Matematica Discreta
Lezione del giorno 29 marzo 2010 La teoria dei piani proiettivi.
Diamo qualche cenno alla teoria della cosiddetta geometria proiettiva nel piano.
Nel piano “ordinario” (detto anche piano affine) le rette e i punti soddisfano (fra le altre) le seguenti proprietà:
1) per due punti distinti passa una sola retta
2) due rette distinte si intersecano in un solo punto se non sono parallele.
Per rendere più omogenea la seconda proprietà, ed evitare l’eccezione rappresentata dalle rette parallele, si può creare una nuova struttura di piano più “ampio” di quello ordinario (detto piano proiettivo). Si aggiungono in pratica ai punti “ordinari” dei punti “ideali” (detti punti all’infinito):
ne esiste uno per ogni fascio di rette parallele, ed ogni retta contiene, oltre ai punti “ordinari”, anche un punto all’infinito (che ha in comune con tutte le rette ad essa parallele); inoltre oltre alle rette
“ordinarie” si considera una retta “particolare” (detta retta all’infinito) i cui punti sono tutti i punti all’infinito delle diverse rette “ordinarie”.
In tale piano proiettivo sono allora verificate le seguenti proprietà:
1) per due punti distinti passa una sola retta
2) due rette distinte si intersecano in un solo punto (senza eccezioni).
Torniamo alla teoria dei 2-disegni.
Studieremo un particolare tipo di 2-disegni di parametri (v,k,r
1), precisamente quelli in cui:
1) r
1=1 (quindi ogni coppia di elementi è contenuta in 1 solo blocco) 2) l’intersezione di 2 qualunque blocchi distinti contiene un solo elemento.
Poiché in un tale 2-disegno i blocchi si comportano come le rette del piano proiettivo, e gli elementi come i punti del piano proiettivo (per 2 elementi “passa” un solo blocco e due blocchi distinti si intersecano in un solo elemento) si è deciso di chiamare piano proiettivo di parametri (v,k,1) un qualunque 2-disegno che soddisfi le proprietà 1),2) suddette, ed inoltre di chiamare rette i blocchi di tale 2-disegno, e punti gli elementi.
Nell’ultima lezione abbiamo visto 3 proprietà che un 2-disegno di parametri (v,k,r
1) deve soddisfare. Nel caso di un piano proiettivo di parametri (v,k,1) esse diventano le seguenti:
(*) (k-1) è divisore di (v-1)
(**) k è divisore di v(v-1)/(k-1) (perché k è divisore del prodotto vr) (***) x = v(v-1)/k(k-1)
k v