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Esercizi su Amplificatori Operazionali

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Academic year: 2021

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(1)

Esercizi su Amplificatori Operazionali

Esercizio 1.

v1

v2 vout

R1

R3 R2

R4 vd

vR4 vR1

iR4 iR1

v+

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione delle tensioni v1 e v2.

Soluzione

L’amplificazione differenziale

d d out

v

A =v dell’operazionale, fintanto che questo opera in linearità, è

molto elevata (idealmente infinita). Dal momento che il valore della tensione vout è limitato dalla dinamica di uscita del circuito, la tensione differenziale di ingresso

d out

d A

v =v è pressoché nulla

(vd =v+v ≅0) e, di conseguenza, essendo l’impedenza di ingresso dell’operazionale (Zin) non nulla, le correnti entranti negli ingressi dell’operazionale sono a loro volta pressoché nulle

( 0

in d

=

=

+

Z i v

i , vedi dispense di teoria).

Sulla base di queste considerazioni, si può risolvere l’esercizio assumendo (amplificatore operazionale ideale):

vd =v+v =0 (1)

i+ =−i =0 (2) Applicando la legge di Kirchoff delle tensioni è possibile scrivere la tensione di uscita del circuito in figura come:

+

+ =− +

+

= v v v v v

vout R4 d R4 (3)

dove, nell’ultimo passaggio, si è considerata la (1).

Le tensioni v e + vR4 nella (3), essendo il circuito lineare, possono essere ricavate applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, tenendo conto delle (1-2), come illustrato qui di seguito.

(2)

Calcolo di v +

Dalla (2) si osserva che la corrente al morsetto “+” dell’operazionale è sempre nulla, per cui la presenza dell’amplificatore operazionale non ha alcun influsso sul circuito collegato al morsetto “+”

e la tensione v può essere calcolata immaginando il circuito v2-R2-R3 scollegato + dall’operazionale.

Sfruttando questa considerazione, applicando il principio di sovrapposizione degli effetti (le grandezze con un apice si riferiscono al contributo di v1, le grandezze con due apici, al contributo di v2)

2

3 2 0 3 ''

' v

R R v R

v

v+ = ++ + = + + (4)

Si osserva che i generatori non collegati al morsetto “+” (come v1 in figura) non danno contributo a v e che il contributo di v+ 2 è stato calcolato utilizzando la regola del partitore di tensione (essendo i+=0, R2 ed R3 risultano collegate in serie).

Calcolo di vR4

Si osserva che vR4 =R4iR4 e si determina iR4 utilizzando il principio di sovrapposizione degli effetti. A tale fine, è possibile considerare il contributo di tutti i generatori collegati al morsetto “+”

includendo un unico generatore di tensione equivalente, di valore dato dalla (4), collegato direttamente al morsetto “+”

3 2

3 1 1 1 '' 1

' 4 1 1 2

4

4 R R

R R v R v R v R i v i iR R R

− +

=

= +

= + (5)

Ne segue che

2 1

4 2 3

3 1 4 1

4 v

R R

R R v R R vR R

− +

= (6)

La tensione di uscita richiesta, risulta quindi espressa dalla (3) come:

2 1

2 2

1 1

1 4 3 2

3 1

4 3

2 3 3

2 3 1 4 1

4 v

R R R R v R R v R R R v R R R

R R v R R

vout R

 

 +

+ +

− + =

+ + +

= (7)

(3)

Esercizio 2.

v1

vout R1

R3 R2

R4

I0

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione di v1 ed I0.

Esercizio 3.

v1

vout R1

R3 R2

R4

I0 v2

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione delle tensioni v1 e v2

e della corrente I0.

(4)

Esercizio 4.

v1

vout R1

R2

R4

v2 R5

I0

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione delle tensioni v1 e v2

e della corrente I0.

Esercizio 5.

v2 R4 vout

R2

R5

v1

R1

R3

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione delle tensioni v1 e v2.

(5)

Esercizio 6.

v2 vout

R3

R5

v1

R1

R4 R2

Con riferimento al circuito in figura, esprimere la tensione vout in funzione delle tensioni v1 e v2.

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