ATTIVIT ` A 2
Individuare quale delle seguenti a↵ermazioni `e corretta, motivandola.
1. Il numero complesso w = (1 + i)
4· (1 p
3i) appartiene a al primo quadrante del piano complesso
c al secondo quadrante del piano complesso
b al terzo quadrante del piano complesso d nessuna delle precedenti
2. Delle soluzioni in campo complesso dell’equazione z
2+ (1 + i)z + 2i = 0 a nessuna appartiene al terzo quadrante
c una appartiene all’asse reale
b una appartiene al primo quadrante d nessuna delle precedenti
3. Delle radici terze di w = (2 + p 12i)
2a nessuna appartiene al quarto quadrante c una appartiene all’asse reale
b una appartiene al secondo quadrante d nessuna delle precedenti
4. Delle soluzioni dell’equazione z
4+ 2i = 0 nel piano complesso a una cade sull’asse reale
c nessuna cade nel secondo quadrante
b la distanza reciproca massima `e 2 p 2 d nessuna delle precedenti
Utilizzando il Principio di induzione, provare le seguenti propriet` a.
5. Per ogni n 2 N il numero n(n + 1) `e pari 6.
Pnk=1k
3=
n2(n+1)4 2per ogni n 2 N
Utilizzando la definizione, verificare i seguenti limiti 7. lim
n!+1 2n 3n 1
=
238. lim
n!+1
6n 4n
2= 1
5
RISOLUZIONE 1. La risposta esatta `e c . Abbiamo infatti che
1 + i = p
2 cos
⇡4+ i sin
⇡4e pertanto
(1 + i)
4=
Äp
2
ä4cos
⇡4· 4 + i sin
⇡4· 4 = 4 (cos ⇡ + i sin ⇡) mentre
1 p
3i = 2 cos
⇡3+ i sin
⇡3Ne segue che
w = (1 + i)
4· (1 p
3i) = 4 · 2 cos ⇡
⇡3+ i sin ⇡
⇡3= 8
Äcos
2⇡3+ i sin cos
2⇡3 äe quindi, essendo
2⇡32 (
⇡2, ⇡), che w appartiene al secondo quadrante.
2. La risposta esatta `e a . Infatti, le soluzioni dell’equazione sono date da z
±=
b±2ap. Poich´e
= (1 + i)
24(2i) = 6i = 6(cos(
⇡2) + i sin(
⇡2)), le due radici quadrate di sono
± p
= ± p
6 cos(
⇡4) + sin(
⇡4) i = ± p
6
⇣p22 p22i
⌘= ±
Äp
3 p
3 i
ä. Quindi le soluzioni complesse dell’equazione data sono
z
±=
(1+i)±(
p3 p 3 i)
2
ovvero
z
+=
p3 12 p3+12i e z =
1+2p3+
p3 12i Siccome p
3 > 1, abbiamo che z
+appartiene al quarto quadrante mentre z al secondo.
3. La risposta esatta `e b . Infatti, abbiamo che 2 + p
12i = 4(
12+
p23i) = 4(cos
⇡3+ i sin
⇡3) pertanto
w = (2 + p
12i)
2= 16(cos
2⇡3+ i sin
2⇡3) Le radici terze di w sono quindi date da z
k= p
316(cos ✓
k+ i sin ✓
k) dove ✓
k=
2⇡3 +2k⇡3=
2⇡+6k⇡9, k = 0, 1, 2, e dunque sono:
z
0= p
316(cos
2⇡9+ i sin
2⇡9), z
1= p
316(cos
8⇡9+ i sin
8⇡9), z
2= p
316(cos
14⇡9+ i sin
14⇡9).
Abbiamo che z
0appartiene al primo quadrante, z
1al secondo mentre z
2al quarto.
6
4. La risposta corretta `e d . Infatti, le soluzioni dell’equazione z
4+ 2i = 0 corrispondono alle radici quarte di w = 2i = 2(cos(
⇡2) + i sin(
⇡2)) e sono date da
z
k= p
42(cos
⇡2+2k⇡4+ i sin
⇡2+2k⇡4) = p
42(cos
⇡+4k⇡8+ i sin
⇡+4k⇡8), k = 0; 1; 2; 3.
Abbiamo pertanto z
0= p
42(cos(
⇡8) + i sin(
⇡8)), z
1= p
42(cos
3⇡8+ i sin
3⇡8) z
2= p
42(cos
7⇡8+ i sin
7⇡8), z
3= p
42(cos
11⇡8+ i sin
11⇡8)
Poich´e tali radici, nel piano complesso, si dispongono sui vertici di una quadrato inscritto nella circonferenza di centro l’origine e raggio p
42 (si ha infatti |z
k| = p
42 per ogni k), la distanza reciproca massima `e pari alla lunghezza della diagonale del quadrato, ovvero del diametro della circonferenza, e dunque vale 2 p
42.
5. Proviamo che p(n) = n(n + 1) `e numero pari per ogni n 2 N. Per n = 1 abbiamo che p(1) = 1 · (1 + 1) = 2 `e pari, la base dell’induzione `e quindi vera.
Supponiamo ora che p(n) sia pari, ipotesi induttiva, e proviamo che anche p(n+1) lo `e. Abbiamo p(n + 1) = (n + 1)(n + 2) = n(n + 1) + 2(n + 1) = p(n) + 2(n + 1)
Poich´e p(n) `e pari per l’ipotesi induttiva, otteniamo che p(n + 1) `e somma di due addendi entrambi pari, dunque anch’esso pari.
Dal principio di induzione possiamo quindi a↵ermare che p(n) = n(n + 1) `e pari per ogni n 2 N.
6. Sia p(n) =
Pnk=1k
3e proviamo che p(n) =
n2(n+1)4 2per ogni n 2 N. Per n = 1 abbiamo p(1) = 1 =
1·242, la base dell’induzione `e quindi vera.
Supponiamo ora che p(n) =
n2(n+1)4 2, ipotesi induttiva, e proviamo che p(n + 1) =
(n+1)24(n+2)2.
7
Abbiamo
p(n + 1) =
n+1X
k=1
k
3=
Xn k=1k
3+ (n + 1)
3= p(n) + (n + 1)
3= n
2(n + 1)
24 + (n + 1)
3= n
2(n + 1)
2+ 4(n + 1)
34
= (n + 1)
2(n
2+ 4n + 4)
4 = (n + 1)
2(n + 2)
2) 4
Dal principio di induzione possiamo quindi a↵ermare che p(n) =
Pnk=1k
3=
n2(n+1)4 2per ogni n 2 N.
7. Per verificare il limite lim
n!+1 2n
3n 1
=
23dobbiamo provare che per ogni " > 0 esiste n
02 N tale che
2n 3n 1 2
3
< " 8n n
0Osservato che
3n 12n 23=
6n 2(3n 1)3(3n 1)=
3(3n 1)2abbiamo
2n 3n 1
2
3
< " ,
3(3n 1)2< " , 3n 1 >
3"2, n >
13Ä3"2+ 1
äDalla propriet` a archimedea, preso n
02 N tale che
13Ä3"2+ 1
ä< n
0otteniamo che per ogni n n
0si ha
1 3
Ä2
3"
+ 1
ä< n
0 n )
3n 12n 23< "
e quindi che il limite `e verificato.
8. Verifichiamo che lim
n!+1