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Corso per la Scuola di Dottorato in Ingegneria 5 (6)Calcolo di¤erenziale per il moto browniano Vediamo un esempio facile, per capire il problema

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Probablità, Statistica e Processi Stocastici

Franco Flandoli, Università di Pisa

Corso per la Scuola di Dottorato in Ingegneria

Corso per la Scuola di Dottorato in Ingegneria 1

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Energia immessa da un white noise

Ricordiamo la motivazione applicativa della volta scorsa: un white noise additivo, messo in un’equazione che nel caso deterministico è conservativa (energia costante), immette energia in media?

Abbiamo iniziato ad esaminare il problema per l’equazione Xt00 = rU(Xt) +σξt

riscritta nella forma

Xt0 =Vt

dVt = rU(Xt)dt+σdBt.

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(3)

Energia immessa da un white noise

Numericamente sembra che l’energia media cresca (in questo esempio numerico U(x) =x2/2, quindi l’energia totale è V2+X2 /2, la metà della distanza dall’origine al quadrato):

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Energia immessa da un white noise

Tuttavia se si svolge il calcolo come nel caso deterministico, si trova dEt

dt =Vt σdBt dt ovvero

Et E0= σ Z t

0

Vs dBs

ds ds =σ Z t

0

Vs dBs Questo produrrebbe

E[Et] E[E0] =E Z t

0

Vs dBs =0 secondo la teoria degli integrali di Itô. Dobbiamo trovare la contraddizione.

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(5)

Integrale di Itô

Ricordiamo che abbiamo posto Z T

0

XtdBt =limXtn(Btn+1 Btn)

dove il limite è inteso al ra¢ narsi della partizione

e che, per i processi che soddisfano la condizione naturale

Xt dipende solamente dalla famiglia di v.a. fBs; 0 s tg (1) e RT

0 E Xt2 dt < ∞ vale:

Theorem

E Z T

0

XtdBt =0 Var

Z T 0

XtdBt =

Z T 0

E Xt2 dt.

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(6)

Calcolo di¤erenziale per il moto browniano

Vediamo un esempio facile, per capire il problema. E’simile all’energia cinetica dtd V2t2 ma più basilare.

Se valesse il calcolo tradizionale anche per il moto browniano, sarebbe d

dtBt2 =2Bt

dBt dt il cui signi…cato sarebbe l’identità integrale

Bt2 B02 =2 Z t

0

BsdBs

dove l’integrale è nel senso di Itô. Sembra avere tutto senso. Ma l’identità è giusta? No.

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(7)

La formula di Itô per il moto browniano

Theorem

Se f è derivabile due volte con continuità, allora df (Bt) =f0(Bt)dBt+ 1

2f00(Bt)dt.

Se Bt fosse stata una funzione derivabile, la regola classica era df (Bt)

dt =f0(Bt)dBt dt

che corrisponde a df (Bt) =f0(Bt)dBt. Quindi c’è un termine in più.

Il signi…cato dell’identità è integrale:

f (Bt) f (B0) =

Z t

0

f0(Bs)dBs+

Z t

0

1

2f00(Bs)ds dove il primo integrale va intenso nel senso di Itô.

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(8)

Esempio

Prima di enunciare il teorema ci siamo posti il problema di calcolare Bt2 B02.

Vogliamo quindi usare la funzione

f (x) =x2 le cui derivate sono

f0(x) =2x, f00(x) =2.

Pertanto

Bt2 B02=2 Z t

0

BsdBs+1 2

Z t 0

2ds

=2 Z t

0

BsdBs+t

C’è il termine t in più, rispetto al risultato ingenuo immaginato precedentemente.

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(9)

Da dove proviene il termine aggiuntivo

Immaginiamo di dimostrare la formula spezzando [0, t]in piccolissimi intervalli 0=t0 <t1 <...<tn+1=t

f (Bt) f (B0) = (f (Btn+1) f (Btn)) + (f (Btn) f (Btn 1)) +...

=

n k=0

(f (Btk+1) f (Btk))

ed in ciascun intervallino [tk, tk+1] usiamo la formula di Taylor per f : : f (Btk+1) f (Btk) =f0(Btk)kB+ 1

2f00(Btk) (kB)2+o (kB)2 . Dove kB =Btk+1 Btk. Quindi

f (Bt) f (B0) =

n k=0

f0(Btk)kB+

n k=0

1

2f00(Btk) (kB)2+resti.

Vediamo di capire la di¤erenza tra il caso B regolare e B browniano.

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(10)

Il primo termine

Il termine nk=0f0(Btk) (Btk+1 Btk) converge in entrambi i casi a Z t

0

f0(Bs)dBs.

Tuttavia, se B fosse derivabile, potremmo riscrivere questo termine nella

forma classica Z

t 0

f0(Bs)dBs ds ds.

Invece, se B è il moto browniano, interpretiamo Rt

0 f0(Bs)dBs come integrale di Itô.

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(11)

Il second termine nel caso derivabile

Esaminiamo il termine nk=0 1

2f00(Btk) (Btk+1 Btk)2. Se B fosse derivabile, avremmo

(Btk+1 Btk)2 Bt0

k

2 (tk+1 tk)2

quindi, indicando con h l’ampiezza del generico intervallino [tk, tk+1]

n k=0

1

2f00(Btk) (Btk+1 Btk)2

n k=0

1

2f00(Btk) Bt0k 2(tk+1 tk)2

=h

n k=0

1

2f00(Btk) Bt0

k

2(tk+1 tk)

h Z t

0

1

2f00(Bs) Bs0 2ds

che tende a zero quando h!0. Il termine non esiste nel caso classico.

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(12)

Il second termine nel caso browniano

Quando invece B è il moto browniano, ricordiamo che Var[Btk+1 Btk] =tk+1 tk quindi in un certo senso

(Btk+1 Btk)2 tk+1 tk. Si può allora dimostrare rigorosamente che

n k=0

1

2f00(Btk) (Btk+1 Btk)2 !

Z t 0

1

2f00(Bs)ds.

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(13)

Formula di Itô e formula di Taylor

La formula di Itô

df (Bt) =f0(Bt)dBt +1

2f00(Bt)dt

ricorda quindi la formula di Taylor: è come se sviluppassimo f al second’ordine

df (Bt) =f0(Bt)dBt +1

2f00(Bt) (dBt)2 e poi usassimo la "regola"

(dBt)2 =dt.

E’utile pensare le cose con questo sistema formale di calcolo, che corrisponde alle formule rigorose:

(dBt)2 =dt dBt dt =0

dt dt =0.

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(14)

Formula di Itô più in generale

Theorem

Se f è derivabile due volte con continuità e Xt è un "processo di Itô", cioè soddisfa

dXt =btdt+σtdBt

allora

df (Xt) =f0(Xt)dXt + σ

t2

2 f00(Xt)dt.

Il termine f0(Xt)dXt è un’abbreviazione per f0(Xt)btdt+f0(Xt)σtdBt.

Il signi…cato è integrale:

f (Xt) f (X0) =

Z t 0

f0(Xs)bsds+

Z t 0

f0(Xs)σsdBs

+

Z t

0

σs2

2 f00(Xs)ds.

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(15)

Formula di Itô più in generale

Per ricordarsi la formula e farsene una ragione intuitiva, si pensi di sviluppare f con Taylor al secod’ordine:

df (Xt) =f0(Xt)dXt+ 1

2f00(Xt) (dXt)2. Ma

(dXt)2 = (btdt+σtdBt)2

=b2t (dt)2+2btσtdtdBt+σt2(dBt)2

=0+0+σt2dt.

Quindi

df (Xt) =f0(Xt)dXt + σ

t2

2 f00(Xt)dt.

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(16)

Esempio dell’energia

Il modello è

Xt0 =Vt

dVt = rU(Xt)dt+σdBt

e l’energia è Et = V2t2 +U(Xt). La funzione Xt è derivabile in senso classico, con Xt0 =Vt, quindi

dU(Xt) =rU(Xt) Vtdt.

Invece Vt non è derivabile, è solo un processo di Itô, quindi per la formula di Itô

dVt2

2 =VtdVt +σ

2

2 dt = Vt rU(Xt)dt+VtσdBt+ σ

2

2 dt.

Quindi

dEt =VtσdBt +σ

2

2 dt.

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(17)

Esempio dell’energia

In forma integrale

Et E0 =σ Z t

0

VsdBs+σ

2

2 t.

Ricordando che

E Z t

0

VsdBs =0 troviamo in…ne

E[Et] E[E0] = σ

2

2 t.

L’energia cresce sistematicamente in modo lineare.

Questo è uno dei "successi" delle equazioni stocastiche e del calcolo di Itô.

Si controlli numericamente il risultato, apprezzando il potere esplicativo della formula rispetto ai dati numerici.

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Veri…ca numerica

Nella scheda numerica allegata a questa lezione vediamo un programma che permette di controllare numericamente il risultato

E[Et] E[E0] = σ

2

2 t.

La veri…ca è basata sul cosiddetto metodo di Monte Carlo. La base teorica è il teorema:

Theorem (Legge dei Grandi Numeri)

Se X1, X2, ... è una successione di v.a. indipendenti ed identicamente ditribuite, con media …nita µ, allora

Nlim!

1 N

N i=1

Xi =µ

(limite quasi certo, oppure in probabilità: per ogni e >0, limN!P N1 Ni=1Xi µ >e =0).

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Un valor medio associato a soluzioni di SDE tramite Monte Carlo

Risolviamo un’equazione di¤erenziale stocastica immettendo volta per volta dei moti browniani indipendenti Bt1, Bt2, ...:

dXti =b t, Xti dt+σdBti con un dato iniziale …ssato X0i =x0.

Le soluzioni sono anch’esse indipendenti. E sono identicamente ditribuite (è la stessa equazione).

Fissato t, le v.a. Xt1, Xt2, ... sono indipendenti ed identicamente ditribuite. Quindi

1 N

N i=1

φ Xti !E[φ(Xt)].

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