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Stima dei boschi (p.351)

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Academic year: 2022

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Stima dei boschi (p.351)

1. Concetto ed importanza del Bosco

2. Caratteristiche, tipi bosco, classificazioni e terminologie.

3. Cenni di ipsometria ed auxonomia 4. Cenni di dendrometria:

4.1 Cubatura alberi abbattuti 4.2 Cubatura legname minuto

4.3 Cubatura piante in piedi 4.4 Cubatura della massa boschiva

5. Descrizione aziendale – relazione estimativa: vale sia per la procedura sintetica che per quella analitica

6. Procedure sintetiche

6.1 Procedura comparativa

6.2 Procedura per elementi costitutivi

7. Procedure analitiche per capitalizzazione del reddito ordinario problemi estimativi Vo, Vm, Vss

7.1 Boschi coetanei specializzati

7.2 Boschi disetanei specializzati (assestati a governo annuo)

1.

Concetto di Bosco: superficie di terreno ricoperta da piante legnose forestali idonee alla

produzione di legno da opera e da brucio. Se la superficie boschiva è ricoperta prevalentemente da alberi di alto fusto e risulta molto ampia si parla di foresta.

Importanza-funzioni :

- Sociale e culturale  antistress, salubrità, riposo in ampi spazi verdi, rigenerazione - protettiva-ecologica (salvaguardia suolo ed evoluzione positiva strato umico  evita frane e valanghe, favorisce regimazione acque meteoriche < impatto col suolo, forma associazioni vegetali con essenze erbacee, arbustive ed arboree, biodiversità, equilibri climatici, purifica aria e < [CO

2

] > [O

2

] e > [vapor d’acqua]  condizionatore naturale es. viali alberati, attività di studio e ricerca es. piante medicinali)

-

paesaggistica ed estetica salutare: influisce su attività turistico-ricreative-ricettive, spazi verdi …

Rischi  Danni irreparabili:

- Abbattimenti indiscriminati  sfruttamento eccessivo industria del legname, deforestazione selvaggia soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

- Incendi, alluvioni, frane, agenti patogeni

- Realizzazioni d’infrastrutture (es. strade, dighe, insediamenti ect.)

Azione positiva da promuovere:

moderato sfruttamento economico sostenibile (>RN popolazioni montane), gestione

controllata/conservazione e tutela ambientale Vincolo idrogeologico per la tutela del

patrimonio forestale  V.I.A. (valutazione d’impatto ambientale); Analisi Costi/Benefici

Contemperare azione protettiva con quella produttiva.

(2)

Sup. boschiva: circa il 32 % dell’intera superficie nazionale

- 9.700.000. ha. totale italiana  592.000 ha. in Lombardia  136.349 ha. Brescia (di cui 2.000.000 in aree protette: riserve, parchi ect.)

Sup. Fustaie:

2.897.000 ha. Italia  207.587 ha. in Lombardia  46.236 ha. Brescia Sup. Cedui:

3.830.000 ha. Italia  284.423 ha. in Lombardia  79.950 ha. Brescia Sup./procapite

1.190 m

2

in Italia  553 m

2

in Lombardia

 38 % /ST. ricade in zona montana con pendii impervi L’Italia è ricca di boschi poveri …

2 Caratteristiche, tipi bosco e classificazione.

-

puri

:

costituiti al 90 % da piante di una sola specie  artificiali(pineta, lecceta, faggeta ..)

Specie :

-

misti: costituiti prevalentemente da piante diverse  naturali (biodiversità)

-

coetanei

:

costituiti da piante con la stessa età  maturanocontemporaneamente

Età :

-

disetanei: costituiti da piante (sparpagliate od ordinate in sesti) con diversa età  maturanoscalarmente

-

sempreverdi

:

perdita f. avviene scalarmente – albero non è mai spoglio – conifere1

Durata foglie :

- foglia caduca: perdita f. avviene contemporaneamente; piante latifoglie non resinose

-

fustaia

:

ottenuta per seme - r.gamica - che garantisce il rinnovamento. Piante tagliate allo stato

Governo

2

:

adulto destinate alla produzione di legname da opera di pregio

-

ceduo: periodicamente mediante tagli di ceduazione si interrompe l’accrescimento

naturale sfruttando la capacità pollonante della ceppaia delle latifoglie. - r.agamica - NB. Le conifere non sono pollonanti (no riproduzione agamica)

Destinazione del legname ottenuto  da ardere, paleria, pertiche, doghe ecc.

Tipi di ceduo Caratteristiche Importanza

- Semplice Soprassuolo costituito da soli polloni emessi dalle gemme latenti alla base del fusto. Turni brevi

Scarsa

- Matricinato Dopo il taglio si lasciano circa 50 piante/ha. dette matricine che andando a seme garantiranno il ripopolamento del bosco. Durata matricine: 2-3 turni.

Buona

- Composto Come il matricinato ma con circa 120 piante/ha che servono sia per la disseminazione che per la produzione di legname.

Buono

1 Conifere: piante resinose quasi tutte sempreverdi con poche eccezioni es. Larice (Larix decidua)

2 Governo: metodo di rinnovamento dopo il taglio, ossia “come vengono allevate le piante dopo il taglio”; da non confondere col trattamento che indica le pratiche colturali e le modalità con cui si praticano i tagli per l’utilizzo delle piante forestali.

(3)

- Misto Ceduo + Fustaia

- c. sotto fustaia  C > F - f. sotto ceduo  F < C Vantaggi:

- produzione anche di legname da opera - migliore protezione del suolo

Buono

Termini Caratteristiche

- Turno (n) Distanza in anni tra un taglio e l’altro. Può essere:

- n < 5 a. t. bassissimo ceste, bocchini, pipe

- n 5 -15 a. t. basso manici per badili, forche ecc.

- n 16 – 40 a. t. medio legna da ardere, carbone di legna - n 41 - 80 a. t. alto legname da opera

- n 81 -150 a. t. altissimo legname da opera di pregio

- Massa legnosa o provvigione legnosa

Mc. di legname che deve essere sempre presente sopra ogni ha. di terreno boschivo. Es.

250/mc./ha. boschi alpini disetanei di conifere.

f. = (governo, specie forestale, ambiente pedoclimatico.)

Rappresenta il capitale legno che frutta interesse nel tempo. Tale “interesse” viene definito incremento corrente annuale.

- Ripresa Quantità di legname che realmente viene prelevata dal bosco ogni anno in base alle prescrizioni indicate nel piano economico di assestamento.

Si esprime in mc./ha.

Ripresa deve essere <= Incremento corrente  Garantisce accrescimento massa legnosa.

Martellata: si tagliano soltanto le piante contrassegnate dalla forestale (vincolo forestale).

- Tasso di utilizzazione

Ripresa/incremento corrente annuale Es. 2/3 =0,66 < = 1 ! (sfruttamento razionale) Es. Ripresa consentita dal piano forestale di assestamento = 2 mc./ha.

Incremento corrente annuale = 3 mc./ha.

Classificazione dei boschi in base al trattamento

Tipi di fustaia Caratteristiche Adatto a

/Vantaggi/Svantaggi - Taglio raso Tutti gli alberi vengono asportati contemporaneamente.

Può essere: - totale: si asporta tutto il soprassuolo con rinnovo artificiale - a striscie o a buche: si asportano piccole porzioni di soprassuolo con successivo rinnovo naturale.

- Essenze lucivaghe

- Più facile meccanizzazione - Non adatto su terreni in pendio perché favorisce l’erosione del terreno.

- Taglio successivo

Asportazione graduale degli alberi con tagli distanziati a più riprese di 10-20 anni:

- t. preparatori: prima della fase di rinnovamento

- t. di sementazione: per liberare il terreno consentire lo sviluppo delle chiome delle piante restanti con successiva disseminazione ed insediamento del novellame

- t. secondari: di sfoltimento al fine di favorire l’affermazione del novellame quando questi è a circa 50 cm.

- Taglio di sgombro: definitivo quando il novellame si è consolidato

- No spese semina - Alti costi di gestione - Buona protezione del suolo - Danni al novellame

- Taglio saltuario

Vengono recisi solo gli alberi che sono a maturità.

Il bosco è disetaneo con continua rinnovazione.

Turni: ogni 5-10 anni preceduti dalla martellata che permette di contrassegnare le piante mature destinate al taglio.

- Massima protezione suolo (adatto in terreni declivi) - Alti costi di gestione

Tipi di ceduo Caratteristiche Adatto a

/Vantaggi/Svantaggi - Taglio a

ceppaia

Si tagliano tutti i polloni che sono stati emessi dalla ceppaia, a circa 20 cm. dal suolo, in modo da garantire il successivo ricaccio che avverrà nei pressi del callo cicatriziale della corona della ceppaia. I nuovi polloni spesso vengono diradati al fine di selezionare quelli migliori.

Punto d’inserzione dei polloni tende a scosciare facilmente.

(4)

Se si tagliano solo i polloni che sono giunti a maturità t. a sterzo - Taglio a

capitozza

Si eliminano le branche primarie con tagli obliqui a circa 50 cm.

dall’inserzione nel tronco. Il riscoppio vegetativo di polloni che si verifica a livello della corona è simile a quello ottenibile con il taglio a ceppaia. Non bisogna lasciare solo il tronco tipo “palo ENEL” !  spesso la pianta muore. Per ridurre l’emissione di polloni l’eliminazione delle branche deve avvenire con la tecnica del “taglio di ritorno” e a “tutta cima.”

Adatto per salici, gelsi ecc.

- Taglio a sgamollo

Si eliminano tutti i rami laterali, senza alterare la cima. Spesso viene eseguito lungo i viali alberati per evitare intralci alla circolazione

veicolare.

Per

quanto riguarda il ritmo dei tagli

Ceduo a taglio raso: tutti i polloni sono coetanei e vengono contemporaneamente eliminati.

Ceduo a sterzo: i polloni vengono eliminati solo quando sono a maturità.

3 - Cenni di ipsometria ed auxonomia

Ipsometria: studia le modalità di calcolo dell’altezza delle piante in piedi. In sostanza possiamo usare - metodo a vista: richiede molta esperienza e colpo d’occhio.

- con schiavetto: si manda sull’apice della pianta un persona molto agile che da poi lascierà cadere la cordella metrica

- ipsometri ottici: sono strumenti che sfruttano la proporzionalità tra lati omologhi dei triangoli simili e le relative formule trigonometriche. Sono dotati di una linea di mira che consente all’operatore di collimare in successione la base dell’albero e la sua sommità: H (altezza dell’albero) si legge direttamente su una scala dello strumento che la indica in f. (distanza dell’albero).

(5)

Auxonomia: studia l’età e l’accrescimento degli alberi. L’età delle piante può essere richiesta per l’uso delle tavole alsometriche. In genere si usa il succhiello di Presler che va avvitato nella pianta 30-40 cm. da terra in modo che arrivi fino al midollo. A questo punto va estratta la “carotina” o truciolo per effettuare la conta degli anelli di accrescimento che presentano una venatura bicolore perché il legno primaverile è più chiaro mentre quello estivo è più scuro; per agevolare tale operazione è possibile aumentare il contrasto utilizzando come colorante il violetto di anilina. Dal conteggio vanno esclusi gli anelli che non compiono l’intero giro (anelli falsi e doppi).

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4 - Cenni di dentrometria: dendro  albero + metria  misura

Studia la cubatura degli alberi abbattuti o in piedi di boschi coetanei e disetanei. Per procedere è necessario conoscere : 1 - diametro  cavalletto dendrometrico (grosso calibro in legno od in lega metallica) o ciclometro. I moderni

cavalletti d.computerizzati registrano oltre ai diametri, n° piante, H e calcolano automaticamente l’area basimetrica ed i volumi delle piante.

2 - altezza  Cordella metrica (se p.a terra) o gli strumenti visti nell’ipsometria (se p. in piedi)

4.1 - Cubatura degli alberi abbattuti

(7)

4.2 - Cubatura legname minuto:

riguarda ramaglia, cimali, polloni. Si può determinare con lo silometro (o

xilometro) o il metodo sterometrico.

1-silometro: recipiente cilindrico, di metallo, munito esternamente di un tubo trasparente graduato. Uso: si riempie parzialmente di acqua (V1) e

successivamente s’immerge il campione di legname da cubare che sposterà il volume dell’acqua fino a (V2). Il volume d’acqua spostato corrisponde alla massa immersa.

(8)

2-m.sterometrico: il legname minuto viene accatastato e diviso in tondelli di circa 1 ml. Formando strutture prismatiche delle quali andrà calcolato il volume apparente (v. stero) ossia vuoto per pieno.

VR (volume reale del legname) può essere determinato sulla catasta campione e quindi con una semplice proporzione riferito a tutto l’insieme.

Siccome il legname minuto viene venduto a peso avremo che:

P = Ps * VR P = peso del legname Ps = peso specifico (p. 178 prontuario Viz.) VR = volume reale

4.3 - Cubatura degli alberi in piedi

1-M. empirico

Rapido e sufficientemente preciso

Si basa sulla misura a “petto d’uomo” - 1,3 m. da terra - del diametro (D) e dell’altezza (H) misurata con l’ipsometro.

Successivamente andrà scelta la formula adatta tenendo conto del tipo di albero e del grado di rastremazione dell’apice rispetto alla base. Le formule più usate sono:

Nome Formula Applicazione

F. di Algan V = 0,33 * D2 * H Tronchi di conifere svettate a diametro di 15 cm (es.

abeti cresciuti in fustaia disetanea)

F. di Di Tella V = 0,40 * D2 * H Tronchi di pioppi svettati a diametro di 15 cm F. di Bouvard V = 0,50 * D2 * H Tronchi di latifoglie svettate a diametro di 30 cm (es.

querce, faggi, ecc. cresciuti in fustaia coetanea)

(9)

2-M. dei numeri formali

Si basa sulla similitudine tra la forma del tronco ed un solido geometrico (prototipo dendrometrico) con la formula:

Metodo laborioso, poco pratico.

V = f SH f = n° formale (vedi tabella) S = area superficie basimetrica a 1,3 H = altezza

Fusti corti di latifoglie Latifoglie alte Fustaie di resinose fitte Fustaie di resinose rade Tuie ed alberi isolati

4.4 Cubatura della massa boschiva

Rappresenta il volume totale del bosco in piedi ed è fondamentale ai fini della valutazione.

Metodo Caratteristiche e condizioni di applicabilità Margine d’errore

1°- Metodo a vista Solo per i cedui per i quali si conoscono le masse legnose ricavate in molti abbattimenti. Rapido e pratico ma richiede personale esperto (periti forestali del luogo di comprovata esperienza).

15-20 %

2°- Metodo degli alberi modello

Si adatta a boschi omogenei coetanei di limitata superficie. Fasi:

1° - misuriamo Ø a 1,3 m. e raggruppiamo gli alberi in classi diametriche con scarto di 3 cm.

2° - di ogni classe si tagliano e si cubano con precisione gli alberi modello per Ø, H e forma (es. F. Heyer tronchi e silometro l.

minuto)

3° - Volume di classe = V. albero modello x n° alberi della classe 4° - Volume totale del bosco = Σ Volumi di classe

5-10 %

3-M. tavole stereometriche

Si basa sul principio che piante coetanee della stessa specie, nello stesso ambiente e con la stessa densità, a parità di diametro Ø  ad avere lo stesso volume.

V = Σ Vi * ni

V = volume del bosco

Vi = volumi tabulari per alberi delle varie classi di Ø e di H ni = N° di alberi per ogni classe

Possono essere:

1-a doppia entrata: richiedono Ø ed H 2-a un’entrata: richiedono Ø a petto d’uomo e possono fornire:

a-volume cormometrico: solo tronco (solo legname da lavoro)

b-volume dendrometrico: tronco + branche + ramaglia (legname da lavoro + legname da ardere)

Volume cormometrico = V. dendrometrico * 0,55 Latifoglie 0,80 Conifere

1% t. locali 5 % t. generali

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4-M. tavole alsometriche

Forniscono direttamente la massa legnosa/ha

f. = (essenza, età, fertilità terreno) vedi prontuario Viz. P.97

5-M. aree d’assaggio Adatto per boschi estesi nei quali viene effettuato il rilevamento di 1 o + aree d’assaggio in modo che siano rappresentative di tutto il bosco oggetto di stima (2-10 % ST.).

V : v = S : s

V = volume intero bosco v = volume area d’assaggio S = superficie intero bosco s = superficie dell’area d’assaggio

Conclusioni:

Legnami e foreste creano valore con l’apprezzarsi dei terreni e con la vendita degli alberi a clienti come le cartiere ed i mobilifici. Gli alberi crescono mediamente del 5 % l’anno e fin tanto che i prezzi del legname non calano di oltre il 5 %, i portafogli arborei generano guadagni.

Secondo gli ultimi dati delle statistiche forestali la superficie italiana a pioppo complessiva è infatti di oltre 118mila ettari di cui 83mila in impianti specializzati gestiti da oltre 25mila imprenditori localizzati prevalentemente nel Nord. Per inciso la superficie cinese a pioppo copre oggi circa 1milione di ettari.

Il pioppo è una coltivazione particolarmente delicata perché spesso attuata in aree protette o in zone sensibili come le golene dei fiumi.

Nel Nord Europa è in forte espansione la domanda di legname ottenuto in maniera sostenibile e rintracciabile. La valutazione di conformità avviene in base ad una certificazione di filiera detta di “catena di custodia”. Pefc (Programma per il riconoscimento di schemi nazionali di certificazione forestale) Fsc (Forest stewardship council).

Vantaggi di produrre con boschi certificati:

risparmio energetico

minor spreco di materia prima riciclaggio del prodotto trasformato

garanzie per il consumatore finale di materiale privo di sostanze nocive promozione del territorio

Nella zona del Friuli tutti i rami e la parte del tronco inferiore a 14 cm di diametro non possono infatti essere impiegati per la produzione di lamellari e possono produrre anche 35-40 t/ha di biomassa che può essere convertita in calore per riscaldare le residenze e le strutture aziendali. In Liguria il Consorzio forestale Xiloimprese opera nella realizzazione di pellets, trucioli a biomassa e legna da ardere.

Anche nel settore degli imballaggi in legno es. pallet si è maturata nel tempo la convinzione che l’ambiente è la più importante risorsa che gli uomini hanno per sviluppare le loro attività quotidiane; le imprese del legno possono comunicare con i loro prodotti l’impegno che hanno nei confronti dell’ambiente, generando nei clienti il desiderio di circondarsi di prodotti ecosostenibili, promotori di comportamenti e scelte responsabili.

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