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IL CEPPO RITROVATOUN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER L’AREA DELL’EX OSPEDALE DEL CEPPO A PISTOIA

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Academic year: 2021

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I L C E P P O R I T R O V A T O

UN PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE PER L’AREA DELL’EX OSPEDALE DEL CEPPO A PISTOIA Università di Pisa - Scuola di Ingegneria - DESTeC - CdL S in Ingegneria Edile Architettura - Tesi di Laurea - A.A. 2014-1015

Relatori: Ing. Marco Giorgio Bevilacqua, Prof. Ing. Roberto Giuseppe Pierini, Prof. Arch. Luca Lanini Candidato: Davide Tofanelli

L’ospedale del Ceppo, sin dalla sua fondazione nel XIII secolo, persa fra leggenda e realtà, è riuscito un po’ per fortuna, un po’ per il caso o per la sapiente amministrazione, a trasformarsi da piccolo oratorio per l’assisten-za agli infermi a principale ospedale cittadino di un’entità territoriale sempre più vasta e popolata, quale la città di Pistoia. Nel corso dei secoli le ne-cessità ospedaliere hanno portato ad accrescere la struttura dell’ente, so-vrapponendo edifici nuovi ad altri più antichi, demolendo parti considerate fatiscenti o erigendo padiglioni che rappresentassero l’apice dell’architettura sanitaria di quel preciso momento. Tutti questi interventi sono stati resi inutili nel momento in cui l’amministrazione pubblica ha preferito trasportare il pre-sidio ospedaliero cittadino presso una nuova sede, aprendo l’ospedale San Jacopo nel 2013. In questo modo un intero quartiere che per quasi otto secoli aveva assunto sempre più forti connotati mono-funzionali, ha perso totalmente e permanentemente quell’identità che lo aveva contraddistinto. Il nuovo ospedale si è portato via anche una forte componente attrattiva soprattutto nei confronti delle attività commerciali che, come satelliti attorno al grande complesso ospedaliero, ruotavano con i propri bar, edicole, negozi di settore. Partendo da un’analisi su scala urbana del tessuto edi-lizio pistoiese, delle sue piazze e delle infrastrutture, si è arrivati a definire quelle che possono essere considerate le criticità ed i valori di un’area, quella del Ceppo, nel tentativo di dettarne ipotetiche linee guide per una riqualificazione urbanistica resa necessaria dalla sua perdita di funzionalità. La riqualificazione si concentra poi su due interventi di tipo puntuale, inseriti nell’ottica di una progettazione su più ampia scala di piazze e spazi pubbli-ci, dando origine ad un quartiere dalla duplice identità, pubblica e privata, capace di diventare un nuovo cuore pulsante per la città di Pistoia che ritrova così quel tassello fino ad ora mancante. Progetto urbanistico ed ar-chitettonico sono stati affrontati in modo parallelo, l’uno in funzione dell’altro, dando origine ad un’esercitazione di riparazione urbana in una città dove la modernità non può chiaramente eludere il dialogo con la memoria, con la storia dei luoghi, dei materiali, dei dettagli che configurano quel carattere sommessamente monumentale. Il progetto ha un compito di riconnessione tra la città nuova e la città storica, attraverso la realizzazione di percorsi che permettano di superare i limiti presenti fino ad ora, di accorciare le distanze, di facilitare l’accesso alla città storica, di dare nuova vita ad una consistente parte del territorio pistoiese che sta via via degradandosi, di creare punti di interesse in modo che il Ceppo non sia più un “corridoio” verso la città ma ne ricalchi gli aspetti salienti trasformandosi in un punto di sosta, di incontro, di scambi sociali e culturali.

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