E-M Appendice - 14
A-14 Onde e.m. su un cavo coassiale.
Sia dato un cavo coassiale molto lungo (indefinito); la sezione retta ha forma di cilindri circolari coassiali, di raggi interno ed esterno rispettivamente R1 e R2 .
1) - Incominciamo col calcolare la CAPACITÀ’ (per unità di lunghezza) c C
H del cavo come quella di un condensatore cilindrico.
Pensiamo una carica uniformemente distribuita sul conduttore interno, con densità ; su un tratto lungo H la carica vale Q .H
Il modulo del campo elettrico generato da questa carica, a distanza generica r dal centro, si calcola con la legge di Gauss:
E r H H
. . .
2
0
quindi E 2 r
0. La differenza di potenziale fra le armature vale:
V rdr
R R
RRR R
2
1
2 2
0 0 2 1
0 2
2 1
1
ln ln ln
Dalla definizione c C H
Q V H
H R
R H R
R
. ln .
. ln
2
2
0 2 1
0
2 1
2) - Calcoliamo ora l’INDUTTANZA L
H (ancora per unità di lunghezza) dello stesso cavo.
Il modulo del campo magnetico generato (a distanza r dal centro) dalla corrente I che circola nel cavo, si calcola con la legge di Ampère :
B.2r 0I quindi B I
r
0
2 Allora il flusso di B attraverso una sezione longitudinale del cavo, lunga H (per esempio attraverso la superficie piana PQ della figura) vale:
1
E-M Appendice - 14
( )B
0 . 0 . ln 22 2 1
1
2 I
rH dr I H R
R R
R
Per definizione di induttanza L ( )IB
:
L
H I H
I H R R I H
R R
( ) .
. ln
. ln
B
0 2
1 0 2
1
2
2
2
E-M Appendice - 14 3) Il cavo è un circuito a costanti distribuite: r, , c.
Trascurando la resistenza r (linea senza perdite), lo schema può essere quello di figura 2.
Prendiamo in considerazione una porzione infinitesima di cavo, (una cella) lunga dx (di induttanza
.dx
e di capacità c.dx)Sia V1 la d.d.p. all’ingresso della cella; sia V2 alla uscita della cella; sia dv la differenza V2 - V1: dv è la d.d.p. ai capi della induttanza
.dx
cioè dv it .dxSia I1 la intensità della corrente entrante; sia I2 quella uscente; la corrente subisce una variazione (diminuzione) di , costituita dalla carica assorbita (nel tempo dt) dalla capacità c.dx , cioè di dq
dt
v C t
v tc dx
( . )
. .
Abbiamo quindi:
dv i
t dx v
x
i t
di v
t c dx v
t
.
.
i
x c
Derivando la prima per x e la seconda per t
2 2
2
2 2
2
v x
i t x i
t x c v
t
e sostituendo la seconda nella prima (sotto le condizioni del teorema di Schwarz)
2 2
2 2
v
x c v
t
3
E-M Appendice - 14
otteniamo cioè l’equazione delle onde. Analogamente per la corrente:
2 2
2 2
i
x c i
t
Da quanto già calcolato, il quadrato della velocità di propagazione (W2) risulta :
W c R
R R
R
2
0 2
1
0 2 1
0 0
1 1
2
2
1
(ln )
ln
cioè W 1
0 0
= velocità dell’onda e.m. nel vuoto.
Se fra le due lastre fosse interposto un dielettrico isotropo, omogeneo, lineare, di costante dielettrica relativa r la velocità diverrebbe
Wd 1c 1r
0 0
cioè Wd W W
r
0 0
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