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DELL' APPARATO NEL TEMPIO DI S. GIOVANNI. Fatto DESCRIZIONE. di Fiorenza. Con Liccctia,& rriuile^io. ape di Fiorenzgì& Siena Don tran

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(1)
(2)
(3)

DESCRIZIONE

DELL' APPARATO

Fatto

NEL TEMPIO DI

S.

GIOVANNI

di Fiorenza

PerIoBattefimodella Signoraprima

$*UhcU

dell' illuflrifiimo

&

EccellentifilmoS.Prin

apedi

Fiorenzgì&

Siena

Don

tran

cefcoMedici,e della

S

erenifìima Reina Giauanna

D*AVSTRf A

Con Liccctia,& rriuile^io.

(4)

/

(5)

AL MOLTO MAGIFICO

ET MOLTO REVER-

MonfìvnòY

M.

Guglielmo SdngdUetti

Te

fi nere,eprimoCameriereperetodijud

Sentita

Signor mio

OlTeruandiCs;

Ssendo

1*

Apparato

iche

fiè fatto nell'antico, e

nobi

lifsimo

Tempio

disan

Già

uanni nofìrodi Fiorenza,e nelpalagio

Ducale

perlo Battefimodella

prima

figli

uoladelJ

,

IJlujftrij(simo,&EccellentifsimoSi-

gnor

PrencipenoftrOj

Don

Francefco

Me-

diceedellasereniftima

Reina Giouanna à'A

uflria^ftatograziofb,

& veramente Magnili co,eReale:lo,come

quelitacui èil tutto'paf fatoperle

mani ho meco

fteflbdeliberato

vo

leredituttodareaV.S.moltoReuer.partico lareauifo.enotizia. Certiisimo,cheella

ns

hauerapiaceretecontentezza-)fi

come

ha se- pre

hauuto

divedere

quanto

fienoquefìrno

ftriSignoriin tutteleloro azzionircligiofi,cf

inagnanimi;e

quanto

quefìiingegni Toftt-

(6)

4 pEscRratoNB

lufianovagh^ecopiofi

d'inuenzione.

Mi

prima

cheioproceda più auanti, giudico

,

chefia

bene

direalcnnacofà,per

meglio

effe remtefb^deldetto

Tem

piodisan

Giouan^ù Queftoadunque,ilq

itale fugiàdedicato;co-

me

s'èdettonellenoftrevitede'piunobili ar teficideldifegno;allo

Dio

Marte:edopo(fafc ta quefta città Chriftiana)al precurfbre di Chriftosan

Giouanni

Battifta/è fatto,

come bene può

ricordarfiV.Sjgnoriaaottofàccie, ciafcunadelle[qualidalla

banda

di

dentro, e

largacircaquindicibraecia,&

ha

nel

mezzo due

colonne^che (ottengono

lWhiwaue^ilr

qualepofà negl'angoli fopra pilaftri

molta ben

fatti,&

accomodati

.

Di

quefte otto fac ciate,tre

ne occupano

trebellifiime portedi

bronzo,

fatte

con

marauigliofoartifmo,co«?

me

in altro

luogo

fièdettopiù largamente

.

&

in

un

altra,cioè in quella^cheèdirimpet- toallaportapneipale,èpoftala-Tribunadel l'altaremaggiore,laquale efeefuori detcir- cuitodell'ottofaccie circa dieci braccia.

Nel mezzo

diqueftocofi fatto

Temp

io è il

fonte

Maggiore

di

marmo

,che,percoperto

condotto madal

acqua benedettaa un*altro

molto

minorenne!qualefi dail battefimo *

chiunche

nafee in Fiorenza,e di fuoriper ifpazio

(7)

Del Battesimo

p

i£pazio qualid'un migìio^non

emendo

intut

*talacittà,&all'intorno altrobattefim fra quefìa fonte

maggiore

cheè

apunto

in

mez- zo,&

aldiritto dellacup*ola;&l'Aitare

gran

deèilChorode'preti^alquanto rileuato,8c apprelToaquellolagiàdetta

Tribunà,&

alta re.

Etin torno

al detto

Tempio, pur

dalla partedidentrofonoledici pilaftri^ciòè

due

per ciafchedunc<into;&intutto quattordici colonne/cioèletteper

banda

.

E

quefte,

ne

glmtercolonntjyctoènello spazio,cheefra

colonia,-ecolonna,e frapriaftro^ecolonna,

hanno

quattordici piediftal?i.&in quattro Uani,ehe

Cono

in

mezzo

fraloro,iqualiacco pagnanogl'aitriquattro, che nbattonotae*

mezzi/doue non fono

le

portegno

quefte opere.

La

fiatiladisanta

Maria Madalenadi

Donatello,il

minor

fontedel

battemmo

;il- cì1iKÌftfio,chefu fatto,

fecondo

che fidice*

d'un legno fèocho,chefiori nell'elferetoc-

che

dallabara, dentro la qualefi portàtìail

corpo

disan

Zanobi &

ilfepolcro,che dal

gran

Cofimo

de'Medici^ilvecchiofu fattola rea

Papa Giouan

niCofcia. Inquefta chie- fa

adunque

cheèper ordinario cofi fatta,

e

àdorna(per

non

dirnulladel

pauimentò* àe

*nulaici>e^tri

parfkula^che

in altro

lnogo

(8)

I

6 Descrizione

fono

da noiraccontati)effendomifiato

com

meflo

cheiofaccia

un

riccho,&afi

gran pó- pa con ueneuole Apparatolo

fatto fareprl

mieraméte

Copra ilfontemaggiore, per

qua

tospaziotieneeflo.)il

Choro,

ela

Tribuna

dell'Aitar

grande^un

palco,alquale fi afcen-

de

co

una

dolcilsimafalita^chehainfuo

pn-

espioapie dellaportadel

mezzo,&

il fuoter

mine

{oprailprincipiodellafonte.edailati

delfalire^e

din

tornoaldetto palco

un mol-

toriccho

ornamento

dibalauftiinargentati.

Nel

principiodelqualepalco, e adiritto fò- prailfotedi

marmo

èporto{òpra treordini di fcalee,vn bellifsimo vafo largo quattro braccia.>& fattoaottofaccie,afòmigliazadal

Tempio, con

ottoputti,che

reggono

il la-

bro

dellafonte

o

verovafò,fatto

con

bellifi,

garbo,etutto

melTo

d

oro

,everde

come an chofonoi

putti.iquali

pofado

{opracerti

ma

Gheroni, {oftengono

invarieattitudiniil pe Codieflovafb. Ilqualeeflfendo

adorno

di fe

ftoni,&altri

Guarnenti

finifeey

fempre

ver-

fojil pie riftrignendofi^in

zampe

di

Leone

.

Di mezzo

aqueftovafb

ne

forge

vn

'altro af- faiminore,ilquale5oltreche per quattro

boc

chèdiSerafinigetteràacqua tutta uiain gra copia^mentrefifarannolecerimonie delbat tefimo

(9)

Del Battesimo 7

fcefimo;fara

come

fòftegno

molto ben

fatto.,

egraziofod'una beliifsima ftatua di

marmo

disan

Giouanni

Battifta, altacirca tre brac-

cia,di

mano

diDonatelloeccellentifsimo{cui tore.laqualefièhauutadi caiaiMartelli,che

non

lapollbno^fanzalorograndifsimo pre- iudizio^per lecagioni,chevifapete,alienare.

E

nelvero

non

fi

può

dire

ageuolmebte qua

toqueftobelfonte rileuato^adorno,ericchif

fimo

d'oro,faccia in

prima

giuntabella

vedu

ta. fraquefto^ela

Tribuna

dell'Aitar

grande

èildettopalcho cheallargandofi

quanto

è lofpaziodituttoil

Choro,vien

diuifo,quafi

con vn

andareincvòce,inquattropartircon

accomodati

federi,pertrecentogentil

don-

nesche

hanno

ainteruenirealla

pompale

ce- rimoniadiqueftobattefimo.

&apprefToèai

ino

luogo

l'Altare tutto

dargento.

Nella partedel

qualche guarda

verfola fonte^e verfbilpopolo,-è(oltre amolt'altrehiftorie) nel

mezzo

san

Giouanni

Battifta,chebattez,

2,ailSaluatore.Il

pergamo^che

è a

man

ritta

ha

daferuireperlamuficadegli

dormenti

;e lospazio

che

è

dopo

ialtareperquella

deca-

tori.

E

fopraildetto palco

fono

infu1canti, eluoghiprincipalifcibelliftimicàdelieri

dar

gento^alto cjafcuno trebraccia,e fattocoti

A

£ i ij

(10)

8 Descrizione

znaraùigliofi intagli,&artifizio,

&

itifull'Al tare

fono

gPordinarijVconlafuacroced'argé

To,&

altrififattiornamenti.

Ma venedo hog gimai

allepittorescheintorno intornofifo-

no

fàtte^dico^chenferbandofi alcunepiùal- teinuenzionia

maggior

occafione,ho penfi tocolparerdi

Monfignor

loSpedalingo de-

gliInnocenti

mio

amicifiimochequefta fia,

per bora

abaftanza.

Eflendo adunque

iluo

ghi^doue

leinfrafcri ttepitturefi

fono

pofte, fettedalk

banda

deftra,&altretantidaliafini

fìra^ioèintuttoquattordici;& eflendo

due

jeleggi dateda

Dio

al

mondo

(pertacere

ho

ra quelladella

Naturatile

è innoi infufi,

&

innata per naturale inftinto) quella,dico,di

Moife^e

delteftamentovecchio;laqualefu

,

come vno preparamento ò

veroomfcra^

«

fi-

gura

dellalegge delkgrazia/edel

nuouo

:

e

quefta fecodadettadellagrazialedieflb

nuo no

teftamento,incui te

rmina

lavecchia^eri

ceue

la faa debita,e finale perfezzione :fi

fono

fatte dalladeftraparte dell*Altare,cioè a

man manca,entrand o

inchiefaperlaporta principalefette

gran

fi

gure

finteci

bronco

,

.che rapprefentanolette perfonedelTefta-

mento

vècohio.

Nelle parole,&

azzioni<lel

h

qualifidimoftralagrazia

fintoUttefi-

(11)

Del Battesimo $

mo,efferefiata nella legge vecchiain molti

modi

antiueduta^efigurata;

& con

uiui ora-

colipronunziatale promefla. Dall'altra par te,cioèa

man

deftra,entrandoin chiefà

fonò

altrettantefigure^cherappre/entano perfo-

ne

del

nuouo

teftamen tocchenel

medefimò

modo moftrano

quello^cheera ftato

promef

foeflcrvenutoleftatodatoal

mondo. Mo-

ftrasidofi

chiaramente^heniunacofà

funel vecchioteftamento promefla,che

non

fìaftà to nel

nuouo

attenuta,eche niunagrazia,e Hatadonata da

Dio

allafua(antaniioua chie

(acquale non

fuflepreuifta,pronunziata,

&

(dirocofi)

adombrata

nella vecchia.

In

che

tutto vieneaconchiuder/i,

&

in/ìemele garfiTuna,el'altrainfieme,

con

i'Apoftolica (èntenzacheegliè

vn Dio, vna fede^&vn

battefimo,eehe lagraziadieflobattefimofu antiiieduta,prefigurata,& predettadaivec- chi santi^edai

nuoui

riceuuta,goduta,epre dicata.nel

primo luogo adunque

a

man

de-

ftra dell'altare,

uenen do

uerfclaporta

pnnei

pale,fralaftatuadisanta

Maria Madalena, &

il

pergamo

di

marmo,e un

grandiftimo

D A VID

in habitoreale,che

con

bella, e

molto

graziofàattitudine, ecole

man

giunte^leuate inalt©,

ha

fifagnocchi

m un

Sole;

& un'An-

gioletto

(12)

io

Descrizione

gioletto abaffo,chegli tiene

un Af

pe,ò

uero

Saltero.II

molto

diquefto

Re

profeta,

fono

leparole>cheegli difle.,quafiperdifideriofof

pirando, quando

preuide queftoineffabile

dono

dellagraziadelbattefimo,che

doueua

eìTere(erbato infinòal prefinito

tempo

del-

l'Auento

dellvnigenitofigliuoldi

Dio

Apvd Te Est Fons Vitae.

Nel

fècondo luogo,cioèin quello,cheèa cantoal fbpradetto,è

GEDEONE,

il-

qualetutto

armato

allantica^colfuo

Tolone

inbraccio,e

con

un'Angiolettoaipiedi;

che ha una mezzana

rotta, nellaqualefi fcuoprc

un lume

accefo.haquefto

motto

(otto dife

Ad Aqvas Probabo Illos.

Il

che auenne,quando furono

da

Dio

eletti,e(celti

non

però moiridi quel gran

numero; con

refperimentodi metterli l'acqua in

boccha con

lemaninelènzatutìfare,comebeftie,fan- zaintellettoilceffo nelfiume,

Vien dopo

quellonelterzo

luogo

,acari

toallaporta,che uaallaMiìericordia

E

sai

a

in bellifsimohabitodiProfeta,col fuocon- trafegnodella fega. Ikjuale

antiuedendo

in fpinto l'abbondantegraziafpiritualedel bat tefimo;e perlograndifiderò,parèdogli

qua

fi uederfelo innanzi,efclarno tutto lieto,e

pieno

(13)

Del Battesimo

i!

pieno

digiubilo-, ildettoyche halotto

Omnes

Sitientes

Venite Ad Aqvas.

Soprala"porta,chefegue,accanto a

que

fiorili* dalla

banda

didentro,fiè

m

eflo Pin- fraferit

toE

pitaffio,perefprimere

con qu

efto

concettose

tutte leprincipali azzioni del

Teftamentonuouo

furono antiuedute^epre figuratenelvecchio.

Omnes In Moisb

Baptizati

Svnt

In

Nvbe Et

In

Mari.

Nel che

è

molto ben

dichiaratalapafìatadel

popolo

dlsdraeldall'Egitto in terredi pro- mifsione,per

mezzo

il

mar

ro(To,nonhauere uolutoaltro fignificare;

non

il

popolo

di Dio,mcdianteil{antobattefimo3douerevfci re deltaferuitùdell'antico

Nemico

(ilquale in

qu

ertefante

acque

perdetuttel'arti,efor- nellie)

&

entrare peregrinando neldeferto dellaChiefamilitante,perdimorarui infino achefiaridottoallaterradipromifsione,edi ripofo;della Cliiefà

gloriole

trionfante. Il

chetuttaadiuennea

quel

popoloin

figura, per ammaerti

amento

dinoi,

come

dice san

Paulo

nel

medefimo

luogo.

Segue

accantoallaporta,nelquarto luo-

go EZECHIEL

inhabitofra diprofeta

edifacerdote-5con quefte

molto

belle paiole nelfùoEpitaffiojequalialiaichiaramentefi ac-

(14)

H Descrittone,

accordano

a quefto concetto,e

dimoftrawo con

lafantasima

acqua

delbattefimo,

módar

Ì],c nettarfituttele

macchie

dellenoftre

am-

ine.

Efvndam Svper Vós Aqvam Mvn

dam, Et M vnd

àbi

min

r

Vicino

a quefto viene nel

Quinto luogo

KAAMAN ^Capitano

degl'eferciti del

Redi

Sina:lacuilii!ì:onaèaflainota.

Uquale

ìiofiguratb^per variare/tutto

uudò

in

un

fiu

foie,

con

le infràfcrftteparole nel fuoépìtaffio che hafiotto,

LAVlT SEPTIES

Ita

lOR-

&ANE: ET RESTÌTVTÀ EST CARO

flVS,

"Vtparuutiyniusdui .

Laquale

figura inoftraefpre&ìnehte^chei quefto fteflo fiù luedel

Giordano

fi

haueua^per

'ognitri

odo

à originareilfanto Wttefirno.

Uquale

liaueua àpurgarelavecchiale'bbra>&infinitealtreih ferinità dellenoftre

ahime;&

rirrótjaire

1

in tni gliorelanaturaiiiuecchik'tanelpeccatoc

&in Vna nuoùa

creatura,innocente,epina, pattatalateordinaria del'batteiikio,laqtià le

come

fièdettoè

minore doue

fibattez- za

ognùnò/è

nel

luogo

chefègue,chein riU-

mero

èilfefto,e difimilepitturaàltosei brac

tìa^comegì

aftnfatto

NEEfrlIA

?Vtfode'ca*

j)i,che*k>poJà

prima

cattiuità diHierufàlé, ridulfieilpropolo<li

Dio

in

GJudea.Et

quefti

(15)

Del Battesimo

1}

lioueftftòa

modo

diquegliantichi

Duchi, con

vn'habitq,

mezzo

fra

Tarme,

elatoga, cheè

molto

gratio(o,egentile.E(òtto

ho pq

fionell'epitaffioquefteparole,

NON

INf-

VENERVNT IGN£M,SED AQVAM

Lequali

hanno

anoftropropofito cofi

buo- nore

bello lignificato

quanto

alcun'altro

de

? Dettifòpr^pofti.Percioche

andando

quel

pa poloiq

cattiuità^isacerdotiprelbnoil

fuoco

chedicontinuo,,fànza fpegnetfimai ardeua inanziaDio-,&loracchiuseroin

vn

profon- difsimo

po^zo

fepzaacqua,

coprendolo

dili

gentifsimamente.

E

tornati,

dopo

fettanta annidi cattiuità,

non

ui

trouarono

fuoco

^

ma acqua

* Dellaquale

^perordine di

Nee

mia, fu

abbondantemente

bagnato il facri- fìzio; ilquale

non

fitofto percoflbnoirag- gisolari .>che diquell'acquafiaccefe

una

chi*

rifsima fiemma.quafi apertamenternoftrarj}

do, cheifacrifizij inflittiti,&ofieruatinel- l'antica legge , per

purgazione

de! pecca-

ti

?

doueuano

finalmente terminare , 8c conuertirfi nell'acqua del *antg Battefi—

mo

,

Del

quale bagnate Y hoftie uiue ?

sante;

v

grate a

DIO,

e dotate di

ra—

gfQiie ( che tali, e fifatte

fono

quelle^chc nel

nuouo Teftamento

offerifeono fe fteffp

,fpóu-

(16)

14

DESCRIZIONE

pontaneamenteaDio)airappanredel nero

fòlediGiuftizia

Giefu

Chrifto noftrofigna re,-bagnate

primamente

diquefta fantifsima

acqua^arebbono

accefè delfuocodelloSpiri to

Santq;&

illuminatedituttelegrazie,e

do

nidella spiritualecognizionedi

Dio.

Si

conchiude vltimameute

quella

primi

parte delTefìamento^edella leggevecchia, nel fettimo<>

&

ultimo

luogo,

nella perfbna

della

moglie

di

Salamone,

figliuola del

Re

d'EgittOjfiguranteJafinagogadi colorebrìi

netto,

ovogliam

direvliuaftro, e quafi frat

biancone nero;con habito da

Reina

alla

Mo-

refca,&

con

moltiabbigliamenti.,& uarij;ca

me

quella,chefudedita,perla

maggior

parte

,

alcultoefìeriore,Le parole mifteriofey che hafotto,fonoquefte.

Fons Signatvs?

Sor or Me

a.

Et

fu

ueramente

quefìo fonte legnatolefigiìlatonellaleggevecchia.

Pcrcioche,fe

bene

viera inmifìerio^ò

(come

.

s'èdetto)in figura5

non

però mai'fu loro

ap

to^ne

conceduto

poterloguiìàre,e

godere

:

come

per

dono,

e(ingoiare grazia di

Dio

è tocco,efiato

benignamente

cocedutoanoi

.

E bene

è

chiamata,&

a

ragione,SORELLA

nomed'affezzionenaturale^delcreatore ver IblaTuacrcaturarnonpaflando per allora al

(17)

Del Battesimo

r?

più eccellente^ftretto

grado

d*

amore

>

che

alla

nuoua

Chie{à5{otto

nome

difpofa>

tribuifee.

Viene

horainordinela porta del

mezzo

principale;fopralaqualeèil

fecondo

Epitaf- fioìcheT

comc mezzo

, ha dalegareinfieme queftefetteperfone,gia dettedel

Teftamen-

to vecchio;

con

lefette che feguiranno ap-

preflfodel

huouo Tesamente,

lequalifico, parole

fono

quefte

Vnvs Dominvs, Vna

Fides,

Vnvm

Baptisma. Ilfenicheproprie

ta delle quali,per quello chefiè dettodifo- pra^èefpreflo echiaroabaftanza

.

Seguitando horal'ordine del

numero

,

&

andando

a

man

deftra,che vieneaedere,rag

guardando

dall'Altareverfòlaporta,ilman.

co,ò verofiniftro. fi

fono

fatte altre (ette fi-

gure

diparigrandezzate finalmentefinte di bronzo;rapprefèntantiperfbnedel

Teftame

to

nuouo^che hanno

corrifpondenza,&

con

uenienzafTunarifcontroall'altra)

con

quel-

lecontrapoftedelvecchio.

Dirimpetto adun queal

fettimo

numero,doue

èiafinagoga,fi èportainperfonadella

CHIESA vna

ver

gine ornata

come,

e

quanto

conicene,e

coro

natadigigh,cdirofi^fecondoquelbelmot-»

to.

(18)

Descrizioni

flarìbuseìm^necroJae,necLibadefunt«

ElTendo

lafuaveracorona,e gloria^l'inui tta pacienzade'fantiMartoricelapurifsimainno cenzade'confelìbri.

Quefta

figura,dico,a£

(aigentilmente

accomodata

,e

con

{empiici

ornamentile

puri,lecondoleparoledi$.Patì lo}èchiamata,non

come

lafinagogafòrella*

ina

con

più efpreflofègnò d'amore,

SPOSA

quafi

accennando non

fòlamentelanaturale afFezzione,cheha

Dio

uerfolefuecreature y

ma

ancora

un

ardentifsimo,&

incomparabi-

le,

amore

hauerlo

mollo

aprederfì

jpifpofàla satachiefà,nel

fupmo,e

piùalto

grado

dilbp falizie,comperandolacolfuofacratilsimosa-

e,edotandoladituttelericchezzeceleftia

li. Il

motto adunque

chehafòttodi fe

que-

lla figura dellaChiefa>e queftaSpofafanta Jfì

èquefto. MVNDANS

SIBI

LAVA-

CRO AQVAE SPONSAM SJNE MACVLA.

Procedendo

auati7nernonoluogo,c6riniiatn

do

la

man

ritta;èian Paulo,che corrifpondcn

do

aNeemia,ilqualcgliè

dirimpetto^

predi

candoapertamente^quello

che egli

haueua copertamente

acccnnato^dicequelle parole

Ipse Est Pax Nostra, Qvi Fecit Vtraqve Vnvm.

Uche

(19)

Del Battesimo

ìj

Ilchcper

querelle

fièdetto,eperlafìefla

comparazione

diquelfatto

con

quelleparo-

le^

chiaroabaftanza.

PafTatoilcrucifi(To,cheèaccantoaqueftafi-

gura

feguita nel

decimo luogo TE VNVCO

diCandace Reina

d'Ethiopia;della

quak

fi

trattancglattidegl'Apoftoli.Ilqualea forni-

glianzadiNaaman^chegli

è dirimpetto,

ho

fattotutto

ignudo

neHacqua,inatto di vole reufeire giàfuorixon

vn

certofplendore(b- prailcapo^chc moftralagrazia dello spirito santocadérgli(opra,e

mondare

perfettame te tuttelepiaghe

dell'anima^

riempierlodi grazialedi letiziafpirituale.con quefto

mot

toccheèperfe fteflbchiarifsimo.BAPTiZATVS

Ibat Viam Svam Gavdens.

Vien

poi

feguendo

lordine^ dirimpetto

ad

E Z E C H

1

E L

^ilquale

prometteua un

ac

qualche

terrebbeviatuttele-machie,ebrut- ture,^figuradisanPiero,che dichiaradoTef fettonelequalitàdiquellamondificazione*$

qualierano

propriamente

quelle

macchie*

che

fi

haueuano

alauare^diccquelleftefiepa rolechefi

leggono

negl'Atti

aegP

Apoftolf

Baptizamini

In

Nomine

Iesv

Christi In

Remissione**

Peccatorvm.

J)opofeguita(opralaporta,che va Vgrfbla

canonica5fimilmentedidentro

un

epitaffio

B

(20)

J

18

Descrizione

limile aquello,che hal'aitra,chel'èdirimpet

tv) .eperchein

quello^come

fièdetto,fidice chel'antico

popolo giudeo

fubattezzatoper

Moife

nella

Nube^e

nelMare.fiè(piegato in queftoapertifsirnamentequello,che(òtto ql uelofi

copriua,&

efpreflbaffai

acconciamen

teilverolignificato.

HIC EST QVI BAPTIZAT IN SPIRI! V SAN C T O

:

qua

fi'dica.che

non

Moife,

ma Chri-

~{loè quelli'che,

&

allora

con

la fua grazia,e

potenza

(le

bene mediante

il minifterio di

Moife)&

hora

con

la

medefima

virtu>

&

per

le

medefimo,&

perlafua Chiefii

veramente

battezzandolaua;non

con

l'ombradella

Nu-

be,edel

Maremma

con laefficaci/sima grazia dellospintosantò^chefi danelbattefimo.

Pallata quefta porta^fègue nel

luogo

del

nu- mero

dodici in pittura fimileall'altre,san

MATHEO con

quefìe parole

V ENITE

AD ME OMNES QVI LABORATIS*

ET ONERATI ESTIS/ET EGORE

FICIAM VOS

.

Come

Teeglimoftraflfead Efàia^alqualeèdirimpetto,

&

corrifponde;

ianziatuttoi1

m on

doinfi

em

e,chiq ueli

o

fia

,

che

veramente poteua^edoueua adempiere

lafilaprofezia:&aliardentedjfiderio (bdisfa

fre

deirhumana

generazione:laquale

no può

fatiarfi

con

altraacqua, che

con

quellaAata

prò

(21)

Del Battesimo 19

promefìadalsignore,efaluatorenoftro alla

donna

samaritana.

Nel

tredicefimo

luogo

alatoallagiàdettaCe poituradi

Papalanni,èunfan Marco Euan-

gelifta,i!quale^comefe voleiTe dichiararele paroledi

G E D E O N E

;che quegli,

che

credono->&

vanno

aisacramenti

con

fede,e

digiudicando(come

dicesanPaulo)(e ftefsi,

fono

quegli^ che

Tacque

guftano in quei

modo^che

fi conuiene a

huomini

,

& non

a beftie,hanelTuoEpitaffioquefte

ueramen-

tebelleparole.

QVI GRE DI DE R IT,

ET BAPTIZATVS FVERIT SALVV$

E R

I

T

Nell'ultimoluogo-, cheèil quattordicefimo acantoalpilaftro dellacappella

grande

,èsa

Giovanni

Euange!i(ìa,ilqualemoftran-

do

col dito, equafi

accennando

verfoilcielo qjualfiaquel fonte,che

haueua ueduto

in fpi rito Dauid,

che

gliedirimpetto apunto^di- cenellafuaintenzione;

Aqva, Qvam Da-

bo: Fiet

Fons Aqve

salienti?

In Vitam

Eternai.

Fatte,

& accomodate

quefte pittureailuo-

ghi ioro;non

ho

uoluto,chel'opere,lequa-

liftanno làidamenteneldetto

Tempio, noa

dichinoanch'effealcuna cofa

conformerà

proposto

della

medefima

materia^cfogget

(22)

io Descrizióne

to,etfendoanch'ette inordine col'altre,e

pe

ròcolpareredeldetto

Mons.spedaligojiuo

moveramétefingolare,fi

fono

allegià dette,

^iggiùtecjft'altreintcrizioni,chea

mio

giudì

2.10

hanno molto

delbuono.fottoilcrocififc fo

LAVIT NOS IN SANG VINE SVO

sottoiasanta

Maria Madalena

dettaci

mano

di DonatellopeccdtafudUcrimtslautt»

Albat

tefimocioèallafonte

minore

.I

N

S

ALV-

TEM OMNI CREDENTI.

Hora (eguedo

diraccotaregl'ornamétidi

de

tro,

prima

cheio

venga

adire alcuna cola di uelhdifuori,DÌco,chea ciafcunodeilbprà

ettiquattordicifiiiiulacri,finti di brózo.è dauantiin altop£detedaalcunifettoni, hian, dhi,uerdi,ed'oro:molto Ivcrograziofi,vna riccha lapadatuttad'Argento, d'intaglio, e

o

pa,che

auanza

digra lùgalamateria.

Et

ot tofimi!i,chein tutto

fono

11.lampade,uarie d'artifizio,

ma

fimilituttedimateria,e

gran

dezza,ne

pendono

inalto^fcedèdofimilme- tedatettifeftoni,innanziall'aitargrade.chc ccofe magnificaaffatto.Ilquale

ornamento

difeftoni

doppile no pure

dauantialledette imagini,

ma

pertuttointorno intorno

con molto

bell'ordine.

E

perche

fono

anti-

che,e

molto

(curelefiguredcliabcrnacolo

delladetta

Tribuna grande^

{ònocoj?teco tre

(23)

Del Battesimo

21 trepani

d'Arazzo

tutti

d

oro,edi feta51

vno

de'quali èlacreazione

deirhuomo

in

vn

pa- radifo terreftre^tatovaglio^epienedi

verzu

rebellifs.ed'altrecapricciofèinuézioni,che pareveramete

vn

paradifodidelizie.Nelfe-

codo

i priminoftri paréti

Adamo^&Buachc

fedotti dal

nemico

(erpete

magiano,

puarica

do

ildiuinocomadameto,delvietato

pomo,

perloquale

macckiano

del peccato origina letutticoloro,che

haueuano

a(uccedere di fefòyéchepoi

fono

ftatiricopaticol

(àngue

delfigliuoldi

Dio;e

filauano,e

modano

nel- l'acque deibattemmo.

Nel

terzo è lo effereef fi(cacciatidelparadifo,ecodennatia

douer magiare

il

pane

nel(udoredel volto loro,

&

all'altreinfinitemifèriediqueftavita

E

(b- pra quellodiqueftipanni^cheènel

mezzo

è in

un

bellifs.quadrodi

mano

dellVecelletift.

Raifaelìoda

Vrbino

vns.Gio.Battifta^poco

men

gràdedel naturale*Dallafeconda corni ce

vedo

latribuna(cendevna

grande Arme èd Duca

aouatase dalle

bande

dentrolacap-

peHa^accompagnando

il

quadro

das.

Giona

ri;

sono Tarme

di

Carlo quinto Impadore^c

quelladelPrincipe

Don

Frane.ePrincipef

ù

(uaconforta.

Sopra

ilcornicione grande,

che

pofacolfuoarchitraue,efregiofuleco- lónedette

^fono^ntorno

intorno cadelieri gra

(24)

1%

Descrizione

gradisco folcolerfimilmete fopra la piti alta cornicechetuttifileno

mentre

dureràlaceri rnoniadelbattefimoaccefi.Ecjuefìoètutto cjuellòjchefiè fattodallapartedidentro.

Hora venedo

all'apparato fattodifuori:pri-

mieramece

fopralaportaprincipaledel

mez

fcq^eportainalto

vnagrade

*e belJifs^

arme

disuaSatità in

mezzo

allacarità,

&

allafperi

zanche

fono due

bellifs.femine;eflendo

vna

coifaoi puttialcollosed'intorno*

& con va

vaiodifuocoardetele1altra veftita diverde,

co

vna

corona

d'oliuoincaponein atto tutta pienadiletiria^ lofuoinfallibile fpare0

&

co vn

vafopienodi diuerfifiori.

A ma

deftra e

Parme

deiPlrnpatore,&a finiftra qlladella

Reina

diSpagna.Efottocjlladinofìrosigno re^nel pitialto del

vano

dellaportatecelade-

gliIlluflrifs sig.Principe^ePrincipeflalKella Tacciabilefèguea

ma

ritta, ènei

mezzo

Tar-

me

delsig.Duca,cioèMedici,eTolledo.da

vn

latoqlladel card.IUuft.di

Mote

Pulciano

ilqualetienea battefimo

rpsuasàtita;e dall'ai troqlla delPllIuft.sig.Hernado,

card.de'Me

dici. NelPaltraficciadirimpettoaqfta(ch'e

amédue mettono

in

mezzo

ladettaporta)fo

no Tarme

del

Re

diSpagna^della Uluft.signo ra

Dona

liabellaOrlìnade'Medicijchetiene a battefimojplaReinadiSpagna;ede^a Rei-

na

(25)

Del Battesimo

' 23 riadiFracia.sopralaporti[cheèvolta verfo lamifericordia è

Tarme

del

SjDuca Gra Ma

Aro

dellarelimonede'caualierieli s.Stefano-, cola crocerolfafbpralepalle:c|!ladi

Mons.

Reuerédifsd'Àrciuefeouonòiìrodi'Fto'réza,

&

cjllàdellacittà^cioèj!Gigliorofìo col

max

Cocchio,soprala portache va allacanonica

fono Tarme

de1trePapiflati dellailluiicafà de'Medici

Leone X.Cìeméte

vii.ePio IIlF.

Nel

1a!

u

ed11efacriatedidietra,chehan

ò

i

n 'mezzo

la tribunadel;aitar'grade,fono

due

armeddl'Arteck^Mercatati^Magiflrato.cìie

ha

curadel.Topadide-xo tepiodis.G'O.

Le

qualitutte

Armi,grade,e

IV!ag.fono, (òtto, /opraleditorno accopagnate damoltiY

^hi

fellonifattiindiuerfèmarnerc,&r

molto

be-

ne

accomodati.

E

oltreallejdettearme^/bpra dafeuna portafifonopofli alcuniepitaffi,

o

uerobreu^&infcrizionidi oueftotenere" fb pralaporta del

mezzore

priapaìe.Beftedielxs quiy&iìt

m vomme

domini,soprala porta>

che guarda

laMifericordia./ifmitìisaquas

wfàd*

diodefQtibusjriludtoYis. Lequalì

fónè molto

oc

comodatele

pienec cociòua che nd!aparola Hauriptisfidimoftra

Vnabbodlza,

epienns.

copia,&

vnaintera fazletàài

Bquére

cauére lafete,efodisfàreinterameicor^;VQfàiafèiti

fideriohumanaE

nellaparola

G

awàfa;4

moftra

(26)

14 Descrittone

jnoflra quellaeftremaletitia,ecotentezadi cuoretchefi

ha

da

vna

cofafòprhutnana,edi uinalaq ualefiafìatainfinitametcdifiderata.

E

(òpraTaltrache

guarda

iacanonica,ecor-

rifpodeaquefta^e laqualedallapartedi

den-

trohalecofe delteftamete

nuouofbno que

fleparoledis.Paulo.che

molto bene

interp

tano

quelle dette dTiaia,sazapartirfidall'or dinc->anziappiccado ilpricipiodiquefta col colfinediquella. SaluosnosfeatpcrUudcrum rcoeneratioms.Lequalidicochiaraméteefpri*

mono

quellochefi

fcorge^come den

tro

vna nuuola

nel dettovaticinio d'Eiaia^ediquate ialute^efaluatoreintédefle.Tacciomolti par

ticolari,jp

no

efTernoiofoa

V.

S.

parédomi,

che quellofiaabafìaza^eforfèdavataggio.il Battefimodettofifarà

domani,

c

g quato

in

tédoil

nome

dellafignorachefiha dabattei zarefara

Leonora.

piacciaaDionoftroS.fi

come

inverofi

può

(parech'ellaimitinelva lore

come

nelnome.cofi gra

D5na come

fu quella^cheIleifirinuoua.Baciate a

mio no

me

ilsatopiedisuaBeatitudine^ tenetemi^

uoftragrazia. dìFior.li di28.01Fcbraio1567

Di V

.moltoJleuer.&* molto

Mai,

Si*.

seruitore obligatifs.Giorgio Vafari.

Addii).diFebraio 1^67*

JDafsilicentiadi{lampareinFiorenzafenzaalcun*

prciuditio £1 VicariodiFiorenza,

(27)

'

CENTER

fin 1Si

(28)

V

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