Rapporto Annuale Regionale 2012
Sardegna
Rapporto Regionale 2012
Direttore Regionale: Antonio Napolitano Redazione:
Michele Pintus Marco Sbressa
Segreteria di redazione: Rita Argiolas
Presentazione del Direttore Regionale Antonio Napolitano
La Sardegna soffre la crisi. Il mondo del lavoro: occupati, disoccupati, scoraggiati di Marco Sbressa – Direzione Regionale per la Sardegna
I dati macroeconomici – Le aziende assicurate – L’andamento infortunistico di Michele Pintus – Direzione Regionale per la Sardegna
Settore Vigilanza
di Piero Licheri – Direzione Regionale Sardegna Iniziative di Prevenzione
di Giovanna Nieddu – Direzione Regionale Sardegna
Il ruolo dell’Inail nel sistema dei servizi di sostegno sociale: il reinserimento sociale e lavorativo
di Adamina Barbone – Direzione Regionale Sardegna Le monografie:
- Progetto “Cantieri in Salute”: monitoraggio e prevenzione nel settore edile - a cura di Carlo Enrico Manca – Direzione Regionale per la Sardegna
- La riforma dell’appello nel processo civile -
a cura di Roberto Di Tucci – Direzione Regionale per la Sardegna
- Genesi e sviluppo di un infortunio sul lavoro mortale plurimo. Riflessioni sulle condizioni di sicurezza -
a cura di F. Di Gangi, G. Spadaccino, P. Mura, I. Cadeddu – Direzione Regionale per la Sardegna
Stampato dalla Tipografia INAIL - Milano
Rapporto Regionale 2012
Indice
Presentazione del Direttore regionale INAIL 5
Prima parte – Il contesto socio economico
Le aziende e gli infortuni sul lavoro
1.1 Qualche dato sulla Sardegna 8
1.2 La Sardegna soffre la crisi 9
1.3 Il mondo del lavoro: occupati, disoccupati, scoraggiati 12
1.4 I dati macroeconomici 13
1.5 Le aziende assicurate 20
1.6 L’andamento infortunistico: tabelle e grafici 23
1.7 Lavoratori stranieri 47
1.8 Malattie professionali 50
1.9 Settore Vigilanza
1.10 Iniziative di Prevenzione
1.11 Il reinserimento sociale e lavorativo 1.12 Indice delle tavole
Seconda Parte – Le monografie
2.1 Progetto “Cantieri in Salute”: monitoraggio e prevenzione nel settore edile 2.2 La riforma dell’appello nel processo civile
2.3 Genesi e sviluppo di un infortunio sul lavoro mortale plurimo. Riflessioni sulle condizioni di sicurezza
61 58 55 56
65 83 87
Presentazione del Direttore Regionale INAIL
Sviluppo, miglioramento continuo e sicurezza sui luoghi di lavoro sono i valori sui quali si incentra l’attività dell’istituto in tutti i territori nei quali opera. E’ innegabile che la particolare congiuntura economica nella quale tuttora ci troviamo abbia prodotto importanti ricadute sul mondo del lavoro complessivamente inteso, specie tenuto conto del fatto che il suo perdurare rischia di minare tutta una serie di certezze a cui si dissetava il sistema produttivo nazionale in genere e regionale in particolare.
Ma proprio in momenti di difficoltà come quello attuale si risveglia e si fortifica il valore del lavoro in sé, in quanto bene scarso e prezioso. Se infatti l’abbondanza stimola il rigoglio della diversificazione, spostando l’attenzione dal valore in se stesso alle sue molteplici espressioni rese possibili dalla prosperità, le fasi di crisi concentrano l’uomo su pochi granitici ideali esplorati nella loro essenza più profonda.
In simili occasioni la persona ritorna al centro, autentico perno di un mondo che ha smarrito i suoi paradigmi sociali più rassicuranti.
Che cosa vogliono dire allora “sviluppo ecosostenibile”, “miglioramento continuo”,
“sicurezza” in un mondo del lavoro dove è il lavoro stesso ad essere raro? Fare appello a tali principi significa ricentrare le attività produttive sulla tradizione, quale motore primo e originario dell’economia e perciò in quanto tale ecosostenibile; significa ripartire da un livello consolidato per spiccare nuovamente il volo in un’ascesa che ritorni ad essere continua; significa insomma gettare le fondamenta di nuove sicurezze.
Un tale impegno deve essere condiviso dai cittadini (lavoratori e non) e dalle Istituzioni, ciascuno per la propria competenza, per le proprie capacità e per il proprio ruolo, anche superando steccati culturali troppo rigidi che tendano ad ingabbiare quei fremiti di ripresa che pure sono ben percettibili.
La grande responsabilità che siamo chiamati ad assumerci tutti, individualmente e come collettività, consiste allora nel mantenere il lavoro per chi lo possiede e nello stimolare la nascita di opportunità per coloro che ancora non l’abbiano o l’abbiano perso.
“Il lavoro non si cerca, si crea” è lo slogan quanto mai efficace ed eloquente di un progetto che dovrebbe vedere coinvolte tutte le istituzioni, a partire dagli organismi regionali, e passando dalla scuola; Inail-Sardegna mira a realizzare/impostare progetti, insieme a tutte le Istituzioni che si occupano di lavoro che abbiano impronta operativa, e che mirano a suscitare l’interesse fra i giovani studenti per le attività imprenditoriali di tipo artigianale maggiormente radicate nella tradizione regionale. L’idea progettuale consiste nel colloquio fra studenti di Istituti prevalentemente tecnici, loro docenti ed aziende attive nel campo della manualità anche artistica (dalla lavorazione del ferro, a quella del legno, alla ceramica, dell’agricoltura e della pastorizia) non soltanto ai fini di uno stage pratico e di una formazione sui temi della prevenzione, ma anche e soprattutto nella prospettiva dell’acquisizione di “competenze per la vita”. E’ un obiettivo ardito e concreto al tempo stesso , tenuto conto dell’apporto creativo di cui sono capaci i giovani che per loro natura, proprio perché appartengono alla fascia di popolazione più esposta all’alea dei tempi, sanno esprimere più di altre categorie il coraggio di ricercare soluzioni diverse da quelle più praticate, di rielaborare in chiave innovativa temi del passato, di sperimentare percorsi inediti.
L’imprenditoria giovanile merita, in un quadro come quello attuale, di essere sostenuta poiché, su terreno per sua vocazione fertilissimo, consente di riavviare in un momento di difficoltà quegli ingranaggi del tessuto produttivo che si sono inceppati.
In tale contesto, non può sottrarsi al suo ruolo etico-sociale nessuno dei soggetti rientranti nell’apparato economico inteso nel suo senso più lato. L’INAIL Sardegna ha scelto ormai
da tempo di porsi come punto di riferimento per il sostegno di Valori fondanti, coinvolgendo i molteplici attori che operano sul campo dalle Associazioni di categoria fino ai consorzi più qualificati attivi nel settore industriale e sociale.
L’esperienza che si intende mettere a disposizione attraverso le risorse professionali (e anche economiche) dell’istituto sul territorio, sarà particolarmente preziosa e merita di essere oggi condivisa, quale strumento per incidere in modo significativo su una cultura del lavoro che deve tornare ad essere pervasa da fiducia autentica e profonda, così da informare di sé lo spirito di quanti si affacciano al mondo produttivo e che sia di contributo alla creazione di nuovi/vecchi lavori, e per quanto ci riguarda l’apertura di nuove posizioni assicurative territoriali che abbiano caratteristiche di “impresa sicura e longeva”.
Antonio Napolitano
Prima Parte
Il contesto socio economico -
le aziende e gli infortuni sul lavoro
1.1 - Qualche dato sulla Sardegna
Superficie Kmq 24.100
Popolazione (media 2012) 1.668.500
Densità abitativa 68
PIL pro capite € 19.344,2
Lavoratori occupati 595.300
Tasso disoccupazione 15,5
Tasso di occupazione totale 51,7
Giovani Neet 15-34 anni 113.300
Estensione coste marine Km 1.731
1.2 - La Sardegna soffre la crisi
L’economia della Sardegna nel 2012 è peggiorata rispetto allo scorso anno. Ad essere colpite le imprese industriali che hanno visto diminuire produzione e fatturato, ma anche le costruzioni dove la domanda di abitazioni risente delle difficoltà delle famiglie. In difficoltà anche il comparto dei servizi che ha risentito della forte diminuzione dei consumi. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) è diminuito.
La crisi economica della Sardegna nel 2012 ha avuto come conseguenza: la chiusura di molte fabbriche, la diminuzione dell’occupazione, l’aumento della disoccupazione, il ricorso a contratti temporanei ed a tempo parziale da parte delle imprese con un forte ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. Le già drammatiche condizioni del mercato del lavoro del 2012 risultano in peggioramento nel 2013; come si legge nel Rapporto della Banca d’Italia: “alla netta flessione dell’occupazione, si è accompagnato un forte aumento del tasso di disoccupazione, in misura più intensa tra i giovani. Il calo degli addetti è stato solo parzialmente attenuato dal ricorso alla Cassa integrazione guadagni, peraltro in diminuzione rispetto al 2012.1”
Le ore di cassa integrazione autorizzate nel 2012 per la Sardegna sono state 27.580.504, con una variazione del 34,3 per cento rispetto al 2011 (20.542.995), così distribuite2:
ore autorizzate var. % 2012/2011 - cassa integrazione ordinaria 2.096.198 (+15,60) - cassa integrazione straordinaria 7.136.032 (+18,80) - cassa integrazione in deroga 18.348.274 (+44,43)
Come ha scritto il CRENoS3 nel suo XX rapporto annuale, “la crescita della Cassa Integrazione Guadagni (CIG) in Sardegna è costante dal 2008 e non subisce alcun rallentamento nel 2011, come invece avviene nelle altre macro ripartizioni” Dal 2007 al 2012, secondo il CRENoS, ci sarebbe stato per la Sardegna un incremento del 600 per cento del numero di ore di CIG autorizzate in rapporto all’occupazione.
Un’analisi molto puntuale relativa all’economia della Sardegna nel 2012, è quella fatta dalla Banca d’Italia4 nel suo rapporto annuale presentato a giugno di quest’anno. Nel rapporto viene evidenziato l’aggravarsi della già difficile situazione dell’economia regionale ed un calo del PIL pari al 2,8 per cento a prezzi costanti5. L’attività delle imprese industriali è risultata ancora indebolita a causa della diminuzione degli ordinativi del mercato nazionale, mentre la domanda estera, che complessivamente è in ripresa, ha in parte sostenuto i risultati delle imprese. L’ agricoltura, nel 2012, ha mostrato una congiuntura nel complesso positiva. L’attività delle imprese commerciali si è ridotta e le vendite al dettaglio sono diminuite rispetto al 2011.
Il Sistema imprenditoriale
Nel 2012 il sistema imprenditoriale italiano ha risentito delle difficoltà dell’economia nazionale; le nuove iniziative imprenditoriali hanno subito una frenata mentre si è accentuata la crisi di molte imprese esistenti. Complessivamente si è registrata una faticosa tenuta. Il totale delle imprese registrate in Italia nel 2012 è stato di 6.093.158 con
1 Banca d’Italia – L’economia della Sardegna. Aggiornamento congiunturale – Cagliari novembre 2013
2 INPS – Rapporto annuale 2012
3 CRENoS - Economia della Sardegna 20° Rapporto 2013 – nota per la stampa
4 Banca d’Italia - L’economia della Sardegna Cagliari giugno 2013
5 Banca d’Italia - L’economia della Sardegna Cagliari giugno 2013 prime stime rese disponibili da Prometeia
una variazione percentuale (2000-2012) del 6,9 per cento6. Il sistema imprenditoriale della Sardegna in questo scenario di grande difficoltà è in linea con quello nazionale. Le imprese registrate in Sardegna a fine 2012 erano 168.807, con una variazione percentuale (2000-2012) del 7,9 per cento, tra le quali 40.098 artigiane; 8.969 sono imprese straniere.
Il numero di iscrizioni nel 2012 è stato di 9.203 mentre le cessazioni sono state 9.142 con un saldo leggermente positivo ma molto modesto. Nel rapporto della Camera di Commercio del Nord Sardegna7 si parla di “persistente stasi nella voglia di “fare impresa””.
Nelle tabelle di seguito riportate sono indicate le imprese registrate nel 2012 in Sardegna e in Italia per settore di attività e le variazioni percentuali rispetto al 20008.
Sardegna – le imprese nel 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var.
% 2000- 2012 34.817 -14,5 37.307 16,1 85.455 20,8 11.228 -13,1 168.807 7,9
Agricoltura Industria Servizi Non classificate Totale
Italia – le imprese nel 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var. % 2000- 2012
stock 2012
var.
% 2000- 2012 818.283 -23,6 1.524.154 6,9 3.371.985 18,2 378.736 8,4 6.093.158 6,9
Agricoltura Industria Servizi Non classificate Totale
Economia reale Agricoltura
Tra i diversi settori produttivi della Sardegna è l’ agricoltura che ha mostrato nel 2012 una congiuntura nel complesso positiva. Le coltivazioni regionali ed in particolare quella vitivinicola hanno usufruito di una sostenuta crescita dei prezzi. Le produzioni della filiera agroalimentare regionale che godono di un marchio DOP e IGP sono il 5,2 per cento di quelle nazionali. Tra questi prodotti la maggior parte è costituita dai vini DOC, DOCG, IGT.
La SVIMEZ9 nel suo rapporto regionale relativamente al settore agricolo e all’industria alimentare nel Mezzogiorno ha evidenziato che la Sardegna nel 2012 ha incrementato le esportazione di vini Doc e Docg del + 9,5 per cento.
Industria
Il settore industriale ha visto un peggioramento della fase congiunturale iniziato nella seconda metà del 2011. Secondo un’indagine della Banca d’Italia la produzione e il fatturato dell’industria sono diminuiti a causa della riduzione degli ordinativi provenienti dal mercato nazionale; mentre la domanda estera ha sostenuto, in parte, i risultati delle imprese.
6 Confcommercio – Imprese per l’Italia: Rapporto sulle economie Territoriali e il Terziario di Mercato novembre 2013
7 Camera di Commercio Nord Sardegna 2° Rapporto sul sistema imprese Nord Sardegna edizione 2013
8 Confcommercio – Imprese per l’Italia: Rapporto sulle economie Territoriali e il Terziario di Mercato novembre 2013- elaborazione dell’Ufficio Studi di Confcommercio su dati Movimprese.
9 Rapporto SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) 2013 sull’economia del Mezzogiorno - Sintesi
In generale si è avuto un indebolimento della domanda e dei livelli di produzione nell’industria manifatturiera e la sofferenza nel settore tessile, della chimica di base e della lavorazione dei metalli, nonché del comparto del sughero e delle lavorazioni lapidee che hanno continuato a perdere operatori dal mercato.
Il comparto industriale regionale si è ridimensionato, tanto che le imprese attive del settore alla fine del 2012 sono diminuite di oltre il 2 per cento.
Le costruzioni
Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, settore importante dell’economia regionale (48mila occupati nel 2012), ha avuto un calo di produzione a causa della flessione della domanda di immobili residenziali e di investimenti pubblici.
Secondo la CNA Sardegna la crisi del settore costruzioni: “Dopo il forte calo registrato nel 2011 (-7%), nel 2012 il settore sconta una ulteriore, seppure più modesta, riduzione dei livelli produttivi, che sfiora il 3%. Ma soprattutto le prime stime per il 2013 indicano che i tempi per una ripresa non sono ancora maturi: nell’anno in corso infatti il valore della produzione in regione arretrerà ancora, del 2% rispetto al 2012.”
Relativamente al peso dell’edilizia non residenziale, nel 2012 era stato previsto un modesto recupero pari al 18 per cento del peso dell’edilizia non residenziale privata;
mentre il comparto delle opere pubbliche, infrastrutturali e di edilizia, che ha un ruolo importante nella nostra regione, ha avuto tra il 2004 e il 2012 un drastico ridimensionamento (dal 36 per cento nel 2004 al 30 per cento nelle previsioni per il 2012)10.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare residenziale, le compravendite di abitazioni in regione sono state 11.328, ovvero il 23 per cento in meno rispetto al 201111.
Export
Il valore delle esportazioni regionali nel 2012 è aumentato principalmente per la crescita delle vendite all’estero dei prodotti della raffinazione del petrolio. Relativamente al settore agricolo e dell’industria alimentare si è rilevato un incremento nelle esportazioni di vini Doc e Docg del +9,5 per cento.
Secondo il prof. Marco Fortis, la Sardegna registra un basso valore di export manifatturiero per abitante (395 euro)12; il più alto valore tra le regioni del Mezzogiorno si registra in Abruzzo (4.724 euro).
Turismo
Il settore turistico nel 2012 ha avuto in Sardegna una contrazione in termini di numero di soggiorni e di numero visitatori rispetto allo scorso anno. Sono diminuiti gli arrivi e le presenze di turisti nelle strutture recettive si sono ridotte. Sono risultati in calo i turisti nazionali e, in modo meno marcato, i turisti stranieri che nel 2012 hanno aumentato il numero dei giorni di vacanza. La spesa in regione dei visitatori di provenienza estera si è ridotta in termini nominali di oltre il 5 per cento13.
10 CNA Costruzioni – Il mercato delle costruzioni in Sardegna – Rapporto annuale 2012 e stime previsionali 2013 - Aprile 2013.
11 Ibid.
12 Intervento del prof. Marco Fortis, Vicepresidente Fondazione Edison e Docente di Economia industriale e commercio estero Università Cattolica di Milano - Milano 9 aprile 2013- .
13 Indagine Banca d’Italia Economie regionali. L’economia della Sardegna – Cagliari giugno 2013.
1.3 – Il mondo del lavoro: occupati, disoccupati, scoraggiati
In Italia gli occupati nel 2012 sono diminuiti di 69mila unità rispetto al 2011 ed il tasso di occupazione è sceso dello 0,2 per cento. Nel Mezzogiorno i posti di lavoro sono diminuiti di 35mila unità e il tasso di occupazione è diminuito dello 0,2 per cento. La Sardegna nel 2012 ha registrato oltre 6mila posti di lavoro in meno (-1,1 per cento rispetto al 2011), mentre il tasso di occupazione è diminuito dello 0,3 per cento. Il numero degli occupati sono diminuiti, nella media, da 602mila del 2011 a 595mila nel 2012. In percentuale l’occupazione è cresciuta del 5 per cento in agricoltura e del 1,1 per cento nel settore dei servizi, mentre è diminuita dell’11 per cento nell’industria14. Il tasso di occupazione tra i 15 e 34 anni è stato del 33,1 per cento quella femminile e del 41,9 per cento quella maschile;
tra i 15 e 64 anni il 43,1 per cento femminile e 60,3 per cento maschile. Le forze di lavoro nel 2012 sono aumentate rispetto al 2011 ( 696mila nel 2011 - 705mila nel 2012).
Il totale dei disoccupati nel 2012 (109mila unità) è aumentato rispetto al 2011 (94mila unità); e il tasso di disoccupazione è salito al 15,5 per cento.
Un confronto del numero di forze di lavoro in Sardegna nell’anno 2000 rispetto all’anno 2012, evidenzia un aumento in valore assoluto di 24mila unità (681mila nel 2000; 705mila nel 2012) ed in percentuale un aumento del 3,5 per cento. Il tasso di disoccupazione è ritornato ai livelli del 2000 (15,7 per cento).
La crisi del lavoro colpisce in modo particolare i giovani. È preoccupante il numero di giovani che non studiano e non cercano più lavoro, cosiddetti Neet (Not in Employment, Education or Training). In Italia i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni erano nel 2012 (dati Eurostat)15 il 23,9 per cento rispetto ad una media europea del 15,9 per cento. Il maggior numero di giovani Neet li ritroviamo nelle regioni del Mezzogiorno. Anche in Sardegna il fenomeno è molto rilevante, i giovani Neet (15-34 anni) nel 2012 sono stati 113.30016. Il problema dei Neet è all’attenzione dell’Europa. Recentemente “Italia Lavoro”
ha pubblicato un avviso per l’attivazione di tirocini formativi rivolti a 3000 giovani laureati disoccupati e inoccupati. Il bando prevede per le aziende con sede nelle regioni Convergenza (Calabra, Campania, Puglia e Sicilia) tirocini “in loco”, mentre per le aziende con sede operativa nelle regioni Competitività (quindi anche nella Sardegna) tirocini “in mobilita”. La somma disponibile ammonta a € 10.000.000,00. Le borse si rivolgono solamente ai giovani laureati residenti nelle regioni Convergenza.
Tenuto conto di questo quadro generale, desta una certa preoccupazione la notizia che nel biennio 2011/2012 solo il 40 per cento delle gare d’appalto bandite in Sardegna è stato affidato ad imprese sarde17. Difficile non vedere in ciò minori opportunità per la crescita della nostra Regione martoriata da molti anni di crisi.
14 Rapporto SVIMEZ 2013 sull’economia del Mezzogiorno - Roma 17 ottobre 2013
15 Italia Lavoro – Programma AMVA apprendistato e mestieri a vocazione artigianale – Avviso Pubblico per l’attivazione di tirocini di inserimento e reinserimento al lavoro e per favorire l’uscita dalla condizione giovanile “Né allo studio, né al lavoro” rivolto a 3000 giovani laureati.
16 SVIMEZ – Rapporto 2013 sull’economia del Mezzogiorno - schede regionali: Sardegna
17 Notizia ANSA Cagliari 7 ottobre 2013 - dichiarazione del Presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci.
1.4 - I dati macroeconomici: occupazione e sviluppo relativi all’anno 2012
SARDEGNA - Popolazione di 15 anni e oltre per sesso, classe di età, regione e provincia - Anno 2012 (dati in migliaia) Maschi Femmine Maschi e femmine 15-24 25-54 55 e oltre Totale 15-24 25-54 55 e oltre Totale 15-24 25-54 55 e oltre Totale 75 49142167560 15134150110294 33 256783330 71186556139 131 802382613297 25454262177493 34 287183433 75176861146 738 226873725 69157548137 12 92531211 266252050 424 164452218 4610463590 527 235562725 59115448115 374 25371280371300 7521657455541.464 12.992 8.93125.0192.94513.06910.962 26.9756.04126.06019.89351.995
Tav. 1 –– Dati 2012 popolazione e occupazione(in migliaia) SARDEGNA – Popolazione per sesso e classe di età – Media 2012 SESSO < 15
anni 15-24
anni 25-34
anni 35-44
anni 45-54
anni 55-64
anni 15-64
anni 65-74
anni >74
anni Totale
Maschi 106 85 108 136 130 109 568 83 61 818
Femmine 99 80 104 134 133 113 565 93 94 851
Totale 205 165 212 270 264 223 1.133 176 155 1.669
Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
La percentuale dei giovani tra i 14-25 anni sul totale è pari al 9,9%
mentre sulla popolazione tra i 15-64 anni è del 14,5%
ITALIA – Popolazione per sesso e classe di età – Media 2012 SESSO fino a
14 anni 15-24
anni 25-34
anni 35-44
anni 45-54
anni 55-64
anni 15-64
anni 65-74
anni 75 anni
e oltre Totale Maschi 4.381 3.096 3.676 4.805 4.511 3.636 19.724 2.930 2.366 29.401 Femmine 4.139 2.945 3.641 4.798 4.630 3.865 19.879 3.334 3.763 31.114 Totale 8.520 6.041 7.317 9.603 9.141 7.501 39.603 6.264 6.128 60.515
Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – Forze di lavoro e tasso di attività – Medie 2010-2012 ANNO
Forze di lavoro Tasso di attività (15-64 anni) Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine
2010 409 282 691 69,8 49,2 59,5
2011 410 286 696 70,5 49,9 60,3
2012 412 292 705 71,4 51,4 61,4
Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
ITALIA – Forze di lavoro e tasso di attività – Medie 2010-2012 ANNO
Forze di lavoro Tasso di attività (15-64 anni) Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine 2010 14.748 10.227 24.975 73,3 51,1 62,2
2011 14.733 10.342 25.075 73,1 51,5 62,2
2012 14.909 10.733 25.642 73,9 53,5 63,7
Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – Occupati e tasso di occupazione per sesso – Medie 2010-2012 ANNO
Occupati Tasso di occupazione (15-64 anni) Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine 2010 353 240 593 60,2 41,8 51,0
2011 358 244 602 61,4 42,6 52,0
2012 349 246 595 60,3 43,1 51,7
Fonte INAIL su dati Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
ITALIA – Occupati e tasso di occupazione per sesso – Medie 2010-2012 ANNO
Occupati Tasso di occupazione (15-64 anni) Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine 2010 13.634 9.238 22.872 67,7 46,1 56,9
2011 13. 619 9.349 22.967 67,5 46,5 56,9
2012 13. 441 9.458 22.899 66,5 47,1 56,8
Fonte INAIL su dati Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – In cerca di occupazione e tasso di disoccupazione – Medie 2010-2012 ANNO
Persone in cerca di occupazione Tasso di disoccupazione Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine
2010 55 42 98 13,6 14,9 14,1
2011 52 42 94 12,8 14,6 13,5
2012 63 46 109 15,3 15,9 15,5
Fonte INAIL su dati Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
ITALIA – In cerca di occupazione e tasso di disoccupazione – Medie 2010-2012 ANNO
Persone in cerca di occupazione Tasso di disoccupazione Maschi Femmine Maschi e
femmine Maschi Femmine Maschi e femmine
2010 1.114 989 2.102 7,6 9,7 8,4
2011 1.114 993 2.108 7,6 9,6 8,4
2012 1.469 1.275 2.744 9,9 11,9 10,7
Fonte INAIL su dati Fonte: ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – Occupati per settore di attività e sesso – Media 2012 Settori di attività
economica
Sesso Totale % femmine su
totale Maschi Femmine Numero %
Agricoltura 28 5 33 5,5 15,2
Industria 91 11 102 17,1 10,8
di cui
costruzioni 46 2 48 8,1 4,2
Servizi 231 229 460 77,3 49,8
Totale 349 246 595 100,0 41,2
Fonte: elaborazione Inail su dati ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
6% 17%
77%
Sardegna - occupati nel 2012 per settore di attività
agricoltu ra industria
3,7% 27,8%
68,5%
ITALIA – Occupati per settore di attività – Media 2012
Agricoltura Industria Servizi
ITALIA – Occupati per settore di attività e sesso – Media 2012 Settori di attività
economica
Sesso Totale % femmine
su totale Maschi Femmine Numero %
Agricoltura 603 246 849 3,7 29,0
Industria 5.051 1.311 6.362 27,8 20,6
di cui
costruzioni 1.669 115 1.754 7,7 6,6
Servizi 7.787 7.901 15.688 68,5 50,4
Totale 13.441 9.458 22.899 100,0 41,3
Fonte: elaborazione Inail su dati ISTAT - rilevazione Forze di lavoro. I valori sono espressi in migliaia Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – Raffronto occupati per settore di attività
2008 2009 2010 2011 2012
numero % numero % numero % numero % numero %
Agricoltura 38 6,2 34 5,8 30 5 32 5,3 33 5,5
Industria 128 21 122 20,7 115 19,3 115 19,1 102 17,1
di cui
costruzioni 62 10,1 61 10,2 56 9,4 54 9 48 8,1
Servizi 445 72,8 435 73,5 449 75,7 455 75,6 460 77,3
Totale 611 592 593 602 595
Fonte: elaborazione Inail su dati ISTAT
SARDEGNA – Raffronto occupati per settore di attività in migliaia
SARDEGNA –Andamento dell’occupazione (in migliaia)
2008 2009 2010 2011 2012
OCCUPATI 611 592 593 602 595
Fonte ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
ITALIA –Andamento dell’occupazione (in migliaia)
2008 2009 2010 2011 2012
OCCUPATI 23.405 23.025 22.872 22.967 22.899
Fonte ISTAT - nuova rilevazione Forze di lavoro
Nota: eventuali incongruenze nei totali sono da attribuire alla procedura di arrotondamento
SARDEGNA – Andamento dell’occupazione
611
592 593
602
595 580
590 600 610 620
2008 2009 2010 2011 2012
SARDEGNA – Andamento dell’occupazione (in migliaia)
Tav. 2 – Portafoglio attività INAIL in Sardegna nel 2012
Aziende
2012 2011 Scostamento Scostamento %
AZIENDE: Portafoglio 85.885 86.486 -601 -0,69
Emesse 5.490 6.030 -540 -8,96
Cessate 6.907 6.538 369 5,64
Riattivate 1.198 1.273 -75 -5,89
PAT: Portafoglio 100.709 101.237 -528 -0,52
Emesse 8.636 10.238 -1.602 -15,65
Cessate 9.243 8.441 802 9,5
Numero denunce di variazione
escluse le cessazioni 50.139 46.809 3.330 7,11
TEMPO MEDIO LAVORAZ AZIENDE:
denunce di emissione 5,73 6,74 -1,02 -15,09
AZIENDE: denunce di cessazione 6,14 5,85 0,29 4,9 AZIENDE: Denunce di Riattivazione 14,14 14,71 -0,56 -3,82 PAT: denunce di emissione 8,6 11,9 -3,3 -27,73 PAT: denunce di cessazione 6,96 7,15 -0,19 -2,65 Denunce di variazione escluse le
cessazioni 9,32 15,64 -6,32 -40,41
Verbali Ispettivi pervenuti (per data
protocollazione) 1.015 1.015 0 0
INAIL 506 468 38 8,12
non INAIL 509 547 -38 -6,95
Verbali Ispettivi lavorati (per data
fine lavorazione) 1.013 1.031 -18 -1,75
Verbali Ispettivi liquidati (per data fine
lavorazione 839 786 53 6,74
INAIL 491 447 44 9,84
non INAIL 348 339 9 2,65
Verbali Ispettivi archiviati (per data fine
lavorazione) 7 18 -11 -61,11
INAIL 3 4 -1 -25
non INAIL 4 14 -10 -71,43
Verbali Ispettivi agli atti (per data fine
lavorazione) 167 227 -60 -26,43
INAIL 12 27 -15 -55,56
non INAIL 155 200 -45 -22,5
Infortuni + Malattie Professionali
2012 2011 Scostamento Scostamento %
Casi aperti 18.954 21.010 -2.056 -9,79
Infortuni 15.486 17.690 -2.204 -12,46
di cui casalinghe 51 61 -10 -16,39
Malattie Professionali 3.398 3.258 140 4,3
Silicosi/Asbestosi 70 62 8 12,9
Casi aperti al netto delle
franchigie 17.958 19.968 -2.010 -10,07
Casi definiti 20.341 21.534 -1.193 -5,54
Positivi 13.351 14.983 -1.632 -10,89
Regolare Senza Indennizzo 2.041 2.095 -54 -2,58
Temporanea 9.004 10.371 -1.367 -13,18
Indennizzo in Capitale 1.525 1.708 -183 -10,71
Rendita Diretta 580 610 -30 -4,92
Mortali 201 199 2 1,01
Negativi 5.977 5.490 487 8,87
di cui Accolta INPS 305 268 37 13,81
Franchigia 1.013 1.061 -48 -4,52
Casi definiti al netto delle
franchigie 19.328 20.473 -1.145 -5,59
Casi definiti positivamente 13.351 14.983 -1.632 -10,89
Infortuni 11.826 13.429 -1.603 -11,94
di cui casalinghe 8 8 0 0
Malattie Professionali 1.373 1.398 -25 -1,79
Silicosi/Asbestosi 152 156 -4 -2,56
Casi definiti negativamente 5.977 5.490 487 8,87
Infortuni 3.431 3.604 -173 -4,8
di cui casalinghe 48 59 -11 -18,64
Malattie Professionali 2.474 1.829 645 35,27
Silicosi/Asbestosi 72 57 15 26,32
Infortuni Aperti (escluse segnalazione da INPS e
Casalinghe) 15.342 17.553 -2.211 -12,6
Tempo Medio di Apertura 9,56 8,13 1,44 17,68 Infortuni definiti in temporanea
(escl segnal da INPS e
Casalinghe) 7.975 9.437 -1.462 -15,49
Tempo Medio di Definizione 12,99 12,44 0,55 4,44 Inabilità Temporanee - Numero
inabilità 8.086 9.475 -1.389 -14,66
Durata media 32,75 31,4 1,34 4,28
Rendite
2012 2011 Scostamento Scostamento %
Rendite in gestione 27.398 27.907 -509 -1,82
Rendite dirette in gestione 21.226 21.592 -366 -1,7 Rendite ai superstiti in gestione 6.172 6.315 -143 -2,26
Rendite Costituite 782 849 -67 -7,89
Rendite Dirette Costituite 608 669 -61 -9,12 Rendite Costituite a Superstiti 174 180 -6 -3,33 Rendite dirette costituite in via
Normale 481 509 -28 -5,5
da Infortunio 247 256 -9 -3,52
da Malattia Professionale 221 234 -13 -5,56
da Silicosi Asbestosi 13 19 -6 -31,58
Rendite dirette derivanti da
Collegiali 77 100 -23 -23
da Infortunio 18 44 -26 -59,09
da Malattia Professionale 57 55 2 3,64
da Silicosi Asbestosi 2 1 1 100
Rendite dirette derivanti da
Giudizio 50 60 -10 -16,67
da Infortunio 12 14 -2 -14,29
da Malattia Professionale 32 43 -11 -25,58
da Silicosi/Asbestosi 6 3 3 100
Rendite a Superstiti costituite in
via Normale 146 145 1 0,69
da Infortunio 26 31 -5 -16,13
di cui ex dirette 10 6 4 66,67
da Malattia Professionale 38 32 6 18,75
di cui ex dirette 37 32 5 15,63
da Silicosi/Asbestosi 82 82 0 0
di cui ex dirette 81 81 0 0
1.5 - Le aziende assicurate all’INAIL
Tav. 3 – Numero Aziende per settore di attività. Anni 2010-2011-2012
Regione Settore Attività Azienda 2010 2011 2012
SARDEGNA
Azienda inquadrata in più settori 2.350 2.540 2.490
Ancora da determinare 672 1.084 635
Industria 6.158 6.280 6.366
Artigianato 41.743 41.027 40.330
Terziario 32.425 33.548 34.015
Altre Attività 1.173 1.179 1.190
Speciale 826 828 859
Totale 85.347 86.486 85.885
Aziende 2012 in Sardegna per settore di attività
Andamento delle aziende assicurate dei principali settori di attività
Dall’esame dell’andamento delle aziende assicurate si può rilevare una diminuzione complessiva, indice della negativa congiuntura economica. Mentre rimane costante il numero delle posizioni “industria”, frutto probabilmente della più puntuale attribuzione al settore (notevolmente ridotte le posizioni “ancora da determinare”), appare significativa la riduzione delle posizioni “artigiane” (-1413 = 3,34% in due anni), testimonianza della difficoltà create all’indotto dalla crisi della grande industria, il cui tessuto è ormai desertificato.
Tav. 3a – Numero Aziende per settore attività e territorio INAIL. Anni 2010-2011-2012 Province Settore Attività Azienda 2010 2011 2012
Cagliari
Azienda inquadrata in più settori 943 986 1.018
Ancora da determinare 213 377 252
Industria 3.040 3.076 3.057
Artigianato 14.325 14.050 13.842
Terziario 13.345 13.952 14.080
Altre Attività 425 429 412
Speciale 258 254 283
Totale 32.549 33.124 32.944
Carbonia- Iglesias
Azienda inquadrata in più settori 89 107 99
Ancora da determinare 69 51 46
Industria 182 177 185
Artigianato 1.589 1.555 1.516
Terziario 1.267 1.317 1.310
Altre Attività 52 53 59
Speciale 77 84 89
Totale 3.325 3.344 3.304
Nuoro
Azienda inquadrata in più settori 416 518 486
Ancora da determinare 69 231 59
Industria 743 732 752
Artigianato 7.804 7.625 7.466
Terziario 4.964 5.085 5.179
Altre Attività 248 252 250
Speciale 96 93 103
Totale 14.340 14.536 14.295
Oristano
Azienda inquadrata in più settori 185 233 179
Ancora da determinare 113 108 67
Industria 303 291 312
Artigianato 3.737 3.665 3.616
Terziario 2.577 2.589 2.604
Altre Attività 141 138 147
Speciale 101 103 98
Totale 7.157 7.127 7.023
Sassari
Azienda inquadrata in più settori 717 696 708
Ancora da determinare 208 317 211
Industria 1.890 2.004 2.060
Artigianato 14.288 14.132 13.890
Terziario 10.272 10.605 10.842
Altre Attività 307 307 322
Speciale 294 294 286
Totale 27.976 28.355 28.319
1.6 - L’andamento infortunistico: tabelle e grafici
Anche per l’anno 2012 si rileva, per la Sardegna, la conferma del trend in diminuzione del numero degli infortuni sul lavoro, passati da 15.440 dell’anno 2011 a 13.309 (- 13,8%) nel 2012. La riduzione è superiore, in percentuale, rispetto a quella registrata a livello nazionale: -9,52% in percentuale, passati in termini assoluti da 725.609 a 656.514.
Pur nella complessità dell’individuazione delle motivazioni del fenomeno, risulta quindi consolidata la tendenza alla diminuzione degli infortuni anche in Sardegna: dal 2008 al 2012 sono infatti passati da 17.985 a 13.309, con una riduzione complessiva del 26%.
Ovviamente, sulla riduzione, specialmente nell’ultimo anno, ha influito la situazione del tessuto economico regionale, in particolare con riferimento al calo dell’occupazione e al ricorso alla cassa integrazione. Calo di ore lavorative soprattutto nelle attività più rischiose, quali le costruzioni e l’indotto delle manutenzioni delle attività industriali.
Considerando i soli infortuni in attualità di lavoro, accaduti in ambiente di lavoro, con esclusione quindi degli infortuni dovuti alla circolazione stradale con mezzi di trasporto e di quelli “in itinere” (avvenuti sul tragitto casa-lavoro), la riduzione è del 12,4%, mentre gli infortuni avvenuti con mezzo di trasporto, contrariamente al recente passato, si sono ridotti in un anno del 19,67% e quelli in itinere del 19,68%.
Il dato è differente rispetto a quello nazionale, secondo il quale gli infortuni si sono ridotti del 9,34% in ambiente di lavoro ordinario, del 14,6% con mezzi di trasporto e del 7,76% in itinere.
Il trend è confermato anche dall’esame dell’incidenza degli infortuni rispetto all’occupazione. Nel 2012 l’incidenza complessiva è stata di 22,36 infortuni ogni 1000 occupati, mentre nel 2011 di 26,61. Per gli eventi in attualità di lavoro in ambiente lavorativo vi è stata una riduzione da 20,73 del 2011 a 18,36 del 2012; relativamente a quelli con mezzi di trasporto, da 1,71 a 1,36 e, in itinere, da 3,21 a 12,61.
Per quel che concerne gli infortuni con esito mortale, si è verificata una notevolissima riduzione da 28 a 20 casi (- 28,57%), maggiore della riduzione a livello nazionale dove i casi sono passati da 900 a 824 (-8,44%). E’ da rilevare che anche per gli eventi mortali la riduzione si è avuta principalmente relativamente all’ambiente di lavoro ordinario, dove gli infortuni sono passati da 16 a 9, mentre quelli in attualità di lavoro con mezzi di trasporto, sono passati da 6 a 4, e quelli “in itinere” sono aumentati da 6 a 7.
Nell’insieme si tratta di un trend assolutamente favorevole. Tuttavia, come anticipato sopra, nell’esaminare complessivamente il fenomeno degli infortuni non si può non prendere in esame la situazione socio economica nell’isola.
Il tasso medio della disoccupazione è ufficialmente passato dal 13,5% al 15,5%, con una popolazione occupata passata da 602.000 unità 595.000.
Inoltre, nella distribuzione della popolazione occupata, vi è stata un’ulteriore riduzione di quella occupata in lavorazioni a rischio, come le costruzioni e l’industria in generale, nella quale è aumentato il ricorso alla cassa integrazione, come pure un consolidamento degli occupati nel terziario, attività con un’incidenza infortunistica minore.
Rilevante è la differente distribuzione degli occupati, nei vari settori di attività, tra la media italiana e quella dell’isola: in agricoltura, Sardegna 6% - Italia 3,7%; nell’industria, Sardegna 17% - Italia 27,8%; nei servizi, Sardegna 77% - Italia 68,5%.
Per quel che concerne la rischiosità delle attività lavorative, è da rilevare la situazione dell’agricoltura. Benché occupi solo il 6% dei lavoratori in attività, vi accadono il 15% di tutti gli infortuni (a fronte del 6,5% di media in Italia), e oltretutto, con elevato tasso di
gravità, tanto che vi si verificano il 25% dei casi mortali. Si deve quindi ancora evidenziare che, data la ridotta dimensione e la frammentarietà del tessuto delle imprese agricole, è necessario insistere affinché sia le associazioni, sia le istituzioni intervengano nel settore, coinvolgendo gli operatori e facendo transitare il messaggio della sicurezza, che nel settore industriale viene maggiormente veicolato, anche grazie a sistemi di formazione obbligatoria. Anche per questo motivo, l’INAIL ha ritenuto di dover intensificare l’impegno di sensibilizzazione in materia di prevenzione nello specifico settore, e ha posto in essere una serie di iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione con varie organizzazioni del settore agricolo.
Si riduce invece ancora il tasso di incidenza degli infortuni avvenuti nell’industria manifatturiera, dall’8,21% al 7,21%, elemento rilevante, questo, anche per inquadrare la caratterizzazione della struttura del tessuto economico dell’isola, posto che la media italiana è 16,4%; nelle costruzioni da 9,75% a 8,50% (Italia 7,93%), mentre nei servizi (che impegnano il 77% degli occupati) passa dal 45,28% al 40,95%, in coerenza con la percentuale di popolazione occupata, anche se con un indice di gravità molto inferiore.
Parte della riduzione, che sulla scorta degli indici di variazione può essere valutata tra il 30 ed il 50%, può quindi essere imputata alla situazione socio economica, con mutamento delle condizioni di rischiosità delle lavorazioni esercitate. Tuttavia, è evidente che sul fenomeno, che ormai da cinque anni vede gli infortuni in costante riduzione, sia in valori assoluti che in percentuali di incidenza, ha avuto una decisiva influenza la maggior attenzione alla prevenzione da parte di aziende, associazioni e istituzioni, tra cui INAIL che investe ingenti risorse per favorire il miglioramento della situazione della sicurezza.
Bilancio infortunistico in Sardegna 2010-2012 per occasione di lavoro
Modalità evento 2010 2011 2012
In ambiente di lavoro ordinario 13.007 12.478 10.930
Circolazione stradale 1.014 1.027 825
In itinere (tragitto casa-lavoro) 1.946 1.935 1.554
Totale 15.967 15.440 13.309
Infortuni per modalità di accadimento in Sardegna periodo 2010-2012
Sardegna – Infortuni in complesso 2008- 2012 – valori assoluti
Modalità di evento 2008 2009 2010 2011 2012 Var. % 2012/2008 in attualità di lavoro 15.994 14.688 14.021 13.505 11.755 -26,50
in itinere 1.991 1.992 1.946 1.935 1.554 -21,95
Totale 17.985 16.680 15.967 15.440 13.309 -26,00 Occupati 610.918 592.289 593.379 601.657 595.257 -2,56
Infortuni totali in Sardegna 2008-2012
Infortuni totali in Italia 2008–2012
ITALIA % Modalità di evento 2011 2012
In occasione di lavoro 643.039 580.355 -9,74809 - Ambiente di lavoro ordinario 592.863 537.505 -9,34 - Con mezzo di trasporto 50.176 42.850 -14,60
In itinere 82.570 76.159 -7,76
Totale 725.609 656.514
di cui
Sardegna – Infortuni in complesso – Indici di incidenza (per 1.000 occupati)
Modalità di evento 2010 2011 2012
in attualità di lavoro 21,93 20,73 18,36
in attualità di lavoro con mezzi di
trasporto 1,71 1,71 1,36
in itinere 3,28 3,21 2,61
Totale 26,90 25,61 22,36
Infortuni per attività economica - SARDEGNA
Settore Tariffario 2008 2009 2010 2011 2012
Industria 3.940 3.288 2.814 2.584 2.093
Artigianato 2.707 2.311 2.091 1.927 1.603
Terziario 4.171 3.998 3.994 3.992 3.400
Altre Attivita' 2.181 2.266 2.437 2.326 2.131
Non determinato 1.546 1.386 1.389 1.391 1.277
Agricoltura 2.485 2.543 2.435 2.278 2.003
Conto Stato Dipendenti 965 901 854 979 802
TOTALE 17.995 16.693 16.014 15.477 13.309
Infortuni per attività economica - ITALIA
Settore Tariffario 2008 2009 2010 2011 2012
Industria 232.141 193.483 187.263 170.573 146.851
Artigianato 122.114 105.545 99.292 90.182 77.884
Terziario 201.670 179.732 189.973 182.776 168.266
Altre Attivita' 87.071 88.198 92.859 86.663 81.063
Non determinato 147.431 138.336 123.896 117.719 110.851
Agricoltura 53.387 52.686 50.233 47.061 42.825
Conto Stato Dipendenti 31.512 32.235 32.488 30.635 28.774 TOTALE 875.326 790.215 776.004 725.609 656.514
Infortuni per attività economica 2012 – Confronto Sardegna - Italia
SETTORE TARIFFARIO SARDEGNA % ITALIA %
Industria 2.093 15,73 146.851 22,36
Artigianato 1.603 12,04 77.884 11,86
Terziario 3.400 25,55 168.266 25,62
Altre Attivita' 2.131 16,01 81.063 12,34
Non determinato 1.277 9,60 110.851 16,88
Agricoltura 2.003 15,05 42.825 6,52
Conto Stato Dipendenti 802 6,03 28.774 4,38
SARDEGNA 2012 - Infortuni per settore di attività
Agricoltura;
2.003; 15%
Non determinato;
1.277; 10%
Altre Attivita';
2.131; 16%
Terziario;
3.400; 25%
Artigianato;
1.603; 12%
Industria;
2.093; 16%
Conto Stato Dipendenti;
802; 6%
ITALIA 2012 - Infortuni per settore di attività
Non determ inato;
110.851; 17%
Altre Attivita';
81.063; 12%
Terziario;
168.266; 26%
Artigianato;
77.884; 12%
Industria;
146.851; 22%
Agricoltura;
42.825; 7%
Conto Stato Dipendenti;
28.774; 4%
Dal confronto tra l’Italia e la Sardegna dell’incidenza della distribuzione degli infortuni tra le varie attività si possono rilevare notevoli differenze. Il dato più eclatante è che l’incidenza degli infortuni in agricoltura è più che doppia in Sardegna, a dimostrazione della maggior rischiosità delle modalità e delle condizioni di lavoro nell’isola e dell’esigenza di intervenire con efficaci misure di prevenzione e di diffusione della cultura della sicurezza nello specifico settore. Indicativo anche il dato relativo agli infortuni nell’industria, 16% in Sardegna a fronte del 22% nazionale, verosimilmente anche a seguito del crollo delle attività manifatturiere e delle costruzioni nell’isola.
Raffronto indice di incidenza degli infortuni agricoltura/costruzioni Settore di attività
economica Numero infortuni Numero occupati
Indice di incidenza per 1000 occupati
Agricoltura 2.003 33.000 60,03
Costruzioni 1.132 48.000 23,58
33.000
48.000
AGRICOLTURA COSTRUZIONI OCCUPATI
2.003
1.132
AGRICOLTURA COSTRUZIONI
INFORTUNI
60,03
23,58
AGRICOLTURA COSTRUZIONI
Indice di incidenza x 1000 occupati
69,7 50,44
26,1527,92
13,1 17,14
Agricoltura Industria Servizi
Confronto indici di incidenza x 1000 occupati per attività SARDEGNA/ITALIA
SA R D EGN A IT A LIA
Sardegna – Casi mortali – Valori assoluti
Modalità di evento 2008 2009 2010 2011 2012 Var. % 2012-2008
in attualità di lavoro 19 32 23 21 13 -31,58
in itinere 9 9 6 6 7 -22,22
Totale 28 41 29 27 20 -28,57
Modalità di evento 2011 2012 Var. % 2012-2011 in attualità di lavoro in ambiente di lavoro ordinario 16 9 -43,75 in attualità di lavoro con mezzo di trasporto 5 4 -33,33
in itinere 6 7 +16,66
Totale 27 20 -28,57
ITALIA
Modalità di evento 2011 2012 %
In occasione di lavoro 669 622 -7,02
- Ambiente di lavoro ordinario 450 415 -7,78
- Con mezzo di trasporto 219 207 -5,48
In itinere 231 202 -12,55
Totale 900 824 -8,44
SARDEGNA – Andamento infortuni mortali
Come nel complesso Italia (da 900 a 824), anche in Sardegna si è rilevata una riduzione degli infortuni mortali (da 28 a 20), in percentuale molto maggiore rispetto a quello nazionale, probabilmente, oltreché per una maggiore attenzione alla sicurezza, anche a causa della riduzione degli occupati in attività a rischio elevato, come le costruzioni e l’attività metallurgica, specie nell’indotto. E’ importante rilevare che su 20 casi, ben 5 si sono verificati in agricoltura (25%), a fronte di una percentuale di lavoratori occupati del 5,5%.
SARDEGNA - Andamento infortuni mortali
41
28 20
29 28
2008 2009 2010 2011 2012
ITALIA – Andamento infortuni mortali
2008 2009 2010 2011 2012 Var. % 2012-2008
Italia Andamento infortuni
mortali 1.120 1.053 973 900 824 -26,43
Infortuni sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio Cagliari Nuoro Oristano Sassari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia- Iglesias Sardegna Modalità di evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di lavoro 4.521 3.740 1.2631.0761.4271.2962.4622.2921.5901.363 5144547006281.06090613.53711.755 - Ambiente di lavoro ordinario 4.056 3.428 1.2001.0201.3221.2082.2892.1301.4801.257 4794336545871.00286712.48210.930 - Con mezzo di trasporto 465 312 635610588173162110106 3521464158391.055825 In itinere 943 716 11510711082335274199194 40428250116891.9401.554 TOTALE 5.464 4.456 1.3781.1831.5371.3782.7972.5661.7891.557 5544967826781.17699515.47713.309 Dall’esame della distribuzione degli infortuni si rileva che il 33,48% sono concentrati nella provincia di Cagliari e che la somma degli infortuni accaduti nelle due province di Cagliari e Sassari raggiunge il 52,76% del totale. La maggior riduzione è nella provincia di Cagliari con -18,45%, la minore a Sassari -8,26% Infortuni mortali sul lavoro avvenuti negli anni 2011 e 2012 denunciati all'INAIL per modalità di evento e territorio Cagliari Nuoro Oristano Sassari Olbia-Tempio Ogliastra Medio Campidano Carbonia- Iglesias Sardegna Modalità di evento 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 2011 2012 In occasione di lavoro 3 2 34652251112213 - Ambiente di lavoro ordinario 2 2 235311411169 - Con mezzo di trasporto 1 1112111164 In itinere 2 12212 11167 TOTALE 5 2 46652232 162112820
Confronto infortuni in Sardegna anni 2011-2012 per provincia 5464 13781537
2797 1789 5547821176
4456 11831378
2566 1557 496678995 CAGLIARINUOROORISTANOSASSARIOLBIA/TEMPIOOGLISTRAMEDIO CAMPIDANOCARBONIA/IGLESIAS
2011 2012