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Nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione 2018-2020 2018-2020

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2018-2020

CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI TREVIGLIO

Nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione 2018-2020

Principio contabile applicato alla programmazione Allegato 4/1 al D.Lgs. 118/2011

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Indice

INTRODUZIONE ...3

SEZIONE STRATEGICA ...3

Premessa ...3

1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE ...4

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale ...4

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica ...8

1.2.1 Popolazione ...8

1.2.2 Contesto socio - economico ...12

2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE...15

2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali ...15

2.2 La gestione delle risorse correnti ...17

2.2.1 Le entrate correnti ...17

2.2.1.1 I tributi...17

2.2.1.2 Le entrate extra-tributarie ...20

2.2.2 Spesa corrente ...20

2.3 La gestione delle risorse in conto capitale ...21

2.3.1 Le entrate straordinarie ...21

2.3.1.1 Le entrate per accensioni di prestiti (indebitamento) ...21

2.3.2 Le spese di parte straordinaria ...23

2.3.1.1 Gli investimenti ...23

2.3.1.2 Nuovi Investimenti ...23

2.3.1.3 Altri interventi di parte straordinaria ...24

2.4 Linee strategiche sul patrimonio ...25

2.5 Struttura organizzativa dell’Ente ...26

2.5.1 Organizzazione ...27

2.5.2 Risorse umane disponibili ...27

2.6 Enti strumentali e società controllate e partecipate...29

2.6.1 Situazione economico finanziaria ...30

2.6.2 Procedure di controllo ...31

2.6.3 Obiettivi strategici società controllate ...31

2.6.4 Programmazione consolidata Gruppo Amministrazione Pubblica ...31

2.7 Pareggio di bilancio e coerenza - compatibilità del bilancio con i vincoli di finanza pubblica ...33

3 OBIETTIVI STRATEGICI PER MISSIONE ...34

Gli indirizzi strategici del mandato dell’ente ...34

Missione 1 – Servizi istituzionali, generali e di gestione ...34

Missione 3 – Ordine pubblico e sicurezza ...35

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Missione 4 – Istruzione e diritto allo studio ...36

Missione 5 – Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali ...36

Missione 6 – Politiche giovanili, sport e tempo libero ...37

Missione 7 – Turismo ...37

Missione 8 – Assetto del territorio ed edilizia abitativa ...38

Missione 9 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente ...38

Missione 10 – Trasporti e diritto alla mobilità ...39

Missione 11 – Soccorso Civile ...40

Missione 12 – Diritti sociali, politiche sociali e famiglia ...40

Missione 14 – Sviluppo economico e competitività ...41

Missione 15 – Politiche per il lavoro e la formazione professionale ...42

Missione 16 – Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca ...42

4 STRUMENTI DI RENDICONTAZIONE ...43

SEZIONE OPERATIVA ...44

5 PARTE PRIMA ...44

5.1 Programmi, obiettivi operativi e risorse finanziarie, umane e strumentali ...44

5.2 Programmazione atti e attività ...64

5.3 Piano degli indicatori ...64

6 PARTE SECONDA ...65

6.1 Programmazione del fabbisogno di personale ...65

6.2 Programma triennale delle opere pubbliche ed elenco annuale ...70

6.3 Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari ...73

6.4 Programma triennale di razionalizzazione ...84

6.5 Programma degli acquisti ...90

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INTRODUZIONE

A seguito del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi”, i documenti di programmazione dell’Ente locale devono essere redatti in coerenza con il Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (Allegato n. 12 al DPCM 28/12/2011 relativo alle Modalità di sperimentazione).

Il documento di programmazione dell’Ente Locale che costituisce presupposto di tutti gli altri è il Documento Unico di Programmazione (DUP) che sostituisce la precedente Relazione Previsionale e Programmatica di cui art. 170 del T.U. n. 267 del 2000. Il D.U.P. è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.

Il D.U.P è articolato in due sezioni: la sezione strategica (SeS) e la sezione operativa (SeO).

La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato e individua gli indirizzi strategici dell’ente in coerenza con la programmazione regionale e i relativi ambiti nazionali e comunitari.

Sono quindi definiti, per missione, gli obiettivi strategici da perseguire al termine di un processo conoscitivo di analisi strategica relativo alle condizioni esterne e interne all’Ente.

La SeO costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella SeS. Contiene la programmazione operativa dell’Ente con un arco temporale corrispondente a quello del Bilancio di Previsione ed è strutturata in due parti in cui vengono descritti gli obiettivi operativi discendenti da quelli strategici e le risorse destinate alla loro realizzazione, nonché la programmazione in materia di personale, opere pubbliche e alienazioni.

Entro il 31 luglio di ogni anno, il Comune deve presentare il Documento Unico di Programmazione per il triennio successivo che andrà poi approvato dal Consiglio Comunale entro il 30 novembre dello stesso anno.

Questo documento presenta la sintesi degli indirizzi strategici e operativi per il triennio 2018-2020.

SEZIONE STRATEGICA Premessa

Il Documento unico di Programmazione proposto al Consiglio Comunale unitamente al bilancio dell'esercizio 2018/2020, come previsto dall'art. 170 del D.lgs. 267/00, è stato reso rispondente alle linee programmatiche di mandato approvate dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 34/2016.

Il quadro strategico di riferimento all’interno del quale si inserisce l’azione di governo della nostra amministrazione

L'attività di programmazione e dunque quella amministrativa deve essere necessariamente svolta prendendo in considerazione:

• lo scenario nazionale ed internazionale per i riflessi che esso ha, in particolare dapprima con il Documento di Economia e Finanza (DEF) e poi con la legge di Stabilità sul comparto degli enti locali e quindi anche sul nostro Ente. Nello specifico si farà riferimento ai dati contenuti nella nota di aggiornamento DEF 2017;

• lo scenario regionale al fine di analizzare i riflessi della programmazione regionale sul nostro Ente;

• lo scenario locale, inteso come analisi del contesto socio-economico e di quello finanziario dell’Ente, in cui si inserisce la nostra azione.

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1 QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1 Situazione finanziaria ed economica dell’Ente alla luce dello scenario economico generale

Il contesto nazionale (fonte aggiornamento DEF 2017 – Governo)

A partire dalla fine del 2016, l’economia italiana ha mostrato una accelerazione più spiccata rispetto alle previsioni formulate in occasione della pubblicazione del DEF di aprile. Le stime ISTAT per il primo trimestre, che inizialmente indicavano una crescita moderata, hanno infatti subìto una revisione al rialzo in giugno (a 0,44 per cento t/t da 0,24 per cento t/t) e gli ultimi dati trimestrali confermano una crescita del PIL a ritmi soddisfacenti anche nel secondo trimestre. Inoltre, le modifiche apportate al profilo di crescita del 2016 hanno migliorato l’effetto trascinamento sul 2017. La variazione acquisita al secondo trimestre è pari all’1,2 per cento. La dinamica del PIL è stata sostenuta dalla domanda interna, incluse le scorte, con andamenti divergenti tra le componenti, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo lievemente positivo nel primo e nullo nel secondo trimestre. I dati relativi ai primi sei mesi dell’anno confermano la dinamica di crescita dei consumi privati, nonostante il rallentamento registrato nel secondo trimestre. Tra le categorie di consumo è proseguita l’espansione dei servizi (che pesano più del 50 per cento del totale) mentre nel secondo trimestre la spesa per le varie tipologie di beni ha subìto una battuta d’arresto. Gli investimenti in macchinari sono stati oggetto di una revisione sostanziale a partire dal 2016 e, secondo i più recenti dati trimestrali, paiono aver decelerato nel primo semestre di quest’anno. Tuttavia, questo rallentamento è probabilmente temporaneo alla luce di una serie di evidenze che mostrano una notevole salita degli ordinativi e delle aspettative di produzione di beni capitali. Inoltre, le indagini presso le imprese mostrano tendenze positive sia per i piani di investimento complessivi sia per gli ordinativi domestici e le importazioni di beni strumentali, segno di una risposta positiva alle misure di incentivazione agli investimenti adottate dal Governo tramite le ultime leggi di bilancio. Per quanto riguarda gli investimenti in mezzi di trasporto, questi hanno proseguito su un sentiero di crescita sostenuta mentre quelli relativi al settore delle costruzioni progrediscono più lentamente.

Nel corso dell’anno è proseguito il processo di graduale miglioramento dell’offerta di credito. Le indicazioni più favorevoli provengono ancora una volta dai prestiti alle famiglie, in crescita dalla metà del 2015. Per quanto riguarda i prestiti concessi alle società non finanziarie, il dato corretto per le cartolarizzazioni mostra una dinamica sostanzialmente stabile a livello tendenziale. In merito alla qualità del credito, le evidenze più recenti indicano una caduta del rapporto tra le sofferenze e l’ammontare complessivo dei prestiti.

Le esportazioni sono cresciute più del previsto in termini di volumi, favorite dalla ripresa della domanda mondiale. Nei primi sette mesi del 2017 l’avanzo commerciale è sceso a 25,6 miliardi (rispetto a 31,1 nello stesso periodo del 2016) e il surplus è salito a circa 45,3 miliardi al netto della componente energetica. Nello stesso periodo, le partite correnti della bilancia dei pagamenti hanno mostrato un andamento favorevole (surplus di 28,4 miliardi, in aumento di 5,4 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2016).

In linea con la crescita economica, anche il mercato del lavoro è migliorato, in misura maggiore delle attese, beneficiando della riforme introdotte negli ultimi anni. L’occupazione nei primi due trimestri dell’anno ha continuato a crescere sospinta da quella dipendente: secondo i dati della Rilevazione delle Forze di lavoro, in luglio il numero degli occupati ha superato il livello di 23 milioni di unità, oltrepassato solo nel 2008, vale a dire prima dell'inizio della grande recessione. Sono proseguiti i segnali di miglioramento della domanda di lavoro da parte delle imprese ed ha continuato a ridursi il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. La produttività del lavoro (misurata sulle unità di lavoro) è risultata lievemente positiva nella prima parte dell’anno con andamenti difformi tra settori. Nella prima parte del 2017 è proseguita la moderazione salariale, il costo del lavoro è cresciuto poco sopra il mezzo punto percentuale su base annua e le retribuzioni contrattuali hanno mantenuto un profilo sostanzialmente piatto. Nonostante la debole dinamica della produttività, l’evoluzione del costo del lavoro per unità di prodotto resta piuttosto contenuta. Il tasso di inflazione è attualmente pari all’1,2 per cento secondo i dati di agosto, dopo il picco registrato in aprile (1,9 per cento). Nel corso dell’anno l’inflazione totale ha mantenuto un profilo superiore alla componente core, che è rimasta sotto l’1 per cento. Il deflatore del PIL si è ridotto nel primo trimestre per poi aumentare lievemente nel secondo. Nel primo trimestre l’andamento divergente tra deflatore del PIL e deflatore dei consumi privati è legato al peggioramento delle ragioni di scambio verificatosi a seguito dell’aumento dei prezzo del petrolio nei primi mesi dell’anno. Tenuto conto dell’apprezzamento dell’euro e dell’andamento del prezzo del petrolio, la crescita del deflatore del PIL dovrebbe accelerare nella seconda parte dell’anno. Per quanto riguarda la seconda metà del 2017, si prevede che l’espansione economica continui, trainata dal settore manifatturiero e dai servizi. Dal lato dei consumi, si rafforzano le indicazioni incoraggianti emerse nei ultimi mesi: anche in agosto il clima di fiducia delle famiglie aumenta grazie al miglioramento di tutte le componenti. Gli indicatori disponibili forniscono segnali molto positivi anche per gli investimenti, specie in chiave prospettica; l’informazione qualitativa proveniente dalle inchieste ISTAT evidenzia valutazioni favorevoli riferite agli ordini e alle attese sulla produzione, il che consente di ipotizzare per i prossimi trimestri tassi di crescita sostenuti rispetto alla prima parte dell’anno. Per la domanda estera, i livelli degli ordini desumibili dalle indagini PMI risultano elevati;

tuttavia l’effetto dell’apprezzamento del tasso di cambio effettivo nominale implica una stabilizzazione della crescita delle esportazioni in volume.

Per quanto riguarda il lato dell’offerta, vi sono segnali positivi per il settore industriale e per quello dei servizi. A luglio l’indice di produzione industriale ha segnato una crescita oltre le attese, seppure di lieve entità (in particolare ha sorpreso al rialzo la produzione di beni di investimento). La crescita acquista della produzione industriale resta alta (1,1 per cento) e in linea con quanto registrato nel primo trimestre. Le indagini congiunturali riferite al mese di agosto evidenziano un miglioramento del clima di fiducia delle imprese (IESI) che si è collocato sui valori medi del 2007 (pre-crisi). Gli orientamenti delle imprese si

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rivelano positivi soprattutto nel settore manifatturiero grazie ad aspettative più ottimistiche sulla produzione. Sulla stessa linea anche l’indice PMI, che tocca il valore più elevato degli ultimi sei anni e mezzo. Più incerte le prospettive del settore delle costruzioni: dopo il lieve recupero mostrato nel 2016 e all’inizio del 2017 la produzione è calata nei mesi primaverili per aumentare lievemente in luglio. Anche gli indicatori di fiducia del settore risultano meno ottimistici. Resta positivo il quadro del settore dei servizi per la seconda parte dell’anno dopo la crescita sostenuta del valore aggiunto e del fatturato avvenuta nei primi due trimestri dell’anno. Le più recenti rilevazioni effettuate dall’ISTAT mostrano un aumento del livello di fiducia;

puntano nella stessa direzione i risultati delle indagini presso i direttori degli acquisti che rilevano un altro forte incremento dell’attività nel mese di agosto. Anche i dati del turismo sono incoraggianti e in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, come pure le indicazioni sul traffico autostradale. In sostanza le informazioni disponibili suggeriscono che nei prossimi mesi dovrebbe proseguire la crescita del valore aggiunto dei servizi di mercato.

In conclusione, nella seconda parte dell’anno la crescita sarà sostenuta e quantomeno in linea con il ritmo del primo semestre. Conseguentemente, la previsione di crescita del 2017 è rivista al rialzo a 1,5 per cento, sostenuta principalmente dal contributo positivo della domanda interna, comprese le scorte, mentre le esportazioni nette sottrarranno circa 1 decimo di punto alla crescita del PIL.

Scenario tendenziale

Gli scenari presentati nella Nota di Aggiornamento sono due: il primo viene definito “tendenziale” e il secondo

“programmatico”. I due scenari sono formulati sula base delle stesse variabili esogene internazionali e delle informazioni di contabilità nazionale. A partire dal 2018, l’impatto delle future misure di politica fiscale comporta delle differenze tra i due scenari.

Lo scenario tendenziale si basa sulla legislazione vigente e tiene conto anche degli effetti sull’economia degli aumenti di imposte indirette per il 2018-2020. Nel determinare il tendenziale sono naturalmente incluse le disposizioni del DL n. 50/2017 approvato lo scorso aprile. La revisione al rialzo della crescita 2017 ha un effetto positivo di trascinamento sulla previsione per il 2018. Anche le prospettive per il triennio successivo migliorano, grazie in parte a variazioni del quadro internazionale e agli effetti delle riforme strutturali e delle misure di sostegno alla crescita già prese dal Governo.

Scenario programmatico

Il quadro macroeconomico programmatico incorpora gli effetti sull’economia delle misure che il Governo intende presentare al Parlamento con il disegno di legge di bilancio 2018. Per quanto riguarda il 2018, vengono meno gli aumenti di imposta connessi all’attivazione delle clausole di salvaguardia. Saranno introdotte misure a favore della crescita attraverso l’incentivazione degli investimenti delle imprese. Inoltre si intende promuovere la crescita occupazionale in particolare dei giovani attraverso la riduzione degli oneri contributivi. Altri interventi dal lato della spesa sono volti a sostenere i redditi delle famiglie più povere. Per quanto riguarda le coperture, la manovra per il 2018-2020 consiste grosso modo in un terzo di tagli strutturali alla spesa pubblica e due terzi di misure sul versante delle entrate. L’insieme di questi interventi produce un impatto positivo sulla crescita rispetto alla previsione tendenziale nel biennio 2018-19. La crescita programmatica risulta invece sostanzialmente pari a quella tendenziale nel 2020. Il processo di riduzione dell’indebitamento netto nello scenario programmatico è infatti più graduale nei primi due anni e più accentuato nell’ultimo anno del periodo, ma la stance fiscale più restrittiva nel 2020 è largamente compensata dagli effetti di stimolo su investimenti e esportazioni delle misure programmatiche introdotte anche negli anni precedenti. Le previsioni programmatiche sono basate su simulazioni effettuate con il modello econometrico del Tesoro (ITEM). Sulla base di una valutazione prudenziale delle simulazioni econometriche, si stima un incremento del tasso di crescita del PIL di 0,3 punti percentuali all’anno nel 2018-19 e un impatto prossimo a zero nel 2020.

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Il contesto regionale (Fonte DEFR 2017 – Aggiornamento PRS 2018-2020 Regione Lombardia)

Il PIL della Lombardia ha continuato a crescere ad un ritmo più alto della media italiana ed ha trainato la crescita dell’area Nord Ovest. Nel 2016 è stato stimato uno sviluppo del PIL dell’1,1% (+0,2 p.p. rispetto alla media italiana) a cui seguirà, nel biennio 2017-2018 un ulteriore incremento rispettivamente del 1,4% e dell’1,3%.34 Per quanto riguarda l’avvio del 2017, le indagini congiunturali di Unioncamere mostrano un primo trimestre positivo sia per l’industria (+4% di crescita tendenziale e +1,7% di crescita congiunturale) che per l’artigianato (+2,9% di crescita tendenziale e +0,8% di crescita congiunturale).

(Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2017)

Il dato del secondo trimestre 2017 risulta leggermente ridimensionato rispetto al primo. Nell’industria si registra, infatti, una decelerazione tendenziale della crescita della produzione industriale (+2,5%), e una sostanziale stazionarietà congiunturale (- 0,1%). Anche per le aziende artigiane si registra una decelerazione tendenziale (+2,0%) associato ad un incremento congiunturale minimo (+0,2%). Le previsioni per il 2019-2020 annunciano un rallentamento (+1,1% e +1,3%

rispettivamente), in linea con la dinamica nazionale. Contribuisce a sostenere l’economia lombarda nel 2017 la performance dell’export. Le esportazioni lombarde, nel 2016, sono cresciute dell’1,7%. Nel 2017 le esportazioni di beni verso l’esterno dovrebbero aumentare del 2,7%: tuttavia un leggero rallentamento della crescita è previsto per il biennio seguente, anche se in rialzo rispetto agli scenari di aprile. Per il 2017 si prevede, inoltre, una decelerazione delle importazioni (+1,9%) rispetto al 2016 (le previsioni di crescita circa le importazioni sono state riviste fortemente al ribasso) che faranno registrare tassi di crescita sostenuti nei prossimi anni superiori al 5%. Le principali componenti della domanda interna continueranno a crescere pur subendo un rallentamento. La crescita dei consumi si manterrà di poco superiore all’1% (dall’1,5% del 2016 all’1,2% del 2017 e allo 0,9% del biennio 2018-19) nonostante il deciso recupero del reddito disponibile che proseguirà nel 2017 (+1,6%). Una maggiore dinamicità si prospetta per gli investimenti. Con riferimento agli investimenti, nel 2016 continua l’accelerazione del 2015 (+3,3%), beneficiando in particolare delle migliori condizioni del mercato del credito che renderà le imprese più propense ad avviare progetti di investimento, ma anche dell’effetto positivo sui costi delle materie prime e del basso prezzo del petrolio. A partire dal 2017 la dinamica degli investimenti presenterà una decisa decelerazione (+2,4% nel 2017, +2,3% nel 2018 e +2,2 del 2019). Sul fronte occupazionale si registra, nel I trimestre 2017, un’ulteriore crescita dell’occupazione, che raggiunge il suo valore massimo dal 2000, stabilizzandosi al di sopra dei livelli pre-crisi (+3,9 rispetto al 2008): secondo i dati della rilevazione ISTAT sulle Forze di Lavoro, il dato tendenziale mostra circa 11mila occupati in più rispetto al primo trimestre 2016 (+2,6%) e supera i 4,4 milioni. Anche il tasso di occupazione è cresciuto rispetto al precrisi, raggiungendo il 67,5%, il massimo livello degli ultimi 20 anni (con un aumento di 2,3 p.p. rispetto al primo trimestre 2016).

L’occupazione si conferma in crescita per entrambe le componenti di genere a livello: la crescita dell’occupazione femminile, che più aveva tenuto durante la crisi e conferma il suo trend positivo (+2,3% con 43mila occupate in più), anche se in misura meno marcata rispetto agli uomini (+2,3% con 68mila occupati). I tassi di occupazione maschile e femminile raggiungono nel primo trimestre 2017, rispettivamente, il 72,2% (+1,9 p.p. rispetto al I trimestre 2016) e il 59,7% (+1,5 p.p.). Infine, Come negli ultimi trimestri del 2016, anche nel I trimestre 2017, la crescita dell’occupazione è stata determinata per la maggior parte dal lavoro dipendente. Il tasso di disoccupazione dovrebbe continuare a ridursi passando dal 7,4% nel 2016 al 4,9% nel 2020.

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(Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2017)

La produzione industriale lombarda, mantiene un tasso tendenziale di crescita nel II trimestre del 2017 (+2,5%), anche se in rallentamento rispetto al I trimestre (+4,0%), mostrando una variazione congiunturale rispetto al trimestre precedente negativa (-0,1%). La crescita si accompagna ad una dinamica positiva sia del fatturato (+4,5% tendenziale e +0,5%

congiunturale) che degli ordini interni ed esteri, anche se più contenuta rispetto al primo trimestre 2017. 45 Più contenuta la crescita della produzione dell’artigianato (+2,0% tendenziale e +0,2% congiunturale). In base ai dati del II trimestre 2017, le aspettative degli imprenditori per la domanda estera e interna mostrano variazioni negative, dovute sia all’aumento dei pessimisti che alla diminuzione degli ottimisti. Per quanto riguarda invece le aspettative riguardanti la produzione sono positive, mentre quelle relative all’occupazione sono leggermente in flessione.

Le linee strategiche regionali sono ricavate dai seguenti documenti :

Il Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura delibera del Consiglio regionale X/78 Deliberazione Consiglio regionale 24 novembre 2015 - n. X/897

Risoluzione concernente il documento di economia e finanza regionale 2015.2 Delibera Giunta regionale 30 ottobre 2015 - n. X/4239

Documento di economia e finanza regionale 2015, comprensivo di nota di aggiornamento: proposta da inviare al consiglio regionale

Delibera Giunta regionale 17 dicembre 2015 - n. X/4575

Rettifica del documento di economia e finanza regionale 2015 ex d.g.r.4239/2015

DGR n. 5932 del 5 dicembre 2016 “Rettifica al documento di aggiornamento annuale del piano territoriale regionale (PTR) 2016”

DGR 7279 del 30/10/2017 “Documento di Economia e Finanza Regionale 2017 e relativa nota di aggiornamento”

Linee strategiche regionali

Le politiche per l’impresa, con la promozione delle start-up di giovani imprenditori, il sostegno all’innovazione non solo tecnologica, la creazione di nuove forme di agevolazione del credito, l’internazionalizzazione, il sostegno alla ricerca;

un mercato del lavoro più aperto ed inclusivo, rimuovendo gli ostacoli che separano la formazione dal lavoro e che impediscono un ingresso adeguato dei giovani e delle donne, oltre che sostenendo e promuovendo la riqualificazione dei lavoratori e il reinserimento lavorativo;

un nuovo welfare lombardo che significa:

- evoluzione del sistema sociosanitario per rispondere alle nuove sfide e individuare nuove modalità di soddisfacimento dei bisogni sociali emergenti, in attuazione della LR 23/15;

- reddito di autonomia per una risposta integrata alle persone e famiglie a rischio di povertà con interventi di sostegno al reddito per i figli, la casa, l’accrescimento dell’occupabilità, la disabilità e non autosufficienza e accesso equo per il diritto alla salute anche in riferimento al reddito;

una Pubblica Amministrazione più efficiente e meno costosa, che completi la rivoluzione digitale, e renda servizi più trasparenti, rapidi ed efficaci ai cittadini e alle imprese;

una scuola e un’università che valorizzino il merito per una sempre maggiore garanzia di libertà di scelta e di autonomia degli istituti;

la valorizzazione del ruolo del volontariato e del non profit;

la tutela del territorio e dell’ambiente, a partire dall’attenzione alla qualità delle aree urbane, dal buon uso e il non consumo di suolo, dal riuso e recupero delle aree dismesse, dalla bonifica dei siti inquinati, dalla tutela del paesaggio, fino alla sicurezza idrogeologica, alla qualità delle acque e dell’aria; politiche per la Montagna, quale risorsa strategica per l’intera Regione Lombardia;

la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale per garantirne l’accessibilità, la fruibilità e la promozione attraverso l’Abbonamento Musei Lombardia Milano, progetti integrati di messa in rete di istituti e luoghi della cultura, iniziative di promozione dei siti UNESCO, nuovi allestimenti, realizzazione di percorsi turistico culturali ed eventi in grado di intercettare nuovi flussi di visitatori;

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l’edilizia residenziale pubblica e lo sviluppo urbano sostenibile, con la riforma del sistema di edilizia residenziale pubblica e una nuova programmazione di settore, l’attuazione di programmi di intervento che integrino politiche di inclusione sociale e abitare sociale, lo sviluppo dell’offerta in risposta alle esigenze abitative temporanee di particolari tipologie di cittadini e lavoratori;

il sostegno all’attrattività del territorio e delle sue componenti economiche, sia dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti che da quello della valorizzazione delle risorse e della vocazione turistica, nonché del sistema della ricettività della Lombardia anche attraverso azioni volte al consolidamento del posizionamento turistico del territorio lombardo e dei flussi turistici nella fase post Expo;

il commercio, con il consolidamento del modello distributivo lombardo;

la moda e il design come quali settori d’eccellenza del Made in Lombardy per il rilancio dell’economia lombarda e dell’occupazione in termini di indotto trasversale;

lo sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare, anche attraverso il presidio dei negoziati della nuova PAC;

la tutela delle produzioni delle nostre imprese, in particolare nel contrasto alla contraffazione alimentare, Italian Sounding e Look Alike;

le infrastrutture per favorire sempre più la competitività e la mobilità nella Regione;

lo sport, anche come strumento di educazione e formazione, di tutela della salute, di trasferimento valoriale;

l’ordine pubblico e la sicurezza, anche attraverso la promozione del coordinamento sovraregionale.

Il Comune di Treviglio: il contesto locale

Il Comune di Treviglio è situato nella pianura meridionale bergamasca, fra i fiumi Adda e Serio ed i relativi parchi fluviali, e si estende per 32 Km2 e ha un’altitudine di 125 metri s.l.m. È collegato al capoluogo regionale dalla linea ferroviaria Milano - Venezia e dalla strada statale n. 11 ed a quello provinciale dalla linea ferroviaria e dalla strada statale n. 42. Da luglio 2014 Treviglio è divenuto inoltre importante snodo sulla direttrice Brescia-Bergamo- Milano.

La popolazione è concentrata nel nucleo urbano di Treviglio e nelle frazioni di Geromina e Castel Cerreto, Battaglie e Pezzoli. Treviglio, che è il secondo comune per popolazione nella bergamasca, ha una densità di popolazione per chilometro quadrato pari a 944 (popolazione 1/1/17 fonte ISTAT).

Il territorio è attraversato da una fitta rete di rogge e canali derivanti dal fiume Brembo ed è caratterizzato da ambiti a più densa connotazione rurale e da ambiti a maggior connotazione insediativa.

Treviglio costituisce polo di attrazione per i comuni limitrofi per quanto riguarda in particolare i servizi sociosanitari (ospita infatti l’ospedale, il distretto socio-sanitario, una residenza sanitaria per anziani), per l’istruzione superiore (ospita una decina di istituti scolastici superiori), per le attrezzature per lo spettacolo e la cultura (teatro e cinema multisala) e per i servizi di trasporto pubblico su ferro.

Per quanto riguarda la destinazione d’uso del territorio, Treviglio conferma la sua vocazione prevalentemente agricola.

1.2 Situazione socio-economica del territorio: valutazione corrente e prospettica 1.2.1 Popolazione

La popolazione residente, al 31 dicembre 2016, nel Comune di Treviglio è composta da 29.743 cittadini, di cui 48,8% maschi e 51,2% femmine. La distribuzione tra maschi e femmine è sostanzialmente stabile dal 2002.

La prima tabella illustra l’andamento demografico della popolazione residente nel comune di Treviglio dal 2001 al 2016 (Grafici e statistiche su dati ISTAT al 31 dicembre di ogni anno – Fonte TUTTITALIA.IT).

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La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno. Vengono riportate ulteriori due righe con i dati rilevati il giorno dell'ultimo censimento della popolazione e quelli registrati in anagrafe il giorno precedente.

Anno Data rilevamento

Popolazione residente

Variazione assoluta

Variazione percentuale

Numero Famiglie

Media componenti per famiglia

2001 31 dicembre 25.771 - - - -

2002 31 dicembre 26.233 +462 +1,79% - -

2003 31 dicembre 26.773 +540 +2,06% 11.465 2,31

2004 31 dicembre 27.162 +389 +1,45% 11.411 2,36 2005 31 dicembre 27.450 +288 +1,06% 11.607 2,34

2006 31 dicembre 27.756 +306 +1,11% 11.863 2,32

2007 31 dicembre 28.019 +263 +0,95% 12.088 2,30

2008 31 dicembre 28.430 +411 +1,47% 12.290 2,29

2009 31 dicembre 28.769 +339 +1,19% 12.422 2,30

2010 31 dicembre 29.034 +265 +0,92% 12.586 2,29 2011 (¹) 8 ottobre 29.249 +215 +0,74% 12.718 2,28

2011 (²) 9 ottobre 28.410 -839 -2,87% - -

2011 (³) 31 dicembre 28.496 -538 -1,85% 12.748 2,22

2012 31 dicembre 28.765 +269 +0,94% 12.815 2,23

2013 31 dicembre 29.129 +364 +1,27% 12.715 2,28

2014 31 dicembre 29.494 +365 +1,25% 13.202 2,22 2015 31 dicembre 29.706 +212 +0,72% 13.323 2,22

2016 31 dicembre 29.743 +37 +0,12% 13.394 2,21 (¹) popolazione anagrafica al 8 ottobre 2011, giorno prima del censimento 2011.

(²) popolazione censita il 9 ottobre 2011, data di riferimento del censimento 2011.

(³) la variazione assoluta e percentuale si riferiscono al confronto con i dati del 31 dicembre 2010.

La popolazione residente a Treviglio al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata composta da 28.410 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano registrati 29.249. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e popolazione anagrafica pari a 839 unità (-2,87%).

Per eliminare la discontinuità che si è venuta a creare fra la serie storica della popolazione del decennio intercensuario 2001- 2011 con i dati registrati in Anagrafe negli anni successivi, si ricorre ad operazioni di ricostruzione intercensuaria della popolazione.

Variazione percentuale della popolazione

(11)

Le variazioni annuali della popolazione di Treviglio espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della provincia di Bergamo e della regione Lombardia.

Flusso migratorio della popolazione

Il grafico in basso visualizza il numero dei trasferimenti di residenza da e verso il comune di Treviglio negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'Anagrafe del comune.

Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative).

Movimento naturale della popolazione

Il movimento naturale di una popolazione in un anno è determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi ed è detto anche saldo naturale. Le due linee del grafico in basso riportano l'andamento delle nascite e dei decessi negli ultimi anni.

L'andamento del saldo naturale è visualizzato dall'area compresa fra le due linee.

I due indicatori collegati a questo tipo di andamento sono i seguenti:

Indice di natalità - Rappresenta il numero medio di nascite in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,8 del 2002 a 8,7 del 2015 (8,6 nella bergamasca - 8,0 a livello nazionale).

Indice di mortalità - Rappresenta il numero medio di decessi in un anno ogni mille abitanti.

Il Comune di Treviglio è passato da 9,5 del 2002 a 10,6 del 2015 (9,2 nella bergamasca - 10,7 a livello nazionale).

Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della popolazione residente a Treviglio per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2017 (destra) e, per raffronto, l’anno 2002 (sinistra).

(12)

Questo l’andamento per età:

L’età media è passata da 42,6 a 44,2 (43,1 nella bergamasca, 44,4 a livello nazionale).

La distribuzione della popolazione di Treviglio per classi di età da 0 a 18 anni al 1° gennaio 2017 è rappresentato dal grafico seguente che riporta la potenziale utenza per l'anno scolastico 2016/2017 le scuole di Treviglio, evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado).

Per quanto riguarda lo stato civile l’andamento è stato il seguente:

in % rispetto alla popolazione

Celibi/nubili Coniugati Vedovi/e Divorziati

Anno 2002 40,11% 51,03% 8,82% 0,04%

Anno 2017 (1° gen.) 43,05% 46,84% 7,34% 2,94%

Il grafico seguente illustra l’andamento della popolazione straniera residente a Treviglio sino al 1° gennaio 2017. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

(13)

Gli stranieri residenti a Treviglio al 1° gennaio 2017 sono 3.856 e rappresentano il 12,96% della popolazione residente.

La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dall'Albania con il 19,1% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dall'Egitto (17,8%) e dal Marocco (14,0%).

Il territorio della provincia di Bergamo ospita, complessivamente, una popolazione straniera pari a 121.252 unità; nel Comune di Treviglio risiede quindi il 3% della popolazione straniera residente nella bergamasca.

Indicatori demografici

Si riportano alcuni indicatori demografici:

Indice di vecchiaia

Rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrasessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Il Comune di Treviglio è passato da 153,7 dell’anno 2002 a 154,4 al 1° gennaio 2017 (cioè 154 anziani ogni 100 giovani fino a 14 anni).

Indice di dipendenza strutturale

Rappresenta il carico sociale ed economico della popolazione non attiva (0-14 anni e 65 anni ed oltre) su quella attiva (15-64 anni). Il Comune di Treviglio è passato da 47,4 dell’anno 2002 a 57,9 al 1° gennaio 2017 (cioè 57,9 cittadini a carico, ogni 100 che lavorano).

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (55-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-24 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l'indicatore è minore di 100. Il Comune di Treviglio è passato da 146,4 dell’anno 2002 a 129,6 al 1° gennaio 2017 (cioè la popolazione lavorativa è molto anziana).

Carico di figli per donna feconda

È il rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda (15-49 anni). Stima il carico dei figli in età prescolare per le mamme lavoratrici. Il Comune di Treviglio è passato da 19,1 dell’anno 2002 a 22,1 al 1° gennaio 2017.

Il Comune di Treviglio alla data del 31/12/2017 ha raggiunto il numero di cittadini pari a 30.033.

1.2.2 Contesto socio - economico Le imprese sul territorio

La presenza di imprese attive sul territorio trevigliese è contraddistinta, nell’ultimo quinquennio, dai seguenti settori di attività:

(14)

N. % N. % N. % N. % N. %

Agricoltura, caccia e silvicoltura 152 5,62% 148 5,47% 143 5,28% 143 5,28% 141 5,19%

Estrazione di minerali 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04% 1 0,04%

Attività manifatturiere 336 12,42% 333 12,30% 330 12,18% 327 12,08% 335 12,32%

Produzione e distribuzione energia elettrica, gas, acqua 7 0,26% 8 0,30% 7 0,26% 7 0,26% 7 0,26%

Costruzioni 488 18,04% 468 17,28% 477 17,61% 464 17,14% 458 16,84%

Commercio ingrosso e dettaglio - Beni personali e per la casa 605 22,37% 609 22,49% 622 22,96% 630 23,27% 623 22,91%

Trasporti, magazzinaggio e comunicazione 114 4,21% 116 4,28% 114 4,21% 112 4,14% 112 4,12%

Alberghi e ristoranti 184 6,80% 188 6,94% 195 7,20% 194 7,17% 201 7,39%

Servizi di informazione comunicazione 81 2,99% 80 2,95% 81 2,99% 79 2,92% 83 3,05%

Intermediazione monetaria e finanziaria 84 3,11% 86 3,18% 85 3,14% 87 3,21% 80 2,94%

Attività immobiliari 216 7,99% 220 8,12% 225 8,31% 222 8,20% 219 8,05%

Attività professionali, schientifiche e tecniche 121 4,47% 127 4,69% 123 4,54% 120 4,43% 119 4,38%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 106 3,92% 114 4,21% 102 3,77% 113 4,17% 124 4,56%

Istruzione 19 0,70% 17 0,63% 17 0,63% 17 0,63% 18 0,66%

Sanità e altri servizi sociali 24 0,89% 27 1,00% 31 1,14% 31 1,15% 31 1,14%

Attività artistiche, sportive, intrattenimento e divertimento 33 1,22% 35 1,29% 32 1,18% 31 1,15% 33 1,21%

Altri servizi pubblici, sociali e personali 129 4,77% 131 4,84% 122 4,50% 127 4,69% 130 4,78%

Imprese non classificate 5 0,18% 0 0,00% 2 0,07% 2 0,07% 4 0,15%

Totale 2705 100,00% 2708 100,00% 2709 100,00% 2707 100,00% 2719 100,00%

IMPRESE ATTIVE SUL TERRITORIO SUDDIVISE PER 2016 SETTORE DI ATTIVITÀ

2013 2014

2012 2015

Negli ultimi dieci anni il numero complessivo di imprese attive sul territorio è incrementato del 14%, con il seguente andamento:

I settori prevalenti di attività sono il commercio, l’edilizia, le attività manifatturiere e quelle immobiliari che, da sole, rappresentano il 61% delle attività. I settori con segno negativo in termini di crescita sono l’edilizia, le attività manifatturiere e l’intermediazione finanziaria.

Andamento finanziario

L’andamento finanziario del Comune è rappresentato dalla tabella seguente che riporta i principali indicatori di monitoraggio dei risultati a rendiconto di gestione anno 2016.

Piano degli indicatori di bilancio Indicatori sintetici

Rendiconto esercizio 2016

TIPOLOGIA INDICATORE VALORE INDICATORE

(percentuale) 1 Rigidità strutturale di bilancio

1.1 Incidenza spese rigide (ripiano disavanzo, personale e debito) su entrate correnti 45,4

2 Entrate correnti

2.1 Incidenza degli accertamenti di parte corrente sulle previsioni iniziali di parte corrente 97,1 2.2 Incidenza degli accertamenti di parte corrente sulle previsioni definitive di parte corrente 92,64 2.3 Incidenza degli accertamenti delle entrate proprie sulle previsioni iniziali di parte corrente 85,15 2.4 Incidenza degli accertamenti delle entrate proprie sulle previsioni definitive di parte corrente 81,24 2.5 Incidenza degli incassi correnti sulle previsioni iniziali di parte corrente 85,62 2.6 Incidenza degli incassi correnti sulle previsioni definitive di parte corrente 87,58

(15)

2.7 Incidenza degli incassi delle entrate proprie sulle previsioni iniziali di parte corrente 75,15 2.8 Incidenza degli incassi delle entrate proprie sulle previsioni definitive di parte corrente 76,88

3 Anticipazioni dell'Istituto tesoriere

3.1 Utilizzo medio Anticipazioni di tesoreria 0,49

3.2 Anticipazioni chiuse solo contabilmente 0

4 Spese di personale

4.1 Incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente 31,87

4.2 Incidenza del salario accessorio ed incentivante rispetto al totale della spesa di personale

94,65 4.3 Incidenza spesa personale flessibile rispetto al totale della spesa di personale

Indica come gli enti soddisfano le proprie esigenze di risorse umane, mixando le varie alternative contrattuali più rigide (personale dipendente) o meno rigide (forme di lavoro flessibile)

3,68 4.4 Spesa di personale procapite

(Indicatore di equilibrio dimensionale in valore assoluto) 238,69

5 Esternalizzazione dei servizi

5.1 Indicatore di esternalizzazione dei servizi 30,92

6 Interessi passivi

6.1 Incidenza degli interessi passivi sulle entrate correnti 6,36

6.2 Incidenza degli interessi passivi sulle anticipazioni sul totale della spesa per interessi passivi 3,7 6.3 Incidenza interessi di mora sul totale della spesa per interessi passivi 0

7 Investimenti

7.1 Incidenza investimenti sul totale della spesa corrente e in conto capitale 14,9

7.2 Investimenti diretti procapite (in valore assoluto) 130,63

7.3 Contributi agli investimenti procapite (in valore assoluto) 2,34

7.4 Investimenti complessivi procapite (in valore assoluto) 132,97

7.5 Quota investimenti complessivi finanziati dal risparmio corrente 15,24

7.6 Quota investimenti complessivi finanziati dal saldo positivo delle partite finanziarie 9,45

7.7 Quota investimenti complessivi finanziati da debito 2,27

8 Analisi dei residui

8.1 Incidenza nuovi residui passivi di parte corrente su stock residui passivi correnti 80,8 8.2 Incidenza nuovi residui passivi in c/capitale su stock residui passivi in conto capitale al 31 dicembre 59,99 8.3 Incidenza nuovi residui passivi per incremento attività finanziarie su stock residui passivi per incremento

attività finanziarie al 31 dicembre NC

8.4 Incidenza nuovi residui attivi di parte corrente su stock residui attivi di parte corrente 51,76 8.5 Incidenza nuovi residui attivi in c/capitale su stock residui attivi in c/capitale 41,61 8.6 Incidenza nuovi residui attivi per riduzione di attività finanziarie su stock residui attivi per riduzione di attività

finanziarie 54,11

9 Smaltimento debiti non finanziari

9.1 Smaltimento debiti commerciali nati nell'esercizio 66,85

9.2 Smaltimento debiti commerciali nati negli esercizi precedenti 84,21

9.3 Smaltimento debiti verso altre amministrazioni pubbliche nati nell'esercizio 75,02 9.4 Smaltimento debiti verso altre amministrazioni pubbliche nati negli esercizi precedenti 18,15 9.5 Indicatore annuale di tempestività dei pagamenti(di cui al Comma 1, dell’articolo 9, DPCM del 22 settembre

2014) 34,77

10 Debiti finanziari

10.1 Incidenza estinzioni anticipate debiti finanziari 0

10.2 Incidenza estinzioni ordinarie debiti finanziari 6,79

10.3 Sostenibilità debiti finanziari 16,36

10.4 Indebitamento procapite (in valore assoluto) 1218,13

(16)

11 Composizione dell'avanzo di amministrazione (4)

11.1 Incidenza quota libera di parte corrente nell'avanzo NC

11.2 Incidenza quota libera in c/capitale nell'avanzo NC

11.3 Incidenza quota accantonata nell'avanzo NC

11.4 Incidenza quota vincolata nell'avanzo NC

12 Disavanzo di amministrazione

12.1 Quota disavanzo ripianato nell'esercizio 11,57

12.2 Incremento del disavanzo rispetto all'esercizio precedente 0

12.3 Sostenibilità patrimoniale del disavanzo 0,66

12.4 Sostenibilità disavanzo effettivamente a carico dell'esercizio 0,17

13 Debiti fuori bilancio

13.1 Debiti riconosciuti e finanziati 0

13.2 Debiti in corso di riconoscimento 0

13.3 Debiti riconosciuti e in corso di finanziamento 0

14 Fondo pluriennale vincolato

14.1 Utilizzo del FPV 67,11

15 Partite di giro e conto terzi

15.1 Incidenza partite di giro e conto terzi in entrata 16,55

15.2 Incidenza partite di giro e conto terzi in uscita 18,04

2 QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE DELL’ENTE

2.1 Organizzazione e gestione dei Servizi pubblici locali

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 210 dell’8 settembre 2016, il decreto legislativo n. 175/2016 recante “Testo Unico in materia di società partecipate dalla pubblica amministrazione”. Alle novità introdotte dal provvedimento è essenziale segnalare, in primis, le più significative per i Comuni:

− partecipazioni delle PP.AA. limitate alle società di capitali, anche consortili;

− espressa previsione ed elenco delle attività perseguibili attraverso le società;

nuove norme sulla governance delle società e limite ai compensi degli amministratori;

− estensione della disciplina di crisi aziendale alle società a partecipazione pubblica;

− specifiche procedure per costituzione, mantenimento ed alienazione delle partecipazioni in società;

− esclusione parziale delle società quotate, come definite nel testo, dall’applicazione del decreto;

− obbligo di dismissione per le società che non soddisfano specifici requisiti;

− gestione transitoria del personale delle partecipate;

− a decorrere dal 2018, entro il 31 dicembre di ogni anno, adozione di piani di razionalizzazione per liquidazione, alienazioni e dismissioni di società, con trasmissione del medesimo atto alla Corte dei Conti ed alla struttura di controllo;

− entro il 31 dicembre 2016 adeguamento degli statuti delle società a controllo pubblico alle disposizioni del decreto, eccetto per quel che riguarda le limitazioni in materia di dipendenti negli organi amministrativi da effettuarsi entro il 23 marzo 2017 – revisione effettuata per Ygea S.r.l. e Treviglio Futura S.p.A.;

− entro il 31 dicembre 2017 adeguamento degli statuti delle società miste che gestiscono opere o servizi di interesse generale alle disposizioni del decreto;

− entro il 30 settembre 2017, le società a controllo pubblico dovranno compiere una ricognizione del personale in servizio ed elencare eccedenze e profili, da trasmettere alla competente Regione.

Il Comune di Treviglio ha assunto in data 26/09/2017 la deliberazione di Consiglio Comunale per la “Revisione straordinaria delle partecipazioni possedute dall'ente locale ex art. 24, d.lgs. 19 agosto 2016 n. 175, come modificato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 – ricognizione partecipazioni possedute”, il cui esito riassuntivo è il seguente:

(17)

Progressivo Denominazione società

Tipo di

partecipazione Attività svolta % Quota di

partecipazione Motivazioni della scelta

A B C D E F

Dir_1 COGEIDE S.p.A. Diretta

realizzazione e la gestione di servizi pubblici locali che si avvalgono della distribuzione territoriale "a rete", quali il ciclo idrico, la distribuzione del metano, il cablaggio informatico del territorio, la distribuzione elettrica

18,26

E' una società che agisce ai sensi dell'art. 4 comma 2 lettera a) del D.legs 175/2016 e che quale gestione “salvaguardata” dall’art.

172 del D.Lgs. n. 152/2006 può continuare a gestire il servizio idrico

Dir_2 S.A.B.B. S.p.A. Diretta

Esercizio di servizi pubblici nell'ambito dell'igiene ambientale e urbana; progettazione, realizzazione e gestione strutture e impianti pubblici o di pubblica utilità; difesa e tutela ambientale; recupero ambienti degradati; reti e servizi telematici e informatici; impianti per produzione e distribuzione energia elettrica;

organizzazione e gestione di servizi pubblici;

trasporto di cose

14,89

La società SABB s.p.a. detiene partecipazioni pari al 41,81% della società G.Eco s.r.l. alla quale, a seguito della cosiddetta gara a doppio oggetto, che riguarda cioè sia la qualità di socio che la gestione del servizio, è stata affidata la gestione del servizio di raccolta trasporto e smaltimento rifiuti sul territorio comunale.

Il comune di Treviglio con decreto dirigenziale del 20/03/2017 ha approvato il progetto di bonifica presentato in data 10/11/2015 per conto di TEAMspa per la bonifica dell'ex cava Vailata ubicata in via palazzo/via fissi a Treviglio

Per questa ragione si ritiene di non intraprendere al momento iniziative per modificare la situazione inerente la quota di partecipazione alla società

Dir_3 Anita S.r.l. Diretta

La società agisce quale strumento organizzativo proprio degli Enti locali soci, direttamente o tramite società dagli stessi controllate, per l'esercizio delle attività di natura finanziaria, finalizzate all'assunzione e gestione di partecipazioni, anche di minoranza, in società od enti, costituiti e costituendi, pure di natura consortile, che abbiano ad oggetto l'erogazione di servizi pubblici locali o servizi di interesse economico generale, ovvero la gestione e/o la proprietà di reti, impianti ed altre dotazioni patrimoniali, destinate alla produzione di servizi pubblici locali nell'ambito di competenza degli Enti locali soci.

15,25

Con deliberazione del C.C. nr. 16 del 25/02/2014 esecutiva, sono state conferite ad Anita srl le reti e gli impianti, di proprietà del Comune di Treviglio , per la gestione del servizio gas metano nel territorio comunale.

Come tale, l’operatività di detta società risulta strettamente correlata all’attivazione delle gare di ambito della gestione della distribuzione del gas metano.

Dir_4 Ygea S.r.l. Diretta

Dispensazione di farmaci, assistenza alle persone anziane, diversamente abili, all'infanzia e ai soggetti disagiati; gestione dei servizi pubblici nel settore socio-assistenziale, assistenza domiciliare integrata, refezione, trasporto disabili, alunni e persone in difficoltà, strutture residenziali e semiresidenziali

100,00

Il Comune sulla scorta degli strumenti giuridici perfezionati (Statuto, Contratto di Servizio e Carta dei Servizi), ha assunto il ruolo di regolazione e controllo del servizio, con l’obiettivo di contemperare il dinamismo privato con il perseguimento dell’interesse della collettività e di una funzione sociale delle farmacie comunali. Ygea è poi partner delle iniziative comunali in ambito sanitario rivolte alla popolazione, è il principale veicolo attraverso il quale s’intende proseguire il proficuo rapporto di collaborazione tra farmacie comunali e farmacie private, nella prospettiva di un complessivo miglioramento del servizio farmaceutico a favore dei cittadini, in sintonia con l’evoluzione della società e dei mutevoli bisogni degli utenti

Dir_5 Autostrade

Lombarde S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la promozione, la progettazione, la costruzione e la gestione di autostrade o strade assentite in concessione a norma di legge, nonché di altre infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione

0,0877

L’efficienza complessiva delle infrastrutture influenza sensibilmente la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita dei cittadini.

Nel settore dei trasporti nell’ultimo decennio le Regioni e gli Enti locali hanno ricevuto l’incarico di programmare e gestire alcune infrastrutture (come le strade) e alcuni servizi (come quello ferroviario regionale), in aggiunta ai trasporti pubblici locali, che erano già di responsabilità di Comuni e Province. Si è accresciuto il ruolo dei privati nella progettazione, nel finanziamento, e nella gestione delle opere, ma ciò che si affida all’esterno della PA deve essere indirizzato e controllato dall’azione pubblica.

Per questa ragione si ritiene di confermare la partecipazione nella società che si occupa di infrastrutture di comunicazione, di trasporto e di telecomunicazione e che vede tra gli azionisti banche, enti territoriali, camera di commercio, confindustria e società di gestione di 8infrastrutture stradali.

(18)

Dir_6 Uniacque S.p.A. Diretta

La Società ha per oggetto la gestione del servizio idrico integrato, formato dall'insieme delle attività di captazione, adduzione, accumulo e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali, di fognatura e di depurazione delle acque reflue

2,51

Uniacque S.p.A. è il soggetto titolare della gestione del servizio idrico integrato per l’intero ambito territoriale ottimale e per l’effetto è destinata a subentrare a Cogeide s.p.a. nella gestione del servizio anche sul territorio comunale a seguito del

superamento della fase transitoria (sentenza del Consiglio di Stato n° 5236 /2016 e deliberazione conferenza dei Comuni dell'Ambito 1/2017)

Dir_7

Autostrade Bergamasche S.p.A.

Diretta

Promozione, progettazione, costruzione e gestione dell'Interconnessione autostradale del sistema viabilistico Pedemontano con il raccordo autostradale diretto Brescia - Milano o tratte di esse, prolungamenti o diramazioni

0,055

Tra i progetti di interesse la superstrada Bergamo-Treviglio. Il mantenimento della partecipazione è motivato dalla volontà di supportare i progetti per realizzare infrastrutture a servizio del territorio

Dir_8 Treviglio Futura

S.p.A. Diretta

La società ha per oggetto la progettazione e la realizzazione, in attuazione degli strumenti urbanistici, di interventi di trasformazione urbana nel territorio del Comune di Treviglio e nel territorio degli eventuali altri Comuni soci, per gli ambiti individuati con apposite e distinte deliberazioni dei consigli comunali

100,00

La scelta di operare attraverso una società di trasformazione urbana risponde all’obiettivo di perseguire l’economicità dei processi e delle gestioni, raggruppando funzioni e attività in capo ad un unico soggetto con maggiore flessibilità nello svolgimento delle azioni.

2.2 La gestione delle risorse correnti 2.2.1 Le entrate correnti

2.2.1.1 I tributi

Imposta Municipale Unica (IMU)

Alla luce della vigente normativa l’IMU non si applica all’abitazione principale e alle relative pertinenze, nonché ad altre tipologie di immobili individuate ex Legge e dal Regolamento Comunale. Con la Legge n. 208 del 28/12/2015 (Legge di stabilità 2016) sono stati esentati dal pagamento i terreni agricoli condotti da imprenditori agricoli professionali (IAP) ed è stata introdotta la riduzione della base imponibile del 50% per le abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito a parenti in linea retta entro il 1° grado a condizione che l’abitazione venga adibita ad abitazione principale del comodatario e con contratto registrato. Ulteriore condizione posta dalla legge è che il comodante possieda un solo immobile in Italia e che dimori abitualmente nel comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Se il comodante (proprietario) possiede nel comune la propria abitazione principale non decade dal beneficio. L’IMU si continua ad applicare, invece, alle abitazioni principali e assimilate classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 con l’aliquota agevolata e la detrazione di 200 euro.

Ulteriore agevolazione è stata introdotta per gli immobili locati a canone concordato con riduzione al 75% dell’imposta da versare sulla base dell’aliquota deliberata.

Sono stati esentati dal pagamento dell’imposta (articolo 13, D.L. 201 del 2011, come modificato dal comma 707 della legge di stabilità 2014 integrato e modificato con la legge 208/2015):

• gli immobili appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale dei soci;

• gli immobili appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, destinati a studenti universitari soci assegnatari, anche in deroga al requisito della residenza anagrafica;

• gli alloggi sociali, come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008;

• la casa coniugale assegnata a uno dei due coniugi a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;

• un unico immobile, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia, al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, e al personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica;

• i cosiddetti “beni merce”, ossia i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati (articolo 13, comma 9-bis, D.L. 201 del 2011) e gli immobili destinati alla ricerca scientifica (articolo 7, comma 1, lettera i), D.lgs. n. 504 del 1992);

• dal 2016 i proprietari dei fabbricati produttivi cosiddetti “imbullonati” possono provvedere al riaccatastamento degli stessi escludendo dal valore immobiliare tutti gli impianti fissi al suolo, con ripercussione sulle entrate del comune, parzialmente compensati da un apposito contributo compensativo.

Tributo servizi indivisibili (Tasi)

La Tasi costituisce una delle due componenti della IUC “riferita ai servizi indivisibili” e ha come presupposto il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, di aree edificabili, a qualsiasi uso adibiti, ad eccezione dei terreni agricoli. A decorrere dall'anno 2016 è stata prevista l’esenzione dal pagamento della TASI anche per le abitazioni principali ad esclusione

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