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La laureaconvieneQuasi sempre

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Academic year: 2021

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I DATI DELLE UNIVERSITÀ.

La laurea

conviene

Quasi sempre

di Roger Abravanel

I dati di Almalaurea, il consor-zio al quale aderiscono set-tantadue università, indicano che dopo cinque anni più del go per cento dei laureati trova lavoro. È il rilancio del «pezzo di carta»? Non credo, perché dopo cinque anni sarebbe de-vastante se un laureato non tro-vasse lavoro. Ciò che conta è se lo trova entro un anno.

Eppure, la laurea continua a convenire. Perché questo tasso di occupazione evidenziato dalla ricerca di Ahnalaurea, an-che se non esaltante, è superio-re a quello di un neodiplomato e i dati sugli stipendi indicano che, oltre a trovare lavoro più facilmente, i laureati guada-gnano di più.

a pagina 28

a pagina 25 De Gregorio

4 Il corsivo del giorno

di Roger Abravanel

AVERE LAVORO

PIU' FACILE

CON LA LAUREA

(MA NON SEMPRE)

Idati di Almalaurea

indicano che dopo 5 anni più del go per cento

dei laureati trova lavoro. È

il rilancio del «pezzo di carta»? Non credo , perché

dopo 5 anni sarebbe

devastante se un laureato non trovasse lavoro. Ciò che conta è se lo trova entro

un anno e, in questo caso,

le indagini passate evidenziano percentuali ben più basse, tra 6o e 65 per cento. Eppure, come

sostengo nel mio saggio uscito oggi La ricreazione è finita - scegliere la scuola trovare il lavoro, la laurea

continua a convenire

nonostante gli isterismi in

un senso o nell'altro: questo tasso di

occupazione, anche se non esaltante, è superiore a

quello di un neodiplomato e

i dati sugli stipendi indicano che,' oltre a trovare lavoro più

-facilmente, i laureati

guadagnano di più. Tornano i tempi del «pezzo di carta a tutti i costi»?

Assolutamente no. Un

laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano o in Economia alla Bocconi ha più del 90 per cento di

probabilità di trovare

lavoro entro un anno, ma non è così per laureati di

università meno apprezzate dai datori di

lavoro, soprattutto per

quanto concerne la facoltà

di Economia per la quale la

peggior università in

termine di occupazione

vede solo un terzo dei suoi

laureati trovare lavoro. Peraltro, i dati di Almalaurea dimostrano

anche la fine del mito della cosiddetta «laurea utile». Sicuramente Ingegneria conviene quasi sempre ed

Economia pure (anche se

dipende in quale ateneo) ma non è il caso della

laurea in Legge che vanta

tassi di occupazione bassissimi o di lauree

scientifiche come quella in

Fisica che hanno sbocchi occupazionali quasi tutti

nel mondo accademico. La

vera sorpresa? Le lauree

considerate «inutili»: una laurea in Lettere in buone

università come Torino e Cà Foscarì ha tassi di

occupazione a un anno superiori al 6o per cento.

Il pezzo di carta conviene

ancora, ma non a tutti i

costi.

Meritocrazia.Corriereit

RIPRODUZONE RISERVATA

1

Corriere della Sera

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Data Pagina Foglio

17-04-2015

28

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110538

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