggetti per cui il dosaggio di EPC circolanti era disponibile, con l’obiettivo di approfondire e verificare le associazioni osservate. I risultati sono elencati nella Tabella 4.2.

Tabella 4.2 Polimorfismi a singolo nucleotide studiati nella popolazione totale

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Per il polimorfismo -308 G/A (rs1800629) del TNF- α si conferma la significatività dei risultati (Figura 4.8) anche accorpando il genotipo A/A ad A/G (Figura 4.9). Rimane comunque da verificare la differenza tra i livelli dei soggetti A/A e G/A, dato che gli A/A presentano un fenotipo più simile ai G/G che agli eterozigoti.

Figura 4.8 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A, A/G, G/G) del polimorfismo -308 G/A del TNF-α nella popolazione totale

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Figura 4.9 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A+A/G, G/G) del polimorfismo -308 G/A del TNF-α nella popolazione totale

Per il polimorfismo Lys469Glu (rs5498) di ICAM-1, l’associazione con il numero di EPC

risulta meno evidente (Figura 4.10) e tra i genotipi A/A+G/A rispetto ai G/G si perde la

significatività statistica (Figura 4.11).

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Figura 4.10 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A, G/A, G/G) del polimorfismo Lys469Glu di ICAM-1 nella popolazione totale

Figura 4.11 Livelli di EPC in relazione ai genotipi (A/A+G/A, G/G) del polimorfismo Lys469Glu di

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4.3) Valutazione dei livelli di TNF- α ed ICAM-1 in relazione ai gruppi di pazienti e ai genotipi dei loro polimorfismi

Per approfondire lo studio abbiamo valutato anche l’effetto del polimorfismo del TNF- α (Figura 4.12) e di ICAM-1 (Figura 4.13) sui livelli circolanti dei rispettivi fattori, non rilevando differenze significative per nessuno dei due. La valutazione dei livelli degli stessi fattori rispetto ai tre gruppi di soggetti (CNTR, PRE-DIAB, DIAB) (Figura 4.14) non evidenzia risultati significativi per TNF- α a differenza di ciò che avviene per ICAM-1 (Figura 4.15).

Figura 4.12 Livelli di TNF-α in relazione al genotipo del polimorfismo -308 G/A

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Figura 4.13 Livelli di ICAM-1 in relazione del polimorfismo Lys469Glu

Figura 4.14 Livelli di TNF-α nei tre gruppi

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Figura 4.15 Livelli di ICAM-1 nei tre gruppi

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