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REPUBBLICA ITALIANA. Corte dei conti. Sezione regionale del controllo. per l Emilia - Romagna

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(1)

REPUBBLICA ITALIANA la

Corte dei conti in

Sezione regionale del controllo per l’Emilia - Romagna

composta dai Magistrati

Dr. Mario Donno Presidente

Dr. Carlo Coscioni Consigliere Dr.ssa Rosa Fruguglietti Lomastro Consigliere Dr.Attilio Puglisi Consigliere

Dr.ssa Maria Teresa D’Urso Referendario relatore

Assiste con funzioni di segretario verbalizzante il funzionario Dott.ssa Annarita Sinigaglia;

nell’adunanza del 17 ottobre 2006

***

Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, e, in particolare, l’articolo 3, commi 4, 5 e 6;

visto l’art. 7, comma 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131;

visto il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti approvato con deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni Riunite della Corte dei conti,

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successivamente modificato con deliberazione delle sezioni riunite n. 2 del 3 luglio 2003;

vista le proprie deliberazioni n.2 /2006, adottata nelle adunanze del 16-22 dicembre 2005 e del 17 gennaio 2006, e n.4/2006, adottata nella adunanza del 8 giugno 2006, con le quali sono stati approvati i programmi del controllo di gestione per l’anno 2006,

visto il decreto presidenziale n. 3 del 17 gennaio 2006 con il quale sono stati indicati i magistrati per ciascuna delle indagini programmate per l’anno 2006, ed, in particolare, il Referendario Dr.ssa Maria Teresa D’Urso per l’indagine su “La gestione finanziaria e l’attuazione della programmazione del bilancio della regione Emilia- Romagna (esercizio finanziario 2005)”;

vista la relazione concernente gli esiti dell’indagine suddetta, predisposta dal magistrato istruttore Referendario Dr.ssa Maria Teresa D’Urso;

vista l’ordinanza n. 10/2006 in data 22 settembre 2006 del Presidente della Sezione con la quale la Sezione del controllo è stata convocata per l’adunanza odierna;

vista la lettera n. 2025 del 29 settembre 2006 con la quale copia di detta relazione è stata trasmessa al Presidente della Giunta regionale, all’Assessore alle Finanze, Europa e al Direttore Generale Risorse finanziarie e strumentali per le proprie considerazioni;

udito il relatore, Referendario Maria Teresa D’Urso;

non intervenuti i rappresentanti dell’Amministrazione regionale;

D E L I B E R A

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

di approvare la Relazione concernente "La gestione finanziaria e l’attuazione della programmazione del bilancio della Regione Emilia-Romagna (esercizio finanziario 2005)".

O R D I N A

che la relazione stessa sia comunicata, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3, comma 6, della legge n. 20 del 14 gennaio 1994 e dell’art. 7, comma 7, della legge n. 131 del 5 giugno 2003, al Presidente dell’Assemblea Legislativa.

F.to IL PRESIDENTE ( Mario Donno )

F.to IL RELATORE (Maria Teresa D’Urso )

depositata in Segreteria il 17 ottobre 2006 F.to Il Direttore di Segreteria

(Rossella Broccoli)

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CORTE DEI CONTI

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L’EMILIA-ROMAGNA

“La gestione finanziaria e l’attuazione della programmazione del bilancio in Emilia-Romagna”.

(Esercizio finanziario 2005)

Deliberazione n. 10/2006/G

Bologna, 17 ottobre 2006

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

a cura di: Ref. Maria Teresa D’Urso (relatore)

Dott.ssa Annarita Sinigaglia Dott. Alessandro Lucente Sig. Francesco Gioveni

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

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INDICE

PREMESSA --- 5

QUADRO DI SINTESI --- 7

1 QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO---12

2 GLI STRUMENTI CONTABILI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA---16

3 I VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA---23

3.1 L'equilibrio del bilancio 2005 ---23

3.2 I vincoli all’indebitamento ---24

3.3 Il Patto di stabilità interno ---27

4 LA GESTIONE DELLE ENTRATE---28

4.1 L’andamento delle entrate effettive ---28

4.2 La ripartizione tra entrate tributarie proprie e devolute---32

4.3 La capacità fiscale della Regione Emilia-Romagna ---37

4.4 Le entrate dei titoli II, III e IV. Il rilievo delle assegnazioni dello Stato e dei contributi dell’Unione europea. L’incidenza dei vincoli di destinazione delle risorse. ---39

4.5 Le entrate del titolo V. L’indebitamento regionale ---41

4.6 I residui attivi ---44

4.7 Indicatori finanziari sulle entrate ---45

5 LA GESTIONE E GLI ANDAMENTI DELLA SPESA---49

5.1 Le previsioni di spesa ---49

5.2 Gli impegni---51

5.3 I pagamenti---53

5.4 Classificazione economica della spesa ---55

5.5 La spesa per il personale ---58

5.6 Oneri finanziari---61

5.7 I residui passivi ---63

5.8 La copertura dei residui perenti---64

5.9 Indicatori finanziari sulla spesa---65

6 IL RISULTATO DELLA GESTIONE E LA SITUAZIONE CONTABILE EFFETTIVA---68

7 IL CONTO GENERALE DEL PATRIMONIO---69

7.1 Il patrimonio immobiliare---72

7.2 Piano di dismissione del patrimonio immobiliare ---73

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

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Premessa

L’esame del rendiconto della Regione Emilia-Romagna, oggetto della presente indagine, costituisce strumento di verifica ed analisi della gestione complessiva delle risorse regionali in una prospettiva di garanzia e tutela dell’equilibrio economico-finanziario nei suoi termini di legalità, regolarità contabile e di raffronto fra obiettivi indicati nella programmazione di bilancio e risultati rappresentati nel rendiconto.

La misurazione e valutazione, in termini finanziari, delle politiche pubbliche regionali e dei relativi equilibri finanziari si collega con la finanza statale e con la finanza pubblica unitaria, che trovano misurazione e valutazione nei referti al Parlamento e ai Consigli regionali, alla luce della legge n.

20 del 1994 e della legge n. 131 del 2003.

Per lo svolgimento dell’indagine - che riguarda la gestione dell’esercizio 2005 con riferimento alla serie storica degli esercizi 2003–2005 - ci si è avvalsi della collaborazione dei competenti uffici regionali, Presidenza della Regione e Assessorato alle Finanze, Europa, al quale ultimo sono state indirizzate richieste istruttorie e rivolti quesiti, sempre puntualmente soddisfatti.

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

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Quadro di sintesi

Il referto è stato costruito sulla base dei dati contenuti nel rendiconto generale presentato dalla Giunta regionale ed in corso di approvazione da parte del Consiglio, mettendo a confronto i dati in esso contenuti con quelli del bilancio preventivo.

Dopo un breve cenno ai principi che regolano l’ordinamento contabile regionale ed al rilievo che in tale ambito assume il documento di programmazione economico-finanziaria regionale, si è passati ad illustrare, con l’ausilio delle tabelle, alla cui predisposizione hanno validamente contribuito gli Uffici regionali, i risultati della gestione.

Le entrate accertate alla fine dell’esercizio ammontano a 15.333 mln di euro a fronte di una previsione di 20.146 mln di euro, con una differenza in meno di 4.813 mln di euro (tab 1/a) pari ad uno scostamento del – 23,89%.

Le spese impegnate ammontano a 15.234 mln di euro, a fronte di una previsione di 20.146 mln di euro, con una differenza in meno di 4.912 mln di euro. pari a –24,38% (tab 1/b).

I pagamenti disposti sono di 10.917 mln di euro ed i residui passivi di 7.091 mln di euro.

Quanto alla situazione di cassa, essa prevede una differenza positiva tra riscossioni e pagamenti pari a 214,22 mln di euro cui va aggiunto l’avanzo di cassa di 867,36 mln di euro esistente al 31.12.04, per cui l’avanzo complessivo di cassa risulta di 1.081,60 mln di euro (tabb. 2a e 2b).

Relativamente alla situazione finanziaria si rileva una differenza positiva tra residui attivi e passivi di 3.001,40 mln di euro ed un avanzo netto di amministrazione di 4.082,98 mln di euro.

Per quanto riguarda l’equilibrio di bilancio per le previsioni di cassa risulta che il totale dei pagamenti disposti non è superiore al totale delle entrate riscosse ed alla giacenza di cassa.

I vincoli di indebitamento, alla base dei quali vi sono disposizioni di rango costituzionale e ordinario, risultano rispettati, dato l’ampio margine al di sotto del limite. A fronte di una soglia legale di 202,37 mln di euro, l’ammontare complessivo delle rate di ammortamento dei mutui contratti per spese di investimento risulta pari a 69,77 mln di euro (tab. 5).

Gli oneri da indebitamento risultano ampiamente al di sotto del limite previsto (l’8,6% delle entrate tributarie non vincolate della regione, a fronte del 25% previsto quale tetto massimo dall’art. 10 l.

281/70).

L’equilibrio di bilancio è stato assicurato in ciascuno dei tre momenti della previsione iniziale, dell’assestamento e del consuntivo.

Consistente è risultato il contenimento della spesa operato in applicazione del patto di stabilità interno.

Alla luce delle disposizioni vigenti il patto di stabilità interno prevede che le Regioni, nel 2005 non potessero assumere impegni di spese correnti in misura superiore a quanto risultava dal consuntivo dell’esercizio 2003, aumentato del 4,8%.

La legge finanziaria 2005 (l. 311/2004) ha infatti introdotto alcune novità modificando le regole del patto di stabilità, come descritto nel relativo paragrafo.

Dalla tabella relativa (6) si può rilevare non solo come il tetto risulti ampiamente rispettato, ma anche valutare la buona tenuta del processo di programmazione.

L’accertamento delle entrate presenta un aumento rispetto al 2004 (+4,26%) e rispetto al 2003 (+2,14%), con un incremento medio nel triennio pari all’1,46%. (tab. 7)

La riscossione presenta una flessione pari al -10,54% rispetto al 2004, con conseguente decremento del 54,08% rispetto al 2003, ed un –37,76% medio nel triennio (tab 7).

Le maggiori variazioni si registrano in negativo nelle entrate del titolo primo (tributi propri e quote di tributi erariali: -14,39%), nel titolo secondo (entrate UE, Stato ed altri: -21,91%) e nel titolo terzo (entrate extra tributarie: -39,32%), mentre, per ciò che riguarda il titolo V (Mutui, prestiti etc.) si registra un rilevantissimo rialzo (+2.122,43%).

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

Per quanto concerne gli accertamenti riguardanti le entrate vincolate per il 2005, esse rappresentano il 14,67% del totale delle entrate dei titoli I, II, III e IV, (nel 2004 costituivano il 17,68%) con un sostanziale decremento di quelle di derivazione statale, rispetto all’anno precedente (tab. 13).

Le entrate del titolo V sono costituite dalla categoria 17, relativa ai mutui e 19, relativa alle anticipazioni e ad altre operazioni di credito a breve termine.

Con riferimento alla categoria dei mutui, a fronte di una previsione di 1.719 mln di euro non vi sono stati né accertamenti né riscossioni (tab. 14).

La quota di mutui a tasso variabile risulta essere 803,02 milioni di euro, pari al 69,50%

dell’indebitamento totale.

Il giudizio di rating delle agenzie Moody’s Investors Service Ltd (valutazione Aa2) e Standard &

Poor’s Ratings (valutazione AA) ha reso possibile l’operazione autorizzata con deliberazione della Giunta regionale n. 1696 del 24/10/2005 che ha prodotto un notevole vantaggio economico.

L’operazione prevedeva l’estinzione e conversione in un prestito obbligazionario domestico di due mutui contratti con Banca Intesa S. p. A. (importo originario di 23,24 milioni di euro) e con Banco di Sicilia S. p. A. (importo originario 206,58 milioni di euro).

Al termine del 2005 la situazione debitoria ammonta a 1.155 milioni di euro circa di cui mutui propri della Regione 4 milioni di euro circa, altri mutui (protezione civile e rimboschimenti) 0,45 milioni di euro circa e mutui per la copertura del disavanzo sanitario 1.150 milioni di euro circa (pari al 99,58% del totale mutui).

L’indebitamento al netto dei mutui per la copertura delle spese sanitarie è dello 0,42% del totale.

Non sono stati contratti mutui per la copertura del disavanzo dell’esercizio in corso, né di quelli precedenti, non essendovi effettive esigenze di cassa.

I residui attivi nel 2005 sono in evidente rialzo, seguendo il trend dell’esercizio precedente, rispetto all’anno 2004 sono aumentati del 50,29% (tab. 16).

Per quanto riguarda la spesa, dalle tabelle riepilogative si rileva, rispetto all’esercizio precedente, un andamento incrementale sia delle previsioni (2,61%) che degli impegni (2,18%) e dei pagamenti ( 5,03%).

A livello globale il rapporto tra impegni e stanziamenti ( al netto dei residui passivi ) è pari al 71,34

%; il rapporto tra pagamenti e impegni è pari al 90,27%.

La minore capacità di impegno si è registrata nell’area di intervento III (interventi per lo sviluppo economico), IV (salvaguardia e uso del territorio) e VII (Oneri generali non attribuibili) che fanno registrare, rispettivamente, percentuali del 55,29, del 42,59 e del 35,76.

Al contrario, nell’area V (tutela della salute e solidarietà sociale)e specificamente nella funzione obiettivo 1(politiche sanitarie) si è registrata una piena capacità di impegno (85,75%) e di pagamento (96,65%).

Emerge, altresì,relativamente alle aree di intervento III° IV° V° e VI° una elevata velocità di cassa (rapporto tra pagato e pagabile), che è dell’84,58%, ed una discreta capacità di impegno (rapporto tra impegni e stanziamenti finali di competenza) che è del 71,35%.

Per i pagamenti si rileva un leggero aumento di quelli complessivi ( 0,63%) rispetto al 2004.

Circa la ripartizione delle risorse impegnate in ragione dell’origine, i mezzi regionali costituiscono l’85,59% del totale, contro l’84,35% del 2004.

Quanto alla destinazione economica, i pagamenti di competenza per spesa corrente, esclusi quelli relativi a spese per rimborsi di mutui e di obbligazioni, costituiscono il 94,56% del totale (nel 2004 erano stati il 94,43%).

In tema di ripartizione per aree di intervento, la maggiore quota di risorse è stata impegnata per il settore sanità (75,55%); seguono servizi al territorio (8,8%) e istruzione e attività formative (4,53%).

Considerando autonomamente gli investimenti, il 36,93% è andato ai servizi per il territorio e il 23,81% agli interventi per lo sviluppo economico.

Alla chiusura dell’esercizio 2005 la Regione aveva in forza 3.036 unità di personale, di cui 170 in regime part-time, con una diminuzione complessiva di 53 unità rispetto al 2004.

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Il rapporto tra personale ed abitanti è di un dipendente ogni 1.312 abitanti, se ci si riferisce al censimento del 21.10.2001; di un dipendente ogni 1.379 abitanti, se ci si riferisce al dato dell’ufficio statistico regionale che dà una popolazione residente al 01.01.2006 di 4.187.544 abitanti.

La spesa per il personale (119,92 mln di euro) ha registrato una diminuzione dell’1,7% rispetto al 2004.

La diminuzione di spesa, rilevata sulla dirigenza e su alcune categorie di personale, assume valori percentuali più consistenti per il personale della categoria B (-11,12); in aumento invece la spesa per il personale della categoria c (+6,7).

Gli oneri del servizio mutui risultano dalla tabella n. 26.

L’onere complessivo (mutui a carico della Regione e mutui a carico dello Stato) è passato da 282,49 mln di euro nel 2004, a 277,72 mln di euro nel 2005 con una diminuzione dell’ 1,68%.

La spesa per interessi presenta, in termini di incidenza percentuale sugli oneri per mutui, un andamento positivo, essendo diminuita di 3 punti percentuali ( è passata dal 50,6% del 2004 a 47,6% nel 2005).

I residui passivi sono aumentati del 24,12% rispetto all’anno precedente .

Per il 60,89% sono relativi alla competenza e per la restante parte a residui pregressi.

Sui residui passivi relativi alla competenza, pari a 4.318 mln di euro, hanno inciso in maniera determinante quelli iscritti al cap. 91322, riguardante la restituzione allo Stato delle anticipazioni mensili dei contributi sanitari e delle quote del fondo sanitario nazionale. Trattandosi di partite di giro le predette poste contabili non rappresentano una pendenza debitoria in senso stretto, ma solo una posta in attesa di regolarizzazione.

La restante parte di residui passivi è formata da quelli relativi agli interventi per lo sviluppo economico e per l’uso e lo sviluppo del territorio e riguardano, in particolare, spese di investimento relative alla realizzazione di opere pubbliche che, come è noto, richiedono tempi più lunghi per l’attivazione dei pagamenti.

L’esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo netto di 4.082,98 mln di euro (+ 118,41% rispetto all’esercizio precedente).

I dati sono contenuti nella tabella 34 dalla quale si rileva che le economie vincolate e i residui perenti sono rispettivamente pari al 31,73% ed al 59,42% dell’avanzo di amministrazione.

Il conto generale del patrimonio presenta un saldo positivo di 827,28 mln di euro, con un miglioramento patrimoniale rispetto al saldo dell’anno precedente di 362,70 mln di euro. Su tale miglioramento hanno influito in maniera prevalente, fra gli elementi positivi, l’aumento dei residui attivi (+3.377 mln di euro), l’aumento dei beni mobili ed immobili, la diminuzione dei mutui e l’aumento delle partecipazioni azionarie; fra gli elementi negativi l’ aumento dei residui passivi (+1.377 mln di euro) e l’aumento dei residui passivi perenti (+ 1.917 mln di euro).

Il patrimonio immobiliare ammonta a circa 205 mln di euro. La tabella 36 espone i dati relativi.

La Sezione conclusivamente ritiene che il Governo regionale, oltre ad aver realizzato un importante sforzo normativo, che si concreta soprattutto nell’adozione dello Statuto Regionale, abbia svolto positivamente la gestione economico finanziaria del bilancio, come testimoniano il rispetto dell’equilibrio di bilancio, sia nella competenza che nella cassa, il rispetto del patto di stabilità, l'ampio margine del rispetto del limite dell'indebitamento.

Dall’esame comparativo della gestione relativa all’anno 2005, effettuata dalla Corte dei Conti in sede centrale è, peraltro, emerso il superamento della media nazionale circa il grado di copertura del fabbisogno tramite entrate proprie, sia in termini di stanziamento (media regionale 60,6; media nazionale 51,8) sia in termini di impegni (media regionale 87,00; media nazionale 66,5).

L’esame dei dati finanziari consente, altresì, di evidenziare, oltre che la diminuzione della spesa per il personale (-1,70% rispetto al 2004) , la diminuzione di 3 punti percentuali della spesa per interessi rispetto al 2004, mentre resta, invece, confermato rispetto all’esercizio 2004 il trend negativo relativo agli indicatori finanziari sulle entrate.

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

Con riguardo agli aspetti patrimoniali, si rinnova la già rilevata esigenza di una tempestiva riconsiderazione dei criteri di impiego degli immobili non strumentali, sembrando sussistere margini per un apprezzabile incremento della loro redditività.

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

1 Quadro normativo di riferimento

La politica di bilancio del governo regionale dell’anno 2005 si è fondata sulle linee di programmazione finanziaria annuale e pluriennale ed è stata affiancata da una attenta attività normativa riformatrice, di cui l’espressione più rilevante è sicuramente lo statuto Regionale, adottato con legge regionale 31 marzo 2005 n. 13.

Il novellato articolo 123 della Carta costituzionale pone come contenuto necessario, (ma non esclusivo), che lo stesso, in armonia con la Costituzione, determini la forma di governo e i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento, regoli l’esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti.

La regione Emilia Romagna ha adottato un testo normativo organico e ben articolato, il cui contenuto, qui di seguito brevemente riportato, regolamenta, tra l’altro, la politica economica, sociale, ambientale, e del lavoro.

Gli obiettivi della regione, fissati normativamente nel Titolo I, tendono alla realizzazione del principio di uguaglianza sostanziale tra i residenti, mediante l’attuazione di politiche di giustizia sociale, distributiva e fiscale; al perseguimento della parità giuridica tra uomo e donna ed all’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle diverse culture, etnie e religioni, nonché all’attuazione di una politica di apertura nei confronti di immigrati, stranieri profughi, rifugiati e apolidi, assicurando il diritto di voto agli immigrati residenti, nonché la valorizzazione delle identità culturali e delle radici storiche dei cittadini emiliano romagnoli quale caratterizzazione storico culturale dei cittadini residenti e di quelli emigrati all’estero.

Fortemente avvertita è l’esigenza di operare una equa politica del lavoro, nel senso di garantire non solo i diritti dei lavoratori ed il pieno godimento della libertà di associazione ed organizzazione anche sindacale, ma assicurare una occupazione stabile e regolare, quale strumento per consentire a tutti i residenti una vita dignitosa.

In questo solco si muove anche l’impostazione della politica sociale della regione, tesa a tutelare ed a garantire il pieno godimento dei diritti civili e politici alle persone con disabilità, a considerare bambini ed adolescenti come soggetti titolari di diritti (diritto alla salute, al gioco, allo sport), a favorire e promuovere le formazioni sociali, considerate quale luogo e strumento di sviluppo della persona umana.

Il Titolo II stabilisce che l’attività della regione Emilia Romagna deve essere improntata al principio di trasparenza e circolazione delle informazioni, al fine di attuare una democratizzazione della gestione del governo della regione. Sono, infatti, riconosciuti e garantiti a tutti i residenti nel territorio regionale numerosi diritti di partecipazione, ivi compresi il diritto di voto nei referendum abrogativo e consultivo, il diritto di rivolgere petizioni all’assemblea legislativa regionale, l’iniziativa legislativa popolare.

Il Titolo III disciplina i rapporti tra le autonomie locali, in uno spirito di coordinamento ed integrazione tra la regione e gli enti locali.

Oltre ad essere normativamente definita la figura del Consiglio delle Autonomie locali, quale organo di rappresentanza, consulenza e coordinamento tra la regione e gli enti locali, viene espressamente prevista per tale organo una incisiva funzione propositiva e consultiva su materie espressamente indicate, che involgono sia le modifiche allo Statuto regionale che l’attività in senso ampio degli enti locali, nonché la disciplina del coordinamento del sistema tributario e finanziario e le linee della legge di bilancio.

In particolare, per i progetti di legge riguardanti le norme relative al Consiglio delle Autonomie locali ed il conferimento di funzioni alle autonomie locali è previsto un parere obbligatorio del consiglio delle Autonomie, che, se contrario, determina la necessarietà del quorum deliberativo a maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea legislativa regionale.

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Sono, poi, fissati i principi che regolano i rapporti tra la Regione e gli Enti locali, che riflettono i canoni già fissati nella carta costituzionale dell’autonomia, sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.

Il Titolo IV disciplina gli organi di governo della regione, Assemblea legislativa, Presidente della regione, Giunta regionale, prevedendo compiutamente poteri e funzioni.

Il Titolo V indica le modalità di formazione delle leggi e dei regolamenti regionali. In analogia con la modalità di normazione delle leggi statali è, tra l’altro, prevista la possibilità per l’assemblea legislativa di riunire e coordinare in testi unici la legislazione regionale vigente con il dichiarato scopo di razionalizzazione e semplificazione del sistema.

Il Titolo VI regolamenta l’attività amministrativa regionale, che deve essere improntata ai principi di democrazia, trasparenza, efficacia, economicità, chiarezza delle norme e semplificazione delle procedure; viene, altresì, prevista la regolamentazione del procedimento amministrativo mediante legge regionale, che, in sintonia con la normativa statale sull’azione amministrativa, si pone come obiettivo la semplificazione del procedimento, l’accellerazione dei tempi di trattazione e la fissazione dei tempi certi entro i quali vi sia l’emanazione del provvedimento.

Nel Titolo VII viene ribadito il principio di autonomia finanziaria di entrata e di spesa della regione Emilia Romagna e la potestà di istituire con legge tributi propri, in coordinamento con il sistema tributario nazionale e con i principi dettati dall’Unione Europea.

Il Titolo VII prevede un articolato sistema di controlli e garanzie, nell’ambito dei quali riconosce il ruolo di controllo collaborativo della sezione regionale della Corte dei Conti. L’articolo 72 , infatti, in sintonia con il disposto dell’articolo 7, comma 8, della legge n. 131 del 18 ottobre 2001, prevede che l’assemblea legislativa regionale, anche d’intesa con il Consiglio delle autonomie locali, possa chiedere forme di collaborazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti “ ai fini della regolare gestione finanziaria e dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, nonché pareri in materia di contabilità pubblica”.

L’attività normativa della regione Emilia Romagna non si è, però, limitata all’adozione dello Statuto regionale; di seguito si accenna brevemente ai più importanti provvedimenti (leggi e regolamenti) varati.

Legge 7 febbraio 2005 n. 1: procede alla disciplina e riordino delle funzioni in materia di protezione civile, ponendo come obiettivo quello di individuare i compiti e le funzioni dei soggetti istituzionali deputati a svolgere attività di protezione civile (regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Unioni di Comuni) al fine di determinare un sistema regionale di protezione civile integrato, tale da generare un coordinamento tra i vari livelli di governo istituzionale.

Vengono dettate norme in materia di organizzazione ed impiego del volontariato di protezione civile, con l’istituzione di un elenco regionale del volontariato tenuto presso l’Agenzia regionale.

Per le organizzazioni iscritte sono previste forme di finanziamento regionale, nei limiti delle risorse disponibili, allo scopo di contribuire alle spese di manutenzione e di gestione dei mezzi in dotazione o in uso delle associazioni di volontariato, alle spese di miglioramento della preparazione tecnica degli aderenti, nonché a titolo di rimborso delle spese sostenute per gli interventi ed attività di protezione civile regolarmente autorizzati.

Al fine di determinare un sistema regionale di protezione civile integrato, tale da generare un coordinamento tra i vari livelli di governo istituzionale, e riuscire a raggiungere l’unitarietà della gestione delle attività di protezione civile, viene istituita “l’Agenzia di protezione civile della regione Emilia Romagna”, che ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia tecnico-operativa, amministrativa e contabile.

Le entrate dell’Agenzia regionale sono costituite da risorse ordinarie trasferite annualmente dalla Regione per il funzionamento dei compiti istituzionale dell’agenzia, risorse derivanti da specifiche unità revisionali di base previste nella parte spesa del bilancio regionale, e da risorse straordinarie regionali stanziate in relazione ad eventi calamitosi per i quali è prevista la dichiarazione dello stato di crisi regionale. Sono altresì previste risorse statali ordinarie e straordinarie, risorse del fondo

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

regionale per la protezione civile di cui all’art. 138, comma 16, della legge 388 del 2000, e risorse comunitarie, statali e regionali, per il finanziamento o il cofinanziamento di attività di interesse della protezione civile in ambito europeo.

Legge 17 febbraio 2005 n. 5: detta norme a tutela del benessere animale sancendo obblighi a carico dei soggetti che convivono con un animale da compagnia o di coloro che a qualsiasi titolo se ne occupano, per le strutture di commercio, allevamento, addestramento e custodia di animali da compagnia, nonché precise disposizioni per regolamentare le manifestazioni sportive di cani e gatti, gare di equidi o altri ungulati, con la previsione di sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione.

Legge 17 febbraio 2005 n. 6: detta i principi per la formazione e la gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della Rete natura 2000 al fine di tutelare e sviluppare quei territori che necessitano di una pianificazione ed una gestione ambientale specifica volta alla conservazione ed alla valorizzazione degli ecosistemi , degli habitat e dei paesaggi naturali e seminaturali ivi esistenti mediante una articolazione diversificata geografico – strutturale in parchi regionali, parchi interregionali, riserve naturali, paesaggi naturali e seminaturali protetti, aree di riequilibrio biologico.

Strumento normativo di programmazione è il piano regionale triennale per la tutela dell’ambiente, che detta le linee operative ed individua le priorità per l’attuazione, la gestione del sistema regionale, nonché le risorse finanziarie da destinarvi. Alla redazione di tale piano, approvato dal consiglio regionale, partecipano anche le province territorialmente competenti per le aree protette, con l’invio di relazioni sullo stato del territorio, con l’indicazione delle linee di azione prioritaria, nonché con proposte circa l’istituzione di nuove aree protette o modifiche di quelle già esistenti.

Strumento generale che regola l’assetto del territorio è il Piano Territoriale del Parco, che nel rispetto delle previsioni del piano territoriale paesistico regionale, attua le previsioni dettate dal programma regionale

Viene altresì definita la natura giuridica degli enti di gestione dei parchi regionali come consorzi obbligatori costituiti tra gli enti locali territorialmente interessati, coadiuvati da un comitato tecnico- scientifico formato da esperti della materia e da proprio personale avente lo stato giuridico ed economico previsto per il personale degli enti locali.

Legge regionale 17 febbraio 2005 n. 9: è istituito la figura del garante per l’infanzia e l’adolescenza a tutela dei diritti individuali, sociali e politici dell’infanzia e dell’adolescenza. Il campo di intervento del garante, eletto dal consiglio regionale con voto segreto tra persone di comprovata esperienza professionale, è vasto ed articolato, sia con riguardo alla tutela di interessi diffusi facenti capo alla collettività per situazioni di rischio o di danno derivati a bambini o ragazzi da provvedimenti o condotte omissive svolte da amministrazioni o da privati, sia per singole situazioni di minori o adolescenti a rischio. L’ufficio del garante, che ha sede presso il consiglio regionale, può accogliere segnalazioni circa situazioni a rischio per bambini e ragazzi provenienti anche da minori, famiglie scuole, associazioni o enti, collabora con gli assessorati regionali competenti per la promozione di iniziative a favore dell’infanzia, segnala alle amministrazioni fattori di rischio o di danno in relazione a situazioni specifiche, anche derivanti da carenze igienico- sanitario, abitativo e urbanistico rappresenta i diritti dell’infanzia presso le sedi istituzionali regionali. Dell’attività svolta è tenuto a presentare una relazione annuale al Consiglio regionale ed entro il 31 marzo di ogni anno anche al Presidente della regione

Legge 1 agosto 2005 n. 17: tale provvedimento normativo, che si inquadra in una linea normativa di attenzione costante negli anni della regione Emilia Romagna nel promuovere l’occupazione, pone come obiettivo il raggiungimento della piena occupazione, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, promuovendo iniziative in materia di politica del lavoro e in materia di istruzione, formazione professionale ed orientamento al lavoro.

In un coordinata politica di concertazione tra gli enti locali e la regione Emilia Romagna, quest’ultima mantiene una funzione di indirizzo e coordinamento della politica del lavoro, nonché

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di monitoraggio e valutazione, con cadenza triennale, dell’efficacia e dei risultati prodotti sul territorio dalle politiche dell’occupazione, mentre viene codificata la funzione di collaborazione istituzionale e di concertazione sociale a livello provinciale mediante l’istituzione di conferenze provinciali di coordinamento allo scopo di raccordare le politiche del lavoro con le azioni per lo sviluppo locale e le politiche sociali.

Costante è l’attenzione del legislatore regionale alla stabilizzazione del lavoro in generale, alla valorizzazione delle competenze professionali dei singoli ed a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei soggetti in condizioni di svantaggio personale o sociale con particolare riferimento ai soggetti diversamente abili, a tutela dei quali viene istituito un fondo regionale per l’occupazione.

Sono, inoltre, previsti interventi della regione e delle province tesi alla riduzione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro ed al miglioramento delle condizioni di lavoro, nonché alla promozione delle condizioni di regolarità del lavoro anche mediante progetti sperimentali di emersione di lavoro irregolare. Viene infine stimolata la crescita di responsabilità sociale delle imprese, intesa come integrazione delle problematiche sociali ed ambientali nelle attività produttive e commerciali.

Regolamento regionale 17 febbraio 2005 n. 2 : istituisce, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, legge regionale 20 gennaio 2004 n. 3, che detta la disciplina della tassa fitosanitaria regionale, la certificazione di controllo volontario per gli aspetti genetici e sanitari delle specie vegetali del settore vivaistico, esercitato dalla struttura sanitaria regionale competente per materia.

Con delibera della Giunta regionale del 16 febbraio 2005 n. 416, inoltre, è stato approvato la modifica al regolamento regionale di contabilità economica 27 dicembre 1965 n. 61 “Regolamento regionale di contabilità economica. Prima parte del complessivo regolamento di contabilità di cui all’art. 21 della L. R. 20 dicembre 1994 n. 50 (Norme in materia di programmazione, contabilità, contratti e controllo delle Aziende Unità sanitarie locali e delle Aziende Ospedaliere)” ed in particolare degli Allegati n. 1 “Schema di Conto economico del bilancio pluriennale e di previsione (art. 6, comma 4, L.R. 50/94)”, n. 2 “Schema di Conto economico del bilancio economico preventivo (art. 7, comma 1, L.R. 50/94), n. 3 “Schema del Bilancio di esercizio (art. 13, comma 3, L.R. 50/94).

Il provvedimento ha lo scopo di uniformare il sistema contabile delle Aziende Sanitarie, al fine di consentire una comparabilità dei dati e giungere alla certificazione dei bilanci, così come previsto dall’articolo 6 della legge regionale 29/04.

La modifica approvata con il provvedimento in esame, inoltre, è tesa al raggiungimento sia di uno scopo, per così dire, interno, costituito dall’obiettivo di assicurare una “ corretta lettura e trasparenza dei bilanci da parte del livello regionale”, sia uno scopo esterno, cioè “assicurare a tutti i soggetti interessati (banche, creditori, enti locali, organizzazioni sociali, cittadini, ecc.) una più agevole comprensione delle dinamiche interne alle Aziende e al Sistema Sanitario regionale”.

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

2 Gli strumenti contabili della Regione Emilia-Romagna

Il bilancio per l’esercizio 2005 è stato predisposto sulla base della legge regionale 15 novembre 2001, n. 40, che ha definito l’ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna, in sintonia con il decreto legislativo 28 marzo 2000, n. 761.

La Regione Emilia-Romagna ha tempestivamente adottato la legge regionale 23 dicembre 2004, n.

28, di approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007, e la legge finanziaria regionale 23 dicembre 2004, n. 272.

Conformemente a quanto stabilito dall’art. 40 della legge regionale di contabilità, in connessione all’assestamento di bilancio (l.r. 27 luglio 2005, n. 15) è stata emanata la relativa legge finanziaria modificativa (l.r. 27 luglio 2005, n. 14).

Con il citato assestamento di bilancio si è provveduto:

o al recepimento delle chiusure definitive dei conti dell’esercizio precedente;

o all’integrazione o modificazione di entrate derivanti dalla rideterminazione del loro andamento con riferimento alle entrate proprie, a quelle derivanti da assegnazioni statali a destinazione vincolata e da interventi finanziati dalla Comunità Europea;

o alla copertura di oneri improcrastinabili ed urgenti derivanti da interventi prioritari.

Con altri provvedimenti di variazione si è provveduto ad autorizzare nuove e maggiori spese che hanno trovato copertura finanziaria in appositi fondi di bilancio o in assegnazioni statali o comunitarie a destinazione specifica.

Nel complesso sono state apportate variazioni alla parte entrate del bilancio di competenza, esercizio 2005, e corrispondentemente alla parte delle spese, per 1.401 milioni di euro, con un

1 La normativa regionale individua quali strumenti fondamentali di programmazione finanziaria il bilancio pluriennale, le cui previsioni sono correlate alla programmazione regionale, il bilancio annuale di previsione e la legge finanziaria.

Al centro del processo di formazione del bilancio è posta una unità elementare denominata “unità previsionale di base”, che costituisce l’unità elementare di classificazione delle entrate e delle spese e può essere articolata in uno o più capitoli; le unità previsionali di base sono contenute all’interno di due aggregazioni di livello superiore denominate parti ed aree di intervento e poi all’interno di una ulteriore aggregazione denominata “funzione obiettivo”.

La legge finanziaria è un provvedimento di contenuto generale e sostanziale adottata in coincidenza con la legge annuale di bilancio e con le leggi di assestamento o di variazione generale al bilancio di previsione annuale e pluriennale.

Con tale strumento vengono rifinanziati o revocati i finanziamenti già autorizza ti dalle rispettive leggi settoriali; introdotte modifiche alle modalità di intervento per il costante adattamento della vigente legislazione regionale di settore agli obiettivi specifici dei programmi attuativi; fissato il livello massimo di finanziamento regionale per le tipologie di intervento le cui leggi settoriali lo prevedano.

Il bilancio preventivo presenta elementi notevoli di flessibilità potendo essere disposte variazioni di bilancio, anche dopo il termine del 31 luglio di approvazione della legge di assestamento, sia con legge regionale che con atto deliberativo della Giunta: l’art. 31 della legge regionale n. 40 del 15 novembre 2001 disciplina minutamente le tipologie di variazione di bilancio e lo strumento dispositivo: legge o delibera.

2 Tra gli strumenti contabili di programmazione, trova spazio, sebbene non previsto dalla legge, il documento di programmazione economico-finanziaria 2005-2007. Il DPEFR è strutturato in tre parti principali: nella prima vengono tratteggiati gli scenari di fondo (contesto economico, socio-demografico, istituzionale nonché il mercato del lavoro) per la programmazione delle principali scelte regionali; nella seconda sono dettagliatamente affrontati tutti i settori di intervento ed individuate le linee di azione futura (federalismo, Welfare, sapere lavoro e sviluppo, sicurezza nei vari ambiti, ambiente e territorio), nella terza vengono affrontate le compatibilità economico fianziarie.

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incremento pari a circa il 7,47% sull’ammontare di 18.746 milioni di euro delle previsioni iniziali, comprensive dell’avanzo di amministrazione.

Le risultanze della gestione finanziaria contenute nello schema di Rendiconto presentato dalla Giunta regionale sono le seguenti:

Schema di Rendiconto presentato dalla Giunta regionale

(in milioni di euro) Entrate

Previsioni definitive 20.146,41

Accertate 15.333,41

Riscosse 11.184.03

Da riscuotere esercizio 2005 4.149,38

Da riscuotere esercizio 2004 e precedenti 5.942,96

Residui attivi al 31.12.2005 10.092,33

Spese

Previsioni definitive 20.146,41

Impegnate 15.234,40

Pagate 10.916,78

Da pagare esercizio 2005 4.317,61

Da pagare esercizio 2004 e precedenti 2.773,32

Residui passivi al 31.12.2005 7.090,93

La situazione di cassa al 31 dicembre 2005 evidenzia:

1. una differenza positiva tra riscossioni e pagamenti riferiti all’esercizio 2005 pari a 214,22 mln di euro, cui va sommato l’avanzo di cassa di 867,36 mln di euro esistente al 31 dicembre 2004;

2. un avanzo di cassa pari a 1.081,60 mln di euro.

La situazione finanziaria evidenzia al 31 dicembre 2005:

1. Una differenza positiva tra residui attivi e passivi di 3.001,40 mln di euro;

2. Un avanzo netto di amministrazione di 4.082,98 mln di euro.

Nelle tabelle n. 1/A e 1/B che seguono sono posti a confronto, in termini di competenza, le previsioni iniziali e definitive e i dati gestionali dell’esercizio 2005, relativamente alle Entrate (articolate per Titoli) e alle Spese (articolate per Aree di intervento).

Dall’esame dei dati emerge una piena capacità di previsione relativamente alle entrate del Titolo I (entrate tributarie). Al contrario, per quanto concerne gli altri titoli d’entrata, e, in particolare, il titolo IV (entrate derivanti da alienazioni, trasformazioni di capitale, da riscossioni crediti e da trasferimenti in conto capitale), risultano – come già per il passato – evidenti le difficoltà previsionali.

Relativamente alla spesa, il confronto tra previsioni definitive e consuntivo mette in luce, come per l’esercizio passato, una forte difficoltà (-57,41%) nell’impegnare le risorse destinate all’uso, salvaguardia e sviluppo del territorio (Area di intervento 4) e quelle destinate allo sviluppo economico (Area di intervento 3), che fa segnare un -44,71% in lieve regresso rispetto al 2004. Si tratta essenzialmente di spese di investimento che richiedono procedure più complesse per il perfezionamento dell’atto di impegno rispetto alle spese correnti e che danno luogo ad “economie

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

di stanziamento” nel caso in cui l’obbligazione giuridica non si perfezioni entro il termine dell’esercizio.

Il totale della spesa impegnata denota uno scostamento dalle previsioni del 24,38%, che risulta essere di entità minore rispetto a quello registrato nel 2004, pari al 27,50%.

TAB. 1/A (in milioni di euro)

A B C C1 D D1 D2

Previsioni inziali Previsioni definitive Scostamenti tra A e B

Scostamenti

% tra A e B

Accertamenti (consuntivo)

Scostamenti % tra A e D

Scostamenti % tra B e D

Avanzo di amministrazione proveniente

dall'esercizio precedente. 2.521,44 2.972,41 450,97 17,89%

TITOLO I

Entrate derivanti da tributi propri della Regione, dal gettito di tributi erariali o di quote di esso devolute alla Regione.

TITOLO II

Entrate da contributi e trasferimenti di parte corrente dell'Unione Europea, dello Stato e di altri soggetti.

TITOLO III

Entrate extratributarie TITOLO IV

Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione crediti e da trasferimenti in conto capitale.

TITOLO V

Entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie.

TOTALE Parziale 12.215,24 13.339,07 1.123,83 9,20% 8.829,00 -27,72% -33,81%

TITOLO VI

Entrate per contabilità speciali (partite di giro)

TOTALE ENTRATA 18.745,51 20.146,41 1.400,90 7,47% 15.333,41 -18,20% -23,89%

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

159,31 -91,41% -91,52%

6.530,27 6.807,34 277,07 4,24% 6.504,41 -0,40% -4,45%

1.853,98 1.878,41 24,43 1,32%

83,86 141,39% 86,84%

177,66 498,16 320,50 180,40% 465,33 161,92% -6,59%

34,74 44,88 10,14 29,20%

7.313,41 4,64% 1,47%

638,10 737,88 99,78 15,64% 807,09 26,48% 9,38%

6.989,33 7.207,33 218,00 3,12%

BILANCIO DI PREVISIONE 2005 COMPETENZA

ENTRATA

(24)

Il confronto degli stessi aggregati in termini di cassa (tabelle 2/A e 2/B) mette in luce uno scostamento tra previsioni e consuntivo relativamente alle entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie (-86,44% tra previsione iniziale e riscossioni e –87,45% tra assestato e consuntivo).

Con riguardo alla spesa si osserva nuovamente una rilevante flessione delle erogazioni, soprattutto nel settore degli interventi per lo sviluppo economico, Area Intervento 3, (–46,89% tra assestato e consuntivo), nel settore per l’uso, la salvaguardia e lo sviluppo del Territorio, Area Intervento 4 (–

45,48% tra assestato e consuntivo) e nel settore Istruzione, attività formative etc., Area Intervento 6 (–26,30% tra assestato e consuntivo).

TAB.1/B (in milioni di euro)

A B C C1 D D1 D2

Previsioni inziali Previsioni definitive Scostamenti tra A e B

Scostamenti % tra A e B

Impegnato (consuntivo)

Scostamenti % tra A e D

Scostamenti % tra B e D Saldo negativo dell'esercizio precedente

PARTE 1

Spese effettive per il conseguimento delle finalità dell'ente

AREA INTERVENTO 1 Organi Istituzionali AREA INTERVENTO 2 Affari Generali AREA INTERVENTO 3

Interventi per lo Sviluppo Economico AREA INTERVENTO 4

Uso, Salvaguardia e Sviluppo del Territorio AREA INTERVENTO 5

Tutela della Salute e Solidarietà Sociale AREA INTERVENTO 6

Istruzione, Attività Formative, Culturali, Sportive e Ricreative

AREA INTERVENTO 7 Oneri Generali Non Attribuibili

TOTALE Parte 1 11.175,24 12.236,07 1.060,83 9,49% 8.729,99 -21,88% -28,65%

PARTE 2

Spese conseguenti a operazioni finanziarie non modificative del patrimonio regionale AREA INTERVENTO 1

Rimborso di Anticipazioni Passive di Cassa PARTE 3

Contabilità speciali AREA INTERVENTO 1 Partite di Giro

TOTALE SPESA 18.745,51 20.146,41 1.400,90 7,47% 15.234,40 -18,73% -24,38%

6.504,41 -0,40% -4,45%

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

6.530,27 6.807,34 277,07 4,24%

0,00 0,00 0,00

380,47

471,20 44,95 10,55%

0,00

-10,74% -19,25%

1.310,09 1.621,78 311,68 23,79% 580,09 -55,72% -64,23%

426,25

739,63 -58,63% -57,41%

6.891,81 7.407,62 515,82 7,48% 6.352,28 -7,83% -14,25%

1.787,91 1.736,72 -51,19 -2,86%

332,32 -1,84% -17,42%

382,74 561,54 178,80 46,72% 310,47 -18,88% -44,71%

338,54 402,42 63,88 18,87%

37,91 34,80 -3,12 -8,22% 34,72 -8,41% -0,21%

1.040,00 1.103,00 63,00 6,06%

BILANCIO PREVISIONE 2005 COMPETENZA

SPESA

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Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

Le tabelle n. 3/A e 3/B riguardano l’ammontare dei residui relativi alle entrate e alle spese.

TAB 2/A (in milioni di euro)

A B C C1 D D1 D2

Previsioni inziali Previsioni definitive Scostamenti tra A e B

Scostamenti % tra A e B

Riscossioni (consuntivo)

Scostamenti % tra D e A

Scostamenti % tra D e B

TITOLO I

Entrate derivanti da tributi propri della Regione, dal gettito di tributi erariali o di quote di esso devolute alla Regione

TITOLO II

Entrate da contributi e trasferimenti di parte corrente dell'Unione Europea, dello Stato e di altri soggetti

TITOLO III Entrate extratributarie TITOLO IV

Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione crediti e da trasferimenti in conto capitale

TITOLO V

Entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie

TOTALE Parziale 12.337,53 13.633,42 1.295,89 10,50% 5.424,97 -56,03% -60,21%

TITOLO VI

Entrate per contabilità speciali (partite di giro)

TOTALE ENTRATA 19.071,00 20.508,88 1.437,88 7,54% 11.956,43 -37,31% -41,70%

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

248,69 -86,44% -87,45%

6.733,47 6.875,46 141,99 2,11% 6.531,45 -3,00% -5,00%

1.834,63 1.981,03 146,41 7,98%

83,88 74,12% 86,86%

319,79 659,32 339,53 106,17% 509,01 59,17% -22,80%

48,17 44,89 -3,28 -6,82%

3.776,65 -58,49% -59,46%

660,74 765,55 104,80 15,86% 806,76 22,10% 5,38%

9.097,28 9.315,28 218,00 2,40%

130,12%

Fondo di cassa dell'esercizio precedente 376,92 867,36 490,44

BILANCIO PREVISIONE 2005 CASSA

ENTRATA

TAB 2/B (in milioni di euro)

A B C C1 D D1 D2

Previsioni inziali

Previsioni definitive

Scostamenti tra A e B

Scostamenti

% tra A e B

Pagamenti (consuntivo)

Scostamenti

% tra A e D

Scostamenti % tra B e D

PARTE 1

Spese effettive per conseguimento delle finalità dell'ente AREA INTERVENTO 1

Organi Istituzionali AREA INTERVENTO 2 Affari Generali AREA INTERVENTO 3

Interventi per lo Sviluppo Economico AREA INTERVENTO 4

Uso, Salvaguardia e Sviluppo del Territorio AREA INTERVENTO 5

Tutela della Salute e Solidarietà Sociale AREA INTERVENTO 6

Ricreative.

AREA INTERVENTO 7 Oneri Generali Non Attribuibili

TOTALE Parte 1 10.772,58 11.997,07 1.224,50 11,37% 8.623,34 -19,95% -28,12%

PARTE 2

Spese conseguenti a operazioni finanziarie non modificative del patrimonio regionale

AREA INTERVENTO 1

Rimborso di Anticipazioni Passive di Cassa PARTE 3

Contabilità speciali AREA INTERVENTO 1 Partite di Giro

TOTALE SPESA 19.064,70 20.499,88 1.435,18 7,53% 11.742,20 -38,41% -42,72%

BILANCIO DI PREVISIONE 2005

-63,32%

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

8.292,12 8.502,81 210,69 2,54% 3.118,86 -62,39%

595,54

1.768,36 -56,83 -3,11%

0,00 1.825,19

0,00 0,00 0,00

398,92 -8,08% -26,30%

-67,37% -66,32%

433,98 541,28 107,30 24,72%

684,66 -38,51% -45,48%

6.717,69 7.412,49 694,81 10,34% 6.278,99 -6,53% -15,29%

1.113,49 1.255,68 142,19 12,77%

345,12 -4,05% -22,76%

284,41 537,52 253,12 89,00% 285,48 0,38% -46,89%

359,68 446,81 87,13 24,22%

CASSA SPESA

38,14 34,92 -3,21 -8,43% 34,63 -9,20% -0,84%

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Relativamente alle entrate, si segnala un notevole decremento dei residui iniziali definitivi su quelli presunti relativi al Titolo III (entrate extratributarie pari al -99,59) ed al Titolo I (pari al –39,67%), benché questo quasi dimezzato rispetto all’esercizio precedente, nonché delle riscossioni sui residui a consuntivo nei confronti dei residui iniziali definitivi (-95,79%), dato quest’ultimo in aumento rispetto a quello dello scorso anno.

Con riguardo alle spese, si segnala la elevata percentuale dei mancati pagamenti in conto residui della parte I (-41,40% sulla previsione iniziale e –49,31% sulla previsione assestata) verificatasi con percentuali che variano dal –27,37% (Area Intervento 6: Istruzione, attività formative etc) al – 60,27% (Area Intervento 4: Uso, salvaguardia e sviluppo del territorio).

TAB 3/A (in milioni di euro)

A B B1 B2 C C1 C2

Residui presunti Residui iniziali definitivi

Scostamenti tra A e B

Scostamento % tra A e B

Riscossioni sui residui (consuntivo)

Scostamenti % tra C e A

Scostamenti % tra C e B

TITOLO I

Entrate derivanti da tributi propri della Regione, dal gettito di tributi erariali o di quote di esso devolute alla Regione

TITOLO II

Entrate derivanti da contributi e trasferimenti di parte corrente dell' Unione Europea, dello Stato e di altri soggetti

TITOLO III Entrate extratributarie TITOLO IV

Entrate derivanti da alienazioni, da trasformazione di capitale, da riscossione crediti e da trasferimenti in conto capitale

TITOLO V

Entrate derivanti da mutui, prestiti o altre operazioni creditizie

TOTALE Parziale 9.832,15 6.633,31 -3.198,83 -32,53% 690,76 -92,97% -89,59%

TITOLO VI

Entrate per contabilità speciali (partite di giro)

TOTALE ENTRATA 10.050,09 6.715,01 -3.335,08 -33,18% 772,39 -92,31% -88,50%

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

89,38 -72,71% -80,16%

217,94 81,70 -136,24 -62,51% 81,64 -62,54% -0,08%

327,54 450,38 122,83 37,50%

0,05 -99,64% -13,10%

672,80 739,30 66,50 9,88% 181,75 -72,99% -75,42%

13,50 0,06 -13,45 -99,59%

215,66 -97,46% -95,79%

318,88 315,60 -3,29 -1,03% 203,93 -36,05% -35,38%

8.499,41 5.127,98 -3.371,43 -39,67%

BILANCIO DI PREVISIONE 2005 RESIDUI ATTIVI

ENTRATA

TAB 3/B (in milioni di euro)

A Residui presunti

B Residui iniziali

definitivi

C Scostamenti

tra A e B

C

% tra A e B

D Pagamenti sui residui (cons)

D1 Scostamenti

% tra D e A

D2 Scostamenti

% tra D e B

PARTE 1

Spese effettive per il conseguimento delle finalità dell'ente

AREA INTERVENTO 1 Organi Istituzionali AREA INTERVENTO 2 Affari Generali AREA INTERVENTO 3

Interventi per lo Sviluppo Economico AREA INTERVENTO 4

Uso, Salvaguardia e Sviluppo del Territorio AREA INTERVENTO 5

Tutela della Salute e Solidarietà Sociale AREA INTERVENTO 6

Istruzione, Attività Formative, Culturali, Sportive e Ricreative.

AREA INTERVENTO 7 Oneri Generali Non Attribuibili

TOTALE Parte 1 1.267,72 1.465,63 197,91 15,61% 742,94 -41,40% -49,31%

PARTE 2

Spese conseguenti a operazioni finanziarie non modificative del patrimonio regionale AREA INTERVENTO 1

Rimborso di Anticipazioni Passive di Cassa PARTE 3

Contabilità speciali AREA INTERVENTO 1 Partite di Giro

TOTALE SPESA 8.945,57 5.712,96 -3.232,61 -36,14% 825,42 -90,77% -85,55%

RESIDUI PASSIVI SPESA

Fonti: Leggi Regionali 23 dicembre 2004, n. 28 e 27 luglio 2005, n. 15 (Bilancio e Assestamento del bilancio di previsione es. 2005)

7.677,85 4.247,34 -3.430,52 -44,68% 82,48 -98,93% -98,06%

20,82 -76,49% -55,97%

0,00 0,00 0,00 0,00

88,57 47,28 -41,29 -46,62%

139,01 -6,78% -45,22%

210,01 194,55 -15,46 -7,36% 141,31 -32,71% -27,37%

149,12 253,76 104,64 70,17%

151,50 -43,90% -53,67%

385,03 467,71 82,69 21,48% 185,83 -51,74% -60,27%

270,05 326,98 56,93 21,08%

-63,84%

164,69 175,04 10,35 6,29% 104,37 -36,63% -40,38%

0,25 0,30 0,05 18,60% 0,11 -57,11%

BILANCIO PREVISIONE 2005

(27)

Corte dei conti – Sezione Regionale di Controllo per l’Emilia -Romagna

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